giovedì 30 ottobre 2014

DIARIO DI BORDO/12 - Genoa-Juventus 1-0 (Serie A, 9a giornata)


IL TABELLINO
GENOA-JUVENTUS 1-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORE: Antonini (G) al 48'st
GENOA (3-5-1-1): Perin; Burdisso, De Maio, Marchese; Rosi (35'st Antonini), Mandragora (24'st Kucka), Greco, Bertolacci, Antonelli; Perotti; Pinilla (42'st Matri). Allenatore: Gasperini
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal (34'st Pereyra), Marchisio, Pogba, Asamoah; Tevez, Llorente (21'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

LA PARTITA
Dopo le due sconfitte patite in Champions League contro Atletico Madrid e Olympiakos, per la Juventus è arrivata anche il primo insuccesso in campionato: nel secondo turno infrasettimanale di campionato i bianconeri sono stati sconfitti per 1-0 al fotofinish dal Genoa grazie ad una zampata di Antonini su assist di Matri e, per effetto della contemporanea vittoria della Roma sul Cesena per 2-0, si ritrovano adesso appaiati ai medesimi giallorossi in testa alla classifica (seppur con lo scontro diretto a favore). Partita difficile per i bianconeri, che hanno patito una condizione generale non eccelsa e una prestazione grintosa (anche troppo in alcune circostanze) da parte degli uomini di Gasperini, la cui resistenza sette mesi fa era stata piegata soltanto dai miracoli di Buffon e da una magia di Pirlo su punizione. Nel primo tempo i bianconeri sfiorano il gol con un paio di conclusioni di Pogba e Lichtsteiner fuori di poco e con una girata di Llorente terminata sul palo e nella ripresa sono la traversa colpita da Ogbonna e un paio di belle parate di Perin ad impedire alla formazione di Allegri di passare in vantaggio; negli ultimi secondi di gara, tuttavia, è il Genoa a passare al primo vero affondo grazie ad Antonini, che appoggia in rete un pallone servitogli da Matri. Adesso è tempo di pensare al prossimo turno, con la Juventus che andrà a far visita all'Empoli di Sarri e la Roma che sarà attesa dalla delicata (sotto tutti i punti di vista!) sfida del San Paolo contro il Napoli e l'impressione è che fino a fine stagione saremo attesi da un continuo gioco di sorpassi e contro-sorpassi tra le due contendenti

FESTA ROVINATA PER BUFFON
La sconfitta di Genova non è sicuramente stata il modo migliore per festeggiare le 500 presenze in bianconero di Gianluigi Buffon, quarto giocatore di sempre per partite giocate alle spalle del recordman assoluto Alessandro Del Piero (705), di un'altra leggenda assoluta come Gaetano Scirea (552) e di Beppe capitan Furia Furino (528): un grande traguardo per quello che ancora oggi è considerato il miglior portiere al mondo (l'erede per tale titolo c'è già e ha il nome e il palmarès di Manuel Neuer!), nonchè un esempio di come il concetto di "rottamazione", che tanto va di moda in quest'epoca di renzismo galoppante, tutto è meno che un dogma infallibile. Ancora auguroni, Gigi!

COME IL 16 MARZO...SALVO IL FINALE!
La partita di ieri sera si è rivelata, sul piano del gioco espresso dalle due squadre, speculare a quella giocata il 16 marzo di quest'anno, ma la differenza fondamentale è consistita nel fatto che stavolta il gol allo scadere l'ha trovato il Genoa e non la Juventus: un dettaglio che, come sempre accade nel calcio, fa tutta la differenza di questo mondo!

OGBONNA E BONUCCI, ACCIDENTI A VOI...
Il discorso relativo ai gol segnati, ovviamente, ammette anche la reciproca relativa ai gol mancati. E da questo punto di vista ogni riferimento al gol mancato in tandem da Ogbonna e Bonucci, con la traversa colpita dal primo a Perin battuto, NON è da ritenersi puramente casuale...

VIDAL E LLORENTE, ANCORA NON CI SIAMO!
Con i loro gol avevano deciso la partita di domenica contro il Palermo, ma ieri sera Arturo Vidal e Fernando Llorente hanno mostrato un altro passo indietro sul piano della condizione atletica: il cileno è parso nuovamente quello delle ultime opache uscite, mentre lo spagnolo (che pure ha colpito un palo nel primo tempo) ha contribuito poco o nulla alla manovra offensiva

MA MORATA NO?
Nei 24 minuti più recupero concessigli da Allegri, Alvaro Morata ha combinato ben di più di quanto da Llorente nei precedenti 66. La domanda, come diceva un famoso presentatore televisivo, sorge spontanea: ma puntare, almeno in questa fase della stagione, più sull'ex Real che sul navarro è un'idea così lunare?

PIRLO FUORI: GIUSTO COSI' IN QUESTA CIRCOSTANZA
Una scelta di Allegri che non sento di criticare è quella di aver lasciato fuori Andrea Pirlo preferendogli Marchisio. Da un lato c'è un discorso relativo ad un momento di forma non eccellente che sta attraversando il regista bresciano, dall'altro c'è un ragionamento legato al tipo di partita giocata ieri: le condizioni non ottimali del terreno di gioco e il ritmo impresso dal Genoa, infatti, rendeva il match del "Ferraris" più adatto a centrocampisti di corsa e fatica (Vidal, Marchisio e Pogba, più Pereyra che è subentrato nella ripresa) che ad un regista puro. Quindi, almeno su questo aspetto, non me la sento di dare torto ad Allegri

MAGARI E' IL CASO DI CAMBIARE MODULO
Le ultime partite, a prescindere dai singoli episodi, hanno comunque fornito un'indicazione abbastanza evidente: questa squadra è diventata troppo prevedibile nel suo modo di stare in campo. Posto che sono stato uno di quelli che ha elogiato Allegri per la sua scelta di non stravolgere l'assetto della squadra in questa prima fase della stagione, credo che sia arrivato il momento di accantonare il 3-5-2 delle ultime stagioni e di studiare soluzioni diverse; in altre parole, è arrivato il momento che il buon Max inizi a "camminare con le proprie gambe"...

QUEL GOBBO DI MAZZOLENI...
Al di là delle polemiche sul gol del Genoa, ieri mi ha un po' infastidito l'atteggiamento eccessivamente permissivo dell'arbitro Mazzoleni nei confronti dei giocatori del Genoa per alcuni loro interventi particolarmente vigorosi. Meno male che il 99,999% dei tifosi anti-juventini è convinto che Mazzoleni sia un arbitro "filo-gobbo": ricordo a tutti che si tratta dello stesso fischietto che in Genoa-Juventus 0-1 della scorsa stagione annullò un gol validissimo ad Osvaldo e non punì un fallo di mano di Antonelli in area genoana e che nell'ormai famosa gara di Supercoppa giocata due anni fa a Pechino non fischiò un chiaro rigore a favore della Juventus per fallo di Campagnaro su Matri e tollerò il gioco duro di alcuni giocatori napoletani (ogni riferimento ai mancati secondi cartellini gialli a Behrami e Cannavaro NON è da ritenersi puramente casuale!). Ah, benedette credenze popolari...

A PARTI INVERTITE...
Domanda retorica: cosa avremmo letto sui giornali, sui siti e nei vari commenti di tifosi e opinionisti se per caso il gol segnato da Antonini dopo un sospetto fuorigioco di Matri l'avesse segnato un giocatore della Juventus? Per parafrasare Marzullo, fatevi questa domanda e poi datevi una (facilissima) risposta!

SADISMO PALLONARO ALLO STATO PURO!
La prima sconfitta in campionato di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus è arrivata grazie ad un gol segnato allo scadere da Luca Antonini (quando avete un po' di tempo fate una piccola ricerca per rendervi conto di quali siano i rapporti personali tra i due...) su assist di Alessandro Matri, ex juventino che di Allegri era stato il pupillo ai tempi del Cagliari e che lo stesso allenatore livornese aveva voluto al Milan la scorsa stagione. C'è poco da fare: quando vuole, il calcio sa regalare dei momenti di sadismo con poche pietre di paragone!

GODERE E' LEGITTIMO, CRITICARE ANCHE. MA I TAFAZZISMI NO!
Che i romanisti godano da matti per l'aggancio in classifica ci sta ed è pienamente legittimo che sia così! Allo stesso modo è giusto che i tifosi juventini storcano il naso ed esprimano il loro sacrosanto diritto di critica. Inizio, tuttavia, ad avere più di un problema quando mi rendo conto che l'insoddisfazione per il risultato e il diritto di critica sfociano in un'autoflagellazione ai limiti del tafazzismo che porta a dire/scrivere frasi del tipo "Cacciate Allegri!", "Marotta vattene!" (evergreen che va benissimo per tutte le stagioni) "Finiremo come con Delneri...", "Se ci va bene, ci qualifichiamo per l'Europa League" ed altre perle di saggezza varie ed eventuali che non vi sto ad elencare per carità di patria...

OK, VIA ALLEGRI! E POI???
Mi rivolgo per un attimo agli esponenti del partito "Cacciate Allegri!", che da ieri conta un numero di iscritti sensibilmente in aumento, e pongo alla loro attenzione le seguenti considerazioni:
  1. Negli ultimi 15 anni la Juventus ha cambiato per tre volte allenatore a stagione in corso: è accaduto con l'avvicendamento tra Lippi e Ancelotti nel 1999, con quello tra Ranieri e Ferrara nel 2009 e con quello tra lo stesso Ferrara e Zaccheroni nel 2010. Ve lo ricordate come sono andate a finire quelle stagioni? Io sì, purtroppo...
  2. Supponiamo che voi abbiate ragione e che Allegri venga cacciato prima della fine di questa stagione. E allora vi chiedo: voi chi prendereste al suo posto? Perchè immagino sappiate che pensare di arrivare ai vari Klopp, Simeone, Mourinho e Guardiola rasenta l'ipotetica del centocinquantesimo tipo, giusto?
GALEOTTO FU LIMIDO!
Ieri è stata resa nota la notizia secondo cui l'ex vice-presidente del Genoa e l'ex calciatore juventino Bruno Limido sono stati arrestati con l'accusa di una maxi-evasione fiscale pari a 63 milioni di euro. A questo punto sono certo che il tifoso juventino non maniaco di calcio e statistiche come il sottoscritto penserà: "E chi accidenti è questo Limido che ha giocato nella Juventus?". Cito un passaggio della pagina a lui dedicata su Wikipedia: "Centrocampista di fascia, cresce calcisticamente nella natìa Varese, con cui debutta in Serie B disputando due campionati sul finire degli anni settanta. Passa quindi nel 1980 all'Avellino dove ha modo di esordire in Serie A, senza tuttavia riuscire a trovare molti spazi. Torna quindi in prestito agli stessi lombardi dove, grazie alle prestazioni offerte tra i cadetti, si guadagna una seconda possibilità ad Avellino, nel massimo campionato. Con gli irpini disputa due buoni tornei, meritandosi la chiamata della Juventus. L'esperienza a Torino non è però fortunata, tanto che, pur fregiandosi nel 1985 delle vittorie europee in Supercoppa e Coppa dei Campioni, raggranella appena una manciata di presenze venendo ceduto l'anno successivo all'Atalanta. Nemmeno a Bergamo riesce a esprimersi a livelli soddisfacenti, finendo dirottato dapprima a Bologna e poi a Lecce. In Puglia disputa un buon campionato di Serie B, culminato con la promozione dei salentini in massima categoria, livello mantenuto anche l'anno successivo con la maglia del Cesena. Conclude la carriera nei primi anni novanta, tra Solbiatese e, di nuovo, Varese"; stiamo quindi parlando di un giocatore che con la maglia bianconera ha giocato appena una manciata di partite (4, per la precisione, senza aver mai segnato un gol) in una stagione in cui la squadra di Scirea, Cabrini, Brio, Tardelli, Boniek, Platini e Paolo Rossi ha vinto Coppa dei Campioni e Supercoppa Europea. Forse, dati questi numeri, parlare di "ex giocatore della Juventus" non è tecnicamente sbagliato, ma bisogna riconoscere che è un tantinello riduttivo...

martedì 28 ottobre 2014

Quando al peggio non c'è limite...


Neanche il tempo di applaudire alla solidarietà che tutto il mondo del calcio ha espresso tanto nei confronti di Genova ferita dall'alluvione quanto della famiglia De Amicis distrutta dal dolore per l'assurda morte di papà Stefano e del piccolo Cristian di appena 7 anni che tocca subito inorridire di fronte ad una notizia che definire assurda è un eufemismo.

E' accaduto che domenica, durante un incontro valido per il campionato di Seconda Categoria tra le formazioni pugliesi dell'Atletico Cavallino e del Cutrofiano, il 17enne arbitro Luigi Rosato ha dovuto sospendere il gioco dopo essere stato oggetto di una vergognosa aggressione ad opera di alcuni soggetti erroneamente definiti "tifosi" (e pare che, secondo alcune testimonianze, anche calciatori e dirigenti abbiano preso parte al pestaggio) e recarsi di corsa al Pronto Soccorso, dove gli sono state medicati numerosi lividi e contusioni. Non fosse bastato tutto ciò, ieri il signor Rosario Fina ha così commentato l'episodio: "L'arbitro secondo me ha sbagliato e doveva essere punito. Sono stati pochi i due schiaffi che si è preso. Fosse capitato tra le mie mani, l'avrei ammazzato"; peccato che il signor Fina non sia un passante o un tifoso particolarmente esagitato, bensì il presidente (avete capito bene: il presidente!) dell'Atletico Cavallino, già inibito fino al 17 febbraio di quest'anno per aver strattonato un altro arbitro e averlo colpito con una testata al petto.

Chi mi legge sa bene che mai mi sono fatto problemi nello stigmatizzare atti violenti o comunque beceri commessi da tifosi di qualunque squadra, ivi compresa quella per cui faccio il tifo (lo dico a beneficio di qualche fenomeno da tastiera la cui memoria spesso è particolarmente labile...), ma qui il problema è decisamente un altro, ovvero l'istigazione alla violenza che arriva direttamente da chi ha (o meglio, dovrebbe avere!) il compito di stemperare i toni anzichè esasperarli: perchè nessun torto arbitrale, per quanto vergognoso, può mai essere una giustificazione all'istigazione o al compimento di atti violenti come quelli verificatisi due giorni fa.

Detto tutto questo, se da domani il signor Fina venisse messo nelle condizioni di guardare partite di calcio soltanto alla PlayStation sarebbe già un gran bel passo avanti. E se poi i dirigenti calcistici nostrani, a tutti i livelli, contassero fino a 10 prima di fare certe esternazioni (a torto o a ragione) nei confronti delle decisioni arbitrali, allora saremmo davvero al limite del rivoluzionario!


Foto: www.sportmediaset.mediaset.it

lunedì 27 ottobre 2014

DIARIO DI BORDO/11 - Juventus-Palermo 2-0 (Serie A, 8a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-PALERMO 2-0 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Vidal (J) al 32'pt, Llorente (J) al 19'st
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Pereyra (8'st Lichtsteiner), Vidal, Pirlo (20'st Pogba), Marchisio, Asamoah; Tevez (35'st Giovinco), Llorente. Allenatore: Allegri
PALERMO (3-5-1-1): Sorrentino; Munoz, Gonzalez, Andjelkovic; Pisano, Bolzoni, Rigoni (29'st Maresca), E. Barreto (14'st Belotti), Feddal; Vazquez (35'st Quaison); Dybala. Allenatore: Iachini
ARBITRO: Calvarese di Teramo

LA PARTITA
Bastano due gol (uno per tempo) alla Juventus per sbarazzarsi del Palermo e portarsi a +3 sulla Roma, fermata sullo 0-0 dalla Sampdoria sabato sera. Gara non bellissima, visto l'atteggiamento particolarmente difensivista dei rosanero di Iachini e il pomeriggio non esaltante di qualche giocatore juventino (Pirlo su tutti), ma al 32' del primo tempo la squadra di Allegri è letale in contropiede: Pereyra ruba il pallone a Feddal e lancia nello spazio Tevez, il quale a sua volta serve Vidal che con un diagonale chirurgico batte Sorrentino; nella ripresa i rosanero provano a limitare i danni, ma al 19' Llorente stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Pirlo (che di lì a poco lascerà il campo per far posto a Pogba) e segna il suo primo gol stagionale. Il calendario riserverà adesso il turno infrasettimanale, nel quale la Roma riceverà all'Olimpico il Cesena e la Juventus andrà a far visita al Genoa.

UNA PARTITA NON SEMPLICISSIMA
Come accennato in precedenza, la partita di ieri non è stata semplicissima per due ragioni: la prima risiede nella giornata non particolarmente positiva di qualche giocatore juventino, su tutti un Andrea Pirlo che deve ancora raggiungere i livelli ottimali di forma dopo l'infortunio che l'ha costretto a saltare il primo mese di questa stagione; la seconda, decisamente più importante, è legata all'atteggiamento messo in campo da un Palermo che ha badato essenzialmente a difendersi sperando magari in qualche fiammata del duo Vazquez-Dybala per provare a fare il colpaccio, come dimostra il fatto che l'unica parata (neanche troppo difficile) compiuta da Buffon durante tutto l'arco dei 90 minuti è arrivata al 77'. Chiaro che una partita di questo genere tutto poteva essere meno che tirata ed emozionante e chiaro che a risolverla non potevano che essere giocate come quella che ha portato il duo Tevez-Vidal a confezionare il primo gol o situazioni legate a calci piazzati come quella che ha portato al gol di testa di Llorente. Detto tutto questo, siamo d'accordo che quella di ieri non verrà ricordata come la miglior prestazione di sempre della Juventus, ma è altrettanto vero che certi commenti disfattisti che ho letto prima e dopo il triplice fischio dell'arbitro Calvarese mi sono sembrati decisamente fuori luogo...

LA SETTIMA GIORNATA FA, L'OTTAVA GIORNATA DISFA!
La scorsa giornata aveva visto la Juventus pareggiare per 1-1 sul campo del Sassuolo e la Roma portarsi a -1 dai bianconeri dopo il 3-0 inflitto al Chievo, questa ha visto i giallorossi pareggiare per 0-0 sul campo della Sampdoria e i bianconeri portarsi nuovamente a +3 dopo il 2-0 contro il Palermo: detto in altri termini, l'ottava giornata ha disfatto ciò che la settima aveva fatto!

FINALMENTE LLORENTE!
Dopo le tante difficoltà di questo inizio di stagione, finalmente Fernando Llorente si è sbloccato svettando di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Pirlo. Il primo gol stagionale del navarro è importante per due ragioni:

  1. si può sperare che Llorente, come già accaduto lo scorso anno, possa segnare con maggiore regolarità nelle prossime partite;
  2. finalmente è stato battuto un calcio d'angolo degno di tale definizione; ciò non accadeva dalla prima giornata, quando da un corner battuto in maniera decente da Tevez nacque l'autorete di Biraghi che fruttò alla Juventus i tre punti sul campo del Chievo

GIOVINCO, CHE SFORTUNA!
Subentrato a Tevez sul 2-0, Sebastian Giovinco ha provato da subito a mettersi in mostra colpendo anche un palo: davvero sfortunata la "formica atomica", alla ricerca del riscatto dopo l'orrenda punizione battuta nel finale della partita di Atene

LA POLEMICA DI VIDAL
Dopo aver segnato il gol dell'1-0, Arturo Vidal ha esultato in maniera polemica zittendo il pubblico: tale esultanza era legata al susseguirsi di rumors sulla situazione (fisica e non solo) del centrocampista cileno, che in questo inizio di stagione ha avuto delle difficoltà oggettive. Posto che io avrei evitato una simile reazione perchè ritengo che in questo momento non ci sia davvero bisogno di costruire polemiche dall'interno, aggiungo che però quell'esultanza andrebbe presa come invito a darci tutti una regolata e a piantarla con certi mugugni decisamente fuori luogo che leggo e sento in giro. Il che, lo ripeto ancora una volta, non vuol dire assolutamente astenersi dall'evidenziare situazioni che non convincono (anzi, è perfettamente legittimo ed è giusto che ciascuno di noi non si astenga dal mettere in evidenza cose che, a suo giudizio, non vanno bene) o dire sempre "Va tutto bene, madama la marchesa"...

GOODBYE, MASSIMO!
E intanto Massimo Moratti lascia definitivamente l'Inter. Dopo aver lasciato il pacchetto di maggioranza ad Erick Thohir nell'autunno scorso, giovedì il patron della Saras ha abbandonato la carica di presidente onorario del club nerazzurro e con lui se ne sono andati anche il figlio Angelo Mario e gli altri uomini che a lui facevano riferimento (da Ghelfi a schiovere). Poichè di battute e di discussioni sul personaggio ce ne sono state a iosa in questi giorni, mi limito semplicemente ad evidenziare come sia curioso che i media incensino un personaggio che lascia l'Inter dopo aver creato così tanti buchi nel bilancio della società nerazzurra che, al confronto, i crateri dell'Etna e del Vesuvio sembrano forellini causati da uno spillo. Inoltre, stando a quanto hanno scritto alcuni organi di informazione, Moratti si sarebbe infastidito anche per le parole pronunciate da Walter Mazzarri nella conferenza stampa che ha preceduto la sfida di Europa League tra Inter e Saint-Etiènne: circostanza che lascia più di un dubbio sul livello di autostima attuale del personaggio...

TRA COMUNICATI UFFICIALI, SUPERCAZZOLE E ARRAMPICATE SUGLI SPECCHI...
"F.C. Internazionale, prende atto dell'ennesimo tentativo del Presidente Agnelli di mistificare i fatti e di cambiare il corso della storia. Purtroppo per lui e per tutto il calcio italiano il 2006 é stato un anno disastroso, in cui lo scudetto é stato assegnato legittimamente all'Inter dalla FIGC, e la Juventus é stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione. Questi sono i fatti. Che non permetteremo a nessuno di alterare né di dimenticare": con questo comunicato ufficiale l'Inter ha replicato alle parole di Andrea Agnelli che, commentando le dimissioni di Massimo Moratti da presidente onorario del club nerazzurro, aveva dichiarato che l'amore per il club medesimo aveva spinto il petroliere sedicente ecologista (mi perdonerà il mio amico Nino Ori se prendo in prestito questa sua espressione!) persino a prendere uno scudetto vinto da altri e la replica da Milano si è concretizzata in questo splendido mix di concetti lunari, supercazzole prematurate e arrampicate sugli specchi. Vorrei tranquillizzare tanto la società quanto la tifoseria interista tutta: non c'è alcuna possibilità che i fatti vengano alterati e/o dimenticati, dato che a questa operazione avete già provveduto (e in parte provvedete ancora oggi) voi e qualche vostro corazziere mediatico; e comunque, se proprio vogliamo ingaggiare un duello a suon di comunicati o documenti ufficiali, potete sempre cliccare qui!
P.S. Se non ho affrontato il passaggio relativo alla reputazione, non è perchè me lo sono dimenticato. Semplicemente non ho mai sparato sulle ambulanze in vita mia...

ORGOGLIOSAMENTE ANTIPATICI
Durante l'assemblea degli azionisti della Juventus tenutasi a Torino venerdì il presidente bianconero Andrea Agnelli ha ribadito ancora una volta che l'obiettivo della società bianconera è quello di restare antipatica a tutto il resto del tifo italiano (e anche, di riflesso, a buonissima parte dei media). Tanto per ribadire, casomai qualcuno non l'avesse ancora capito che i bei tempi (per gli altri!) della "Juve simpatica" di Cobolli&friends appartengono ad un'altra era geologica!

AGNELLI PARLA LADDOVE GLI ALTRI TACCIONO (O PARLANO A SPROPOSITO!)
Il tema principale dell'assemblea dei soci, tuttavia, è stato quello relativo allo stato in cui versa il nostro calcio: l'intervento di Agnelli è stato corredato da dati ufficiali forniti dall'UEFA sulle differenze tra i risultati economici e sportivi delle altre big europee e le compagini italiane. Sarebbe stato bello che di questi temi si fosse parlato nei luoghi preposti, ovvero il Consiglio Federale e il Consiglio di Lega. E invece Tavecchio è inibito per vicende legate a banane varie ed eventuali e quelle volte in cui apre bocca sciorina discorsi che rasentano il ridicolo ("Non mi permetto di fare considerazioni ad personam: ognuno può pensare come vuole nei miei confronti e del consiglio federale. Noi stiamo lavorando per attuare il programma. Abbiamo ricevuto a suo tempo dei desiderata su un foglietto di carta, noi invece abbiamo fatto un volume. Se basta un foglietto di carta per ottenere le riforme in Italia…", ha dichiarato ieri), Malagò tace, Beretta pensa ad altro, Lotito è in altre faccende affaccendato, Galliani è troppo occupato nel decantare le lodi di Inzaghi e De Laurentiis deve fare i conti con i balbettii del suo Napoli. E i media? Molti di loro sono evidentemente troppo occupati nel trattare argomenti di primaria importanza come le polemiche arbitrali seguite a Juventus-Roma. Il bello (o il brutto, fate voi!) è che poi la stragrande maggioranza dei soggetti elencati periodicamente ci riserva inutili e pompose fiumane di retorica sullo stato di crisi del nostro calcio. Avanti così...

ACERBI E QUEL GOL LIBERATORIO!
Nel secondo anticipo di questa giornata, giocato alle 18 di ieri, il Sassuolo ha battuto il Parma per 3-1 e il terzo gol della squadra di Di Francesco è stato segnato da Francesco Acerbi, l'uomo che per due volte ha battuto l'avversario più infame di tutti: il cancro! L'immagine della sua esultanza insieme a tutti i suoi compagni di squadra tocca il cuore di quanti amano il calcio e (soprattutto!) la vita. Complimenti, Francesco!

IL RIGORE SU PALACIO E IL SILENZIO DEI MEDIA: NIENTE DI NUOVO SOTTO IL SOLE...
In tanti si stanno lamentando per il silenzio dei media sul rigore inesistente con cui l'Inter ha espugnato il campo del Cesena ieri sera. Io sinceramente non capisco la ragione di queste lamentele: del resto i media tacevano sui favori arbitrali che consentivano ai nerazzurri di vincere i campionati (ogni riferimento al campionato 2007/08 NON è da ritenersi puramente casuale!) e volete che parlino ora che i favori arbitrali servono loro al massimo per agganciare il quarto o il quinto posto? Ma di che cosa stiamo parlando?

domenica 26 ottobre 2014

#incuffia/2 - Barletta-Matera 0-1 (Lega Pro, girone C, 10a giornata)


Non si placa la crisi di risultati del Barletta, che non vince in gare ufficiali dal 3-0 contro il Cosenza del 13 settembre e che contro il Matera ha bissato la sconfitta patita in Coppa Italia ad inizio ottobre (in quella circostanza si giocava in Basilicata e i biancorossi persero per 2-1). Una sconfitta maturata grazie ad un gol di Iannini sul finire del primo tempo in una partita nella quale la squadra di Sesia avrebbe meritato il pareggio, ma alla fine hanno contato il citato gol segnato dal Matera, l'imprecisione dei biancorossi sotto porta e, soprattutto, la serata di grazia dell'estremo difensore lucano Baiocco; la formazione di Auteri, dal canto suo, ha riscattato il 2-3 contro il Cosenza ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo

LE FORMAZIONI - Sesia, che porta in panchina i rientranti Branzani e Legras, conferma il 3-5-2 adottato domenica scorsa a Caserta: in difesa Zammuto completa il terzetto con Stendardo e Radi, a centrocampo Meola e Cortellini agiscono sulle fasce con Palazzolo, Venitucci e De Rose nel mezzo, mentre in attacco è Biancolino a vincere il ballottaggio con Fall e ad affiancare Floriano. Dall'altra parte Auteri non deroga dal suo canonico 3-4-3: in difesa Faìsca sostituisce Mucciante e completa il pacchetto arretrato con De Franco e D'Aiello; a centrocampo lo squalificato Bernardi viene rilevato da Pino, che agisce a sinistra con Gallozzi a spingere dall'altra parte e il duo Coletti-Iannini in mezzo; in avanti Albadoro è il riferimento avanzato con Pagliarini e Guerra a supporto.

IL BARLETTA ATTACCA, MA E' IL MATERA A SEGNARE - Desideroso di riscattarsi dopo la recente serie di risultati negativi, il Barletta parte all'attacco e già dopo 10 minuti i biancorossi si fanno vedere in avanti con Biancolino, ma il centravanti napoletano viene disturbato da un difensore del Matera prima di calciare a rete e l'azione sfuma. Poco dopo comincia lo show personale del portiere lucano Baiocco, che tra il 17' e il 18' dice di no prima a Floriano (conclusione dopo una pregevole azione personale) e poi a De Rose (conclusione ad incrociare sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Venitucci); alla mezz'ora De Rose ci prova da 25 metri non trovando per poco il bersaglio, mentre al 33' Biancolino non arriva per un soffio sul cross basso effettuato da Palazzolo. A questo punto il gol dei padroni di casa sembra prossimo ad arrivare, ma al primo affondo è il Matera a sbloccare il risultato: è il 39' quando Albadoro riceve il pallone, lo difende dall'attacco di Radi e lo appoggia all'indietro per l'accorrente Iannini, la cui conclusione non dà scampo ad un Liverani rimasto impietrito; per il capitano dei lucani si tratta del terzo gol consecutivo dopo i due (inutili) segnati contro il Cosenza.

IL BARLETTA SBATTE CONTRO BAIOCCO - La ripresa si apre con l'ingresso di Fall al posto dell'inconcludente Biancolino e con un Barletta disperatamente alla ricerca del gol che raddrizzerebbe la situazione, ma Sesia e i suoi uomini devono fare i conti con un Baiocco in serata di grazia: al 7' il portiere del Matera si oppone in tuffo al tentativo in spaccata di Palazzolo sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Radi, poi al 10' è Fall a colpire di testa su invito di Meola dalla destra e a trovare la mano aperta di Baiocco a negargli il primo gol stagionale. Al 16' è ancora Meola a trovare la testa di Fall, ma il senegalese manca lo specchio della porta per una questione di centimetri; poco dopo lo stesso Fall serve in profondità Floriano, ma la doppia conclusione del numero 7 del Barletta viene respinta prima da Baiocco e poi da un intervento disperato di De Franco. Al 27' Zammuto sbaglia la conclusione e involontariamente serve Fall, anticipato in uscita bassa da Baiocco, mentre al 33' il portiere del Matera compie un altro prodigio alzando in calcio d'angolo il pallone colpito di testa da Fall su assist aereo di Stendardo. L'ultimo tentativo del Barletta per trovare il pareggio è firmato da Radi, ma la punizione del capitano biancorosso al 38' non trova il bersaglio per un soffio. Il match finisce dunque con il successo per 1-0 del Matera, che si porta a 18 punti, mentre il Barletta rimane a quota 8 e il suo margine sulla zona play-out è di appena due lunghezze; nel prossimo turno i biancorossi di Sesia faranno visita alla Paganese, mentre il Matera riceverà una Salernitana decisa a riscattarsi dopo l'1-3 di venerdì contro il Lecce.

IL TABELLINO
BARLETTA-MATERA 0-1 (primo tempo 0-1)
MARCATORE: Iannini (M) al 40'pt
BARLETTA (3-5-2): Liverani; Zammuto (29'st Quadri), Stendardo, Radi; Meola, Palazzolo, Venitucci, De Rose, Cortellini (21'st Danti); Floriano, Biancolino (1'st Fall). Allenatore: Sesia
MATERA (3-4-3): Baiocco; D'Aiello, De Franco, Faìsca; Gallozzi, Coletti, Iannini, Pino (26'st Mazzarani); Pagliarini (38'st Cuffa), Albadoro (28'st Madonia), Guerra. Allenatore: Auteri
ARBITRO: Colarossi di Roma 2

Le formazioni ufficiali
Il riscaldamento delle squadre e della terna arbitrale prima del match

giovedì 23 ottobre 2014

DIARIO DI BORDO/10 - Olympiakos-Juventus 1-0 (Champions League, prima fase, 3a giornata)


IL TABELLINO
OLYMPIAKOS-JUVENTUS 1-0 (primo tempo 1-0)
MARCATORE: Kasami (O) al 35'pt
OLYMPIAKOS (4-4-2): Roberto; Elabdellaoui, Botìa, Abidal, Masuaku; Maniatis, N'Dinga, Milivojevic, Kasami (46'st Giannoulis); Dominguez (39'st Fuster), Mitroglou (24'st Afellay). Allenatore: Michel
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna (32'st Pereyra), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo (12'st Marchisio), Pogba (43'st Giovinco); Tevez, Morata. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Mazic (Serbia)

LA PARTITA
Un gol dell'ex palermitano Kasami condanna la Juventus ad uscire sconfitta per 1-0 dal campo dell'Olympiakos. I bianconeri partono con il freno a mano tirato e solo una gran parata di Buffon nega a Dominguez il gol su punizione, anche se poi successivamente solo un intervento sulla linea di Maniatis impedisce ai bianconeri di passare in vantaggio su azione seguente ad un calcio d'angolo. Il gol arriva al 35': Vidal e Pirlo perdono palla a centrocampo e Dominguez orchestra un contropiede magistrale servendo Mitroglou, il quale a sua volta invita Kasami ad una conclusione dal limite che non dà scampo a Buffon. Nella ripresa è ancora Kasami a sfiorare il gol su assist di Dominguez, ma i bianconeri nel finale si gettano all'assalto e sfiorano ripetutamente il pari con Morata e Tevez, fermati soltanto dal portiere degli ateniesi Roberto e da alcuni suoi interventi prodigiosi. Con questo risultato i greci salgono a quota 6 in classifica, a pari punti con l'Atletico Madrid che nell'altra sfida del girone ha strapazzato gli svedesi del Malmoe con un rotondo 5-0, mentre i bianconeri restano a quota 3 insieme agli stessi scandinavi: la qualificazione è ancora alla portata, ma è indubbio che il cammino sia diventato più complicato!

IMPARATA LA LEZIONE? MACCHE’!
I latini, che qualcosa di come girava il mondo l’avevano capita, coniarono secoli fa il detto “historia magistra vitae”: la storia è maestra di vita, dunque. Peccato che ieri si sia avuta la dimostrazione di come la Juventus poco abbia imparato dalle ultime delusioni europee (e pensare che, tra Champions League prima ed Europa League poi, i bianconeri di delusioni europee ne hanno incassate due in una stagione soltanto!). Certamente ieri sono arrivati quei tiri in porta che contro l’Atletico Madrid, così come è verissimo che nel finale la squadra di Allegri ha sfiorato più volte il gol e che il portiere dei greci Roberto ha sfoderato una prestazione da fenomeno che ricorda neanche troppo velatamente quella fornita da Wiland del Copenaghen lo scorso anno, ma è altresì evidente che la Juventus ha mostrato la veemenza precedentemente citata unicamente nell’ultimo quarto d’ora: è pertanto incomprensibile l’atteggiamento quasi rinunciatario mostrato nel primo tempo e in parte del secondo. Purtroppo in Europa la determinazione, l’organizzazione e il cinismo in fase di conclusione sono fattori che vanno curati dal primo all’ultimo secondo, altrimenti i risultati sono quelli che abbiamo tutti sotto gli occhi. E Copenaghen, Galatasaray e Benfica, per tornare a discorso di apertura, molto avrebbero dovuto insegnare sotto questo aspetto…

JUVENTUS-OLYMPIAKOS DECIDERA’ TUTTO (O QUASI)
Alla luce della secca cinquina rifilata dall’Atletico Madrid al Malmoe nell’altra sfida del girone, ci sono pochi calcoli da fare: bisogna vincere, possibilmente con uno scarto più ampio, la partita contro l’Olympiakos allo Juventus Stadium tra due settimane per poter tornare in corsa per la qualificazione agli ottavi; un’eventuale nuova sconfitta con i greci significherà dire addio all’Europa che conta e lottare per guadagnare almeno una “retrocessione” in Europa League arrivando terzi. Posto che le possibilità per raddrizzare una situazione non facile dopo queste prime tre giornate ci sono tutte, sarà bene che nelle prossime tre partite si scenda in campo tenendo bene a mente le lezioni del passato menzionate nel punto precedente!

PIRLO E TEVEZ: CHI LI HA VISTI?
Il dato più inquietante che arriva dalla serata ateniese è rappresentato dalla prova assolutamente anonima di Andrea Pirlo e Carlos Tevez, vale a dire gli elementi che (insieme a capitan Buffon) hanno la maggior esperienza in campo internazionale: il bresciano ha dimostrato di non essere in palla, ha perso insieme a Vidal il pallone che ha dato il via all’azione del gol-partita di Kasami e a metà ripresa è stato sostituito da Marchisio (con cui era stato in ballottaggio alla vigilia per una maglia da titolare); l’argentino, invece, è apparso in evidente debito d’ossigeno dopo le cose strepitose fatte durante il primo mese di questa stagione e probabilmente contro il Palermo non sarebbe così folle l’idea di concedergli un turno di riposo

SCELTE TARDIVE
Già contro l’Atletico e contro il Sassuolo Massimiliano Allegri aveva commesso l’errore di cambiare tardivamente l’assetto in campo per cercare il gol del pareggio nel primo caso e della vittoria nel secondo. Ieri sera, per la vecchia e sempre attuale regola secondo cui “non c’è due senza tre”, il tecnico livornese ha commesso lo stesso errore inserendo la terza punta Giovinco (al posto di un centrocampista, Pogba) soltanto negli ultimi minuti mentre questa mossa poteva essere anticipata per provare a scardinare con maggior insistenza la porta greca

BUONA NOTIZIA MORATA
La sola nota lieta della partita di ieri è rappresentata da Alvaro Morata. Lo spagnolo ex Real Madrid ha mostrato sin dalle prime battute di essere in palla cercando sempre lo spazio giusto, non disdegnando di fare a sportellate con i tignosi difensori dell’Olympiakos, e ha avuto parecchia sfortuna nel finale sbagliando un paio di occasioni davanti ad un Roberto in serata di grazia

CARO MAX, ADESSO TOCCA A TE…
Caro mister Allegri, dopo aver parlato di alcune sue scelte che francamente non ho capito, non credo di dire chissà quale eresia se affermo che adesso lei è chiamato alla prima vera prova difficile da quando si è insediato sulla panchina bianconera. Gli ultimi due risultati non brillantissimi e questa doppia sconfitta europea contro Atletico Madrid e Olympiakos hanno sicuramente fornito argomentazioni ghiotte a quelle persone che, all’interno della tifoseria juventina, non hanno ancora digerito il suo arrivo in sostituzione di un beniamino come Conte. Caro mister, adesso sta a lei ricompattare l’ambiente e sconfiggere lo scetticismo e per farlo lei ha a disposizione un solo strumento: i risultati!

E INTANTO A ROMA (MA NON SOLO!) SI GONGOLA…
E intanto la parte giallorossa della capitale è al settimo cielo dopo la debacle juventina in quel di Atene: un atteggiamento già pronosticabile di per sé e reso ancor più certo dalla voglia di riscatto dei romanisti dopo gli sfottò incassati martedì sera dopo il tremendo 1-7 che la squadra di Garcia ha rimediato in casa contro il Bayern. A dirla tutta, faccio sempre un po’ fatica a capire cosa abbiano da festeggiare gli altri, ovvero quei tifosi le cui squadre giocano in Europa League stasera o non giocano proprio in campo internazionale, ma anche a questo ci ho ormai fatto l’abitudine: del resto il placarsi dell’anti-juventinità ha le stesse probabilità di verificarsi di una nevicata a mezzogiorno in Puglia il giorno di Ferragosto!

E’ PARTITO IL TIRO AL PICCIONE (O AL LIVORNESE, FATE VOI!)
Come già ho accennato in precedenza, la sconfitta di ieri sera ha ringalluzzito quella parte di tifoseria juventina che non vedeva l’ora di scagliarsi contro Massimiliano Allegri. Io, dato che non posso fare altro perché rispondo unicamente di ciò che scrivo, dico e penso, ribadisco ancora una volta la mia posizione: criticare laddove le cose non vanno bene è legittimo e sacrosanto (e sfido chiunque di voi a trovare in questo articolo frasi il cui tono ricorda il motivetto “Va tutto bene, madama la marchesa!”…), ma creare fibrillazione e malcontento in un ambiente che deve già fare i conti con le colate di veleno che arrivano dall’esterno significa avere un amore sconfinato per l’autolesionismo!

A.A.A. COERENZA CERCASI!
Giusto per restare in tema: ma i tifosi che sui social network invocano a gran voce l’esonero di Allegri e il ritorno di Conte sono gli stessi che lo scorso anno scrivevano “Conte vattene!” dopo Galatasaray-Juventus 1-0 e Juventus-Benfica 0-0? Così, tanto per sapere…

AL DI LA' DEL TIFO. AL DI LA' DI TUTTO...
Adesso però tralasciamo Roma-Bayern, gli sfottò, le polemiche e tutto il resto. Ieri mattina ho appreso la notizia della morte di un tifoso romanista e del suo figlioletto di 7 anni (e ribadisco: SETTE ANNI!), travolti da un'auto mentre si trovavano a bordo dello scooter guidato dal primo. Avendo vissuto alcuni tra i miei momenti di tifo più belli ed intensi guardando le partite di calcio insieme a mio padre, non trovo affatto retorico dire che questa notizia per me ha avuto l'effetto di un pugno rifilato alla bocca dello stomaco e che, di fronte a tragedie come questa, le polemiche e le baruffe legate al tifo diventano delle minchiate di proporzioni enciclopediche. E vi confesso anche una cosa: per la ragione sopra citata e non solo (chi mi conosce bene lo sa...), vi confesso che quando ho letto la notizia mi è scesa una lacrima. Riposate in pace. Tutti e due!
P.S. Se una delegazione di romani che tifano per altre squadre (Juventus, Inter, Milan, Napoli ecc.) presenziassero ai funerali dei due sfortunati, credo che arriverebbe un messaggio di civiltà con poche pietre di paragone. E non penso di dire una banalità se affermo che in questo momento ce ne sarebbe davvero tanto bisogno

martedì 21 ottobre 2014

L'arbitro Rocchi e l'eccezione che (NON) conferma la regola


Per quanto mi riguarda, sono sempre stato favorevole all'introduzione di una regola che consenta agli arbitri di parlare alla stampa a fine partita e di spiegare le ragioni delle decisioni prese durante la partita medesima: una regola siffatta consentirebbe, a mio parere, ai fischietti di difendersi dal "fuoco di fila" che (a torto o a ragione) li attende al termine di quasi tutte le partite che si ritrovano a dirigere ogni weekend. Pertanto è ovvio che se i regolamenti attuali impediscono esplicitamente agli arbitri di parlare alla stampa a fine partita e, in maniera più implicita, di farlo nei giorni e nelle settimane successive alla partita stessa, non può essere affatto ritenuto normale quello che è accaduto ieri con l'intervista rilasciata da Gianluca Rocchi ai microfoni di RaiSport in merito al suo arbitraggio in Juventus-Roma.

Da che mondo è mondo, infatti, le regole sono (o almeno dovrebbero essere!) quelle cosucce che valgono sempre o non valgono mai: il fatto che esse valgano in alcuni casi e non in altri è una cosa che dà oggettivamente fastidio e viene legittimo chiedersi se questa intervista sarebbe andata in onda se l'arbitraggio del fischietto fiorentino non avesse suscitato tutte le polemiche che ha suscitato. Che io ricordi, infatti, non mi pare che nella stagione 2007/08 giornali e/o televisioni abbiano sgomitato furiosamente per intervistare il signor Mauro Bergonzi dopo le sue prodezze in Napoli-Juventus 3-1 o il signor Paolo Dondarini dopo la sua meravigliosa direzione di gara in Reggina-Juventus 2-1; né mi pare che, in tempi decisamente più recenti, qualcuno abbia pensato di offrire una ribalta televisiva al signor Nicola Rizzoli (uno che, secondo la comune vulgata, è un pericoloso sgherro di Agnelli e soci) dopo il mancato rigore concesso a Marchisio in Inter-Juventus 1-2 dell'ottobre 2011 o dopo quello fischiato per "fallo d'ascella" di Isla in Milan-Juventus 1-0 del novembre 2012.

Poi è ovvio che ciascuna trasmissione televisiva, ciascun giornale, ciascuna radio e ciascun sito Internet fanno le scelte editoriali che ritengono più opportune. Sarebbe il caso, tuttavia, che da quegli stessi pulpiti non ci venissero propinati noiosi (e ipocriti!) peana sulla necessità di abbasare i toni: già, perché non credo sia un'eresia affermare che l'intervista a Rocchi e tutte le dichiarazioni che l'hanno preceduta dal giorno del "fattaccio" in avanti stanno all'abbassamento dei toni come Marco Mengoni sta all'heavy metal

P.S. Giusto per la cronaca, a proposito della regola che permetterebbe agli arbitri di parlare alla stampa: nel 2009 un signore si candidò alla guida dell'Associazione Italiana Arbitri promettendo che, se fosse stato eletto, avrebbe istituito la regola di cui sopra. Quel signore era Marcello Nicchi, che in quelle elezioni è stato poi eletto capo dei fischietti nostrani e che ancora oggi ricopre tale carica. Devo star qui a dirvi cosa ne è stato di quella promessa? Non credo...


Foto: www.online-news.it

domenica 19 ottobre 2014

DIARIO DI BORDO/9 - Sassuolo-Juventus 1-1 (Serie A, 7a giornata)


IL TABELLINO
SASSUOLO-JUVENTUS 1-1 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: Zaza (S) al 13'pt, Pogba (J) al 19'pt
SASSUOLO (3-4-3): Consigli; Terranova, Cannavaro (10'pt Antei), Acerbi; Vrsaljko, Magnanelli, Missiroli (32'st Taider), Longhi; Berardi, Zaza, Sansone (25'st Biondini). Allenatore: Di Francesco
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pereyra, Pirlo (38'st Giovinco), Pogba, Evra (15'st Marchisio); Tevez, Llorente (21'st Coman). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Banti di Livorno

LA PARTITA
Dopo sei vittorie in altrettante giornate, la Juventus centra il primo pareggio della stagione sul campo del Sassuolo. Inizio difficile per i bianconeri, che sfiorano il gol con Llorente e Pereyra ma fanno fatica contro l'ottima organizzazione della squadra di Di Francesco e al 13' è Zaza a portare in vantaggio i romagnoli correggendo in rete un tiro sbagliato di Longhi. Il gol subìto scuote la squadra di Allegri, che al 19' trova il pareggio con Pogba, abile a freddare Consigli con una conclusione a giro dal limite dell'area dopo un'azione caparbia del solito Tevez. Trovato il pareggio la Juventus prende in mano le redini del gioco e confeziona numerose occasioni sprecate sia per l'imprecisione dei suoi calciatori (Pereyra su tutti) che per la bravura di Consigli, che sbarra la strada a Pogba e a Lichtsteiner. Nella ripresa il Sassuolo sfiora il vantaggio con una punizione di Berardi che termina a lato e la Juventus risponde con un forcing tanto confusionario quanto improduttivo, al punto che Consigli effettua una sola parata importante su Pogba; a nulla serve la mossa di Allegri, che passa dal classico 3-5-2 al 4-3-3 con gli ingressi di Marchisio, Coman e Giovinco al posto di Evra, Llorente e Pirlo. La partita finisce 1-1 e adesso la Juventus, portatasi a +1 contro la Roma (vittoriosa nel pomeriggio per 3-0 contro il Chievo) è attesa dalla delicatissima sfida di mercoledì in Champions League ad Atene contro l'Olympiakos.

COME LA PRIMA JUVENTUS CONTIANA...
Tracciando un bilancio complessivo, possiamo dire che il copione di questa partita è sembrato molto simile a quello di alcuni match disputati dalla prima Juventus targata Conte, che pareggiava partite in cui concretizzava molte meno occasioni rispetto a quelle costruite. Entrando più nello specifico, si può notare come nel primo tempo i bianconeri, pur sfiorando il gol con la doppia occasione capitata sui piedi di Llorente prima e di Pereyra poi, abbiano fatto fatica fino al gol di Zaza per poi avere diverse occasioni dopo il pareggio segnato da Pogba; nella ripresa, invece, il forcing si è fatto più confusionario e non ha pagato neanche il passaggio ad un tridente formato da seconde punte (Tevez più i nuovi entrati Coman e Giovinco)

UN AVVERSARIO BEN ORGANIZZATO
Il Sassuolo ha dimostrato di essere lontano anni luce dalla prestazione della seconda giornata contro l'Inter (sconfitta per 7-0!). La squadra di Di Francesco ha invece messo in mostra un'organizzazione di gioco più che discreta e ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per poter centrare la seconda salvezza consecutiva.

POGBA SUGLI SCUDI
Il migliore in campo dei bianconeri è stato senza dubbio Paul Pogba: il francese ha vinto quasi tutti i contrasti che lo hanno visto protagonista, ha siglato il pareggio con una bellissima conclusione a giro dal limite dell'area, ha servito un assist al bacio per Pereyra (anche se l'argentino l'ha sciupato in malo modo) e si è addirittura esibito in un assolo di 30 metri che è un inno alla sua grande tecnica e alla sua splendida potenza fisica. Detto in altri termini, si è finalmente rivisto il Pogba che tutti noi aspettavamo e che in estate ha fatto gola ai top club europei

GOL DI POGBA, MA COSA HA FATTO TEVEZ?
Detto della bellezza del gol siglato da Pogba, non si può non sottolineare come detto gol sia nato da un'azione caparbia di Tevez, capace di sradicare con forza il pallone dai piedi di Antei e di servirlo al francese. Una gran bella azione, anche se va detto che oggi l'argentino ha sofferto più del solito la posizione più arretrata in cui Allegri lo ha schierato sin dall'inizio di questa stagione

PASSO INDIETRO PER EVRA
In passato ho scritto, e ne sono convinto tutt'ora, che avere come alternativa sulla fascia sinistra un Evra ancora non al meglio è un privilegio. Premesso questo, è innegabile che oggi il francese non abbia affatto inciso sulla corsia mancina, soprattutto se si paragona la sua prestazione a quella di Lichtsteiner, che sulla fascia opposta ha rivestito i panni dell'uomo ovunque. Non è un caso che, quando si è trattato di inserire Marchisio e di cambiare assetto di gioco, il primo ad essere sacrificato sia stato proprio l'ex terzino del Manchester United

FERNANDO, NON CI SIAMO!
Fernando Llorente conferma di non essere nel suo miglior momento di forma psico-fisica: il navarro gioca troppo spalle alla porta e il fatto di non aver ancora segnato in questa stagione certamente non è un toccasana per il morale. Il sospetto che oggi Allegri abbia deciso di puntare su di lui unicamente in ragione del turno di squalifica inflitto a Morata dopo la baruffa con Manolas in Juventus-Roma è decisamente fondato...

ORA LA TESTA AD ATENE!
Archiviato questo turno di campionato, la Juventus deve concentrarsi sul delicato impegno europeo di mercoledì: l'Olympiakos è un avversario ostico e in casa si è rivelato un cliente scomodo anche per il tanto celebrato Atletico Madrid, che alla prima giornata ha perso per 3-2 contro la compagine greca. Inutile dire che bisogna andare in campo evitando di avere quell'atteggiamento "sparagnino" che a Madrid ha prodotto i risultati che ricordiamo tutti!

NON FACCIAMOCI DEL MALE, PER FAVORE...
Come prevedibile, il risultato di ieri sera ha scatenato i primi mugugni nei confronti di Massimiliano Allegri. Spero che qualche juventino mi perdonerà se dissento ed evito tafazzismi dei quali non c'è davvero bisogno in questo momento...

E QUALCUNO MALIGNAVA...
Lo scorso anno, dopo che il Sassuolo uscì con le ossa rotte dallo Juventus Stadium (4-0, triplo Tevez più Peluso), da Roma qualcuno iniziò a malignare sul fatto che i neroverdi si sarebbero "scansati" al cospetto della Juventus vista anche la presenza nella rosa neroverde di calciatori con trascorsi juventini o di proprietà della medesima società bianconera; la stessa cosa è accaduta anche in occasione della sfida di ritorno dello scorso 28 aprile, quando la Juventus di Conte vinse per 3-1 al Mapei Stadium dopo essere andata sotto e non aver visto il pallone per tutto l'arco dei primi 20 minuti. Orbene, mi auguro che nessuno, dopo aver visto la partita di ieri sera, si sogni in futuro di ripetere una baggianata simile, altrimenti temo che sarò costretto a chiamare di corsa la neuro per farlo sottoporre ad un trattamento sanitario obbligatorio d'urgenza...

SE VRSALJKO ALZA IL GOMITO...
Lungi da me cercare alibi per la mancata vittoria juventina contro il Sassuolo: del resto ci sono poche chiacchiere da fare se la squadra prima in classifica non riesce a prevalere contro una compagine che, pur esprimendo ottime individualità e una buonissima organizzazione di gioco, occupa le ultime posizioni della graduatoria. Epperò sentir parlare di una Juventus "costantemente favorita dagli arbitri" dopo aver visto impunita la gomitata rifilata da Vrsaljko a Tevez mi sembra un tantinello esagerato...

"ODO L'AUGELLI FAR FESTA"...POI LEGGO LA CLASSIFICA E MI TRANQUILLIZZO!
Leggendo i commenti festosi del 90% dei miei amici anti-juventini, confesso di averci capito poco: già, perchè se leggo la classifica mi rendo conto che la Juventus è comunque prima in classifica, anche se i punti di vantaggio sulla Roma (vittoriosa contro il Chievo per 3-0 nell'anticipo delle 18) sono diminuiti da 3 a uno soltanto. Ma forse sono io quello strano, che ne dite?

OTTO DOMANDE PER MORGAN
Qualcuno ricorderà le famose dieci domande che il quotidiano la Repubblica rivolse cinque anni orsono all'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in merito alle vicende inerenti alcune sue frequentazioni...particolari. Dopo aver letto le dichiarazioni rilasciate due giorni fa dal portiere della Roma Morgan De Sanctis alla Gazzetta dello Sport, ho deciso di emulare il quotidiano diretto da Ezio Mauro e di rivolgere otto domande all'estremo difensore giallorosso:
  1. Caro De Sanctis, nell'intervista in questione lei ha parlato di "abbassare i toni" da parte degli sconfitti. Secondo lei disertare la premiazione come avete fatto lei e i suoi ex compagni di squadra del Napoli dopo la Supercoppa Italiana di due anni fa a Pechino è un modo per abbassare i toni?
  2. Lei parla di Platini dicendo che "ha una visione troppo ristretta" perchè "è stato solo juventino". Premesso che nella sua carriera Platini ha giocato anche con le maglie del Nancy, del Saint-Etienne e della Nazionale francese, in base a quale principio un giocatore che ha vinto tutto in Italia, in Francia, in Europa e nel mondo e che è stato premiato con il Pallone d'Oro per tre anni di fila (record superato soltanto da un certo Leo Messi in epoca più recente) avrebbe una visione troppo ristretta?
  3. Lei sostiene di poter insegnare a Buffon come si perde e che un giorno le piacerebbe insegnargli anche come si vince. Pensa di potergli insegnare come si fa, nello stesso anno, a vincere un Mondiale con la propria Nazionale e ad arrivare secondo nella graduatoria del Pallone d'Oro?
  4. Non crede che la frase "quando ho giocato nella Juventus nella stagione 1997/98" sia un tantino azzardata, visto e considerato che all'epoca lei era il terzo portiere bianconero dopo Angelo Peruzzi e Michelangelo Rampulla?
  5. Lei dice, a proposito delle vittorie della Juventus, che "tutto quello che ha vinto in Italia non è proporzionale a quello che ha vinto in Europa". Se dà un'occhiata alla pagina di Wikipedia dedicata alla Juventus, potrà leggere che la Juventus è "la società calcistica più titolata del Paese, nonché una delle più vittoriose e importanti del mondo, essendo stata nominata come miglior club italiano e secondo a livello europeo del XX secolo dall'Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, organizzazione riconosciuta dalla FIFA. Nel 1988, la Juventus fu insignita di uno speciale riconoscimento come prima squadra nella storia del calcio continentale ad avere vinto tutte e tre le maggiori competizioni gestite dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee, ovvero la Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe e la Coppa UEFA. Infine, con la conquista della Supercoppa UEFA 1984, della Coppa Intercontinentale 1985 e della Coppa Intertoto 1999, la Juventus divenne il primo – e rimane tuttora l'unico – club al mondo ad avere conquistato almeno una volta tutti i trofei ufficiali messi in palio dalla confederazione di appartenenza"; scorrendo la stessa pagina, inoltre, potrà leggere che "i suoi 11 trofei vinti in competizioni a livello confederale e FIFA, tra cui due titoli di campione d'Europa (1985 e 1996) e due di campione del mondo per club (idem), la rendono attualmente il secondo club italiano per vittorie, il quarto in Europa nonché l'ottavo nel mondo. La Juventus, uno degli unici tre club italiani ad avere realizzato in due occasioni il cosiddetto double internazionale con i successi in campionato e Coppa UEFA e campionato e Coppa delle Coppe, rispettivamente nelle stagioni 1976-77 e 1983-84, vanta ex æquo con l'Internazionale, il Liverpool e il Siviglia il record di titoli vinti in Coppa UEFA, nota come Europa League dalla stagione 2009-10 (3)". Considerando che scambiare Wikipedia per un pericoloso house-organ juventino è un tantino azzardato, non crede che forse la sua valutazione sia parecchio approssimativa?
  6. Nella sua intervista lei è tornato a parlare di "sistema", così come fece dopo Juventus-Roma 3-0 dello scorso 6 gennaio. Sarà mai possibile che lei parli di questo fantomatico sistema senza ricorrere a vie di mezzo tra arrampicate sugli specchi e sgangherate supercazzole?
  7. Lei sostiene anche che "è assurdo che 4-5 juventini debbano andare a protestare da Rocchi, che è bravissimo. E’ una situazione studiata che usano nei momenti d’indecisione". Mi tolga dunque una curiosità: cosa facevano i suoi compagni di squadra con l'arbitro Rizzoli durante Sassuolo-Roma 0-2 dello scorso 30 marzo? Sa com'è, credere che stessero parlando di geopolitica è alquanto difficile...
  8. Tanto per non farsi mancare nulla, lei ha fatto pure un cenno al doping dicendo di non averne mai visto ma di aver visto casi di abuso farmacologico. Al di là del fatto che, se non ne ha parlato agli organi competenti a suo tempo, la sua è tecnicamente un'omessa denuncia, sa che l'attuale tecnico del Cagliari Zdenek Zeman potrebbe chiederle i diritti d'autore su questo argomento?
IMBECILLI ALLA RISCOSSA!
Come accennato in precedenza, il pareggio della Juventus a Reggio Emilia è stato preceduto dal netto successo della Roma per 3-0 contro il Chievo. Ovviamente all'Olimpico sono proseguite le manifestazioni di disappunto dei tifosi giallorossi per quanto accaduto due settimane fa allo Juventus Stadium. A striscioni vari ed eventuali (dall'evergreen "Rigore per la Juve" allo slogan "Dopo furti e soprusi lo gridiamo più di prima: vinci Roma capitolina!", passando per tanti piccoli cartelli con su scritto "Rigore") si sono aggiunti cori beceri come "Bonucci, uomo di m***a" e, soprattutto, "Pessotto, buttate de sotto!". Mi soffermo su quest'ultimo punto e voglio cercare di restare calmo. Cari romanisti, volete urlare tutto il vostro disprezzo verso quei manigoldi vestiti di bianconero? Se vi serve per sfogare tutta la vostra rabbia e per farvi sentire più "ganzi", fate pure! Volete apostrofare Bonucci in quel modo lì? Posso anche turarmi il naso e concedervelo! Volete ironizzare sui rigori a favore degli avversari? Va benissimo! Ma almeno evitate di violentare il buon gusto intonando cori nei confronti di una persona che non c'entra niente con le polemiche divampate nelle ultime due settimane!

E I MEDIA? NON DISTURBATENE IL SONNO...
Ovviamente solo alcuni siti hanno evidenziato quanto raccontato nel punto precedente, mentre i grandi organi di informazione pare abbiano ben di meglio di cui occuparsi. Invito perciò tutti a tranquillizzarsi: nella migliore delle ipotesi, nei prossimi giorni i cori contro Pessotto verranno al massimo derubricati come "cori contro la Juventus". Del resto volete mettere a confronto quei cori con l'inciviltà che regna sovrana in quel noto covo di malandrini che è lo Juventus Stadium e che fa scrivere ad un certo giornalista un tweet di fuoco che recita "Voi juventini siete solo incivili!"? Non scherziamo, suvvia!

PRECISAZIONE PER GLI SMEMORATI DI PROFESSIONE
Se conosco i miei polli, l'obiezione che mi verrà mossa da qualcuno che leggerà gli ultimi due punti sarà più o meno la seguente: MA COME MAI NON TI SDEGNI COSI' TANTO QUANDO I TIFOSI JUVENTINI INSULTANO NAPOLI O OFFENDONO I MORTI DI SUPERGA? Pertanto è bene chiarire la mia posizione ancora una volta, dato che spesso qualcuno la dimentica o fa finta di dimenticarsela, sostenendo che io considero la tifoseria juventina composta unicamente da santi: QUANDO NEGLI ULTIMI DUE DERBY GIOCATI ALLO JUVENTUS STADIUM QUALCHE IMBECILLE ERRONEAMENTE SPACCIATO PER TIFOSO JUVENTINO HA ESPOSTO STRISCIONI CHE OLTRAGGIAVANO LA MEMORIA DEI MORTI DI SUPERGA OPPURE HA SFREGIATO LA TOMBA DEL GRANDE GIGI MERONI, IO HO SCRITTO UN ARTICOLO DI FUOCO (che potete facilmente trovare su questo stesso blog!) E HO PRONUNCIATO PAROLE DURISSIME IN RADIO (queste, invece, le trovate in alcuni video che ho personalmente caricato sul mio canale YouTube!) PER CONDANNARE QUEI GESTI. Non vedo cos'altro avrei dovuto fare, visto e considerato che quando vado allo stadio (qualunque esso sia) penso unicamente a guardarmi la partita e non mi passa minimamente per la testa di fare delle scempiaggini del genere. La domanda che vi faccio io è invece un'altra: voi fate le stesse cose che faccio io quando ad essere vilipesa (magari anche da gente che tifa per le stesse squadre per le quali tifate voi!) è la memoria delle 39 vittime dell'Heysel oppure quella tragedia vi è utile soltanto per ripetere quella cantilena idiota secondo cui la Juventus dovrebbe restituire una Coppa dei Campioni rubata?

NON MOLLARE, DANIEL!
Chiudo questo mio articolo di commento con un augurio. Destinatario di tale augurio è Daniel Leone, il portiere della Reggina operato d'urgenza tre giorni fa a Reggio Calabria per un tumore al cervello. L'intervento è perfettamente riuscito, ma adesso per il ragazzo inizia il percorso di riabilitazione e la sfida si preannuncia dura. Non mollare, Daniel! Tutti noi facciamo il tifo per te e speriamo che tu possa vincere questa durissima partita!

domenica 12 ottobre 2014

#incuffia/1 - Barletta-Benevento 0-1 (Lega Pro, girone C, 8a giornata)


L'ottava giornata di campionato "regala" due brutte notizie alla tifoseria del Barletta: la prima è che la formazione biancorossa non sa più vincere, dato che l'ultimo successo risale al 13 settembre contro il Cosenza (3-0 firmato dai gol di Branzani, Floriano e Radi su calcio di rigore); la seconda, se possibile ancora più preoccupante, è che la compagine di Sesia è arrivata alla quarta partita consecutiva in campionato senza segnare. Il Benevento, dal canto suo, è riuscito ad ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo e ha riagganciato al primo posto la Salernitana, vittoriosa nel pomeriggio contro il Savoia con il punteggio di 2-0, in attesa dello scontro diretto di domenica prossima allo stadio "Ciro Vigorito".

LE FORMAZIONI - Sesia ritrova Stendardo al centro della difesa (il difensore aveva saltato la gara contro la Lupa Roma per squalifica), preferisce Zammuto a Meola nel ruolo di terzino destro, conferma Palazzolo al centrocampo e in attacco conferma la piena fiducia al tridente Venitucci-Fall-Floriano. Dall'altra parte Brini schiera tra i pali l'ex Pane (al Barletta dal 2011 al 2013) in sostituzione dell'infortunato Piscitelli, sostituisce Vitiello con Campagnacci a centrocampo e conferma il duo Marotta-Eusepi in attacco.

DOPPIA TRAVERSA DI EUSEPI, POI MAROTTA-GOL! - Il Barletta prova a rendersi pericoloso con un paio di conclusioni dalla distanza che pochi problemi creano all'estremo difensore campano, ma nel giro di due minuti il Benevento va vicinissimo al vantaggio per due volte e in entrambe le circostanze è la traversa a salvare Liverani dalla capitolazione su due conclusioni ravvicinate di Eusepi, servito al 37' da Melara e al 39' da Celjak. E' il preludio al vantaggio ospite che arriva al 40' grazie a Marotta, che riceve da Som e da posizione defilata sulla sinistra lascia partire una conclusione che si insacca alla sinistra dell'incolpevole Liverani.

FOLLIA FLORIANO - Passano appena tre minuti dal gol del Benevento e il Barletta potrebbe riportarsi in parità dal dischetto: l'arbitro Lanza, infatti, punisce con il calcio di rigore un intervento falloso di Lucioni ai danni di Fall nell'area campana; sul dischetto si presenta Floriano, ma il numero 7 del Barletta opta per un cucchiaio che non inganna Pane, che riesce a neutralizzare la conclusione dagli undici metri dell'avversario. Il primo tempo si chiude così sul punteggio di 1-0 in favore della formazione allenata da Brini.

IL BARLETTA RINFORZA L'ATTACCO, IL BENEVENTO SI COPRE - Nei primi minuti della ripresa Sesia decide di rinforzare il reparto offensivo inserendo Biancolino (in gol contro il Matera nella sfortunata partita di mercoledì in Coppa Italia) al posto di Quadri, nella speranza che l'ingresso del "Pitone" e il conseguente aumento del peso offensivo sortiscano effetti. Il Benevento, tuttavia, si difende con ordine concedendo pochi spazi e a metà ripresa mister Brini decide di coprirsi inserendo un difensore (Padella) in luogo di un attaccante (Eusepi). Nel finale i biancorossi, alla disperata ricerca del gol del pareggio, costruiscono qualche buona occasione per andare a segno: al 29' il tocco in profondità di Venitucci non trova pronto al tap-in Fall per un'inezia, al 31' lo stesso attaccante senegalese viene fermato dalla provvidenziale uscita di Pane dopo un lancio effettuato da Branzani (subentrato da qualche minuto a Palazzolo) e al 35' il portiere del Benevento respinge con i pugni una conclusione di De Rose dalla distanza; episodi che non fanno cambiare il parziale del match, che dunque si conclude con il successo dei campani per 1-0. Con questo risultato il Benevento aggancia in testa alla classifica la Salernitana, in attesa dello scontro diretto di domenica prossima, mentre il Barletta resta a quota 8 punti in coabitazione con la Reggina (battuta per 1-0 dal Matera grazie ad un gol segnato da Albadoro).

IL TABELLINO
BARLETTA-BENEVENTO 0-1 (primo tempo 0-1)
MARCATORE: Marotta (B) al 40'pt
BARLETTA (4-3-3): Liverani; Zammuto (34'st Meola), Stendardo, Radi, Cortellini; Palazzolo (24'st Branzani), Quadri (9'st Biancolino), De Rose; Venitucci, Fall, Floriano. Allenatore: Sesia
BENEVENTO (4-4-2): Pane; Celjak (48'st Pezzi), Scognamiglio, Lucioni, Som; Melara (45'st Kanoutè), Campagnacci, Doninelli, Alfageme; Marotta, Eusepi (24'st Padella). Allenatore: Brini
ARBITRO: Lanza di Nichelino
NOTE: al 44'pt Pane (BE) ha parato un calcio di rigore a Floriano


Le formazioni ufficiali

Il riscaldamento delle due squadre prima del match

lunedì 6 ottobre 2014

DIARIO DI BORDO/8 - Juventus-Roma 3-2 (Serie A, 6a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-ROMA 3-2 (primo tempo 2-2)
MARCATORI: Tevez (J) rig. al 27'pt, Totti (R) rig. al 32'pt, Iturbe (R) al 44'pt, Tevez (J) rig. al 48'pt, Bonucci (J) al 40'st
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres (1'st Ogbonna), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Pogba, Pirlo (34'st Vidal), Marchisio, Asamoah; Tevez, Llorente (14'st Morata). Allenatore: Allegri
ROMA (4-3-3): Skorupski; Maicon, Yanga-Mbiwa, Manolas, Holebas; Pjanic (39'st Paredes), Keita, Nainggolan; Iturbe (21'st Florenzi), Totti (29'st Destro), Gervinho. Allenatore: Garcia
ARBITRO: Rocchi di Firenze

LA PARTITA
Cinque gol, tre rigori, tre espulsi, un'infinità di polemiche legate all'arbitraggio e un bellissimo gol di Bonucci: questi i numeri più importanti della sfida al vertice tra Juventus e Roma, vinta per 3-2 dai bianconeri di Allegri al termine di una partita che farà discutere per le prossime settimane, se non per i prossimi mesi o addirittura per i prossimi anni. Dopo un inizio di partita su ritmi discreti e caratterizzato dalle proteste juventine per un contatto tra Holebas e Marchisio in area giallorossa, al 26' l'arbitro Rocchi accorda il penalty alla squadra di casa per un fallo di mano di Maicon sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pirlo: sul dischetto, in assenza dello specialista Vidal, si presenta Tevez, che batte Skorupski. Passano cinque minuti ed è la Roma a beneficiare di un calcio di rigore a causa di un abbraccio fin troppo affettuoso di Lichtsteiner a Totti (anche se, a ben guardare, il capitano romanista ricambia eccome!) ed è lo stesso numero dieci giallorosso a riportare il risultato in parità battendo l'amico ed ex compagno di Nazionale Buffon; al 44' i giallorossi trovano addirittura il vantaggio con una magistrale azione di contropiede ispirata dalla saetta Gervinho e finalizzata da Iturbe con un tocco incrociato che non dà scampo a Buffon. In pieno recupero (al minuto inizialmente concesso da Rocchi erano stati aggiunti 30 secondi a causa di un infortunio occorso a Caceres) arriva l'altro colpo di scena: Pjanic tocca Pogba sulla linea dell'area di rigore e il fischietto fiorentino accorda il terzo penalty della sua serata a dir poco movimentata; dagli undici metri Tevez non tradisce (cit.) e la parità è ripristinata. Nella ripresa Allegri manda in campo Ogbonna al posto dell'infortunato Caceres, ma è la Roma a sciupare una ghiotta occasione per riportarsi in vantaggio con Pjanic: servito dal solito Gervinho, il bosniaco calcia in diagonale, ma il pallone esce di un soffio alla sinistra di un Buffon vanamente proteso in tuffo. Nella Juventus entra anche Morata al posto di Llorente ed è proprio l'ex Real Madrid a centrare in pieno la traversa dopo un cross preciso di Lichtsteiner da destra; sembra tutto finito, ma al 40' è Leonardo Bonucci a trovare il gol della vittoria con una bellissima conclusione al volo che non dà scampo a Skorupski. La doppia espulsione comminata dal signor Rocchi a Manolas e Morata per reciproche scorrettezze (in occasione del primo calcio di rigore era stato espulso il tecnico romanista Garcia) sono l'indegna conclusione di una partita che di polemiche ne ha regalate, ne sta regalando e ne regalerà ancora tantissime...

LLORENTE DEVE RIPOSARE
Nei miei commenti alle precedenti partite avevo elogiato l'impegno messo in campo da Fernando Llorente: pur non avendo ancora segnato in questa stagione, nelle gare fin qui disputate il navarro aveva lavorato molto per la squadra favorendo le folate di Tevez e gli inserimenti dei centrocampisti. Ieri sera, tuttavia, l'ex Athletic Bilbao ha dimostrato di essere in debito di ossigeno e di necessitare di un po' di riposo: dimostrazione di ciò è il fatto che dopo un'ora di gioco Allegri ha deciso di richiamarlo in panchina e di sostituirlo con lo scalpitante Morata; la sosta e il prossimo impegno contro il Sassuolo potranno essere utili per recuperarlo in vista di impegni più importanti, soprattutto in Champions League

MORATA, LA TRAVERSA E L'ESPULSIONE
Come detto, al posto di Llorente è entrato Morata, il quale avrebbe potuto bissare il gol di Bergamo se soltanto la traversa non avesse vanificato il suo stacco imperioso su cross di Lichtsteiner. Peccato per l'espulsione finale, nata da una gazzarra con il nervoso Manolas, che evidentemente poco aveva apprezzato l'intervento in scivolata (con palla colpita in pieno!) dello spagnolo

BENTORNATO, ANDREA!
Nello scegliere gli undici titolari, Allegri ha deciso di sorprendere tutti mandando in panchina un Vidal ancora lontano dagli standard dei giorni migliori e facendo debuttare da titolare in stagione Andrea Pirlo, reduce da un mese di stop per l'infortunio rimediato nel Trofeo Tim di agosto: il ritorno del regista bresciano è di sicuro la nota più positiva, specialmente in vista dei prossimi delicati impegni in campionato e (soprattutto!) in Europa

EMERGENZA DIFESA
Non bastassero i guai fisici che non hanno ancora smesso di tormentare Andrea Barzagli, ieri sera si è fermato anche Martin Caceres: alla voce "centrali difensivi disponibili" figurano adesso i soli Ogbonna, Bonucci e Chiellini...

ROCCHI, NOVELLO CIALTRONE! EPPURE NEL 2013...
Inevitabile che da ieri sera Gianluca Rocchi da Firenze sia diventato, per il numerosissimo popolo anti-juventino d'Italia, il nuovo simbolo delle ruberie juventine: Piero Ceccarini da Livorno farà bene a tremare perchè la sua leadership potrebbe vacillare paurosamente! Eppure è lo stesso Rocchi che arbitrò Roma-Juventus del 16 febbraio 2013 e che nel primo tempo di quella partita non cacciò quel galantuomo di Totti per un intervento con il piede a martello sul ginocchio di Andrea Pirlo, che fortunatamente uscì indenne da quel contrasto; per un curioso scherzo del destino, fu proprio Totti a decidere quella sfida di campionato con una gran conclusione al 13' della ripresa. Evidentemente il novello cialtrone Rocchi all'epoca era un giglio di campo immacolato per lorsignori...

FOMENTA TU CHE FOMENTO IO...
Dal titolo "CAMPIONATO FALSATO" che campeggia sull'odierna prima pagina del Corriere dello Sport (con annesso editoriale del vice-direttore Stefano Agresti dal titolo "Juve, l'ultimo record: la tripletta di Rocchi") a quello de Il Tempo che recita "FERMI TUTTI, QUESTA E' UNA RAPINA!" (con annessi articoli di fuoco a firma di Erika MenghiGianfranco Giubilo e Adriano Serafini), passando per l'articolo su Il Messaggero nel quale il buon Mimmo Ferretti rievoca addirittura un precedente che risale ad un'amichevole (giuro che non sto scherzando!) tra Roma e Juventus datata 9 agosto 2005. Inni alla moderazione con poche pietre di paragone...per fortuna! Ah, dimenticavo: stasera, ospite della trasmissione Tiki Taka condotta da Pierluigi Pardo, ci sarà Paolo Liguori...

MOVIOLE...INSOSPETTABILI!
Non mancano però le eccezioni! Ieri, infatti, il sito online di un famoso quotidiano nazionale (cliccare qui) ha sentenziato quanto segue:
  • Contatto Holebas-Marchisio: NO rigore
  • Mani di Maicon: NO rigore
  • Contatto Lichtsteiner-Totti: NO rigore
  • Contatto Pogba-Pjanic: RIGORE
  • Gol Bonucci: REGOLARE
  • Espulsione di Manolas e Morata: GIUSTA
Qualcuno potrebbe facilmente replicare che il quotidiano nazionale in questione è La Stampa o TuttoSport. Sbagliata l'una e l'altra replica perchè trattasi di quel noto house organ juventino che è la Gazzetta dello Sport!

SIAMO ALLA FOLLIA? NO, SIAMO DANNATAMENTE OLTRE!
Che i tifosi di una qualsiasi squadra di calcio possano reagire ad errori arbitrali invocando interrogazioni parlamentari, intervento delle forze dell'ordine e persino iniziative umanitarie dei caschi blu dell'ONU è una cosa che, per quanto ridicola, ci sta e fa parte dei discorsi da bar su cui esiste da anni amplissima letteratura. I problemi iniziano ad esserci quando in Parlamento c'è qualcuno che le interrogazioni parlamentari le promuove davvero, soprattutto se si tiene conto che questo qualcuno avrebbe (e il condizionale è più che mai d'obbligo!) da occuparsi di questioni appena appena più serie: cliccate qui oppure qui per assistere alla fiera dell'assurdo! Vi chiedo solo un piccolo favore: non venitemi a dire che siamo alla follia, visto che qui siamo dannatamente oltre...

E RISPUNTA ANCHE TRAVAGLIO...
La partita di ieri sera è stata l'occasione per la nuova sparata anti-juventina dello "juventino" Marco Travaglio. Ecco le parole pronunciate questa mattina su Radio2 dal condirettore de Il Fatto Quotidiano: "Ho visto Juventus-Roma ieri. La Juve ha rubato su tutto, non c'è un gol che sia regolare. Devo dire che non mi vergognavo così dai tempi di Moggi: i suoi allievi hanno superato il maestro. La partita è stata rovinata da un arbitro servile". A voi i commenti...

I ROMANISTI POSSO CAPIRLI. MA GLI ALTRI?
Il nervosismo dei tifosi romanisti per quanto accaduto oggi posso capirlo. Quello che fatico un po' a comprendere, invece, è il nervosismo che dilaga tra interisti, milanisti, napoletani, torinisti e fiorentini. Spero solo che, se mai dovessero venire a spiegarmelo, non tirino fuori la solita storiella che sono indignati perchè loro amano il calcio pulito...
P.S. Per la cronaca: anzichè sproloquiare sulla Juventus che ruba, forse gli interisti farebbero meglio a spiegare le sconfitta della loro squadra contro la Fiorentina; una sconfitta che ha indotto persino un interista notoriamente moderato come Enrico Mentana ad invocare le dimissioni di Mazzarri. Epperò mi rendo perfettamente conto che fantasticare delle presunte ruberie altrui è molto più facile e auto-assolutorio rispetto allo spiegare i limiti della propria squadra...

VE LA DO IO L'INGHILTERRA!
Tra gli anti-juventini che si sono stracciati le vesta per l'ennesima vittoria scandalosa di quei manigoldi vestiti di bianconero (praticamente il 99,9999999%!) ce ne sono tanti che un giorno sì e l'altro pure spiegano che la vera differenza tra il calcio italiano e quello inglese sta nel fatto che in Inghilterra non si fanno tutte le polemiche arbitrali che si fanno nel nostro malandato Paese. Peccato che poi questi siano gli stessi che oggi parlano di "campionato falsato", "nuova Calciopoli" e altre fesserie simili. Posto che ognuno è libero di dire, pensare e scrivere ciò che gli pare, almeno cercate di essere consequenziali con le dite che dite, pensate e scrivete...

IL "COMMA MURGOLO"
Polemiche roventi come quelle seguite alla partita dello Juventus Stadium fanno ormai parte del gioco; il problema, tuttavia, sorge quando ad esprimersi in certi toni non sono comuni tifosi, bensì gli stessi addetti ai lavori (per informazioni leggere alla voce FRANCESCO TOTTI!). Ed è proprio in questi casi che mi viene in mente quello che io chiamo "comma Murgolo", ovvero una regola che potrebbe mettere un freno a certe situazioni: si tratta di imporre un divieto tassativo a dirigenti, calciatori e allenatori di parlare, a torto o a ragione, di decisioni arbitrali favorevoli o contrarie e, in caso di infrazione, chi sgarra va incontro a squalifiche di 3 giornate e a multe di 5000 euro; tali sanzioni andrebbero poi incrementate in caso di recidività. Ovviamente mi rendo conto che si tratta di un'ipotesi irrealizzabile e poco "democratica", ma vi confesso che spesso sono curioso di vedere cosa accadrebbe se per caso diventasse realtà...
P.S. Tanto per capirci: quando Conte, dopo Juventus-Genoa 1-1 del gennaio 2013, ebbe la reazione scomposta che tutti ricordiamo io fui uno di quelli che disse in radio e scrisse che l'allora allenatore juventino sbagliò. Avrò tanti difetti, ma la coerenza è una cosa che conosco benissimo!

RILEGGETEVI QUESTO ANEDDOTO...
Concludo il discorso relativo alle polemiche arbitrali legate alla partita di ieri sera sottoponendovi questo articolo scritto su questo blog un anno e mezzo fa e invitandovi a leggerlo con attenzione decontestualizzandolo rispetto all'epoca in cui è stato scritto. Buona lettura (spero serena) a tutti!

E LE STATISTICHE COSA DICONO?
In tutto questo discorso relativo al can can mediatico nato dalla partita di ieri è bene non perdere di vista i numeri della partita. Eccoli snocciolati in breve (tratti da questo articolo sul sito di EuroSport):
  • TIRI: 20 Juventus - 8 Roma
  • TIRI IN PORTA: 5 Juventus - 2 Roma
  • POSSESSO PALLA: 44% Juventus - 56% Roma
  • CONTRASTI RIUSCITI: 82% Juventus - 81% Roma
  • PASSAGGI COMPLETATI: 85% Juventus - 84% Roma
  • CALCI D'ANGOLO: 5 Juventus - 5 Roma
  • FALLI COMMESSI: 14 Juventus - 15 Roma
Ognuno si faccia pure l'opinione che ritiene sulla partita, ma i numeri sono lì e non mentono...

SACCHI vs. ALLEGRI, ATTO II: LA RIVINCITA DI MAX!
Al termine della partita, sugli schermi di Mediaset Premium, è andato in scena il secondo atto della querelle tra Arrigo Sacchi e Massimiliano Allegri, che già avevano avuto un piccolo screzio mercoledì al termine di Atletico Madrid-Juventus. Per quel che mi riguarda, dato che nella precedente circostanza avevo dato ragione all'ex C.T. della Nazionale (il quale si era limitato a fare una giusta osservazione tecnica), stavolta mi schiero decisamente dalla parte dell'allenatore della Juventus, dato che in questa circostanza quest'ultimo ha cercato di sdrammatizzare e di stemperare i toni venendo del tutto frainteso dall'interlocutore; a questo punto, tuttavia, direi che la partita si può concludere sull'1-1 dopo questi due "round". Arrigo e Max, siete d'accordo?

ZEMAN E LA LEGGE DEL CONTRAPPASSO...
Per un'intera settimana, dopo il successo di domenica scorsa contro l'Inter, Zdenek Zeman è stato incensato e portato in trionfo neanche avesse vinto cinque Champions League di fila: si ricordano ancora le sue partecipazioni in pompa magna alla Domenica Sportiva e a Tiki Taka e alcune cose da lui dette in questi due contesti. Poi si è tornati in campo (quello che ha sancito i suoi numerosi esoneri, compresi soprattutto quelli arrivati dopo che Moggi, l'uomo che ne aveva intralciato la sfolgorante carriera, era uscito di scena!) e il suo Cagliari è uscito sconfitto per 1-0 dal campo del Verona nel primo anticipo di questa sesta giornata. E sapete chi ha segnato il gol decisivo? Proprio quel Panagiotis Tachtsidis che il boemo aveva fortemente voluto due stagioni fa a Roma, arrivando persino a dichiarare che il greco fosse migliore di un certo Daniele De Rossi (sic!). Evidentemente non era uno sprovveduto quel tale che tempo fa parlò di "legge del contrappasso"...

...E IL SUO TIFO JUVENTINO!
Ah, dimenticavo! Ricordate quando Zeman, nelle sue comparsate mediatiche citate in precedenza, aveva dichiarato di aver tifato per la Juventus e di aver dormito con addosso la casacca bianconera? Bene, sabato il boemo ha dichiarato che nella partita tra Juventus e Roma avrebbe tifato per la compagine giallorossa...

THIAGO MOTTA, IL FANFANI DELLA NAZIONALE!
Ai tempi della Prima Repubblica c'era un politico che veniva chiamato "il Rieccolo": trattavasi di Amintore Fanfani (1908-1999), politico democristiano che tra il 1954 e il 1987 ha ricoperto per cinque volte la carica di Presidente del Consiglio e dal 1968 al 1973 ha ricoperto quella di Presidente del Senato; tale soprannome, coniato da un gigante del giornalismo italiano come Indro Montanelli, era legato al fatto che Fanfani ricoprì numerosi incarichi istituzionali anche in periodi in cui la sua carriera politica era da tutti ritenuta agli sgoccioli. A diversi decenni di distanza dall'epoca fanfaniana, anche la Nazionale italiana di calcio può dire di aver trovato il suo "Rieccolo" in Thiago Motta, convocato da Antonio Conte per la doppia sfida che vedrà impegnati gli azzurri contro Malta e Azerbaigian nonostante tutti fossero convinti che egli avesse chiuso con la maglia azzurra dopo la fallimentare spedizione mondiale in Brasile. Uomini di poca fede!

CHE SCOPPOLA PER IL CHOLO!
Dopo aver battuto la Juventus mercoledì in Champions League, nell'ultimo turno di campionato l'Atletico Madrid ha perso malamente sul campo del Valencia per 3-1 subendo tre reti nel giro di soli 13 minuti e chiudendo in inferiorità numerica per l'espulsione rimediata da Cerci ad appena 25 minuti dal suo ingresso. Posto che è verissimo quel principio secondo cui la storia non si fa nè con i "se" nè con i "ma", la domanda sorge spontanea: ma davvero, mettendo in campo un pizzico di coraggio in più, la squadra di Simeone non poteva essere battuta? Ognuno risponda a questa domanda come meglio ritiene...

UNA VOLTA TANTO CONCORDO CON SUMA...
Vi sottopongo un passaggio dell'editoriale scritto due giorni fa dal direttore di Milan Channel Mauro Suma per il sito TuttomercatoWeb.com (potete cliccare qui per leggere l'intero pezzo): "In Italia la Juventus è fatta. E non c'è nemmeno tutta questa fretta di cambiarla. Anzi. Con la cerniera centrale Tevez più arretrato e Marchisio centrale, la squadra bianconera ha addirittura migliorato l'assetto per il Campionato. Con il Carlitos riveduto e corretto e con Marchisio negli appartamenti di Pirlo, la Juventus allegriana centra gli stessi risultati di quella contiana ma con minore dispendio di energie. Stritolare goccia a goccia l'avversario senza dannarsi troppo l'anima: è quello che è accaduto nei primi 5 turni di Campionato. Energie che vengono risparmiate per la Champions. Ma non solo. Energie che devono essere valorizzate e rese più qualitative quando l'asticella sale e cioè in Champions. Da chi? Ma da Pirlo. È Andrea che può e deve essere fattore in più per l' Europa juventina. In Campionato Pirlo non è mancato. A Madrid si. Eccome. Meno minuti in Campionato e insostituibile in Europa. Può essere questa la soluzione Pirlo. E probabilmente Allegri ci sta pensando". Come ben sapete non sono quasi mai d'accordo con le tesi di Suma, però stavolta non me la sento di dargli torto, anzi mi trovo pienamente d'accordo con questa chiave di lettura. Personalmente non so se Allegri stia pensando o meno ad una soluzione di questo genere, ma se così fosse tutto sarebbe meno che una scelta lunare...

GRAZIE A TUTTI!
Dalle statistiche di questo blog emerge chiaramente come il mio articolo di due giorni fa sulle notizie inerenti gli ultimi sviluppi dell'inchiesta sul calcioscommesse abbia riscosso un discreto successo in termini di visualizzazioni generando anche un discreto dibattito tra i lettori: un dato che mi rende felice, dato che lo scopo principale dei miei post e dei miei articoli è quello di offrire il mio punto di vista come spunto per le riflessioni di chi legge. Nel ringraziarvi, posso garantirvi che offrirvi il mio punto di vista nel pieno rispetto dei fatti (lo dico sempre e lo ripeterò fino alla nausea: le opinioni sono tutte legittime, ma il rispetto dei fatti è sacrosanto!) è un obiettivo che continuerò a perseguire fino a quando ne avrò la possibilità. Grazie di cuore a tutti!

IN BOCCA AL LUPO, JULES!
Concludo questo impegnativo DIARIO DI BORDO con un doveroso in bocca al lupo per Jules Bianchi, lo sfortunato pilota di Formula1 che in queste ore sta lottando tra la vita e la morte dopo il terribile incidente occorsogli ieri a Suzuka durante il Gran Premio del Giappone. Siamo tutti con te, Jules. Non mollare!