lunedì 31 marzo 2014

Napoli-Juventus 2-0: qualche considerazione...


Una Juventus lontana anni luce dai propri standard è uscita meritatamente sconfitta dal San Paolo, dove un Napoli in grande spolvero ha sconfitto la squadra di Antonio Conte per 2-0 grazie ai gol messi a segno da Josè Maria Callejon nel primo tempo e da Dries Mertens nella ripresa. 
Andiamo dunque ad affrontare le varie tematiche legate alla partita di ieri sera…

TROPPE DIFFERENZE – Soltanto un cieco o un tifoso (un "tifosetto da borgata", direbbe qualcuno di mia conoscenza...) con l’anello al naso potrebbe negare che la sconfitta di ieri sera sia stata meritata: troppo evidenti, infatti, le differenze di motivazioni (per il Napoli era, come sempre, la partita della vita, mentre per la Juventus ha giocato con l’atteggiamento di chi tanto è primo in classifica con un buon margine anche in caso di sconfitta), di organizzazione di gioco (il Napoli ha messo in mostra un gioco pimpante e veloce, mentre la Juventus è parsa fin troppo compassata) e di tenuta atletica tra le due squadre.

REINA: SPETTATORE NON PAGANTE – Numeri alla mano, la Juventus ha il miglior attacco del campionato e il tallone d’Achille del Napoli è sempre stata la difesa: bene, ieri sera il portiere partenopeo Reina ha trascorso una serata da spettatore non pagante e i suoi compagni di difesa Henrique, Fernandez, Albiol e Ghoulam non hanno mai dovuto patire al cospetto dei dirimpettai bianconeri; dall’altra parte, invece, la latitanza degli attaccanti juventini è stata lapalissiana: Llorente ha confermato di necessitare di un po’ di riposo, Osvaldo ha ricevuto pochissimi palloni e ne ha toccati ancora meno e dal rientrante Vucinic, che pure qualcosa ha provato a combinare, era francamente difficile aspettarsi di più dopo quasi due mesi di assenza forzata. Anche questa è una differenza che la dice lunga su quanto il Napoli abbia meritato la vittoria e su quanto la Juventus abbia meritato la sconfitta.

TEVEZ, QUANTO MANCHI! – Avvertenza per chi legge: se traducete quanto state per leggere con la frase “Ecco, adesso giustifica la sconfitta della Juventus con l’assenza di Tevez!”, fermatevi un attimo e rileggete con attenzione perché significa che non avete capito una beneamata mazza! Ciò detto, vengo al punto. Non c’è dubbio che ad una Juventus sulle gambe e incapace di saper opporre un’adeguata resistenza di fronte ad un Napoli ben messo in campo da Benitez sia mancato l’apporto di Carlos Tevez, il calciatore che con la sua grinta e la sua classe ha trascinato la baracca bianconera nelle ultime partite, nelle quali sono emersi alcuni limiti diventati lapalissiani ieri sera: forse con l’Apache in campo il risultato sarebbe stato lo stesso, ma di sicuro in avanti si sarebbe visto qualcosa in più rispetto al vuoto pneumatico a cui abbiamo assistito.

OSVALDO, ATTENTO… - Non mi è sfuggita affatto il volto contrariato di Pablo Daniel Osvaldo al momento del suo avvicendamento con Mirko Vucinic. Premesso che, finchè è rimasto in campo, l’ex centravanti della Roma non ha avuto un rendimento che potesse giustificare quella reazione, mi permetto di invitarlo ad evitare reazioni del genere e ad impegnarsi per fornire prestazioni che possano convincere la Juventus a riscattarlo in estate; d’altra parte un eventuale mancato riscatto di Osvaldo a giugno comporterebbe da un lato un risparmio economico per la Juventus e dall’altro il ritorno di un giocatore scontento in una piazza che non lo gradisce. Ergo, caro Pablo, fatti due conti e prova ad impegnarti di più…

ARBITRI: ASTENERSI RICERCATORI DI ALIBI, MA DUE PAROLINE VANNO SPESE - Premesso che ritengo fuori luogo giustificare la sconfitta (meritata, ribadisco!) di ieri sera attaccandosi agli episodi arbitrali, mi limito ad invitare chi legge a paragonare le reazioni mediatiche al gol di Callejon ieri sera a quelle che ci furono dopo il gol di Llorente all’andata: così come per me il gol segnato dal numero 7 napoletano in leggero fuorigioco non maschera i meriti del Napoli e i demeriti della Juventus, mi sarebbe piaciuto che all’andata fosse successa la stessa cosa e non si fosse giustificata una vittoria schiacciante della Juventus con un fuorigioco visibile unicamente con il fermo immagine…

E INTANTO, A REGGIO EMILIA… - Intanto ieri pomeriggio abbiamo assistito al conflitto interiore che ha divorato l’arbitro bolognese Nicola Rizzoli durante Sassuolo-Roma: dopo un contatto tra il giallorosso Benatia e il neroverde Sansone, l’arbitro ha lasciato proseguire il gioco; dopodichè, su segnalazione del giudice di porta (sull’utilità dei quali continuo a nutrire forti dubbi, ma questa è un’altra storia…), lo stesso ha accordato il penalty al Sassuolo, salvo poi tornare sui propri passi dopo un ulteriore consultazione con i calciatori presenti in campo. Premesso che magari la prossima volta potrebbe rivelarsi più sensato ricorrere al televoto o convocare direttamente le primarie per stabilire quale sia la decisione migliore da prendere, ci sono due certezze granitiche: la prima è che, a prescindere dalla bontà o meno della decisione presa, la credibilità e l’autorevolezza di quest’arbitro sono uscite da questa situazione fortemente minate (e attenzione, non stiamo parlando di un direttore di gara qualsiasi, bensì di quello che rappresenterà l’Italia ai prossimi Mondiali!); la seconda riguarda lo scandalo nazionale che sarebbe sorto se per caso la stessa scena avesse visto protagonista l’arbitro Rizzoli durante Napoli-Juventus…

PENSIONATELO! – Ieri sera Gianluigi Buffon ha evitato in almeno tre occasioni che il Napoli andasse a segno. Orbene, poiché ogni tanto mi dimentico le tante cose che vengono dette sia da parte di chi parla di pallone che da parte di chi parla di calcio, vorrei chiedere a chi di dovere un piccolo favore: potreste gentilmente ripetermi quella storiella secondo la quale Gigi sarebbe da mandare immediatamente in pensione perché ormai è vecchio e non para più neanche i retropassaggi dei difensori in allenamento?

CARO RAFA, TI PREFERISCO DI GRAN LUNGA QUANDO PARLI DI CALCIO! - Intervistato a fine partita, Antonio Conte ha così risposto alle parole di Benitez in merito alle differenze di fatturato tra Napoli e Juventus: “Benitez dovrebbe un attimo rivedere i conti, lui ha fatto spendere al Napoli oltre 100 milioni. Io ho fatto spendere alla mia società poco più di 20 milioni, recuperati poi con le cessioni di Matri, Marrone e Giaccherini. Noi abbiamo 17 punti in più in campionato e siamo ancora in Europa, mentre il Napoli è fuori da Champions ed Europa League. La Coppa Italia per il Napoli potrebbe essere una ciambella di salvataggio”. Ora, qui bisogna dire due cose semplicissime: in primo luogo Conte ha perfettamente ragione nel sottolineare differenze che magari a qualcuno potranno non piacere, ma che sono lampanti ed immediatamente riscontrabili; in secondo luogo mi farebbe piacere che Benitez, che stimo come allenatore e che ascolto sempre con grande interesse quando parla di questioni tecnico-tattiche, la piantasse di tirare fuori discorsi economici per giustificare il fatto che ad un certo punto della stagione la sua squadra è sparita dai radar del vertice della classifica. E poi caro mister, detto tra noi, non trova che vedere distorte le proprie parole e sentirsi dare del piagnucolone da certi maestri di bon-ton a dir poco improponibili sia una punizione eccessiva?

OCCHIO AI "DE PROFUNDIS" PREMATURI! - Adesso l'imperativo categorico per Conte e la sua truppa deve essere quello di rimettersi a lavorare in vista dell'impegno europeo di giovedì a Lione e dei successivi impegni, soprattutto perchè piangere sul latte versato è un'operazione tanto inutile quanto frustrante. Ciò detto, attenzione (e qui mi rivolgo non solo agli anti-juventini, ma soprattutto a molti juventini!) ad intonare prima del tempo il "de profundis": è già successo dopo il 2-4 del 20 ottobre scorso a Firenze e dopo l'1-1 contro la stessa Fiorentina nel match d'andata di Europa League e la scelta non si è rivelata assai felice...

LA JUVE SCONFITTA? GAUDEAMUS IGITUR! - Come puntualmente accade ogni volta che la Juventus perde, tutti gli anti-juventini d'Italia si sono improvvisamente riscoperti tifosi e grandi estimatori del Napoli: persino gli interisti, che nel 2007 esibirono il goliardico striscione "Napoli fogna d'Italia", o i milanisti e i romanisti, che parlano tanto della discriminazione territoriale altrui dimenticando la propria. Le reazioni di costoro mi ricordano quel tale che stava in una stanza d'albergo e godeva nel sentire gli inquilini della stanza a fianco che facevano l'amore poichè consapevole di non poter godere di suo...

NON VOGLIO ESSERE RIPETITIVO… - Parlare di Napoli-Juventus comporta inevitabilmente dover parlare anche dell’accoglienza…calorosa riservata da alcuni delinquenti, erroneamente definiti “tifosi del Napoli” (di tifosi veri del Napoli ne conosco tanti e vi posso garantire che, fortunatamente, nulla hanno a che vedere con le bestie di cui sopra!), al pullman della Juventus sia in occasione dell’arrivo dello stesso nella città partenopea che in occasione del trasferimento della squadra dall’albergo allo stadio San Paolo. A tal proposito, poiché non voglio essere in alcun modo ripetitivo, vi invito a cliccare qui per leggere cosa ho scritto ieri su questo argomento.

lunedì 24 marzo 2014

Catania-Juventus 0-1: qualche considerazione...


Alla Juventus è bastato un gol di Carlos Tevez per espugnare il campo del Catania (fanalino di coda del torneo) e mantenere invariato il distacco nei confronti della Roma, vittoriosa ieri sera sul campo del Chievo col punteggio di 2-0. Un successo importante per la squadra di Conte, che nelle prossime quattro partite sarà chiamata ad affrontare un vero e proprio tour de force: Parma e Napoli in campionato, Lione in Europa League, Livorno in campionato e ancora Lione in Europa League giocando ininterrottamente ogni tre/quattro giorni; dall'esito di questo "ciclo terribile" dipenderà una cospicua percentuale della stagione bianconera. 
Detto tutto questo, andiamo ad affrontare le varie tematiche legate al match di ieri sera... 

LA MARCIA CONTINUA – 78 punti totalizzati, risultato di 25 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta. Miglior attacco con 65 reti segnate e seconda miglior difesa con 19 reti incassate. Polemiche o non polemiche, sistemi o non sistemi vari ed eventuali, la marcia della Juventus prosegue. Tutto il resto, come cantava qualcuno, è noia… 

PROGRESSI IN DIFESA – Benché priva di un elemento del calibro di Andrea Barzagli e dei ricambi rappresentati da Angelo Ogbonna e Federico Peluso, dallo sciagurato 2-2 subìto a Verona la Juventus ha incassato in campionato una sola rete (l’autogol di Caceres in Juventus-Chievo) nelle ultime sei gare e nelle ultime cinque la porta difesa da Buffon e Storari è rimasta inviolata; se poi contiamo anche le partite di Europa League, il computo complessivo sale a due reti subite nelle ultime dieci partite. Notizie decisamente confortanti in attesa di recuperare gli infortunati sopra citati, Barzagli in primis.

BENE ISLA – Intendiamoci, non è certamente diventato (né, d’altra parte, lo è mai stato!) il nuovo Maicon o un possibile alter ego di Dani Alves, ma da alcune partite il rendimento di Mauricio Isla è nettamente migliorato: non perde mai la posizione ed è sempre puntuale in fase propositiva; niente male per un giocatore del quale in tanti chiedevano (in parte a ragione, in parte a torto) la testa fino a non molto tempo fa. La buona prestazione di ieri è resa più importante soprattutto dal fatto che Conte lo ha schierato sulla fascia sinistra, non certo il suo lato di competenza.

SEMPRE CARLITOS! – Dopo l’infortunio che lo aveva costretto a saltare il match casalingo contro la Fiorentina in Europa League e il successivo match di campionato contro il Genoa, Carlos Tevez era rientrato giovedì sera al “Franchi” e, pur non segnando e non interrompendo l’astinenza dal gol in Europa che dura addirittura dalla primavera del 2009, era stato uno dei più positivi sul piano dell’atteggiamento. Ieri, invece, l’argentino è stato decisivo con il diagonale che ha trafitto il connazionale Mariano Andujar ed è valso i tre punti sul campo del Catania: e pensare che un elemento di questa importanza e di questa classe è costato appena 9 milioni più 3 di bonus ed è stato accolto dai risolini di qualche esperto di calcio particolarmente arguto…

OSVALDO L’ASSIST-MAN – Ancora alla ricerca del primo gol bianconero in Serie A (un po’ per demerito suo, un po’ per colpa dell’assistente che domenica scorsa a Genova gliene ha ingiustamente annullato uno!) dopo i due segnati al Trabzonspor in Europa League, ieri sera Pablo Daniel Osvaldo ha comunque dato il suo contributo fornendo l’assist aereo che Tevez ha trasformato nel gol che ha mandato al tappeto il Catania. Per i gol c’è tempo, ma l’importante è che l’ex attaccante di Roma e Southampton sappia rendersi utile quando viene chiamato in causa da Conte…

UNA SCENA PIU’ UNICA CHE RARA... – Confesso che mai mi era capitato di assistere ad una partita nella quale venissero espulsi entrambi i tecnici nella stessa circostanza: bene, dopo l’allontanamento deciso dall’arbitro Damato di Barletta nei confronti di Antonio Conte e Rolando Maran ieri sera posso dire di aver visto anche questo!

JE’ SCANDALOSO! (cit.) – Un anno fa Antonino Pulvirenti parlava di “morte del calcio” a seguito del gol ingiustamente annullato a Gonzalo Bergessio in occasione di Catania-Juventus: bene, ieri sera la Juventus si è vista annullare un gol per un fuorigioco inesistente di Vidal, ma è comunque riuscita a portare a casa la partita, a dimostrazione che a volte si può riuscire a vincere anche a fronte di decisioni arbitrali sfavorevoli. Ovviamente (alzi la mano chi è sorpreso di questo!) il gol annullato ieri sera farà la stessa fine del gol annullato ad Osvaldo contro il Genoa, ovvero riceverà dai media un biglietto di sola andata per il dimenticatoio…

SIGNORI SI NASCE... – Appena un anno fa il Catania giocava un calcio bellissimo che aveva permesso alla squadra etnea di mancare per un’inezia la qualificazione all’Europa League. Devo confessare che trovo estremamente triste il fatto che un anno dopo quella stessa squadra, che mise in grande difficoltà la stessa Juventus, si sia ridotta a trasformare il match in una caccia all’uomo tanto spudorata quanto squallida; e trovo davvero miserevole l'accoglienza che alcuni sostenitori etnei hanno riservato al pullman della Juventus prendendolo a sassate e ai sostenitori bianconeri presenti sugli spalti dello stadio "Massimino" (tra cui l'amica bianconera Diletta Sirna, che era lì ieri sera). A confortarmi in questo quadro decisamente poco edificante è il fatto che ho la fortuna di conoscere due tifosi catanesi come i miei amici Flavio e Irene, i quali nulla (fortunatamente!) hanno a che vedere con gli incivili che si sono resi protagonisti dei gesti beceri sopra citati. Da ultimo, vorrei far presente che passare tutta la partita ad insultare giocatori e tifosi avversari disinteressandosi quasi completamente del destino della propria squadra, che viaggia spedita verso un'assai poco onorevole retrocessione in B, è un comportamento che a casa mia si chiama in un modo semplicissimo: COMPLESSO DI INFERIORITA'!

PARAGONALA! – Ricordate quando ad inizio stagione il mitico Giulio Mola ebbe la trovata geniale di paragonare l'Inter di Mazzarri alla prima Juventus di Conte? Senza entrare in dettagli tecnici che sarebbero impietosi (non tanto per l'Inter, quanto per l'autore di detto paragone avventato!), mi limito a sottolineare una semplicissima differenza: su sei punti disponibili contro l'Atalanta, la prima Juventus di Conte ne aveva totalizzati sei, mentre l'Inter di Mazzarri ne ha raccolto appena uno...

IO L'AVEVO DETTO... – Sempre guardando al di fuori del recinto bianconero, va detto che nel giro di tre giorni il Napoli è riuscito nell'impresa di essere eliminato dall'Europa League dal Porto e di perdere tre punti in chiave secondo posto per effetto dello 0-1 interno di ieri pomeriggio contro la Fiorentina. Personalmente in estate avevo sostenuto che la squadra di Benitez aveva un grande potenziale in attacco (e d'altra parte i nomi dei vari Callejon, Hamsik, Insigne ed Higuaìn sono lì a dimostrarlo!), ma che durante la stagione avrebbe pagato le numerose amnesie di una difesa che è tutto meno che una garanzia di solidità: sarà che ogni tanto qualcuno si diverte a darmi del veggente, però posso tranquillamente affermare che io a suo tempo l'avevo detto che sarebbe andata così...

FIORENTINO SILENZIO! – Chiudo con una piccola parentesi. Come avrete potuto notare, su questo blog non ho scritto alcun commento alla partita vinta giovedì a Firenze a causa di impegni strettamente personali che mi hanno tenuto impegnato negli ultimi tre gioni. Vorrei però tranquillizzare tutti: il silenzio non ha in alcun modo cancellato la goduria per quanto avvenuto quattro giorni fa; anzi, tanto per rinfrescare la memoria di tutti, LO PORTI UN BACIONE A FIRENZEEEEE....

lunedì 3 marzo 2014

Milan-Juventus 0-2: qualche considerazione...


Grazie a due reti (una per tempo) segnate da Fernando Llorente e Carlos Tevez, la Juventus ha battuto il Milan a San Siro per 2-0 e si è portata a +11 sulla Roma, fermata sabato sera dall’Inter sullo 0-0 e sempre in attesa di recuperare la partita con il Parma; una vittoria importante per i bianconeri, soprattutto perché giunta al termine di una prestazione meno brillante rispetto al passato contro un avversario che ha creato molte occasioni ma ha avuto il grave torto di non capitalizzarle. E nel calcio, si sa non certo da oggi, alla fine contano i gol che hai segnato al 90’: è la “dura legge del gol”, per parafrasare una canzone mai dimenticata di Max Pezzali…
Come sempre al termine di una partita, andiamo a snocciolare le tematiche fondamentali della stessa…

UNA VITTORIA FONDAMENTALE – Vincere per 2-0 una partita non giocata al meglio ha un’importanza assoluta per diverse ragioni: perché ti permette di allungare sulla seconda in classifica (la Roma è attualmente a -11, seppur con una partita da recuperare), perché arriva contro il miglior Milan della gestione Seedorf, perché permette di arrivare al trittico contro la Fiorentina (la Juventus è attesa da tre incontri con la squadra di Montella tra campionato ed Europa League) nelle migliori condizioni sotto il profilo dei risultati, ma soprattutto perché ai tifosi juventini rimane negli occhi una squadra che ha vinto mettendo in campo quel cinismo sotto rete che spesso in passato le era mancato

UN CENTROCAMPO IN SERATA NO – Eccezion fatta per Lichtsteiner (che ha avuto sui piedi due ghiotte occasioni da rete e che ha servito a Llorente il pallone dell’1-0) e per il moto perpetuo Asamoah, ieri sera il centrocampo non ha certo fornito la sua prestazione migliore: Pogba è apparso svogliato e si è visto soltanto con il palo colpito al minuto 87, Pirlo non è sembrato particolarmente ispirato e Marchisio era in leggero debito d’ossigeno dopo aver giocato anche giovedì contro il Trabzonspor

GIGI BUFFON, E HO DETTO TUTTO! – Se ieri sera Fernando Llorente ha potuto segnare il primo gol juventino con il punteggio ancora fermo sullo 0-0, gran parte del merito è da attribuire a Gianluigi Buffon e ad alcune sue parate che hanno sbarrato la strada agli attaccanti rossoneri in almeno tre occasioni: a tal proposito mi piacerebbe sentire che hanno da dire su questo argomento quelle persone (anti-juventini, ma purtroppo anche tanti juventini!) che non più tardi di qualche mese fa sostenevano che il capitano della Juventus e della Nazionale fosse da mandare in pensione con ignominia…

BONUCCI, CROCE E DELIZIA! – Ieri Leonardo Bonucci ha salvato la propria porta dalla sicura capitolazione salvando sulla linea il pallone calciato da Kakà dopo una respinta prodigiosa del già citato capitan Buffon; peccato però che quell’azione fosse nata da un errore in disimpegno dello stesso Bonucci in un duello fisico con Pazzini. Ormai ci siamo abituati: Leonardo è così, prendere o lasciare!

LLORENTE: L’UOMO GIUSTO AL MOMENTO GIUSTO – La partita giocata ieri da Fernando Llorente può così essere riassunta: ha passato la maggior parte del tempo a fare a sportellate con i difensori milanisti, ma nell’unica occasione in cui doveva farsi trovare al posto giusto al momento giusto non ha marcato visita; e non venitemi a dire che un centravanti degno di tale definizione non debba fare questo!

“CARLITOS NON TRADISCE!”: AVEVI RAGIONE, ADRIANO… - Su Carlitos Tevez il discorso da fare è a parte. Dopo il suo mancato arrivo al Milan nel gennaio 2012 a causa di certi “capricci” di Lady Barbara Berlusconi, la scorsa estate il suo passaggio in rossonero sembrava cosa ormai fatta, al punto che con grande enfasi Adriano Galliani pronunciò l’ormai famosa frase “Carlitos non tradisce!” e negli studi di Telelombardia l’opinionista rossonero Cristiano Ruiu dava ormai per fatto l’accordo tra il club di via Turati e l’Apache; poi Carlitos è inopinatamente passato alla Juventus e quelle stesse televisioni (proprietà di chissà chi!) che fino al giorno prima esaltavano le doti tecniche dell’ex attaccante del Manchester City hanno iniziato a propinare una serie di servizi nei quali egli veniva descritto come un calciatore ormai finito (come se anziché 29 anni ne avesse 50!), che non ha mai segnato tantissimi gol, leggermente in sovrappeso e che, soprattutto, ha sempre creato problemi in tutti gli spogliatoi in cui è stato. Poi inizia la stagione, Carlitos segna a ripetizione e crea con Fernando Llorente una coppia d’attacco affiatatissima e affidabilissima e quegli stessi media di cui sopra, che il 7 agosto titolavano “Juventus, flop attacco: Tevez e Llorente non ingranano – I due acquisti “top” protagonisti di un’estate “flop”” non scrivono una riga per contraddire detta tesi vagamente lunare. In compenso bisogna riconoscere una cosa: quando Adriano Galliani ha pronunciato la famosa frase “Carlitos non tradisce!” aveva ragione da vendere!

FAIR-PLAY SEEDORF! – Benché io non sia mai stato un filo-milanista, ho sempre riconosciuto le doti tecniche e umane di molti campioni che in passato hanno vestito la casacca rossonera: tanto per fare un esempio, chi mi conosce sa benissimo che l’ammirazione assoluta che ho per Andrea Pirlo oggi che veste la maglia della Juventus ce l’avevo anche quando con il Milan di Ancelotti si è imposto come il miglior regista del mondo vincendo tutto (ivi compresa una Champions League ai rigori contro la mia squadra, ahimè!). Questa premessa è fondamentale e mi permette di dire che ieri ho apprezzato la sportività con cui l’allenatore rossonero Clarence Seedorf (un altro che da calciatore ammiravo per la classe che metteva in campo e che gli ha permesso di vincere qualcosa come quattro Champions League con tre maglie differenti) ha riconosciuto la forza della Juventus, pur applaudendo giustamente i suoi calciatori per la buona prestazione fornita: quella dell’olandese è una lezione di fair-play che qualche allenatore rossonero del recente passato e gran parte dei tifosi del Diavolo dovrebbero imparare bene, anche se riconosco che questo per loro sarebbe uno sforzo non indifferente…

NESSUNA POLEMICA ARBITRALE. E ADESSO A COSA SI ATTACCANO? – Dopo tutte le chiacchiere e le tonnellate di fango tirate addosso alla Juventus durante tutta la scorsa settimana, ieri i bianconeri hanno vinto una partita senza episodi arbitrali (anche se qualcuno, con neanche troppa convinzione, ha provato a dire che Pirlo meritava il rosso per l’intervento in scivolata ai danni di Saponara). La domanda, a questo punto, sorge spontanea: a cosa si attaccheranno in questa settimana i vari Mario Giordano, Paolo Liguori, Paolo De Paola, Stefano Agresti (mi raccomando, da non confondersi con il mio amico Romeo!), Carmine Fotia, Tonino Cagnucci, Luca Pelosi, Luca Telese, Giulio Mola, Mauro Suma, Cristiano Ruiu e compagnia? Oddio, personalmente avrei una vaga idea circa ciò a cui potrebbero attaccarsi…

VI PREGO, MANIFESTATE! – La vittoria sul Milan e il conseguente allungo in classifica nei confronti della Roma arriva all’indomani del sit-in di protesta organizzato dai tifosi romanisti sotto la sede della Federcalcio: considerati il numero di persone presenti in quella sede e i risultati maturati sul campo tra ieri e oggi, mi auguro che di queste manifestazioni ne vengano organizzate sempre di più da qui alla fine del campionato!


GARCIA, L’ITALIANO E…LA SUPERCAZZOLA! – L’ultimo punto dell’analisi odierna voglio dedicarlo all’allenatore della Roma Rudi Garcia, tecnico che stimo in quanto è riuscito nella titanica impresa di dare un gioco ad una squadra che da quattro anni non aveva più né capo né coda: sabato sera, commentando l’episodio del cazzotto rifilato da Daniele De Rossi all’attaccante interista Mauro Icardi, il mister giallorosso ha dichiarato che quell’episodio (cito testualmente!) “va interpretato”. A questo punto non posso che complimentarmi con Garcia, il quale ha perfettamente imparato una delle costruzioni linguistiche italiane più argute: la supercazzola prematurata con scappellamento a destra!