lunedì 31 agosto 2015

DIARIO DI BORDO/3 - Roma-Juventus 2-1 (Serie A, 2a giornata)

IL TABELLINO
ROMA-JUVENTUS 2-1 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: 16'st Pjanic, 33'st Dzeko (R), 42'st Dybala (J)
ROMA (4-3-3): Szczesny; Florenzi, Manolas, De Rossi, Digne; Pjanic, Keita, Nainggolan; Salah (32'st Iturbe), Dzeko (49'st Ibarbo), Iago Falque (44'st Ljajic). Allenatore: Garcia
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (27'st Pereyra), Sturaro, Padoin (30'st Cuadrado), Pogba, Evra; Dybala, Mandzukic (17'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
NOTE: al 21'st espulso Rubinho (J) dalla panchina per proteste; al 33'st espulso Evra (J) per somma di ammonizioni

LA PARTITA
Primo tempo
  • 8' - Iago Falque approfitta di un errore di Pogba e calcia dalla distanza, ma il pallone esce di poco
  • 24' - Destro a giro di Pjanic con il pallone che si infrange sul palo a Buffon battuto
Secondo tempo
  • 15' - Sinistro di Dzeko da distanza ravvicinata, ma Buffon respinge con i piedi
  • 16' - GOL DELLA ROMA! Splendida punizione di Pjanic, che disegna una traiettoria che non dà scampo a Buffon
  • 24' - Pogba stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Dybala, ma il pallone termina di un soffio a lato
  • 26' - Nainggolan cerca la porta con una conclusione angolata, ma Buffon respinge tuffandosi sulla propria destra
  • 33' - GOL DELLA ROMA! Cross di Iago Falque e colpo di testa di Dzeko, che sovrasta nettamente Chiellini e batte Buffon
  • 42' - GOL DELLA JUVENTUS! Keita perde una brutta palla a centrocampo e la Juventus ne approfitta: Pereyra mette al centro per Dybala, che colpisce male ma spedisce ugualmente il pallone alle spalle di Szczesny
  • 47' - Calcio d'angolo di Dybala e colpo di testa preciso di Bonucci, ma Szczesny evita il pareggio con una parata prodigiosa

SE SI GIOCA PER 10 MINUTI DOPO AVER REGALATO I PRECEDENTI 80…
Per 80 minuti la Juventus ha regalato la partita alla Roma prendendo il primo gol dopo aver rischiato di prenderne almeno tre (si pensi solo al palo di Pjanic nel primo tempo e alle grandi parate di Buffon su Dzeko prima e su Nainggolan poi), ma negli ultimi dieci minuti i bianconeri hanno reagito accorciando le distanze grazie al gol di Dybala e sfiorando addirittura il 2-2 prima con Pogba (pallone a lato di un’inezia) e infine con Bonucci a tempo scaduto (miracolo di Szczesny sul colpo di testa del difensore bianconero). Ma il punto è che non si può certamente iniziare a giocare a dieci minuti dalla fine, con un uomo in meno (espulso Evra) e con gli avversari che conducono già per 2-0 

MENO MALE CHE C’ERA BUFFON…
Se i gol subiti dalla Juventus sono stati soltanto due è merito anche di un Gigi Buffon decisivo nell’ipnotizzare prima Dzeko e poi Nainggolan. Purtroppo però il capitano della Juventus e della Nazionale nulla ha potuto né sulla splendida traiettoria disegnata da Pjanic né sullo stacco imperioso di Dzeko…

UN SINGOLARE (MA SPIEGABILE) PARADOSSO
Eppure la prestazione della Juventus contro la Roma nasconde un curioso paradosso: benché la Roma abbia costruito più occasioni e avuto il pallino del gioco in mano, i difensori juventini sono comunque riusciti a strappare la sufficienza; tale paradosso è tuttavia spiegabile con la prestazione abulica di un centrocampo assente e al quale non è bastata la fisicità di Sturaro, riproposto titolare dopo l’esclusione contro l’Udinese

ESTERNI NON PERVENUTI. ANZI NO…
Il 3-5-2 proposto da Allegri si è trasformato in un 5-3-2 abulico e privo della spinta dei due esterni Lichtsteiner ed Evra, non pervenuti nell’economia della manovra. Anzi no, a ben guardare Evra è pervenuto alle cronache con la sciocca espulsione che ha lasciato la squadra in inferiorità numerica…

VIA IL 3-5-2 DOPO LA SOSTA?
Le prime due uscite di campionato hanno dimostrato l’inaffidabilità di un modulo, il 3-5-2, che probabilmente andrebbe definitivamente messo in soffitta a vantaggio di un altro sistema di gioco: del resto gli innesti arrivati dal mercato (da Cuadrado ad Alex Sandro, passando per Hernanes e Lemina) possono suggerire un’idea del genere

RIPARTIRE DALLA REAZIONE FINALE
Dei dieci minuti finali ho parlato in precedenza, ma paradossalmente quei 600 secondi possono rappresentare il punto di partenza per ritrovare gioco e risultati dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali. Un altro punto di partenza importante potrebbe essere rappresentato anche dal recupero degli infortunati (Marchisio in testa, mentre per Khedira i tempi saranno più lunghi) e dall’inserimento dei nuovi arrivati

AVVIO TERRIBILE, MA NIENTE “DE PROFUNDIS”…
Le due prestazioni contro Udinese e Roma hanno lasciato la Juventus a zero punti e tanti interrogativi sul gioco dei bianconeri. Tuttavia, anche in ragione delle cose riportate nel punto precedente, sarebbe bene che in tanti (anti-juventini festanti e juventini particolarmente catastrofisti) ci pensino bene prima di intonare il “de profundis” per la squadra bianconera: del resto lo ha detto anche Allegri che non si può certamente passare dall’essere dei cannibali all’essere dei brocchi nel breve volgere di una ventina di giorni…

VICENDA DRAXLER: SE BEPPE DICE E MAX CONTRADDICE…
Non ho per nulla apprezzato il modo in cui Marotta e Allegri si sono vicendevolmente smentiti a proposito della vicenda Draxler. I fatti: prima della partita l’AD dichiara ai microfoni di Mediaset che la trattativa per arrivare a Draxler non è mai concretamente esistita ed è stata pompata dagli organi di informazioni (su questo punto è nata una piccola discussione con Paolo Bargiggia), poi dopo il fischio finale Allegri racconta che l’affare era in dirittura d’arrivo ma che sono stati il giocatore e lo Schalke 04 a tirarsi indietro. Lasciando stare la simpatia o l’antipatia che ciascuno può nutrire nei confronti di Marotta, Allegri o persino Bargiggia, direi che qui il problema è un altro: quella dell’allenatore e dell’amministratore delegato che si contraddicono tra di loro in diretta televisiva non è che sia esattamente un’immagine positiva dal punto di vista della comunicazione…

…E POI ARRIVA HERNANES!
Chiuso il mercato, la Juventus ha trovato il suo trequartista: è Hernanes, acquistato dall’Inter per 11 milioni di euro. Sulla vicenda mi permetto di fare due semplici considerazioni:
  1. il problema non è tanto Hernanes in sé (da adesso in poi conterà il suo rendimento nei prossimi mesi), quanto il fatto che arrivi come una soluzione di ripiego nelle ultime ore di mercato dopo che si sono persi mesi ad inseguire tutt’altro tipo di giocatori; come dire che il problema non è il risultato, ma il modo in cui ad esso si è giunti…
  2. pochi minuti dopo il fischio finale di Roma-Juventus ho scritto le seguenti parole sulla mia pagina Facebook: “Sul mercato dico solo questo, visto che al termine mancano poco più di 24 ore: si eviti di comprare tanto per comprare”; bene, se l’acquisto di Mario Lemina dal Marsiglia non mi fa tornare in mente queste parole (un innesto a centrocampo serviva, specie se in un’eventuale prossima situazione di emergenza dovesse essere nuovamente necessario schierare il buon Padoin nel ruolo di regista), non posso dire la stessa cosa a proposito dell’acquisto di Hernanes…
  3. non che sia una novità (anzi!), ma definire osceno lo spettacolo che hanno offerto tutte quelle persone che hanno approfittato dell’affare Hernanes per vomitare sui social network insulti d’ogni genere e razza nei confronti della società Juventus è solo un pallido eufemismo; e ho parlato, si badi bene, di insulti e non di critiche circostanziate come quelle mosse in questa sede o contenute, per esempio, in questo bell’articolo scritto sul suo blog dall’amico Giuseppe Simone…

CHAMPIONS LEAGUE: SORTEGGIO POCO BENEVOLO. EPPURE…
Manchester City, Siviglia e Borussia Moenchengladbach: queste le avversarie della Juventus nella fase a gironi della prossima Champions League. Di sicuro quello uscito dall’urna di Nyon è uno dei gironi peggiori che potessero capitare, nonché il più difficile degli ultimi anni alla luce della caratura degli avversari; senza contare che la sfida contro gli andalusi, detentori delle ultime due edizioni dell’Europa League, vedrà l’incrocio tra i bianconeri e quel Fernando Llorente rimasto nel cuore dei tifosi (e delle tifose!) bianconere dopo due anni di gol e trofei portati in Corso Galileo Ferraris. Eppure, nonostante il pessimismo dilagante, un girone così difficile potrebbe nascondere un aspetto positivo: di sicuro, avendo di fronte avversari del genere, nelle sei gare del girone nessun giocatore juventino potrà entrare in campo convinto che la vittoria sia agevole o, peggio ancora, scontata; del resto non è forse in questo modo che due stagioni fa si sono persi ben quattro punti al cospetto di Copenaghen e Galatasaray (non esattamente due corazzate inaffondabili) per poi ridursi a giocarsi tutto nella balorda due giorni di Istanbul? E non è sempre ragionando in questo modo che tre stagioni fa arrivò il pareggio (acciuffato grazie ad un guizzo Vucinic nel finale…) contro il Nordsjaelland che rischiò di compromettere il passaggio del turno della Juventus dell’allora squalificato Antonio Conte? Naturalmente tutti questi discorsi potranno essere suffragati o, viceversa, vanificati unicamente dai verdetti che emetterà il campo. Per cui, se qualcuno associa alle righe precedenti le equazioni “girone facile sulla carta = eliminazione” e “girone difficile sulla carta = qualificazione certa”, sarà bene che torni quanto prima sul pianeta Terra…

IL RESTO DELLA GIORNATA
BOLOGNA-SASSUOLO 1-0
(sabato, ore 18)
Floro Flores (S)
MILAN-EMPOLI 2-1
(sabato, ore 20.45)
Bacca (M), Saponara (E), Luiz Adriano (M)
ATALANTA-FROSINONE 2-0
Stendardo, A. Gomez (A)
CARPI-INTER 1-2
Jovetic (I), Di Gaudio (C), Jovetic (I)
CHIEVO-LAZIO 4-0
Meggiorini, Paloschi, Birsa, Paloschi (C)
GENOA-VERONA 2-0
Pavoletti, Gakpe (G)
NAPOLI-SAMPDORIA 2-2
Higuaìn 2 (N), Eder 2 (S)
TORINO-FIORENTINA 3-1
Marcos Alonso (F), Moretti, Quagliarella, Baselli (T)
UDINESE-PALERMO 0-1
Rigoni (P)

LA CLASSIFICA
Chievo, Torino, Inter, Sassuolo, Palermo 6 - Sampdoria, Roma 4 - Atalanta, Genoa, Fiorentina, Udinese, Milan, Lazio 3 - Napoli, Verona 1 - Bologna, Juventus, Empoli, Frosinone, Carpi 0

A BUON(I) INTENDITOR(I)…
Concludo ribadendo un concetto più volte espresso in passato, ma che forse è bene ripetere chiaramente: non obbligo nessuno a leggermi qui e sui social network. Se ciò che scrivo urta la sensibilità di qualcuno non è certo un mio problema e non mi offendo se questo qualcuno ritiene sia il caso di leggere qualcos’altro. “A buon(i) intenditor(i) poche parole”, diceva il filosofo…

lunedì 24 agosto 2015

DIARIO DI BORDO/2 - Juventus-Udinese 0-1 (Serie A, 1a giornata)

IL TABELLINO
JUVENTUS-UDINESE 0-1 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: 33'st Thereau (U)
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (36'st Isla), Pereyra (33'st Llorente), Padoin, Pogba, Evra; Coman (20'st Dybala), Mandzukic. Allenatore: Allegri
UDINESE (3-5-2): Karnezis; Heurtaux, Danilo, Piris; Edenilson, Badu (8'st Kone), Iturra, Fernandes, Adnan (41'st Widmer); Di Natale (21'st D. Zapata), Thereau. Allenatore: Colantuono
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

LA PARTITA
Primo tempo
  • 5' - Assist di Mandzukic per Coman, ma il francese calcia debolmente tra le braccia di Karnezis
  • 19' - Torre di Mandzukic per Lichtsteiner, il cui destro viene deviato
  • 32' - Pereyra chiama alla conclusione di Lichtsteiner, ma sulla conclusione dello svizzero Karnezis si fa trovare pronto
  • 37' - Cross di Lichtsteiner per la testa di Mandzukic, ma il croato non inquadra la porta
Secondo tempo
  • 9' - Doppia occasione per la Juventus: prima Danilo intercetta un pallone colpito di testa da Mandzukic, poi Karnezis respinge il successivo tiro-cross di Karnezis
  • 13' - Assist di Coman per Pereyra, ma Karnezis non ha problemi
  • 17' - Mandzukic fallisce un gol piuttosto facile di testa da posizione favorevole
  • 33' - GOL DELL'UDINESE! Cross di Kone da destra e colpo di testa vincente di Thereau, lasciato colpevolmente solo dalla difesa juventina
  • 34' - Kone ci prova dalla distanza, ma non inquadra la porta

2010-2015: DA DONATI A THEREAU
Sono passati cinque anni dall’ultima sconfitta della Juventus alla prima di campionato: era il 28 agosto 2010 e i bianconeri, allenati da Gigi Delneri, uscirono sconfitti per 1-0 dal campo del Bari (gol di Massimo Donati); in casa, invece, mai la squadra torinese era stata sconfitta all’esordio in Serie A 

TRA UNA CONDIZIONE FISICA ANCORA NON OTTIMALE…
Massimiliano Allegri lo aveva annunciato sabato in conferenza stampa: contro l’Udinese non si sarebbe vista una Juventus fisicamente al top, complici anche le assenze di Khedira, Marchisio e Morata; a giudicare da quanto visto in campo, il tecnico livornese ci ha preso in pieno

…E ALCUNE SCELTE DISCUTIBILI DI ALLEGRI!
Epperò la condizione fisica non ottimale non basta da sola a spiegare la sconfitta di ieri pomeriggio, dato che anche lo stesso Allegri ci ha messo del suo con alcune scelte alquanto discutibili: schierare Pereyra e Coman dal primo minuto al posto di Sturaro e Dybala si è rivelata una mossa sbagliata (la scelta a centrocampo ha snaturato una mediana che contro la Lazio in Supercoppa aveva tenuto benissimo, mentre Coman ha prodotto giusto un paio di spunti e nulla più), mentre la scelta di schierare Llorente insieme a Mandzukic e Dybala dopo il gol di Thereau è parsa dettata più dalla disperazione che da un’idea tattica ben precisa; senza dimenticare l’inserimento di Isla, che molto ha ricordato la scelta di Antonio Conte di schierare Marco Motta nel finale della partita persa a Firenze un paio di stagioni fa…

DIFESA DISATTENTA, NONOSTANTE UN OTTIMO BARZAGLI
In una difesa che ha letteralmente dormito in occasione del gol-partita (la dormita di Lichtsteiner su Thereau ricordava molto quella di Torosidis in occasione del gol di Jankovic in Verona-Roma!) ha comunque ben figurato Andrea Barzagli, a dimostrazione che il difensore toscano ha pochi rivali in Italia quando è libero da infortuni e problemi fisici

NON SI POTEVA PRETENDERE TROPPO DA PADOIN
Le assenze per infortunio di Khedira e Marchisio hanno costretto Allegri a schierare Simone Padoin davanti alla difesa: ovvio che non si potesse pretendere molto di più dall’ex atalantino, che comunque il compitino ha provato a svolgerlo pur non avendo i piedi dei due calciatori sopra citati (su Andrea Pirlo, partito in estate alla volta degli Stati Uniti, credo sia superflua ogni discussione!)

BENE BONUCCI, LICHTSTEINER ED EVRA. POCHI SPAZI PER DYBALA…
A mio giudizio sono solo tre i giocatori della Juventus promossi dopo la partita di ieri: Leonardo Bonucci, sempre attento nelle chiusure in difesa; Stephan Lichtsteiner, a conti fatti il più pericoloso della formazione di Allegri (e questo la dice lunga…); Patrice Evra, moto continuo sulla fascia sinistra. Qualcosa ha provato a combinare anche Paulo Dybala, gettato nella mischia da Allegri nel secondo tempo al posto del deludente Coman, ma l’argentino ha trovato decisamente pochi spazi ed è andato costantemente a sbattere contro il muro friulano

RIMANDATI POGBA E MANDZUKIC
Tra i rimandati ci sono sicuramente Paul Pogba e Mario Mandzukic. Il francese, all’esordio in casa con la maglia numero 10 sulle spalle, è parso troppo lezioso ed è rimasto troppo spesso imbrigliato nelle maglie del centrocampo dell’Udinese; l’ariete croato, invece, è rimasto troppo isolato a fare a sportellate con i difensori friulani e ha fallito una buona occasione di testa

DIFESA E CONTROPIEDE: LE ARMI VINCENTI DI COLANTUONO
L’Udinese, dal canto suo, ha vinto la partita scegliendo una tattica semplicissima: primo tempo trascorso unicamente a contenere le sortite offensive dei più quotati avversari e ripresa con il baricentro più avanzato e con un attacco rinforzato dal punto di vista fisico con l’ingresso di Duvan Zapata al posto di Di Natale. Una scelta, quella del tecnico friulano Colantuono, che ha pagato al 32’ della ripresa, quando Kone e Thereau hanno confezionato l’azione che è valsa i tre punti 

INTERESSANTE QUESTO ADNAN…
Tra i giocatori friulani ha favorevolmente impressionato il mancino iracheno Adnan, che ha messo in mostra un’ottima corsa e una tecnica tutt’altro che da disprezzare: solo il tempo dirà se si tratta dell’ennesima giovane scommessa vinta dai talent scout della famiglia Pozzo…

ALLEGRI RIPRENDE LE VECCHIE (CATTIVE) ABITUDINI…
C’è poco da fare: Massimiliano Allegri soffre l’esordio in campionato. Da quando ha esordito in Serie A da allenatore nel 2008, alla guida del Cagliari, il tecnico livornese ha vinto all’esordio solo nel 2010 (Milan-Lecce 4-0) e nel 2014 (Chievo-Juventus 0-1). L’importante, ovviamente, è che il risultato alla trentottesima giornata sia diametralmente opposto…

SU CUADRADO (ASPETTANDO NOTIZIE UFFICIALI)
In attesa che arrivi l’ufficialità, vi dico cosa penso dell’imminente arrivo in bianconero di Cuadrado in prestito dal Chelsea: al netto di battute e sterili polemiche sul fatto che il colombiano fosse uno dei desiderata di Antonio Conte un anno fa, faccio semplicemente notare che portarlo in bianconero l’anno scorso avrebbe richiesto una difficile trattativa con la Fiorentina (i motivi sono facilmente intuibili…) e un notevole esborso economico, mentre quest’anno arriverebbe in prestito (con una spesa iniziale di un paio di milioni al massimo) e senza alcun obbligo di riscatto...

AL DEBUTTO IN CAMPIONATO UN PO’ TUTTE LE BIG DELUDONO
Il detto “mal comune, mezzo gaudio” c’entra poco con il calcio (“Che ci azzecca??”, chiederebbe a gran voce Tonino Di Pietro…), ma la prima giornata fa registrare una complessiva frenata delle grandi: la Roma contro il Verona ha pareggiato in rimonta dopo una prestazione tutt’altro che eccelsa; la Lazio ha battuto il Bologna con qualche affanno finale (cfr. la parata di Berisha su Brienza nel secondo tempo sul punteggio di 2-1); il Napoli ha perso per 2-1 contro il Sassuolo dopo essere passato in vantaggio con Hamsik; l’Inter ha piegato un’Atalanta ridotta in dieci solo grazie ad una gran giocata di Jovetic; il Milan è uscito sconfitto per 2-0 dal campo della nuova Fiorentina targata Paulo Sousa. Niente patemi, dunque. Siamo solo al primo turno (ne mancano 37, se mai qualcuno l’avesse dimenticato…) e le gerarchie del campionato verranno delineate con maggior chiarezza nell’arco delle prossime giornate. Ah, dimenticavo: la seconda giornata propone uno scoppiettante Roma-Juventus, mentre al rientro dalla sosta per le Nazionali è già tempo di derby di Milano…

IL RESTO DELLA GIORNATA
VERONA-ROMA 1-1
(sabato, ore 18)
Jankovic (V), Florenzi (R)
LAZIO-BOLOGNA 2-1
(sabato, ore 20.45)
Biglia, Kishna (L), Mancosu (B)
EMPOLI-CHIEVO 1-3
Saponara (E), Meggiorini, Birsa, Paloschi (C)
FIORENTINA-MILAN 2-0
Marcos Alonso, Ilicic rig. (F)
FROSINONE-TORINO 1-2
Soddimo (F), Quagliarella, Baselli (T)
INTER-ATALANTA 1-0
Jovetic (I)
PALERMO-GENOA 1-0
El Kaoutari (P)
SAMPDORIA-CARPI 5-2
Eder rig., Muriel 2, Eder, Fernando (S), Lazzari, Matos (C)
SASSUOLO-NAPOLI 2-1
Hamsik (N), Floro Flores, Sansone (S)

LA CLASSIFICA
Chievo, Fiorentina, Inter, Lazio, Palermo, Sampdoria, Sassuolo, Torino, Udinese 3 - Roma, Verona 1 - Atalanta, Bologna, Carpi, Empoli, Frosinone, Genoa, Juventus, Milan, Napoli 0

domenica 9 agosto 2015

DIARIO DI BORDO/1 - Juventus-Lazio 2-0 (Supercoppa Italiana)

IL TABELLINO
JUVENTUS-LAZIO 2-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Mandzukic (J) al 24'st, Dybala (J) al 28'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (44'st Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (16'st Dybala), Mandzukic (35'st Llorente). Allenatore: Allegri
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia, Cataldi (30'st Kishna); Candreva, Klose (17'st Djordjevic), Felipe Anderson (43'st Morrison). Allenatore: Pioli
ARBITRO: Banti di Livorno

LA PARTITA
Primo tempo
  • 27' - Conclusione di Lichtsteiner, ma il pallone termina abbondantemente alto
  • 33' - Tocco di Mandzukic per Lichtsteiner, ma lo svizzero viene anticipato all'ultimo da Radu
Secondo tempo
  • 3' - Mandzukic approfitta dell'errato posizionamento della difesa laziale e si invola verso la porta, ma spreca calciando addosso a Marchetti; sul prosieguo dell'azione, Pogba calcia dalla distanza, ma il pallone termina alto
  • 11' - Conclusione dal limite di Onazi, ma Buffon blocca senza problemi
  • 24' - GOL DELLA JUVENTUS! Cross di Sturaro dalla destra e colpo di testa vincente da parte di Mandzukic
  • 28' - GOL DELLA JUVENTUS! Mandzukic lavora un buon pallone sulla destra e lo mette al centro per Pogba, che appoggia per Dybala, la cui conclusione vincente non lascia scampo a Marchetti
  • 34' - Ci prova Candreva su punizione, ma il pallone sorvola la traversa
  • 41' - Grande spunto di Felipe Anderson, ma sul cross del brasiliano Buffon sventa la minaccia
  • 42' - Conclusione insidiosa di Candreva, murata con il corpo da Bonucci
CHI BEN COMINCIA...
La stagione è appena iniziata e da qui a maggio le partite saranno tante, ma nel frattempo era importante per la Juventus partire bene portando a casa il primo trofeo della nuova stagione. Anche per ribadire che, nonostante vari strombazzamenti legati al calciomercato, sono ancora i bianconeri la squadra da battere in Italia...

UNA PARTITA SPETTACOLARE? IMPOSSIBILE, DATE LE CONDIZIONI...
Prendete due squadre ancora in rodaggio e alla ricerca della miglior condizione atletica e aggiungete un terreno di gioco che, a definirlo "campo di patate", gli si fa solo un complimento e il fastidio dovuto alla pioggia e alle raffiche di vento che si sono abbattute ieri su Shanghai: il risultato di tutto ciò non può che essere una partita che non passerà certamente alla storia per lo spettacolo offerto in campo

3-5-2: USATO SICURO DOVUTO ALLE ASSENZE
Vuoi per le assenze (Chiellini, Khedira e Morata), vuoi per il fatto che l'unico giocatore impiegabile come trequartista presente in rosa al momento è Pereyra, ieri sera Massimiliano Allegri ha deciso di affrontare la sfida contro la Lazio ricorrendo all'usato sicuro, ossia al caro vecchio 3-5-2: una scelta che il tecnico operò già nella prima parte della scorsa stagione, quando si aspettò la decisiva partita di Champions League contro l'Olympiakos per varare il 4-3-1-2 che presto dovrebbe tornare ad essere il modulo-base dei bianconeri

BENE LA DIFESA, NONOSTANTE ASSENZE E ACCIACCHI RECENTI
Nella gara di ieri sera ha tenuto benissimo la difesa, poco impensierita per tutto il primo tempo e leggermente più impegnata nel contenere le sortite offensive della Lazio sul 2-0. Una notizia non da poco, considerata l'assenza di Chiellini, un Barzagli appena tornato dopo l'infortunio accusato nell'amichevole di San Gallo contro il Borussia Dortmund e un Caceres ancora alla ricerca della miglior condizione dopo i tanti infortuni che lo hanno perseguitato nella scorsa stagione

STURARO: CORSA E MUSCOLI AL SERVIZIO DELLA CAUSA (SENZA DIMENTICARE L'ASSIST PER MANDZUKIC...)
Alla fine Allegri ha scelto Stefano Sturaro come sostituto di Sami Khedira e l'ex genoano ha ripagato il suo allenatore con un'ottima prestazione sul piano della corsa e dell'interdizione; poi, per non farsi mancare proprio nulla, Sturaro ha anche servito a Mandzukic il pallone che è valso l'1-0. Ottimi segnali da parte di un giocatore che promette di offrire un ottimo contributo alla causa bianconera in questa stagione

POGBA: OTTIMA PARTITA CON ASSIST
L'altro atteso protagonista della serata di Shanghai era senza dubbio Paul Pogba: il francese, al debutto con la maglia numero 10 sulla schiena (sull'argomento si tornerà più avanti...), è insieme a Claudio Marchisio l'unico superstite della linea mediana su cui i bianconeri hanno costruito le loro recenti vittorie. La partita del francese è stata di qualità: corsa, costante recupero di palloni e presenza nel cuore della manovra e assist per il gol di Dybala che di fatto ha messo fine alla contesa; se in questa stagione il francese saprà unire le proprie indiscutibili doti tecniche ad una maggior continuità di rendimento (lo scorso anno il francese si è concesso un po' troppe "pause", anche nell'arco della stessa partita), questa per lui potrà essere una stagione da...10!

MARIO E PAULO: BUONA LA PRIMA
A decidere la prima partita ufficiale della stagione sono stati proprio due tra i protagonisti più attesi della nuova Juventus: Mario Mandzukic e Paulo Dybala. Il gigante croato si è fatto perdonare il gol fallito ad inizio secondo tempo segnando il gol dell'1-0 e contribuendo in maniera decisiva all'azione del raddoppio siglato l'argentino, inizialmente tenuto in panchina da Allegri (ricordate il Morata della prima parte della scorsa stagione o il Llorente di due stagioni fa?) e che ci ha messo appena 12 minuti per lasciare il segno. Aspettando che Khedira si ristabilisca e che Zaza e Rugani vengano chiamati in causa in futuro, si può già dire che questa Juventus è ripartita dai nuovi; meglio ancora se lo si dice evitando inutili e noiosi paragoni con il recente passato...

CON QUESTO DYBALA L'ASSENZA DI MORATA PESA DI MENO
Con il contributo dato ieri sera, Paulo Dybala ha confermato le buone indicazioni che sul suo conto erano arrivate dalle amichevoli estive: l'attaccante argentino quest'anno è chiamato a dimostrare che i tanti soldi spesi per acquistarlo dal Palermo (ad oggi quello di Dybala è l'acquisto più oneroso della presidenza di Andrea Agnelli!). Se i presupposti sono quelli, l'assenza di un giocatore fondamentale nello scacchiere tattico bianconero come Alvaro Morata pesa di meno; fermo restando che sarebbe il massimo per Allegri averli a disposizione entrambi, ben inteso...

COMAN RIMANDATO
Come già accaduto a Verona un anno fa, Kingsley Coman è stato schierato dal primo minuto da Allegri in attacco: contro il Chievo tale scelta era legata alla necessità di far fronte all'infortunio di Morata e alle non perfette condizioni fisiche di Llorente e Giovinco, ieri sera c'era la necessità di rendere più graduale l'inserimento di Dybala. Il francese, tuttavia, ha deluso le aspettative, anche se la squadra nel primo tempo non l'ha certo aiutato (pensare che Coman possa trovarsi a proprio agio con i lanci lunghi è un po' ardito...); ci saranno occasioni per rifarsi per un ragazzo che i mezzi ce li ha, ma che forse quest'anno avrebbe meritato di essere mandato in prestito per giocare con maggior continuità e, soprattutto, con meno pressioni addosso...

LAZIO ORDINATA, MA POCO INCISIVA
La Lazio vista ieri sera è stata un cliente meno ostico rispetto a quella scesa in campo il 20 maggio nella finale di Coppa Italia, però va detto che la squadra di Pioli è riuscita a tenere bene il campo finchè il punteggio è rimasto sullo 0-0, anche se le sortite offensive del finale di gara sono parse dettate più dal cuore e dalla voglia di dimezzare il passivo che da una manovra efficace. In particolare sono mancati gli spunti di Felipe Anderson, nuovo numero 10 biancoceleste, mai incisivo e mai in grado di impensierire la difesa juventina; l'impressione è che, al di là degli acquisti di Kishna e di Milinkovic-Savic, alla formazione biancoceleste manchi ancora qualcosa per poter pensare di ripetere l'ottima stagione disputata lo scorso anno

...OLTRE LA PARTITA...

POGBA E LA MAGLIA NUMERO 10: TRA CINISMO (PRESUNTO) E CONCRETEZZA (CERTA)
La partita di Shanghai è stata l'occasione per il debutto di Paul Pogba con la maglia numero 10 dopo la decisione presa giovedì mattina dalla società in accordo con il calciatore. Questo il tweet con cui la Juventus ha annunciato la scelta:
Cosa penso di questa decisione? Semplice: a me importa unicamente che Pogba dia il massimo in campo e contribuisca, con i suoi colpi, alla causa juventina; poi mi importa relativamente se fa tutto questo indossando la maglia numero 6, la numero 10, la 55 o la 72. Qualcuno considera questo mio atteggiamento eccessivamente cinico (e vai con le fiumane di retorica sul numero 10!), io preferisco definirlo estremamente concreto. Anche perchè, detto con grande franchezza, da un po' di tempo a questa parte le discussioni intrise di retorica inutile mi hanno parecchio stancato... Ah, domandina finale: ma il numero 10 assegnato a Pogba con le scelte della società in sede di mercato ("Juve, la numero 10 a Pogba. Non arriva il trequartista?", titolava giovedì mattina il sito della Gazzetta dello Sport) che c'entra? O meglio, per dirla alla Tonino Di Pietro, CHE CI AZZECCA?

AMMISSIONI A SCOPPIO RITARDATO (MA FORSE UNA SPIEGAZIONE C'È...)!
Chi non ricorda il gol di Muntari? E chi non ricorda la bizzarra teoria secondo cui quell'episodio avrebbe deciso il campionato 2011/12 a favore della Juventus e a discapito del Milan? Ebbene, sentite un po' cosa ha recentemente ammesso uno dei protagonisti di quella serata: "Le polemiche dopo il gol di Muntari? Sicuramente in quel momento sbagliai io perchè non dovevo fare dialettica con la Juventus. Noi eravamo i più forti, eravamo in testa al campionato ed era successo un episodio che nel calcio può capitare...". Di chi si tratta? Di Massimiliano Allegri, attuale allenatore della Juventus e all'epoca allenatore del Milan, intervistato il 14 luglio da GazzettaTV. Però, qualcuno potrebbe obiettare, questa dichiarazione è dettata dall'attuale militanza sulla panchina bianconera e da un tentativo di arruffianarsi la tifoseria juventina. E allora sentite un po' cosa ha dichiarato il 28 luglio l'autore del gol fantasma, ovvero Sulley Muntari: "Quell'episodio di Milan-Juve ci sarà sempre. Ma credo che, anche se mi avessero convalidato quel gol, la Juve avrebbe potuto vincere comunque. Non era nel nostro destino vincere quella partita e quello scudetto"; la frase citata è stata pronunciata dal centrocampista ghanese in occasione della sua presentazione come nuovo calciatore della squadra araba dell'Al-Ittihad. Ricapitolando: prima l'allora allenatore del Milan e poi l'autore del gol ammettono che le polemiche roventi che tre anni fa seguirono quell'episodio erano state fuori luogo perchè le colpe maggiori di quello scudetto perso erano da imputare alla medesima squadra rossonera (dopo quell'episodio, qualcuno ricorderà, il Milan si portò addirittura a +7 sulla Juventus, salvo poi farsi rimontare perdendo contro Inter e Fiorentina e pareggiando contro Bologna e Catania). Che certe ammissioni siano consentite solo dopo essersi allontanati da certi ambienti? Fate un po' voi...

UNA DIVERTENTE FAVOLETTA…
Questa sessione estiva di calciomercato è stata costellata, come sempre, da tonnellate di chiacchiere spesso fondate come una televendita di Wanna Marchi, ma mi è capitato di leggerne una particolarmente divertente e decisamente più lunare rispetto a tutte le altre. Vedete, tra gli juventini (o presunti tali) perennemente critici nei confronti di società e allenatore gira da tempo una curiosa teoria: ogni anno la Juventus compra un giocatore dell’Udinese ad una cifra spropositata in nome di un presunto accordo sottobanco esistente tra quell’incompetente patentato di Beppe Marotta e la famiglia Pozzo; prova di ciò sarebbero stati gli acquisti di Simone Pepe cinque anni fa, di Mauricio Isla e Kwadwo Asamoah tre anni fa e quello di Roberto Pereyra un anno fa. Quest’estate l’ultimo atto di questo “patto scellerato” doveva essere l’acquisto di Allan, centrocampista brasiliano messosi in luce nella formazione friulana nelle ultime due stagioni; peccato che non molti giorni fa il giocatore sia stato acquistato…dal Napoli! Meno male che dalle ore 19 del 31 agosto si torna tutti in quel meraviglioso luogo chiamato mondo reale...

SEGNALI INCORAGGIANTI…
Dici “anti-juventinità” e una delle prime piazze che vengono in mente è la Roma giallorossa (senza dimenticare Milano, Napoli, Firenze, la Torino granata ecc.). Nei giorni scorsi, tuttavia, mi hanno colpito le seguenti parole pronunciate da un grande centrocampista come Daniele De Rossi: “Juve indebolita? Basta tornare a dodici mesi fa, quando sembrava indebolita la squadra e, a sentire qualcuno, anche la panchina, anche se questo non l'ho mai pensato. Poi invece ha fatto una stagione migliore anche delle precedenti. Detto questo, chi è arrivato secondo negli ultimi due campionati non può non esserne la rivale”. Consapevolezza della forza della propria squadra, ma anche presa di coscienza del fatto che chi è arrivato davanti l’ha fatto perché più forte e non in ragione di chissà quali imbrogli: un modo di ragionare tanto semplice e giusto quanto raro. E poiché per me i campioni veri si apprezzano e si ammirano a prescindere dalla maglietta che indossano, ritengo doveroso fare i complimenti ad un grande uomo di sport come De Rossi!

TRA COMUNICATI E…FRASI FATTE!
Sulla querelle tra Juventus e Torino in merito alla bomba carta esplosa allo stadio Olimpico di Torino durante l’ultimo derby della Mole potrei dire tante cose, ma mi limiterò ad una semplicissima considerazione. Sarà pur vero, come ha scritto recentemente qualcuno sul proprio sito ufficiale, che “le sentenze si accettano e si rispettano”, ma le sentenze si possono anche commentare e non condividere se non convincono: d’altra parte basta consultare il vocabolario della lingua italiana (lingua che parliamo, o almeno dovremmo teoricamente parlare, tutti!) per rendersi conto di come i verbi “accettare”, “rispettare” e “condividere” abbiano significati differenti tra loro. Ma forse per qualcuno è fin troppo comodo trincerarsi dietro frasi fatte come quella precedentemente riportata per rifuggire discussioni scomode…

VUOI VEDERE CHE SULLA SUPERCOPPA ALL'ESTERO CI AVEVO PRESO?
Chi mi segue sa che da tempo sono piuttosto scettico rispetto a quest'idea di giocare la Supercoppa Italiana non solo fuori dai confini nostrani, ma addirittura dall'altra parte del mondo. Ebbene qualche mese fa ho avuto una discussione accesa con una persona su questo argomento e il sunto era che ero io che non capivo nulla. A giudicare dalle condizioni ambientali in cui si è giocata la partita di ieri e dalle difficoltà dovute alla regia della Lega (ah, a proposito: grazie Infront, o meglio...grazie Galliani!), dite che forse qualche argomento valido lo avevo o no?

...E ALLA FINE ARRIVA IL CAMPO (PER FORTUNA)!
Chiudo confessandovi una cosa. Al termine della partita e dopo la consegna della Supercoppa a Buffon e compagni ho ripensato a tutta una serie di cose: le profezie nefaste fatte da anti-juventini e da juventini...di un certo tipo dopo gli addii di Tevez, Pirlo e Vidal; i titoli strombazzati che già incensano squadre che in questi anni hanno accumulato distacchi siderali dalla Juventus e che finora hanno messo insieme solo un paio di amichevoli estive (quelle partite che in certi casi non contano nulla e in altri sono come le sentenze della Cassazione...); le discussioni recentemente avute con alcuni soggetti sui due argomenti precedentemente citati. Poi però ho pensato che, vivaddio, alla fine arriva il campo ad azzerare tante chiacchiere inutili. Incluse le mie? Sì, forse in alcuni casi incluse persino le mie...

lunedì 3 agosto 2015

Bernardeschi, Baggio e...i paragoni fuori luogo


Il miglior modo per bruciare un giovane di talento? Semplice: paragonarlo ad un grandissimo campione del passato mettendogli addosso una pressione tale da non farlo più crescere (e, perché no, sbagliare) sereno. L’ultimo caso riguarda Federico Bernardeschi, talentuoso attaccante in forza alla Fiorentina, che dopo la doppietta realizzata nell’amichevole di ieri contro il Barcellona è stato paragonato nientepopodimeno che a Roberto Baggio.

Ben inteso, le doti tecniche di Bernardeschi sono indiscusse e, dopo una stagione in cui solo un grave infortunio al ginocchio gli ha impedito di risolvere larga parte dei problemi offensivi accusati dalla formazione di Vincenzo Montella, quest’anno promette di essere l’elemento in più a disposizione del nuovo tecnico dei viola Paulo Sousa. Epperò chi ha ammirato la classe cristallina di Baggio (a partire dagli stessi tifosi della Fiorentina, squadra nella quale il giocatore di Caldogno si è imposto all’attenzione del grande pubblico!) non può non riconoscere che il “Divin Codino” era decisamente un’altra cosa.

Ecco perché paragonare Bernardeschi a Baggio rischia di essere, oltre che un’eresia, una scelta dannosa per la crescita del pur bravissimo Federico: tanto più dopo i guai fisici dei mesi scorsi, oggi il ragazzo ha unicamente bisogno di crescere libero da pressioni e da paragoni tanto scomodi quanto strampalati…


Foto: www.gazzetta.it