sabato 27 dicembre 2014

DIARIO DI BORDO/23 - Juventus-Napoli 7-8 d.c.r. (2-2 d.t.s) (Supercoppa Italiana)


IL TABELLINO
JUVENTUS-NAPOLI 7-8 d.c.r. (primo tempo 1-0, secondo tempo 1-1, primo tempo supplementare 1-1, secondo tempo supplementare 2-2)
MARCATORI: Tevez (J) al 5'pt. Higuaìn (N) al 23'st, Tevez (J) al 1'sts, Higuaìn (N) al 13' sts
SEQUENZA RIGORI: Jorginho (N) parato, Tevez (J) palo, Ghoulam (N) gol, Vidal (J) gol, Albiol (N) gol, Pogba (J) gol, Inler (N) gol, Marchisio (J) gol, Higuaìn (N) gol, Morata (J) gol, Gargano (N) gol, Bonucci (J) gol, Mertens (N) parato, Chiellini (J) parato, Callejon (N) parato, Pereyra (J) fuori, Koulibaly (N) gol, Padoin (J) parato
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner (33'st Padoin), Bonucci, Chiellini, Evra; Pogba, Pirlo (21'st Pereyra), Marchisio; Vidal; Tevez, Llorente (1'sts Morata). Allenatore: Allegri
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Gargano, David Lopez (1'sts Inler); De Guzman (1'sts Jorginho), Hamsik (33'st Mertens), Callejon; Higuaìn. Allenatore: Benitez
ARBITRO: Valeri di Roma

LA PARTITA
Primo tempo
  • 3'pt - Il corner di Callejon pesca sul primo palo Hamsik, ma lo slovacco manda fuori di testa
  • 5'pt - GOL DELLA JUVENTUS! Tevez approfitta di un pasticcio combinato da Albiol e Koulibaly, si presenta davanti a Rafael e lo batte da distanza ravvicinata
  • 16'pt - Hamsik approfitta di un rimpallo e calcia dal limite, ma il sinistro dello slovacco (deviato con il polpaccio da Chiellini) colpisce il palo alla sinistra di Buffon
  • 21'pt - Conlusione del limite di Tevez, ma Rafael respinge da campione
  • 23'pt - Tevez ci riprova con una conclusione angolata dal limite, ma Rafael si distende sulla propria sinistra e respinge in calcio d'angolo
  • 25'pt - Hamsik si libera bene al limite dell'area e calcia, ma il pallone esce di poco alla destra di Buffon
  • 38'pt - Lichtsteiner entra in area da destra e calcia, ma Rafael respinge con i pugni
  • 42'pt - Buffon vola a respingere una conclusione insidiosa di Higuaìn
Secondo tempo
  • 9'st - Hamsik lancia Callejon, che si presenta a tu per tu con Buffon calciando clamorosamente a lato
  • 15'st - Il colpo di testa di De Guzman libera Higuaìn (in sospetto fuorigioco), il cui pallonetto supera Buffon, ma colpisce il palo alla sinistra del portiere juventino
  • 16'st - Evra crossa basso per Llorente, ma la difesa del Napoli si salva grazie ad una carambola fortuita
  • 23'st - GOL DEL NAPOLI! De Guzman va via sulla sinistra e crossa per la testa di Higuaìn, che batte Buffon da dentro l'area piccola
  • 29'st - Cross di Lichtsteiner dalla destra e colpo di testa di Llorente con palla a lato di poco
  • 45'st - Llorente serve in area Tevez, ma l'argentino calcia a lato da posizione favorevole
Primo tempo supplementare
  • 1'pts - Tevez si gira e calcia da una ventina di metri, ma il pallone termina abbondantemente alto
  • 5'pts - Conclusione di Pereyra dalla distanza, ma Rafael si distende e blocca il pallone
  • 8'pts - Llorente elude l'intervento di Inler, si gira e calcia, ma non trova la porta
  • 11'pts - Il cross basso di Evra dalla sinistra pesca sul secondo palo Vidal, ma Koulibaly salva sulla linea
Secondo tempo supplementare
  • 1'sts - GOL DELLA JUVENTUS! Pogba supera due avversari e serve Tevez, abile ad eludere l'intervento di Koulibaly e a battere Rafael con una conclusione angolata
  • 6'sts - Higuaìn si presenta a tu per tu con Buffon, ma il portiere della Juventus risponde da campione
  • 7'sts - Malinteso tra Bonucci e Buffon, ma il portiere spazza il pallone appena prima che Callejon ne approfitti
  • 13'sts - GOL DEL NAPOLI! Higuaìn gira in rete da due passi un pallone crossato da Gargano
Calci di rigore
  • Jorginho (N) parato;
  • Tevez (J) palo;
  • Ghoulam (N) gol;
  • Vidal (J) gol;
  • Albiol (N) gol;
  • Pogba (J) gol;
  • Inler (N) gol;
  • Marchisio (J) gol;
  • Higuaìn (N) gol;
  • Morata (J) gol;
  • Gargano (N) gol;
  • Bonucci (J) gol;
  • Mertens (N) parato;
  • Chiellini (J) parato;
  • Callejon (N) parato;
  • Pereyra (J) fuori;
  • Koulibaly (N) gol;
  • Padoin (J) parato

SE NON BASTA SUPER BUFFON...
Alla Juventus non sono bastate le prodezze di un Gianluigi Buffon in serata di grazia: dopo aver risposto da campione nel secondo tempo supplementare, il capitano bianconero è stato bravissimo nel neutralizzare i tiri dal dischetto di Jorginho, Mertens e Callejon. Purtroppo per lui, i suoi compagni non sono stati altrettanto perfetti...

IN PARTITE DEL GENERE I CALCOLI VANNO EVITATI E I MATCH BALL VANNO SFRUTTATI!
Il limite storico avuto dalla Juventus nelle finali e nelle partite secche è stato spesso quello di mancare della necessaria cattiveria necessaria per far propria la posta in palio: a differenza del campionato (dove le partite sono 38 e qualche battuta a vuoto crea sicuramente meno danni), in partite del genere conta entrare in campo concentrati dal primo all'ultimo minuto e bisogna essere freddi in fase realizzativa perchè ogni errore rischia poi di trasformarsi irreversibilmente in un boomerang a vantaggio degli avversari. Ecco perchè in una finale non sono ammessi black-out come quello che a Doha la Juventus ha accusato tra la fine del primo tempo e la prima metà del secondo (ci è voluto l'1-1 realizzato da Higuaìn per ridare grinta alla squadra di Allegri), non sono ammessi errori di mira come quelli raccontati in precedenza e non è possibile sprecare due match ball come quelli capitati durante la sequenza dei rigori dopo gli errori di Mertens e Callejon...

PIRLO LO AVREI TOLTO DOPO L'EVENTUALE 2-0. MA IO NON SONO ALLEGRI...
Premesso che Andrea Pirlo non ha certo giocato la sua miglior partita in bianconero nei 67 minuti in cui è rimasto in campo, credo che sostituirlo sull'1-0 sia stato un errore da parte di Allegri: la classe del regista bresciano, infatti, non può essere sacrificata in una finale secca e con il risultato ancora in bilico. Ecco perchè, pur non essendo la scelta di Allegri così lunare come molti provano a dipingerla, io avrei aspettato l'eventuale 2-0 prima di metterla in pratica

CARO VIDAL, TI VOGLIO BENE! MA QUANDO GIOCHI COSÌ...
Chi ha deluso nella serata di Doha è stato Vidal, ancora lontano dalla forma migliore e chiaramente a disagio nel ruolo di trequartista. A tal proposito vorrei ribadire la mia posizione in merito alle critiche da me mosse nei confronti del cileno in questo inizio di stagione: io credo che chi parla di una partita abbia il dovere di sottolineare le prestazioni di chi gioca, tanto nel bene quanto nel male; non credo, pertanto, che criticare Vidal per un periodo di forma non esaltante significhi metterne in dubbio le qualità tecniche

PECHINO 2012-DOHA 2014: SOLO 11 "SUPERSTITI"
Ecco l'elenco completo dei giocatori presenti nella gara di Supercoppa di due anni fa a Pechino: Buffon, Lucio, Bonucci, Barzagli, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah, Giovinco, Matri, Vucinic, Padoin, Giaccherini; De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Britos, Maggio, Behrami, Inler, Zuniga, Hamsik, Pandev, Cavani, Fernandez, Gargano, Dossena. Di questi 28 soltanto 11 erano in campo nella serata di Doha: trattasi, per la precisione degli juventini Buffon, Bonucci, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio e Padoin e dei napoletani Maggio, Inler, Hamsik e Gargano

IL NAPOLI HA EVITATO L'IMPLOSIONE
Se la Juventus ha avuto il demerito di non chiudere la partita, il Napoli ha avuto il merito di crederci anche nei momenti di difficoltà e di approfittare degli errori (durante la partita prima e dal dischetto poi) commessi dagli avversari. Detto questo, non credo di offendere nessuno se dico che questa vittoria ha evitato che la formazione partenopea implodesse già a dicembre: d'altra parte, con l'avvio negativo di stagione di cui Benitez e i suoi uomini sono stati protagonisti (in campionato la vetta è parecchio distante, mentre il passaggio del turno in Europa League è arrivato dopo la catastrofe di Bilbao in Champions), perdere anche questo trofeo non avrebbe certamente rasserenato il clima in quel di Castelvolturno...

LE (IM)PREVEDIBILI CAPRIOLE DI RAFFAELE AURIEMMA
Durante la puntata di Tiki Taka del 15 dicembre il giornalista e telecronista di fede napoletana Raffaele Auriemma, evidentemente sconfortato dopo lo 0-2 che la sua squadra aveva incassato appena 24 ore prima sul campo del Milan, aveva dipinto la gara di Supercoppa Italiana come una gara inutile o quasi; una settimana dopo, intervenuto nella medesima trasmissione poche ore dopo il fischio finale, il giornalista partenopeo ha dipinto la vittoria ai calci di rigore di Doha come la possibile scintilla in grado di dare alla squadra di Benitez il morale necessario per scalare la classifica e ambire al terzo posto o a qualcosa in più. Posizioni entrambe rispettabili, ma in chiara antitesi l'una rispetto all'altra: o si sostiene sempre l'una o si sostiene sempre l'altra, altrimenti c'è il rischio che un simile atteggiamento appaia sospetto...

COSA DICEVO DELLA DIFESA DEL NAPOLI? E COSA MI VENIVA RISPOSTO DAGLI "ESPERTONI" (PARDON, DALL'"ESPERTONE")?
Quando, ad inizio stagione, mi sono permesso di esprimere delle perplessità sulla tenuta difensiva del Napoli è accaduto che un fine intellettuale ha deciso, anzichè rispondermi nel merito, di attaccarmi su piani che nulla avevano a che vedere con l'argomento in sè (a cominciare, tanto per cambiare, sulle mie origini). Vorrei sapere, dopo il pasticcio combinato da Albiol e Koulibaly in occasione del primo gol di Tevez, cosa ha da dire questo personaggio! Già, perchè la vittoria finale del Napoli ai rigori non cancella di certo l'azione in questione...

BELLE SCENE A FINE GARA, MA AVREI VOLUTO VEDERLE ANCHE DUE ANNI FA...
A fine partita, prima della premiazione, ci sono stati abbracci tra dirigenti e giocatori delle due squadre: una bellissima scena di fair play che sarebbe bello vedere più spesso sui campi di calcio nostrani. Ciò detto, mi tocca aggiungere che questa scena avrei voluto vederla a parti invertite due anni fa a Pechino, quando il Napoli non prese parte alla premiazione in segno di protesta nei confronti di un arbitraggio che, a detta dell'allora mister partenopeo Walter Mazzarri e di molti giocatori, era stato penalizzante (poi magari, in un post a parte, facciamo la conta vera degli episodi per ripristinare un po' di verità storica...)

CARO DE LAURENTIIS, IN TEORIA CONCORDO CON LEI. MA IN PRATICA...
In teoria le parole pronunciate da Aurelio De Laurentiis nell'immediato post-partita ("Direi che questa sera ha trionfato il calcio italiano. La sfida con la Juve ci accomuna dalla Serie B, di recente. Abbiamo avuto fortuna ai rigori, ma sarebbe stato bello vedere adesso in campionato questo impegno con continuità. È stata una grandissima prova generale che tutti hanno onorato") potrei condividerle in pieno; peccato però che tali parole escano dalla bocca della stessa persona la cui squadra disertò la premiazione due anni fa a Pechino. Vede, caro presidente, esiste una cosuccia chiamata coerenza che impone di avere lo stesso atteggiamento sia quando si vince che quando si perde! Filosofeggiare quando si vince e poi, quando si perde, fare sceneggiate come quella del 2012 appare un tantino sospetto agli occhi di chi la ascolta...

D'ACCORDO, I NAPOLETANI FESTEGGIANO (E FANNO BENE!). MA GLI ALTRI?
Che i tifosi napoletani festeggino per la vittoria della Supercoppa è legittimo e sarebbe alquanto strano il contrario. Quello che però crea una certa tristezza è il giubilo che accomuna romanisti, interisti, milanisti, fiorentini, torinisti e tutto il resto degli anti-juventini sparsi nel resto dell'orbe terracqueo. Però devo anche dire che capisco tanta felicità: se i signori sopra citati dovessero aspettare che a dar loro soddisfazioni siano le loro squadre (o presunte tali, nella maggior parte dei casi!), non gli basterebbero 10 vite di seguito da vivere...

NON DEFINITELA "COPPETTA", PER FAVORE...
Da quando seguo il calcio non ho mai capito i ragionamenti di chi parla di "trofei di Serie A" e "trofei di Serie B". Certamente vincere una Champions League e vincere una Supercoppa Italiana sono due cose ben distinte tra loro, ma è altresì vero che una squadra che si definisce vincente deve ambire a fare il meglio possibile in tutte le competizioni in cui è impegnata. Per tale ragione non capisco quanti si trincerano dietro un auto-assolutorio e inutile "Tanto la Supercoppa è una coppetta!": la Supercoppa era una competizione ufficiale cui la squadra partecipava e la squadra doveva vincerla. Punto!

IL SOLITO (NOIOSO) DERBY...
Tanto per cambiare, la Supercoppa persa ai rigori in quel di Doha si è trasformata in un'occasione di scontro tra coloro che sono a favore di Conte (ossia contro Allegri) e coloro che sono a favore di Allegri (ossia contro Conte). Sarà un mio limite, ma davvero non capisco tanto masochismo: ma sarà mai possibile gioire per le vittorie ed essere amareggiati per le sconfitte dell'attuale tecnico della Juventus senza dover continuamente fare paragoni inutili e stucchevoli con i risultati ottenuti da chi l'ha preceduto? Personalmente non dimenticherò mai gli straordinari risultati ottenuti da Antonio Conte nei tre anni che abbiamo alle spalle, ma oggi la guida tecnica bianconera è un'altra ed è questa che va elogiata se le cose vanno bene e criticata (e ho scritto "criticata", non "demolita"!). Ma io, me ne rendo perfettamente conto, ho il grave torto di non ragionare in ottica manichea e certe robette da asilo Mariuccia preferisco lasciarle ad altri...

MA SI RISCHIA LA RETROCESSIONE O COSA?
Ampliando il panorama per quel che riguarda le reazioni di gran parte della tifoseria juventina alla sconfitta di lunedì, mi sono accorto che molti juventini hanno vissuto la sconfitta medesima come la peggiore delle Waterloo. Intendiamoci, perdere non fa mai piacere e lunedì non sono certamente stato felice che la Juventus abbia perso la partita contro il Napoli, ma stiamo pur sempre parlando di una Juventus prima in campionato (anzi, nell'ultima giornata i bianconeri hanno guadagnato due punti nei confronti della Roma), qualificata agli ottavi di Champions League e che il 15 gennaio esordirà in Coppa Italia contro il Verona. Per cui capisco la delusione, ma certi catastrofismi li comprendo decisamente meno...

BUON ANNO E...GRAZIE A TUTTI!
Per evidenti ragioni di calendario, quello di oggi è l'ultimo DIARIO DI BORDO del 2014. In attesa del primo appuntamento dell'anno nuovo (quello che seguirà Juventus-Inter del 6 gennaio), consentitemi di ringraziare un bel po' di persone:
  • GRAZIE a chi mi segue quotidianamente sia qui che in radio che sui social network!
  • GRAZIE a chi mi ha seguito anche solo saltuariamente perdendo almeno 5 minuti del proprio tempo!
  • GRAZIE a chi mi segue senza mai condividere una sola parola di ciò che scrivo o dico in radio: le critiche, ma anche soltanto il confrontarmi con un punto di vista diverso dal mio, rappresenta sempre un'opportunità di arricchimento!
  • GRAZIE a chi deciderà di seguirmi anche nel 2015!
Buone feste a tutti e...ci si rivede nell'anno nuovo!

sabato 20 dicembre 2014

DIARIO DI BORDO/22 - Cagliari-Juventus 1-3 (Serie A, 16a giornata)


IL TABELLINO
CAGLIARI-JUVENTUS 1-3 (primo tempo 0-2)
MARCATORI: Tevez (J) al 3'pt, Vidal (J) al 15'pt, 6'st Llorente (J), 20'st Rossettini (C)
CAGLIARI (4-4-1-1): Cragno; Benedetti (1'st Donsah), Ceppitelli, Rossettini, Capuano; Balzano, Conti, Ekdal, Avelar; Cossu; Ibarbo (29'st Caio Rangel). Allenatore: Zeman
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Ogbonna, Chiellini, Evra; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pereyra (35'st Padoin); Tevez (41'st Giovinco), Llorente (28'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

LA PARTITA
La Juventus batte per 3-1 il Cagliari nell'ultima partita di campionato del suo trionfale 2014 e si affaccia nel migliore dei modi alla partita di lunedì in Supercoppa contro il Napoli. Dopo 15 minuti gli uomini di Allegri conducono già per 2-0 grazie alle reti segnate da Tevez (zampata sugli sviluppi di un'azione nata da un calcio d'angolo) e Vidal (conclusione a giro dopo una respinta difettosa della difesa sarda); ad inizio ripresa Llorente chiude i conti con una girata su assist di Pirlo, mentre il gol sardo segnato di testa da Rossettini serve solo per rendere meno pesante il passivo per gli Zeman-boys. Con questo risultato i bianconeri si portano temporaneamente a +4 nei confronti della Roma (impegnata questa sera contro il Milan) e possono concentrarsi esclusivamente sul match di lunedì a Doha

NUMERI INEQUIVOCABILI (CON BUONA PACE DEI SOLITI NOTI...)
Nel mio primo intervento televisivo, datato 29 marzo 2012, mi capitò di pronunciare la seguente frase: "Partiamo dai numeri perchè i numeri non mentono mai!"; tale frase la ripeto spesso tanto nei miei articoli quanto nei miei interventi in radio e sui social network perchè le opinioni sono sempre rispettabili, ma i dati di fatto e i numeri sono incontestabili. Premesso questo, veniamo ai numeri che ci interessano: nell'anno solare 2014 la Juventus ha totalizzato 95 punti, superando il record di 92 punti stabilito nel 2012; il successo contro il Cagliari, inoltre, porta a 390 il conto dei giorni trascorsi dai bianconeri in testa alla classifica (posizione occupata dal 25 novembre dello scorso anno, quando la Juventus di Conte vinse per 2-0 a Livorno e approfittò dello 0-0 interno della Roma contro il Cagliari). Questi sono i numeri, con buona pace di chi ancora farnetica di sistemi, aiutini e facezie simili...

BUFFON RISPONDE "PRESENTE!"
E anche stasera Gianluigi Buffon ha compiuto il suo dovere facendosi trovare pronto in occasione del colpo di testa di Ekdal quando il punteggio era ancora fermo sull'1-0

E OGBONNA FECE IL COAST TO COAST...
Continuano ad arrivare segnali positivi anche da Angelo Ogbonna, che in questa stagione continua ad offrire prestazioni confortanti (anche se bisogna ammettere che peggio di certe uscite della scorsa stagioni c'era solo una catastrofe termo-nucleare!) soprattutto perchè è nella difesa a quattro che il centrale ex Torino rende al meglio. Detto questo, vi confesso che sono trasecolato quando ho visto il buon Angelo esibirsi in un coast to coast simile a quello fatto da Andrea Barzagli in uno Juventus-Roma di due anni fa (per la cronaca, il tecnico di quella Roma era proprio Zeman...)

VIDAL-GOL: BRAVO, ARTURO!
Contro la Sampdoria (e anche in molte partite precedenti) avevo criticato il momento negativo che stava attraversando Arturo Vidal: una forma ancora non al top e un ruolo, quello di trequartista, che a mio parere poco si addice alle caratteristiche del cileno. Contro il Cagliari Allegri lo ha confermato sulla linea dei centrocampisti (con Pereyra avanzato dietro le punte) e Arturo ha risposto con una prestazione decisamente migliore delle altre e impreziosita da un bel gol; a questo punto non resta che sperare che questa prova sia solo la prima di una lunga serie

MARCHISIO UN PO' TIMIDO. PENSIERINO A DOHA?
Piccolo passo indietro, sul piano della prestazione, per Claudio Marchisio: il numero 8 bianconero, infatti, è apparso timido e il suo unico acuto è stato il cross per il colpo di testa di Llorente parato da Cragno in avvio di gara, Che Claudio fosse preoccupato per una possibile ammonizione che gli avrebbe fatto saltare la sfida di Supercoppa di lunedì? Chissà...

EVRA: QUALCHE BUON SEGNALE...
Magari sarà anche stato agevolato dal pessimo funzionamento del tandem Benedetti-Balzano sulla sua fascia di competenza, ma la prova di Patrice Evra in terra sarda è stata da sufficienza piena. A dire il vero contro la Sampdoria era anche arrivato il gol, ma nel secondo tempo il francese era apparso impreciso come nelle sue prime uscite juventine

BENE PEREYRA
Confermato per la terza partita consecutiva da Allegri nel ruolo di trequartista, Roberto Pereyra ha offerto una prestazione complessivamente positiva, anche se in fase di conclusione è stato piuttosto remissivo (nella ripresa ha preferito mettere il pallone al centro anzichè tirare da posizione favorevole)

LLORENTE-CAGLIARI: TU CHIAMALA, SE VUOI, VITTIMA PREFERITA!
Tornato a segnare dopo tre partite di digiuno (l'ultimo gol lo aveva segnato in Champions League contro il Malmoe), Fernando Llorente ha segnato il suo quarto gol in tre partite al Cagliari: ne aveva segnati due nel 4-1 bianconero al "Sant'Elia" del 10 gennaio e uno nella gara conclusiva dello scorso campionato. Tu chiamala, se vuoi, bestia nera!

SOLO UN GOL MANCATO PER MORATA
Come da copione consolidato in questa stagione, nella ripresa Allegri ha richiamato in panchina Llorente sostituendolo con Alvaro Morata: lo spagnolo ex Real, tuttavia, non è riuscito ad incidere allo stesso modo in cui aveva precedentemente inciso il giocatore da lui sostituito e l'unica occasione degna di nota è stata un pallonetto terminato fuori di poco nel finale

A PROPOSITO DI ZEMAN...
E andiamo, come ampiamente prevedibile, ad affrontare il discorso relativo ad uno dei protagonisti più attesi della partita di oggi, ovvero il tecnico del Cagliari Zdenek Zeman. Dato che la mia opinione in merito al personaggio è nota, mi limiterò a fare alcune semplicissime considerazioni.
  1. Ricordate cosa si diceva prima della partita di ieri sera? Si parlava di una Juventus alle prese con problemi offensivi (solo un gol segnato nelle ultime tre partite tra campionato e Champions League), di una squadra ammalata di "pareggite" dopo i tre segni X consecutivi contro Fiorentina, Atletico Madrid e Sampdoria e, da ultimo, si parlava (a ragion veduta!) di un Vidal in crisi dopo le ultime prestazioni. Ci è voluto Zeman per cancellare tutte insieme queste situazioni consegnandole agli archivi...
  2. Poco prima del fischio d'inizio, su Mediaset Premium il moviolista ed ex arbitro Graziano Cesari ha tirato nuovamente fuori la leggenda metropolitana secondo cui la carriera scintillante di Zeman sarebbe stata sabotata e rovinata dagli oscuri magheggi di Luciano Moggi. Meno male che ci ha pensato l'ex fischietto genovese a rispolverare questa balla sesquipedale...
  3. Secondo SkySport24, la posizione di Zeman sulla panchina del Cagliari non è più salda come prima ed entro sabato il presidente rossoblu Giulini potrebbe prendere una decisione a tal proposito. Caro presidente Giulini, le rivolgo un appello sincero: lasci perdere qualunque proposito di esonerare Zeman prima della fine di questo campionato!
  4. Incredibilmente per chi ha seguito le gesta delle sue squadre, Zeman ha abbandonato il suo classico 4-3-3 per puntare su un 4-4-1-1 basato su una difesa composta da quattro difensori centrali (Ceppitelli e Rossettini più i due terzini di giornata Benedetti e Capuano), sull'avanzamento dei due terzini titolari (Balzano e Avelar) sulla linea dei centrocampisti e su un attacco composto da Ibarbo (che centravanti non è mai stato) supportato dalla fantasia di Cossu. Un difensivismo infruttuoso, visto il risultato finale e visto che i primi due gol juventini sono arrivati nel breve volgere di un quarto d'ora
  5. Riprendo quanto detto in precedenza e vado a snocciolare un po' di statistiche: dal 2006, ossia da quando Luciano Moggi è stato estromesso dal calcio, Zeman ha affrontato la Juventus in tre occasioni rimediando altrettante sconfitte (Juventus-Lecce 4-1 del 25 novembre 2006, Juventus-Roma 4-1 del 29 settembre 2012 e la partita di ieri sera), segnando solo 3 reti e subendone ben 11; non solo, ma l'ultima vittoria ottenuta da una squadra allenata dal boemo contro i bianconeri risale al 15 novembre 1998 (Roma-Juventus 2-0, reti di Paulo Sergio e Candela). Lascio a voi qualunque commento ai dati che ho appena esposto...
  6. Intervistato da Sky a fine partita, Zeman ha così parlato degli obiettivi della sua squadra: "Continuo a dire che non voglio che la squadra giochi per la salvezza". Sinceramente, a meno che il boemo non pensi che la salvezza arrivi dal cielo per un non meglio precisato intervento divino, verrebbe voglia di essere maligni e di dire che evidentemente è convinto che la sua squadra sia già spacciata. Il che, ne converrete, sarebbe tanto stravagante quanto grave...
  7. Sempre Zeman ai microfoni di Sky: "Buffon è stato più impegnato di Cragno". Caro mister, purtroppo mi duole ricordarle che la squadra che le partite vengono vinte dalle squadre i cui portieri hanno subìto meno reti al termine dei 90 minuti
  8. Se veramente Zeman dovesse essere esonerato anche stavolta, sarebbe dura far credere che c'è un Luciano Moggi che ordisce trame per sabotarne la splendida carriera...
SE I "PROFESSORONI" TACCIONO SU COSSU...
Avete presente i "professoroni" che una volta sì e l'altra pure pontificano sulla presunta impunità di cui godono quei macellai dei giocatori juventini (Chiellini in primis)? Ecco, vorrei sapere cosa hanno da dire questi signori sul fallaccio commesso da Cossu su Ogbonna e non sanzionato dal signor Mazzoleni (quello che, secondo la vulgata beota, sarebbe un arbitro al soldo di Agnelli e compagnia) neanche con l'ammonizione. Anzi no, la risposta posso immaginarla da solo: "Il fallo di Cossu? Boh, non me lo ricordo..."

CORI INCOMPRENSIBILI
Forse sarò stato distratto (può anche essere, mica sono infallibile!), ma non ho capito la ragione per la quale ad un certo punto i tifosi del Cagliari hanno intonato il coro "Sapete solo rubare!" poco dopo il gol segnato da Rossettini; anzi, se qualcuno di voi dovesse conoscere questa ragione è pregato di farmela presente. Aggiungo che è piuttosto triste che una tifoseria, anzichè incitare la propria squadra dopo un gol segnato, perda tempo ad insultare gli avversari. Ma probabilmente sono io che non ho capito una mazza di come gira il mondo...

ALLEGRI, LA RISPOSTA A GARCIA E...LA LEZIONE IMPARATA
Alla vigilia della partita di Cagliari sono rimasto favorevolmente impressionato dalla risposta che Massimiliano Allegri ha dato ad un giornalista che gli chiedeva di commentare le recenti sparate di Rudi Garcia ("Garcia? E chi è?"): da persona che due anni e mezzo fa ha criticato fortissimamente il tecnico livornese per i tre mesi di piagnistei sul gol di Muntari (critiche meritate e che rifarei tali e quali anche oggi che Allegri siede sulla panchina della Juventus!), sono contento che abbia imparato quella lezione non prestando il fianco alle continue punzecchiature che arrivano dal Grande Raccordo Anulare...

A PROPOSITO DI GARCIA: CHIUDETE GLI OCCHI E IMMAGINATE...
A proposito di Garcia, è di ieri la notizia della sospensione della squalifica inflitta al tecnico romanista e dell'annullamento di quella comminata a Holebas dopo il turbolento post-partita di domenica scorsa a Genova. Senza entrare nel merito del provvedimento (che mi sembra singolare, ma è solo una mia personale opinione), vi pongo semplicemente una domanda: cosa si sarebbe detto se per caso la partita in questione fosse stata Genoa-Juventus e i protagonisti di questa "inversione ad U" fossero stati Allegri ed un qualunque calciatore juventino? Fatta la domanda, datevi pure le risposte che ritenete...

ORA SOTTO CON LA SUPERCOPPA!
Adesso l'attenzione è tutta rivolta alla sfida di Supercoppa contro il Napoli a Doha (diretta su RaiUno dalle 18.30 italiane). Una sfida importante per diverse ragioni:
  1. che la si consideri una "coppetta" o no, è il primo trofeo stagionale e va portato a casa;
  2. permetterebbe alla Juventus di chiudere il suo 2014 trionfale nel migliore dei modi;
  3. il Napoli giocherà questa partita con il coltello tra i denti per ragioni interne (vincere la Supercoppa calmerebbe le acque agitate in casa partenopea dopo l'avvio deludente di stagione) ed esterne (vincere un trofeo contro la Juventus è un'idea che li carica a mille già di suo).
SUPERCOPPA ALLE 18.30 ANZICHÈ ALLE 18. NIENTE DI MALE, PERÒ...
Intendiamoci subito: una partita che inizia mezz'ora dopo anzichè mezz'ora prima è un non-problema. Ciò che non comprendo, casomai, è la decisione di cambiare orario quattro giorni prima, soprattutto se poi questo cambiamento non sposta alcun equilibrio né da una parte né dall'altra...

BELLO RIVEDERTI, LEANDRO! A PRESTO!
Durante l'intervallo mi è capitato di vedere su Internet le immagini della visita fatta da Leandro Castan a Trigoria: il difensore della Roma ha salutato i compagni per la prima volta dopo l'intervento cui era stato sottoposto nelle scorse settimane. Una bellissima immagine per una vicenda che va al di là di qualunque rivalità e qualunque polemica tra le due squadre e tra le due tifoserie. E' stato bello rivederti, caro Leandro! Speriamo di rivederti presto anche in campo!

CONTE, LO STAGE E LA JUVENTUS: SICURI CHE IL PROBLEMA SIA QUESTO?
E intanto l'idea di Antonio Conte di realizzare uno stage a febbraio con i giocatori che fanno parte del giro azzurro è stata in larga parte sconfessata oggi dalla seguente dichiarazione: "I club italiani impegnati in Europa potranno decidere di non far prendere parte allo stage ai propri giocatori". A pronunciarla è stato Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio di Serie A e vice-presidente vicario di quella FIGC che paga lo stipendio allo stesso Conte. A questo punto è legittimo pensare che le frizioni sull'argomento stage non siano, come scrivono tanti, tra Conte e la Juventus bensì tra lo stesso C.T. azzurro e il politburo federale...

REPETITA IUVANT (SPERIAMO!)
Lo ripeto per la milionesima volta, anche se ho l'impressione che mi toccherà farlo ancora in futuro: non prendendo soldi né dalla Juventus né dalla Federazione, rivendico la totale libertà di criticare fatti e persone che non mi convincono e viceversa. Poi è ovvio che si può essere d'accordo o meno (il mondo, vivaddio, è bello perchè vario!), ma se poi qualcuno vuole leggere, qui o sui miei profili sui social network, soltanto le cose che gli piacciono, allora gli suggerisco caldamente di rivolgersi altrove...

martedì 16 dicembre 2014

DIARIO DI BORDO/21 - Juventus-Sampdoria 1-1 (Serie A, 15a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-SAMPDORIA 1-1 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Evra (J) al 12'pt, Gabbiadini (S) al 6'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Ogbonna, Evra; Vidal, Marchisio, Pogba; Pereyra (33'st Coman); Tevez (43'st Giovinco), Morata (26'st Llorente). Allenatore: Allegri
SAMPDORIA (4-3-1-2): Romero; Cacciatore, Gastaldello, Romagnoli, Regini; Rizzo, Palombo, Obiang (38'st Duncan); Krsticic (1'st Gabbiadini); Eder, Okaka (28'st Bergessio). Allenatore: Mihajlovic
ARBITRO: Doveri di Roma 1

LA PARTITA
Si ferma a 25 il numero di vittorie casalinghe consecutive della Juventus, fermata domenica sull'1-1 dalla Sampdoria di Mihajlovic. I bianconeri partono fortissimo e al 12' passano in vantaggio grazie al primo gol italiano di Patrice Evra, bravo a correggere in rete di testa un calcio d'angolo battuto da Marchisio; la Sampdoria del primo tempo è la brutta (bruttissima!) copia della squadra ammirata in questo primo scorcio di campionato e così nell'intervallo Mihajlovic sostituisce l'impalpabile Krsticic con Gabbiadini (giocatore in comproprietà proprio con la Juventus e in procinto di trasferirsi al Napoli). E così al 6', dopo che in precedenza la Juventus aveva mancato il gol del raddoppio con Pereyra, proprio l'ex atalantino regala il pareggio ai blucerchiati con una conclusione precisa che trova l'angolino basso alla destra di Buffon; l'inerzia del match, a questo punto, cambia radicalmente e al 39' ci vuole un miracolo di Buffon per impedire che un'altra conclusione di Gabbiadini, deviata con la schiena da Ogbonna, regali la vittoria agli ospiti. Con questo risultato i bianconeri, che giovedì saranno di scena a Cagliari e lunedì sfideranno il Napoli in Supercoppa, vedono ridursi ad un solo punto il vantaggio nei confronti della Roma, vittoriosa per 1-0 contro il Genoa tra le polemiche.

SI RESTA FERMI A 25
Era l'11 maggio 2013 quando la Juventus di Antonio Conte, laureatasi campione d'Italia una settimana prima grazie all'1-0 contro il Palermo, pareggiò per 1-1 in casa contro il Cagliari grazie ai gol segnati da Ibarbo e Vucinic. Da allora i bianconeri hanno inanellato 25 successi consecutivi in campionato: una serie impressionante, interrottasi tuttavia con il pareggio di domenica contro quella Sampdoria che era stata l'ultima squadra ad espugnare lo Juventus Stadium il 6 gennaio 2013 con il 2-1 firmato dalla doppietta di Mauro Icardi dopo l'iniziale vantaggio bianconero firmato da Giovinco su calcio di rigore

UNA JUVENTUS DOUBLE FACE
Ricordate quale era stato il limite della prima Juventus di Conte, che pure era riuscita a vincere lo scudetto senza perdere una sola partita? Quello di pareggiare partite dominate interamente o in larga parte. Questo è quello che è successo anche domenica alla formazione di Allegri, che ha avuto il pallino del gioco in mano per 45 minuti senza però chiudere i conti e pagando per questo dazio nella ripresa, quando Mihajlovic ha cambiato l'assetto della propria formazione passando da uno sterile 4-3-1-2 ad un 4-3-3 puro

EVRA: GOL E DISATTENZIONE
L'espressione migliore della Juventus double face descritta al punto precedente è sicuramente Patrice Evra, che prima ha siglato il gol del vantaggio bianconero staccando benissimo di testa sugli sviluppi di un corner battuto da Marchisio e poi ha sbagliato la chiusura su Gabbiadini in occasione del pareggio doriano (anche se Gabbiadini è stato comunque bravissimo nell'indovinare la conclusione vincente)

CARO ARTURO, NON CI SIAMO!
Riportato a centrocampo con l'avanzamento di Pereyra dietro le punte, Arturo Vidal non ha nuovamente convinto: una prestazione decisamente opaca, con tanto di espulsione rischiata nel finale per un brutto fallo su Duncan non sanzionato con il secondo giallo dall'arbitro Doveri. Oggi alcuni giornali riportano la notizia di una possibile panchina del cileno a Cagliari e questa, tutto sommato, rischia persino di essere una buona notizia...

TEVEZ EGOISTA, MORATA NON PERVENUTO
Gli attaccanti scelti da Allegri per questa partita erano stati Carlos Tevez e Alvaro Morata. L'argentino è stato autore di una prova tutt'altro che convincente, ma gli va comunque riconosciuta l'attenuante rappresentata da un utilizzo pressochè ininterrotto da un mese e mezzo a questa parte (le uniche due partite in cui l'Apache era partito dalla panchina erano state quelle di Empoli e di Firenze); lo spagnolo, che non giocava titolare dalla partita di Champions League contro l'Olympiakos a Torino, ha deluso le aspettative ed è stato poco efficace in fase di conclusione

SAN GIGI DA CARRARA
Se oggi su questo blog si sta commentando un pareggio e non una sconfitta il merito è di Gianluigi Buffon e della strepitosa parata compiuta in occasione della conclusione da fuori di Gabbiadini deviata involontariamente da Ogbonna

DEMERITI JUVENTINI E MERITI DORIANI
I demeriti della Juventus, tuttavia, non devono far passare in secondo piano i meriti della Sampdoria: i blucerchiati, dopo un primo tempo orribile, nella ripresa hanno cambiato assetto e ritmo sfiorando l'impresa con la conclusione di Gabbiadini miracolosamente respinta da Buffon. La formazione di Mihajlovic conferma in tal modo di essere la rivelazione di questo campionato, come già si era visto in occasione dei pareggi ottenuti contro Roma e Napoli

GABBIADINI: SICURI DI VOLERLO LASCIAR ANDARE A NAPOLI?
Come detto in precedenza, Manolo Gabbiadini ha vestito i panni del man of the match: subentrato nella ripresa a Krsticic, l'ex atalantino ha siglato il gol del pareggio e si è visto negare la doppietta da una grande parata di quel mostro sacro chiamato Buffon. Proprio sicuri che sia il caso di lasciarlo partire per Napoli?

BIANCONERI vs. BLUCERCHIATI? NON DIREI PROPRIO!
La Juventus è scesa in campo con la seconda maglia, di colore blu, mentre la Sampdoria ha optato per il rosso della terza divisa di gioco: alla luce di questo, non credete sia inappropriato parlare della partita di domenica utilizzando i termini "bianconeri" e "blucerchiati"?

IL CALCIO D'ANGOLO? LASCIATE PERDERE, CHE E' MEGLIO...
Naturalmente il popolo anti-juventino, costantemente alla ricerca di argomenti per far della cagnara, si è stracciato le vesti perchè Marchisio avrebbe battuto il calcio d'angolo da cui è nato il gol di Evra con il pallone leggermente fuori dalla lunetta preposta. Vorrei però sapere se lorsignori hanno da ridire sul fatto che il 99% dei calci d'angolo del campionato vengono battuti in questo modo (persino il gol di Muntari, al quale ogni tanto i milanisti si appellano ancora, fu battuto in questa maniera!). Anzi no, non vorrei saperlo perchè lo so già...

CHIUDERE COME SI DEVE UN ANNO STRAORDINARIO
Vincere contro il Cagliari e aggiudicarsi la Supercoppa nel match di lunedì a Doha contro il Napoli sarà il modo migliore per chiudere un 2014 che per la Juventus è stato strepitoso con il terzo scudetto consecutivo dell'era Conte conquistato alla cifra siderale di 102 punti. Tanto in Sardegna quanto (soprattutto!) in Qatar servirà una squadra concentrata e decisa a dare il massimo contro avversari che ovviamente venderanno cara la pelle; senza contare che all'ombra del Vesuvio le partite contro la Juventus sono sempre sentite in maniera particolare (e sai che novità!) e la gara di Supercoppa è vista, se non come l'ultima spiaggia per salvare la stagione, come qualcosa che ad essa somiglia parecchio...

NO COMMENT
Contrariamente a quanto fatto dopo Juventus-Atletico Madrid e in altre circostanze, stavolta ho deciso di non soffermarmi a commentare certe disquisizioni vagamente lunari fatte da qualche espertone della domenica dopo la partita di ieri. Le ragioni sono due: da un lato non mi va di ripetere sempre le stesse cose, dall'altro ho cose ben più serie di cui occuparmi e quindi passo oltre...

SU GENOA-ROMA LA PENSO COSI'...
Ecco cosa penso degli episodi accaduti durante Genoa-Roma:
  1. il rigore per i giallorossi c'era, ma il portiere del Genoa non andava espulso perchè la presenza di Burdisso e De Maio nei pressi della linea di porta rende inesistente la chiara occasione da gol;
  2. l'arbitro Banti ha gestito malissimo tanto alcuni provvedimenti tecnici (il mani di Yanga-Mbiwa non è stato sanzionato, mentre quello successivo di Perotti sì) quanto alcuni provvedimenti disciplinari;
  3. sfido chiunque a prendere una decisione come quella dell'annullamento del gol del Genoa nello spazio di pochi secondi e senza possibilità di replay;
  4. quando Garcia, intervistato durante Stadio Sprint su Rai2, sostiene che si dovrebbe parlare di calcio anzichè di episodi arbitrali dice una cosa teoricamente condivisibile, ma vorrei anche che il mister mi spiegasse per quale ragione questa linea di pensiero vale in alcuni casi e non in altri;
  5. è davvero comico il fatto che chi, a suo tempo, titolò a caratteri cubitali "Campionato falsato" oggi venga a spiegarci che è tutto normale e che, invece, la Roma a quest'ora sarebbe prima se non fosse stato per quanto avvenuto allo Juventus Stadium;
  6. il sito CanaleGenoa.it ha smesso di dare notizie per tutto il pomeriggio e la serata di ieri in segno di protesta, a dimostrazione di come esista qualche sperduto angolo dell'orbe terracqueo capace di indignarsi anche quando i favori arbitrali non riguardano la Juventus e questo, condivisibile o meno che sia, almeno è un modo di fare coerente;
  7. fanno un po' sorridere le parole pronunciate nel post-gara da Preziosi, specie se si tiene conto di certi fatti che in anni passati hanno visto protagonista il patron genoano;
  8. Rudi Garcia squalificato per due giornate per aver tentato di colpire con uno schiaffo il responsabile degli steward in servizio allo stadio di Genova (il quale ha anche dichiarato di aver ricevuto uno sputo da un "signore con addosso la tuta della Roma"), Josè Holebas squalificato per un turno per aver mostrato il dito medio al pubblico di fede genoana: e meno male che qualcuno dei personaggi qui elencati invoca l'abbassamento dei toni...
DEMOCRATICAMENTE BLOCCATO
Scrivendo di calcio e avendo idee piuttosto marcate, a volte mi capita di beccare insulti sui social network da parte di fini intellettuali usciti direttamente dall'Accademia della Crusca: una cosa sgradevole, ma che fa parte del gioco e con la quale chiunque ambisca a svolgere questo mestiere deve fare i conti. Tuttavia, poichè so quanto ricevere gli insulti sia sgradevole, cerco sempre di mantenere un buon livello di educazione quando sui social network di cui sopra mi ritrovo a discutere di calcio con giornalisti infinitamente più importanti e navigati di me perchè penso che sia legittimo avere idee differenti, ma che al tempo stesso dal concetto di buona educazione (che quelle due splendide persone che sono i miei genitori, vivaddio, mi hanno insegnato) non si possa e non si debba mai prescindere. Qualche giorno fa, tuttavia, tre illustri opinion leaders della stampa sportiva italiana mi hanno bloccato perchè pare che non abbiano apprezzato le mie idee differenti dalle loro ed espresse educatamente, anche se con quel pizzico di ironia pungente che spesso mi capita di utilizzare. E il bello è che una volta sì e l'altra pure almeno due di loro amano definirsi "persone aperte al dialogo". Chi sono costoro? Vi do tre aiutini (uno per parte): il primo dirige un giornale che il 6 ottobre, all'indomani di Juventus-Roma, è uscito con un titolo di prima pagina che era uno strepitoso inno alla moderazione e all'abbassamento dei toni; il secondo è un giornalista i cui pronostici azzeccati hanno la stessa frequenza dei congiuntivi pronunciati in maniera corretta da Di Pietro; il terzo è un giornalista che un anno fa paragonò l'Inter di Mazzarri alla prima Juventus di Conte e che poi, dopo un po' di tempo, scrisse un tweet di una moderazione sconfinata che recitava "Voi juventini siete solo incivili". Vediamo un po' se indovinate di chi sto parlando...

TAVECCHIO, LOTITO, FERRERO: TRE PESI, TRE MISURE E UN SOLO CAOS!
Ieri la Federazione ha inflitto 3 mesi di inibizione al presidente della Sampdoria Massimo Ferrero per aver chiamato "filippino" Erick Thohir lo scorso 26 ottobre nel corso della trasmissione Stadio Sprint su Rai2; trattasi, per la cronaca, della stessa Federazione che non ha preso provvedimenti nei confronti del suo presidente Carlo Tavecchio per la storia delle banane (provvedimenti che invece hanno preso tanto l'UEFA quanto la FIFA) di cui tanto si è parlato durante l'ultima estate e che ha impedito a Beppe Marotta di querelare Claudio Lotito per la famosa frase "Con un occhio gioca a biliardo e con l'altro segna i punti!" limitandosi per questo a punire il patron della Lazio con una multa che definire irrisoria è un eufemismo. A questo punto sorgono spontanee tre semplici considerazioni:

  1. per me quella di Ferrero non è una frase offensiva, ma una gaffe grossolana tipica dello stile naif del personaggio (fermo restando che, a mio avviso, un presidente dovrebbe stare decisamente più attento a questi aspetti);
  2. al caso Ferrero, al caso Tavecchio e al caso Lotito sono stati applicati tre metri di giudizio differenti e allora, a prescindere dalle opinioni personali, sarebbe bene che qualcuno spiegasse quale di questi tre metri di giudizio è quello giusto;
  3. a differenza di molti, non sono scandalizzato o sorpreso nè dal mancato provvedimento preso dalla FIGC nei confronti di Tavecchio (ve lo immaginate un dipendente che prende un provvedimento nei confronti del suo datore di lavoro?) nè dall'irrisoria sanzione comminata a Lotito...

CARO MACALLI, PARLARE D'ALTRO NON PAGA
Dopo aver guadagnato l'attenzione mediatica per i suoi attacchi virulenti nei confronti di Andrea Agnelli, colpevole semplicemente di sostenere la candidatura di Demetrio Albertini contro quella di Carlo Tavecchio, ieri Mario Macalli ha ricevuto uno smacco di non poco conto in quel di Firenze: l'assemblea della Lega Pro, infatti, ha bocciato il bilancio della stagione 2013/14 e ben 40 società sulle 69 che hanno preso parte al terzo campionato calcistico nazionale nella scorsa stagione hanno votato contro. Lo scenario naturale, in una situazione del genere, sarebbe quello delle dimissioni di Macalli e di nuove elezioni per eleggerne il successore, anche se ieri il diretto interessato ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di abbandonare lo scranno su cui è seduto "solo" dal 1997: e del resto è noto che in Italia lo sport delle dimissioni sia di gran lunga il meno praticato...

OTTO ANNI SENZA ALE E RICKY...
Chiudo rivolgendo un pensiero all'ottavo anniversario della tragedia che il 15 dicembre 2006 pose fine alle vite di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, rispettivamente centrocampista e portiere della formazione Berretti della Juventus: i due, terminato l'allenamento, stavano raccogliendo dei palloni nel centro sportivo di Vinovo e ad un certo punto scivolarono in un laghetto artificiale annegandovi. Ovunque voi siate, cari ragazzi, sappiate che nessuno vi ha dimenticati. Possiate riposare in pace!

mercoledì 10 dicembre 2014

DIARIO DI BORDO/20 - Juventus-Atletico Madrid 0-0 (Champions League, prima fase, 6a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-ATLETICO MADRID 0-0 (primo tempo 0-0)
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Pereyra, Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez, Llorente. Allenatore: Allegri
ATLETICO MADRID (4-2-3-1): Moyà; Juanfran, Gimenez, Godìn, Siqueira; Gabi, Mario Suàrez; Koke, Raul Garcia, Arda Turan; Mandzukic. Allenatore: Simeone
ARBITRO: Collum (Scozia)

LA PARTITA
Alla Juventus bastava il pareggio per ottenere la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League e così è stato: pareggiando per 0-0 contro l'Atletico Madrid allo Juventus Stadium, i bianconeri hanno ottenuto il secondo posto nel girone (alle spalle degli stessi colchoneros) con un punto di vantaggio nei confronti dell'Olympiakos, vittorioso per 4-2 in casa contro il Malmoe. Nel primo tempo sono gli uomini di Simeone a sfiorare il vantaggio con Koke prima (miracolo di Buffon) e Mario Suàrez poi (respinta in tuffo dello stesso portiere bianconero), mentre la formazione di Allegri si fa vedere dalle parti di Moyà soltanto con una punizione di Pirlo alta di poco; nella ripresa Gabi colpisce il palo direttamente su calcio d'angolo, mentre i bianconeri creano qualche scompiglio con due conclusioni da fuori di Vidal (respinta a mano aperta da parte di Moyà) e Pogba (con l'estremo difensore spagnolo che se la cava con qualche affanno). Nel finale non accade più nulla e lo 0-0 accontenta sia gli spagnoli, che con tale risultato conservano il primo posto nel girone, che i bianconeri, di nuovo tra le migliori 16 squadre europee dopo due stagioni; il sorteggio si terrà lunedì 15 a Nyon

GARANZIA BUFFON
La serata poteva mettersi male (anzi malissimo!) se Gianluigi Buffon non avesse compiuto un miracolo sbattendo la porta in faccia a Koke. Chissà che qualcuno dalle parti di Roma non abbia in mente di insegnare anche questo al capitano della Juventus e della Nazionale...

LLORENTE: UN GIGANTE INGHIOTTITO DAGLI ALTRI GIGANTI (QUELLI SPAGNOLI)
A conti fatti non si è rivelata vincente la scelta di confermare Fernando Llorente in avanti lasciando fuori Morata: privilegiare la forza fisica del navarro a scapito della velocità negli spazi dell'ex Real, infatti, ha avuto il solo effetto di costringere il primo ad essere sistematicamente anticipato dai difensori spagnoli, che in materia di gioco aereo hanno sempre avuto la meglio

QUANTO HA PESATO L'ASSENZA DI MARCHISIO A CENTROCAMPO!
L'ultima defezione cui ha dovuto far fronte Massimiliano Allegri è stata quella di Claudio Marchisio, costretto al forfait da un attacco influenzale e sostituito nell'undici titolare da Pereyra: vista la prestazione complessiva del centrocampo bianconero e del momento di forma particolarmente propizio che stava attraversando il numero 8 bianconero, sono convinto che la sua assenza ieri abbia pesato tanto nell'economia del gioco

TIMIDI SEGNALI DI RIPRESA DA PARTE DI EVRA
Preferito all'ultimo minuto a Padoin (magari in ragione di una maggior esperienza in campo internazionale), Patrice Evra ha fornito una prestazione sufficiente. Nulla di eccezionale, intediamoci, ma rispetto alle prestazioni impacciate di qualche tempo fa il passo avanti c'è ed è evidente

IL TIRO DA FUORI IN ASSENZA DI SBOCCHI
Con Pirlo non nella sua miglior serata, Tevez costretto a prendere palla a metà campo e alla ricerca costante di varchi inesistenti e Llorente stretto nella morsa dei difensori spagnoli, le uniche due occasioni pericolose costruite dalla Juventus ieri sera sono arrivate attraverso due conclusioni da fuori: prima Vidal ha costretto Moyà alla parata a mano aperta, poi lo stesso portiere dei colchoneros ha respinto con qualche affanno un tiro velenoso di Pogba

NIENTE CALCIO CHAMPAGNE, MA PARTITA ACCORTA PER NON SCOPRIRSI
In tanti sono rimasti delusi dal fatto che la Juventus ha giocato con un atteggiamento tattico poco votato all'attacco e improntato essenzialmente sul non prenderle. Opinione personale: in quella situazione (soprattutto di classifica) è meglio una partita accorta senza scoprirsi piuttosto che lanciarsi ciecamente all'attacco concedendo spazi all'avversario e rischiando di prendere quel gol che ti spedisce dritto dritto in Europa League; poi è ovvio che questa accortezza può penalizzare lo spettacolo...
(N.B. questo punto sarà ripreso più avanti...)

PROSEGUE L'IMBATTIBILITA' EUROPEA ALLO JUVENTUS STADIUM
Quello ottenuto ieri sera è stato il decimo risultato utile consecutivo ottenuto dalla Juventus fra le proprie mura in Europa: dopo l'ultima sconfitta datata 10 aprile 2013 (quarti di finale di Champions League, Juventus-Bayern Monaco 0-2) i bianconeri hanno ottenuto cinque vittorie (3-1 contro il Copenaghen, 2-0 contro il Malmoe e 3-2 contro l'Olympiakos in Champions, 2-0 contro il Trabzonspor e 2-1 contro il Lione in Europa League) e altrettanti pareggi (2-2 contro Galatasaray e Real Madrid e lo 0-0 di ieri sera contro l'Atletico Madrid in Champions, 1-1 contro la Fiorentina e 0-0 contro il Benfica in Europa League)

"ALLEGRI NON MANGIA IL PANETTONE", DICEVANO...
Se dovessi citare tutte le previsioni apocalittiche fatte dalle solite menti illuminate circa l'esperienza juventina di Massimiliano Allegri dal 16 luglio ad oggi, probabilmente non mi basterebbe un server da 1 TB per farcele entrare tutte. Tra le tante ce n'è tuttavia una che mi fa particolarmente sorridere: "Vedrete che Allegri il panettone non lo mangia!", frase pronunciata all'indomani della sconfitta di Madrid contro l'Atletico. Poichè non faccio l'indovino (anche se qualche mio amico su Facebook, in passato, ha sostenuto il contrario), non sono in grado di dire il 10 dicembre quali saranno i risultati che Allegri otterrà sulla panchina della Juventus; di sicuro c'è da star certi che quest'anno il panettone lo mangia e, a giudicare da quanto fatto finora, se lo divorerà in un sol boccone...

I SOLITI (NOIOSISSIMI) PARAGONI
Tanto per cambiare, la conquista degli ottavi di finale da parte della Juventus ha rappresentato il pretesto per scatenare il solito derby tra "contiani" e "anti-contiani", tra chi dice "Allegri deve ancora arrivare ai quarti come fece Conte due anni fa" e chi invece sostiene che "intanto Allegri è arrivato agli ottavi, mentre Conte fu eliminato l'anno scorso". E allora, anche se non amo ripetermi, rinnovo il quesito posto qualche tempo fa: ma sarà mai possibile gioire per i risultati della Juventus di oggi conservando bellissimi ricordi di quella di ieri? Ma, come dissi già a suo tempo, probabilmente sono io a non aver capito una mazza di come gira il mondo!

"TANTO AL PROSSIMO TURNO ARRIVA L'ELIMINAZIONE!", DISSERO QUELLI CHE NEANCHE CI SONO...
Il pareggio, e il conseguente secondo posto nel girone, espone la Juventus al rischio di pescare una big europea (eccezion fatta per l'Atletico Madrid, dato che secondo il regolamento agli ottavi non si può affrontare una squadra che faceva parte dello stesso girone al primo turno) e gli anti-juventini, appena riavutisi dallo shock per non poter festeggiare l'eliminazione di quei manigoldi vestiti di bianconero, hanno immediatamente colto l'occasione per ricordare che tanto "l'eliminazione agli ottavi è scontata". Posto che, se nel sorteggio di lunedì prossimo la Juventus pescasse una squadra di primissima fascia, il rischio ci sarebbe, fa abbastanza sorridere il fatto che la profezia precedentemente citata arrivi da tifosi le cui squadre (o, in alcuni casi, cosiddette tali!) in Champions League non ci sono nemmeno o sono uscite ai preliminari...

IL "BISCOTTO" SECONDO GLI ANTI-JUVENTINI...
Non paghi del ritornello dell'eliminazione certa della Juventus agli ottavi, i soggetti citati al punto precedente ne hanno tirata fuori un'altra parlando di "biscotto" tra le due squadre; trattasi, c'è da star certi, degli stessi soggetti che avrebbero parlato di "biscotto" anche se la Juventus avesse preso a schiaffoni l'Atletico non facendo mai vedere il pallone agli uomini di Simeone. Dunque indovinate quale sarebbe stato, secondo loro, l'unico risultato che avrebbe rispecchiato fedelmente i valori dello sport eccetera eccetera. Suvvia, non è difficile...

...E SECONDO TANTI JUVENTINI!
Naturalmente vale sempre il detto "da certi juventini mi guardi Iddio, che dagli anti-juventini mi guardo io" e quindi vale la pena di spendere due parole anche nei confronti di quei tanti juventini che, anzichè godersi una qualificazione che lo scorso anno era sfumata benchè fosse ampiamente alla portata, stanno lì ancora a lamentarsi del fatto che tale qualificazione sia arrivata attraverso il fatidico "biscotto". Ma qui devo fare ammenda perchè evidentemente quello strano sono io: già, perchè evidentemente sono strano se preferisco prendere atto di una qualificazione raggiunta piuttosto che arrovellarmi su certe scemenze; però vi confesso anche che, se la normalità è quella che leggo in giro da 12 ore a questa parte, tutto sommato la stranezza non è poi così male!

NON DICO TANTO, MA ALMENO LE CITAZIONI!
Ovviamente, in questa fase di illuminate dissertazioni su "biscotti" vari ed eventuali, è riaffiorato come un mantra la famosa frase "Meglio due feriti che un morto!", che tutti (anti-juventini e juventini) attribuiscono a Gianluigi Buffon: posto che è vero che due anni e mezzo fa il capitano della Juventus e della Nazionale pronunciò quella frase, forse sarebbe bene ricordare che il primo a tirarla fuori fu Aldo Agroppi nel 2005 e nel 2008; eppure non dovrebbe essere così difficile citare correttamente gli autori di certe frasi...

FISCHI vs. CONCRETEZZA
Non avendo una presunzione tanto smisurata, non avendo alcuna stima per chi pretende di insegnare il tifo agli altri e non avendo, per ragioni geografiche fin troppo ovvie, la possibilità di essere una presenza fissa allo Juventus Stadium, mi permetto di rivolgere il seguente quesito a chi avrà voglia di rispondermi: mi spiegate i fischi negli ultimi minuti della partita? Avreste preferito una Juventus che giocasse tutta sbilanciata in avanti con il rischio di prendere gol e di ritrovarsi, come d'incanto, terza? Perchè, se ieri fosse stata presa per buona la vostra linea di pensiero, ieri lo scenario sarebbe stato il seguente: squadra all'attacco per sotterrare l'Atletico sotto una marea di gol, poi magari Arda Turan o chi per lui prende palla, si infila in uno spazio lasciato dietro (perchè se si attacca nel modo auspicato da voi è fisiologico che dietro rimangano dei varchi) e segna il gol che spedisce la Juventus dritta dritta in Europa League...

sabato 6 dicembre 2014

DIARIO DI BORDO/19 - Fiorentina-Juventus 0-0 (Serie A, 14a giornata)


IL TABELLINO
FIORENTINA-JUVENTUS 0-0 (primo tempo 0-0)
FIORENTINA (3-5-1-1): Neto; Savic, G. Rodriguez, Basanta; Joaquìn (32'st Aquilani), M. Fernandez, Pizarro, Borja Valero, Marcos Alonso; Cuadrado (42'st Kurtic); M. Gomez (25'st Babacar). Allenatore: Montella
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Pereyra (42'st Padoin), Vidal, Pirlo (33'st Marchisio), Pogba, Evra; Coman (16'st Tevez), Llorente. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Rizzoli di Bologna

LA PARTITA
Pareggio a reti bianche al "Franchi" tra due squadre che si sono annullate in tutto e per tutto: lo 0-0 maturato sul campo di Firenze rappresenta una drastica inversione di tendenza rispetto alle avvincenti sfide delle ultime tre stagioni. Le due squadre lottano tanto in mezzo al campo, ma nel primo tempo sia Neto che Buffon restano sostanzialmente inoperosi per poi compiere solo un intervento a testa nella ripresa (il portiere viola ci mette i pugni su una conclusione non irresistibile di Evra, mentre il capitano juventino deve impegnarsi parecchio su un tiro dalla distanza di Cuadrado). Ora la Juventus, che oggi può vedere la Roma avvicinarsi in caso di successo dei giallorossi contro il Sassuolo, può concentrarsi sulla delicatissima sfida di Champions League contro l'Atletico Madrid, in programma martedì allo Juventus Stadium

DUE SQUADRE SPECULARI
Lo 0-0 finale è figlio anche di due squadre scese in campo in maniera speculare e che hanno finito per annullarsi: entrambe, infatti, presentavano un centrocampo a cinque con un regista puro nel mezzo (da una parte Pizarro, dall'altra Pirlo) ed entrambe in attacco potevano contare su un centravanti forte fisicamente (da una parte Mario Gomez, dall'altra Fernando Llorente) supportato da una seconda punta veloce (da una parte Cuadrado, dall'altra Coman)

COMAN: LA VOLONTA' C'ERA, GLI SPAZI NO
Schierato da titolare per la seconda volta in stagione (non accadeva da Chievo-Juventus 0-1 della prima giornata) per dare un turno di riposo all'onnipresente Tevez, Kingsley Coman ha cercato costantemente di mettersi in luce cercando qualche spunto vincente; purtroppo il francesino ha trovato pochi spazi andando sistematicamente a "sbattere" contro i difensori viola. I numeri tuttavia ci sono, dunque non resta che aspettare la prossima occasione sperando che sia più fortunata

LLORENTE RIFORNITO POCO E MALE
Anche Fernando Llorente non è riuscito ad incidere e la sua unica conclusione degna di nota è arrivata nel primo tempo terminando altissima. Epperò bisogna anche dire che il navarro (come anche Mario Gomez sul fronte opposto) di palloni ne ha ricevuti pochissimi....

BONUCCI MIGLIORE IN CAMPO...
Ne ho spesso criticato (anche in maniera piuttosto aspra) gli errori passati, ma sarei cieco se non dicessi che ieri sera la prestazione di Leonardo Bonucci è stata splendida: sempre puntuale negli interventi, il centrale viterbese è stato addirittura decisivo quando con un guizzo ha impedito a Mario Gomez di involarsi verso la porta di Buffon e si è reso protagonista di un preziosismo quando ha recuperato un pallone spostandoselo con il tacco e facendo ripartire l'azione dalle retrovie. La speranza è che Bonucci continui su questi standard evitando di ripetere errori che un anno fa si sono rivelati purtroppo decisivi (leggi la tardiva chiusura su Sneijder ad Istanbul o la marcatura blanda su Garay a Lisbona)

...E OGBONNA UN PAIO DI GRADINI SOTTO
La sua prestazione non è stata perfetta come quella di Bonucci, ma va detto che anche Angelo Ogbonna ha strappato la piena sufficienza dopo la sua prestazione al "Franchi". Anche l'ex centrale del Torino, dopo le tante (troppe!) titubanze mostrate nella scorsa stagione, quest'anno sta ben figurando e c'è solo da augurarsi che prosegua su questi standard

EVRA: APPENA MEGLIO RISPETTO A DOMENICA, MA ANCORA NON CI SIAMO
La prestazione di Patrice Evra (confermato a sinistra sia per ragioni di turn-over che a causa delle assenze) è stata appena migliore rispetto a quanto visto nel derby di domenica, ma nel complesso il francese ex Manchester United continua a non convincere. Del resto, carta di identità alla mano, era impensabile farne un perno insostituibile sulla corsia mancina e, infatti, contro l'Atletico Madrid lascerà il posto a Padoin

BUFFON C'E'!
Il 20 ottobre dello scorso anno il suo errore sul gol del momentaneo 2-2 segnato da Giuseppe Rossi rappresentò l'apice delle critiche piovutegli addosso, ma ieri sera Gianluigi Buffon si è fatto trovare pronto sulla conclusione dalla distanza di Cuadrado: una parata apparentemente facile, ma resa difficile dal fatto che il portiere era coperto e non ha visto partire la sfera. D'altra parte i grandi portieri sono quelli che sanno farsi trovare pronti e concentrati anche in una partita noiosa come quella di ieri

E ORA TESTA ALL'ATLETICO (POSSIBILMENTE SENZA CALCOLI...)!
Archiviata la trasferta fiorentina, l'attenzione di Massimiliano Allegri e della sua truppa può essere adesso rivolta totalmente alla sfida di martedì contro l'Atletico Madrid, che è decisiva ai fini della qualificazione agli ottavi di finale. Ai bianconeri basta anche un pareggio per ottenere il visto per il prossimo turno, ma siccome la storia è maestra sarà bene che si vada in campo senza fare calcoli e con la convinzione di poter dare il massimo, dato che Simeone e la sua squadra sicuramente non regaleranno alcunchè...

COSA SAREBBE ACCADUTO SE...?
E' verissimo che con i "se" e con i "ma" non si scrive la storia, ma per una volta voglio derogare da questo principio e rivolgere a tutti voi la seguente domanda: se a pochi secondi dal termine l'arbitro Rizzoli non avesse punito con il calcio di rigore un fallo di mano in area di un calciatore bianconero, cosa sarebbe successo? Io un'idea piuttosto precisa a questa domanda ce l'ho ben chiara in mente...

E OGGI LA ROMA PUO' PORTARSI A -1...
E intanto oggi la Roma può sfruttare l'occasione rappresentata dal pari di ieri sera e portarsi a -1 dalla capolista: ciò accadrebbe se i giallorossi battessero all'Olimpico il Sassuolo nell'anticipo delle 18. Spero solo che, se ciò dovesse realmente accadere, nessun tifoso juventino si lasci prendere dalla paura o dalla depressione...

AUGURI, PRESIDENTE!
Oggi Andrea Agnelli compie 39 anni. Doveroso, dunque, fare gli auguri ad un presidente che ha senza dubbio un merito: quello di aver risvegliato un senso di appartenenza ai colori bianconeri che sembrava essere totalmente perduto dopo il quadriennio terribile targato Cobolli Gigli, Blanc e Secco, pur commettendo alcuni errori (la stagione fallimentare con Delneri in panchina ce la ricordiamo ancora tutti). Auguri, presidente!

QUERELLE LOTITO-MAROTTA: MORALE DELLA FAVOLA...
Ricordate la querelle che ha visto protagonisti un paio di mesi fa il presidente della Lazio Claudio Lotito e l'amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta? Ricapitoliamo in breve: all'inizio di ottobre Marotta rilascia una dichiarazione nella quale afferma di trovare inopportuno l'eccessivo presenzialismo di Lotito negli ambienti della Nazionale e il patron di Lazio e Salernitana, con grande garbo e aplomb, replica con la famosa frase "Con un occhio gioca a biliardo, con l'altro mette i punti". Giustamente risentito per questa battutaccia, il 9 ottobre Marotta si rivolge alla Federcalcio per verificare se ci sia o meno la possibilità di querelare Lotito senza violare la clausola compromissoria che vieta a tesserati della Federazione di rivolgersi ad organismi esterni alla giustizia sportiva. Da via Allegri, anzichè rispondergli "Non c'è problema, faccia pure!" o "Il regolamento lo vieta, quindi non lo può fare!", tacciono per quasi due mesi (l'avreste mai detto, vista la prassi consolidata da quelle parti? Macchè...) finchè lunedì 1 dicembre arriva la risposta definitiva: Marotta non può querelare Lotito perchè il giorno prima quest'ultimo è stato punito dalla giustizia sportiva con il pagamento di un'ammenda di 10.000 euro previo patteggiamento; dunque, in definitiva, la Federazione ha taciuto per quasi due mesi, ricordandosi poi di dare un responso 24 ore dopo il pronunciamento degli organi della giustizia sportiva. E allora la morale di tutta questa storia è presto detta: se volete insultare pesantemente qualcuno e poi evitare che quello, in preda ad un comprensibile giramento di scatole, vi quereli, vi basterà semplicemente entrare a far parte dei ranghi della Federazione Italiana Giuoco Calcio!

TEMPI BIBLICI - CAPITOLO II
Giusto per restare in tema di Federcalcio, giustizia sportiva e tempi biblici, è notizia di ieri la decisione della Federazione di deferire il tecnico della Roma Rudi Garcia, il suo vice Frederic Bompard e, per responsabilità oggettiva, la medesima società giallorossa per aver "utilizzato, in concorso tra loro, 'sistemi elettronici di comunicazione', nel caso di specie un cellulare, durante la gara Livorno-Roma"; nulla di strano, se non fosse che la partita Livorno-Roma in questione risale al 25 agosto 2013 (vittoria giallorossa per 2-0 grazie ai gol di Florenzi e De Rossi). Epperò una lancia a favore della Federcalcio va spezzata perchè tale decisione è stata presa dopo un pronunciamento a tal proposito da parte della FIFA. E del resto Blatter e soci, con tutte le cose di cui si occupano, non possono certo sprecare del tempo occupandosi dell'insolito fenomeno dell'esistenza delle nuove tecnologie...

DUE PAROLINE SU DE ROSSI...
E intanto le cronache provenienti da Roma parlano di intercettazioni tra Daniele De Rossi e il boss della cosiddetta "mafia capitale". Premesso che nei confronti di De Rossi ho una stima totale e che per me egli è innocente fino a quando non verrà provata una sua eventuale responsabilità penale, ammetto anche che mi viene da sorridere nel veder vestire i panni dei garantisti (o degli ultra-garantisti) a soggetti che avrebbero vestito quelli degli ultra-forcaioli se al posto del centrocampista della Roma ci fosse stato qualunque personaggio legato (direttamente o indirettamente) al mondo Juventus. Del resto la coerenza, se non la si ha, non ce la si può certamente dare...

martedì 2 dicembre 2014

DIARIO DI BORDO/18 - Juventus-Torino 2-1 (Serie A, 13a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-TORINO 2-1 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: Vidal rig. (J) al 15'pt, Bruno Peres (T) al 22'pt, Pirlo (J) al 48'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Storari; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio (19'st Pereyra), Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez (38'st Ogbonna), Llorente (13'st Morata). Allenatore: Allegri
TORINO (3-5-2): Gillet; Maksimovic, Glik, Moretti; Bruno Peres, Gazzi, Vives (8'st Benassi), El Kaddouri (47'st Sanchez Mino), Darmian; Quagliarella (27'st Larrondo), Amauri. Allenatore: Ventura
ARBITRO: Orsato di Schio
NOTE: al 33'st espulso Lichtsteiner (J) per somma di ammonizioni

LA PARTITA
Un gol di Andrea Pirlo negli ultimissimi secondi ha consentito alla Juventus di vincere un derby tesissimo sul piano dell'agonismo e di mantenere il vantaggio di 3 punti nei confronti della Roma, a sua volta vittoriosa sull'Inter con il punteggio di 4-2. La gara è subito spigolosa e il primo episodio-chiave arriva al 14', quando l'arbitro Orsato punisce con il calcio di rigore un fallo di mano di un giocatore granata sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pirlo: sul dischetto si presenta Vidal, il quale dagli undici metri batte Gillet sia in occasione della prima battuta che in occasione della ripetizione decisa dal direttore di gara a causa dell'eccessiva presenza di giocatori nell'area granata. Al 22', tuttavia, i granata trovano il pareggio grazie a Bruno Peres, che trafigge Storari dopo una cavalcata di 70 metri e interrompe un digiuno del gol nel derby che per il Torino durava dal 2002 (l'ultimo gol era stato segnato da Cauet nel derby delle corna di Maresca). Nella ripresa il Torino sfiora il raddoppio con Quagliarella, che su assist di Amauri interviene in spaccata spedendo a lato di un soffio, mentre dall'altra parte è Bonucci a scaldare i guantoni di Gillet con una conclusione da 25 metri; al 33' Lichtsteiner, già ammonito, interviene duramente su un avversario rimediando il secondo giallo e il conseguente cartellino rosso. Il pareggio sembra essere acquisito, ma al 92' Bonucci ed Evra recuperano un pallone sulla sinistra e Vidal lo appoggia per l'accorrente Pirlo, la cui conclusione di destro si spegne nell'angolino basso alla sinistra di un Gillet vanamente proteso in tuffo: è il gol che fa impazzire di gioia l'intero Juventus Stadium e fa piombare nello sconforto il Torino e tutti i suoi tifosi, che già sognavano la fine di un'egemonia juventina sulla stracittadina che dura da sei anni. Il ritorno in campo dei bianconeri è previsto per venerdì a Firenze in un'altra partita ostica sia sul piano tecnico che (soprattutto!) su quello ambientale e che precederà la decisiva sfida europea contro l'Atletico Madrid

"FINO ALLA FINE", PER L'APPUNTO...
Uno degli slogan preferiti dai tifosi juventini è "Fino alla fine forza Juventus!" e penso che la partita di domenica sera sia alquanto istruttiva ai fini della sua comprensione...

IL GUIZZO DEL CAMPIONE IN UNA PARTITA DIFFICILE
Una partita tesa e spigolosa come questa poteva finire in parità o poteva essere risolta dal guizzo di un campione: fino al minuto 92.58 l'epilogo sembrava essere il primo, ma poi ci ha pensato Andrea Pirlo a stravolgere tutto e a mandare in visibilio l'intero Juventus Stadium. E vi sfido a non annoverare il regista bresciano nella categoria dei campioni...

COME CONTRO CATANIA E GENOA, SPERANDO NEL MEDESIMO EPILOGO...
Una vittoria come questa può essere tranquillamente accostata a quelle ottenute due stagioni fa contro Catania (1-0 firmato Giaccherini) e lo scorso anno contro il Genoa (1-0 firmato sempre da una rete al fotofinish di Pirlo): vittorie insperate e arrivate all'ultimo respiro grazie al guizzo di un campione. Per sapere se l'esito finale della stagione sarà il medesimo, tuttavia, non resta che aspettare che sia il campo a parlare...

UNA JUVENTUS MENO BRILLANTE DEL SOLITO
La vittoria in questo derby è fondamentale soprattutto alla luce della prestazione non brillante offerta dalla Juventus, la quale ha compiuto un deciso passo indietro rispetto alle recenti uscite

ONORE AL TORINO E A VENTURA (MA NON A GLIK!)
Se la Juventus ha dovuto contare sulla prodezza finale di Andrea Pirlo per vincere questo derby il merito è stato anche del Torino, che per dieci undicesimi ha dimostrato di essere una squadra ben organizzata e ben assemblata da un grande maestro di calcio come Ventura (e vi assicuro che dalle mie parti le gesta del tecnico genovese sono piuttosto note!). Ovviamente l'undicesimo mancante risponde al nome di Kamil Glik, il quale le ha provate tutte per farsi espellere mancando l'impresa per un nonnulla: evidentemente il centrale polacco ci teneva a bissare l'impresa (già riuscitagli due stagioni fa) di farsi cacciare dal campo in due derby su due...

IL GOL DI BRUNO PERES: MERITI SUOI (E DEMERITI DEGLI ALTRI)
Dopo ben 12 anni di astinenza, il Torino ha ritrovato il gol nel derby grazie ad una splendida sgroppata di Bruno Peres, che ha rubato palla nella propria trequarti e ha battuto Storari con una conclusione imprendibile per il vice-Buffon. Tuttavia, fermo restando i meriti indiscutibili dell'esterno brasiliano ex Santos, in questo gol ci sono anche due demeriti juventini: da un lato il pallone perso malamente da Pirlo (il quale, tuttavia, si è ampiamente riscattato alla fine!), dall'altro l'assenza di contrasto da parte degli altri calciatori juventini

EVRA, STAVOLTA NIENTE ALIBI!
A fronte delle sue prime apparizioni non entusiasmanti in maglia bianconera, avevo concesso a Patrice Evra l'alibi del ruolo non suo: in quelle partite, come ben ricorderete, Massimiliano Allegri aveva schierato l'ex capitano del Manchester United come esterno sinistro nel 3-5-2. Domenica, tuttavia, il francese è stato schierato come terzino sinistro in una difesa a quattro in luogo degli infortunati Caceres e Asamoah e dello squalificato Padoin e la prestazione è stata tutt'altro che convincente

LICHTSTEINER: PUNTO DI FORZA QUANDO E' IN GIORNATA, PUNTO DEBOLE NEL CASO OPPOSTO
Quando Stephan Lichtsteiner è in giornata è senza dubbio un punto di forza per la squadra in termini di corsa e di pericolosità, ma quando becca la classica giornata storta si innervosisce e rischia di trasformarsi in un tallone d'Achille: domenica è accaduta la seconda cosa e lo svizzero ha guadagnato un doppio cartellino giallo in maniera alquanto ingenua

VIDAL: GOL E FREDDEZZA, MA ANCORA NON CI SIAMO DEL TUTTO...
Arturo Vidal ha avuto tre meriti indiscussi: aver sbloccato la partita su calcio di rigore, aver mantenuto in tale circostanza una grande freddezza nei due tentativi di trasformazione (e la cosa, avendo di fronte un portiere bravo sui rigori come Gillet, era tutt'altro che scontata!) e aver servito a Pirlo l'assist per il gol-partita. Tuttavia la prestazione complessiva del cileno è stata al di sotto degli standard delle scorse tre stagioni e probabilmente Pereyra poteva essere inserito togliendo dal campo lui anzichè Marchisio...

E SONO 25!
L'11 maggio 2013 la Juventus di Antonio Conte pareggiava per 1-1 contro il Cagliari in una partita ininfluente ai fini della classifica (i bianconeri si erano laureati Campioni d'Italia due giornate prima e i sardi erano già salvi) e decisa dai gol di Ibarbo e Vucinic. Da allora i bianconeri hanno vinto tutte le successive partite casalinghe e il gol di Pirlo contro il Torino ha portato il conto a 25: se poi qualcuno si accontenta di spiegare tutto ciò appellandosi a patetiche scuse riguardanti complotti arbitrali e sistemi, problemi suoi...

GIA' SI FREGAVANO LE MANI PER IL PAREGGIO. E INVECE...
Provo per un attimo a mettermi nei panni dei tanti tifosi anti-juventini che già si fregavano le mani all'idea di una Juventus fermata sul pareggio dal Torino e di una Roma capace di portarsi a -1 e che hanno visto il loro "sogno" andare in frantumi quando Pirlo ha battuto imparabilmente Gillet a tempo praticamente scaduto: immagino che non siano stati bei momenti, giusto?

MAICON E QUAGLIARELLA: EX APPLAUDITI
Nella giornata di domenica si sono verificati due episodi: a Torino, al momento di lasciare il campo per far posto a Larrondo, Fabio Quagliarella è stato applaudito dai tifosi della Juventus che continuano a stimarlo per il contributo dato alla causa bianconera dal 2010 alla scorsa estate; poche ore dopo, a Roma, Maicon è andato sotto la curva dei tifosi interisti per ricevere gli applausi di quelli che per 6 stagioni (dal 2006 al 2012) sono stati i suoi tifosi. Esattamente il contrario di quanto avviene da un annetto a questa parte tra i tifosi della Roma e Pablo Daniel Osvaldo...