mercoledì 25 marzo 2015

DIARIO DI BORDO/40 - Juventus-Genoa 1-0 (Serie A, 28a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-GENOA (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Tevez (J) al 25'pt
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (27'st Pepe), Vidal, (44'st Sturaro) Marchisio, Pereyra, Padoin; Tevez, Llorente (27'st Matri). Allenatore: Allegri
GENOA (3-4-3): Perin (7'st Lamanna); Roncaglia, De Maio, Burdisso; Edenilson, Bertolacci, Kucka, Bergdich; Lestienne (21'st Laxalt), Perotti, Niang (1'st Borriello). Allenatore: Gasperini
ARBITRO: Di Bello di Brindisi

LA PARTITA
Primo tempo
  • 2' - Conclusione a giro di Niang con palla a lato di un soffio
  • 12' - Lichtsteiner appoggia il pallone verso Vidal, che però calcia altissimo dal limite
  • 16' - Chiellini stacca di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Marchisio, ma non riesce ad inquadrare la porta
  • 18' - Un tiro deviato di Bertolacci si trasforma in un assist per Lestienne, ma quest'ultimo viene anticipato dall'uscita bassa di Buffon
  • 25' - GOL DELLA JUVENTUS! Tevez entra in area da destra e, da posizione defilata, lascia partire un bolide che picchia sulla parte bassa della traversa e si insacca alle spalle di Perin
  • 26' - Ci prova anche Lichtsteiner, ma la conclusione dello svizzero sorvola la traversa
  • 29' - Perin sbaglia un rinvio, ma Tevez non riesce ad approfittarne
  • 43' - Perotti calcia dal limite, ma la conclusione è troppo debole per creare problemi a Buffon
  • 46' - Chiellini riprende un pallone respinto da Bertolacci con il corpo, dopo una precedente conclusione di Tevez, ma centra la traversa a portiere battuto
Secondo tempo
  • 16' - Calcio di rigore concesso alla Juventus per fallo di Roncaglia su Pereyra
  • 17' - Sul dischetto si presenta Tevez, ma Lamanna intuisce e respinge
  • 18' - Llorente si libera in area e calcia a colpo sicuro, ma Kucka salva sulla linea
  • 30' - Colpo di testa di Matri sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pepe, ma Lamanna blocca senza problemi
  • 35' - Cross basso di Roncaglia, ma Barzagli anticipa per un soffio Perotti, appostato sul secondo palo e pronto alla deviazione vincente
IL MASSIMO RISULTATO CON IL MINIMO SFORZO
La frase che dà il titolo a questo paragrafo riassume perfettamente la partita di domenica: la Juventus ha risolto la pratica con la splendida giocata di un singolo (se ne riparlerà più avanti...), ha rischiato di arrotondare il punteggio in un paio di altre occasioni (salvataggio di Bertolacci su Tevez, successiva traversa colpita da Chiellini, rigore fallito da Tevez e salvataggio di Kucka sulla conclusione a colpo sicuro da parte di Llorente) e ha rischiato giusto il minimo (conclusione fuori di Niang in apertura, uscita di Buffon su Lestienne e anticipo decisivo di Barzagli su Perotti)

CARLOS TEVEZ. E NON SERVE AGGIUNGERE ALTRO...
Visto il gol, ultima perla in ordine di tempo di una stagione strepitosa (e non ancora conclusa), credo che bastino due parole per riassumere la giocata che ha deciso la gara: Carlos Tevez! Peccato soltanto per l'errore dal dischetto che ha impedito alla Juventus di chiudere definitivamente la pratica e all'argentino di realizzare la propria personale doppietta. E chissà quanto si starà mangiando le mani Barbara Berlusconi per aver posto, appena tre anni fa, il veto a quella cessione di Pato al Paris Saint-Germain che avrebbe rappresentato il viatico per l'approdo in rossonero dell'Apache (allora in forza al Manchester City)...

"CARLITOS NON TRADISCE"...FERNANDO (PURTROPPO) SÌ!
Per un Tevez semplicemente strepitoso (e spero che il mio amico Roberto Savino non si offenda se gli "rubo" questo aggettivo che ha ispirato il titolo del suo ultimo libro!) abbiamo assistito alla scialba prestazione di Fernando Llorente, scelto da Massimiliano Allegri come partner dell'argentino in ragione del turno di squalifica osservato da Alvaro Morata: a dir la verità il navarro ha anche sfiorato il gol, vedendoselo negare dall'intervento decisivo di Kucka, ma purtroppo in questa stagione, salvo un paio di partite, è apparso come la copia sbiadita del calciatore che lo scorso anno aveva segnato 18 reti (16 in campionato più 2 in Champions League) in 45 partite disputate. Ed è un peccato, visto che almeno sul piano dell'impegno è encomiabile...

GARANZIA BARZAGLI!
La più bella notizia arriva dalla difesa, dove Andrea Barzagli è tornato il leader difensivo che tutti avevamo ammirato in epoca contiana: il centrale toscano, alla terza partita in una settimana (aveva giocato dal primo minuto a Palermo ed era subentrato a metà primo tempo a Dortmund), sembra essersi definitivamente lasciato alle spalle il lungo stop cui era stato costretto dopo il Mondiale brasiliano e nel finale si è reso protagonista di un decisivo salvataggio su Perotti. Poi nei giorni successivi alla gara è stato, suo malgrado, protagonista di altre polemiche su cui si tornerà più avanti, ma intanto la Juventus può godersi il suo leader difensivo ritrovato in vista della fase cruciale della stagione!

CENTROCAMPO OK, PADOIN DA RIVEDERE
Buone notizie sono arrivate dalla zona nevralgica del campo: Arturo Vidal ha dato ottimi segnali sul piano fisico, anche se dal punto di vista dell'efficacia in fase offensiva (suo autentico punto di forza nelle stagioni precedenti) il cileno deve ancora rivedere qualcosa; Roberto Pereyra ha disputato una buona gara procurandosi anche il rigore poi fallito da Tevez; Claudio Marchisio non ha ripetuto la splendida prova di Dortmund, ma la sufficienza piena se l'è comunque guadagnata. Chi, invece, ha un po' deluso è stato Simone Padoin, scelto da Allegri come esterno sinistro per dare un turno di riposo ad Evra, ma che non ha fornito l'apporto che da lui si aspettava il tecnico bianconero

PRIMA LA SOSTA, POI IL TOUR DE FORCE TRA CAMPIONATO E COPP...E
Adesso il campionato osserverà un turno di riposo a causa degli impegni delle varie Nazionali, dopodichè la Juventus sarà attesa da un vero e proprio tour de force: in campionato i bianconeri dovranno amministrare al meglio il cospicuo vantaggio nei confronti delle inseguitrici; in Coppa Italia c'è da ribaltare l'1-2 dell'andata contro la Fiorentina (impresa indubbiamente difficile, ma non impossibile); in Champions League, invece, i bianconeri riceveranno il Monaco nella doppia sfida dei quarti di finale. Una serie ravvicinata di impegni da affrontare al meglio della condizione fisica e, soprattutto, mentale...

CHAMPIONS LEAGUE: SORTEGGIO FORTUNATO. A PATTO CHE...
Come detto, sarà il Monaco l'avversario della Juventus nei quarti di finale di Champions League in una doppia sfida che a quasi tutti i tifosi juventini fa tornare alla mente la semifinale del 1998 che spalancò alla squadra allora allenata da Marcello Lippi le porte della finale poi sciaguratamente persa contro il Real Madrid ad Amsterdam. Posto che la fortuna nel sorteggio è stata indubbia e che negarla sarebbe da sciocchi, è bene che il 14 e il 22 aprile la formazione di Allegri affronti la compagine monegasca con la concentrazione e la determinazione viste nel doppio confronto con il Borussia Dortmund; già, perchè pensare di essere già in semifinale sarebbe il miglior viatico per un'eliminazione che sarebbe un vero e proprio delitto!

STUPIDARIO 2.0!
Nello scorso DIARIO DI BORDO mi ero soffermato sulle stupidaggini scritte dalle solite menti illuminate a proposito della doppia sfida che aveva visto opposta la Juventus al Borussia Dortmund. Tale "stupidario", tuttavia, merita di essere arricchito con le ultime perle circolate sul web dopo che l'urna di Nyon ha accoppiato la squadra di Allegri con il Monaco. Alcune perle:
  • "Il sorteggio è sicuramente truccato! Gli juventini volevano il Monaco e il Monaco hanno avuto!";
  • "Ma cosa vi aspettavate? Dati i trascorsi juventini di Platini era ovvio che il sorteggio sarebbe stato pilotato in questo modo!".
Vi confesso che, leggendo questi pensieri così arguti, mi è venuto in mente il famoso attore Ettore Petrolini, il quale, rispondendo a qualcuno che dal loggione lo contestava, gli disse: "Io non ce l'ho con te, ma con quelli che ti stanno vicino e ancora non ti hanno buttato di sotto!"

SE A DARE CONSIGLI SUL CALCIOMERCATO ARRIVA COBOLLI GIGLI (sic!)...
Nei giorni scorsi, intervistato da GazzettaTV, un noto luminare ha pensato bene di suggerire alla Juventus la seguente strategia di mercato in vista della prossima estate: "La Juventus dovrà sicuramente venderà Pogba nella prossima sessione di calciomercato, in modo da poter reinvestire il ricavato e apportare dei miglioramenti di organico alla squadra". Orbene, sapete chi è il luminare in questione? Giovanni Cobolli Gigli, ossia il presidente della Juventus nel periodo in cui la società bianconera, appena tornata dall'inferno della Serie B, pretendeva di sostituire i vari Thuram, Cannavaro, Emerson, Vieira e Ibrahimovic con campioni assoluti quali Boumsong, Jorge Andrade, Tiago, Poulsen, Felipe Melo e Amauri (tralascio gli altri per pura carità di patria!). Un po' come se arrivasse un pirata della strada a dare consigli su come prevenire gli incidenti stradali...

BARZAGLI IN NAZIONALE. E ALLORA?
Altro argomento di dibattito negli ultimi giorni è stato il ritorno in Nazionale di Andrea Barzagli, convocato da Antonio Conte per il doppio impegno degli azzurri contro la Bulgaria (qualificazioni mondiali) e l'Inghilterra (amichevole, il cui teatro sarà proprio lo Juventus Stadium): secondo tanti tifosi juventini, il Commissario Tecnico azzurro avrebbe dovuto evitare di chiamare un calciatore appena rientrato in campo dopo uno stop così lungo; a mio parere si tratta di una polemica totalmente inutile, visto e considerato che un Commissario Tecnico ha tutta la libertà e tutto il diritto di convocare un giocatore abile e arruolabile, specie se poi questo giocatore ha l'importanza che ha Barzagli...

BARZAGLI, CONTE, ALLEGRI E...I TITOLI AD MINCHIAM!
Per restare in argomento, ecco come Conte ha spiegato la scelta di convocare Barzagli: "So cosa aspettarmi, l'ho avuto per 3 anni. Andrea si allena da più di un mese, se non giocava era esclusivamente per scelta tecnica. Ha fatto tre gare in una settimana, vuol dire che sta bene. È un ottimo professionista e uno dei migliori difensori italiani". La cosa curiosa è che tanti tifosi e la gran parte dei media hanno interpretato queste parole come una "frecciata lanciata da Conte ad Allegri", mentre in realtà il C.T. ha ricordato come egli conosca bene il difensore toscano avendoci lavorato insieme per tre anni (e questa, più che una frecciata, a me pare una constatazione di fatto innegabile!) e rivendicato il proprio diritto di convocare un giocatore che ormai si è ristabilito dopo il lungo infortunio. Tuttavia mi rendo anche conto che, in tempi di eterno derby pro/contro Conte o pro/contro Allegri, persino la logica e la lingua italiana possono passare in secondo piano...

POLEMICA SUGLI ORIUNDI (OVVERO SUL NULLA!)
E intanto la convocazione in Nazionale del palermitano Vazquez e del sampdoriano Eder ha riaperto un dibattito tanto vecchio quanto noioso come quello riguardante gli oriundi e, a tal proposito, hanno fatto discutere le parole pronunciate da Roberto Mancini, il quale ha dichiarato che secondo lui la Nazionale italiana dovrebbe essere composta da soli giocatori italiani. Al netto di facili ironie (è un po' strano che a parlare di italianità sia l'allenatore di una squadra che di italiano ormai non ha nemmeno più il presidente!), mi chiedo dove stia il problema: personalmente, se un giocatore fa bene in Nazionale, che il suo albero genealogico sia interamente italiano o meno mi interessa davvero poco...

CARI DIRIGENTI, CERTI DISCORSI LASCIATELI AI TIFOSI...
Come è noto, non ho particolare simpatia nei confronti di chi parla di complotti, disegni e cospirazioni quando la propria squadra subisce dei torti arbitrali, ma il tifo calcistico (e non solo!) è così da secoli e quindi certi discorsi da bar fanno parte del gioco. Quando però a fare questo tipo di ragionamenti lunari non sono solo i tifosi al bar, ma anche giornalisti o, peggio ancora, le stesse società allora le cose non vanno affatto bene: ecco perchè credo che il comunicato apparso sul sito ufficiale del Napoli dopo il pareggio contro l'Atalanta siano il più fantozziano degli autogol a livello comunicativo. Parlare poi di Tavecchio che "non può perdere in questo modo la sua credibilità" (sic!) è davvero il top...

CALCIOPOLI, ASPETTANDO LE MOTIVAZIONI...
Come già mi è capitato di dire in radio, credo che un'idea più completa della sentenza emessa dalla Cassazione lunedì sera in merito alla vicenda di Calciopoli la si potrà avere dopo che la Suprema Corte avrà reso note le motivazioni della propria decisione e, attraverso la loro lettura si potrà comprendere non solo ciò che ha spinto i giudici ha sentenziare nel modo che abbiamo visto, ma anche quali potranno essere gli scenari futuri in merito al discorso degli scudetti. Epperò un paio di cose penso che si possano già dire:
  1. ognuno può avere la propria idea, ma c'è un dato incontrovertibile che va al di là di qualsiasi opinione sull'argomento: eccezion fatta per De Santis e Racalbuto, tutti gli arbitri e gli assistenti coinvolti in questo processo sono stati assolti in questo e nei precedenti gradi di giudizio;
  2. la società Juventus è stata dichiarata non responsabile a titolo oggettivo e civile tanto in primo grado (Tribunale di Napoli, sentenza dell'8 novembre 2011) tanto in appello (Corte d'Appello di Napoli, sentenza del 17 dicembre 2013);
  3. con l'unico arbitro condannato, ossia Massimo De Santis, la Juventus ha totalizzato, nel campionato 2004/05 (quello "incriminato") due vittorie, un pareggio e due sconfitte per una media finale di 1,4 punti a partita e le uniche frodi sportive per cui l'ex fischietto romano è stato condannato in via definitiva riguardano due partite nelle quali i bianconeri neanche figurano (Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma);
  4. questa sentenza, così come le altre due che l'avevano preceduta, è stata letta/ascoltata male e capita peggio da tanti; basta fare un giro, anche fugace, sui social network per avere la prova lampante di ciò...
Per quanto riguarda la mia opinione complessiva su tutta questa vicenda, per me fanno fede ancora oggi le parole pronunciate il 16 luglio 2006 (ovvero due giorni dopo la sentenza sportiva di primo grado emessa dalla CAF presieduta da Cesare Ruperto) da Enzo Biagi in un'intervista rilasciata al giornale Il Tirreno: "Una sentenza pazzesca, e non perchè il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perchè costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tale nome. Una sentenza pazzesca perchè punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente. Il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perchè è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l'ex Re d'Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che, per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche, hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?". Detto tutto questo, ritengo che possa essere utile anche dare un'occhiata a questo articolo, scritto con la consueta accuratezza e precisione dagli amici del sito Ju29ro.com!

giovedì 19 marzo 2015

DIARIO DI BORDO/39 - Borussia Dortmund-Juventus 0-3 (Champions League, ottavi di finale, ritorno)


IL TABELLINO
BORUSSIA DORTMUND-JUVENTUS 0-3 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Tevez (J) al 3'pt, Morata (J) al 25'st, Tevez (J) al 34'st
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1): Weidenfeller; Papastathopoulos, Subotic, Hummels, Schmelzer (1'st Kirch); Gundogan, Bender (18'st Ramos); Mikhitaryan (18'st Blaszczykovski), Reus, Kampl; Aubameyang. Allenatore: Klopp
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Vidal, Marchisio, Pogba (27'pt Barzagli); Pereyra; Tevez (36'st Pepe), Morata (33'st Matri). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Mazic (Serbia)

LA PARTITA
Primo tempo
  • 3' - GOL DELLA JUVENTUS! Evra serve Tevez, che da 25 metri lascia partire una conclusione che non dà scampo a Weidenfeller
  • 16' - Gran conclusione da fuori di Lichtsteiner, con Weidenfeller costretto alla parata difficile
Secondo tempo
  • 5' - Assist in profondità di Tevez per Morata, ma Weidenfeller in uscita respinge il tentativo di pallonetto da parte dello spagnolo
  • 11' - Pereyra serve in area Morata, ma Weidenfeller si salva nuovamente con i piedi
  • 17' - Conclusione dal limite di Kampl, che non crea particolari problemi a Buffon
  • 22' - Subotic calcia dalla lunghissima distanza e il pallone, involontariamente deviato da un calciatore juventino, esce di un soffio alla destra di Buffon
  • 25' - GOL DELLA JUVENTUS! Splendido lancio di Marchisio per Tevez e assist di quest'ultimo per Morata, che da due passi spinge il pallone in fondo alla porta sguarnita
  • 33' - Cross di Blaszczykovski e colpo di testa di Ramos, ma Buffon respinge in tuffo
  • 34' - GOL DELLA JUVENTUS! Pallone di Pereyra per Tevez, che non fallisce a tu per tu con Weidenfeller
DORTMUND, BEL SUOL D'AMORE (E DI GODURIE)
Finale di Coppa UEFA 1992/93, semifinale di Coppa UEFA 1994/95, primo turno di Champions League 1995/96 (quella poi vinta a Roma, tanto per capirci), semifinale mondiale del 2006, ottavi di finale di Champions League 2014/15: per chi tifa Juventus e Italia il terreno del fu Westfalenstadion e oggi Signal Iduna Park si conferma un impareggiabile teatro di godurie!

UN PASSO IN AVANTI SUL PIANO DELLA MENTALITÀ
Al di là del risultato ottenuto contro un avversario prestigioso, credo che il maggior motivo di soddisfazione per la Juventus e per i suoi tifosi debba essere rappresentato dal fatto che in questo doppio confronto la squadra di Allegri è riuscita a lasciar da parte quella mentalità "sparagnina" che troppo spesso in passato (e anche prima dell'avvento del livornese sulla panchina bianconera) il suo vero limite in campo internazionale. Prestazioni e risultati come questo devono essere solo il primo passo verso l'acquisizione di quella mentalità che fuori dagli italici confini può rivelarsi una fondamentale arma in più

DAL 4-3-1-2 AL 3-5-2: UNA NECESSITÀ RIVELATASI VINCENTE
L'infortunio di Pogba dopo 20 minuti ha costretto Allegri ad inserire Barzagli e ad abbandonare il 4-3-1-2 iniziale per tornare al 3-5-2: una scelta dettata dalla necessità, ma poi rivelatasi vincente visto che la squadra, con il vecchio assetto, ha tenuto benissimo le distanze tra i reparti concedendo pochissimo agli avversari

CARLOS TEVEZ: C'È DA AGGIUNGERE ALTRO?
Ha aperto e chiuse le marcature e, nel mezzo, ha fornito a Morata l'assist del 2-0: cosa pretendere di più da un Carlos Tevez che sta proseguendo nella sua splendida stagione sia sul piano realizzativo che su quello dell'apporto fornito in campo? Oddio, qualcosa in più si potrebbe pretendere, ma credo che a quel punto si travalicherebbe la dimensione umana...

ALVARO MORATA: DICEVANO DI LUI...
Ricordate cosa si diceva di Alvaro Morata quando la Juventus lo ha acquistato dal Real Madrid la scorsa estate? Una breve antologia: "È bravo, ma non mi sembra chissà che..."; "È il nuovo Portillo (sic!)"; "Se anche andasse bene, il Real Madrid se lo ricompra fra due anni!"; "Eh, ma se il Real Madrid lascia partire un giocatore significa che tanto forte non è"; "Ma come ha fatto quel somaro di Marotta a lasciar partire uno come Immobile e a prendere uno come Morata? Vergogna, dimettiti!". Ebbene i numeri (che sicuramente valgono più di qualsiasi opinione, ivi inclusa la mia!) dicono che ad oggi Morata ha segnato 12 reti (8 in campionato, 2 in Champions League e 2 in Coppa Italia) nonostante il suo minutaggio sia cresciuto soltanto negli ultimi tempi visto il suo graduale inserimento nella rosa bianconera; e i numeri, si sa, non mentono mai...

UNA DIFESA IMPECCABILE (E CON UN BARZAGLI IN PIÙ!)
Splendida è stata la prestazione della difesa bianconera, inizialmente a quattro e poi passata a tre dopo l'uscita dal campo di Pogba e l'ingresso di Barzagli al suo posto. Nella serata più importante il muro Barzagli-Bonucci-Chiellini (ricompostosi solo sabato a Palermo, vista la lunga assenza dell'ex difensore di Palermo e Wolfsburg) non ha sbagliato un solo intervento concedendo al Borussia Dortmund solo due tiri in porta, il primo dei quali è arrivato dopo 62 (diconsi sessantadue!) minuti

CENTROCAMPO: BENE VIDAL E PEREYRA, MARCHISIO SEMPLICEMENTE SONTUOSO!
Vista la forzata uscita di scena di Paul Pogba per infortunio dopo 20 minuti, il centrocampo bianconero è rimasto nelle mani (o meglio, nei piedi) di Arturo Vidal, Claudio Marchisio e Roberto Pereyra. Il cileno, dopo un inizio di partita in affanno e caratterizzato da un nervosismo evidente, nella ripresa è tornato nel ruolo che negli anni scorsi gli aveva consentito di dare il meglio di sè ed è cresciuto visibilmente. Ottima partita anche da parte dell'argentino ex Udinese, che ha suggellato una prestazione di grande corsa e sacrificio con due assist per Morata (conclusione respinta da Weidenfeller) e Tevez (gol del definitivo 3-0). Ma su tutti è svettato il "Principino", che nel ruolo solitamente occupato da Pirlo ha fornito una prestazione semplicemente sublime e che ha dato a Tevez il pallone che poi Morata ha concretizzato nel gol del raddoppio; il giusto premio per una stagione stupenda che sta disputando il numero 8 bianconero. La cosa che mi ha sorpreso è stata vedere tanti elogi nei confronti di Tevez e Morata e della difesa (elogi tutti sacrosanti, intendiamoci!), ma leggerne decisamente di meno nei confronti di un Marchisio sontuoso come quello visto ieri...

UNICA NOTA STONATA: GLI INFORTUNI
L'unica nota stonata della notte di Dortmund è stata rappresentata dagli infortuni di Pogba, che ha lasciato il campo dopo 20 minuti dopo uno scontro di gioco con Papastathopoulos, e di Bonucci, che nel finale si è dovuto arrendere ad un problema alla spalla: resta da augurarsi che i due non ne abbiano per molto

CHAPEAU PER MASSIMILIANO!
Questo risultato ha come principale artefice Massimiliano Allegri, bravissimo nel preparare le due partite e nell'impostare la squadra nel modo migliore. Con buona pace di chi il 16 luglio, all'annuncio del suo ingaggio da parte della Juventus, era veramente convinto che i bianconeri sarebbero ripiombati nell'era buia di Ferrara, Zaccheroni e Delneri...

GRANDE RISULTATO, MA SI PREGA DI ASTENERSI DA ESALTAZIONI ECCESSIVE!
La grande prova di maturità fornita dalla Juventus in questo doppio confronto con i gialloneri di Germania, tuttavia, non deve dare adito a facili esaltazioni: per quanto, come già spiegato in precedenza, il risultato di questo ottavo di finale rappresenti un passo in avanti verso una mentalità competitiva anche in campo internazionale e verso l'abbandono di quella mentalità "sparagnina" che troppo spesso aveva rappresentato un limite della squadra bianconera sullo scenario europeo, il percorso di maturazione è ancora lungo e le corazzate europee hanno ancora un tasso tecnico notevolmente superiore rispetto alla compagine bianconera. Il che non toglie che, nel caso in cui il sorteggio decidesse di opporre la Juventus ad una delle corazzate di cui sopra, la squadra di Allegri non dovrebbe comunque provare a giocarsi le sue chances...

IL SOLITO DERBY? ANCHE NO, GRAZIE!
È eccessiva la richiesta di godersi la vittoria di ieri sera senza per questo iniziare a scannarsi su chi sia più bravo tra Antonio Conte e Massimiliano Allegri? Ah no, scusate. Dimenticavo che quella appena posta è una domanda retorica la cui risposta è (purtroppo!) scontata...

TRE MESI GETTATI ALLE ORTICHE...
Breve antologia dei commenti che hanno spopolato sul web prima e durante questo doppio confronto. Dopo il sorteggio e prima della partita d'andata: "Tanta esaltazione per essere arrivati secondi, ma tanto agli ottavi il Borussia Dortmund li sbatte fuori!"; "Negli ottavi di Champions League tiferemo per i colori italiani. E allora...forza Ciro Immobile!"; "Il Borussia ha un allenatore con le palle come Klopp. Mica come quella mammoletta di Allegri...". Poi il 24 febbraio la Juventus vince la partita d'andata per 2-1: "Godetevi questa vittoria striminzita, che tanto a Dortmund vi fanno neri!"; "Dall'inferno di Dortmund uscirete sconfitti!"; "Giocando così la scoppola in Germania è garantita". Dopodichè ieri sera la Juventus espugna il fu Westfalenstadion (oggi Signal Iduna Park) e adesso gli autori delle perle di saggezza sopra elencate si affannano a spiegare che "Ma tanto si sapeva che la Juventus passava. Suvvia, il Borussia è decimo in Bundesliga!". Arrivi a costoro il mio più sentito cordoglio per i tre mesi letteralmente gettati alle ortiche...

NUOVO TORMENTONE IN ARRIVO: "TANTO VI BUTTANO FUORI AI QUARTI!"
Elaborato il lutto dei tormentoni elencati nel punto precedente, c'è da star certi che il prossimo tormentone sarà: "Tanto ai quarti la squadra X (che uscirà dal sorteggio di venerdì a Nyon, ndr) vi butta fuori ai quarti!". Premesso che tutto può essere, è singolare che tale proclama arrivi dai tifosi di squadre che la Champions League la giocano al massimo alla PlayStation o che, se ad accompagnarli è una sfortuna davvero sfacciata, oggi giocheranno in Europa League...

"DAGLI AMICI MI GUARDI IDDIO..."
Epperò la cosa più triste è che tra le persone che hanno sostenuto le rocciose argomentazioni elencate precedentemente ci sono anche tanti juventini, o auto-proclamatisi tali. Come diceva quel proverbio? "Da certi juventini mi guardi Iddio, che dagli anti-juventini mi guardo io", o una roba del genere...

CI SONO UN TEDESCO, UN FRANCESE E UNO SPAGNOLO...
"Questa Juventus è forte. E non lo è solo da questa sera: negli ultimi anni le squadre che hanno eliminato la Juventus sono andate fino in fondo. Se la Juventus quest'anno andrà avanti ha tutti i meriti. Questa sera la Juventus è stata forte forte forte... troppo forte per noi. È una squadra che lotta con passione: stasera, per esempio, non voleva subire gol e c'è riuscita. Ha delle individualità importanti, un gioco e la voglia delle grandi squadre. Ha tutto per costruire un grande futuro. Certo, nel prosieguo della Champions forse gli avversari non saranno così facili come siamo stati noi questa sera". Chi ha pronunciato queste parole? Semplice: Jurgen Klopp, allenatore del Borussia Dortmund. Non notate una certa assonanza con le dichiarazioni rilasciate in un recente passato da un certo allenatore francese e da un certo allenatore spagnolo, i quali allenano due squadre che a luglio erano rispettivamente accreditate come sicura vincitrice e sicura seconda del campionato e che oggi si trovano rispettivamente a -14 e a -18 dalla Juventus?

martedì 17 marzo 2015

DIARIO DI BORDO/38 - Palermo-Juventus 0-1 (Serie A, 27a giornata)


IL TABELLINO
PALERMO-JUVENTUS 0-1 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Morata (J) al 26'st
PALERMO (3-5-2): Sorrentino; Vitiello, Terzi, Andelkovic; Rispoli, Barreto (31'st Belotti), Maresca (19'st Jajalo), Rigoni, Daprelà (38'st Emerson); Vazquez, Dybala. Allenatore: Iachini
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Sturaro (1'st Vidal), Marchisio, Pereyra, De Ceglie (32'st Padoin); Tevez, Llorente (15'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Guida di Torre Annunziata

LA PARTITA
Primo tempo
  • 33' - Tevez serve in area Pereyra, che però non riesce a controllare il pallone
  • 40' - Llorente appoggia il pallone verso Tevez, ma l'argentino viene anticipato all'ultimo istante da Maresca
Secondo tempo
  • 6' - Tevez ci prova su punizione, ma Sorrentino respinge con i pugni
  • 25' - La Juventus prova a far male in contropiede con Pereyra che serve Vidal, ma la conclusione di quest'ultimo viene deviata con il corpo da Andelkovic
  • 26' - GOL DELLA JUVENTUS! Morata riceve il pallone al limite dell'area e batte Sorrentino con una conclusione a giro che spedisce il pallone alla destra del portiere del Palermo
  • 36' - Morata riceve da Tevez e calcia, ma il pallone sorvola la traversa
...E ALLA FINE DECIDE LA GIOCATA DEL CAMPIONE!
Diciamo la verità: non è stata una gran partita. Logica conseguenza di questa deduzione è il fatto che per sbloccarla ci sarebbe voluta solo una gran giocata individuale e così è stato, vista la splendida rete di Morata che ha regalato i tre punti alla Juventus

TANTE SECONDE LINEE E TESTA A DORTMUND. MA ZERO RISCHI...
La prestazione della formazione di Allegri si spiega partendo da due semplici constatazioni: da una parte i bianconeri avevano già la testa al decisivo impegno di domani sera a Dortmund, dall'altra l'impiego di molte seconde linee a centrocampo ha fatto sì che le idee non fossero particolarmente chiare. Eppure la Juventus in difesa ha rischiato poco o nulla, anche se sulla prestazione del reparto arretrato bianconero si tornerà più avanti...

MORATA: GRAN GOL ASPETTANDO LA CHAMPIONS
Lasciato inizialmente a riposo da Allegri, Alvaro Morata è subentrato a Fernando Llorente nella ripresa e al 26' ha deciso la partita con un bellissimo gol. L'auspicio per tutti i tifosi juventini è che lo spagnolo possa lasciare il segno anche domani sera a Dortmund contro quel Borussia già punito all'andata

LA PRIMA DI STURARO: NON MALE, MA PECCATO PER L'INFORTUNIO..,
La partita di Palermo ha visto il debutto ufficiale di Stefano Sturaro con la maglia della Juventus: complessivamente l'ex Genoa non è dispiaciuto, anche se poi è stato condizionato dallo scontro di gioco che nell'intervallo lo ha costretto ad alzare bandiera bianca e a lasciare il posto a Vidal

LA (NUOVA) PRIMA DI DE CEGLIE: NON UN FULMINE DI GUERRA, MA NEMMENO UN DISASTRO
Sabato è stato anche il giorno del terzo debutto in maglia bianconera di Paolo De Ceglie dopo quelli del 2006 (promozione dalla Primavera alla prima squadra appena retrocessa in Serie B) e del 2008 (ritorno dal prestito a Siena): il mancino valdostano non ha combinato sfracelli sulla corsia mancina, però va anche detto che in passato è stato capace di fornire prestazioni decisamente peggiori...

BARZAGLI IS BACK!
Tornato a giocare una partita dal primo minuto dopo poco meno di nove mesi (l'ultimo match giocato era stato quello degli ultimi Mondiali tra Italia e Uruguay), Andrea Barzagli è stato protagonista di una prova sontuosa: cosa non scontata, visto anche che di fronte c'erano due clienti decisamente scomodi come Vazquez e Dybala. Il ritorno del centrale toscano rappresenta una risorsa fondamentale per portare a casa il campionato, fare più strada possibile in Champions League e magari cercare di ribaltare la difficile situazione creatasi in Coppa Italia. Ah, dimenticavo: che bello riascoltare la filastrocca che recita "Buffon-Barzagli-Bonucci-Chiellini"...

TEVEZ: NIENTE GOL, MA PRESTAZIONE GENEROSA
Diversamente dal solito, Carlos Tevez non è stato protagonista in zona gol, ma la sua prestazione è stata comunque preziosa nell'economia della manovra della squadra: l'argentino, pur essendo poco incisivo in fase di conclusione e, a conti fatti, nullo in fase di finalizzazione, ha svolto una lodevole mole di lavoro sporco al servizio del collettivo. I campioni si vedono anche da queste cose!

E LE ALTRE? LAZIO E FIORENTINA ESCLUSE, FANNO A GARA A CHI FA PEGGIO...
E intanto, mentre la Juventus vince a Palermo con il minimo sforzo, alle sue spalle sembra essere in atto uno stranissimo sorpasso in retromarcia tra Roma e Napoli, ossia le due compagini che avrebbero dovuto contenderle il titolo in un'entusiasmante corsa a tre: i partenopei sono caduti in quel di Verona sotto i colpi di Toni (eppure mi chiedo come ciò sia stato possibile, vista quella difesa così solida e imperforabile!), mentre ieri sera i giallorossi sono stati battuti in casa dalla Sampdoria del romanissimo Ferrero e degli ex laziali Mihajlovic e De Silvestri e sono usciti dal campo subissati dai fischi dei propri tifosi; ad approfittarne sono state la Lazio, vittoriosa a Torino e trascinata da un Felipe Anderson in grande spolvero, e la Fiorentina, che ha reso ancor più traballante la panchina di Pippo Inzaghi (e, se a Milanello ci si limiterà semplicemente ad un nuovo cambio di guida tecnica, vorrà dire che si continuerà a curare una broncopolmonite in stato avanzato con l'aspirina...). Piccola domanda che pongo da osservatore esterno: vuoi vedere che in quel di Trigoria e in quel di Castel Volturno hanno pensato per mesi a polemizzare con la Juventus e non si sono accorti che la ragione dei propri insuccessi risiedeva in casa loro? Magari qualcuno mi illuminerà a tal proposito. E magari, se lo facesse senza i soliti improperi legati alla mia juventinità, sarebbe già un bel passo in avanti...

ORA LA TESTA A DORTMUND: DOMANI SONO VIETATI GLI ERRORI!
Domani sera a Dortmund la Juventus dovrà darsi tanto da fare per strappare la qualificazione ai quarti di finale di Champions League: il vantaggio derivante dal risultato dell'andata è esiguo e il Westfalenstadion è tradizionalmente ostico come campo. L'impresa, tuttavia, è alla portata degli uomini di Allegri, ma per compierla sarà necessario entrare in campo concentrati ed evitare errori che in questi contesti rischiano di essere pagati a carissimo prezzo. Tuttavia, come sempre, sarà solo il campo ad emettere il proprio inappellabile verdetto!

mercoledì 11 marzo 2015

DIARIO DI BORDO/37 - Juventus-Sassuolo 1-0 (Serie A, 26a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-SASSUOLO 1-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Pogba (J) al 37'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Storari; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Vidal, Marchisio, Pogba; Pereyra (18'st Pepe); Tevez (42'st Barzagli), Morata (18'st Llorente). Allenatore: Allegri
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Acerbi, Peluso, Longhi; Brighi (34'st Chibsah), Magnanelli, Missiroli (40'st Lazarevic); Sansone (27'st Taider), Zaza, Berardi. Allenatore: Di Francesco
ARBITRO: Peruzzo di Schio

LA PARTITA
Primo tempo
  • 12' - Conclusione di Marchisio, che però non inquadra la porta
  • 29' - Chiellini stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Tevez, ma il pallone sorvola la porta
  • 40' - Sansone ci prova su punizione, ma Storari blocca senza problemi
  • 45' - Vidal calcia dal limite, ma Longhi devia con il corpo in calcio d'angolo
Secondo tempo
  • 7' - Pogba controlla con il petto e calcia dal limite, ma Consigli respinge in angolo
  • 13' - Destro al volo di Tevez con palla a lato di poco
  • 28' - Gran conclusione dalla distanza di Bonucci con Consigli costretto alla parata difficile
  • 32' - Tevez pesca al centro dell'area Llorente, ma la girata del navarro non crea problemi a Consigli
  • 37' - GOL DELLA JUVENTUS! Contropiede letale della Juventus: Pepe pesca al limite dell'area Pogba, il quale lascia partire un destro che non dà scampo a Consigli
UNA VITTORIA PESANTISSIMA (MA GUAI A CANTARE VITTORIA PRIMA DEL TEMPO!)
Questa vittoria, per quanto sofferta e arrivata al termine di una partita tutt'altro che spettacolare, ha un peso specifico indiscutibile, dato che proietta la Juventus a +11 sulla Roma con lo scontro diretto a favore e da un punto di vista psicologico rinfranca non poco la formazione di Allegri. Nonostante questo, sarà bene tener presente il motto che ha contraddistinto l'ultimo DIARIO DI BORDO: testa bassa e pedalare perchè il campionato non è finito e senza aritmetica certezza tutto può ancora succedere. Per cui essere felici è sacrosanto, ma restare concentrati è un dovere!

ACCANTONARE UNA CERTA MENTALITÀ...
Lo ripeto da tempo e ne sono ancor più convinto dopo il successo di lunedì: la Juventus deve lasciare da parte la solita mentalità "sparagnina" che la porta ad accontentarsi del minimo indispensabile. Lunedì sera allo Juventus Stadium si è avuta l'ennesima conferma che questa squadra, quando alza il ritmo, sa rendersi pericolosa. E questa lezione sarà bene tenerla a mente soprattutto tra una settimana a Dortmund e poi, magari, il 7 aprile in quel di Firenze. Ah, magari per lasciare da parte detta mentalità "sparagnina" si potrebbe cominciare non facendo passare pubblicamente il messaggio che "tanto va bene anche solo l'1-0". Mi spiego, mister Allegri?

POGBA DA 4 IN PAGELLA PER 82 MINUTI. E POI...
Per 82 minuti era stato il solito Paul Pogba di queste ultime uscite: svagato, impreciso e a tratti irritante. Poi al minuto 82 il francese ha deciso di fare sul serio e ha scaricato alle spalle dell'incolpevole Consigli il pallone servitogli da Pepe e che è valso un successo fondamentale per le ragioni precedentemente citate. Del resto i campioni, anche se spesso ci fanno inca...volare sono così: possono anche essere nulli per lunghi tratti del match, ma poi sanno tirare fuori le giocate che decidono le partite e che possono risultare decisive nell'economia dell'intera stagione. Detto tutto questo, ora aspettiamo tutti che il buon Paul decida di tirare fuori i suoi colpi di classe anche in Europa, a cominciare dalla trasferta tedesca della prossima settimana

FELICE PER L'ASSIST (E PER LA PRESTAZIONE) DI PEPE
Il gol-partita è nato da un'azione iniziata dallo stesso Pogba, che aveva recuperato il pallone sulla propria tre-quarti, e proseguita da Simone Pepe, autore di una percussione centrale che ha tagliato il centrocampo del Sassuolo come un coltello con il burro e dell'assist per lo stesso calciatore francese; in precedenza il numero 7 bianconero, mandato in campo nella ripresa da Allegri al posto di Pereyra, era stato autore di alcuni cross e di alcuni spunti interessanti sulla corsia destra. Non resta che sperare che egli possa continuare a dare il proprio contributo nella fase cruciale della stagione

PASSO INDIETRO PER TEVEZ (MA LA GRINTA, FORTUNATAMENTE, È SEMPRE LA STESSA)
Sebbene la sua prestazione non sia stata sfavillante come al solito (abbiate pazienza: è umano anche lui!), Carlos Tevez ha messo in campo la consueta grinta rendendosi anche pericoloso in un paio di occasioni

MORATA POCO ISPIRATO, LLORENTE PURE
A deludere sono state anche le prime punte: Alvaro Morata non è parso ispirato e ha risentito del contrasto con Vrsaljko nel primo tempo che ne ha limitato ulteriormente un rendimento già non eccelso; Fernando Llorente, che gli è subentrato nel corso della ripresa, ha provato ad agire da boa lì davanti e a far salire la squadra, ma anche lui ha trovato pochi spazi, eccezion fatta per una girata che non ha creato alcun grattacapo a Consigli

BONUCCI-CHIELLINI: TANTA STANCHEZZA, POCA SICUREZZA
Non hanno vissuto certamente la loro miglior serata Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini. Per quanto il Sassuolo abbia creato zero occasioni pericolose (l'unica parata di Storari è arrivata in occasione di una punizione tutt'altro che irresistibile di Sansone nel primo tempo), i due centrali bianconeri sono parsi costantemente insicuri e Chiellini ha addirittura bissato lo scivolone capitatogli col Borussia; buon per lui che la zona del campo era decisamente laterale e poco pericolosa e che Berardi, per quanto bravo, non fosse Reus. Ai due calciatori, tuttavia, va doverosamente riconosciuta un'attenuante non da poco: causa il lungo stop di Barzagli e il recente infortunio al malleolo che ha messo fuori causa Martin Caceres fino al termine della stagione, dall'inizio della stagione Allegri ha potuto contare su tre soli difensori centrali per due maglie da titolare...

BENTORNATO IN CAMPO, ANDREA!
Dopo uno stop che durava dai giorni immediatamente successivi alla spedizione mondiale in Brasile, lunedì sera Andrea Barzagli è tornato in campo sostituendo Carlos Tevez nei minuti finali e andando a ricomporre, con Bonucci e Chiellini, il terzetto difensivo che tante gioie ha regalato alla Juventus nelle ultime tre stagioni. Il recupero graduale del centrale toscano potrà essere un'arma in più per Allegri nella fase finale della stagione, con l'auspicio che egli possa essere pronto per giocare (anche solo per una parte della gara) nella difficilissima trasferta della settimana prossima a Dortmund

CONFERME DAL SASSUOLO
Sebbene, come si è detto precedentemente, il Sassuolo non sia stato mai pericoloso dalle parti di Storari, bisogna dire che la squadra di Di Francesco ha confermato di essere una delle compagini meglio organizzate del campionato: seppur con una difesa rabberciata a causa delle assenze (Peluso schierato come centrale ne è un'immagine piuttosto eloquente), i neroverdi hanno presidiato gli spazi in maniera impeccabile e hanno confermato di essere, come già in occasione del match d'andata, un cliente scomodissimo. Complimenti anche ad un tecnico come Di Francesco che, dopo un impatto con la Serie A non esattamente da incorniciare (esonero dal Lecce nella stagione 2011/12 con la squadra retrocessa a fine stagione), sta confermando di essere un tecnico preparato e in grado di far giocare bene la propria squadra; se, come riportano alcuni organi di informazione, a fine stagione l'ex centrocampista della Roma dovesse davvero lasciare la società del presidente Squinzi, per quest'ultima sarebbe una perdita non da poco

TORNA PRESTO IN CAMPO, FEDERICO!
E intanto domenica Federico Mattiello, giovane di scuola Juventus attualmente in forza al Chievo, è rimasto vittima di un terribile scontro di gioco che ne ha provocato la frattura esposta della tibia e del perone e che lo costringerà ad uno stop piuttosto lungo. Non ho intenzione di dedicare questo post alla crocifissione di Radja Nainggolan (non è un calciatore che apprezzo particolarmente, ma francamente ritengo che abbia commesso falli ben più duri di questo in passato, seppur con conseguenze meno gravi), ma voglio semplicemente augurare a Federico Mattiello di rimettersi presto e nel miglior modo possibile, in maniera tale da poter tornare quanto prima sui campi da calcio

COMPLIMENTI PER LA PANCHINA D'ORO, ANTONIO! ANCHE SE...
Per il terzo anno consecutivo Antonio Conte è stato premiato con la Panchina d'Oro: premio meritatissimo, visto quanto l'attuale Commissario Tecnico azzurro è stato capace di fare nell'ultima stagione alla guida della Juventus e la sua indubbia indole da vincente. Fatta questa premessa, a far discutere sono state le parole pronunciate da Conte dopo aver ricevuto il premio in questione. Parole che, tanto per cambiare, hanno rinfocolato il nauseabondo derby cui ormai siamo costretti ad assistere da otto mesi a questa parte. Io, che ho i gravi torti di non voler prendere parte a questa stucchevole diatriba (ho altre perversioni nella mia vita, sinceramente!) e di ragionare in maniera alquanto pragmatica quando parlo di calcio, credo che sia più corretto ragionare sull'opportunità di questa dichiarazione piuttosto che sul suo contenuto: a mio avviso Conte, che la tifoseria juventina la conosce fin troppo bene avendoci vissuto a contatto per ben 16 anni (13 da calciatore più i tre da allenatore), avrebbe potuto evitare una dichiarazione i cui effetti erano fin troppo prevedibili; dopodichè si può condividere o meno quanto egli ha detto, ma non mi pare che il codice penale annoveri la sua opinione tra i reati perseguibili. Detto tutto questo, se le due fazioni che si fronteggiano selvaggiamente dal 15 luglio preferiscono continuare a scannarsi a colpi di "Conte traditore infame!" e "Nessuno tocchi Sant'Antonio da Lecce!" nessuno impedisce loro di farlo; spero solo di non avere troppi capelli bianchi sulla testa quando lorsignori avranno finalmente deciso di darci un taglio...

COMPLIMENTI ANCHE A TE, CARO MAURIZIO!
Unitamente alla Panchina d'Oro assegnata ad Antonio Conte c'è da registrare anche la Panchina d'Argento assegnata all'allenatore dell'Empoli Maurizio Sarri: un giusto riconoscimento per un allenatore serio e capace, per un uomo di sport autentico e per un professionista esemplare. A tal proposito mi permetto di riproporvi questo post da me scritto su questo blog diversi mesi fa. Buona lettura, se vi va!

SILENZIO STAMPA AD AZIENDAM, MOTIVAZIONE...AD MINCHIAM!
E intanto domenica sera, dopo il pareggio subìto in rimonta contro l'Inter (da 2-0 a 2-2 per merito anche di una difesa che si dimostra sempre più imperforabile!), il Napoli ha vietato ai propri tesserati di parlare ai microfoni di Sky: né Benitez né i suoi giocatori si sono presentati ai microfoni dell'emittente satellitare, mentre nella tradizionale conferenza stampa post-gara tenuta dal tecnico spagnolo il responsabile della comunicazione della società partenopea ha impedito che l'allenatore rispondesse ad una domanda posta dall'inviato dell'emittente medesima. Da quanto riportato da numerosi organi di informazione, ivi inclusi molti siti di fede partenopea, pare che il motivo di tale ostilità sia rappresentato dall'attacco fatto da Massimo Mauro nei confronti di Benitez dopo le risposte a monosillabi di quest'ultimo dopo la sconfitta della precedente domenica contro il Torino e, per tale ragione, il buon Mauro è stato etichettato come "opinionista di parte juventina". Premesso che mai avrei pensato che qualcuno potesse riuscire nell'impresa di far stare Mauro dalla parte della ragione (è vero che c'era già riuscito Zeman qualche tempo fa, però che il boemo è pur sempre il boemo!), vorrei ricordare al buon De Laurentiis che Massimo Mauro è anche quel giocatore che tra il 1989 e il 1993 ha vinto un campionato e una Supercoppa Italiana con una certa squadra realizzando 2 gol in 64 partite disputate. Quale era questa squadra? Il Napoli, ovviamente (e se non ci credete, basta semplicemente che clicchiate qui)! Tuttavia mi rendo anche conto che prendere decisioni lunari con motivazioni ad minchiam e gridare al complotto mediatico juventino o filo-juventino sia assai più semplice e attiri anche una discreta percentuale di consensi...

domenica 8 marzo 2015

DIARIO DI BORDO/36 - Juventus-Fiorentina 1-2 (TIM Cup, semifinale, andata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-FIORENTINA 1-2 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: Salah (F) al 10'pt, Llorente (J) al 24'pt, Salah (F) al 11'st
JUVENTUS (4-3-3): Storari; Caceres, Bonucci, Ogbonna, Padoin; Vidal, Marchisio, Pogba; Pepe (28'st Pereyra), Llorente (14'st Morata), Coman (36'pt Tevez). Allenatore: Allegri
FIORENTINA (4-3-3): Neto; Richards, G. Rodriguez, Basanta, Alonso; Kurtic, Badelj (33'st Aquilani), M. Fernandez; Joaquìn, M. Gomez (18'st Ilicic), Salah (29'st Diamanti). Allenatore: Montella
ARBITRO: Valeri di Roma

LA PARTITA
Primo tempo
  • 1' - Vidal salta Rodriguez e Basanta e crossa basso sul secondo palo, ma Pepe sul secondo palo manca di un soffio l'impatto con il pallone
  • 6' - Conclusione volante di Kurtic su assist di Joaquìn, ma il pallone si perde abbondantemente a lato
  • 10' - GOL DELLA FIORENTINA! La Juventus perde palla sugli sviluppi di un calcio d'angolo e Salah la punisce in contropiede
  • 15' - Conclusione di Marchisio da 25 metri, ma il pallone termina alto
  • 24' - GOL DELLA JUVENTUS! Llorente impatta di testa sul cross di Pepe e spedisce il pallone alle spalle di Neto
  • 30' - Conclusione di Fernandez da 25 metri con Storari costretto a respingere in calcio d'angolo; sugli sviluppi del corner seguente è Basanta a colpire di testa il palo a portiere battuto
  • 45' - Cross di Padoin per Vidal, che però non inquadra la porta di testa
Secondo tempo
  • 4' - Fernandez premia l'inserimento di Richards, la cui conclusione ravvicinata viene intercettata da Bonucci e Storari e respinta in calcio d'angolo
  • 6' - Incursione insidiosissima di Salah, ma la difesa juventina rimedia in qualche modo
  • 10' - Badelj pesca in area Alonso, il cui colpo di testa non inquadra la porta per un'inezia
  • 11' - GOL DELLA FIORENTINA! I giocatori della Juventus perdono un altro pallone sanguinoso sulla trequarti e Salah è bravo a conquistarlo e a battere Storari da due passi
  • 17' - Morata mette al centro per Tevez, sulla cui conclusione è bravissimo Neto
  • 26' - Ilicic calcia da una ventina di metri, ma il pallone sfiora il palo alla destra di Storari
  • 36' - Cross basso di Caceres per Pereyra, che non colpisce bene la sfera a due passi da Neto
UN ATTEGGIAMENTO INACCETTABILE
Capiamoci, magari cercando di farlo bene! Solo un cieco potrebbe negare i meriti di una Fiorentina che sta attraversando uno splendido periodo di forma e risultati (quanto fatto dai viola nelle ultime uscite in campionato e in Europa League ne è la prova più lampante), per cui una sconfitta contro i viola ci poteva anche stare nei pronostici della vigilia. Detto questo, non è ammissibile che una squadra come la Juventus affronti la gara d'andata di un turno ad eliminazione diretta giocando in casa con un atteggiamento svogliato e distratto come quello visto nell'arco dei 90 minuti di giovedì sera. L'unica magra consolazione sta nel fatto che, essendo questo più un problema di atteggiamento psicologico che di condizione fisica, basterebbe tornare ad avere la testa giusta per far nuovamente girare le gambe a pieno regime...

AL "FRANCHI" CON UN'ALTRA TESTA...
Questo risultato, soprattutto perchè arrivato in casa, rende più difficile l'impresa della Juventus in vista del match di ritorno, in programma allo stadio "Franchi" tra poco meno di un mese. Condizione imprescindibile per poter pensare di ribaltare il punteggio dello Juventus Stadium e ottenere il visto per la finale di Roma contro Lazio o Napoli è rappresentata dallo scendere in campo con un atteggiamento che sia esattamente l'opposto di quanto visto giovedì...

FENOMENO SALAH, MOLTO MENO I SUOI DIRIMPETTAI...
Con la cessione di Cuadrado e il conseguente arrivo di Salah dal Chelsea la Fiorentina ha pescato il più bel jolly che le potesse capitare, viste le prestazioni che l'esterno egiziano sta offrendo da quando si è accasato alla corte di Vincenzo Montella. Fatta questa premessa, è incredibile come si sia potuta concedere all'egiziano un'occasione come quella della seconda rete, con un pallone praticamente regalatogli da Marchisio

IL CENTROCAMPO, OVVERO LA FOTOGRAFIA MIGLIORE DELLA PARTITA
Guardando le scelte iniziali di Allegri e Montella tutti hanno pensato che in quel reparto non ci fosse partita: da una parte c'erano i "big" Vidal, Marchisio e Pogba, mentre dall'altra Kurtic, Badelj e Mati Fernandez venivano mandati in campo per sopperire alle assenze di Pizarro, Aquilani e Borja Valero. Ebbene, i mediani viola hanno disputato una splendida partita contro gli svagati/svogliati centrocampisti bianconeri: Vidal è partito bene per poi perdersi strada facendo, Marchisio non ha inciso e ha regalato a Salah il pallone del raddoppio e Pogba è parso a tratti snervante; di fronte, come detto, c'erano tre giocatori di grande corsa che per 90 minuti hanno sovrastato i ben più dotati avversari. E questa differenza, a mio avviso, è la miglior fotografia di quell'atteggiamento di cui parlavo nei punti precedenti...

SFORTUNA COMAN
Schierato come esterno sinistro nel tridente offensivo, Kingsley Coman non è partito male e ha provato ad incidere con qualche spunto interessante (è stato lui a dare il via all'azione che ha portato al gol di Llorente). Poi l'intervento duro di Kurtic ai suoi danni ne ha limitato il rendimento inducendo Allegri a toglierlo dal campo nel finale del primo tempo inserendo Tevez

LLORENTE: GOL E POI IL NULLA (O QUASI)
Dopo aver siglato il momentaneo 1-1 correggendo in rete il pallone crossato da Pepe, Fernando Llorente (per il quale palloni del genere rappresentano veri e propri inviti a nozze!) è progressivamente sparito dai radar, al punto che dopo un'ora di gioco Allegri ha pensato bene di richiamarlo in panchina per far posto a Morata. Epperò va detto che quel gol di testa tiene ancora acceso un piccolo barlume di speranza in vista della partita di ritorno. A patto di scendere in campo con un'altra testa, ben inteso...

ORA TESTA AL SASSUOLO PER RIPARTIRE NEL MIGLIORE DEI MODI
Il modo migliore per lasciarsi alle spalle l'amara serata di giovedì consiste nel concentrarsi sulla sfida di domani sera contro il Sassuolo: una partita nella quale non saranno ammessi cali di tensione o disattenzioni varie, visto che la squadra di Di Francesco ha dimostrato già all'andata (ma anche in tutto l'arco di questo campionato) di essere un cliente che non si fa particolari problemi nel punire le altrui distrazioni...

PICCOLO AVVISO PER GLI ANTI-JUVENTINI...
Detto che la prestazione juventina è stata da dimenticare o quasi, inviterei come sempre i soliti noti ad aspettare il 7 aprile prima di intonare il de profundis. Poi magari quel giorno la Juventus non riuscirà a ribaltare il risultato di giovedì, ma credo che ci sia ampia letteratura a proposito di discorsi fatti prima del tempo e, soprattutto, del campo. Concordate?

...E PER ALCUNI JUVENTINI!
Epperò vorrei invitare anche alcuni miei amici juventini ad evitare discorsi del tipo "Ma chissenefrega della Coppa Italia, che tanto è una coppetta...". O meglio, se volete fare discorsi del genere fateli pure, ma poi non abbiate la presunzione di venire a spiegare ad altri il concetto di "mentalità vincente". Per quanto mi riguarda (ma può benissimo darsi che sia io ad essere fatto male, sia chiaro!), possedere una mentalità vincente significa puntare a dare il massimo e a fare del proprio meglio in tutte le competizioni. In tutte, non in alcune sì e in altre no...

PRIMA DI PROCEDERE CON IL SOLITO DERBY, RINFRESCATEVI LA MEMORIA!
Come sempre accade in questi casi, si è subito scatenato il solito derby tra "contiani" e "allegriani" (o "allegristi", come li ha definiti Francesco Mazzocca in questo interessante articolo uscito ieri sul sito Juventibus.com): secondo i primi, infatti, con l'attuale C.T. della Nazionale in panchina la Juventus non avrebbe mai giocato una partita come quella di giovedì. A tal proposito può essere utile rileggere cosa scriveva il sottoscritto dopo la sconfitta che un anno fa la Juventus di Conte rimediò in Coppa Italia contro la Roma. E non perchè io voglia rinnegare il vecchio allenatore oppure difendere a spada tratta il nuovo (ammesso che io abbia particolari perversioni nascoste, tra queste non è certamente contemplata il prendere parte allo stucchevole derby che va in scena tra i tifosi juventini da otto mesi a questa parte!), ma semplicemente per amor di verità. Mi rendo conto, tuttavia, che strillare a favore di Conte o di Allegri (o contro l'uno o l'altro) rappresenta uno sforzo intellettuale decisamente minore rispetto al ragionare in maniera un attimino più compiuta...

martedì 3 marzo 2015

DIARIO DI BORDO/35 - Roma-Juventus 1-1 (Serie A, 25a giornata)


IL TABELLINO
ROMA-JUVENTUS 1-1 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Tevez (J) al 19'st, Keita (R) al 33'st
ROMA (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Yanga-Mbiwa, Manolas, Holebas; Pjanic, De Rossi (28'st Nainggolan), Keita; Ljajic (20'st Florenzi), Totti (26'st Iturbe), Gervinho. Allenatore: Garcia
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres; Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (45'st Padoin), Vidal, Marchisio, Pereyra, Evra; Tevez, Morata (38'st Coman). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Orsato di Schio
NOTE: al 17'st espulso Torosidis (R) per somma di ammonizioni

LA PARTITA
Primo tempo
  • 22' - Pereyra mette al centro per Morata e Manolas, nel tentativo di anticipare lo spagnolo, rischia la più fantozziana delle autoreti
  • 26' - Evra arriva sul fondo e mette il pallone al centro, ma nessuno riesce a deviare il pallone in rete
Secondo tempo
  • 5' - Pereyra lancia in profondità Vidal che calcia da posizione defilata, ma il pallone esce di un soffio alla sinistra di De Sanctis
  • 17' - Torosidis rimedia la seconda ammonizione, e la conseguente espulsione, per aver steso Vidal al limite dell'area di rigore della Roma
  • 19' - GOL DELLA JUVENTUS! La successiva punizione viene trasformata in gol da Tevez con una conclusione a giro che non lascia scampo a De Sanctis
  • 21' - Vidal serve in area Pereyra, ma la conclusione dell'argentino termina sull'esterno della rete
  • 27' - Punizione di Pjanic e colpo di testa di Manolas, che chiama Buffon alla parata difficile
  • 33' - GOL DELLA ROMA! Sugli sviluppi di un calcio di punizione di Florenzi è Keita a bruciare sul tempo Caceres e a battere Buffon
PORTARSI A +12 SAREBBE STATO MEGLIO, MA ESSERE A +9 VA UGUALMENTE BENE!
Tanti tifosi juventini mugugnano per il pareggio ottenuto e per la mancata occasione di portarsi a +12 nei confronti della Roma. In tutta onestà, devo ammettere che per come questo risultato è maturato un po' di rimpianto c'è ed è giusto averlo, dato che con un pizzico in più di astuzia (si prega di astenersi da interpretazioni maliziose di detto sostantivo!) e di attenzione i tre punti sarebbero stati portati via senza troppi problemi. Detto questo, il bicchiere va comunque visto mezzo pieno: già, perchè non solo il vantaggio di 9 punti è inalterato, ma questo darà la possibilità ad Allegri e alla sua squadra di tenere più alta la concentrazione (su questo punto si tornerà più avanti) nelle partite prossime venture. Ah, da ultimo vorrei rispondere ad un mio amico che ieri sera sul profilo Facebook ha scritto che la Juventus, pareggiando per 1-1 in superiorità numerica avrebbe fatto una figura di...vabbè ci siamo capiti: se aver mantenuto 9 lunghezze di vantaggio nei confronti della seconda in classifica significa aver fatto figure di quel tipo là, allora c'è da augurarsi di continuare a farne da qui alla fine del torneo!

CARLITOS NON TRADISCE...NEANCHE SUI CALCI DI PUNIZIONE!
Riprendendo un tormentone ormai risalente ad un anno e mezzo fa, bisogna dire che Carlitos non tradisce...nemmeno su punizione! Prova ne sia la splendida parabola che l'argentino, incaricato di battere il calcio piazzato in assenza dell'infortunato Andrea Pirlo, ha disegnato per battere De Sanctis e portare in vantaggio la Juventus: una perla d'autore in una partita di grande corsa e sacrificio che l'Apache ha trascorso più a lottare che ad inventare là davanti; ma tranquillo, Carlitos, va benissimo anche così!

LIETA NOTIZIA PEREYRA!
Schierato dal primo minuto in un centrocampo orfano di Pirlo e con Pogba in panchina a mezzo servizio, Roberto Pereyra ha disputato un'ottima partita creando, insieme a Lichtsteiner, perenni problemi al povero Holebas sul fianco sinistro della Roma e propiziando l'azione che ha costretto Torosidis al fallo da espulsione da cui è scaturito il gol di Tevez. Con defezioni importanti come quelle sopra citate, avere un giocatore che risponde con un'ottima prestazione come questa è una cosa importantissima

VIDAL IN RIPRESA
Segnali di ripresa anche per Vidal, anche lui a rischio forfait per via di un problema fisico accusato in allenamento ma poi recuperato e schierato titolare in mezzo al campo insieme a Marchisio e Pereyra: il cileno, finalmente riportato nel suo ruolo originale (ditemi quello che volete, ma a me come trequartista piace davvero poco!), ha giocato una partita complessivamente positiva rendendosi pericoloso con un diagonale uscito di un soffio e procurandosi il calcio di punizione trasformato in gol da Tevez. Va anche detto che immaginare una prestazione peggiore delle ultime era francamente impresa ardua...

GARANZIA MARCHISIO!
Chiamato a sostituire Andrea Pirlo in cabina di regia, Claudio Marchisio ha risposto con la solita prestazione ordinata e positiva: è ovvio che il piedino fatato del regista bresciano è altra cosa, ma il numero 8 bianconero in quel ruolo si è fatto ancora una volta valere. Rispetto agli anni scorsi si inserisce di meno e vede meno la porta, ma il lavoro svolto finora è qualcosa di davvero encomiabile

MORATA UN PO' IN AFFANNO (ANCHE SE CON QUEL MANOLAS...)
Chi non ha giocato la sua miglior partita è stato Alvaro Morata, nuovamente titolare in attacco dopo la partita di martedì contro il Borussia Dortmund. Lo spagnolo ha provato a rendersi pericoloso in un paio di occasioni nelle quali ha mancato di un soffio l'appuntamento con il pallone, ma ha dovuto soprattutto fare i conti con un Manolas in serata di grazia. E proprio il centrale greco, con cui Morata aveva avuto qualche "problemino" nella partita d'andata, è stato, a mio avviso, il migliore in campo nelle file dei giallorossi

COINCIDENZE? VALUTATE UN PO' VOI...
Dopo il gol di Tevez, la Roma ha trovato il pareggio grazie al colpo di testa di Keita deviato involontariamente in rete da Marchisio. Va detto che il centrocampista maliano è andato a segno dopo che, nel frattempo, erano accadute le seguenti tre cose:
  1. aveva segnato Tevez;
  2. era stato espulso Torosidis;
  3. Garcia aveva richiamato in panchina Totti e De Rossi sostituendoli con Iturbe e Nainggolan.
Lascio a voi il compito di valutare se si tratti o meno di una serie di coincidenze...


AHI, MARTIN...
Il gol di Keita non è nato soltanto dal fallo ingenuo di Chiellini su Iturbe (intervenire in maniera così decisa in una zona del campo così defilata è stato un errore abbastanza marchiano per un difensore così esperto) e da un rilassamento generale della squadra, ma anche dalla marcatura non impeccabile di Caceres nei confronti dell'ex centrocampista del Barcellona. Peccato che l'uruguayano abbia macchiato in questo modo una prestazione che fino a quel momento era stata estremamente positiva

BRAVO CARLITOS E BRAVISSIMO MAX!
Ho molto apprezzato le parole di Carlos Tevez e Massimiliano Allegri al termine della partita: seppur in modo diverso, i due hanno lasciato trasparire una certa delusione per la mancata vittoria e il mancato allungo nei confronti della Roma. Del resto le grandi squadre sono quelle che, anche in una situazione di oggettivo vantaggio in classifica, puntano a fare sempre meglio

E ADESSO SOTTO CON LA FIORENTINA!
Archiviato questo delicatissimo impegno, la squadra di Allegri può adesso concentrarsi sulla partita di dopodomani contro la Fiorentina, semifinale d'andata di Coppa Italia: considerato che questo trofeo manca nelle bacheche bianconere da vent'anni esatti (ovvero da più di quanto manca la Champions League!), che i viola sono in gran ripresa, avranno sicuramente voglia di dare un dispiacere agli odiati rivali bianconeri (il perchè di tanta acredine continuo a non capirlo e non mi basta che mi si ricordi la lotta per il titolo del 1982...) e di vendicare l'eliminazione di un anno fa in Europa League, sarà bene che la Juventus entri in campo decisa a portare a casa la posta in palio a prescindere da chi saranno gli undici titolari scelti da Allegri...

MORGAN DE SANCTIS: ANIMUS PUGNANDI AD MINCHIAM!
Dopo aver passato l'ultimo anno e mezzo farneticando di sistemi (molto) presunti attraverso ciclopiche supercazzole prematurate, ieri sera al termine del primo tempo Morgan De Sanctis ha deciso di superare se stesso arrivando a litigare addirittura con...i propri compagni della difesa, segnatamente Manolas (per me il migliore in campo nella Roma, lo ribadisco!) e Holebas. Meno male che a porre fine ad un simile delirio ci ha pensato un calciatore navigato e un professionista esemplare come Keita, per il quale passare dalla disciplina catalana di Barcellona a baruffe da asilo Mariuccia come quella di ieri sera deve essere stato come passare dall'ascolto di una qualunque canzone dei Queen all'ascolto di "Italia amore mio" di Pupo ed Emanuele Filiberto...

LO STRAN(ISSIM)O PESSIMISMO DEL GIORNO DOPO...
Nei giorni scorsi ero rimasto abbastanza colpito dal modo dimesso, da parte di certi media romani(sti) di avvicinarsi alla partita di ieri sera. Ancora più colpito sono rimasto dai commenti che sugli stessi media ho letto alla partita di ieri: seppur con le solite eccezioni (vi anticipo sin da ora che la lectio magistralis tenuta ieri sera da Paolo Liguori negli studi di Tiki Taka sarà oggetto di attentissima analisi nella prossima puntata della mia rubrica del venerdì su JuveNews Radio!), l'ambiente giallorosso e i mezzi di comunicazione ad esso vicini hanno accolto il risultato dell'Olimpico con uno stato d'animo a metà strada tra la rassegnazione e lo scampato pericolo. Un motivo in più per non abbassare la guardia...

VIETATO CREDERE CHE SIA FATTA!
Già, perchè non c'è errore più grave di credere che il pareggio di ieri sera abbia regalato alla Juventus la vittoria del campionato con due mesi d'anticipo rispetto al calendario! Esperienze non troppo lontane nel tempo, nel bene e nel male, dovrebbero aver insegnato che l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. Per cui, come ripeto da diverse settimane e continuerò a ripetere in radio, testa sotto e pedalare!

UNA ROMA TROPPO RINUNCIATARIA. RUDI, CHE FINE HA FATTO LA SPAVALDERIA DEI MESI SCORSI?
Sinceramente non capisco come mai la Roma sia scesa in campo con un atteggiamento così rinunciatario. Una squadra che ha bisogno di vincere per portarsi a -6 avrebbe dovuto mettere in campo tutt'altra grinta. E invece la formazione giallorossa ha assecondato i toni piuttosto pacati del suo allenatore, salvo poi gettarsi in avanti dopo aver subìto il gol di Tevez ed essere rimasta in inferiorità numerica...

A PROPOSITO DI DI LIVIO...
Due giorni fa ero a Rutigliano per assistere alla presentazione degli ultimi libri scritti da Massimo Zampini ("Er go' de Osvaldo") e dall'amico Roberto Savino ("Strepitosa Juve") e si è parlato, oltre che della partita tra Roma e Juventus, delle dichiarazioni fatte sabato da Angelo Di Livio, il quale ha dichiarato: "Battiamo la Juventus e riapriamo il campionato!". Queste parole hanno fatto parecchio arrabbiare i tifosi juventini, ma forse è bene chiarire alcune cose:
  • pur non rinnegando nulla dei suoi anni in maglia bianconera, Di Livio si è sempre dichiarato tifoso romanista e attualmente interviene in alcune trasmissioni radiofoniche dedicate alla formazione giallorossa; per cui, piacciano o meno, le parole dell'ex centrocampista di Juventus e Fiorentina sono assolutamente coerenti con tutte quelle passate...
  • da tifoso romanista, Di Livio si è augurato la vittoria della Roma e questo è assolutamente normale; per tale ragione preferirò sempre lui ad altri ex calciatori bianconeri che in questi anni hanno parlato a sproposito di doping e ruberie (molto) presunte. Ogni riferimento a tale signor Zibì Boniek NON è da ritenersi puramente casuale...

BRUTTI CEFFI IN QUEL DI RUTIGLIANO...
A proposito di Rutigliano, ecco l'immagine che ritrae tre biechi individui che due giorni fa, nella cittadina barese, decidevano i destini del mondo. State attenti perchè si tratta davvero di tre brutti ceffi!

TU CHIAMALO, SE VUOI...SCARICABARILE!
Le sorti del Parma sono appese ad un filo che si fa sempre più sottile con il passare dei giorni, ma nella settimana che abbiamo alle spalle abbiamo assistito ad una serie impressionante di ipotesi circa l'identità dei colpevoli di questa situazione: l'ex patron Tommaso Ghirardi, dopo aver gridato al complotto giudaico-massonico in occasione della mancata concessione della licenza UEFA l'estate scorsa, ha dato la colpa a Taçi che, a suo dire, non avrebbe rispettato gli impegni presi; poi è arrivato il mitico Carlo Tavecchio, il quale, dopo aver dichiarato che Genoa-Parma era stata rinviata a data da destinarsi "considerando lo stato morale, etico, individuale e sportivo dei calciatori" (non credo che i calciatori del Parma meritino una solidarietà espressa attraverso una simile supercazzola, oltre al fatto che sentire Tavecchio parlare di "stato morale ed etico" fa abbastanza sorridere!), ha sollevato la FIGC da ogni responsabilità in merito a questa vicenda (come se il calcio italiano lo gestissi io o mia zia!); infine è arrivato Giovanni Malagò, presidente del CONI, che ha puntato il dito verso la Federcalcio. E meno male che il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta ha deciso, almeno per il momento, di tacere auto-escludendosi da questo assai poco gratificante gioco dello scaricabarile. Ah, dimenticavo: l'opzione secondo cui "è colpa del maggiordomo" non è prevista, giusto?

"LE ISTITUZIONI SPORTIVE E LA GIUSTIZIA SPORTIVA SI RISPETTANO!", DICONO...
Ogni tanto, quando critico in punta di fatto le decisioni delle istituzioni sportive e della giustizia (sic!) sportiva, salta fuori qualche mio follower che prova ad arrampicarsi sugli specchi tentando di controbattere alle mie tesi e poi, messo alle strette, tira fuori il solito refrain secondo cui le istituzioni sportive e la giustizia sportiva vanno rispettate qualunque cosa dicano o qualunque cosa facciano. E allora, per carità di patria, limitiamoci ad un rapido riassunto di quanto avvenuto nell'ultima settimana:
  • il Parma sta vivendo la situazione assurda che leggiamo sulle cronache di ogni giorno (intervista ad Alessandro Melli inclusa!);
  • le istituzioni (sic!) calcistiche stanno gestendo la situazione del Parma nella maniera spiegata al punto precedente;
  • dopo la querelle Lotito-Iodice il primo non viene deferito e il secondo no in base a non si sa bene quale criterio;
  • durante la sua audizione davanti alla Procura Federale, Iodice si sente rivolgere la domanda "Ma è vero che dietro di lei c'è la Juventus?" (il buon Tonino Di Pietro direbbe "Che ci azzecca?");
  • fermo restando gli sviluppi futuri di questa vicenda, sarebbe bene che Lotito restasse fuori dalla commissione preposta alle riforme del calcio italiano, ma venerdì Tavecchio ha affermato che non c'è alcun problema e che il patron di Lazio e Salernitana in quella commissione può starci tranquillamente.
Cari amici, il principio secondo cui le istituzioni sportive e la giustizia sportiva vanno rispettate qualunque cosa dicano o facciano sarebbe sacrosanto nel migliore dei mondi possibili. Il problema è che poi, vedendo certi personaggi e certe dinamiche, questo principio inizia pericolosamente a vacillare. E la colpa, vi do una notizia, non è né mia né vostra...

PIPPO&RAFA: NERVOSISMO SULL'ASSE VERONA-NAPOLI...
Nell'ultimo fine settimana abbiamo assistito ad un'escalation di nervosismo da parte di due tecnici di Serie A, ovvero Filippo Inzaghi e Rafa Benitez: il primo, dopo lo scialbo 0-0 ottenuto dal suo Milan contro un'inaffondabile corazzata di nome Chievo, ha abbandonato la conferenza stampa post-partita; il secondo, dopo la sconfitta del suo Napoli contro il Torino per colpa dell'ennesimo disastro dei difensori partenopei (e qualcuno si altera parecchio tutte le volte in cui la faccio notare questa cosa, ma intanto le immagini e i numeri dicono inequivocabilmente che avevo ed ho ragione su questo argomento!), ha risposto alle domande postegli dai giornalisti nel post-gara con monosillabi e brontolii che stridono parecchio con il sardonico "Ci può stare!" tirato fuori dopo Napoli-Juventus. E credo che siano piuttosto eloquenti le critiche che a Benitez sono arrivate da gente come Mimmo Malfitano della Gazzetta dello Sport, Carlo Alvino e Raffaele Auriemma, che tutto sono meno che dei pericolosi sovversivi anti-Napoli...