lunedì 28 ottobre 2013

Juventus-Genoa 2-0: qualche considerazione...


Dopo le sconfitte contro Fiorentina e Real Madrid, la Juventus batte per 2-0 il Genoa al termine di una partita che i bianconeri hanno dominato dal primo all’ultimo minuto di gioco; solo la bravura del portiere rossoblu Perin (che, evidentemente, deve aver imparato qualcosa dai sei gol incassati lo scorso anno contro i bianconeri quando indossava la maglia del Pescara) e la mira non impeccabile della truppa di Conte hanno fatto sì che il risultato del match dello Juventus Stadium non fosse più simile a quello di un set di un incontro di tennis. 
Come di consueto, andiamo a snocciolare le tematiche più importanti della partita disputata ieri; particolarmente interessanti saranno, come spesso accade, le tematiche legate all’extra-campo… 

Tabù infranto Benchè i pronostici della vigilia siano stati pienamente rispettati, va detto che i bianconeri hanno battuto un fastidioso tabù: in due gare disputate contro il Genoa allo Juventus Stadium, infatti, la squadra di Conte non era mai riuscita a sconfiggere quella rossoblu; il primo incontro, disputato il 22 ottobre 2011, si era concluso sul punteggio di 2-2 (doppietta di Matri per la Juventus e reti di Marco Rossi e Caracciolo per il Genoa), mentre il secondo, disputato il 26 gennaio di quest’anno, era finito sull’1-1 (reti di Quagliarella e Borriello) con annesse polemiche per le decisioni dell’ormai famoso arbitro Guida…

Juve-Genoa o Juve-Perin? A giudicare dallo svolgimento della partita e dalla quantità industriale di occasioni create dai bianconeri, sorge spontaneo un quesito: ma l’avversario era il Genoa o il suo numero uno Perin? Il portiere rossoblu, infatti, è stato decisivo nel negare il gol agli avversari in almeno quattro circostanze; evidentemente era grande in lui la determinazione nel cancellare l’onta di quell’1-6 subìto proprio contro la Juventus il 10 novembre dello scorso anno, quando difendeva la porta del retrocesso Pescara…

Ritorno al passato A Madrid la Juventus era scesa in campo con un 4-3-3 che le aveva permesso di non sfigurare e di restare in partita anche in inferiorità numerica. Ieri, invece, Antonio Conte ha deciso di tornare all’antico e di rispolverare il classico 3-5-2: fermo restando che io, personalmente, preferisco la prima soluzione alla seconda (in Champions si è visto un gioco più ampio e meno incentrato sulle azioni per vie centrali), bisogna comunque riconoscere che ieri la Juventus è riuscita a dominare anche con il ritorno al vecchio modulo; e liquidare questo dominio pressoché assoluto con la nullità degli avversari è un’incompletezza nell’analisi piuttosto evidente

Chi sveglia Buffon? Ieri pomeriggio Gianluigi Buffon è stato chiamato in causa in una sola circostanza ad inizio ripresa, quando un colpo di testa di Antonelli non ha raggiunto Gilardino e il portiere ha fatto sua la sfera. Data la partita da assoluto spettatore, mi sorge un dubbio: vuoi vedere che Gigi è rimasto lì in porta a fare una pennichella da ieri?

Carlitos continua a non tradire… Sì, lo so che sto diventando monotono nel riprendere lo slogan “gallianesco” a proposito di Carlitos Tevez. Vi chiedo, tuttavia, di mettermi nei miei panni: vedendo come gioca Tevez, come corre e si sacrifica per la squadra, come cerca costantemente il dialogo con i compagni e come si inventa giocate come quella del gol del 2-0, non vi tornano alla mente le parole pronunciate la scorsa estate dal grande Adrianone? Suvvia, siate onesti…

E intanto la Roma continua a correre Nei giorni scorsi avevo espresso un forte scetticismo sulle possibilità di vittoria della Roma a Udine e questo scetticismo nasceva da alcune semplici considerazioni: da un lato l’Udinese è una squadra tradizionalmente ostica in casa, dall’altro la Roma si presentava a questo incontro priva del suo capitano Totti e di Gervinho. Eppure i giallorossi sono riusciti ad espugnare il “Friuli” in inferiorità numerica e dopo aver ripetutamente rischiato di capitolare e sono riusciti nell’impresa di eguagliare il record di vittorie consecutive della Juventus 2005/06, che vinse le prime nove partite di campionato; parlare di fortuna è ingeneroso, così come parlare di scudetto già vinto è prematuro. Resta il fatto che questa Roma continua a correre e bisognerà continuare a starle in scia per sperare di poterla raggiungere e superare…

A.A.A. complottisti cercansi! Fateci caso: sul fallo che ha causato il calcio di rigore dell’1-0 ci sono fortissimi dubbi, eppure nessuno ha chiesto sospensioni del campionato o detto le scempiaggini che si sono sentite, ad esempio, dopo Chievo-Juve o dopo Toro-Juve; in altre parole, i complottisti che sono soliti tromboneggiare ogni volta che la Juventus ha un minimo fischio a favore in questa occasione sono rimasti silenti o quasi…

Ma i torinisti oggi tacciono? Ricordate cosa era accaduto in occasione dell’ultimo derby torinese? Riepiloghiamo: la Juventus vince quella partita grazie ad un gol di Pogba viziato da una posizione irregolare di Tevez, ma nel primo tempo al granata Immobile viene risparmiato il cartellino rosso per un intervento scomposto da dietro ai danni dello stesso numero 10 argentino; seguono grandi polemiche per un Torino cui sarebbe stata rubata una vittoria nonostante la stessa squadra granata non avesse effettuato uno straccio di tiro in porta per tutto l’arco dell’incontro (un po’ come se io non aprissi libro e poi mi lamentassi perché il professore mi ha bocciato all’esame!). A qualcuno risulta che, dopo il calcio di rigore scandalosamente concesso al Napoli contro gli stessi granata (Glik colpisce il pallone con il braccio, ma quest’ultimo è attaccato al corpo), ci sia stato un moto di indignazione ad opera di Ventura, di qualche calciatore granata, di un Mario Giordano, di una Simona Ventura o di un Piero Chiambretti? Vi prego, ditemi di sì. Cavolo, devono per forza aver detto qualcosa! Sicuramente io non li avrò letti o sentiti per pura distrazione…

Antò, quando ci vuole ci vuole… Presentatosi ai microfoni di Sky dopo il successo ottenuto contro il Genoa, Antonio Conte si è tolto qualche sassolino dalle scarpe e ha attaccato quei giornalisti che nelle scorse settimane avevano avanzato voci di possibili dissidi tra lo stesso allenatore bianconero e l’amministratore delegato Beppe Marotta; uno degli obiettivi del tecnico bianconero è stato il giornalista Giorgio Porrà, reo di aver riferito alcune delle voci di cui sopra. Ricordate il famoso detto “Quando ci vuole ci vuole!”? Bene, ieri pomeriggio l’allenatore bianconero ha espresso quel detto in maniera decisamente più forte

…però le voci arrivano anche dall’interno! La mia opinione nei confronti di certa stampa sportiva nostrana è nota: ogni volta che in casa Juve qualcuno ha il raffreddore, puntuali arrivano alcuni giornalisti che sparano napalm a tutto spiano. Detto questo, non si può negare che spesso i primi ad offrire la sponda a questi soggetti sono gli stessi tifosi juventini con illazioni fatte in nome di chissà quale libera docenza esercitata e, soprattutto, con un atteggiamento stupidamente masochista che li porta ad entrare in fibrillazione ogni volta che inizia a girare ogni minima indiscrezione sul mercato o, peggio ancora, sul futuro in bianconero di Conte. Per quel che mi riguarda, e chi mi legge e mi ascolta in radio lo sa bene, preferisco concentrarmi sulle questioni serie e lasciare i tafazzismi ad altri…

Cori e martiri improbabili… Durante Juventus-Genoa si sono sentiti alcuni cori anti-napoletani e c’è il rischio che la Juventus vada incontro alla famosa sospensiva o, peggio ancora, alla chiusura dello Juventus Stadium. Premesso che i cori anti-napoletani li considero becerume puro e semplice e che considero le misure per far fronte al problema più simili a dei pastrocchi, vorrei pregare quei tifosi juventini che intonano detti cori a smetterla per un’altra ragione: accendere la televisione e vedere gente come Enrico Varriale recitare la parte dei martiri è una roba che fa venire davvero il voltastomaco. Piccola nota finale: prima di ritirare fuori il vecchio leit-motiv secondo cui quella juventina è l’unica e sola tifoseria razzista d’Italia, qualcuno tenga presente che nelle ultime settimane i cori anti-napoletani si sono sentiti in quasi tutti gli stadi d’Italia…

lunedì 7 ottobre 2013

Juventus-Milan 3-2: qualche considerazione...


Dopo il deludente pareggio ottenuto contro il Galatasaray in Champions League, la Juventus ha battuto il Milan per 3-2 nel posticipo di ieri sera allo Juventus Stadium e si è mantenuta a due lunghezze di distanza dalla capolista Roma, a pari merito con il Napoli di Benitez (vittorioso per 4-0 nel pomeriggio contro il Livorno): una vittoria, quella della squadra di Conte, giunta al termine di una gara che ha riservato non pochi colpi di scena.
Come sempre dopo una partita, andiamo a snocciolare quelle che sono le considerazioni legate alla sfida tra bianconeri e rossoneri

Un primo tempo surreale In sintesi: gol di Muntari che si ritrova tra i piedi un pallone calciato male da Nocerino, poi Quagliarella si divora un gol più facile da segnare che da sbagliare, poi Abbiati si supera su una conclusione di destro di Asamoah (che destro non è) e su una bordata da fuori di Chiellini (di professione difensore, non certo tiratore scelto), poi lo stesso portiere rossonero si impapera sulla punizione di Pirlo, dopodichè Buffon deve metterci una pezza su una conclusione dalla distanza di Zapata (leggasi il discorso fatto su Chiellini): ci sono abbastanza elementi per definire surreale il primo tempo visto ieri allo Juventus Stadium?

Va bene la vittoria, ma qualcosa da rivedere c'è... Capiamoci subito: sono contentissimo per la vittoria (sia per ragioni di classifica che per altre ragioni che spiegherò più avanti) e ritengo che arrivare alla sosta a due punti dalla Roma capolista a punteggio pieno e a pari punti con il Napoli sia una condizione decisamente buona per poi riprendere la marcia tra due settimane. Detto tutto questo, non si può negare come ieri ci siano state alcune cose che non sono andate: dai due gol regalati (il primo è nato da un tiro completamente sbagliato da Nocerino ma Muntari era completamente solo in area di rigore, mentre il secondo è nato da una leggerezza di Pogba in fase d'appoggio) alla difesa che non è ancora parsa nella migliore condizione, fino ad arrivare ad un centrocampo in cui Pirlo ha mostrato timidi segnali di ripresa, ma in cui sono parsi in condizione non ottimale tanto Vidal quanto Marchisio (anche se per quest'ultimo può valere l'attenuante del recupero dalla lunga assenza per l'infortunio patito in Supercoppa) e ad un apporto pressochè nullo proveniente da Padoin e Asamoah sulle corsie esterne; il tutto avendo davanti non il Real Madrid (che la squadra di Conte affronterà dopo la sosta al "Bernabeu"), ma un Milan decisamente insufficiente. L'auspicio è che la sosta consenta a Conte di oleare per bene il suo meccanismo

Finalmente Giovinco! E alla fine Giovinco segnò il primo gol decisivo della sua seconda esperienza juventina. Sicuramente tanti juventini avranno pensato una cosa del genere quando la "formica atomica", subentrata da poco a Tevez, ha trafitto Abbiati segnando il gol del 2-1 che ha dato il via alla vittoria finale dei bianconeri; chissà che quest'anno, liberato dalla pressione del posto da titolare, Giovinco non possa riscoprirsi riserva in grado di incidere una volta sceso in campo...

Bonucci e le deviazioni: un rapporto perverso! Il secondo gol di Muntari è nato da una conclusione deviata dello stesso centrocampista ghanese. E di chi era la deviazione che ha spiazzato imparabilmente Buffon? Di Bonucci! Ormai è una consuetudine che i gol che la Juventus prende a causa di deviazioni trovino il piede del centrale ex Bari: era accaduto nel famoso Milan-Juventus del gol di Muntari, in Juventus-Chievo della settimana successiva e l'anno scorso in occasione di Chelsea-Juventus (primo gol di Oscar, quello del momentaneo 1-0 per gli inglesi) e Napoli-Juventus (gol di Inler, che era valso l'1-1 dopo il vantaggio juventino siglato da Chiellini). Speriamo che il bravo Leo cambi il proprio trend...

I gol di Muntari, finalmente! E' da poco più di un anno e mezzo che i milanisti piangono per il famoso gol non convalidato a Muntari in Milan-Juventus del febbraio 2012, e ieri sera di gol buoni di Muntari ne sono arrivati persino 2: considerato che nella sfida sopra ricordata il Milan aveva pareggiato e in quella di ieri (nonostante la doppietta del ghanese) i rossoneri sono stati capaci di perdere, viene da pensare che forse i gol di Muntari portino anche sfiga...

Mexes: basta il nome... Quelli con più memoria (temo, ahimè, pochissimi!) ricorderanno che nel secondo tempo del famoso Milan-Juventus del 25 febbraio 2012 Philippe Mexes rifilò un cazzotto in piena pancia all'allora centravanti juventino Marco Borriello, venendo graziato sia dall'arbitro Tagliavento che dal suo collaboratore Romagnoli (quello che nel primo tempo non aveva visto il gol segnato da Muntari, ndr). Non contento di quel precedente, ieri l'ex difensore di Auxerre e Roma ha deciso di fare di meglio: prima ha trattenuto Chiellini (rigore netto), poi gli ha sferrato un sonoro cazzotto (espulsione), ma entrambe le cose sono sfuggite tanto al signor Rocchi quanto ai suoi assistenti (nei prossimi giorni si vedrà cosa combinerà la prova tv); non contento di averla sfangata, Mexes ha pensato bene di commettere due sciocchi falli da ammonizione guadagnando anzitempo gli spogliatoi. Un genio, non c'è che dire!

Max, non così! Dopo una sciocchezza come quella commessa da Mexes ai danni di Chiellini, un allenatore del Milan normale avrebbe tentato di giustificare il proprio calciatore o avrebbe tentato di minimizzare il tutto cercando qualche alibi (tipo la notoria fama da picchiatore di Chiellini, teorizzata da qualche irriducibile mente acuta del web). Invece Massimiliano Allegri, che due anni fa uscì disintegrato dalla sfida a colpi di battute con Antonio Conte, cosa fa? Dichiara a Sky che lui non vede nessun pugno! Geniale, non trovate?

Bergomi: lo "zio" minimalista Se avesse voluto minimizzare il gesto di Mexes, Allegri avrebbe potuto imparare da Beppe Bergomi, che in sede di commento tecnico all'episodio incriminato ha dapprima asserito di non aver visto nessun pugno e poi, una volta diventato impossibile negare, ha sostenuto che il gesto di Mexes non poteva che essere dovuto ad una non meglio precisata provocazione di Chiellini: li chiamavano minimalismi...

Eppure hanno ancora da ridire... Eppure i milanisti si sentono ancora vittime di non meglio precisate congiure: lo testimonia un simpatico botta e risposta tra me e un mio amico milanista questa mattina su Facebook, ma soprattuto lo testimonia l'articolo apparso oggi sul sito SpazioMilan.it a firma di Cristiano Ruiu, che ha parlato di "vento mediatico sfavorevole" ai rossoneri; però non biasimateli, anche perchè queste loro reazioni dopo le sconfitte rendono più belle le vittorie contro di loro!

Pensate se quei rigori... Alla Juventus manca un rigore per una spinta di Constant su Tevez nel primo tempo e nella ripresa manca il rigore causato dall'episodio Mexes-Chiellini citato in precedenza: episodi che nessuno ricorda (o meglio, il secondo viene ricordato per il pugno di Mexes, mentre della trattenuta dello stesso ai danni di Chiellini non si ricorda nessuno). Provate un attimo ad immaginare ciò che sarebbe successo a magliette invertite...

Una richiesta a cui tengo... Vi scongiuro, portatemi le foto con le facce di Mauro Suma e Cristiano Ruiu durante e dopo la partita di ieri. Sono disposto anche a pagare per averle...

giovedì 3 ottobre 2013

Juventus-Galatasaray 2-2: qualche considerazione...


Dopo il pareggio ottenuto due settimane fa contro il Copenaghen, la Juventus ha pareggiato ieri sera per 2-2 in casa contro il Galatasaray del nuovo tecnico Roberto Mancini. Una partita che ha lasciato l'amaro in bocca per come si è svolta, ma anche per come è finita.
Come sempre, andiamo a tirare le somme di quanto accaduto ieri sera allo Juventus Stadium

Bene. Bravi. Bis! Fino al minuto 36 il Galatasaray aveva avuto una sola occasione con Drogba (attento Buffon a respingere di piede e a coprire il palo, bravo anche Bonucci nel portare l'ivoriano sull'esterno), la Juventus non stava demeritando e il pallone era quasi sempre nella metà campo dei turchi. E allora cosa salta in mente a Bonucci e Buffon? Di combinare una ciclopica frittata in difesa e di spalancare la porta a Drogba, uno che alla prima occasione può anche fare cilecca ma alla seconda non perdona. Come se uno dicesse: "Siccome non riusciamo a segnare, sai che c'è di nuovo? Che adesso il gol lo regaliamo agli altri!"; un masochismo che fa impallidire tanto Tafazzi quanto quei tifosi juventini che puntualmente si autoflagellano in occasione di ogni finestra di mercato...

Mirko, che peccato... Ieri sera, guardando la partita nel primo tempo, si aveva la vaga sensazione che Mirko Vucinic fosse sceso in campo senza ciabatte e con gli scarpini da calcio ai piedi: cercava continuamente il dialogo con Tevez e nei movimenti sembrava non avere la svogliatezza delle serate peggiori. E invece al 24' è sopraggiunto l'infortunio che lo ha costretto ad uscire e a lasciare il posto a Quagliarella: poco male, visto che il napoletano ha propiziato il rigore dell'1-1 e segnato il gol del 2-1, ma dispiace davvero che Vucinic sia finito fuori causa in una serata che poteva essere positiva per lui; stando a quanto riferito da Balzarini su Mediaset ieri sera, il montenegrino non dovrebbe recuperare per Juventus-Milan di domenica

Niente Milan anche per Lichtsteiner Non fosse bastato l'infortunio occorso a Vucinic, a fine primo tempo si è fermato anche Stephan Lichtsteiner, che nell'intervallo è stato rimpiazzato da Isla (su cui tornerò dopo...); anche lo svizzero, che ieri non ha brillato finchè è stato in campo, ha davvero pochissime chance di recuperare per la partita di domenica contro i rossoneri

L'insostenibile leggerezza di Isla Uscito Lichtsteiner per infortunio, nella ripresa Conte ha mandato in campo il suo sostituto naturale: Mauricio Isla. E il cileno ne ha combinata una più di Bertoldo: non ha mai saltato l'uomo, non è stato in grado di effettuare un cross minimamente degno di questo nome e ha mostrato una tale indolenza che alla fine i suoi compagni (forse fortemente tentati di prenderlo a calci nel didietro a fine partita) hanno preferito tenere palla con il rischio di perderla piuttosto che passarla a lui che era sistematicamente libero sulla fascia destra. Caro Isla, personalmente non avrei mai creduto che qualcuno mi avrebbe fatto rimpiangere uno come Grygera, ma tu ieri sera sei riuscito in questa "mission impossible"! Da ultimo, per la serie "le brutte notizie non arrivano mai da sole", è assai probabile che il cileno giochi titolare contro il Milan: speriamo non ripeta la prestazione dello scorso anno, quando contro i rossoneri a San Siro giocò una partita orribile e riuscì nell'impresa di farsi fischiare contro un rigore per l'ormai celebre "fallo di ascella" visto solo dall'arbitro Rizzoli...

Antò, fai qualcosa! Persino Pistocchi, uno che arriverebbe secondo persino in una gara in cui è l'unico concorrente, ieri sera una cosa giusta l'ha detta: il 3-5-2 in Europa non funziona, e d'altra parte nessuna squadra europea utilizza questo modulo; in linea di massima il 3-5-2 potrebbe andar bene nelle partite contro il Real Madrid, dove la prima preoccupazione dovrà essere disinnescare quei diavoli di Ronaldo, Bale, Isco, Di Maria e Benzema, ma in partite come quelle contro Copenaghen e Galatasaray (dove la Juventus parte favorita) un ritorno al vecchio 4-3-3 non guasterebbe, magari con Llorente centravanti e due attaccanti esterni che sfornano cross (ieri si è visto cosa stava per combinare lo spagnolo quando ha impattato di testa il cross di Asamoah). Caro Antonio, sai meglio di me quanto grande e incondizionato sia l'affetto dei tifosi juventini per te, ma adesso è necessario che tu faccia qualcosa; e siccome sei un allenatore intelligente e preparato, agisci!

Si salvano in pochi Detto di Vucinic (bravo finchè è stato in campo, ma poi costretto alla resa) e di Quagliarella (la cui media gol europea è da grande attaccante), ieri sera sono stati davvero in pochi a salvarsi: tra i positivi sicuramente c'è stato Tevez (che ha lottato come un forsennato e ogni tanto cercava lo spunto in mezzo al vuoto pneumatico generale) e in parte Vidal, che non ha brillato ma all'inizio del secondo tempo è stato uno dei pochi a provarci con due conclusioni da fuori e con il rigore che è valso l'1-1

Unica nota positiva: la classifica Unica nota positiva della serata è stata la classifica del girone, che vede la Juventus seconda con 2 punti (4 in meno del Real Madrid, che guida saldamente il girone a punteggio pieno e che ieri contro il Copenaghen ha avuto bisogno di una papera del portiere Wiland e di un errore dell'arbitro che non ha visto il mani di Modric sulla linea di porta madridista, e uno in più del duo formato dagli stessi danesi e dal Galatasaray). Mancano 4 partite, sebbene due di queste siano contro i "galacticos" di Ancelotti, e nulla è ancora perduto: i suicidi non sono ammessi, così come non sono ammesse intonazioni premature di qualsivoglia "de profundis"...

Tanta rabbia, ma evitiamo i catastrofismi Detto che la partita di ieri sera ha lasciato l'amaro in bocca a tutti (me compreso, tanto è vero che ho preferito aspettare stamattina prima di scrivere), non confonderei questo marchiano passo falso con l'Apocalisse profetizzata da quei soliti juventini che sempre tutto capiscono e sempre tutto sanno: essere delusi ci sta, ma quello che non ci sta assolutamente è trasformare questa partita in un pretesto per dare inizio ad una nuova settimana di processi inquisitori nei confronti di Conte, Marotta, Agnelli, Mazinga Z, Jeeg Robot d'Acciaio o Darth Fenner...Già ci girano le balle, almeno evitiamo di prendercele a martellate! O sbaglio?

Piano con gli sfottò, che la ruota gira... E ovviamente, al fischio finale del signor Kassai, sono iniziati gli sfottò dei soliti antijuventini: milanisti e napoletani si sono "rifatti la verginità" dopo le figure barbine fatte martedì sera (i primi hanno avuto bisogno di un rigore inventato allo scadere per non uscire dall'Amsterdam ArenA con zero punti, mentre i secondi sono stati letteralmente piallati dall'Arsenal), romanisti e interisti hanno cercato di far dimenticare il fatto che loro quest'anno le coppe europee le possono giocare al massimo al PC o alla PlayStation. Siccome ricordo bene questi stessi sfottò dopo Nordsjaelland-Juventus 1-1 dello scorso anno, mi permetto di invitarli alla cautela perchè, come diceva quel tale, "la ruota gira"...