giovedì 27 novembre 2014

DIARIO DI BORDO/17 - Malmoe-Juventus 0-2 (Champions League, prima fase, 5a giornata)


IL TABELLINO
MALMOE-JUVENTUS 0-2 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Llorente (J) al 4'st, Tevez (J) al 43'st
MALMOE (4-4-2): Olsen; Ricardinho, Johansson, Helander, Tinnerholm (40'st Rakip); Forsberg, Adu, Halsti, Eriksson; Thelin (25'st Cibicki), Rosenberg. Allenatore: Hareide
JUVENTUS (4-3-2-1): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Padoin; Pogba, Pirlo, Marchisio (37'st Pereyra); Vidal, Tevez; Llorente (27'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Proença (Portogallo)
NOTE: espulso Johansson (M) al 44'st per proteste

LA PARTITA
Un solo punto separa la Juventus dalla qualificazione agli ottavi di finale di Champions League. I bianconeri di Allegri hanno portato via da Malmoe i tre punti vincendo per 2-0 una partita resa non semplice dalle pessime (eufemismo ciclopico!) condizioni del terreno di gioco svedese: dopo un primo tempo caratterizzato da due limpide occasioni da rete capitate sui piedi di Vidal (conclusione respinta da Olsen) e Marchisio (conclusione in corsa su assist di Pirlo bloccata da Olsen e super-parata del portiere svedese qualche minuto più tardi), nella ripresa i bianconeri sono implacabili e al 4' passano in vantaggio grazie a Llorente: lanciato in campo aperto da Marchisio, il navarro si infila nel buco creato dalla stralunata difesa scandinava, dribbla Olsen in uscita e deposita il pallone nella porta vuota. A metà ripresa Allegri opta per la staffetta in attacco tra lo stesso Llorente e Morata e al 38' proprio il nuovo entrato centra una clamorosa traversa a portiere battuto su invito di Tevez dalla destra, ma si tratta soltanto della prova generale del raddoppio che arriva al 43': Pogba recupera un pallone vagante e lo serve in area a Tevez, il cui tocco morbido è sufficiente per mettere fuori causa Olsen e infilare il pallone nell'angolino basso alla destra dello stesso estremo difensore svedese. Le ultime emozioni regalate dal match sono rappresentate dall'espulsione per proteste di Johansson e da una parata di Buffon su un diagonale velenoso di Rosenberg. Adesso ai bianconeri serve un ultimo sforzo contro l'Atletico Madrid tra due settimane

PRIMO TEMPO COSI' COSI', MOLTO MEGLIO LA RIPRESA
Il primo tempo non è stato esattamente un inno al grande calcio per diverse ragioni: da una parte una manovra poco fluida da entrambe le parti (comprensibile per quanto riguarda il Malmoe, decisamente meno per quanto riguarda una squadra che annovera Pirlo, Pogba, Tevez e compagnia), dall'altra un terreno di gioco che certamente non favoriva i piedi sopraffini e infine un ritmo eccessivamente basso tenuto dalla formazione di Allegri al cospetto dell'atteggiamento palesemente difensivista degli svedesi (anche se comunque, pur non giocando al massimo dell'intensità, sono arrivate tre occasioni da gol). Nella ripresa i bianconeri hanno alzato il ritmo andando in vantaggio con Llorente, mancando di un'inezia il raddoppio con Morata e poi trovando il raddoppio medesimo con Tevez. La crescita, soprattutto in campo europeo, passerà soprattutto dalla capacità di tenere un ritmo costante per tutto l'arco dei 90 minuti

LICHTSTEINER E PADOIN: MOTO PERPETUO SULLE CORSIE LATERALI
Nel nuovo assetto tattico scelto da Massimiliano Allegri per cambiare la Juventus un ruolo fondamentale lo ricoprono i due terzini e la loro capacità di proporsi in avanti senza però dimenticare i compiti di copertura. Stephan Lichtsteiner e Simone Padoin ieri hanno offerto una prestazione eccezionale: lo svizzero è stato utilissimo tanto in fase difensiva quanto in quella di spinta macinando chilometri su chilometri; dall'altra parte l'ex atalantino conferma di attraversare un momento di forma splendido e ha fornito l'ennesima buona prestazione da quando le assenze di Caceres, Asamoah ed Evra (quest'ultimo candidato numero uno a prendere il suo posto domenica nel derby) hanno costretto Allegri a reinventarlo in questo ruolo

MARCHISIO UOMO OVUNQUE
Due occasioni avute sui piedi, assist per il primo gol e un gran lavoro svolto in fase di interdizione: marcatori a parte, il migliore in campo nella Juventus di ieri sera è stato di gran lunga Claudio Marchisio, che conferma di attraversare un momento di forma splendido e di essere (almeno attualmente) il vero "uomo ovunque" del centrocampo bianconero vista la sua capacità di interpretare alla perfezione tutti i ruoli (incursore, vice-Pirlo e a volte persino rifinitore). Alla faccia dei soloni che in tempi recenti sostenevano che il Principino fosse ormai un giocatore marginale nel centrocampo juventino...

VIDAL E IL RUOLO DI TREQUARTISTA: UN AMORE MAI SBOCCIATO!
Al di là dello stato di forma non eccellente, ieri sera Arturo Vidal ha confermato di non essere adatto a ricoprire il ruolo di trequartista: a ben guardare, il cileno ha rappresentato l'unica nota poco lieta della serata

BENE (BENISSIMO) IL 2-0, MA LI' DAVANTI SERVE PIU' CONCRETEZZA
Capiamoci bene: ad oggi la Juventus in Champions League ha tre punti in più rispetto all'anno scorso con una partita in meno da giocare e la vittoria per 2-0 di ieri sera va benissimo. Però è bene ricordarsi che ieri sera, con un pizzico di fortuna e di freddezza in più in fase di finalizzazione, questa pratica poteva essere chiusa molto prima. E allora torno a quanto detto su questo blog dopo Juventus-Olympiakos: la crescita europea, oltre che dal discorso relativo all'intensità di gioco fatto in precedenza, passa anche da una maggior concretezza in fase offensiva perchè in queste partite un gol segnato in più o in meno e un gol subìto in più o in meno fanno tutta la differenza di questo mondo...

LLORENTE-TEVEZ: SEMPRE LORO
Secondo la vulgata anti-juventina e, purtroppo, anche juventina, quest'anno Fernando Llorente e Carlos Tevez non sarebbero riusciti a ripetere le grandi cose fatte vedere lo scorso anno. Trattasi, per la cronaca, della stessa vulgata che un anno e mezzo fa sosteneva le seguenti tesi:

  • "Llorente è solo bello" (argomentazione che addirittura ha indotto TuttoSport a fare un titolo di prima pagina!);
  • "Llorente è bravo di testa, ma con i piedi è scarso";
  • "E' uno scandalo dare la gloriosa maglia numero 10 ad uno come Tevez" (ignorando, probabilmente, che al Boca Juniors l'Apache aveva indossato la maglia numeor 10 che fu di tale Maradona Diego Armando...)
  • "Tevez è ormai vecchio, è grasso, segna poco e crea solo problemi nello spogliatoio".
Lascio a voi ogni ulteriore valutazione...

ANCHE A TEMPO SCADUTO BUFFON C'E'!
D'accordo, la partita era praticamente finita. D'accordo, nella peggiore delle ipotesi la Juventus avrebbe vinto per 2-1 anzichè per 2-0. Però siamo tutti d'accordo anche sul fatto che la parata di Buffon sul diagonale insidioso di Rosenberg sui minuti finali non può essere sottaciuta...


NUMERI, NUMERI, SEMPRE NUMERI!
Io sarò anche un fissato con i numeri, ma penso che questi siano migliori di tante (legittime) opinioni che ciascuno di noi può avere: nelle quattro partite giocate con il nuovo modulo (Olympiakos, Parma, Lazio e Malmoe) la Juventus ha ottenuto altrettante vittorie segnando 15 reti e incassandone appena 2; ognuno può interpretare questi numeri come meglio ritiene, ma intanto questi sono e da questi non si scappa...

QUALIFICAZIONE: ECCO IL QUADRO COMPLETO
La Juventus può staccare il biglietto per gli ottavi di finale se si dovesse verificare una delle seguenti situazioni:

  • vittoria contro l'Atletico Madrid (e se i bianconeri battessero gli spagnoli con almeno due gol di scarto, si qualificherebbero anche da primi del girone);
  • pareggio;
  • sconfitta e contemporaneo pareggio o sconfitta dell'Olympiakos contro il Malmoe.
A questo punto, tuttavia, un piccolo rimpianto c'è: se contro l'Olympiakos Vidal non avesse sciaguratamente fallito il calcio di rigore che poteva fruttare il 4-2, la qualificazione sarebbe stata aritmetica già ieri sera. Ma è altresì vero che con i "se" o con i "ma" non si fa la storia, per cui non resta che giocare contro l'Atletico senza fare calcoli, ma unicamente per ottenere la vittoria e la qualificazione. E guai a pensare che ormai la pratica sia conclusa perchè un simile atteggiamento potrebbe rivelarsi l'anticamera di un harakiri che avrebbe del clamoroso...

ROBERTO (PORTIERE DELL'OLYMPIAKOS): CONTRO LA JUVENTUS CAMPIONE, CONTRO L'ATLETICO...
Ve lo ricordate Roberto, il portiere dell'Olympiakos? Contro la Juventus, tanto nel match di andata ad Atene quanto in quello di ritorno a Torino, fu autore di parate sensazionali che impedirono ai bianconeri di raddrizzare la partita nel primo caso e di rimpinguare il bottino nel secondo. Bene, nel match di ieri sera perso per 4-0 dai greci contro l'Atletico Madrid è stato protagonista di errori da matita blu su un paio di gol segnati dai colchoneros. Evidentemente aveva ragione mio padre quando diceva che contro la Juventus certi portieri subiscono una metamorfosi che permette loro di parare finanche l'imparabile...

UEFA, SE CI SEI BATTI UN COLPO!
Esaurite le considerazioni tecniche, non si può non affrontare il passaggio relativo alle vergognose condizioni del terreno di gioco. Dato che non è la prima volta che in un palcoscenico del livello della Champions League due squadre si trovano a dover giocare su campi pietosi (accadesse nel torneo dell'oratorio, uno potrebbe anche trovare normale la cosa!), mi piacerebbe sapere cosa ha da dire l'UEFA a tal proposito...

STRANEZZE MEDIATICHE
Piccola constatazione a margine: facendo un giro dei vari organi di informazione, si legge che la Roma gioca meglio della Juventus e ha una maggior propensione europea, mentre i bianconeri sono logori e vanno avanti unicamente a suon di colpi di fortuna e di favori arbitrali (evergreen che per certi discorsi lunari fatti da certe menti illuminate va bene anche quando è totalmente campato in aria!). Ma allora spiegatemi un po' come mai la Juventus è prima in campionato a +3 sui giallorossi avendo la miglior difesa e il miglior attacco e, soprattutto, come mai alla Juventus manca un punto per qualificarsi agli ottavi mentre la Roma è riuscita nell'impresa di compromettere una qualificazione che sembrava ampiamente alla portata nonostante il complessivo 1-9 (1-7 all'andata, 0-2 al ritorno) rimediato nel doppio confronto con il Bayern?

domenica 23 novembre 2014

DIARIO DI BORDO/16 - Lazio-Juventus 0-3 (Serie A, 12a giornata)


IL TABELLINO
LAZIO-JUVENTUS 0-3 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Pogba (J) al 25'pt, Tevez (J) al 10'st, Pogba (J) al 19'st
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta (42'st Cavanda), De Vrij, Cana, Braafheid; Lulic, Biglia, Parolo; Candreva, Klose (12'st Djordjevic), Keita (12'st Felipe Anderson). Allenatore: Pioli
JUVENTUS (4-3-2-1): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Padoin; Pogba, Pirlo (32'st Vidal), Marchisio; Pereyra (37'st Mattiello), Tevez; Llorente (16'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Damato di Barletta
NOTE: espulso al 26'st Padoin (J) per somma di ammonizioni

LA PARTITA
Sono bastati 70 minuti ad una Juventus in grande spolvero per sbrigare la pratica Lazio e riportarsi a +3 sulla Roma, vittoriosa sul campo dell'Atalanta per 2-1 nell'anticipo delle 18. Allegri conferma il 4-3-2-1 varato in occasione del tennistico 7-0 rifilato due settimane fa al Parma con la sola novità di Pirlo in cabina di regia al posto di Romulo, mentre dall'altra parte Pioli vara una squadra a trazione decisamente anteriore con Candreva e Keita ai fianchi del puntero Klose. Nei primi minuti i biancocelesti provano a costruire qualcosa, ma riescono a produrre solo un paio di conclusioni di Candreva che ben pochi problemi creano a Buffon. La Juventus, dal canto suo, è spietata e al primo vero affondo gli uomini di Allegri passano: è il 25' quando Tevez serve a Pogba un pallone d'oro che il francese spedisce alle spalle di Marchetti con una chirurgica conclusione ravvicinata; non contento, l'ex centrocampista del Manchester United sfiora il raddoppio pochi minuti dopo con una bellissima conclusione a giro che si stampa sull'incrocio dei pali alla sinistra di un Marchetti rimasto impietrito. Nella ripresa bastano 19 minuti ai bianconeri per mettere in ghiaccio la gara: al 10' Marchisio spacca in due il centrocampo laziale e serve a Tevez l'assist per il gol del 2-0, mentre al 19' è ancora Pogba a timbrare il cartellino su invito di Pereyra; la gara finisce di fatto qui, anche se i minuti successivi offrono come spunti l'espulsione di Padoin per somma di ammonizioni e una parata di Buffon su conclusione ravvicinata di Felipe Anderson, da poco subentrato a Keita. Adesso i bianconeri potranno concentrarsi con maggior tranquillità sulla delicata trasferta di mercoledì a Malmoe

I NUMERI PRIMA DI TUTTO!
Partiamo come sempre dai numeri: nelle tre partite seguite alla sconfitta di Genova la Juventus ha segnato 12 reti senza subirne alcuna; se poi contiamo anche la partita di Champions League contro l'Olympiakos, il conto parla di 15 gol segnati e solo 2 subiti. Questi sono dati di fatto, mentre discorsi relativi ad arbitri e sistemi vari ed eventuali li lascio volentieri a chi ama perdersi in chiacchiere inutili e ridicole...

I NUMERI: CAPITOLO SECONDO!
Sempre restando in tema di numeri, restringiamo il campo alle sole partite contro Olympiakos, Parma e Lazio: tre vittorie con 13 gol segnati e 2 subiti in partite nelle quali Massimiliano Allegri ha optato per il cambio di modulo mettendo in naftalina il 3-5-2 che tante soddisfazioni (e anche qualche delusione) aveva regalato in era contiana e puntando sul 4-3-1-2 contro i greci e sul 4-3-2-1 contro ducali e biancocelesti. Una coincidenza? Fate un po' voi...

NIENTE SASSUOLO-BIS, PER FORTUNA!
Il timore principale per la partita di ieri sera era legato a ciò che è accaduto in occasione dell'ultima sosta per gli impegni delle Nazionali: dopo il 3-2 contro la Roma, la Juventus aveva ripreso la marcia in campionato pareggiando per 1-1 sul campo del Sassuolo e, soprattutto, mostrando una condizione fisica generale non all'altezza. All'Olimpico, fortunatamente, si è vista una squadra in palla sul piano atletico e su quello del gioco e capace di gestire la partita con raziocinio per poi essere spietata in fase realizzativa. Un segnale incoraggiante per l'immediato futuro...

POGBA-LAZIO: UN LEGAME SPECIALE...
18 agosto 2013, Roma, stadio Olimpico: durante il match di Supercoppa Italiana tra Juventus e Lazio Paul Pogba subentra nel primo tempo a Claudio Marchisio, costretto ad uscire per un problema alla caviglia, e pochi minuti dopo realizza la prima delle quattro reti che permettono ai bianconeri di portare a casa il penultimo trofeo dell'era Conte; da quel momento in poi il francese diventa pressochè insostituibile nello scacchiere tattico juventino tanto nella gestione di Antonio Conte quanto in quella successiva di Massimiliano Allegri. Evidentemente Pogba ha un rapporto speciale, da avversario, con la formazione biancoceleste...

...E CHE PARTITA DEL FRANCESE!
Al di là del precedente appena ricordato, la doppietta realizzata da Pogba e la splendida giocata che lo ha portato a colpire l'incrocio dei pali a Marchetti battuto certifica che quando il centrocampista francese è in serata e abbina ai suoi straordinari mezzi tecnici la concretezza non ce n'è per nessuno

TEVEZ: GOL E ASSIST. CHE VOLERE DI PIU'?
Sugli scudi anche Carlos Tevez, decisivo con l'assist al bacio per il primo gol segnato da Pogba e con il gol del 2-0 che di fatto ha chiuso la pratica: l'argentino conferma di trovarsi davvero a suo agio nel ruolo ritagliato per lui da Allegri, che lo fa partire in posizione più arretrata rispetto alla punta centrale (Llorente o Morata) consentendogli di svariare su tutto il fronte offensivo e di essere decisivo tanto in fase di rifinitura quanto in fase di realizzazione

BUFFON E QUELLE RIDICOLE FAVOLETTE...
Dopo l'errore commesso in occasione del gol segnato da Perisic in Italia-Croazia 1-1 di domenica scorsa a San Siro, le voci sulla necessità di mandare in prepensionamento anticipato Gianluigi Buffon erano tornate numerose. Spero che la parata compiuta ieri su Felipe Anderson (ultima di tutta una serie di interventi decisivi compiuti in questo primo scorcio di stagione) abbia suscitato un minimo di riflessione nelle menti illuminate che continuano a fantasticare su un Buffon ormai ridotto ad un vecchio rottame...

BONUCCI COSI' COSI'
Epperò bisogna dire che qualche nota meno lieta delle altre nella serata trionfale dell'Olimpico c'è stata e tale nota meno lieta risponde al nome di Leonardo Bonucci, apparso piuttosto impreciso in fase di impostazione. Poi è chiaro che ciò non ha inficiato sulla prestazione generale della squadra, ma far finta che una cosa non sia esistita vorrebbe dire mistificare la realtà...

GRANDE PADOIN (ANCHE SE QUELL'ESPULSIONE...)
Viste le assenze per infortunio di Caceres, Evra e Asamoah, Simone Padoin è stato confermato da Massimiliano Allegri nel ruolo di terzino sinistro e la sua prestazione è stata più che positiva (sebbene non si stia parlando del nuovo Zambrotta, ma casomai del nuovo Birindelli!), anche se a rovinare tutto ci si è messa l'espulsione rimediata a metà ripresa per somma di ammonizioni

QUELLA SCELTA DI ALLEGRI...
Piccolo dettaglio che immagino sarà sfuggito ai più: rimasto in inferiorità numerica per la citata espulsione comminata dall'arbitro Damato a Padoin, Allegri ha optato per l'avvicendamento tra Pirlo e Vidal anzichè coprirsi togliendo dal campo una punta

MATTIELLO E QUELLA PRIMA VOLTA SFIORATA...
Entrato nei minuti finali per sostituire Pereyra, Federico Mattiello ha subito sfiorato il suo primo gol in bianconero. Speriamo che abbia altre occasioni per poter vivere questa gioia...

ORA LA TESTA AL MALMOE!
Questo successo ottenuto contro la Lazio consente alla Juventus di potersi concentrare con maggior serenità sulla trasferta di mercoledì a Malmoe, trasferta dalla quale dipenderà gran parte del futuro europeo della formazione bianconera. La prima cosa da fare è evitare di fare calcoli di qualunque natura, ma pensare a vincere e a vincere con un ampio scarto di reti; a quanto accadrà a Madrid tra Atletico e Olympiakos bisognerà pensare un secondo dopo il triplice fischio dell'arbitro

MA E' DAVVERO COSI' ASSURDO GODERSI IL PRESENTE CONSERVANDO UN BEL RICORDO DEL PASSATO? MAH...
Le parole pronunciate da Antonio Conte dopo Italia-Albania di martedì e la bella vittoria ottenuta ieri sera all'Olimpico dalla Juventus continuano ad alimentare la solita noiosa contesa tra "contiani" e "anti-contiani". Senza ribadire la mia posizione, la quale è ben nota a quanti mi seguono sui social network e leggono i miei post su questo blog, mi domando un'altra cosa: ma è davvero così assurda e lunare l'idea di godersi i risultati della Juventus di oggi conservando bellissimi ricordi di quella di ieri? Forse sì, chissà...

SCONFORTO MASSIMO IN QUEL DI ROMA...
E intanto lo sconforto regna sovrano nella Roma giallorossa, dato che i tifosi romanisti e l'allenatore giallorosso Garcia confidavano in un favore da parte dei cugini laziali per poter rimanere appaiati in testa alla classifica ai bianconeri dopo la vittoria per 2-1 contro l'Atalanta. Fatevi forza, "amici" (molte, moltissime virgolette!) giallorossi. Vi sono vicino!

COSE STRANE ACCADONO IN QUEL DI TORINO...
E intanto pochi giorni fa la Juventus ha reso ufficiali (con tanto di conferenza stampa) i rinnovi dei contratti di Gianluigi Buffon e di Giorgio Chiellini, che rimarranno in bianconero rispettivamente fino al 2017 e al 2018. Evidentemente questo Andrea Agnelli deve essere pazzo se ha raggiunto l'intesa per i rinnovi di un portiere ormai vecchio e da pensionare quanto prima e di un difensore notoriamente abituato a spezzare le gambe degli avversari...
P.S. Lo dico a beneficio dei duri di comprendonio: SI SCHERZA!

COBOLLI, GIGLI E LO STADIO...
Sabato scorso un ex dirigente juventino ha pronunciato, in un'intervista rilasciata al sito firenzeviola.it, le seguenti parole: "Io posso vantarmi di aver importato questo modello di calcio in Italia assieme a Blanc e di averlo dato alla Juventus, che nel nostro Paese è la società più all'avanguardia di tutte"; il dirigente in questione è Giovanni Cobolli Gigli, ovvero colui il quale sarà ricordato dai posteri come il peggior presidente avuto dalla Juventus nella sua ultra-centenaria storia calcistica. Al di là del fatto che il sito in questione presenta il personaggio come un "ex presidente della Juventus che ha avuto il merito di instradare e di guidare il club bianconero verso questo nuovo concetto di club calcistico, i cui risultati - in campo e fuori - sono sotto gli occhi di tutti" (e del resto è perfettamente comprensibile che i siti anti-juventini portino in trionfo Cobolli Gigli, visti i risultati che la sua "memorabile" presidenza juventina ha ottenuto!), mi piacerebbe specificare una cosa: io vivevo a Milano quando fu inaugurata la linea M5 della metropolitana, ma non mi è mai passato per la testa di dire che forse era merito mio se il capoluogo lombardo poteva contare su una linea della metropolitana in più...

LA RIFORMA DECISA DALLA FEDERCALCIO: QUALCHE PRECISAZIONE...
Nei giorni scorsi la Federcalcio ha varato la riforma che riguarderà la strutturazione delle squadre di Serie A. Questa riforma, a mio parere, presenta degli aspetti estremamente condivisibili come il tetto di 25 giocatori in rosa con l'obbligo di averne 4 provenienti dal settore giovanile: si tratta di un aspetto che obbligherà le società a valorizzare maggiormente i vivai e rappresenta un deciso passo avanti rispetto al vuoto pneumatico normativo a cui siamo stati abituati in tutti questi anni. Premesso tutto questo, credo che tifosi, giornalisti, opinionisti e, soprattutto, le nostre istituzioni sportive e calcistiche commetterebbero un errore da matita blu se pensassero che questo primo passo in avanti sia la panacea di tutti i mali del nostro calcio italiano. Non da oggi sostengo che la vera chiave di volta per convincere le nostre società a puntare con maggior insistenza sui giovani riguardi un cambio di mentalità, visto che oggi un giovane che viene lanciato dalla propria squadra rischia seriamente di essere massacrato (e, nella maggior parte dei casi, bruciato) da tifosi e stampa al primo errore commesso; e per effettuare questo cambio di mentalità non bastano le norme, per quanto giuste possano essere, ma occorre scardinare una cultura. Ecco perchè, prima di parlare di "riforma epocale", come ha fatto il presidente federale Tavecchio, forse sarebbe il caso di aspettare un po'...

LOTITO, I COSI E QUELL'INCOMPRENSIBILE VOGLIA DI PARLARE A SPROPOSITO A TUTTI I COSTI
A proposito di Tavecchio, ecco come ieri sera Claudio Lotito ha commentato sugli schermi di La7 (durante AnnoUno, la trasmissione condotta da Giulia Innocenzi) le ormai famose gaffes del presidente della Federcalcio: "La storia del presidente Tavecchio, invece, è una storia completamente diversa perchè è una persona che ha costruito due ospedali nel Togo, che ha adottato dei cosi (poi meglio identificati come bambini, ndr)..."; il video integrale potete vederlo cliccando qui. A questo punto aspetto che qualche esperto mi spieghi cosa può spingere una persona adulta a parlare a sproposito a tutti i costi, incurante del fatto che il rischio di incorrere in una gaffe sia elevato come quello di essere colpito dalle radiazioni dopo un'esplosione nucleare! Però bisogna anche dire che vedere Pogba realizzare una doppietta contro la Lazio dopo queste parole di Lotito e dopo quelle ormai famose di Tavecchio è la prova che a questo mondo esiste anche una giustizia divina...

ZAMBROTTA E LA JUVENTUS, TRA DICHIARAZIONI PRESENTI E PASSATE...
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Gianluca Zambrotta ha così chiosato sui suoi sette anni (dal 1999 al 2006) trascorsi alla Juventus: "Eravamo i più forti, avevamo tanti fuoriclasse e non avevamo bisogno di aiuti". Personalmente mi fa piacere che Zambrotta dica questo, anche se mi sarebbe piaciuto sentirglielo dire con altrettanta fermezza e chiarezza negli ultimi otto anni...

E STASERA C'E' MILAN-INTER, OVVERO INZAGHI vs. MANCINI
Stasera a San Siro Milan ed Inter si affronteranno in un derby particolare: da una parte ci sarà l'esordio da allenatore nella stracittadina milanese di Filippo Inzaghi, che da calciatore ha segnato in detta sfida in quattro occasioni; dall'altra ci sarà il ritorno in panchina di Roberto Mancini, chiamato una settimana fa dal presidente Thohir (e non solo, pare!) a sostituire l'esonerato Walter Mazzarri. L'aspetto curioso di questa sfida sta nel fatto che per alzarne il tasso tecnico basterebbe semplicemente che i due tecnici indossassero nuovamente gli scarpini...

IN BOCCA AL LUPO, LEANDRO!
Nei primi giorni di dicembre il difensore della Roma Leandro Castan verrà operato chirurgicamente perchè affetto da cavernoma, un'alterazione vascolare congenita presente nel cervello: il giocatore non rischia la vita, ma l'operazione, stando a quanto dichiarato in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport dal professor Maurizio Fornari (neurochirurgo presso l'Istituto Humanitas di Milano), sarà comunque delicata. In questi casi non c'è rivalità sportiva, per quanto accesa, che tenga, ma c'è soltanto da fare un grande in bocca al lupo a Castan con l'auspicio di rivederlo presto sui campi di calcio!

lunedì 17 novembre 2014

#incuffia/4 - Barletta-Melfi 0-0 (Lega Pro, girone C, 13a giornata)


Reduci entrambe da una vittoria nell'ultimo turno, Barletta e Melfi hanno dato vita ad un incontro equilibrato, gradevole e non privo di occasioni da rete che, tuttavia, è terminato senza vincitori e vinti in virtù dello 0-0 finale: sebbene tale risultato lasci invariato il distacco di un solo punto in classifica tra le due squadre, i rispettivi allenatori hanno comunque ricevuto da questa partita indicazioni positive per il futuro. 

LE FORMAZIONI - Privo di ben sette elementi (Branzani, Biancolino, Dell'Agnello e Rizzitelli infortunati, Quadri e Cortellini squalificati e Sokoli impegnato con la propria Nazionale), Sesia vara un 4-3-3 con Guarco nel ruolo di terzino sinistro, Legras davanti alla difesa con Palazzolo e De Rose ai suoi fianchi e il solito tridente offensivo composto da Venitucci, Fall e Floriano. Dall'altra parte Bitetto, costretto a fare a meno dell'indisponibile Campagna e dello squalificato Tortori, conferma in blocco la difesa davanti a Perina (Guerriera e Pinna sulle fasce, Di Filippo e Dermaku centrali) e il rombo a centrocampo con Spezzani vertice basso, Tundo e Giacomarro ai lati e Berardino a rifinire alle spalle della coppia d'attacco formata da Caturano e Fella.

SUPER PERINA NEL PRIMO TEMPO... - Il Melfi prova a rendersi pericoloso nelle prime battute del match con Tundo (fermato in uscita bassa da Liverani al 2') e Giacomarro (conclusione centrale al 5'), ma è il Barletta a costruire le occasioni e a chiamare Perina a tre interventi decisivi: al 13' il portiere gialloverde respinge sulla traversa il pallone colpito di testa da Fall su assist di Venitucci; al 41' Fall appoggia per Palazzolo, la cui conclusione in corsa viene alzata in calcio d'angolo dallo stesso estremo difensore dei lucani che si ripete sugli sviluppi del successivo calcio d'angolo, quando Venitucci calcia da lontano incrociando la deviazione involontaria di un difensore. Il primo tempo si chiude dunque con il risultato ancora fermo sullo 0-0.

...MA LIVERANI NON E' DA MENO NELLA RIPRESA! - La ripresa si apre senza cambi, ma è ancora il Barletta a rendersi pericoloso al 4', quando il cross di Floriano pesca sul secondo palo Venitucci e il numero 10 biancorosso viene fermato dall'uscita tempestiva del sempre attento Perina; scampato il pericolo, il Melfi si riaffaccia in avanti e al 12' una conclusione di Pinna da una ventina di metri esce di un soffio alla sinistra di Liverani. Al 14' Fall arriva con i tempi giusti su un cross basso di Guarco, ma il pallone esce di un soffio, mentre nei minuti successivi tocca a Luca Liverani bissare le prodezze compiute dal collega Perina nel primo tempo: al 16' il numero uno biancorosso respinge un colpo di testa ravvicinato di Dermaku sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pinna, mentre al 34' vola sulla sua destra per neutralizzare un calcio di punizione battuto da Berardino. Nei minuti finali si susseguono i cambi da entrambe le parti (nel Barletta entrano Danti, Regno e Gemignani al posto di Venitucci, Guarco e Fall, mentre nel Melfi Agnello rileva Tundo), ma il risultato non si sblocca e il match si conclude in parità: il Barletta dà seguito con un pareggio al successo di sabato scorso contro il Martina Franca, mentre il Melfi ottiene il decimo pareggio stagionale; nel prossimo turno i pugliesi saranno di scena a Catanzaro, mentre il Melfi riceverà la Casertana.

IL TABELLINO
BARLETTA-MELFI 0-0 (primo tempo 0-0)
BARLETTA (4-3-1-2): Liverani; Meola, Stendardo, Radi, Guarco (36'st Regno); Palazzolo, Legras, De Rose; Venitucci (26'st Danti); Floriano, Fall (43'st Gemignani). Allenatore: Sesia
MELFI (4-3-1-2): Perina; Guerriera, Di Filippo, Dermaku, Pinna; Tundo (43'st Agnello), Spezzani, Giacomarro; Berardino; Caturano, Fella. Allenatore: Bitetto
ARBITRO: Morreale di Roma 1


Le formazioni ufficiali


Foto: www.sportube.tv

venerdì 14 novembre 2014

Mazzarri esonerato: mi (e vi) pongo qualche domanda...


Com'è noto, non sono interista (anzi!) e non ho mai nutrito una particolare simpatia nei confronti di Walter Mazzarri. Tuttavia, premesso che sono convinto che il tecnico di San Vincenzo abbia tante colpe nella cattiva gestione dell'Inter in questo anno e mezzo (un gioco che raramente si è visto, risultati in larga parte deludenti e, non ultima, la ciclopica carrettata di scuse con cui si sono giustificate l'una e l'altra cosa!), vorrei pormi e porvi alcune domande:

  1. Che senso ha avuto confermare Mazzarri quest'estate se le perplessità c'erano ed erano ben note?
  2. Che senso ha avuto, dopo aver confermato Mazzarri, aumentargli lo stipendio rendendolo l'allenatore più pagato della Serie A (persino gli ingaggi di Conte, che qualcosina negli ultimi tre anni ha vinto, e di Benitez, che lo scorso anno ha portato a casa la Coppa Italia, erano o sono più bassi di quello di Mazzarri)?
  3. Che senso ha avuto esonerare Mazzarri sapendo che questa mossa costringerà la società Inter (che da un punto di vista economico non naviga certamente in bellissime acque) a versare nelle tasche del tecnico e di tutto il suo staff qualcosa come 11 milioni di euro? Il tutto non dimenticando che l'ingaggio di Mancini non sarà certamente esiguo...
  4. Posto che Mazzarri ha avuto le sue responsabilità, come già detto in precedenza, davvero c'è qualcuno capace di sostenere che i vari Obi, Kuzmanovic, Andreolli, Jonathan, Dodò e compagnia diventeranno tutto ad un tratto dei fenomeni adesso che ad allenarli c'è Mancini?
Poi è chiaro che in questi casi è sempre l'allenatore a pagare per tutti ed è ovvio che nessuna di queste domande è mirata ad assolvere un tecnico che tante cose ha sbagliato, ma al tempo stesso ritengo che dare addosso esclusivamente a Mazzarri perdendo di vista responsabilità che ricadono su chi è più in alto credo sia sbagliato.

P.S. Per la serie "in cauda venenum". Adesso arriva Mancini e si parla già degli obiettivi che l'Inter può avere con il mister jesino alla guida: personalmente penso che se a fine stagione i nerazzurri dovessero arrivare terzi con 17 punti di ritardo rispetto alla vetta qualche possibilità di vincere lo scudetto potrebbero avercela...

Foto: forzaitalianfootball.com

martedì 11 novembre 2014

DIARIO DI BORDO/15 - Juventus-Parma 7-0 (Serie A, 11a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-PARMA 7-0 (primo tempo 3-0)
MARCATORI: Llorente (J) al 24'pt, Lichtsteiner (J) al 29'pt, Llorente (J) al 37'pt, Tevez (J) al 4'st e al 13'st, Morata (J) al 31'st e al 42'st
JUVENTUS (4-3-2-1): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Padoin; Romulo, Marchisio (35'st Mattiello), Pogba; Pereyra, Tevez (14'st Coman); Llorente (26'st Morata). Allenatore: Allegri
PARMA (3-5-2): Mirante; Felipe, Lucarelli, Costa; Rispoli, Acquah, Lodi, J. Mauri (8'st Mariga), De Ceglie (1'st Gobbi); Ghezzal, Cassano (18'st Belfodil). Allenatore: Donadoni
ARBITRO: Russo di Nola

LA PARTITA
Una Juventus in formato super (nonostante le assenze di elementi come Barzagli, Caceres, Vidal, Pirlo e Asamoah) rifila ben sette gol ad un Parma apparso lontanissimo parente di quello che appena otto giorni fa aveva battuto per 2-0 l'Inter al "Tardini". Allegri vara un 4-3-2-1 con Padoin terzino sinistro, Romulo a completare il centrocampo insieme a Marchisio e Pogba e Pereyra insieme a Tevez a ridosso di Llorente. La parata di Mirante su conclusione da fuori di Pogba dopo pochi minuti è solo il preavviso della buriana che si abbatte sul portiere del Parma nel giro di appena 13 minuti: al 24' Llorente riprende una corta respinta di Mirante dopo un altro tiro da fuori di Pogba e segna il gol dell'1-0, al 29' è Lichtsteiner a raddoppiare con una splendida conclusione da venti metri e al 37' è ancora Llorente a siglare il 3-0 girando in rete un cross basso dello stesso Lichtsteiner. La parata di Buffon sugli sviluppi di una conclusione di Mauri sull'1-0 e la conclusione alta di Ghezzal nei primi istanti della ripresa sono solo un fuoco di paglia, dato che al 4' Carlos Tevez si inventa il gol della domenica con un coast-to-coast che lascia sul posto tutti e tre i difensori del Parma e si conclude con una conclusione ravvicinata che non dà scampo all'incolpevole Mirante; non contento, l'argentino concede il bis al 13' andando a spedire in fondo al sacco un pallone respinto centralmente da Mirante. A questo punto Allegri concede la standing ovation sia a Tevez che a Llorente sostituendoli rispettivamente con Coman e Morata e al 31' il francese pennella un assist al bacio che lo spagnolo trasforma nel gol del 6-0, che precede di una decina di minuti quello del 7-0, messo ancora a segno dall'ex Real Madrid su invito di Lichtsteiner dalla destra. Il prossimo impegno che attende i bianconeri dopo la sosta si preannuncia decisamente più probante, dato che sabato 22 novembre la squadra di Allegri saranno di scena all'Olimpico di Roma contro la Lazio, sorprendentemente sconfitta per 2-1 dall'Empoli

UN RISULTATO CHE SI COMMENTA DA SOLO...
Dato che qualunque commento al risultato finale del match dello Juventus Stadium sarebbe superfluo (le ragioni sono fin troppo evidenti!), direi di passare oltre...

NUMERI vs. CHIACCHIERE
Da che mondo è mondo, c'è chi ama perdersi in chiacchiere inutili e chi si ferma a guardare i numeri (i quali, è ben noto, non sono nè juventini nè anti-juventini): bene, i numeri dicono che quella di domenica è stata la ventiquattresima vittoria consecutiva e che i bianconeri ad oggi hanno il miglior attacco del campionato con 25 gol segnati e la miglior difesa con sole 4 reti incassate (e quest'ultimo dato, alla luce delle assenze di elementi fondamentali come Barzagli e Caceres, è tutt'altro che trascurabile!). Se poi qualcuno vuole continuare a perdere tempo blaterando di sistemi, complotti, arbitri comprati e via discorrendo, faccia pure...

NUOVO MODULO PROMOSSO (IN ATTESA DI ULTERIORI CONFERME)
Dopo aver adottato il 4-3-1-2 contro l'Olympiakos martedì scorso, domenica Massimiliano Allegri ha nuovamente modificato l'assetto tattico adottando il 4-3-2-1, con Pereyra trequartista e Tevez più arretrato alle spalle dell'unica punta Llorente: a mio modo di vedere il vantaggio di questo modulo sta nella possibilità di poter sfruttare il campo in tutta la sua ampiezza, a differenza di quanto accadeva in passato; ora, in attesa di vedere all'opera la squadra in questa nuova veste contro avversari più probanti rispetto al Parma visto domenica, possiamo dire che prosegue l'opera di rinnovamento tattico da parte di Allegri, che ha definitivamente messo in soffitta il 3-5-2 contiano che tante soddisfazioni ha dato negli ultimi tre anni

IL FERNANDO RITROVATO
Le critiche piovutegli addosso in ragione di un inizio di stagione sicuramente al di sotto delle aspettative hanno avuto su Fernando Llorente il migliore degli effetti possibili: dopo esser stato decisivo contro l'Olympiakos subentrando a Morata nella ripresa, contro il Parma il navarro è partito dall'inizio e ha svolto alla perfezione il proprio compito depositando per due volte il pallone alle spalle del malcapitato Mirante. Vamos, Fernando!

RICORDATE COSA DISSI SUI TIRI DA FUORI?
Chi mi ascolta in radio e segue questo blog sa bene che una delle critiche che ho mosso più spesso alla Juventus di Conte riguardava la scarsa propensione al tiro da fuori nonostante la squadra potesse contare su giocatori in grado di colpire dalla distanza (il nome che viene subito in mente è quello di Paul Pogba, ma non è sicuramente il solo!). Sarà un caso, ma domenica tre gol su sette sono arrivati sugli sviluppi di conclusioni da fuori: il primo gol di Llorente e il secondo di Tevez sono arrivati dopo respinte difettose di Mirante su due tiri di Pogba dalla distanza, mentre il gol di Lichtsteiner è arrivato direttamente in questa maniera. Qualcuno può chiamarle coincidenze, ma dubito proprio che le cose stiano così

IL PARMA: LA VITTIMA SACRIFICALE DI STEPHAN LICHTSTEINER E CARLOS TEVEZ
Quello segnato domenica è stato il terzo gol segnato da Stephan Lichtsteiner in quattro partite giocate contro il Parma allo Juventus Stadium, mentre Carlos Tevez ha segnato la sua seconda doppietta consecutiva contro la formazione ducale dopo quella segnata lo scorso 26 marzo nella partita vinta dai bianconeri per 2-1 (precedente che ricordo bene, dato che quella sera ero allo stadio): tu chiamala (la squadra di Donadoni), se vuoi, vittima sacrificale...

TEVEZ: UNA DOPPIETTA (E CHE DOPPIETTA!) PER FESTEGGIARE IL RITORNO IN NAZIONALE
La doppietta di Carlos Tevez, unitamente alla straordinaria bellezza del primo gol (sul quale ogni commento sarebbe superfluo, per cui limitatevi a riguardarvelo più e più volte...), ha rappresentato il miglior modo possibile per festeggiare il ritorno in Nazionale dopo tre anni dell'Apache, che aveva persino dovuto saltare il Mondiale brasiliano a causa delle frizioni con l'ex Commissario Tecnico dell'Albiceleste Alejandro Sabella. Il fatto che l'argentino abbia festeggiato il ritorno al gol dopo sei partite di astinenza (non segnava da Juventus-Roma 3-2 del 5 ottobre) nel giorno del quarantesimo compleanno dell'ultimo grandissimo numero 10 juventino aggiunge a tale doppietta un qualcosa di magico

E INTANTO ANCHE MORATA HA FATTO LA SUA PARTE...
Dopo aver visto dalla panchina le doppiette realizzate da Llorente e Tevez, evidentemente Alvaro Morata deve essersi sentito punto nel vivo e deve aver deciso di non voler essere da meno rispetto ai due compagni di reparto. E così, dopo essere subentrato al connazionale Fernando, ha ripagato la fiducia concessagli da Allegri con la stessa moneta, ovvero con una doppietta: prima segnando su pregevolissimo assist di Coman (a sua volta subentrato a Tevez, la cui uscita è stata accolta da una meritatissima standing ovation da parte di tutto lo Juventus Stadium) e poi intervenendo sotto misura su cross preciso di Lichtsteiner dalla destra. C'è da immaginare che Allegri possa essere in difficoltà nelle scelte alla luce delle prestazioni dei suoi attaccanti, ma è verosimile pensare che il mister livornese sia ben felice di trovarsi in detta situazione...

BEN RITROVATO, KINGSLEY!
Dopo aver ben impressionato nella prima di campionato contro il Chievo, Kingsley Coman era sparito dai radar giocando soltanto scampoli di partita. Contro il Parma, invece, Allegri ha deciso di buttarlo nella mischia nella ripresa al posto di Tevez e il francesino ex PSG lo ha ripagato con la bellissima giocata che ha messo Alvaro Morata nelle condizioni di segnare il gol del 6-0: il ragazzo è giovane e ha dei numeri fantastici, per cui bisogna lasciarlo crescere serenamente sperando che sappia farsi trovare pronto tutte le volte in cui verrà chiamato in causa

PADOIN, ROMULO E PEREYRA: LI CHIAMAVANO GREGARI...
Non essendo mai stato l'esempio del calciatore modello (anzi, tutt'altro!), ho sempre avuto una particolare ammirazione per i cosiddetti "gregari", ossia quei calciatori meno dotati tecnicamente di altri, ma che proprio per questo in campo davano l'anima come, se non più, degli altri: questo discorso, con riferimento alla partita di domenica, riguarda tre calciatori, vale a dire Simone Padoin, Romulo e Roberto Pereyra. L'ex atalantino, è stato confermato nel ruolo di terzino sinistro a causa delle contemporanee assenze di Caceres, Asamoah ed Evra e delle precarie condizioni fisiche di Ogbonna e ha ripagato la fiducia di Allegri con una prestazione fatta di corsa e generosità; il centrocampista italo-brasiliano, smaltiti i problemi fisici che l'hanno tenuto fuori per quasi un mese, non è affatto dispiaciuto nella sua prima partita da titolare in maglia juventina; per quanto riguarda l'argentino ex Udinese, ha svolto con estremo ordine il compito di giocatore di raccordo tra il centrocampo e l'attacco. Ah, dimenticavo: vedere Padoin battere calci d'angolo e calci di punizione è stato uno spettacolo fantastico!

BUFFON: POMERIGGIO (QUASI) INOPEROSO
La goleada che i suoi compagni hanno rifilato al povero Parma ha reso il pomeriggio di Gianluigi Buffon equivalente a quello di uno spettatore non pagante, anche se il capitano bianconero si è fatto trovare pronto nell'unica occasione in cui è stato chiamato in causa, ovvero sulla conclusione di Mauri sull'1-0

7-0, 31 ANNI DOPO...
Era da 31 anni che la Juventus non vinceva una partita di campionato con il punteggio di 7-0: l'ultima volta in cui ciò è avvenuto risale all'11 settembre 1983, quando al Comunale (oggi Olimpico) di Torino i bianconeri allenati da Giovanni Trapattoni liquidarono l'Ascoli grazie alle doppiette di Paolo Rossi, Platini e Penzo e al gol segnato da Zibì Boniek. E meno male che per i bianconeri queste goleade sono eccezioni, dato che c'è chi ha battuto il Sassuolo per 7-0 nelle ultime due stagioni ottenendo successivamente risultati decisamente poco onorevoli...

CASSANO: L'UOMO IN GRADO DI METTERE D'ACCORDO JUVENTINI E MILANISTI
Quando al 63' Donadoni lo ha richiamato in panchina per far posto a Belfodil, Antonio Cassano è stato subissato dai fischi dello Juventus Stadium. Tenuto conto del fatto che il 17 marzo di quest'anno fu salutato alla stessa maniera dal pubblico milanista al momento di lasciare il campo durante Milan-Parma 2-4 (partita nella quale segnò anche una doppietta), non è eretico dire che Fantantonio ha il potere tutt'altro che comune di mettere d'accordo juventini e milanisti...

BRUTTO RITORNO PER MIRANTE E DE CEGLIE
Antonio Mirante e Paolo De Ceglie si sono ritrovati ad affrontare la squadra nella quale sono cresciuti (e della quale De Ceglie fa ancora parte, essendosi trasferito al Parma in prestito) e nella quale hanno debuttato tra i professionisti nell'anno della Serie B, quando la fuga di massa dei campioni della Juventus devastata da Calciopoli costrinse l'allora allenatore bianconero Didier Deschamps a promuovere in prima squadra molti giocatori della formazione Primavera, tra cui il suo capitano Claudio Marchisio. Non è stato sicuramente un bel ritorno per i due giocatori: Mirante ha incassato sette gol e in due (il primo di Llorente e il secondo di Tevez) ha qualche responsabilità per non aver respinto in maniera adeguata i palloni calciati da Pogba, mentre De Ceglie è stato surclassato dall'ex compagno Lichtsteiner e nell'intervallo Donadoni ha deciso di richiamarlo in panchina per far posto a Gobbi

NESSUNO TOCCHI SIMONE PEPE!
Domenica pomeriggio, poche ore dopo il fischio finale di Juventus-Parma, Simone Pepe è stato autore di un duro sfogo attraverso la propria pagina pubblica su Facebook: il numero 7 bianconero ha voluto zittire, con tanto di foto, quanti imputavano la sua ormai biennale assenza dai campi di calcio (salvo rari scampoli di partita) a motivi extra-calcistici e del tutto differente dai numerosi problemi muscolari che lo affliggono ormai da due anni. Personalmente penso che taluni farebbero meglio a pensare ad altro piuttosto che a paventare assurdi scenari circa i guai fisici di un ragazzo che da due anni si sta comportando con una professionalità che andrebbe soltanto applaudita

WALTER MAZZARRI, OVVERO "LA SCUSA PIU' VELOCE DEL WEST"
Che Walter Mazzarri abbia per le scuse un'attrazione pari a quella che le api hanno per i fiori è pacifico e non lo scopriamo certamente oggi. Ciò che colpisce, tuttavia, è il fatto che il tecnico di San Vincenzo (sic!) riesca ad inventarsene sempre di grandiose: domenica è accaduto che, dopo il pareggio per 2-2 (che poteva essere 2-3 se non fosse stato per San Handanovic...) della sua Inter contro il Verona a San Siro, Mazzarri ha utilizzato come alibi la pioggia che ad un certo punto si è abbattuta su Milano, come se fosse una stranezza il fatto che a novembre piova sul capoluogo lombardo. E pensare che ero convinto di averle sentite tutte il giorno in cui il nostro eroe dichiarò che il Napoli aveva perso in Europa League contro il Viktoria Plzen (!!!) perchè il giorno prima la squadra era stata impegnata a festeggiare il compleanno di Cavani...

SUL RITORNO DI BALOTELLI IN NAZIONALE...
In attesa che il campionato torni al centro del 99,999% delle discussioni pallonare nostrane, a tenere banco è il ritorno in Nazionale di Mario Balotelli, convocato da Antonio Conte per il doppio impegno degli azzurri contro Croazia e Albania. Premesso che Conte ha il diritto-dovere di fare le scelte che ritiene più opportune (lo pagano per questo, no?), forse un paio di cose è bene ricordarle:

  • nell'ultimo disastroso Mondiale Balotelli, oltre ad aver goduto di una fiducia smisurata e incondizionata da parte dell'allora C.T. Prandelli e di un'apertura di credito da parte della stragrande maggioranza dei media che raramente avevo visto concessa ad altri in passato, aveva giurato che sarebbe stato uno dei protagonisti assoluti della kermesse brasiliana con i risultati che (ahimè!) ricordiamo ancora tutti;
  • se in Inghilterra giornali e tifosi lo hanno recentemente etichettato come un "buon rigorista costoso", dubito fortemente che in questi primi mesi a Liverpool Balotelli sia diventato quel campione in grado di trascinare la formazione allenata da mister Rodgers.
Detto tutto questo, sorge da parte mia spontaneo il seguente quesito parafrasando il buon Tonino Di Pietro: caro Conte, ma questo Balotelli in Nazionale CHE CI AZZECCA???

...E SU CONTE (REPETITA IUVAT)
A proposito di Conte, dato che in occasione di ogni impegno della Nazionale torna d'attualità la noiosa e manichea disputa che dal 15 luglio vede contrapposti "contiani" e "anti-contiani", vorrei nuovamente chiedere a chi di dovere di non coinvolgermi in detta contesa, dato che ho altro di cui preoccuparmi...

CRISI BARI: UN PARERE DISINTERESSATO...
Intanto in Serie B si registra la crisi (nera) di risultati e di gioco del Bari, atteso quest'anno ad un campionato di vertice dopo la straordinaria cavalcata dello scorso anno (interrotta in semifinale play-off contro il Latina) e la rivoluzione societaria culminata con l'arrivo alla presidenza di Gianluca Paparesta alla presidenza del club. Da osservatore disinteressato (la squadra per cui tifo è notoriamente un'altra!) ritengo che l'allenatore Mangia abbia sicuramente le sue colpe in questo momento nero, ma sono altresì convinto che non possano essere imputate a lui (o soltanto a lui) certe scelte di mercato effettuate in estate: dallo stravolgimento della difesa con la contemporanea cessione dei due centrali Ceppitelli e Polenta (almeno il secondo poteva essere trattenuto) al mancato rafforzamento di un centrocampo che al momento non dispone di alternative valide ai vari Sciaudone, Romizi e Defendi (ci sarebbe Donati, ma ormai l'età è quella che è per l'ex atalantino). Poi è chiaro che in questi casi è quasi sempre l'allenatore a pagare per tutti, e la cronaca ci dirà se finirà così anche in questo caso, ma credo che non sia tutta colpa di Devis Mangia la crisi di una squadra che ad oggi è la copia sbiadita di quella che aveva entusiasmato un'intera città soltanto cinque mesi orsono...

CIAO, LORENZO!
E' notizia di ieri la morte del 20enne Lorenzo Costantini, giovane calciatore della Virtus Lanciano stroncato da una rara forma di leucemia che lo aveva portato addirittura a curarsi negli Stati Uniti. Tranquilli, non vi annoierò con un banale pistolotto su quanto sia ingiusta la vita e via dicendo, ma mi limiterò a scrivere quattro semplicissime parole: RIPOSA IN PACE, LORENZO!

domenica 9 novembre 2014

#incuffia/3 - Barletta-Martina Franca 2-1 (Lega Pro, girone C, 12a giornata)


Il Barletta ritrova quella vittoria che mancava da quasi due mesi (13 settembre, Barletta-Cosenza 3-0) aggiudicandosi il derby pugliese contro il Martina Franca e interrompendo la serie positiva della formazione biancazzurra che durava da quattro partite (vittorie contro Aversa Normanna e Savoia e pareggi contro Lupa Roma e Melfi): successo importante per gli uomini di Sesia, che in questo modo si allontanano dalla zona play-out e danno respiro ad una classifica resa deficitaria dagli ultimi risultati negativi.

LE FORMAZIONI - Barletta in campo con il 4-3-1-2 già adottato a Pagani domenica scorsa: in difesa rientra capitan Radi dopo la squalifica e completa il reparto con Meola, Stendardo e Cortellini; a centrocampo Quadri vince il ballottaggio con Palazzolo e viene schierato davanti alla difesa con De Rose e Legras al suo fianco; in attacco scelte obbligate, viste le assenze di Dell'Agnello e Biancolino e le non perfette condizioni fisiche di Danti (recuperato solo per la panchina), con Fall e Floriano di punta e Venitucci a loro sostegno. Nel Martina Franca il tecnico Ciullo deve rinunciare allo squalificato Patti e all'indisponibile Amodio, sostituiti rispettivamente da Caso (schierato al centro della difesa insieme a Fabiano) e De Risio (che agisce davanti alla difesa con De Lucia e Leto ai suoi lati); per il resto confermata la formazione tipo, con De Giorgi e Tomi terzini e Montalto riferimento avanzato con l'ex Carretta e Arcidiacono a sostegno.

FLORIANO: RIGORE FALLITO E POI GRAN GOL! - Il Barletta parte fortissimo e nell'arco dei primi sei minuti sfiora il gol per tre volte: al 2' Bleve si distende sulla sua sinistra per respingere una conclusione dal limite di Venitucci, al 4' Fall manca il bersaglio di testa da due passi su invito di Floriano e al 6' De Rose entra in area di rigore e calcia a botta sicura, ma è il palo a salvare Bleve da sicura capitolazione. All'11' l'arbitro riminese Rapuano punisce con il calcio di rigore un fallo del portiere itriano Bleve (ammonito nella circostanza) su Fall lanciato a rete: sul dischetto si presenta Floriano, ma il numero 7 del Barletta calcia alto sbagliando il secondo rigore consecutivo dopo quello fallito contro il Benevento. Il gol è tuttavia rimandato di una decina di minuti: al 21' Fall stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Venitucci servendo Floriano, la cui conclusione al volo non dà scampo a Bleve e fa esplodere il "Puttilli" per un gol che in casa mancava dal 3-0 contro il Cosenza del 13 settembre. Il gol subìto non scuote il Martina Franca, che anzi rischia ripetutamente di subire il 2-0: al 25' Fabiano salva di testa sulla linea dopo un colpo di testa di Fall; al 34' Cortellini riprende un pallone vagante dopo un intervento difettoso da parte di Bleve, ma la sfera va ad infrangersi sulla traversa; al 40' Bleve deve impegnarsi per respingere un'altra conclusione da parte di Venitucci. Il finale di primo tempo, tuttavia, vede gli ospiti affacciarsi dalle parti di Liverani: prima il portiere del Barletta regala un brivido ai suoi tifosi sbagliando l'uscita sugli sviluppi di un cross di Arcidiacono dalla sinistra, poi De Risio manca il bersaglio calciando al volo.

GOL MANCATO (FLORIANO), GOL SUBITO (ARCIDIACONO) - La ripresa si apre con una novità nelle file ospiti, dato che il tecnico Ciullo decide di rinforzare l'attacco inserendo Magrassi in luogo di Leto. Al 5' il Barletta va ad un passo dal raddoppio con Floriano, che calcia alto da buona posizione su assist di Quadri, ma al 7' è il Martina Franca ad andare a segno: Montalto difende il pallone e lo serve a De Giorgi, sul cui cross irrompe all'altezza del secondo palo Arcidiacono che batte Liverani con una conclusione di destro. Il Barletta, colpito nella vera prima azione pericolosa degli avversari, prova a scuotersi al 15' con De Rose, che supera in velocità Tomi e mette al centro un pallone invitante su cui Fall arriva con un attimo di ritardo.

LEGRAS PENNELLA, CORTELLINI COLPISCE E I TRE PUNTI PER IL BARLETTA SONO SERVITI - Al 18' arriva il raddoppio dei padroni di casa in un'azione nata tutta sul binario di sinistra: Floriano difende il pallone e serve Legras, il cui cross premia Cortellini, che di testa brucia i difensori avversari e il portiere Bleve mandando in visibilio il pubblico del "Puttilli"; lo stesso terzino biancorosso potrebbe segnare il 3-1 al 25', ma al momento di calciare verso la porta itriana viene stoppato dall'efficace intervento di De Giorgi. Al 28' Quadri si libera sulla destra e crossa in area, ma il pallone assume una strana traiettoria che non beffa Bleve per una questione di centimentri. I minuti finali sono caratterizzati dalla girandola di cambi: nel Barletta Palazzolo, Zammuto e Danti rilevano Quadri, Venitucci e Floriano, mentre nel Martina Franca Brunetti rileva De Lucia. Non accade però più nulla e il match si conclude con il successo biancorosso per 2-1: nel prossimo turno il Barletta ospiterà al "Puttilli" il Melfi (vittorioso per 2-0 contro la Reggina), mentre il Martina Franca sarà di scena sul campo della Casertana.

IL TABELLINO
BARLETTA-MARTINA FRANCA 2-1 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Floriano (B) al 21'pt, Arcidiacono (M) all'8'st, Cortellini (B) al 18'st
BARLETTA (4-3-1-2): Liverani; Meola, Stendardo, Radi, Cortellini; De Rose, Quadri (31'st Palazzolo), Legras; Venitucci (36'st Zammuto); Fall, Floriano (48'st Danti). Allenatore: Sesia
MARTINA FRANCA (4-3-3): Bleve; De Giorgi, Caso, Fabiano, Tomi; De Lucia (45'st Brunetti), De Risio, Leto (1'st Magrassi); Carretta, Montalto, Arcidiacono. Allenatore: Ciullo
ARBITRO: Rapuano di Rimini
NOTE: al 12'pt Floriano (B) ha sbagliato un calcio di rigore

Le formazioni ufficiali

Il riscaldamento delle squadre e della terna arbitrale prima del match


Foto: www.sportube.tv

mercoledì 5 novembre 2014

DIARIO DI BORDO/14 - Juventus-Olympiakos 3-2 (Champions League, prima fase, 4a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-OLYMPIAKOS 3-2 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: Pirlo (J) al 21'pt, Botìa (O) al 23'pt, NDinga (O) al 16'st, Roberto aut. (J) al 20'st, Pogba (J) al 21'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Asamoah (38'st Pereyra); Pogba, Pirlo, Marchisio (26'st Padoin); Vidal; Tevez, Morata (13'st Llorente). Allenatore: Allegri
OLYMPIAKOS (4-2-3-1): Roberto; Elabdellaoui, Botìa, Abidal, Masuaku; NDinga (33'st Kasami), Milivojevic; Maniatis (37'st Diamantakos), Dominguez, Afellay; Mitroglou. Allenatore: Mìchel
ARBITRO: Atkinson (Inghilterra)

LA PARTITA
La Juventus batte per 3-2 l'Olympiakos e rilancia la propria candidatura per la qualificazione agli ottavi di finale, seppur con qualche rimpianto finale. Schierati da Allegri con il 4-3-1-2, i bianconeri partono fortissimo e al 21' ci pensa Andrea Pirlo a sbloccare il risultato con la specialità di casa, ossia il calcio di punizione, anche se un paio di minuti più tardi è Botìa a ripristinare la parità colpendo il pallone di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo "regalato" da una presa non perfetta di Buffon e battuto da Dominguez. Prima dell'intervallo i bianconeri sfiorano ripetutamente il raddoppio con Marchisio (intervento in spaccata con palla fuori di poco su cross di Asamoah), Pogba (conclusione dal limite a lato di un soffio) e Morata (che manda a lato da posizione favorevolissima), ma dopo un'ora di gioco sono i greci a passare in vantaggio: Maniatis ha tutta la libertà per crossare al centro per la testa di NDinga, che batte Buffon da distanza ravvicinata. Lo svantaggio sembra essere una mazzata per la Juventus e per le sue ambizioni di qualificazione, ma nel giro di due minuti i bianconeri trovano dapprima il 2-2 grazie ad una carambola tra il portiere greco Roberto e il palo dopo un colpo di testa di Llorente (subentrato da qualche minuto a Morata) su cross di Pirlo e poi il 3-2 grazie ad una conclusione radente di Pogba dal limite dell'area. In pieno recupero la Juventus ha la possibilità di portarsi sul 4-2 e, di conseguenza, in vantaggio negli scontri diretti con i greci grazie ad un calcio di rigore che l'arbitro inglese Atkinson accorda ai bianconeri dopo un fallo subìto in area da Tevez: sul dischetto si presenta Vidal, ma Roberto intuisce la conclusione del cileno e devia il pallone sulla traversa; per guadagnare l'accesso agli ottavi i bianconeri dovranno ottenere almeno quattro punti contro Malmoe e Atletico Madrid sperando che nel frattempo i greci raccolgano un bottino più magro, dato che questi ultimi sarebbero premiati in caso di arrivo a pari punti

GIOCHI PER LA QUALIFICAZIONE RIAPERTI (ANCHE SE QUEL RIGORE...)
Le due sconfitte contro l'Atletico Madrid e contro gli stessi greci ad Atene sembravano aver irrimediabilmente compromesso il cammino europeo della Juventus, mentre il 3-2 di ieri sera ha rilanciato le ambizioni della squadra di Allegri, tornata in piena corsa per la qualificazione agli ottavi: l'auspicio è che a pesare ai fini della qualificazione medesima non sia quel calcio di rigore inopinatamente sciupato da Arturo Vidal allo scadere, grazie al quale i bianconeri avrebbero potuto portarsi in vantaggio negli scontri diretti con i greci; il doppio risultato, infatti, premierà la formazione ellenica in caso di arrivo a pari punti dopo l'ultima giornata. Ma tutti noi ci auguriamo, ovviamente, che tali condizioni non si verifichino...

E' NATA LA JUVENTUS DI ALLEGRI
Ora possiamo finalmente dirlo: ieri sera è nata la Juventus di Allegri! Il tecnico livornese, dopo aver saggiamente scelto di mantenere il vecchio assetto tattico nel primo scorcio della sua avventura juventina, per una partita importante come quella di ieri ha deciso di cambiare sistema di gioco optando per il 4-3-1-2 utilizzato ai tempi del Cagliari e del Milan avendo ragione sul piano del risultato e su quello del gioco, con una Juventus finalmente intraprendente in avanti (seppur con troppe imprecisioni sotto porta che hanno rischiato di essere pagate care e amare). Caro Max, ora che hai deciso di togliere a questa squadra il "pilota automatico" sta a te guidarla nel migliore dei modi. In bocca al lupo!

QUELLA LEZIONE IMPARATA A META'...
Juventus: tante occasioni create e tre gol segnati. Olympiakos: due tiri in porta e due gol segnati. Il calcio, e non lo scopro certamente io oggi, è uno sport in cui essere precisi e freddi sotto porta è dannatamente importante e a livello europeo questa è una regola che non ammette eccezioni. L'auspicio è che tale lezione venga assimilata a dovere in vista dei prossimi impegni, soprattutto quelli internazionali...

PIRLO + PUNIZIONE = QUASI SEMPRE GOL
A sbloccare la partita ci ha pensato, come già era accaduto ad Empoli, Andrea Pirlo si calcio di punizione. Ormai sembra essere quasi un principio scientifico: date al regista bresciano una punizione da calciare e 9 volte su 10 lui la trasfomerà in gol; e se una volta non ci riesce abbiate pazienza, dato che la perfezione assoluta appartiene a tutt'altro mondo rispetto a questo...

QUALCHE TIRATA D'ORECCHIE SUI GOL GRECI
Sui gol segnati dall'Olympiakos andrebbero fatte un paio di considerazioni:

  • gol di Botìa (1-1): in tanti se la sono presa con Buffon, che ha preferito "accompagnare" il pallone sul fondo anzichè provare a bloccare un pallone viscido e potenzialmente insidioso; può anche darsi che il portiere bianconero abbia commesso un peccato di insicurezza, ma credo sia più marchiano l'errore commesso da Chiellini nella marcatura di Botìa in occasione dello stacco del centrale dell'Olympiakos in occasione del gol del pareggio
  • gol di NDinga (1-2): qui la tirata d'orecchie la merita chi si è dimenticato di marcare Maniatis, il quale ha avuto tutta la libertà per crossare il pallone che poi Ndinga ha spedito alle spalle di Buffon regalando il vantaggio ai greci

EH, ARTURO ARTURO...
Per quanto in fase di interdizione abbia svolto un lavoro di grande corsa e quantità, la prestazione complessiva di Arturo Vidal non mi è piaciuta. Nel primo tempo il cileno è apparso troppo impreciso e nervoso, mentre nel secondo tempo, su assist di Tevez, ha preferito un improbabile assist anzichè cercare una conclusione in diagonale che pure è nelle sue corde (a tal proposito riguardatevi il secondo gol segnato contro la Roma a Torino nell'aprile del 2012) e poi è arrivata la "chicca" finale del rigore fallito allo scadere. E su quest'ultimo punto vorrei porre all'attenzione collettiva il seguente quesito: ma era davvero il caso di arringare la curva prima del rigore e non eventualmente dopo averlo trasformato? Domanda che butto lì...

POGBA: PUNIZIONE PROCURATA E GOL DECISIVO
Andrea Pirlo ha sbloccato il risultato e Fernando Llorente ha propiziato il 2-2, ma non si può non parlare dell'apporto fornito da Paul Pogba, bravissimo nel procurarsi la punizione trasformata nel gol dell'1-0 dal regista e nel realizzare il gol che ha deciso la partita con quella conclusione dal limite che non ha dato scampo a Roberto. Il Pogba che vogliamo tutti: decisivo!

LA RISCOSSA DI FERNANDO
Nelle scorse partite si era criticato l'apporto di Fernando Llorente e si era elogiato quello fornito da Alvaro Morata, al punto che ieri sera Allegri ha deciso di puntare dal primo minuto sull'ex attaccante del Real Madrid a scapito del navarro: è invece accaduto che la prestazione di Morata è stata al di sotto della sufficienza (si ricordi, a tal proposito, l'errore a tu per tu con Roberto...), mentre l'impatto di Llorente è stato decisivo per raddrizzare la partita propiziando l'autorete del portiere dei greci

ASAMOAH COME TERZINO: COMPLESSIVAMENTE NIENTE MALE!
Qualcuno ha sostenuto che la prestazione di Asamoah nel ruolo di terzino sinistro (ruolo ricoperto soltanto l'anno scorso contro il Real Madrid) non è stata all'altezza. Io invece non la penso così: considerato che il ghanese giocava in un ruolo non suo e che era reduce dai problemi fisici che lo avevano costretto ad uscire dal campo nel match di sabato contro l'Empoli, direi che non se l'è cavata malissimo. Fermo restando che è evidente che non stiamo parlando di un novello Roberto Carlos!

FUNERALI PREMATURI: PER LA SERIE "IO L'AVEVO DETTO"...
Pur amareggiato per il risultato, dopo la partita di Atene avevo più volte ripetuto che fare il funerale a questa squadra prima del tempo sarebbe stato alquanto prematuro e il risultato di ieri sera ha riaperto i giochi per la qualificazione, con buona pace di chi al gol di NDinga aveva già iniziato a stappare lo champagne...

FATTI vs. OPINIONI: LA (STUCCHEVOLE) SFIDA INFINITA...
Probabilmente sarò strano, ma a me hanno sempre insegnato che un conto sono i fatti e un conto sono le opinioni: se le prime sono tutte diverse, rispettabili e legittime, i primi sono uguali per tutti e da essi non si sfugge. Ora, premesso che ciascun tifoso juventino è liberissimo di esprimere la propria simpatia/antipatia per Conte piuttosto che per Allegri, i numeri (che, fortunatamente, non sono né "contiani" né tantomeno "allegriani") dicono quanto segue:

  • in campionato, dopo 10 giornate di campionato disputate, la Juventus ha lo stesso numero di punti rispetto alla scorsa stagione;
  • in Champions League i bianconeri hanno totalizzato in 4 partite gli stessi punti che lo scorso anno erano stati totalizzati in 6.
Poi è chiaro che ognuno può considerare Conte il più grande allenatore dell'orbe terracqueo e Allegri il più gigantesco incompetente della Galassia o viceversa, ma i dati da cui non si scappa sono quelli sopra elencati. Ma probabilmente, lo ripeto, sono io ad essere strano...

FORONI, MA CHE MI DICI?
Durante Speciale Champions League, trasmissione andata in onda ieri sera su Canale5, il conduttore Marco Foroni ha definito Fernando Llorente "bello di notte" accostandolo al titolare di tale etichetta, ovvero Zibì Boniek. Peccato soltanto che in tale accostamento sia stata utilizzata l'espressione "...come un altro juventino doc come Zibì Boniek!": con tutto il rispetto per un bravo giornalista come Foroni, probabilmente sarebbe stata più credibile una frase del tipo "un incensurato doc come Jack lo Squartatore", soprattutto alla luce di certe esternazioni di Boniek nei confronti della squadra bianconera...

BUFALE SMASCHERATE IN QUEL DI ROMA...
Qualche giorno fa la Procura della Repubblica di Roma ha archiviato il fascicolo relativo alla denuncia per aggiotaggio in merito all'ormai famosa (o famigerata, fate un po' voi!) partita Juventus-Roma del 5 ottobre: una notizia che non mi sorprende affatto, visto e considerato che leggendola avevo inizialmente pensato che fosse tornato in commercio "Il Male"; per chi non lo sapesse, trattasi di un famoso giornale satirico, molto in voga negli anni '70, che simulava prime pagine dei principali quotidiani italiani inventando notizie surreali...

domenica 2 novembre 2014

DIARIO DI BORDO/13 - Empoli-Juventus 0-2 (Serie A, 10a giornata)


IL TABELLINO
EMPOLI-JUVENTUS 0-2 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Pirlo (J) al 16'st, Morata (J) al 27'st
EMPOLI (4-3-1-2): Bassi; Laurini (13'st Hysaj), Tonelli, Rugani, Rui Silva; Vecino, Valdifiori, Croce; Zielinski (29'st Tavano); Maccarone (35'st Mchelidze), Pucciarelli. Allenatore: Sarri
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna (1'st Lichtsteiner), Bonucci, Chiellini; Pereyra, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah (36'st Padoin); Giovinco (23'st Tevez), Morata. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Valeri di Roma

LA PARTITA
La Juventus ha avuto bisogno di una punizione di Andrea Pirlo e di un gioiello firmato da Alvaro Morata per avere ragione dell'Empoli, portarsi a +3 sulla Roma, sconfitta per 2-0 a Napoli nell'anticipo delle 15, e avvicinarsi nel migliore dei modi al big match di martedì contro l'Olympiakos in Champions League. Dopo un primo tempo avaro di emozioni, con l'Empoli bravo a chiudere molto bene gli spazi e i campioni d'Italia incapaci di trovarne, ma nella ripresa la musica è tutt'altra: all'11' Bassi si supera su una conclusione violentissima di Asamoah e poi, sulla ribattuta, Marchisio calcia a lato di un soffio; al 13' Chiellini stacca benissimo su corner di Pirlo, ma il pallone sfiora il palo alla destra di un Bassi immobile e termina a lato. Sono le prove generali del gol del vantaggio, che arriva al 16' grazie ad una magistrale punizione realizzata dallo specialista Andrea Pirlo, che in tal modo riscatta una prestazione decisamente al di sotto delle aspettative. Al 20' l'Empoli potrebbe pareggiare grazie ad una girata a colpo sicuro di Pucciarelli, ma tra l'attaccante dell'Empoli e il gol dell'1-1 ci si mette un extra-terrestre di nome Gianluigi Buffon, che con la mano di richiamo respinge il pallone in calcio d'angolo e mantiene la porta inviolata. Al 25' Morata serve Tevez (da poco subentrato a Giovinco) ma la conclusione in corsa dell'argentino viene respinta in tuffo da Bassi e sulla ribattuta Marchisio colpisce il palo; sono le prove generali del raddoppio che arriva al 27' grazie a Morata, che raccoglie un pallone vagante e fulmina Bassi con un bellissimo sinistro a giro. I minuti finali riservano soltanto un'altra parata di Bassi su Tevez e un altro intervento efficace di Buffon per disinnescare Tavano imbeccato da un lancio di Croce; non accade più nulla e così il match si conclude con il successo bianconero per 2-0. Adesso la squadra di Allegri sarà chiamata ad uno sforzo enorme per avere ragione dell'Olympiakos e continuare a cullare i sogni di qualificazione agli ottavi di Champions League

I VOTI
Buffon 7,5 - Ogbonna 6 (Lichtsteiner 6), Bonucci 6, Chiellini 6 - Pereyra 6, Vidal 5,5, Pirlo 6,5, Marchisio 6,5, Asamoah 6,5 (Padoin s.v.) - Giovinco 6 (Tevez 6), Morata 7

QUANDO LA VITTORIA E' FIRMATA DAI CAMPIONI
Una partita come quella di ieri sera non poteva che essere decisa dalle prodezze di alcuni singoli e così è stato. In questo caso specifico le firme sui tre punti sono quelle di Andrea Pirlo, Gianluigi Buffon e Alvaro Morata: il regista bresciano ha sbloccato il match con la sua perla su calcio di punizione riscattando una prestazione piuttosto deludente fino a quel momento; il capitano della Juventus e della Nazionale ha preservato il vantaggio con la super-parata su Pucciarelli e ha impedito all'Empoli di tornare in partita con la provvidenziale uscita su Tavano nel finale; lo spagnolo, alla prima da titolare in campionato, ha ripagato la fiducia di Allegri segnando il gol che ha chiuso la pratica

"LIBERATEVI DI BUFFON! ORMAI E' VECCHIO...", DICEVANO...
Riguardatevi la parata di Buffon sulla conclusione ravvicinata di Pucciarelli sull'1-0 e provate a pensare a tutti quei soloni che soltanto un anno fa dicevano che la Juventus avrebbe fatto meglio a mandare in prepensionamento anticipato quel signore che da 13 anni e 501 partite indossa la casacca bianconera e da 2 ne indossa anche la fascia di capitano: sono sicuro che vi si stamperà in volto un sorriso sornione...

PIRLO: UN LAMPO IN UNA PRESTAZIONE NEGATIVA
Come accennato in precedenza, il gol che ha consentito ad Andrea Pirlo di sbloccarsi in questa stagione e alla Juventus di venire a capo di una partita fino a quel punto complicata è stato un lampo in una partita che, fino a quel punto, aveva visto il medesimo regista bresciano tra i peggiori in campo. Le cause principali di ciò sono da un lato uno stato di forma ancora lontano da quello dei giorni migliori e dall'altro un sistema di gioco (se ne riparlerà più avanti...) che ormai fa sì che tutto il gioco passi per i suoi piedi rendendo facile agli avversari limitarne il rendimento imponendone la rigida marcatura da parte di uno o più uomini. Ma i campioni sono fatti così: anche nei momenti di maggior fatica sono capaci di risolvere le partite con un lampo. E penso non sia eretico definire Andrea Pirlo un campione, giusto?
P.S. Anche ieri sera abbiamo avuto la conferma di come le punizioni di Pirlo siano sentenze difficilmente appellabili...

VIDAL LEGGERMENTE MEGLIO, MARCHISIO E ASAMOAH OK, PEREYRA MEGLIO NEL MEZZO
Archiviato il discorso relativo a Pirlo, passiamo in rassegna gli altri interpreti del centrocampo bianconero: Roberto Pereyra non è dispiaciuto, ma personalmente resto convinto che renda meglio nel ruolo di interno di centrocampo piuttosto che sulla fascia; Arturo Vidal ha giocato leggermente meglio rispetto alle ultime uscite, ma questa non era certamente un'impresa titanica e gli standard che conosciamo tutti sono ancora lontani; Claudio Marchisio è invece apparso decisamente in palla sfiorando il gol in due occasioni (nella prima ha mancato il bersaglio di un soffio, nella seconda ha trovato il palo a negargli tale gioia) e si candida prepotentemente per una maglia da titolare martedì contro i greci; bene anche Kwadwo Asamoah, che sulla sinistra è stato un moto perpetuo fino al momento in cui un problema al ginocchio l'ha costretto a lasciare il posto a Padoin

INFORTUNI: TRA L'EMERGENZA IN DIFESA E IL BUCO SULLA FASCIA SINISTRA
La brutta notizia che arriva dal sabato pomeriggio toscano riguarda gli infortuni, dato che ieri due dei tre cambi effettuati da Allegri sono stati dettati dai problemi fisici accusati da Ogbonna e Asamoah, sostituiti rispettivamente da Lichtsteiner e Padoin. In difesa il forfait di Ogbonna (da valutare un suo recupero in extremis per martedì) si aggiunge alla lungodegenza di Barzagli e all'infortunio di Caceres, così come a sinistra l'eventuale assenza del ghanese creerà problemi non da poco ad Allegri, già privo del sostituto naturale Evra

VAMOS, ALVARO!
Come ricordato in precedenza, Alvaro Morata è stato l'altro grande protagonista della partita del "Castellani": schierato dal primo minuto per la prima volta in campionato, lo spagnolo ha lottato su tutti i palloni mostrandosi costantemente pimpante, ma trovando pochi sbocchi nel primo tempo; nella ripresa la musica è cambiata e lo spagnolo ha trovato il gol che ha messo in cassaforte il risultato con uno stupendo sinistro a giro. Fernando Llorente farebbe bene a preoccuparsi, visto che la concorrenza per una maglia da titolare nelle prossime sfide (a cominciare da quella decisiva di martedì) è forte e agguerrita...
P.S. La risposta data da Morata ad Enrico Zambruno di JTV a fine partita vale i proverbiali 92 minuti di applausi!

GIOVINCO RIMANDATO
Se ieri Morata ha svolto alla grande il ruolo di prima punta affidatogli da Allegri, non esattamente la stessa cosa si può dire del compito da seconda punta svolto da Sebastian Giovinco: la "Formica Atomica" è stata infatti penalizzata dal duello fisico con i due centrali dell'Empoli Tonelli e Rugani e il fatto di aver provocato la punizione da cui è scaturito il gol di Pirlo raddrizza di poco la situazione

PERCHE' UN RITMO COSI' BASSO NEL PRIMO TEMPO
I due gol che hanno deciso il match e le altre occasioni sono arrivati quando la Juventus ha deciso di alzare il ritmo fanno sorgere spontanea la seguente domanda: per quale ragione la squadra di Allegri ha tenuto il ritmo così basso nel primo tempo? Il tutto considerando che ieri c'era di fronte l'Empoli, mentre contro Olympiakos e Atletico Madrid questa politica ha portato i risultati che (purtroppo) ricordiamo tutti benissimo...

CARO MAX, QUANDO ABBANDONIAMO IL 3-5-2?
La partita di ieri, soprattutto per quel che riguarda le difficoltà accusate da Andrea Pirlo, rafforza le perplessità da me espresse dopo Genoa-Juventus a proposito del sistema di gioco: ormai non si scopre certo l'acqua calda affermando che questo 3-5-2 è diventato un modulo ormai prevedibile e forse è il caso di sperimentare nuove soluzioni. Magari Allegri può tornare al 4-3-3 che tante soddisfazioni ha regalato alla prima Juventus contiana o a quel 4-3-1-2 che il livornese aveva adottato ai tempi del Cagliari prima e del Milan poi. Chissà che gli infortuni di Ogbonna e Asamoah, con le conseguenti probabili assenze dei due contro l'Olympiakos, non inducano il buon Max a decidere di cambiare...

POCHE STORIE: MARTEDI' CONTA SOLO VINCERE!
Non giriamoci troppo intorno: quella di martedì è la prima gara da dentro o fuori della stagione juventina: vincere contro l'Olympiakos consentirà ai bianconeri di giocarsi la qualificazione contro Malmoe e Atletico Madrid, mentre un pareggio o una sconfitta costringeranno la squadra di Allegri a difendere il terzo posto per mantenere almeno l'Europa League. Quindi martedì, tanto per parafrasare il buon Giampiero Boniperti, vincere è l'unica cosa che conta!

NAPOLI-ROMA E QUELLE CONVINZIONI RAFFORZATE...
Secondo molti osservatori (ad esempio il mio ex direttore Xavier Jacobelli) il successo del Napoli sulla Roma ha regalato al campionato una pretendente per lo scudetto. Premesso che ho visto la partita del San Paolo constatando come la formazione di Benitez abbia surclassato sul piano del gioco una Roma che farebbe meglio a giocare con la giusta concentrazione anzichè perdere tempo nello scagliare deliranti anatemi contro inesistenti ruberie altrui, resto convinto che il Napoli sia una squadra temibile nella partita secca ma che ancora deve trovare la necessaria continuità per poter competere realmente in una manifestazione lunga 38 partite come il campionato: lo scorso anno, per esempio, i partenopei vinsero con merito in casa contro Juventus (2-0 firmato Callejon e Mertens) e Roma (1-0 firmato Callejon), ma nel frattempo avevano inanellato una serie di risultati negativi contro squadre non certo imbattibili che li aveva portati ad uscire dai giochi per lo scudetto già a dicembre; e mi dispiace toccare un nervo scoperto, ma la prestazione della difesa partenopea di ieri è stata un'eccezione e non certo la regola

NEL RICORDO DI CIRO...
Durante Napoli-Roma la curva B dello stadio San Paolo ha esibito uno striscione in cui si profetizzava una vendetta per la morte di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto in ospedale dopo essere stato ferito durante gli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli del 3 maggio scorso a Roma. Personalmente penso quanto segue:
  • Ciro va lasciato riposare in pace perchè nessuna vendetta, piccola o grande che sia, lo riporterà in vita; a tal proposito credo che le parole pronunciate due giorni fa dalla madre del ragazzo andrebbero scolpite su una targa da affiggere all'ingresso dello stadio San Paolo;
  • se proprio si vuole onorare la memoria di Ciro, bisognerebbe adoperarsi affinchè venga fatta piena chiarezza su quanto accaduto sei mesi fa e, soprattutto, affinchè tragiche vicende del genere
Spero che questo mio pensiero, che può essere condiviso o meno, chiarisca le idee a qualche fenomeno da tastiera al quale mi tocca sistematicamente spiegare che per me i morti e gli episodi di violenza non hanno alcuna fede calcistica...

DOPPIETTA DI DE CEGLIE! ED E' TUTTO DIRE...
E intanto l'Inter affonda in quel di Parma consentendo alla squadra di Donadoni di trovare la seconda vittoria stagionale e di schiodarsi dall'ultimo posto in classifica. Ad affondare i nerazzurri rendendo pericolante la panchina di Mazzarri (uno che sta all'autocritica come Dracula sta all'aglio) ci ha pensato una doppietta dello juventino Paolo De Ceglie: un evento che neanche lo juventino dall'immaginazione più fervida avrebbe mai potuto profetizzare!

MARCELLO LIPPI: UN VINCENTE GIRAMONDO
E intanto Marcello Lippi ha vinto per la terza volta il campionato cinese alla guida del Guangzhou Evergrande, Il numero dei trofei vinti dal tecnico viareggino sale così a 19 e l'elenco di detti trofei è così composto:
  • 5 campionati italiani (Juventus 1995, 1997, 1998, 2002, 2003)
  • 1 Coppa Italia (Juventus 1995)
  • 4 Supercoppe Italiane (Juventus 1995, 1997, 2002, 2003)
  • 1 Champions League europea (Juventus 1996)
  • 1 Supercoppa Europea (Juventus 1996)
  • 1 Coppa Intercontinentale (Juventus 1996)
  • 3 campionati cinesi (Guangzhou Evergrande 2012, 2013, 2014)
  • 1 Coppa della Cina (Guangzhou Evergrande 2012)
  • 1 Champions League asiatica (Guangzhou Evergrande 2013)
  • 1 Mondiale per Nazionali (Italia 2006)
Auguri, Marcello! Hai confermato, se mai qualcuno nutrisse ancora dei dubbi a tal riguardo, di essere un grande allenatore e un vincente nato e...giramondo!