domenica 28 settembre 2014

DIARIO DI BORDO/6 - Atalanta-Juventus 0-3 (Serie A, 5a giornata)


IL TABELLINO
ATALANTA-JUVENTUS 0-3 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Tevez (J) al 35'pt e al 20'st, Morata (J) al 38'st
- al 19'st Buffon (J) ha parato un calcio di rigore a Denis (A) -
ATALANTA (4-4-2): Sportiello; Zappacosta, Benalouane, Biava, Dramé; Estigarribia (4'st Molina), Baselli (19'st Cigarini), Carmona, Gomez (30'st Bianchi); Boakye, Denis. Allenatore: Colantuono
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal (25'st Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Tevez (40'st Coman), Llorente (22'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Orsato di Schio

LA PARTITA
La Juventus risponde alla Roma vittoriosa per 2-0 contro il Verona espugnando il campo dell'Atalanta con un secco 3-0. L'inizio di partita è stato difficile per la squadra di Allegri, che nelle prime battute ha sofferto l'avvio arrembante della formazione orobica, che già al 2' ha sfiorato il gol con una conclusione di Baselli uscita di poco. Con il passare dei minuti i bianconeri hanno guadagnato metri preziosi di campo e al 35' è arrivato il vantaggio: Vidal ha trovato il corridoio giusto per Lichtsteiner, sul cui cross basso lo stesso cileno ha mancato l'appuntamento con il pallone prima del tap-in vincente dell'accorrente Tevez. Nella ripresa la Juventus è partita con l'intenzione di trovare il punto del raddoppio, ma al 19' l'arbitro Orsato ha punito con il calcio di rigore un intervento di Chiellini su Molina, anche se i replay hanno evidenziato come il contatto tra il difensore juventino e il giocatore orobico fosse inesistente: fortunatamente ci ha pensato Buffon a neutralizzare la conclusione dagli undici metri di Denis e sul successivo contropiede Tevez ha siglato il raddoppio juventino con una conclusione radente dal limite. Il raddoppio siglato dall'argentino ha chiuso di fatto la partita e c'è stato solo il tempo per il primo gol di Morata, che al 38' ha impattato di testa su cross di Pereyra (a sua volta subentrato a Vidal). Ora i bianconeri sono attesi da due partite cruciali per questo inizio di stagione: martedì c'è la difficilissima trasferta di Champions League contro l'Atletico Madrid di Simeone, mentre domenica pomeriggio allo Juventus Stadium arriva la Roma per uno scontro diretto che si preannuncia pirotecnico.

QUANTO E' GRASSO QUEL NUMERO 10!
Ha segnato 6 gol in altrettante partite ufficiali disputate tra campionato e Champions League? E chi se ne frega! Stiamo parlando di un calciatore vecchio, scarso, grasso, che segna poco, che rovina gli spogliatoi e che ormai è nelle mani del Milan! Esaurita la scorta di battute sull'argomento, parliamo seriamente. Al di là dei numeri fantastici citati, su Carlos Tevez vanno dette due cose: la prima è che l'argentino sta ripagando nel migliore dei modi la scelta di Allegri di arretrarne la posizione rispetto alla prima punta Llorente (o, quando è entrato, Morata) consentendogli di svariare maggiormente sul fronte offensivo; la seconda è che questo giocatore è estremamente prezioso anche sul piano del carattere, dato che con un paio di spunti è stato lui a dare la carica ai suoi compagni dopo l'avvio arrembante dell'Atalanta

E QUEL PENSIONATO IN PORTA? VOGLIAMO PARLARNE?
Dal possibile 1-1 al raddoppio juventino: una scena degna del famoso film "Sliding Doors" interpretato da una bravissima Gwyneth Paltrow! Protagonista della riedizione in salsa pallonara di detto film è stato sicuramente Gianluigi Buffon, che ha neutralizzato il rigore calciato da Denis una manciata di secondi prima che Carlitos Tevez mettesse in cassaforte il risultato con la rete del 2-0. Con tanti saluti a quanti ancora pensano che Buffon sia da mandare in pre-pensionamento anticipato...

"IL NUOVO PORTILLO!", DICEVANO...
Tutti si aspettavano che ieri sera Alvaro Morata debuttasse dal primo minuto in maglia bianconera, ma poi all'ultimo Allegri ha preferito puntare ancora su Fernando Llorente. Poi al 20' l'ex Real è subentrato al navarro e dopo 18 minuti si è fatto trovare al posto giusto al momento giusto spedendo alle spalle di Sportiello il pallone crossato da Pereyra, a sua volta subentrato a Vidal. Ora, detto che sicuramente Morata ha ancora tutto da dimostrare perchè un gol nel finale di una partita ormai decisa non può certamente indurre ad esaltazioni, sicuramente su una cosa penso che si debba essere tutti d'accordo: quanti in estate paragonavano Morata a Javier Portillo (per chi non lo ricordasse, trattasi di un altro giovane attaccante proveniente dalla cantera del Real che nel 2004 approdò alla Fiorentina senza lasciare ricordi particolari!) hanno preso una cantonata abbastanza evidente!

PASSI AVANTI PER VIDAL ED EVRA
Buone notizie anche per quel che riguarda le prestazioni di Arturo Vidal e Patrice Evra: il cileno non è andato a segno come contro il Cesena mercoledì, ma ha comunque mostrato significativi passi in avanti e sta pian piano ritrovando la miglior condizione dopo i problemi fisici che lo avevano afflitto tra la fine della scorsa stagione e l'inizio di questa; il francese sta progressivamente prendendo confidenza con un sistema di gioco per lui nuovo. E se qualcuno storce il naso di fronte alle prestazioni di Evra, gli suggerisco di andare a rivedere qualche partita in cui al posto di Asamoah giocava un certo De Ceglie...

IL DIFFICILE ARRIVA ADESSO!
La vittoria sul non facile campo di Bergamo rappresenta il miglior viatico per prepararsi alla difficilissima doppia sfida che attende la Juventus nella prossima settimana: mercoledì i bianconeri voleranno a Madrid per sfidare l'Atletico di Simeone (uno che, da calciatore, nel 2000 regalò un dispiacere enorme alla Vecchia Signora...) in Champions League, mentre domenica prossima allo Juventus Stadium arriverà la Roma di Garcia per un confronto diretto tra le due battistrada del campionato che si preannuncia pirotecnico. Sarà dunque fondamentale sbagliare il meno possibile e giocare con la stessa determinazione vista nelle ultime uscite

UN AUTENTICO PSICO-DRAMMA...
Vorrei provare per un attimo a mettermi nei panni di quanti ieri già si stavano fregando le mani nel momento in cui l'arbitro Orsato ha punito con il calcio di rigore il contatto (????) tra Chiellini e l'atalantino Molina e invece hanno visto, nel breve susseguirsi di qualche secondo, prima la parata di Buffon sul tentativo di trasformazione di Denis e poi il gol del raddoppio juventino segnato da Tevez. Se non siamo allo psico-dramma, pochissimo ci manca! Fatevi forza, vi sono vicino...

L'ULTIMA FRONTIERA DEL RIDICOLO
Sapete qual è l'ultima frontiera del ridicolo? La lettura della partita secondo cui l'Atalanta si "scansa" sempre contro la Juventus ("L'Atalanta non vince contro la Juventus dal 2001. Un motivo ci sarà pure!", twittava qualche mente illuminata ieri!) e Denis ha sbagliato di proposito il rigore perchè Buffon avrebbe allungato il braccio nella direzione in cui poi l'argentino ha tirato il penalty. Nessuno che ricordi, tuttavia, che stiamo parlando di un rigore totalmente inventato e che, di conseguenza, neanche doveva essere concesso. E nessun'altro che ricordi come martedì, alla vigilia di Cagliari-Torino il "Maestro" Zeman aveva detto la frase "A Roma ci siamo "riposati"": e se proprio vogliamo scendere su questo terreno di confronto, possiamo dire che la partita (non) giocata dal Cagliari a Roma induce a pensare che quello di Zeman sia stato un involontario outing. Chiudo quindi con un consiglio per gli aspiranti "dietrologi della domenica": almeno cercate di scegliervi tesi che non si trasformino in boomerang!

REPETITA IUVAT!
L'ho scritto in alcuni passaggi precedenti, ma è bene ripeterlo perchè entri nelle teste di chi di dovere: IL RIGORE FALLITO DA DENIS NON C'ERA!

NOTIZIE DI PARTE...
Intanto stamattina un quotidiano ha riportato la seguente notizia: tre pullman di tifosi juventini sono stati presi di mira da circa 70 ultras atalantini in zona Palazzetto-via Maglio del Rame; secondo quanto riporta questo quotidiano, gli ultras orobici hanno rotto i vetri dei pullman e solo l'intervento della polizia e l'uso dei lacrimogeni da parte di quest'ultima hanno evitato che i danni fossero maggiori. Naturalmente qualcuno adesso obietterà che il giornale in questione sarà quel noto house-organ juventino che è TuttoSport. E invece no, signori miei! Il quotidiano in questione è l'Eco di Bergamo!

HO LETTO TWEET CHE VOI UMANI...
E intanto su Twitter tocca leggere quanto segue: "I tifosi juventini da ciò che leggo nei commenti sono tutti terroni! Poveracci!! Ma uno di Torino che tifa Juve esiste?". Firmato Sara Tommasi. Lascio a voi ogni tipo di commento...

DI LOTITO DIRO' PIU' IN LA'...
Arrivati a questo punto, qualcuno potrebbe obiettare: "Ma come? Sulle vergognose parole di Lotito non dici nulla?". Tranquilli, a tempo debito leggerete cosa penso delle orrende parole pronunciate dal galantuomo capitolino l'altro giorno. "Tempo al tempo", dice il proverbio...

sabato 27 settembre 2014

Maurizio Sarri, l'anti-divo della Serie A


Provate a tornare indietro con la memoria di due-tre mesi e ripensate a quando, leggendo l'elenco delle squadre che avrebbero preso parte al campionato di Serie A attualmente in corso, l'occhio è caduto sul nome dell'allenatore dell'Empoli Maurizio Sarri: sono ragionevolmente certo che la maggior parte di voi avrà detto o pensato "Sarri chi???".

In una Serie A che ha visto trionfare per tre anni Antonio Conte (poi approdato sulla panchina della Nazionale) e che attualmente vede come protagonisti tecnici giovani, rampanti e con un passato brillantissimo come calciatori (si pensi a Di FrancescoMihajlovicMontellaInzaghi e Corini), altri in cerca di riscatto dopo recenti delusioni (Allegri e Stramaccioni), altri provenienti dall'estero (Garcia e Benitez), altri più navigati (MazzarriPioliGasperiniColantuonoDonadoniIachini e Mandorlini) e autentici decani (Ventura e Zeman) una figura come quella del 55enne Maurizio Sarri da Napoli è decisamente un unicum.

A differenza della stragrande maggioranza dei suoi colleghi, Sarri ha iniziato ad allenare senza avere un'esperienza da calciatore alle spalle, dato che le biografie raccontano di un giovane Maurizio che alternava un ruolo da calciatore dilettante ad un lavoro da impiegato di banca. L'approccio vero e proprio con il rettangolo verde arriva negli anni '90 con una gavetta tra i dilettanti durata 13 anni (allo Stia dal 1990 al 1991, alla Faellese dal 1991 al 1993, al Cavriglia dal 1993 al 1996, all'Antella dal 1996 al 1998, al Valdema dal 1998 al 1999, al Tegoleto dal 1999 al 2000 e infine al Sansovino dal 2000 al 2003) prima del debutto tra i professionisti nel 2003, quando prende la Sangiovannese in Serie C2 e la porta in C1. Nel 2005 arriva il debutto in Serie B alla guida del Pescara e nella stagione 2006/07 c'è la parentesi amara sulla panchina dell'Arezzo: subentrato all'esonerato Antonio Conte (che non è un omonimo dell'attuale C.T. della Nazionale), Sarri viene a sua volta sollevato dall'incarico lasciando una squadra ultima in classifica ed eliminata dalla Coppa Italia, anche se in questo caso va detto che l'avversario era il Milan futuro Campione d'Europa. Non va meglio nelle successive esperienze ad Avellino e Verona, dato che l'esperienza in Irpinia si conclude ancora prima che il campionato cominci e che sulla panchina scaligera ottiene la miseria di un punto in 6 partite perdendone 5 di fila. Nella stagione 2008/09 lo troviamo a Perugia, dove a settembre subentra all'esonerato Pagliari, ma ci rimane solo fino a febbraio quando arriva un altro esonero. Nel 2010 guida il Grosseto nelle ultime 10 giornate, dopodichè viene ingaggiato dall'Alessandria (il cui presidente aveva già lavorato con lui ai tempi del Sansovino) e perde la finale dei play-off per salire in Serie B con la Salernitana, dopodichè non rinnova il proprio contratto con la società piemontese. Nell'estate del 2011 si riavvicina a casa andando ad allenare il Sorrento, ma l'esperienza si conclude con l'esonero a dicembre e con la sostituzione con Gennaro Ruotolo, dopodichè inizia il sodalizio con l'Empoli che continua ancora oggi.

Durante tutti questi anni non è mancata qualche amarezza anche fuori dal campo: il 1 giugno 2012, infatti, Sarri viene deferito dal Procuratore Federale Stefano Palazzi nell'ambito del secondo filone cremonese dell'inchiesta sul calcioscommesse; la richiesta di condanna per lui è di un anno di squalifica per omessa denuncia, ma il 18 giugno la Commissione Disciplinare proscioglie Sarri da tutte le accuse.

E così arriviamo a quest'anno, con l'Empoli che ritrova la Serie A sei anni e Sarri che si affaccia per la prima volta al massimo campionato di calcio ottenendo 2 punti nelle prime 4 giornate: qualcuno potrebbe obiettare che non è un bottino altissimo, ma andrebbe ricordato che alla prima giornata i toscani si sono imbattuti in quel satanasso di Di Natale, che contro la Roma la sconfitta è arrivata soltanto su autogol del portiere e che nell'ultimo turno contro il Milan l'Empoli ha pareggiato per 2-2 dopo esser stata in vantaggio di due reti e aver avuto il pallino del gioco in mano per quasi tutto il primo tempo.

Nessuno, ovviamente, può dire oggi come si concluderà questo primo campionato di Serie A della carriera del 55enne Sarri. Per ora, tuttavia, possiamo solo applaudire il vero anti-divo di questo campionato! Perchè, in fondo, a questo nostro malandato pallone figure del genere fanno un gran bene...


Foto: firenzetoday.it

giovedì 25 settembre 2014

DIARIO DI BORDO/5 - Juventus-Cesena 3-0 (Serie A, 4a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-CESENA 3-0 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Vidal al 18'pt e al 19'st, Lichtsteiner (J) al 40'st
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (Pepe dal 41'st), Vidal (Padoin dal 34'st), Marchisio, Pereyra, Evra; Giovinco, Llorente (Morata dal 25'st). Allenatore: Allegri
CESENA (4-4-2): Leali; Mazzotta (Coppola dal 1'st), Lucchini, Capelli, Renzetti; Krajnc, Giorgi (Nica dal 30'st), Cascione, Perico (Carbonero dal 12'st); Defrel, Marilungo. Allenatore: Bisoli
ARBITRO: Giacomelli di Trieste

LA PARTITA
La Juventus rispetta in pieno i pronostici della vigilia e si sbarazza senza particolari affanni del Cesena battendolo per 3-0 nel primo turno infrasettimanale di questo campionato. Tutto facile per la squadra di Allegri che, dopo aver costruito un paio di occasioni (su tutte una gran conclusione di Giovinco respinta da uno strepitoso Leali) ed essersi vista negare due calci di rigore per un fallo di mano di Cascione e per una trattenuta abbastanza vistosa ai danni di Llorente, al 18' passano in vantaggio grazie ad un penalty concesso per un altro fallo di mano di Cascione (stavolta visto dal signor Giacomelli): sul dischetto si presenta Vidal, che batte Leali e realizza il suo primo gol stagionale. Nella ripresa il copione è il medesimo, con Buffon che veste i panni dello spettatore non pagante e la Juventus che cinge d'assedio l'area romagnola trovando per altre due volte la rete, prima con una conclusione da fuori di Vidal (doppietta per lui) e poi con un inserimento vincente da parte dell'inesauribile Lichtsteiner. Prosegue dunque la marcia a braccetto dei bianconeri con la Roma, vittoriosa per 2-1 a Parma, e lo scontro diretto del prossimo 5 ottobre si preannuncia a dir poco scoppiettante!

BENTORNATO, ARTURO!
Causa soprattutto i guai fisici che lo hanno afflitto tra la fine della scorsa stagione e questa, mancava da troppo tempo il nome di Arturo Vidal nel tabellino dei marcatori. E così oggi il cileno ha deciso di andare a segno non una, bensì due volte: prima trasformando con la consueta freddezza il calcio di rigore dell'1-0 e poi trafiggendo il portiere avversario (e futuro compagno di squadra?) Leali nella ripresa con una precisa conclusione da fuori. E pensare che abbiamo dovuto passare un'estate intera a sentire i soliti soloni che vaticinavano la sua sicura partenza con destinazione Manchester...

LICHTSTEINER: OLTRE ALLA CORSA C'E' DI PIU'...
Nelle scorse settimane avevo elogiato la grande mole di chilometri macinati da Stephan Lichtsteiner, muovendo però un appunto: pur essendo estremamente generoso, lo svizzero mostrava spesso una certa imprecisione in fase di conclusione o di ultimo passaggio; e così oggi ha deciso di correggere questa piccola pecca siglando il gol del 3-0 finalizzando un inserimento perfetto. Bravo, Stephan!

E FANNO 21!
Quella di oggi è la ventunesima vittoria interna consecutiva ottenuta dalla Juventus in campionato: un risultato straordinario e reso ancor più importante dal fatto che mai nessuna squadra era riuscita a vincere le prime quattro partite di campionato senza mai subire un gol (per trovare l'ultimo gol subìto da Buffon in campionato bisogna risalire a Sassuolo-Juventus 1-3 del 28 aprile!). Ovviamente il traguardo più prestigioso è quello che dovrà essere tagliato a maggio, ma è indubbio che questa squadra ha già ricominciato a macinare record

PECCATO, SEBA!
Causa turno di riposo imposto da Allegri allo stakanovista Tevez, oggi Sebastian Giovinco è stato schierato titolare al fianco di Llorente. La "formica atomica" ha provato a sfruttare l'occasione concessagli dall'allenatore per lasciare il segno sulla partita, ma l'imprecisione e un paio di grandi interventi compiuti da Leali (se ne riparlerà più avanti...) gliel'hanno impedito: un vero peccato, visto che questo giocatore ha bisogno del gol per acquisire fiducia e provare a mettere in difficoltà Allegri nella scelta degli uomini

LLORENTE NON HA ANCORA SEGNATO. MA QUANTO SI DA' DA FARE...
Un altro giocatore che ancora non ha visto comparire il proprio nome nei tabellini dei marcatori è Fernando Llorente, il quale finora è stato escluso dall'undici di partenza unicamente contro il Chievo al debutto (anche se in quella partita era comunque entrato a gara in corso). Non inganni, tuttavia, questo dato perchè il centravanti navarro, pur non essendo ancora andato a segno, svolge una mole impressionante di "lavoro sporco" al servizio della squadra: in attesa del gol, pertanto, possiamo stare tutti tranquilli sul fatto che Fernando stia dando il proprio contributo!

NON TIRATEMI FUORI IL RIGORE!
Avviso a tutti coloro che avessero intenzione di tirare in ballo il rigore dell'1-0 per mettere in dubbio la vittoria juventina contro il Cesena: lasciate perdere! Già, perchè se vogliamo scendere su questo terreno di confronto vi avviso che all'appello mancano due rigori negati in precedenza per un altro mani di Cascione e per una trattenuta su Llorente...

BUFFON-LEALI: PRESENTE E FUTURO A CONFRONTO?
L'eventuale passaggio di testimone non avverrà certamente a breve, ma è indubbio che Gianluigi Buffon e Nicola Leali siano fortemente indiziati di essere il presente ed il futuro della porta bianconera. Certamente il giovane portiere in forza al Cesena ha dimostrato, di fronte alla società che è proprietaria del suo cartellino, di avere tutte le carte in regola per poter ambire a raccogliere il testimone dell'attuale capitano della Juventus e della Nazionale; il che non vuol dire, ovviamente, che di strada da fare il bravo Nicola non ne abbia ancora tanta!

MA ALLA FINE IL CESENA HA PAREGGIATO O NO??
Eppure, dopo tutti questi discorsi, un interrogativo resta e attanaglia tutti noi: ma alla fine questo Cesena ha pareggiato o no? Mario Beretta vecchio cuore rossonero ha purgato Buffon o no? Per avere una risposta non rimane che cercare un Mauro Suma in grado di dare una risposta esauriente!

E PENSARE CHE DE CEGLIE CI AVEVA PROVATO...
Intanto prosegue il cammino a braccetto con la Roma, in attesa del confronto diretto del 5 ottobre allo Juventus Stadium. I giallorossi di Garcia hanno espugnato il campo del Parma vincendo per 2-1 grazie alle reti messe a segno da Adem Ljajic e Miralem Pjanic (sì, proprio quel giocatore che due anni fa era ritenuto inutile dall'allora tecnico romanista Zeman!); in mezzo alle due marcature giallorosse c'è stato il momentaneo pareggio dei ducali segnato da...Paolo De Ceglie! Il buon Paolino ha provato a fare un favore ai suoi ex compagni juventini, ma il gioiello disegnato su punizione da Pjanic ha mandato in malora questo proposito...

MIRACOLI BOEMI!
Il problema che ha attanagliato il Torino in questo inizio di stagione riguardava i gol segnati: partiti i due punteri della scorsa stagione Immobile (destinazione Dortmund) e Cerci (destinazione Madrid, sponda Atletico), i granata avevano segnato zero gol nelle prime tre partite di campionato contro Inter (0-0), Sampdoria (0-2) e Verona (0-1). Bene, il grande Zeman è riuscito nell'impresa di far segnare due reti in una partita sola alla squadra di Ventura, che ha prevalso per 2-1 e ha centrato il primo successo in questo campionato. E se questa vi sembra un'impresa da poco, vi faccio presente che il primo gol granata l'ha messo a segno Glik! Già, quel fenomenale calciatore che due stagioni fa è riuscito nella straordinaria impresa di farsi espellere in due derby su due...

PECCATO CHE IL MAESTRO SIA DESOLATAMENTE ULTIMO...
Il successo del Torino, il pareggio dell'Empoli contro il Milan ieri sera e quello del Sassuolo sul campo della Fiorentina hanno relegato il Cagliari all'ultimo posto in classifica. Se ci trovassimo nell'epoca precedente al famigerato 2006, sarebbe facile liquidare il tutto dicendo che le malefatte di quel noto manigoldo di Luciano Moggi hanno fatto sì che la squadra del boemo fosse ultima in classifica dopo quattro giornate. Ma adesso? Come se ne esce??

,,,ANCHE SE GLI ASPIRANTI DISCEPOLI NON MANCANO!
Con il boemo desolatamente ultimo in classifica dopo appena quattro turni di campionato giocati, il rischio che egli abbandoni questo torneo anzitempo inizia a palesarsi all'orizzonte. E così è partita una lotta serrata per raccoglierne il testimone nel caso del solito esonero deciso da qualcuno (Moggi? Darth Fenner? Jeeg Robot d'Acciaio? Mazinga? I Gormiti? Fate un po' voi...): i contendenti, in questo scontro fratricida, sono Filippo Inzaghi e Rafa Benitez, che alla guida di Milan e Napoli hanno dato vita ad un avvincente duello all'ultimo gol subìto; attualmente il conto è di 8-6 in favore del milanista, anche se lo spagnolo può giocarsi il jolly del preliminare di Champions League e della partita di Europa League contro lo Sparta Praga...

"LO PORTI UN GOL A FIRENZE"?
Dopo aver parlato di allenatori con il problema dei troppi gol incassati, spostiamoci in riva all'Arno e parliamo di chi ha il problema dei pochi gol segnati. Rimasta orfana dapprima di Giuseppe Rossi (dire che questo ragazzo è sfortunato significa avere un amore sconfinato per gli eufemismi!) e poi di Mario Gomez, nelle quattro partite di campionato finora disputate la Fiorentina è andata a segno soltanto contro l'Atalanta e in quel caso il gol l'ha segnato Kurtic, di professione centrocampista. Le colpe, in questo caso, sono da attribuire a chi in estate non ha consegnato a Montella delle soluzioni adeguate per far fronte agli eventuali guai fisici che avrebbero potuto colpire i due riferimenti avanzati principali: già, perchè certo la panacea del "mal di gol" che affligge la formazione viola non può essere certamente rappresentata da Ilicic (buon rincalzo, ma sta a Rossi e Gomez come Hulkenberg starebbe ad Alonso!) o da Bernardeschi e Babacar (giovani talenti, ma pur sempre giovani!). Auguri!

MAGIA OSVALDO
E intanto a San Siro l'Inter ha battuto per 2-0 l'Atalanta grazie ai gol segnati da Osvaldo ed Hernanes. Particolarmente bello è stato il gol segnato in acrobazia dall'attaccante italo-argentino, che nel suo repertorio ha sempre avuto questi numeri e che ha messo a segno la terza rete in campionato dopo le due realizzate nel tennistico 7-0 rifilato due domeniche fa al Sassuolo

GENNY E QUELLA POLVERE DA NON METTERE SOTTO IL TAPPETO...
Passando ad argomenti che esulano dal campo, tre giorni fa si è verificato l'arresto di Gennaro De Tommaso, il capo-ultras napoletano passato ormai agli "onori" (tante, ma tante virgolette!) della cronaca con il nome di Genny 'a Carogna. Premesso che la disputa sulle origini del personaggio non mi interessa, mentre mi interessa molto l'accertamento delle sue responsabilità penali e le eventuali sanzioni che ne scaturiranno, spero che qualcuno nelle cosiddette "alte sfere" non colga l'arresto di Genny come pretesto per mettere, in perfetta tradizione italiana, la polvere sotto il tappeto facendo finta che nulla sia accaduto: perchè la verità sulla dinamica della sparatoria che è costata la vita al povero Ciro Esposito interessa a tutti, a cominciare dalla famiglia del ragazzo; e anche perchè, da che mondo è mondo, problemi come quello (annoso!) del tifo violento non si risolvono certo facendo finta che non ci siano! Domande come quelle che si pone, attraverso il proprio profilo Facebook, il giornalista Sandro Ruotolo (volto noto di Servizio Pubblico, nonchè storica spalla di Michele Santoro) meritano risposte adeguate...

DISCHI ROTTI IN LIBERTA'...
Concludo raccontandovi un piccolo aneddoto. Lunedì sera mi sono ritrovato a discutere su Facebook con un mio conoscente di fede napoletana circa un dato che ho riportato in un post, ovvero gli 8 gol che il Napoli ha subìto nelle prime 6 partite ufficiali disputate in questa stagione per una media di 1,33 reti incassate a partita: trattasi di un dato facilmente riscontrabile attraverso le statistiche ufficiali (la media è invece calcolabile dividendo il numero delle reti per quello delle partita); sono numeri che possono piacere o meno e che ognuno può spiegare come meglio ritiene, ma intanto quelli sono! Lo scopo di questo post era semplicemente rimarcare una cosa che penso e affermo da tempi non sospetti, ovvero che i troppi gol subiti sono stati la ragione principale per cui lo scorso anno il Napoli, pur vincendo la Coppa Italia, è uscito dai giochi per lo scudetto prima di Natale, è uscito al primo turno dalla Champions League pur avendo totalizzato 12 punti nel girone (e basta farsi due conti per capire come a penalizzare gli azzurri nella differenza reti con il Borussia Dortmund sia stata l'autorete di Zuniga nella gara d'andata contro i gialloneri di Klopp!) e quest'anno è stato buttato fuori con ignominia dall'Athletic Bilbao. Bene, sapete come ha reagito il mio interlocutore di fronte a tali argomenti basati su statistiche facilmente riscontrabili? Sviando dal tema della discussione e appellandosi a tutta una serie di altri discorsi, incluso il fatto che io, pur essendo pugliese di nascita, tifo per una squadra del Nord. Posto che le mie origini e il mio tifo stanno al numero di gol subiti dal Napoli come Brunetta sta ad una partita di basket, ammetto che mi sarei aspettato un briciolo di originalità in più: già in passato questa storiella del tifo per una squadra del Nord è stata tirata fuori anche da altri che, come in questo caso, erano a corto di argomenti validi; tuttavia non scopro l'acqua calda se dico che un discorso sconclusionato come quello che mi è toccato leggere rimane tale anche se a ripeterlo sono diecimila persone all'unisono...
P.S. Dopo la partita di ieri sera tra Napoli e Palermo, il conto dei gol incassati dalla formazione di Benitez è salito a 11! Così, giusto perchè le statistiche è sempre bene aggiornarle...

mercoledì 24 settembre 2014

Una polemica inesistente


"Allegri pizzica Conte: <<Io più sereno di lui>>" (La Gazzetta dello Sport). "Allegri spegne Conte" (TuttoSport).

Una qualunque persona che non avesse letto e/o ascoltato le parole pronunciate tra ieri e l'altro ieri da Antonio Conte e Massimiliano Allegri penserebbe, leggendo i titoli sopra citati, ad una furiosa polemica in atto tra il Commissario Tecnico della Nazionale e il suo successore sulla panchina della Juventus. E a questo punto sorgerebbe spontanea la domanda: esattamente cosa hanno detto i due? Facciamo pertanto un piccolo passo indietro!

Queste le parole di Conte, pronunciate durante la trasmissione Il processo del lunedì su RaiSport: "La Juve in tre anni ha costruito un grattacielo dal nulla e si è lavorato tantissimo tutti insieme. La casa è solida, è inevitabile che si debba andare avanti per questa strada e lo farà per molto tempo. Sentir dire da qualche giocatore che aver cambiato sia stato giusto, mi ripaga di tante illazioni che mi si sono riversate contro dopo la mia scelta. In tre anni si è fatto qualcosa di incredibile sotto tutti i punti di vista - aggiunge il ct azzurro intervistato da Enrico Varriale -. La squadra veniva due settimi posti e non era facile riportare lo spirito giusto. Mi accorsi però già in ritiro che avevo un gruppo di ragazzi che sarebbero andati oltre l'ostacolo. Poi conoscevo l'ambiente come le mie tasche, ha facilitato me e la dirigenza a raggiungere l'obiettivo. Avevo una grande squadra e col presidente abbiamo creduto che il miracolo potesse accadere e così è stato. Non si è incrinato niente con Andrea Agnelli e i dirigenti Marotta e Paratici. Il rapporto resta. Ho pensato e detto che dopo tre anni così intensi si era giunti all'epilogo del rapporto. Quando si è forti a livello sentimentale e si dà tutto, c'è un momento in cui è giusto separarsi per il bene di tutti. L'ho esternato ad alcuni calciatori, alla proprietà e ai dirigenti. Più difficile far capire al tifoso ma tutto è stato fatto a fin di bene".

Queste, invece, le parole pronunciate ieri da Allegri in conferenza stampa: "Conte? Se ha detto che questa Juventus è più forte della sua, questo mi fa stare molto sereno".

Pertanto chiedo a tutti di mettere da parte le opinioni su Conte, su Allegri e sul loro avvicendamento sulla panchina bianconera e di rispondere serenamente alla seguente domanda: DOVE STA LA POLEMICA NELLE DICHIARAZIONI SOPRA RIPORTATE? Una domanda che, per quanto mi riguarda, è decisamente retorica...

P.S. Oggi il Corriere dello Sport non ha dedicato alcun titolo in prima pagina alla vicenda, ma chissà che nei prossimi giorni il quotidiano di De Paola non sveli curiosi retroscena: magari salterà fuori che Allegri che ha assoldato in gran segreto un cecchino per farla pagare al suo predecessore...


Foto: tuttomercatoweb.com

domenica 21 settembre 2014

DIARIO DI BORDO/4 - Milan-Juventus 0-1 (Serie A, 3a giornata)


IL TABELLINO
MILAN-JUVENTUS 0-1 (primo tempo 0-0)
MARCATORE: Tevez (J) al 26'st
MILAN (4-3-3): Abbiati; Abate, Rami, Zapata, De Sciglio; Poli (Torres dal 31'st), De Jong, Muntari; Honda (Pazzini dal 38'st), Menez, El Shaarawy (Bonaventura dal 21'st). Allenatore: Inzaghi
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres (Ogbonna dal 34'pt), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (Romulo dal 37'st), Pereyra (Vidal dal 31'st), Marchisio, Pogba, Asamoah; Tevez, Llorente. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Rizzoli di Bologna

LA PARTITA
Per il secondo anno consecutivo la Juventus sbanca la San Siro milanista e lo fa nel giorno in cui Massimiliano Allegri torna per la prima volta da avversario in quello che per tre anni e mezzo è stato il suo stadio. I bianconeri hanno rischiato pochissimo (solo un colpo di testa di Honda e una conclusione piuttosto velleitaria di Menez, sui quali è stato bravissimo e attento Buffon) costruendo numerose occasioni da gol nel primo tempo: prima una conclusione alta di Pereyra, poi una respinta di Abbiati in uscita bassa su Llorente, poi il palo colpito da Marchisio e poi un'altra respinta di Abbiati su un'altra conclusione dello scatenato Pereyra; l'ultima nota di cronaca del primo tempo è stata rappresentata dall'infortunio muscolare occorso a Caceres, che a poco più di dieci minuti dall'intervallo ha dovuto lasciare il posto a Ogbonna. Nella ripresa i bianconeri hanno continuato a premere alla ricerca del vantaggio e, dopo una conclusione in corsa di Marchisio terminata di poco a lato, al 26' la squadra di Allegri è passata: merito della premiata ditta Pogba-Tevez, con il francese che con un tocco delizioso ha messo l'argentino nelle condizioni di trafiggere Abbiati da due passi e di realizzare il suo quarto gol stagionale; nei minuti finali il Milan ha schierato quattro attaccanti (Menez, Pazzini, Torres e Bonaventura), ma la reazione auspicata da Inzaghi non c'è stata e la partita si è conclusa con il terzo successo consecutivo per la Juventus, ora capolista solitaria in attesa di vedere cosa combinerà la Roma, impegnata oggi contro il Cagliari dell'ex Zeman.

HA VINTO LA PIU' FORTE!
Dire che ieri sera la Juventus ha vinto semplicemente perchè più forte non è facile prosopopea da tifoso, ma una semplice considerazione che scaturisce dalle statistiche del match di San Siro: i bianconeri hanno avuto il 57% di possesso palla contro il 43% degli avversari; il conto dei tiri in porta è di 5-3 per la squadra di Allegri, mentre quello dei tiri totali è di 12-9; i palloni giocati dai bianconeri sono stati 701 contro 507 dei rossoneri, mentre la percentuale di pericolosità è stata del 50,6% contro il 24,1% totalizzato dalla squadra di Inzaghi (questi dati li trovate sul profilo Facebook ufficiale della Serie A TIM). A questi dati aggiungiamo il fatto che la maggior parte degli osservatori (milanisti, juventini e neutrali) sono stati concordi da individuare in Cristian Zapata (professione: difensore centrale) il migliore in campo nelle file dei rossoneri. Pertanto mi auguro che a nessun milanista venga in mente di recriminare alcunchè, dato che i numeri precedentemente elencati dimostrano come sia stata una fortuna che la squadra di Inzaghi sia uscita sconfitta da questo confronto soltanto per 1-0!

GARANZIA GIGI!
Un anno fa, più o meno di questi tempi, Gianluigi Buffon viveva un periodo di indubbia difficoltà (ricordate l'errore su Klose in Juventus-Lazio, su Drogba in Juventus-Galatasaray e su Rossi in Fiorentina-Juventus?). In questo inizio di stagione, invece, il capitano della Juventus e della Nazionale ha dimostrato di essere ancora il numero uno al mondo: dopo il miracolo su Maxi Lopez a Verona e l'uscita provvidenziale su Eriksson contro il Malmoe, ieri Gigi ha risposto da campione sull'unica occasione costruita dal Milan, ovvero il colpo di testa di Honda su cross di Muntari

I NUMERI NON MENTONO MAI...
Come mi capitò di dire in occasione del mio primo intervento televisivo, "Partiamo dai numeri perchè i numeri non mentono mai!". E i numeri della Juventus del tanto vituperato Allegri, fino a questo momento, parlano di quattro vittorie in altrettante partite giocate tra campionato e Champions League, di sei gol fatti e nessuno subìto. Poi è ovvio, come già avevo scritto nell'ultimo post, ognuno può spiegare questi dati come meglio ritiene, ma intanto questi sono e da questi non si sfugge...

ZERO GOL SUBITI SENZA LA DIFESA TITOLARE...
Causa infortuni e squalifiche, in questo inizio di stagione la Juventus non è ancora scesa in campo con la difesa titolare formata da Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini: alla luce di questo, gli zero gol subiti dalla formazione bianconera in queste prime uscite stagionali assume un rilievo ancora maggiore!

IL TIRO DA FUORI RITROVATO
Un altro dato che colpisce della Juventus di Allegri è la sua maggior propensione alla conclusione da fuori: ieri ci hanno provato due volte Pereyra (prima conclusione alta, la seconda respinta in tuffo da Abbiati) e una Marchisio (palo a portiere battuto), mentre sabato scorso in questo modo era arrivato il gol dello stesso Marchisio contro l'Udinese. A scanso di equivoci, ci tengo a precisare che evidenziare questo dato non significa attaccare la precedente gestione tecnica...

CONTINUA A NON TRADIRE...
Con la rete messa a segno ieri sera, Carlitos Tevez è arrivato alla quarta segnatura consecutiva in tre partite. Al di là dei numeri, ciò che colpisce dell'argentino è la grinta con cui lotta su ogni pallone e il fatto che, se il pallone non gli arriva, lui torna indietro a prenderselo con una caparbietà fuori dal normale. Colpisce, inoltre, il nuovo compito che Allegri gli ha affidato, ossia quello di partire leggermente più dietro rispetto a Llorente e svariare su tutto il fronte offensivo: partire da più dietro permette all'Apache di dare libero sfogo alla sua imprevedibilità, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti...

CHE ASSIST DI POGBA!
La parte più bella del gol di Tevez è stata sicuramente rappresentata dal tocco splendido con cui Pogba ha messo l'argentino davanti ad Abbiati. Del resto che il francese ex Manchester United abbia questi colpi nel proprio repertorio è un fatto noto, anche se a volte commette forse l'errore di piacersi un po' troppo; ma che si stia parlando di un fenomeno (tanto per parafrasare Enrico Zambruno!) è fuori discussione e l'assist di ieri sera ne è l'ennesima dimostrazione

CHE PEREYRA!
E intanto, con Vidal in panchina causa condizioni fisiche non perfette, Roberto Pereyra ha confermato di essere un ottimo sostituto fornendo una prestazione maiuscola: l'argentino ha sfiorato per due volte il gol, prima con una conclusione alta di poco e poi con un'altra respinta da Abbiati in tuffo; il Guerriero cileno può dunque riprendersi con tutta calma e senza fretta, specie se El Tucumano fornirà altre prestazioni come questa...

QUANTO CORRE LICHTSTEINER...
Dopo averlo visto all'opera sia contro il Malmoe che ieri sera, sarà bene che Stephan Lichtsteiner non passi davanti ad un autovelox, altrimenti ci sarà il rischio che lo mandi in tilt...

GUAIO CACERES!
In mezzo a tante note liete, c'è quella decisamente meno lieta dell'infortunio di Martin Caceres, che sul finire del primo tempo ha accusato un problema fisico e ha dovuto lasciare il posto ad Angelo Ogbonna: per il difensore uruguayano si parla addirittura di stiramento del bicipite femorale, con conseguente stop di almeno un mese. Un vero guaio, alla luce dell'apporto fin qui offerto da Caceres e visto anche che Barzagli è in ripresa dopo l'intervento post-Mondiale e sicuramente non sarà al top. Situazioni che indurranno Allegri a passare alla difesa a quattro? La risposta si avrà fra tre giorni contro il Cesena allo Juventus Stadium...

MANCA ANCORA UN PO' DI CINISMO
Dopo aver messo in evidenza le cose che ieri sera sono andate bene, c'è un aspetto nel quale la Juventus deve ancora migliorare: quello della cattiveria sotto porta! Nelle ultime partite, infatti, i bianconeri hanno costantemente avuto il pallino del gioco in mano, ma hanno concretizzato meno occasioni rispetto a quelle costruite. Però la stagione è appena agli inizi e il tempo e il potenziale per correggere questo aspetto c'è tutto!

CARO INZAGHI, ALMENO I SUOI PREDECESSORI AVEVANO OSATO...
Lo scorso anno il Milan aveva perso entrambe le partite di campionato contro la Juventus: nel match d'andata giocato a Torino (quando sulla panchina rossonera sedeva ancora Allegri) era finito 3-2 per i bianconeri, mentre quello di ritorno giocato a San Siro (quando Allegri era stato già esonerato e rimpiazzato da Clarence Seedorf) era finito 2-0 per i bianconeri medesimi. Eppure in entrambe le circostanze il Milan si era reso pericoloso e aveva creato qualche affanno agli avversari: a Torino Muntari aveva segnato il gol del provvisorio vantaggio e nel finale, dopo il secondo gol siglato dal ghanese, Zapata era andato ad un passo dal gol del clamoroso pareggio; a San Siro i gol di Llorente e Tevez erano stati preceduti da alcune occasioni costruite dalla squadra di casa. Ieri sera, invece, ciò che ha colpito è stata la scarsa pericolosità del Milan, che in tutta la partita ha impegnato Buffon in sole due occasioni (colpo di testa di Honda e conclusione di Menez). Fermo restando che Inzaghi ha bisogno di tempo per risollevare le sorti di una squadra uscita a pezzi dalla scorsa stagione, forse è bene che i tifosi rossoneri e (soprattutto!) i media che tanto avevano osannato i rossoneri dopo le vittorie contro Lazio e Parma si rendano conto che due rondini non fanno certo primavera...

POVERACCIATE GIORNALISTICHE...
In attesa di vedere cosa farà la Roma nel match casalingo contro il Cagliari dell'ex Zeman, la Juventus è capolista solitaria a punteggio pieno. Una cosa inaccettabile per il Corriere dello Sport, che oggi ha denunciato tre cose gravissime che hanno macchiato il successo bianconero a San Siro: un mancato rigore concesso al Milan per un fallo di Marchisio su Menez (leggete, a tal proposito, cosa scrive oggi quel noto house organ bianconero che è la Gazzetta dello Sport), il fatto che Tevez nell'esultanza abbia tirato fuori un ciuccetto violando i regolamenti federali (infatti è la prima volta che accade in un campo di Serie A...) e dei cori razzisti dei tifosi juventini nei confronti del milanista Zapata (e del resto è noto che Muntari non abbia la pelle nera!). Ma del resto quelli del CorSport vanno capiti: loro vorrebbero anche scrivere che la Juventus vince perchè più forte, ma è che proprio non ci riescono! Ricordano il personaggio di Fonzie, che nel telefilm "Happy Days" provava disperatamente a pronunciare la frase "Ho sbagliato!" senza mai riuscirci...

mercoledì 17 settembre 2014

DIARIO DI BORDO/3 - Juventus-Malmoe 2-0 (Champions League, prima fase, 1a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-MALMOE 2-0 (primo tempo 2-0)
MARCATORE: Tevez (J) al 13' e al 43'st
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (Romulo dal 46'st), Pogba, Marchisio, Asamoah, Evra; Tevez (Giovinco dal 46'st), Llorente (Morata dal 41'st). Allenatore: Allegri
MALMOE (5-3-2): Olsen; Tinnerholm, E. Johansson, Halsti, Helander, Konaté; Forsberg, Eriksson (Rakip dal 36'st), Adu; Thelin (Kroon dal 28'st), Rosenberg (Mehmeti dall'8'st). Allenatore: Hareide
ARBITRO: Marciniak (Polonia)

LA PARTITA
Una doppietta di Carlitos Tevez ha permesso alla Juventus di battere per 2-0 gli svedesi del Malmoe e di iniziare nel migliore dei modi il cammino in Champions League. Dopo un primo tempo giocato non su ritmi altissimi, nella ripresa i bianconeri hanno attaccato a testa bassa e sfiorato in un paio di circostanze il vantaggio prima di trovarlo al 13': Tevez chiede ed ottiene il triangolo con Asamoah, che di tacco smarca l'argentino per una conclusione ravvicinata che non dà scampo al portiere svedese Olsen; dopo un cross di Evra non sfruttato da Llorente e da Pogba e un'altra parata di Olsen su Llorente, nel finale è ancora Tevez a trasformare un calcio di punizione conquistato da Morata nel gol che vale il raddoppio e che chiude i conti. I bianconeri si portano così al primo posto nel girone, seppur in coabitazione con l'Olympiakos, che nell'altra sfida ha sorprendentemente battuto per 3-2 l'Atletico Madrid di Simeone; la corsa verso gli ottavi di finale è ancora lunga, ma l'importante era partire col piede giusto e così è stato.

IL PRIMO TABU' INFRANTO...
Sono passati sei anni esatti dall'ultima volta in cui la Juventus ha esordito in Champions League con una vittoria: era infatti il 17 settembre 2008 e i bianconeri, all'epoca guidati da Claudio Ranieri (chi fossero i dirigenti, o presunti tali, di allora lo lascio ricordare a voi...), vinsero per 1-0 contro lo Zenit San Pietroburgo grazie ad una perla di Alessandro Del Piero su calcio di punizione; da allora la Juventus ha ottenuto 3 pareggi in altrettanti esordi nella massima competizione continentale pareggiando per 1-1 contro il Bordeaux nel 2009, per 2-2 contro il Chelsea nel 2012 e per 1-1 lo scorso anno contro il Copenaghen. Un tabù che durava da troppo tempo e che è stato finalmente infranto

...E (SOPRATTUTTO) IL SECONDO!
L'altro grande tabù infranto nella serata dello Juventus Stadium è quello che riguardava l'astinenza europea di Carlos Tevez: era il 7 aprile 2009 quando l'Apache, che all'epoca giocava nel Manchester United, segnò contro il Porto la sua ultima rete in Champions League; un'astinenza solo parzialmente interrotta dal gol (purtroppo inutile) segnato a Lisbona contro il Benfica nella semifinale d'andata di Europa League. Ora il digiuno è finalmente finito e i detrattori dell'argentino, che in varie fasi lo hanno dipinto come uno vecchio (30 anni: una cariatide!), uno che segna poco (38 reti segnate con il Boca Juniors, 46 con il Corinthians, 7 con il West Ham, 34 con il Manchester United e 73 con il Manchester City: bruscolini!), uno in sovrappeso (75 chili per 173 centimetri d'altezza, fonte Wikipedia) e come uno che porta scompiglio negli spogliatoi, hanno perso il loro ultimo argomento di denigrazione.
P.S. Quando il Milan deciderà finalmente di esercitare la famosa prelazione che gli consentirà di fiondarsi sull'Apache saranno dolori!

QUALCUNO FERMI LICHTSTEINER!
In fase di finalizzazione ha cercato l'assist invece della conclusione e viceversa, ma a livello di corsa e di impegno la prestazione di Stephan Lichtsteiner è stata encomiabile: l'esterno svizzero è stato un pericolo costante sulla propria fascia, al punto che al povero Konaté deve essere venuto il mal di testa. A scanso di equivoci, qualcuno controlli se Lichtsteiner ha sentito il triplice fischio dell'arbitro polacco Marciniak o se è ancora sul terreno di gioco dello Juventus Stadium che corre...

SU EVRA CONFERMO. E INVITO AD UNA RIFLESSIONE...
Dall'altra parte è stato confermato Patrice Evra, sul quale confermo in toto quanto detto nell'ultimo post. Aggiungo però una piccola riflessione: posto che Bale è utopia per ragioni fin troppo ovvie, Evra è o non è meglio dei De Ceglie e dei Peluso?

BENE ASA NELL'ANTICO RUOLO
Le assenze di Pirlo e Vidal per infortunio e di Pereyra per squalifica hanno costretto Massimiliano Allegri a riportare Kwadwo Asamoah in quel ruolo di interno di centrocampo in cui tanto bene aveva fatto ai tempi di Udine e il ghanese ha ripagato la scelta del tecnico con un'ottima prestazione, condita dal colpo di tacco che ha smarcato Tevez in occasione del primo gol. Bravo, Asa!

MORATA: DI NUOVO POCHI MINUTI CON SPRAZZO GIUSTO!
Come già era accaduto sabato contro l'Udinese, anche stasera Alvaro Morata è subentrato a Fernando Llorente nei minuti finali regalando uno sprazzo giusto: contro i friulani lo spagnolo ex Real aveva sfiorato il gol con una conclusione sventata dal bravo Karnezis, mentre ieri sera si è procurato la punizione che Tevez ha magistralmente trasformato nel gol che ha chiuso i conti. Adesso non resta che aspettare di vederlo all'opera dal primo minuto, o comunque in un lasso di tempo considerevolmente più lungo

ALLEGRI E L'ADDIO ALLE FALSE PARTENZE
Quando Massimiliano Allegri è approdato in bianconero lo scetticismo maggiore era dettato, oltre che dai trascorsi milanisti del livornese e dal suo arrivo in sostituzione di una figura come quella di Antonio Conte, dall'attitudine alle false partenze mostrata dal tecnico nelle passate stagioni. Ebbene nelle prime 3 partite ufficiali di questa stagione (2 di campionato e quella di ieri sera in Champions League) la Juventus ha ottenuto altrettanti successi segnando 5 reti e non incassandone nessuna: meno male che Max è riuscito proprio quest'anno ad invertire il trend...

TRA OPINIONI E DATI DI FATTO...
Come spesso mi capita di dire, i fatti sono una cosa e i ragionamenti sono un'altra cosa: i secondi sono sempre legittimi e opinabili, mentre sui secondi non si discute. I numeri riportati al punto precedente sono dei dati di fatto su cui si possono avere le opinioni più disparate nel bene (bravura di Allegri) o nel male (fortuna, avversari modesti, squadra capace di giocare con il "pilota automatico" eccetera), ma che non possono essere messi in alcun modo in discussione. Lo dico soprattutto per placare alcune polemiche scatenatesi sul web tra quanti vedono il bicchiere mezzo pieno e quanti lo vedono mezzo vuoto...

CONTINUARE COSI' SENZA ESALTARSI OLTRE IL DOVUTO!
Detto dell'importanza del risultato di ieri sera e delle buone indicazioni derivanti da quanto visto in campo, bisogna stare attenti a non esaltarsi oltre il dovuto: ci sono ancora 5 partite prima di approdare eventualmente agli ottavi e sarà bene che in quelle partite non si commettano ingenuità che possano compromettere quanto fatto ieri. Del resto dalle mie parti esiste un proverbio che recita "Partenza a razzo, arrivo a..."

"LA JUVE COMANDA NEL PALAZZO!": IL RITORNELLO E' RIPARTITO...
Chiudo con un pensiero che esula dalla partita di ieri sera. Due giorni fa, dopo la partita persa dal suo Palermo per 2-1 contro il Verona, Maurizio Zamparini ha dichiarato che la Juventus "gestisce da sempre il potere nel calcio": insomma la Vecchia Signora governa il calcio nonostante sia all'opposizione sia in Lega che in Federcalcio avendo sostenuto in entrambi i casi il candidato sconfitto (Abodi nel primo caso, Albertini nel secondo). Si vede che aveva ragione una persona molto saggia che conoscevo, la quale una volta mi disse che "è più facile mettere pace tra Israeliani e Palestinesi che togliere certi pregiudizi dalla testa della gente"...

domenica 14 settembre 2014

DIARIO DI BORDO/2 - Juventus-Udinese 2-0 (Serie A, 2a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-UDINESE 2-0 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Tevez (J) all'8'pt, Marchisio (J) al 30'st
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Ogbonna; Lichtsteiner, Pereyra (Padoin dal 40'st), Marchisio, Pogba, Evra; Tevez (Coman dal 36'st), Llorente (Morata dal 44'st). Allenatore: Allegri
UDINESE (3-5-2): Karnezis; Heurtaux, Danilo, Bubnjic; Widmer, Konè (Thereau dal 36'st), Guilherme (Pinzi dal 28'st), Allan, Pasquale; Di Natale, Muriel (Fernandes dal 1'st). Allenatore: Stramaccioni
ARBITRO: Damato di Barletta

LA PARTITA
Due reti (una per tempo) segnate da Tevez e Marchisio hanno permesso alla Juventus di festeggiare nel migliore dei modi l'esordio casalingo stagionale e di centrare la ventesima vittoria consecutiva tra le mura amiche dello Juventus Stadium. Una vittoria meritata per la formazione di Allegri, che ha avuto in mano il pallino del gioco per quasi tutta la partita (fatta eccezione per una leggera flessione all'inizio del secondo tempo) di fronte ad una squadra che Stramaccioni ha impostato secondo il solito schema "difesa+contropiede" (più la prima che il secondo, a dire la verità!). I bianconeri possono così concentrarsi sui delicatissimi impegni che la attendono in questa settimana: prima l'esordio europeo in casa contro il Malmoe, poi l'insidiosa trasferta di San Siro contro il Milan.

NIENTE MALE IL SOSIA DI CARLITOS!
Con Carlos Tevez azzoppato dagli scandalosi metodi di allenamento di quell'incompetente di Allegri, ieri sera il tecnico livornese ha dovuto mandare in campo un sosia segreto dell'attaccante argentino: un sosia che non è affatto male, visto il gol segnato... (Ovviamente si scherza!)

ALTRO TABU' SFATATO PER ALLEGRI!
Prima di ieri sera Massimiliano Allegri e Andrea Stramaccioni si erano affrontati in tre occasioni, ai tempi in cui il primo sedeva sulla panchina del Milan e il secondo su quella dell'Inter, e il tecnico livornese non era mai riuscito a battere il collega romano: due stracittadine milanesi, infatti, sono state vinte dall'Inter di Strama (4-2 e 1-0) e l'altra è terminata in parità (1-1). Grazie al successo ottenuto ieri sera, invece, Max è finalmente riuscito a sfatare anche questo tabù dopo aver sfatato due settimane fa quello relativo al debutto in campionato: bene così!

BENE NONOSTANTE LE ASSENZE...
Barzagli, Chiellini, Vidal e Pirlo infortunati e Asamoah in panchina per rifiatare: il fatto che la Juventus ieri sera abbia vinto e convinto nonostante le assenze di cinque titolari (quasi mezza squadra!) è il segnale migliore che la serata dello Juventus Stadium potesse dare. A questo punto non resta che aspettare che i cinque titolari in questione recuperino presto e bene in vista dei prossimi impegni

UNA DIFESA IMPECCABILE!
Confermata in blocco sia per quanto concerne l'assetto a tre che per quanto concerne gli interpreti, la difesa bianconera ieri sera ha offerto un'ottima prestazione: Caceres è una certezza sempre più granitica, Bonucci ha confermato le ottime cose mostrate nelle due uscite con la maglia della Nazionale e persino Ogbonna è parso convincente come raramente gli era capitato nella scorsa stagione

SORPRESA OGBONNA!
La prestazione di Ogbonna merita particolare attenzione: come sa bene chi mi ascolta in radio e chi ha frequentato questo blog durante la scorsa stagione, sono sempre stato estremamente critico nei confronti delle tante incertezze palesate dall'ex centrale del Torino però l'onestà intellettuale impone di sottolineare anche le sue prestazioni positive; da qui a dire che Ogbonna è diventato di colpo l'erede segreto di Thiago Silva ovviamente ce ne passa, ma sperare che prestazioni come questa siano un buon segnale per il futuro è giusto e doveroso

OTTIME RISPOSTE DAI NUOVI
Ieri sera c'era molta curiosità intorno al debutto dei nuovi acquisti estivi: Pereyra ha giocato un primo tempo maiuscolo non facendo rimpiangere uno dell'importanza e del valore di Arturo Vidal; Evra non ha fatto sfracelli, ma complessivamente non è neanche dispiaciuto e, se si considera che era al debutto in un campionato per lui uovo (e non venitemi a citare la fugace esperienza giovanile con la maglia del Marsala, per favore!) e in un sistema di gioco per lui inedito, c'è da essere soddisfatti dalle risposte fornite dal mancino francese; Morata, rientrato dopo i guai fisici estivi, è subentrato negli ultimi minuti a Llorente e per un'inezia non è riuscito a festeggiare con un gol il debutto assoluto in maglia bianconera. Ottime risposte e segnali estremamente incoraggianti per l'immediato futuro!

NIENTE CONTESTAZIONE, PER FORTUNA!
Nei giorni scorsi aveva preso piede la voce di una possibile contestazione, da parte del pubblico dello Juventus Stadium, nei confronti di Massimiliano Allegri: una voce che ieri si è rivelata una bufala, a dimostrazione che il buon senso è (fortunatamente!) vivo e lotta insieme a noi...

APPROCCIO DIFFERENTE ALLA CHAMPIONS
Martedì sarà tempo di Champions League, con la Juventus che riceverà il Malmoe nella prima sfida del girone. A tal proposito, vi sottopongo un piccolo spunto di riflessione che riguarda le differenti scelte europee nella scorsa stagione: lo scorso anno il debutto europeo contro il Copenaghen fu preceduto da una sfida di campionato contro l'Inter in cui Conte schierò la miglior formazione (Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Tevez, Vucinic) per poi adottare un discreto turn-over nella trasferta danese (Buffon; Bonucci, OGBONNA, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, PELUSO; Tevez, QUAGLIARELLA). Le scelte di ieri sera, invece, hanno rimarcato un differente approccio all'impegno europeo da parte di Allegri; non resta, dunque, che sperare che le scelte del livornese contro il Malmoe seguano questa strada

AVVISO AI NAVIGANTI...
Comunicazione di servizio: leggendo il punto precedente, astenersi da commenti del tipo "Ecco, sta denigrando Conte!". Grazie!

EVITARE GLI ERRORI DEL PASSATO, PER FAVORE!
A proposito di Champions League: guai ad affrontare il Malmoe pensando che sia una partita facile e che la vittoria sia a portata di mano! Questo errore è già stato commesso lo scorso anno nelle prime due partite del girone contro Copenaghen e Galatasaray ed è stato pagato a carissimo prezzo...

CALCI PIAZZATI DA RIVEDERE (E PARECCHIO PURE!)
Ieri sera alcuni schemi sui calci piazzati li ho capiti davvero poco. Vero è che mancava uno specialista come Pirlo, ma mi rifiuto di credere che fosse impossibile calciare le punizioni meglio di come sono state battute ieri...

LE PARTITE VANNO CHIUSE PRIMA...
Una cosa che ieri non mi è affatto piaciuta è stato il fatto che per chiudere la partita dopo il gol di Tevez ci sia voluto del tempo: in futuro sarà bene correggere questo aspetto perchè non in tutte le partite ci sono un Buffon in versione Superman (vedi alla voce "parata su Maxi Lopez a Verona") o un calciatore avversario appena al di là dell'ultimo difensore (vedi alla voce "Bubnjic in fuorigioco ieri sera"); questo aspetto ricorda molto uno dei punti critici della prima Juventus targata Conte, che aveva sempre il pallino del gioco in mano ma capitalizzava decisamente meno occasioni di quante ne creasse durante la partita. Ma è altrettanto vero che la stagione è appena iniziata e il tempo per correggere questo punto c'è tutto

BASTA GUERRE SANTE, SE POTETE (O VOLETE)!
A proposito di Antonio Conte è bene aprire una piccola parentesi. La sosta ha consegnato alle cronache una squadra rivoluzionata nel gioco, nei risultati e nello spirito dalla sapiente opera del tecnico salentino. Epperò, in tutta questa positività, c’è stata anche una cosa decisamente sgradevole come l’ennesimo episodio della “guerra santa” che dal 15 luglio scorso vede contrapposti i “contiani” e gli “anti-contiani”: da una parte ci sono i primi, fermamente convinti che Conte sia un santo incriticabile e costretto alle dimissioni da una società prevaricatrice ed incompetente (#MarottaDimettiti è un hashtag che non è mai passato di moda, ve lo posso garantire!); dall’altra ci sono i secondi, che accusano di alto tradimento un allenatore che, libero dal 15 luglio, ha deciso di sedersi il 18 agosto su una panchina vacante dal 24 giugno (attendo sempre che qualcuno mi dica dov'è lo scandalo in tutto questo!). A tal proposito riprendo quanto scritto ieri sul suo profilo Facebook dal mio amico Roberto Savino e mi chiedo se sia davvero così folle sostenere l'attuale allenatore della Juventus conservando la massima stima nei confronti del precedente...

LE INTERVISTE DI TAVECCHIO
L’altro spunto di cronaca che questa sosta ci ha regalato è stato rappresentato dalle prime interviste esclusive rilasciate alla Rai da Carlo Tavecchio nella sua nuova veste di presidente della Federcalcio: fossi in voi non mi preoccuperei tanto delle interviste passate, quanto piuttosto del fatto che quelle interviste sono appena le prime di una lunga serie…

RIECCOLO! FANFANI? NO, BLATTER!
Dopo le voci susseguitesi negli ultimi mesi, nei giorni scorsi Joseph Blatter ha annunciato la propria volontà di ricandidarsi alla guida della FIFA per le elezioni che si terranno a Zurigo il 29 maggio del prossimo anno. In fondo stiamo parlando di un giovane rampollo di 78 anni, che presiede la Federcalcio mondiale solo dal 1998 e che, in caso di rielezione, darebbe vita al suo quinto mandato: alzino dunque la mano quei fanatici e disfattisti (Renzi li chiamerebbe "gufi"!) che non pensano che siamo proiettati verso il nuovo che avanza! Inoltre, tramontata il 28 agosto l'ipotesi di una candidatura di Michel Platini (il quale è deciso a concorrere per un terzo mandato alla testa dell’UEFA), l'unico sfidante di Blatter avrebbe dovuto essere il 56enne Jerome Champagne, ex vicesegretario generale della FIFA; bene, secondo quanto riportano alcuni organi di informazione (lo scrive, ad esempio, il Corriere dello Sport), pare che Champagne stia valutando l'ipotesi di ritirare la propria candidatura. Tanto per zittire quei malpensanti che potrebbero parlare di "effetto Bulgaria"...

giovedì 11 settembre 2014

A proposito di Montezemolo...


Bando alle ipocrisie di facciata. L'addio di Luca Cordero di Montezemolo alla presidenza della Ferrari dopo 23 anni, nell'aria dopo le parole pronunciate domenica a Cernobbio da Sergio Marchionne (il quale, ironia della sorte, è diventato a.d. della Fiat quando il presidente era proprio Montezemolo!) e divenuta ufficiale nella giornata di ieri con il passaggio di consegne tra i due, è una notizia che non mi ha suscitato alcun dispiacere: una simile figura, cui tuttavia riconosco i grandi risultati ottenuti in Ferrari a cavallo tra il 2000 e il 2007 perchè non sono certamente cieco, è per me incompatibile con la mia fede juventina.

Eppure molte persone (tifosi, amici e conoscenti) ancora oggi non capiscono le ragioni della mia scarsa simpatia nei confronti del personaggio. E allora, poichè la mia posizione potrebbe essere banalmente interpretata come quella di un "tifoso livoroso" (anche se sarebbe facile replicare a questa obiezione facendo notare che la "scarsa simpatia" e il "livore" sono due cose decisamente distinte!), credo sia il caso di spiegarla attraverso parole pronunciate da persone appena più credibili del sottoscritto.
  • "Luca Cordero di Montezemolo non ha ancora deciso cosa vuol fare da grande"
    (Giovanni Agnelli al termine del campionato 1990/91 in cui la Juventus, il cui presidente esecutivo era proprio Montezemolo, era arrivata settima non qualificandosi per le successive coppe europee per la prima volta nella propria storia)
  • "Mi limito, per tirannia di spazio, a un ultimo episodio che traggo da Agnelli segreti, indispensabile libro-inchiesta di Gigi Moncalvo. Quando, a metà anni Novanta, Luchino era responsabile della Juventus, versò per l'acquisto di Dino Baggio quattro miliardi in nero su un conto svizzero. A denunciarlo ai giudici, fu lo stesso beneficiario e presidente del Torino, Gian Mauro Borsano. Montezemolo evitò la condanna per evasione fiscale grazie a una provvidente amnistia"
    (Giancarlo Perna, giornalista de il Giornale, 10 gennaio 2013)
  • "Prendiamo le date: Giovanni Agnelli muore il 24 Gennaio 2003, mentre Umberto nel maggio 2004, un anno dopo. Ma c’è anche un’altra morte che dimentichiamo spesso, la morte dell’avvocato Chiusano, che da vivo non avrebbe mai permesso tutto questo scempio. Pochi mesi dopo queste date John Elkann, il nipote di Gianni, colui che viene designato a guidare l’impero, si organizza con Montezemolo per la distruzione del bene più caro di suo nonno e del suo pro zio Umberto: la distruzione della Juventus"
    (Gigi Moncalvo, 31 marzo 2010)
  • "Abbiamo pescato, in Fiat, un paio di persone che pretendevano danaro per presentare qualcuno all'Avvocato. Uno dei due l’abbiamo mandato in galera, l'altro alla Cinzano"
    (Cesare Romiti in un'intervista rilasciata nel 1985 al quotidiano la Repubblica)
  • "Lo scontro durissimo non c'è stato perchè lui (Montezemolo, ndr) ha ammesso quello che avveniva. Eravamo insieme io e l'Avvocato Agnelli. Lui ha lasciato immediatamente l'azienda e l'Avvocato Agnelli gli ha procurato una posizione alla Cinzano"
    (Cesare Romiti, 7 ottobre 2010, negli studi di "La storia siamo noi", programma condotto su RaiEducational da Giovanni Minoli)
  • "E' vero, ho sbagliato. Per favorire il contatto con Gianni Agnelli  mi sono fatto dare 80 milioni nel cofanetto di un libro vuoto di Enzo Biagi"
    (lo stesso Luca Cordero di Montezemolo, pochi giorni dopo l'intervista rilasciata da Romiti nel 1985)
  • "Eravamo a casa di Caterina Caselli. Craxi, che aveva voglia di scherzare, mi chiese "Senta Romiti, che questi due (Montezemolo e Berlusconi, ndr) siano due bugiardi non c'è dubbio. Ma a me interessa sapere chi è il più bugiardo tra loro". Io risposi con sincerità: "Guardi, se noi tiriamo in aria una moneta in aria sono sicuro che quella rimarrebbe dritta". Mi auguro vivamente per il Paese, per l'opinione pubblica, per il benessere di quelli che oggi sono i miei nipoti e che saranno i figli dei miei nipoti che Montezemolo non entri in politica. Non c'è mica molta differenza tra Montezemolo e Berlusconi: uno ha i capelli e l'altro non ce li ha"
    (Cesare Romiti, 28 aprile 2012, in un'intervista rilasciata a Fabio Fazio negli studi di "Che tempo che fa")
  • "Credo sia ora passato abbastanza tempo per poterne parlare. Quando scoppiò lo scandalo, nel 2006, Luca di Montezemolo svolse un importantissimo ruolo di moderatore. E' in gran parte merito suo se la Juventus non si rivolse ai tribunali ordinari dopo le sanzioni conseguenti allo scandalo"
    (Joseph Blatter, 22 dicembre 2007)
  • "Grazie al cielo, nel vasto mondo industriale cui appartiene la Juve c'è una rassicurante zona storica dove hanno voce autorevole uomini legati alla tradizione del Gruppo e della famiglia, personaggi come Gabetti o Montezemolo, tanto per fare i due nomi più popolari"
    (Candido Cannavò, 26 agosto 2006, La Gazzetta dello Sport)
  • "La lunga giornata del presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli. ORE 9-13 Serie di telefonate con il presidente della Confindustria e della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, il commissario straordinario della Federcalcio Guido Rossi, il presidente del Coni Gianni Petrucci e il presidente della Lega Antonio Matarrese"
    (Maurizio Galdi, 31 agosto 2006, La Gazzetta dello Sport)
  • "Petrucci, invece, ha ringraziato John Elkann, che ha seguito la questione in prima persona, e Montezemolo <<per il richiamo al buon senso e alla serenità, pienamente recepito>>"
    (Alessandro Bocci, 31 agosto 2006, edizione online del Corriere della Sera)
  • "Dico un "bravo" alla nuova dirigenza della società bianconera, che si è comportata da gran signora accettando le sentenze passate, presenti e future della giustizia sportiva senza rivolgersi ai Tribunali ordinari violando così le disposizioni della Federazione italiana e soprattutto della Fifa. Lo dico da sempre: tutto deve restare nel nostro ambito e come ultimo grado c’è il Tas di Losanna, riconosciuto dagli statuti Fifa. Una scelta saggia e oculata presa dalla Famiglia. La famiglia dello sport in generale e del calcio in particolare inteso come fair-play, come competizione onesta, come rispetto dei valori etici ma anche la Famiglia intesa come la grande azienda che è storicamente cresciuta a fianco della Juventus: intendo la Fiat e sotto questo aspetto devo dire che l’intervento di Luca di Montezemolo, apprezzato artefice dello straordinario successo organizzativo di Italia ‘90, è stato significativo"
    (Joseph Blatter, 11 settembre 2006)
  • "L'altro giorno mi sono rivisto con Preziosi. Ha iniziato a fare tutto uno strano discorso a proposito del calcio che cambia, di Carraro, Galliani, Giraudo eccetera. Ad un certo punto mi fa "Non vi fidate di Montezemolo!". Io gli chiedo: "Perchè?". E lui: "Ho sentito una conversazione in cui si diceva che alla Juve vogliono far fuori tutti e rimarrebbe solo Giraudo""
    (Alessandro Moggi al telefono con suo padre Luciano, settembre 2004)
  • "Stavo parlando con uno che sta nel mondo del calcio e mi ha detto che tra poco ci sarà la grande rivoluzione perchè a Torino arriva Franco Baldini: lo porta Montezemolo e fa piazza pulita di tutti. Sarà il caso di avvisare Alessandro (Moggi, ndr) del fatto che girano queste voci. Io poi ho detto che il direttore ha ancora un contratto a due cifre, ma lui mi ha detto che tanto i nuovi, Montezemolo e i rampolli della famiglia lo fanno fuori"
    (Mauro Sandreani al telefono con l'agente di calciatori Franco Zavaglia, 4 dicembre 2004)
  • "Una cosa che Tavaroli mi ha detto fuori dall'intervista, che io trovo assolutamente sensata e che per me è la sintesi perfetta di tutta Calciopoli è la seguente: "Moggi non ha capito che si è messo contro, nello stesso tempo, Montezemolo, Moratti, Tronchetti Provera, Berlusconi e Della Valle". Vale a dire che tutti i potentati d'Italia, nello stesso tempo, hanno deciso di espellerlo dal mondo del calcio"
    (Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, intervistato da RadioRadio nel giugno del 2011)
  • "Le risposte io non le ho certe. Se devo essere sincero, devo dire che in quel periodo si parlava ormai da tempo del fatto che Giraudo e Moggi non sarebbero stati confermati. Può anche darsi che l'allusione di Baldini fosse al fatto, ormai abbastanza risaputo nell'ambiente, che l'avvento di Montezemolo avrebbe portato poi al ribaltone e quindi a mandar via il suo nemico giurato Giraudo e con lui Moggi"
    (Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, al telefono durante la trasmissione "La Juve è sempre la Juve" nel febbraio del 2010)
Dunque ognuno può liberamente farsi un'opinione a proposito di tutte queste dichiarazioni e della mia posizione in merito alla figura di Montezemolo. Del resto il mondo è bello perchè vario, no?

P.S. La foto che correda questo post e che ritrae Luca di Montezemolo in compagnia del "poltronissimo" Franco Carraro risale al 1990: all'epoca Carraro presiedeva il Comitato Organizzatore dei Mondiali di Italia '90 e Montezemolo ne era il direttore generale. I risultati di quell'esperienza in termini di efficienza degli impianti li lascio valutare a chi legge...


Foto: repubblica.it

lunedì 1 settembre 2014

DIARIO DI BORDO/1 - Chievo-Juventus 0-1 (Serie A, 1a giornata)


IL TABELLINO
CHIEVO-JUVENTUS 0-1 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Biraghi aut. (J) al 6'pt
CHIEVO (4-3-2-1): Bardi; Frey, Dainelli, Cesar, Biraghi; Izco, Mangani (Radovanovic dal 1'st, Cofie dal 25'st), Hetemaj; Birsa, Schelotto (Paloschi dal 1'st); Maxi Lopez. Allenatore: Corini
JUVENTUS (3-5-1-1): Buffon; Caceres, Bonucci, Ogbonna; Lichtsteiner, Vidal (Pereyra dal 41'st), Marchisio, Pogba, Asamoah; Coman (Llorente dal 23'st); Tevez. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Russo di Nola

LA PARTITA
Un’autorete del difensore clivense Biraghi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Tevez, è bastata alla Juventus per espugnare il campo del Chievo (dove i bianconeri avevano vinto solo tre volte negli ultimi sei anni), vincere la prima partita della nuova gestione Allegri e mettere in cassaforte i primi tre punti di questo campionato. Vittoria meritata, soprattutto alla luce delle numerose occasioni costruite dai bianconeri durante tutto l’arco dei 90 minuti, anche se nel finale ci è voluto un miracolo di Buffon su Maxi Lopez per evitare che si concretizzasse la più atroce delle beffe; ora l’allenatore livornese potrà approfittare della sosta per recuperare qualche infortunato (a cominciare dal lungodegente Morata, che potrebbe essere già a disposizione per la seconda partita contro l’Udinese) e per inculcare nella squadra le proprie idee tattiche.

TABU’ SFATATO PER ALLEGRI (FINALMENTE!)
Da quando ha debuttato come allenatore in Serie A nel 2008 (all’epoca guidava il Cagliari), Massimiliano Allegri ha vinto solo una volta la prima partita di campionato: era la stagione 2010/11, la prima del livornese sulla panchina del Milan, e la squadra rossonera strapazzò per 4-0 il Lecce a San Siro per poi laurearsi campione d’Italia a fine stagione; a questo dato va aggiunto il precedente della scorsa stagione, quando il Milan di Allegri inaugurò con una sconfitta per 2-1 proprio al Bentegodi (anche se in quella circostanza l’avversario non era il Chievo, bensì l’Hellas) il disastroso campionato che avrebbe portato i rossoneri a restare fuori da tutte le competizioni europee e il tecnico ad essere esonerato a metà torneo. Fortunatamente per la Juventus e per i suoi tifosi, tuttavia, sabato il buon Max è riuscito a sfatare questo tabù! Ma sul mister e su questo suo debutto ufficiale in bianconero si parlerà nel dettaglio più avanti…

RACCONTATEMI UN PO’ LA STORIA DEL PENSIONATO…
Le numerose occasioni sciupate dai bianconeri per imprecisione e/o sfortuna (tre legni più un paio di parate di Bardi) hanno rischiato di essere pagate a carissimo prezzo nel finale, quando un’azione sull’asse Paloschi-Maxi Lopez ha portato quest’ultimo alla conclusione ravvicinata, ma per sua sfortuna davanti a lui c’era Gianluigi Buffon, che con un guizzo ha evitato che l’ex attaccante di Catania e Sampdoria regalasse il pari alla squadra di Corini. Rivedendo questa parata, mi è venuta una gran voglia di ascoltare quella bizzarra storiella secondo cui il capitano della Juventus e della Nazionale sarebbe da pensionare seduta stante…

MARTIN CACERES: NON CHIAMATELO GREGARIO!
Al di là del colpo di testa che ha propiziato l’autorete di Biraghi, sabato al Bentegodi Martin Caceres ha fornito l’ennesima prestazione maiuscola non facendo rimpiangere un elemento del calibro dell’infortunato Barzagli: sbaglia chi considera l’uruguayano un semplice gregario, dato che può essere tranquillamente considerato un titolare aggiunto; Barzagli può dunque recuperare con tutta calma dall’intervento chirurgico cui si è sottoposto dopo i Mondiali…

SORPRESA COMAN
La vera sorpresa di giornata è stata la prestazione fornita da Kingsley Coman. Titolare per caso viste le defezioni in attacco (Morata infortunato, Giovinco e Llorente debilitati dall’influenza dei giorni scorsi), il francesino prelevato dal PSG ha giocato una bellissima partita dimostrando di avere i numeri per potersi affermare nei prossimi anni. A questo punto non resta che lasciarlo crescere in pace e, soprattutto, sbagliare: già, perché il ragazzo di anni ne ha appena 18 e, per quanto bravo, di strada da percorrere ne ha ancora tanta davanti a sé; e far bruciare un simile talento dalle critiche sarebbe un errore che rasenterebbe il masochismo calcistico più becero

ORA LA SOSTA, POI STRAMA (E LA CHAMPIONS)
Come da tradizione, la prima giornata di campionato verrà seguita dalla sosta per gli impegni della nuova Nazionale targata Antonio Conte: gli azzurri scenderanno in campo giovedì a Bari contro l’Olanda in amichevole e martedì prossimo affronteranno ad Oslo la Norvegia nella prima gara valida per le qualificazioni agli Europei francesi del 2016. Archiviata quella parentesi, i bianconeri torneranno in campo il 14 settembre contro l’Udinese per la prima partita stagionale allo Juventus Stadium e poi riceveranno il Malmoe nel primo match di Champions League. Inutile dire che entrambe le partite andranno affrontate con la necessaria grinta, a cominciare da quella contro i friulani allenati da Andrea Stramaccioni e guidati in campo dall’immarcescibile Totò Di Natale (che ieri ha festeggiato i 10 anni esatti di militanza in bianconero siglando la doppietta che ha mandato al tappeto il neopromosso Empoli di Sarri): del resto entrambi hanno regalato dei dispiaceri alla Vecchia Signora in passato (Stramaccioni allenava l’Inter che due anni fa espugnò lo Juventus Stadium facendone cadere la lunga imbattibilità, mentre Di Natale decise la sfida di campionato nella stagione 2007/08) e per di più Stramaccioni è ancora imbattuto nelle sfide con Allegri (i due si sono affrontati in tre derby milanesi, due vinti dall’Inter di Strama per 4-2 e per 1-0 e l’altro terminato in parità sul punteggio di 1-1). La stagione è appena iniziata e dopo questa sosta inizierà ad entrare nel vivo!

MASSIMILIANO ALLEGRI: PARLIAMONE…
Come ho detto in precedenza, il discorso relativo al debutto ufficiale di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus merita di essere approfondito in maniera dettagliata. Inutile dire che c’era tanta curiosità per vedere all’opera il tecnico che ha raccolto la pesantissima eredità lasciata da Antonio Conte, soprattutto alla luce dei suoi trascorsi milanisti e di certe esternazioni che in quel quadriennio hanno portato il livornese a scontrarsi parecchio con l’ambiente juventino. Il debutto è stato positivo, sia per quanto concerne il risultato del campo che per quanto riguarda il modo in cui il mister ha preparato e affrontato questa partita: venerdì in conferenza stampa ha dichiarato senza mezzi termini che gli splendidi tre anni appena trascorsi sono entrati nella storia, ma che adesso bisogna voltare pagina e andare avanti (come dire “nessuno pensi che le vittorie siano scontate o dovute soltanto perché si è stravinto nei tre anni precedenti”); poi sabato, pur convinto delle proprie idee tattiche, ha deciso di far fronte all’emergenza (Barzagli, Morata e Pirlo infortunati, Chiellini squalificato e Giovinco e Llorente debilitati dalla febbre e recuperati solo per la panchina) adottando in tutto il 3-5-2 contiano (che, causa le citate defezioni in attacco, in realtà è stato un 3-5-1-1) e affidandosi al telaio vincente delle ultime stagioni; infine, cosa ancora più importante, durante tutta la partita non è stato fermo un attimo e non ha mai smesso di richiamare i suoi giocatori e dar loro indicazioni mostrando una grinta che negli anni scorsi raramente si era vista. Caro Max, da persona che in passato ti ha criticato spesso e duramente (e sia chiaro che non mi rimangio nulla, dato che resto convinto che quelle critiche le meritassi eccome!), devo riconoscere che sabato sei stato il vero vincitore della partita contro il Chievo e hai zittito coloro i quali non aspettavano altro che una sconfitta per iniziare a crocifiggerti. Ma al tempo stesso devo anche dirti che questo deve essere solo il punto di partenza perché la stagione è ancora cominciata e le difficoltà non mancheranno di sicuro. Intanto complimenti per l’inizio decisamente positivo!

IL MILAN VINCE, MA ATTENZIONE AI PARAGONI EFFETTUATI DA QUALCUNO…
La prima di campionato è stata anche quella che ha visto il debutto ufficiale di Filippo Inzaghi sulla panchina del Milan: il debutto è stato positivo, dato che i rossoneri hanno battuto per 3-1 la Lazio. Vorrei però invitare i miei amici milanisti a stare attenti a possibili paragoni tra questo Milan e la prima Juventus targata Conte, soprattutto perché a Milano c’è qualcuno che un anno fa disse che l’Inter di Mazzarri gli ricordava la prima Juventus di Conte con i risultati che abbiamo visto tutti…

WALTER, CHI BEN COMINCIA…
Passando dall’altro lato del Naviglio, l’Inter ha iniziato il primo campionato dell’era Thohir pareggiando per 0-0 sul campo del Torino, con i granata che hanno anche fallito un calcio di rigore con Larrondo, che dal dischetto si è fatto ipnotizzare dallo specialista Handanovic; poi i nerazzurri hanno reclamato anche un possibile rigore su Icardi, ma nel complesso la loro prestazione è stata al di sotto delle (solite) aspettative suscitate in estate. E secondo voi di cosa ha parlato Walter Mazzarri a fine gara? Ma dell’arbitraggio del signor Doveri, è ovvio! E meno male che per i soliti noti quello che passava il tempo a recriminare per le decisioni arbitrali era Conte…

HA VINTO IL CESENA!
La sorpresa di giornata arriva dal campo di Cesena, dove la neopromossa formazione allenata da Bisoli ha battuto per 1-0 il Parma e festeggiato nel migliore dei modi il ritorno in Serie A dopo due anni di cadetteria. Qualcuno però avvisi il buon Mauro Suma e gli dica che il gol dei romagnoli l’ha messo a segno tale Rodriguez e non, come probabilmente avrà pensato lui, il solito implacabile vecchio cuore rossonero Mario Beretta…

BENTORNATO, BOEMO!
Tornato ad un anno e mezzo dall’esonero romano (l’ultimo di una lunga serie!), ieri Zdenek Zeman ha ritrovato il campionato di Serie A debuttando sulla panchina del Cagliari con un pareggio per 1-1 sul campo del Sassuolo. Volendo essere cattivelli, si potrebbe dire che il risultato è un po’ troppo striminzito alla luce del tipo di gioco difensivo che è solito mettere in campo il tecnico boemo. Intanto bentornato!

ADIOS, CERCI!
E intanto il calcio italiano perde un altro pezzo, dato che ieri è arrivata l’ufficialità del passaggio di Alessio Cerci dal Torino all’Atletico Madrid. Con buona pace di chi dava per certo il trasferimento dell’ex esterno granata al Milan…

IDEE CHIARE PER IL C.T. CONTE
Dopo tre anni fa una strana impressione parlare di Antonio Conte come del nuovo C.T. della Nazionale, ma tant’è! Dando una rapida occhiata alle prime convocazioni effettuate dal mister salentino, ci sono tre cose che balzano immediatamente agli occhi: il ritorno in Nazionale di Osvaldo e Giovinco (tenuti ai margini del gruppo azzurro nell’ultimo anno prandelliano), il reintegro di El Shaarawy dopo i guai fisici che lo hanno tormentato per tutta la passata stagione e, soprattutto, l’esclusione di Mario Balotelli e la sua sostituzione con Simone Zaza del Sassuolo. Non si può dire che Conte abbia tradito le cose dette in Nazionale, ossia che con lui alla guida del gruppo azzurro può accadere persino che un attaccante bravo (gran bel gol ieri contro il Cagliari!) ma non di livello internazionale come Zaza possa sostituire uno come Balotelli, che in quest’ultimo periodo ha fatto poco il centravanti e decisamente troppo il personaggio. Idee chiare sin dall’inizio, dunque, per il nuovo Conte vestito d’azzurro!