lunedì 29 aprile 2013

Torino-Juventus: le impressioni del giorno dopo


Grazie alle reti siglate nel finale da Arturo Vidal (quarto centro in tre partite, dopo la doppietta contro la Lazio e il rigore decisivo contro il Milan) e Claudio Marchisio, la Juventus regola per 2-0 il Torino nel derby e compie un altro decisivo passo verso la conquista di quel trofeo il cui nome inizia con la lettera s; un risultato giunto al termine di una partita non bella e caratterizzata da un gioco fin troppo maschio, sia dentro che (purtroppo!) fuori dal campo.
Andiamo, dunque, a tirare le somme di quanto avvenuto ieri allo Stadio Olimpico

1. Come detto, non è stata certo una bella partita. Anzi, a dirla tutta, pochi minuti prima che Vidal piazzasse la rete dell'1-0 avevo scritto un tweet che recitava: "Neanche i derby del 2008-09 erano stati tanto noiosi"; e credetemi, trovare dei derby più noiosi di quelli disputati quando sulla panchina bianconera sedeva Claudio Ranieri e su quella granata si alternavano i vari Walter Novellino e Gianni De Biasi è impresa davvero ardua!

2. In una partita bruttina ha trovato modo di essere protagonista anche Gigi Buffon: se il capitano bianconero non fosse volato a deviare in calcio d'angolo la sassata di Santana a fine primo tempo, probabilmente a quest'ora staremmo parlando di un'altra partita

3. Ancora una prova incolore per Mirko Vucinic, che conferma il suo essere quasi un peso quando non azzecca la giornata giusta. E' vero, come ribadito anche in articoli precedenti, che questo modulo lo costringe più al "lavoro sporco" che alla conclusione a rete, ma l'indolenza palesata ieri in campo spazza via anche quest'alibi; aggiungiamoci anche l'occasione malamente sprecata davanti a Gillet nel primo tempo e il quadro è completo!

4. Arturo Vidal si conferma l'uomo in più di questa Juventus: quattro gol decisivi in tre partite non possono essere un caso. E se fosse vero quanto riferitomi dall'amico giornalista Marco Venditti qualche giorno fa (ovvero di un'offerta di 45 milioni presentata dal Bayern Monaco per il cileno, offerta prontamente respinta al mittente dalla Juventus), questo giocatore è destinato ad essere ancora a lungo una delle colonne portanti della Juventus di Conte

5. Capitolo "record", parte prima. Kamil Glik, difensore polacco del Torino, è riuscito nella non facile impresa di rimediare due cartellini gialli in altrettanti derby disputati; degno coronamento di una partita preceduta da dichiarazioni quantomeno temerarie rilasciate alla vigilia. Caro presidente Cairo, non osare retrocedere e, soprattutto, non osare vendere questo giocatore!

6. Capitolo "record", parte seconda. Claudio Marchisio è riuscito in un'altra impresa, quella di siglare tre reti in due derby (il centrocampista bianconero aveva deciso con una doppietta la gara d'andata). Un gol, a volerla dire tutta, giunta a tempo ormai scaduto, con il Torino rassegnato e al termine di un'altra prestazione non brillante; però, confrontando questo record con quello di Glik, io preferisco di gran lunga questo

7. Mi ha fatto molto piacere rivedere Martin Caceres in campo, a circa un mese dall'incidente d'auto che lo aveva costretto ad uno stop consistente; in fin dei conti si tratta di un giocatore che si è sempre fatto trovare pronto all'occorrenza (leggi alle voci "sostituire Chiellini infortunato" e "segnare il gol dell'1-0 nello scontro diretto contro il Napoli all'andata")

8. In una gara tignosa e poco spettacolare ha trionfato la fisicità e la sostanza di Andrea Barzagli e Giorgio Chiellini. Il primo, in particolare, ieri ha suggellato la centesima presenza in maglia bianconera con la solita prestazione impeccabile; e pensare che è costato appena 300.000 euro e che qualcun'altro, spendendo cinque volte tanto, ha preso tale Matias Silvestre, un giocatore che ieri a Palermo ha dato sfoggio di tutta la sua immensa tecnica...

9. Per la serie "alla fine è sempre colpa dell'arbitro", a fine partita torinisti e anti-juventini vari (detto in tre parole, persone molto intelligenti) hanno pensato bene di recriminare per un rigore non concesso dall'arbitro Bergonzi sullo 0-0 per una trattenuta di Bonucci su Jonathas dopo un cross di Cerci; rigore che ci starebbe, se non fosse che al momento del cross Jonathas è nettamente in posizione irregolare. A meno che, come Moggi notoriamente taroccava la moviola del Processo di Biscardi, adesso non salti fuori che Marotta tarocca le moviole di Sky, Rai e Mediaset (televisioni notoriamente prone al potere juventino)...

L'ultimo punto permette di passare ai discorsi relativi all'extra-campo. E qui di cose da dire ce ne sono parecchie...

10. Purtroppo la certezza matematica della vittoria finale non è arrivata in questo turno di campionato a causa della vittoria del Napoli a Pescara sabato sera. E' vero che i partenopei hanno dimostrato che non c'è bisogno di alcun complotto per non farli vincere, dato che a perdere ci riescono benissimo da soli, ma pensare che potessero non vincere sul campo dell'ultima in classifica è ben più che un'utopia; pazienza, non c'è alcuna fretta

11. Il derby d'andata era stato caratterizzato dal vergognoso striscione esposto da alcuni imbecilli allo Juventus Stadium ("Noi di Torino orgoglio e vanto, voi soltanto uno schianto"). Il derby di ieri è stato caratterizzato, nell'ordine, da: bottiglie di vetro, con annesso petardo, lanciato da un gruppo di torinisti scalmanati (il petardo è esploso a pochi metri dal sottoscritto, che questo fine settimana era a Torino e si trovava lì a dire due chiacchiere con gli amici) sabato sera; sfregio alla tomba del grande Gigi Meroni da parte di alcune zucche vuote mascherate da tifosi juventini; scontri tra le due tifoserie e la polizia fuori dallo stadio prima della partita; sassaiola contro il pullman della Juventus (è la terza volta quest'anno, sarà mica diventata una specialità olimpica?) prima della partita; bandiera con scritto "-39" esposta dai tifosi torinisti; insulti razzisti di Meggiorini (che non ha perso tempo nel trovare una giustificazione davvero poco convincente) nei confronti di Pogba a fine primo tempo. Un "bollettino delle vergogne" davvero poco edificante, specie in una giornata in cui due carabinieri sono stati feriti a Roma...

12. Poche ore dopo gli eventi spiacevoli sopra citati, a San Siro i tifosi milanisti (la squadra rossonera era impegnata contro il Catania) hanno pensato bene di intonare cori contro i carabinieri feriti a Roma e contro lo sfortunato Javier Zanetti ("Javier Zanetti, salta con noi!"). E' vero che durante l'ultimo derby di Milano i tifosi interisti avevano intonato cori razzisti contro Balotelli, ma la famosa regola "occhio per occhio, dente per dente" è un alibi che convince davvero poco...

13. Alla luce degli ultimi punti, mi sento di porre una domanda a tutti quanti: quando si parla di violenza è ancora il caso di criminalizzare "tout court" questa o quella tifoseria, o magari è il caso di chiedersi cosa fare concretamente per emarginare e disinnescare gli elementi cerebrolesi di tutte le tifoserie italiane? Meditate gente, meditate...

14. A proposito di Javier Zanetti e del suo infortunio, non nascondo di aver espresso pubblicamente solidarietà al capitano interista e di avergli augurato via Twitter una pronta guarigione. Detto tutto questo, non si confonda questo doveroso comportamento con l'amnesia: tradotto, significa che io non dimentico frasi tipo "noi vinciamo senza rubare" oppure "complottano contro di noi perchè siamo onesti e diversi dagli altri". La solidarietà è una cosa, l'Alzheimer è un'altra...

15. Domenica basterà un pareggio contro il Palermo per poter festeggiare. Con buona pace di Giulio Mola (giornalista barese, romanista di fede e anti-juventino della prima ora), il quale sabato sera twittava "la Juve deve giocare contro Torino e Palermo, due squadre che devono salvarsi. Forse non succede, ma se succede...". Tranquillo, caro Mola, perchè domenica l'unica cosa che succede è che si festeggia; anzi, se vuole unirsi a noi...

16. Sempre a proposito del buon Giulio Mola, stamattina ho scoperto che il soggetto mi ha bloccato su Twitter, impedendomi di inviargli qualsiasi tweet. Posto che sicuramente non ci dormirò la notte su questa cosa, mi complimento con il buon Mola per la grande apertura al confronto mostrata (specie considerando il fatto che io, a differenza di tantissimi altri, non l'ho mai insultato ma ho sempre espresso dissenso in toni civili riguardo ciò che lui affermava), nonchè per la grande intelligenza...

17. Non appena sarà ufficiale la vittoria di quel triangolino tricolore lì, mi impegnerò a fare due cose: acquistare una copia del libro scritto dall'amico Marco Venditti (libro che, stando a quanto riferito da Marco, uscirà non appena ci sarà la certezza matematica di aver vinto) e pubblicare un articolo in cui farò le mie personali dediche per questa vittoria. So che per quest'ultimo impegno mi attirerò parecchie critiche e accuse di vario tipo, ma le cose dette e scritte da circa un anno a questa parte io non le dimentico e sono pronto a presentare il conto a chi di dovere. Stay tuned!

lunedì 22 aprile 2013

Juventus-Milan: le impressioni del giorno dopo


E' bastato un calcio di rigore trasformato da Arturo Vidal (terzo gol in due partite, dopo la doppietta rifilata alla Lazio lunedì scorso) per consentire alla Juventus di battere il Milan nel posticipo della 33a giornata di campionato: i bianconeri mantengono così il distacco di 11 punti nei confronti del Napoli e si portano alla distanza siderale di 18 punti dai rossoneri (che, soltanto un anno fa, erano lì a giocarsi lo scudetto con la squadra di Antonio Conte). Adesso i bianconeri potrebbero laurearsi Campioni d'Italia già domenica prossima, a patto che il Napoli non vinca a Pescara: tuttavia, considerato che gli abruzzesi sono ultimi in classifica e quasi condannati al ritorno in Serie B, è più ragionevole pensare che la data del trionfo possa essere il 5 maggio (toh!!), data in cui la Juventus riceverà in casa il Palermo.
Detto questo, è bene fare una serie di considerazioni riguardo la partita di ieri sera

1. Non è stata affatto una bella partita: da una parte c'era una Juventus che ha voluto chiaramente tirare il fiato e che è mancata in alcuni suoi elementi, dall'altra c'era un Milan che più di così non poteva davvero fare. Le ragioni della prova opaca dei rossoneri (di quella dei bianconeri si parlerà nei punti successivi) sono da un lato l'assenza di Balotelli, che ad oggi è l'attaccante più in forma a disposizione di Allegri, dall'altro la stanchezza dopo la grande rincorsa che, a cavallo tra novembre e marzo, ha portato il Milan dalle ultime posizioni alla terza. Una brutta partita, dunque, decisa da un episodio, ovvero il calcio di rigore gentilmente concesso dalla premiata ditta Abate-Amelia: il primo si è addormentato sul lancio di Pirlo per Asamoah, mentre il secondo ha travolto il ghanese lanciato in porta; e dire che in questi anni ci si era abituati a vedere certi regali riservati unicamente all'Inter (Milito ha ringraziato in tanti derby di un passato abbastanza recente)...

2. Verso la metà del primo tempo Antonio Conte ha cambiato l'assetto tattico della squadra, convertendo il 3-5-1-1 di partenza in un più compatto 4-4-1-1: il risultato di ciò è stato l'abbassamento di Lichtsteiner, che pure nei primi minuti aveva mostrato un buon piglio, e l'allargamento di Vidal a destra con conseguente esclusione del cileno dal vivo della manovra. Una mossa fatta per contrastare il gioco del Milan, i cui attaccanti tendevano ad allargare le maglie della difesa bianconera, ma che ha finito per disinnescare quello della Juventus; probabilmente era una soluzione che poteva essere utilizzata contro il Bayern, visto che Ribery e Robben hanno seminato ben più pericoli di quelli seminati ieri da Robinho ed El-Shaarawy

3. Tra le note negative di ieri sera ci sono sicuramente Claudio Marchisio e Mirko Vucinic: il primo, alle prese con la tonsillite, sta attraversando un periodo di forma complessivamente negativo; il secondo, già sacrificato da un modulo che lo costringe a lavorare per favorire gli inserimenti dei centrocampisti, ieri è stato capace di sbagliare tutti i palloni avuti a disposizione. Nonostante questo lo stadio intero gli ha tributato un applauso quando Conte l'ha richiamato in panchina per inserire Quagliarella

4. Forse per la prima volta da quando è arrivato in bianconero, Paul Pogba ha dovuto giocare una partita di sola quantità: più che per gli inserimenti e per le conclusioni dalla distanza, infatti, il francese si è distinto per un costante lavoro di interdizione in mezzo al campo; non è un caso che quasi tutti i palloni transitati nella sua zona sono stati preda delle sue lunghe leve. Un "Pogba operaio"? Diciamo pure così, va...

Archiviata la parte relativa a quanto avvenuto in campo, concentriamoci adesso sugli aspetti che riguardano l'extra-campo; e qui, lo premetto subito, di carne al fuoco ce n'è davvero tanta...

5. Intervistato sul suo futuro, Massimiliano Allegri ha glissato in maniera decisa: che il tecnico livornese abbia davvero paura di perdere il terzo posto, e con esso il suo ruolo da allenatore del Milan? Chissà, intanto da Roma rimbalzano voci di contatti fra lo stesso Allegri e Baldini...Staremo a vedere, ma intanto utilizzo un'espressione cara a Mourinho: "Non è problema mio!"

6. Le parole rilasciate a Sky dal portiere rossonero Amelia in merito al calcio di rigore che ha deciso la partita denotano in maniera lampante come gli arbitri rappresentino per i milanisti un problema psicologico: dopo due campionati passati a ricevere calci di rigore inesistenti a favore, ormai questi si sono convinti che siano inesistenti anche quelli che gli fischiano contro. Roba da interpellare Freud!

7. Anche all'andata la partita era stata brutta e decisa da un episodio, ma rispetto ad allora ci sono due differenze fondamentali: 1) il rigore che ha deciso la gara d'andata non c'era (il famoso "fallo d'ascella di Isla"...), mentre quello che ha deciso la gara di ieri era netto; 2) dopo il rigore trasformato da Robinho ci fu un'intervista di Buffon in cui il capitano della Juventus glissò sull'episodio e disse che questo non cancellava la prestazione negativa della Juventus, mentre ieri c'è stata l'intervista di Amelia citata al punto precedente. Come recitava quella canzone di Tiziano Ferro? Ah sì, "La differenza tra me e te"...

8. Nel dialetto delle mie parti dicesi "sfrecante" una persona che provoca gli altri con il preciso intento di far loro saltare i nervi. Bene, ieri sera posso dire di aver meritato a pieno titolo quest'etichetta: stuzzicare i milanisti che assistevano alla partita come avrebbero assistito ai funerali delle rispettive nonne è stato uno spettacolo bellissimo. Libidine pura, soprattutto quando i più temerari di loro hanno gridato al complotto in occasione del calcio di rigore che ha deciso la partita: per la serie "noi godiamo, essi rosicano"...

9. Per la serie "ride bene chi ride ultimo", ieri il supertifoso milanista Cristiano Ruiu (uno capace di far saltare i nervi persino ai suoi stessi tifosi, un autentico genio!) ha twittato prima della partita "Stasera in onda dalle 19 alle 24...Li muntariamo!"; a fine partita gli è arrivato il mio tweet di risposta "Noi invece vi BATTIAMO. Penso che vada bene lo stesso, no?". Come diceva Nanni Moretti in un suo vecchio film, "le parole sono importanti!"; anche i verbi in questo caso...

10. Complimenti a quei 10 imbecilli che hanno pensato bene di indirizzare "buu" razzisti nei confronti di Boateng durante il riscaldamento: se il 5 maggio la Juventus dovrà festeggiare in uno Stadium chiuso al pubblico, sapremo tutti a chi dare la colpa...

11. Sempre prima dell'inizio della partita, alcuni ultras della Curva Sud hanno esposto delle foto di Mario Balotelli con sotto la scritta "no al razzismo, sì al salto". Come dire che Balotelli viene preso di mira perchè antipatico e non perchè nero: complimenti per la chiarezza, ma forse averla anche durante tutti questi 4 anni non sarebbe stata una cattiva idea...

12. Sono curioso di vedere quale altra bizzarra statistica tirerà fuori il geometra Galliani dopo il risultato di ieri sera; d'altra parte, se il suo capo beneficia di leggi ad personam, volete che lui non utilizzi statistiche ad minchiam?

13. Il Milan superato dalla Fiorentina ed escluso dalla prossima Champions League: pensando alla spocchia di tanti soggetti che conosco, sarebbe uno scenario davvero bello da auspicare!

14. Per la serie "le belle notizie non arrivano mai da sole", arriva la voce che Moratti potrebbe confermare Andrea Stramaccioni come allenatore dell'Inter per la prossima stagione: se arrivassero anche le conferme di Branca e Fassone, il prossimo anno ci saranno risate assicurate sulla sponda "onesta" del Naviglio...

15. Io lo spumante ce l'ho in fresco e i bicchieri li ho comprati: adesso aspetto, come tutti i tifosi juventini, solo il momento in cui poter stappare la bottiglia!

martedì 16 aprile 2013

Lazio-Juventus: le impressioni del giorno dopo


Grazie ad una doppietta di Arturo Vidal nel primo tempo, la Juventus è riuscita ad espugnare l'Olimpico di Roma e a battere per 2-0 la Lazio di Petkovic; un risultato che, anche in ragione dell'1-1 di domenica sera tra Milan e Napoli, consente ai bianconeri di portare il vantaggio sui partenopei a 11 punti.
In attesa della sfida contro il Milan, e in attesa di poter finalmente stappare lo champagne, è bene fare alcune considerazioni su quanto visto ieri nella partita contro i biancocelesti

1. Qualcuno temeva (o sperava, dipende sempre dai punti di vista) che la delusione per l'eliminazione in Champions League potesse avere ripercussioni a livello psicologico sulla squadra di Conte, e invece la Juventus ha avuto sempre in mano il pallino del gioco ed è riuscita in un'impresa insolita in questa stagione: chiudere i conti già nel primo tempo; il tratto caratteristico della squadra bianconera, finora, era stato quello di far arrivare la vittoria prevalentemente nei secondi 45 minuti

2. La reazione della Lazio è consistita in sporadiche fiammate: nel primo tempo un "liscio" di Cana sugli sviluppi di un angolo di Ledesma e una punizione deviata di Candreva, mentre nella ripresa le uniche occasioni pericolose della squadra di Petkovic sono state un colpo di testa di Ciani sventato in angolo da un super Buffon e un colpo di testa completamente sbagliato di Kozak a due passi dalla porta; episodi di passaggio all'interno di un monologo quasi integrale della Juventus. Va detto, tuttavia, che il buon Petkovic ha dovuto fare i conti con le numerose assenze, soprattutto in difesa (ieri sera mancavano i quattro difensori titolari, ovvero Konko, Biava, Dias e Radu)

3. Ieri Conte ha proposto per la prima vera volta (l'unico precedente risaliva a Juventus-Lazio di Coppa Italia, ma quella era stata una scelta motivata esclusivamente dalle numerose assenze tra gli attaccanti bianconeri) il 3-5-1-1, con il solo Vucinic in avanti e Marchisio subito dietro di lui. Un modulo che da un lato ha esaltato le capacità di inserimento dei centrocampisti bianconeri (basti pensare, oltre ai due gol di Vidal, alle numerose occasioni create dagli inserimenti dello stesso Marchisio e di Pogba), ma dall'altro ha costretto Mirko Vucinic ad un lavoro di sponda che lo ha praticamente eclissato dalla manovra offensiva; se l'attaccante montenegrino sperava in una partita che lo riscattasse dalla prestazione anonima contro il Bayern, le sue aspettative sono state frustrate dalle ragioni tattiche

4. Dopo le fatiche dovute all'impegno in Coppa d'Africa, finalmente Kwadwo Asamoah è tornato a fornire una prestazione sufficiente sul piano dell'impegno e della corsa; stessa cosa non si può dire per Federico Peluso, sebbene l'ex atalantino abbia giocato nel ruolo di terzo di difesa che certo non ne esalta le qualità

Archiviato rapidamente il discorso relativo a quanto visto in campo, passiamo adesso ad analizzare gli aspetti collegati al rettangolo verde, ma che esulano da esso

5. A questo punto solo 7 punti separano i bianconeri dalla vittoria in campionato (per scaramanzia mi sono ripromesso di non utilizzare una certa parola che inizia per "s" in nessun mio articolo fino al momento in cui non ci sarà la certezza matematica): e allora mettetecela tutta, ragazzi! Ancora un piccolo sforzo e ci siamo...

6. Intorno al minuto 89, con il 2-0 ormai in cassaforte, le telecamere di Sky hanno ripreso Conte mentre urlava a Padoin la seguente frase: "Simone, dove c***o vai? Stai troppo alto!!". Episodio che basta da solo a giustificare l'ammirazione mista a venerazione che tutti noi juventini nutriamo nei confronti di questo allenatore; per quanto mi riguarda, posso dire che l'unico allenatore capace di farmi impazzire in questo modo era stato tale Lippi Marcello da Viareggio...

7. L'ultimo weekend ha registrato un clamoroso "down" del popolo anti-juventino: gli interisti erano alle prese con i tracolli della loro squadra e con i pianti di quell'allenatore che solo cinque mesi fa era ritenuto da più parti il "nuovo Mourinho" (caro Josè, perdonali perchè non sanno quello che dicono!!), mentre milanisti e napoletani erano impegnati a litigare per il secondo posto (e questi sono quelli vanno in giro a spiegare il concetto di "mentalità vincente", pensate un po'...); i romanisti e i fiorentini, invece, si stanno giocando l'ingresso in Europa League. Vederli sbavare rabbia contro la Juventus è una cosa che fa morire dalle risate, vederli così depressi suscita un sentimento molto vicino all'umana "pietas" di manzoniana memoria...

8. Sempre a proposito di quella cosa il cui nome inizia con la s, è un vero peccato che non poter avere la certezza matematica di vincerla nel derby che si giocherà in casa del Torino il 28. Volete mettere la soddisfazione di una Juventus che si laurea Campione d'Italia giocando in casa del Torino? Poco male, alla fine quello che conta è il risultato finale!

giovedì 11 aprile 2013

Juventus-Bayern Monaco: considerazioni sulla sconfitta


E’ stato bello finchè è durato, ma purtroppo il cammino europeo della Juventus è finito. La squadra di Antonio Conte è stata eliminata meritatamente dal Bayern Monaco: un’eliminazione giusta alla luce di quanto visto sul terreno di gioco nell’arco dei 180 minuti disputati, che hanno sancito la superiorità tecnica della squadra di Heynches. Dopo il 2-0 dell’Allianz Arena, firmato dalle reti di Alaba e Thomas Muller, allo Juventus Stadium i bavaresi si sono imposti con il medesimo risultato grazie alle marcature di Mandzukic e Pizarro (quest’ultimo subentrato proprio al croato) nel secondo tempo. 
Detto ciò, andiamo a fare alcune considerazioni in merito a quanto visto in campo 

1. La Juventus si è presentata al retour-match contro i tedeschi priva degli squalificati Lichtsteiner e Vidal. Eppure i sostituti Simone Padoin e Paul Pogba sono stati, a conti fatti, i migliori in campo: tanta sostanza, che purtroppo non ha trovato la giusta assistenza dal resto della squadra

2. Piccolo pensiero per Antonio Conte, per il quale ho un’ammirazione che quasi sfocia nella venerazione. Caro Antonio, ma perché nell’intervallo, con il risultato fermo sullo 0-0 e con la necessità di segnare almeno un gol per continuare a sperare, non hai rischiato il tutto per tutto inserendo Matri per un centrocampista (magari Marchisio, che è mancato quasi completamente) e passando al 4-3-3? Dalle mie parti, che tu hai imparato a conoscere bene qualche anno fa, esiste un proverbio che dice “rutt p rutt, r’mbimm tutt!” (traduzione: “rotto per rotto, rompiamo tutto!”): fare il primo cambio (Matri per Quagliarella) a metà ripresa e con i tedeschi già avanti per 1-0 è stata una decisione non sbagliata, ma inutile

3. Se a Monaco i due gol erano stati frutto di deviazioni fortunose e di topiche varie eventuali (leggasi alle voci “Buffon” e “assistente dell’arbitro”), il primo gol incassato a Torino è stato il frutto di una triplice dormita difensiva: qualcuno, infatti, dovrebbe spiegarmi perché in due circostanze identiche tra loro i calciatori del Bayern hanno potuto liberamente saltare in area bianconera; se nella prima occasione Van Buyten è arrivato in precaria coordinazione, nella seconda è arrivato il patatrac che ha portato al gol di Mandzukic

4. Caro Mirko Vucinic, che delusione! Non dico battere da solo il Bayern (certamente nessuno si aspettava qualcosa di simile a ciò che nel 1986 un certo signor Maradona fece con l’Argentina), ma correre a vuoto e produrre solo un calcio di punizione dal limite è davvero poco per colui il quale è ritenuto uno dei cardini di questa squadra; almeno Quagliarella ci ha provato a concludere verso la porta, seppur senza esito…

5. Detto tutto questo, e fatte le dovute critiche del caso, ritengo che il fatto che una squadra tornata a vincere qualcosa soltanto da un anno, composta per larga parte da calciatori con scarsa esperienza internazionale e con un attacco decisamente inferiore alle altre squadre giunte ai quarti sia arrivata dove sia arrivata è qualcosa che deve inorgoglire tutti i tifosi juventini e deve per loro rappresentare un motivo di speranza; questa eliminazione, per quanto meritata, ha dimostrato che il telaio di partenza per creare una Juventus competitiva anche in campo europeo c’è ed è più che valido. Se il progetto targato Conte proseguirà negli anni e se, soprattutto, il mercato porterà degli acquisti di caratura internazionale (gli Asamoah, gli Isla, i Pogba e i Peluso sono ottimi colpi in prospettiva, ma per competere in Europa serve ben altro!), allora ritengo che ambire alla terza Champions League non sia un’aspirazione così lontana nel tempo

Passiamo adesso ai discorsi relativi all’extra-campo, riagganciandomi in parte all’ultimo punto 

6. La disfatta bianconera certifica, se mai ce ne fosse ancora bisogno, lo stato di crisi perenne del calcio italiano in generale: la Juventus è tornata padrona in Italia e ha fatto ottime cose in campo europeo, ma in quest’ultimo contesto la squadra di Conte è ancora un cantiere in costruzione; il Milan, dopo la smobilitazione dell’estate scorsa, è ben lontano dalla competitività europea (sebbene la tradizione sia quella che è); per la Lazio dicasi la stessa cosa, con l’aggravante di un presidente come Lotito che non ha ben chiaro il concetto di progettualità; la Fiorentina manca dai palcoscenici internazionali dall’era Prandelli, quindi al momento è ingiudicabile da questo punto di vista; su Inter, Napoli e Roma è meglio stendere un velo pietoso per ragioni di minima decenza…

7. Che a farmi la predica sulle condizioni del calcio italiano a livello internazionale siano i tifosi di squadre che in Europa non ci sono mai stati quest’anno o che ci sono stati di sfuggita (leggere sempre alle voci “Inter”, “Napoli” e “Roma”) per colpa dell’inadeguatezza delle rispettive rose è una cosa che farebbe ridere se non facesse piangere. Ve lo immaginate un rapinatore che si lamenta del fatto che ci sono troppe rapine?

8. Le “gufate” e gli sfottò nei confronti degli avversari dopo una sconfitta (in Italia o in Europa cambia poco) hanno sempre fatto parte del calcio, e per certi versi ne sono il “sale” e un tratto di sano folklore e divertimento. Leggere, tuttavia, post del tipo “Con la sconfitta di stasera si chiude la stagione 2012-13 dei gufaggi. Con lo scudetto ormai assegnato, ci rivediamo in estate per la Supercoppa Italiana per tornare a gufare la Juventus” da parte di un tifoso milanista (ovvero uno che di motivi per godere dei successi della propria squadra ne avrebbe a bizzeffe, ma che qualche mese fa confessò di esser stato più contento della retrocessione in B della Juventus che di tutte e 7 le Champions vinte dal Milan) fa capire come il tifo calcistico italiano sia, per certi versi, diventato una roba da Terzo Mondo; con tutto il dovuto rispetto nei confronti di quei Paesi che ogni giorno devono far fronte a problemi ben più seri del calcio…

9. Il non aver ricevuto insulti dopo le due sconfitte con il Bayern è una notizia che va sicuramente rimarcata: considerato quello che è avvenuto dopo il famoso “gol di Muntari”, quello che è avvenuto quando è uscita la notizia del coinvolgimento di Conte nel calcioscommesse e quello che è avvenuto dopo i fatti di Catania e il gol irregolare convalidato a Vidal in Juventus-Inter, devo constatare con grande soddisfazione che parecchia gente sta imparando a far funzionare quella cosuccia chiamata cervello

martedì 9 aprile 2013

Istruzioni per l'uso (altrui)


Da un po' di tempo a questa parte tutti (o quasi) i non juventini che commentano miei post su Facebook hanno dimenticato alcune semplici regole per poterlo fare senza correre il rischio di rimediare figure meschine; e siccome molti di loro sono persone che conosco personalmente, credo sia giusto mettere un po' i puntini sulle i, in modo tale che il messaggio arrivi chiaro e senza rischio di fraintendimenti.

1) Troppa ironia guasta (e rompe) - Chi mi conosce sa bene che ironizzare su quanto avviene nel malandato mondo pallonaro italiano è una delle cose che più amo fare (come dimostra chiaramente la mia rubrica del venerdì su JuveNews Radio), ma se l'ironia deve diventare un modo per buttarla in "caciara" quando si parla di argomenti seri perchè, magari, si è sprovvisti di argomenti sufficienti per controbattere nel merito, allora la stessa ironia diventa fuori luogo e il rischio di sfociare nella stupidità aumenta in maniera esponenziale

2) Opinioni diverse sì, mancanza di rispetto no - Che su argomenti come il calcioscommesse, e in particolare la vicenda che l'estate scorsa ha visto protagonista Antonio Conte, la mia opinione e quella di un anti-juventino x siano agli antipodi è un dato che do per acquisito; e passo anche sopra il fatto che alla maggior parte degli anti-juventini non importi minimamente il motivo per il quale Conte è stato condannato (alcuni di loro cascano, o fanno finta di cascare, dal pero quando gli si dice che l'allenatore juventino non è stato condannato per aver combinato partite...), dato che per loro il solo fatto che un tesserato juventino abbia dei problemi con la giustizia sportiva è motivo di una libidine indescrivibile. Quando però si finisce a sminuire o a mettere in dubbio il lavoro di chi ha passato un'intera estate a documentarsi e a scrivere articoli che in certi casi hanno richiesto ore di lavoro per riordinare tutto il materiale raccolto senza commettere errori (il tutto, ovviamente, gratis!), allora lì vado letteralmente fuori dai gangheri. Probabilmente risulterò pesante, ma se mi si attacca sul mio lavoro (o su quello che vorrei diventasse presto il mio lavoro, nel senso retributivo del termine) o lo si mette in dubbio arrivo davvero a perdere le staffe perchè diventa una mancanza di rispetto bella e buona

3) Generalizzazioni "ad minchiam" - Quando imbecilli appartenenti a svariate tifoserie hanno oltraggiato la memoria dei morti dell'Heysel non mi sono mai permesso di criminalizzare "tout court" delle suddette tifoserie, ma a definire con gli epiteti che meritano i soggetti che si sono resi protagonisti di un atto tanto becero; dicasi lo stesso per gli striscioni e i cori sul tentato suicidio di Gianluca Pessotto qualche anno fa. Quando invece sono gli juventini a rendersi protagonisti di atti deprecabili (i cori razzisti contro Balotelli, quelli contro la città di Napoli o il vergognoso striscione sulla tragedia di Superga) sono solito arrabbiarmi di più, dal momento che trovo inconcepibile che prima ci si lamenti per aver subìto degli episodi vergognosi e poi si risponda a indecenza con indecenza; peccato che, mentre io mi comporti in questo modo (e a testimonianza di ciò sono disponibili in rete miei articoli e interventi radiofonici a tal proposito), altri rispondano con un'indiscriminata generalizzazione "ad minchiam" (qui cito un'efficace espressione usata su Twitter dal blogger juventino Antonio Corsa) dell'intera tifoseria juventina. Avrò tanti difetti, ma razzista non sono mai stato e da tante vergogne della mia stessa tifoseria sono perfettamente in grado di dissociarmi: lo dico a beneficio di una persona molto intelligente che mi ha accusato di considerare gli juventini tutti puri, casti e santi e di un'altra persona molto intelligente che periodicamente mi accusa di razzismo nei confronti di Napoli...

4) A quando una critica nel merito? - Da circa due anni e mezzo ho iniziato a scrivere di Juventus, e di calcio in generale, e da circa due anni e mezzo incontro pareri favorevoli e pareri in dissenso. Peccato che, di questi pareri in dissenso, non ne abbia registrato neanche uno nel merito delle cose che scrivo; spesso i miei interlocutori si trincerano dietro luoghi comuni del tipo "Eh, ma tu sei juventino!", "Eh, ma tanto si sa da che parte stai!" o dietro l'aggettivo "fazioso" (vorrei rassicurare lorsignori che essere avere determinate opinioni raccontando correttamente i fatti non significa essere fazioso, ma eventualmente ragionare con la propria testa). Quando poi chiedo le ragioni secondo le quali le cose da me dette/scritte sono sbagliate accadono solitamente tre cose: 1) non ricevo risposta; 2) ricevo risposte simili a gigantesche arrampicate sugli specchi; 3) vengo accusato di essere arrogante e/o di andare sul personale. Considerato che ho quasi 25 anni, che mi manca poco alla laurea, che sono prossimo all'iscrizione all'Ordine dei Giornalisti e che spero manchi poco al mio ingresso nel mondo del lavoro, mi auguro di tutto cuore che non debbano venirmi i capelli bianchi prima di ricevere critiche nel merito esclusivamente di ciò che scrivo!

5) Giornalista? No, anzi non ancora... - Una volta mi capitò di essere riempito di insulti perchè, utilizzando un evidente paradosso, mi ero permesso di definire il direttore di Milan Channel Mauro Suma "collega" (utilizzando le virgolette anche in quel caso); io non sono un giornalista, anche se come ho detto l'iscrizione all'Elenco Pubblicisti dell'Ordine della Puglia dovrebbe arrivare a breve, e non sono nemmeno così pazzo da avere la pretesa di insegnare qualcosa a chi questo lavoro lo svolge da molti più anni di me, ma in quel caso mi ero limitato ad utilizzare un paradosso per mettere in evidenza il fatto che un "signor nessuno" come me aveva notato una cosa che era sfuggita ad un giornalista di lungo corso come il buon Suma. E poichè in altre circostanze sono stato preso in giro o attaccato per aver osato utilizzare il termine "deontologia professionale", vorrei spiegare a chi di dovere che se ci si cimenta con una professione anche a livello amatoriale bisogna tenere comunque ben presenti i concetti-base di detta professione

6) Sportivo non è sinonimo di fesso! - E' nota la mia scarsa (per non dire nulla) simpatia per le due compagini di Milano. Ma quando l'Inter di Mourinho e il Milan di Ancelotti prima e Allegri dopo ha vinto meritatamente vari non mi sono certo astenuto da complimenti sportivi (il diario di Facebook, che io non amo, può essere un ottimo strumento per avere conferme oggettive di quanto ho appena detto). Evidentemente qualcuno confonde l'aggettivo "sportivo" con l'aggettivo "fesso", visto e considerato che da quando la Juventus è tornata a vincere è tornato a sentirsi ad ogni minima occasione il vecchio leit-motiv secondo cui "la Juve ruba", condito recentemente da perle tipo "vorrei che un meteorite cadesse sullo Juvem***a Stadium" (post scritto da un padre di famiglia, e ho detto tutto!) oppure "darebbi fuoco ai juventini e a quel buffone de Conte" (la lingua italiana, quest'illustre sconosciuta!). Dolce stil novo, peace and love!

Cari amici, come potete notare basta seguire questi semplici sei punti per evitare le figure meschine di cui parlavo nell'introduzione; spero vivamente, essendo quasi tutti persone serie e giudiziose, che possiate tenerle presenti tutte le volte in cui usate la lingua o la tastiera

lunedì 8 aprile 2013

L'aneddoto dell'amico interista...


Le polemiche scaturite ieri dopo la sconfitta dell'Inter in casa contro l'Atalanta e le dichiarazioni al vetriolo di Moratti (l'uomo che dal 1995 va dando lezioni di stile al mondo...), Stramaccioni (l'uomo paragonato un giorno sì e l'altro pure a tale Mourinho Josè da Setubal, pensate dove può arrivare la follia umana!), Zanetti (colui il quale promise di interrompere tutte le partite dell'Inter in caso di cori razzisti provenienti dalla curva interista, ma che da allora soffre di otite cronica) e infine del mitico Paolo Bonolis (straordinario come showman, decisamente mediocre come tifoso e intenditore di calcio) mi hanno fatto venire in mente un episodio capitatomi sette anni fa.

Quando nel 2006 è scoppiato lo scandalo di Calciopoli io andavo ancora al Liceo e avrei compiuto, di lì a poco, 18 anni. Ovviamente, essendo in una classe dove c'era una nutrita presenza di milanisti e, soprattutto, interisti, ho passato la fine di quel quarto anno e tutto il successivo a dovermi difendere dalle etichette di "ladro" (pensate un po' a chiamarmi così erano i tifosi di una squadra i cui illeciti erano ignoti all'epoca e quelli di una squadra penalizzata in quell'estate e retrocessa per vicende simili nel 1980...). Ricordo bene che tra i tanti interisti che si gonfiavano il petto per il fatto di aver finalmente trovato una giustificazione per le continue scoppole rimediate dall'Inter morattiana dal 1995 c'era anche uno dei miei migliori amici, il classico "amico d'infanzia" con cui si era condivisa gran parte dell'adolescenza; dopo l'ufficialità della militanza della Juventus nel campionato di Serie B in seguito alle sentenze della CAF prima e della Corte Federale poi, con quest'amico avevamo iniziato a ragionare su quando la Juventus sarebbe tornata a vincere qualcosa ora che gli "imbrogli" di Moggi erano venuti meno. Ad un certo punto, dopo le sue mille dissertazioni riguardo al fatto che ora il calcio era tornato finalmente ad essere pulito e che anche gli errori arbitrali più macroscopici sarebbero stati ritenuti una casualità (e lo dicevano tutti gli interisti, tifosi che vedrebbero un complotto anche in caso di violento acquazzone a Milano in pieno autunno), gli ho rivolto la seguente domanda: "Ma se in un prossimo campionato la Juventus dovesse, per assurdo, ricevere 38 favori arbitrali in 38 partite e l'Inter 38 torti arbitrali in 38 partite, diresti ancora che rubiamo i campionati?"; la risposta del mio amico è stata "Assolutamente no. Prima c'era Moggi che truccava tutto, se episodi tipo quelli del 1998 dovessero ricapitare ora che Moggi non c'è più sarebbe una semplice coincidenza. Quindi noi tifosi interisti la accetteremmo!".

Confrontate adesso questo punto di vista, che in quel momento storico era anche quello di Moratti, di tutti gli interisti e di tutti gli anti-juventini in generale, con le dichiarazioni di ieri sopra citate e con le reazioni che si verificano ogni volta che la Juventus riceve un fischio arbitrale favorevole o un'altra squadra un fischio arbitrale sfavorevole. Chi aveva ragione? Io o il mio amico?

domenica 7 aprile 2013

Juventus-Pescara: le impressioni del giorno dopo


Grazie ad una doppietta del rientrante Vucinic la Juventus riesce a piegare il Pescara fanalino di coda e ad allungare sul Milan (fermato nel "lunch match" delle 12.30 a Firenze sul 2-2) in attesa di conoscere il risultato del Napoli, che affronterà il Genoa nel posticipo delle 20.45. I bianconeri hanno portato a casa una partita rivelatasi più difficile del previsto: nonostante il conto dei tiri in porta sia stato di 27-3 in favore dei bianconeri, infatti, le parate di Pelizzoli e l'imprecisione dei giocatori bianconeri hanno fatto sì che i gol dell'attaccante montenegrino arrivassero solo nel finale; il gol pescarese di Cascione (a segno anche nel 6-1 bianconero dell'andata) è servito solo ai fini delle statistiche.
Come sempre, è bene puntualizzare alcuni aspetti della partita giocata ieri allo Juventus Stadium.

1. Partiamo da un nome: Ivan Pelizzoli. L'ex portiere di Atalanta e Roma aveva lasciato la Serie A nel gennaio del 2007, quando la Reggina di Mazzarri lo cedette alla Lokomotiv Mosca; dopo la parentesi russa gli era toccato vestire le maglie di Albinoleffe e Padova in Serie B, con in mezzo una stagione a Cagliari come vice-Agazzi. Possibile che un portiere che non gioca titolare in Serie A da quando io sedevo ancora sui banchi del liceo e tornato a giocare titolare da poche settimane debba fare il fenomeno proprio allo Juventus Stadium? Evidentemente il Marchetti para-tutto di Juventus-Lazio dello scorso novembre ha insegnato bene...

2. Continuiamo con un altro nome: Mirko Vucinic. La partita di ieri testimonia come il montenegrino sia un giocatore capace di lampi di classe (il movimento con cui si è smarcato in occasione del secondo gol è stato di pregevolissima fattura), ma anche di prestazioni ai limiti dell'irritante: fino al momento dei due gol decisivi, infatti, Vucinic aveva giocato una delle sue peggiori partite in bianconero, condita anche da quel gol clamorosamente sbagliato a porta vuota; testimonianza di ciò è stato il faccia a faccia con Antonio Conte (l'allenatore che su Vucinic punta sempre e che lo ha sempre difeso strenuamente) al momento della sostituzione

3. E' vero che il Pescara in avanti è stato pressochè inesistente, ma è altrettanto vero che ieri l'intesa mostrata ieri dall'inedito trio difensivo bianconero Bonucci-Marrone-Peluso (Barzagli e Chiellini erano squalificato, Caceres sta ancora smaltendo i postumi dell'incidente stradale di qualche settimana fa) ha superato anche le più rosee aspettative; specie se si considera che le peggiori prestazioni di Peluso in maglia bianconera hanno coinciso con l'utilizzo dell'ex atalantino come terzo di difesa (Mauro Icardi e la Sampdoria ancora stanno ringraziando)

4. Le buone prove fornite da Lichtsteiner e Vidal (tanto in fase di interdizione quanto in fase di inserimento) non fanno altro che aumentare i rimpianti per la squalifica che i due dovranno scontare contro il Bayern mercoledì; la loro grinta sarebbe servita come il pane per tentare l'impresa contro i tedeschi

5. Non male Pogba nel ruolo di vice-Pirlo: posto che il piede di Andrea è una cosa e quello di Paul un'altra, la prestazione del francese come "frangiflutti" davanti alla difesa è stata più che sufficiente. Mercoledì gli toccherà giocare nel suo ruolo naturale, ovvero quello di vice-Vidal

6. Buone le prestazioni anche di Giaccherini e Asamoah. Il primo ha dimostrato di essere un motorino inesauribile durante tutta la partita (anche se in fase di conclusione, parate di Pelizzoli a parte, qualcosina da rivedere ci sarebbe) ed è da elogiare per la grande corsa e il grande sacrificio che fornisce ogni volta che viene chiamato in causa; il secondo, invece, ha mostrato notevoli passi avanti in termini di condizione fisica dopo il non facile rientro dalla Coppa d'Africa

7. La nota negativa è rappresentata dall'infortunio di Giovinco. Benchè io sia stato uno che non ha mai risparmiato critiche alla "formica atomica" per le sue prestazioni insufficienti, è pur vero che dispiace vedere un giocatore comunque affezionato ai colori bianconeri uscire per un infortunio al ginocchio

E adesso, come sempre, passiamo agli aspetti che riguardano l'extra-campo. E lì c'è più di una cosa da dire, e non solo a proposito della partita...

8. Qualcuno avvisi il vice-allenatore pescarese Nobili e i giornalisti della pagina sportiva online del quotidiano napoletano "Il Mattino" che il rigore dato alla Juventus per l'atterramento in area di Vidal da parte di Rizzo c'era nettamente; poi magari si può discutere sull'espulsione del calciatore abruzzese, ma parlare di "Juventus aiutata dagli arbitri" o di "rigore regalato" è quantomeno esagerato. O no?

9. Dopo gli strafalcioni di Tagliavento in Fiorentina-Milan, ora i milanisti parlano di un complotto arbitrali. Ma non erano gli stessi che mantenevano un aplomb quasi britannico dopo tutti i rigori inesistenti a favore delle ultime tre stagioni? E non erano gli stessi che dopo le lamentele juventine post-Genoa parlavano di piagnistei? Ah, la coerenza...

10. Sempre in tema di arbitri, non sarebbe il caso di dire che gli arbitri sbagliano e basta, anzichè chiedersi se sono manovrati da questo o quel dirigente di questa o di quella squadra? E' pur vero, tuttavia, che per poter arrivare a parlare in questi termini sarebbe opportuno che il tifo calcistico italiano si facesse un bell'esame di coscienza e mostrasse notevoli segni di maturità: praticamente un'utopia, me ne rendo perfettamente conto...

11. Mercoledì Antonio Conte e la sua squadra saranno chiamati ad un'impresa quasi impossibile, ma crederci non costa nulla. Ormai l'eliminazione è quasi certa? Bene, ma si esca almeno lottando, sarebbe già un successo!

mercoledì 3 aprile 2013

Bayern Monaco-Juventus: le considerazioni del giorno dopo


Una Juventus ai limiti dell'irriconoscibile è stata meritatamente sconfitta dal Bayern Monaco per 2-0; una sconfitta meritata, giunta al termine di una gara durante la quale il portiere bavarese Neuer è rimasto pressochè inoperoso.
Fatta questa premessa, è necessario fare alcune considerazioni sulla partita di ieri sera.

1. A colpire non è tanto il risultato finale (perdere 2-0 all'Allianz Arena contro il Bayern Monaco può anche starci) e neanche il pressing asfissiante operato dagli uomini di Heynches, quanto il fatto che la Juventus sia apparsa per quasi tutti i 90 minuti come un pugile suonato incapace di reagire; centrocampo asfittico (a partire da Pirlo ingabbiato) e attacco completamente isolato dal resto della squadra

2. Tra coloro che sono saliti sul banco degli imputati c'è stato soprattutto Gigi Buffon. Detto che sul primo gol può esserci la (parziale) attenuante della deviazione di Vidal, l'errore più evidente è stato quello sul secondo gol tedesco: probabilmente il capitano bianconero ha creduto di poter bloccare la sfera calciata da Ribery, non rendendosi conto che forse sarebbe stato più saggio respingerla verso l'esterno vista la forza della conclusione del centrocampista francese; un errore di valutazione che alla fine si è rivelato letale. Detto tutto questo, non ho certo intenzione di crocifiggere uno che di nome fa Gianluigi Buffon e che ha cotanto curriculum calcistico; vedi mai che qualcuno (juventino o anti-juventino, intelligente o poco intelligente) capisca una cosa per l'altra...

3. L'arbitraggio non può e non deve essere un alibi per la sconfitta (nulla può cancellare una prestazione così insufficiente), ma è altrettanto vero che il gol di Muller è viziato da una posizione irregolare di Mandzukic e che l'intervento di Ribery su Vidal andava sanzionato con l'espulsione; ma questi due episodi, lo ripeto, sono da intendersi come semplici spunti di cronaca e non come giustificazioni per una sconfitta assolutamente meritata

4. Per Antonio Conte e i suoi ragazzi c'è ancora un piccolissimo spiraglio rappresentato dalla gara di ritorno: allo Juventus Stadium si potrà giocare con la consapevolezza di non avere niente da perdere e si potrà anche sfruttare il fattore casalingo; detto questo, è pur vero che affrontare il Bayern partendo da un risultato come quello maturato ieri e senza Lichtsteiner e Vidal (entrambi squalificati) è un'impresa che si preannuncia non titanica, ma peggio

5. La questione riguardante la mancanza, in un collettivo forte e di qualità come quello bianconero, di elementi in grado di fare la differenza a livello europeo è un dato di fatto che ormai do per acquisito e su cui non torno per evitare di essere noioso e ripetitivo...

Archiviato il discorso relativo a quanto avvenuto in campo (impresa semplice, data la prestazione negativa), passiamo al discorso relativo all'extra-campo; augurandomi, come sempre, di non andarci giù troppo duro...

6. Come prevedibile, la sconfitta della Juventus ha fatto riemergere dal lungo letargo tutti gli anti-juventini, che in fin dei conti altro non aspettavano. Mi ha colpito soprattutto una persona a me molto vicina (se non altro per ragioni di legame di parentela), che ha dichiarato di aver gufato ininterrottamente e di aspettare l'anno prossimo per tornare a gufare; questa stessa persona ebbe a dire, alcuni mesi fa, che aveva goduto più per la retrocessione in Serie B della Juventus nel 2006 che per tutte e sette le Coppe dei Campioni/Champions League vinte dal suo Milan. Evidentemente chi classifica l'anti-juventinità come una malattia tremenda e incurabile non ha tutti i torti...

7. Meno male che adesso ci penseranno Inter, Napoli, Milan e Roma a riscattare il malandato calcio italiano in Europa. I nerazzurri, in particolare, saranno impegnati questa sera in una partita di elevatissima caratura internazionale: il recupero di campionato a Genova contro la Sampdoria!

8. Tornando al discorso relativo a Buffon (che pure le sue colpe le ha, come precedentemente scritto), trovo tristissimo che tra coloro che lo crocifiggono ci siano anche tanti juventini; evidentemente lorsignori meriterebbero Carini (colui il quale fu appioppato all'Inter in cambio di tale signor Cannavaro Fabio) o "zucchina" Chimenti come portiere titolari. E al signor Beckenbauer, che fa tanta ironia sulla pensionabilità di Gigi, chiederei se gli veniva tanto da ridere ai Mondiali del 2006 o agli ultimi Europei...

9. Sempre in tema di "messe in croce", mi è capitato di leggere alcuni cervelloni juventini che hanno osato discutere l'operato di Conte e Marotta (fermo restando che gli errori possono commetterli tutti, quindi anche loro). Applicando lo stesso criterio utilizzato al punto precedente, dico che questi altri soggetti meriterebbero di nuovo Delneri come allenatore e il duo Blanc-Secco in società...

10. La differenza abissale tra Bayern e Juventus emersa ieri si spiega da un lato con il raffronto tra i valori dei rispettivi campionati (basti solo pensare che la seconda squadra della Bundesliga giocherà questa sera nei quarti di Champions League contro il Real Madrid, mentre la seconda squadra della Serie A italiana è stata eliminata poco meno di due mesi fa nei sedicesimi di Europa League contro il semi-sconosciuto Viktoria Plzen...), dall'altro con il fatto che il Bayern ha disputato 2 finali di Champions League nelle ultime 3 stagioni (e sempre con lo stesso impianto di base, partendo da Ribery e Robben fino a Lahm e Schweinsteiger) mentre la Juventus è tornata nell'Europa che conta dopo quattro anni e ben due rivoluzioni tecniche (prima quella disastrosa targata Delneri, poi quella decisamente più fruttuosa ma troppo recente e "acerba" sul piano europeo targata Antonio Conte)

11. Al ritorno sarà durissima per le ragioni spiegate nei punti precedenti, ma a questo punto crederci non costa niente e da perdere non c'è davvero più nulla. Non succede, ma se succede...

12. Domenica ci si rituffa nel campionato. Dunque, cari anti-juventini italiani, torniamo a guardarvi dall'alto e a godere nel vedervi rosicare. Continuate sempre così!