giovedì 30 aprile 2015

DIARIO DI BORDO/48 - Juventus-Fiorentina 3-2 (Serie A, 33a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-FIORENTINA 3-2 (primo tempo 2-1)
MARCATORI: G. Rodriguez (F) rig. al 33'pt, Llorente (J) al 36'pt, Tevez (J) al 45'pt e al 25'st, Ilicic (F) al 45'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Evra; Sturaro (32'st Padoin), Pirlo (11'st Vidal), Marchisio; Pereyra (26'st Ogbonna); Tevez, Llorente. Allenatore: Allegri
FIORENTINA (3-5-2): Neto; Savic, G. Rodriguez, Basanta; Joaquìn, Aquilani, Badelj, M. Fernandez (31'st Borja Valero), M. Alonso; Salah (36'st Ilicic), M. Gomez (27'st Gilardino). Allenatore: Montella
ARBITRO: Banti di Livorno
NOTE: al 22'st G. Rodriguez (F) ha fallito un calcio di rigore calciando fuori

LA PARTITA
Primo tempo
  • 19' - Llorente entra in area, si gira e calcia tra le braccia di Neto, ma il navarro si lamenta per una presunta trattenuta di G. Rodriguez ai suoi danni
  • 32' - Calcio di rigore concesso alla Fiorentina per uno sgambetto di Pirlo ai danni di Joaquìn
  • 33' - GOL DELLA FIORENTINA! Sul dischetto si presenta G. Rodriguez, che spedisce il pallone alle spalle di Buffon
  • 36' - GOL DELLA JUVENTUS! Calcio di punizione di Pirlo dalla sinistra e colpo di testa vincente da parte di Llorente
  • 38' - Evra stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Pirlo, ma Neto risponde da campione
  • 45' - GOL DELLA JUVENTUS! Cross di Evra e colpo di testa di Tevez, che svetta su Basanta e spedisce il pallone alle spalle di Neto
Secondo tempo
  • 4' - Assist di Tevez per Marchisio, la cui conclusione viene murata dalla difesa viola
  • 21' - Nuovo calcio di rigore concesso alla Fiorentina a causa di un fallo commesso da Chiellini ai danni di Joaquìn
  • 22' - Sul dischetto si presenta nuovamente G. Rodriguez, ma stavolta il difensore argentino spedisce il pallone sul fondo
  • 26' - GOL DELLA JUVENTUS! Lancio di Marchisio per Tevez, che scatta sul filo del fuorigioco e batte Neto con un preciso diagonale di destro
  • 36' - M. Alonso crossa da sinistra, ma sul cross dello spagnolo non c'è nessun giocatore della Fiorentina pronto alla deviazione vincente
  • 45' - GOL DELLA FIORENTINA! Ilicic segna direttamente su calcio di punizione con una conclusione a giro che si insacca alla destra di Buffon
ANCORA UN PUNTO...
La vittoria di ieri non è servita a dare alla Juventus la certezza aritmetica dello scudetto, visti i contemporanei successi di Lazio (4-0 al Parma) e Roma (3-0 al Sassuolo). Per cucirsi sul petto il tricolore i bianconeri hanno bisogno di ottenere solo un punto nelle prossime partite: la volta buona sarà sabato a Genova contro la Sampdoria? Al campo, come sempre, l'ardua sentenza!

PARTITA EMOZIONANTE E DIFFICILE
La partita contro la Fiorentina è stata ricca di emozioni e non certamente facile, visto che in avvio i bianconeri sono partiti con il freno a mano tirato. Dopo lo schiaffo, materializzatosi sotto forma del rigore trasformato da Gonzalo Rodriguez, i bianconeri hanno iniziato a premere sull'acceleratore ribaltando il risultato prima dell'intervallo grazie alla coppia Llorente-Tevez, rischiando di subire il 2-2 ancora su rigore (stavolta però Gonzalo Rodriguez ha calciato a lato), chiudendo i conti con il secondo gol di Tevez e incassando l'innocua punizione finale di Ilicic

TEVEZ, TRA DOPPIETTE E...VIOLINO!
La più bella notizia per i tifosi juventini è il ritorno a pieno regime di Carlos Tevez: l'argentino, apparso in affanno contro il Monaco (anche a causa di un fastidio intestinale) e risparmiato da Allegri nel derby perso domenica scorsa in casa del Torino, è tornato il marcatore implacabile che è stato durante tutto l'arco di questa stagione con la doppietta che ha completato la rimonta ai danni della Fiorentina e ha consentito ai bianconeri di realizzare tre quarti dell'impresa scudetto. La ciliegina sulla torta è stata rappresentata dall'esultanza mimando il violino in occasione del primo gol e dalla reazione che un certo allenatore francese ha avuto nel rivedere tale esultanza...

BENTORNATO, FERNANDO!
Altra buona notizia di giornata è il ritorno al gol di Fernando Llorente, il cui colpo di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pirlo ha ripristinato la parità dopo il vantaggio viola siglato da Gonzalo Rodriguez. Il navarro, che in questa stagione sta facendo decisamente più fatica rispetto alla scorsa, potrà essere un'arma in più anche in vista della doppia sfida contro il Real Madrid; e lui sa come fare male ai blancos, vista la sua lunga militanza nella Liga e visti i due gol realizzati nelle due partite giocate nella stagione passata...

CONFERMA BARZAGLI
Tenuto a riposo nel derby di domenica, Andrea Barzagli è stato schierato titolare da Allegri nella difesa a quattro in ragione anche della squalifica di Bonucci. La prestazione del difensore toscano è stata sui livelli che conosciamo bene ed è stato anche grazie al suo lavoro se Mario Gomez è stato considerato da molti alla stregua di uno spettatore non pagante presente allo Juventus Stadium

GARANZIA EVRA
Solita prestazione impeccabile sulla fascia sinistra, gol sfiorato di testa sull'1-1 (grande Neto nella circostanza) e assist per il 2-1 firmato da Tevez: ormai Patrice Evra, dopo le comprensibili difficoltà iniziali, è diventato una garanzia di affidabilità ed esperienza per Massimiliano Allegri. La sua esperienza internazionale servirà come il pane soprattutto quando di fronte ci sarà quel Cristiano Ronaldo che Evra conosce bene sin dai tempi in cui i due erano compagni di squadra a Manchester...

CHIELLINI DA RIVEDERE (SOPRATTUTTO IN OTTICA REAL MADRID)
La nota stonata della serata di ieri è stato invece Giorgio Chiellini: il numero 3 bianconero non è apparso al top della forma e ha commesso un'ingenuità abbastanza evidente in occasione del fallo su Joaquìn che ha indotto l'arbitro Banti a concedere il secondo calcio di rigore alla Fiorentina. Sarà bene che Chiellini ritrovi quanto prima la bussola, dato che martedì 5 e mercoledì 13 maggio errori del genere potranno risultare letali...

CENTROCAMPO DA 6 IN PAGELLA
Il centrocampo si è guadagnato la sufficienza con una prestazione non spettacolare, ma nemmeno caratterizzata da chissà quali errori: la cerniera composta da Stefano Sturaro, Andrea Pirlo, Claudio Marchisio e Roberto Pereyra ha svolto con ordine il proprio compito senza sbavature

A GENOVA PER IL TRICOLORE. POI ARRIVA IL REAL MADRID...
Come detto in apertura, alla Juventus manca un solo punto per avere la certezza aritmetica dello scudetto e tale punto potrebbe arrivare già sabato sera nella Genova blucerchiata: l'impegno non sarà facile, dato che la Sampdoria è un'ottima squadra ed è alla ricerca di punti che le consentano di difendere il quinto posto e la conseguente qualificazione per la prossima Europa League; inoltre ci sarà il Real Madrid alle porte, per cui è verosimile immaginare che Allegri opti per un massiccio turn-over per perseguire l'obiettivo tricolore. L'importante, tuttavia, sarà che i giocatori che andranno in campo evitino di giocare con la testa eccessivamente svagata vista, per esempio, in occasione della trasferta di Parma...

300 VOLTE CLAUDIO MARCHISIO!
Torino, stadio Olimpico, 28 ottobre 2006: la Juventus, retrocessa in Serie B nell'estate precedente in seguito allo scandalo di Calciopoli, ospita il Frosinone in una partita che verrà decisa dal duecentesimo gol di Alessandro Del Piero in maglia bianconera; a tre minuti dalla fine del match l'allenatore bianconero Didier Deschamps decide di sostituire Davìd Trezeguet e di mandare in campo un ragazzino che, da capitano della formazione Primavera, aveva fatto cose eccelse. Quel ragazzino si chiama Claudio Marchisio e ieri sera, nel match contro la Fiorentina, ha tagliato il traguardo delle 300 presenze in maglia bianconera: traguardo importante per un ragazzo che ormai ha scritto in maniera indelebile il proprio nome nella storia del club più titolato d'Italia e che è destinato a restarne uno dei pilastri imprescindibili. Marchisio, inoltre, ha un feeling particolare con la Fiorentina: contro i viola debuttò in Serie A con la maglia dell'Empoli (squadra in cui la Juventus lo aveva mandato in prestito) il 26 agosto 2007 e sempre contro i viola segnò il suo primo gol in maglia bianconera il 24 gennaio 2009. In questa stagione Marchisio ha ritrovato il posto da titolare, dopo che l'anno scorso Paul Pogba lo aveva scalzato nelle gerarchie del centrocampo bianconero costringendolo spesso a sedersi in panchina, e ha ripagato la fiducia di Massimiliano Allegri con un rendimento che fino a questo momento è stato a dir poco eccellente. Congratulazioni, Principino!

(SOLITI) LUOGHI COMUNI SFATATI...
Tra i tanti luoghi comuni partoriti dalla sempre fervida immaginazione degli anti-juventini me ne viene in mente uno in particolare: "Gli arbitri italiani sono succubi della Juventus, infatti non le fischiano mai un calcio di rigore contro!". Ebbene ieri sera la Juventus è riuscita a vincere una partita in cui di calci di rigore contro gliene sono stati fischiati addirittura due...

MIO PADRE NON AVEVA CAPITO NULLA!
Nei giorni scorsi il quotidiano torinese La Stampa ha intervistato un signore che domenica aveva partecipato, insieme al figlioletto, alla fiumana di insulti con annessa aggressione nei confronti del pullman della Juventus che si stava dirigendo allo stadio Olimpico. Ecco come il signore (il quale porta addirittura il mio nome...) ha giustificato il proprio comportamento: "Se guardate bene il video si vede che io batto soltanto sulla carrozzeria. Colpi a mano aperta. Non pugni. In mano non ho nulla, si vede bene, è tutto chiaro. [...] Ma allo stadio queste cose ci stanno. Le diciamo da sempre, le dicono tutti. È il calcio che è fatto così. Io non sono un teppista. [...] Quando sei lì ti lasci prendere. Del resto, io e tutti gli altri, abbiamo battuto anche sul mezzo del Toro". E dire che ho sempre pensato che quel sant'uomo di mio padre avesse sbagliato qualcosa nell'insegnarmi che quando si va allo stadio si deve pensare unicamente a godersi la partita e a tifare per la propria squadra. Caro papà, con tutto l'amore che ho per te posso dirti che non avevi capito una beata mazza di come gira il mondo?

IMPROBABILI PREDICATORI...
"Bisognerebbe darsi una regolata. A volte leggo dei tweet... Pallotta? Preferisco non fare nomi. Comunque penso anche alla Juventus che continua a non accettare il fatto che gli scudetti siano 30 e non 32. Non è una bella cosa, non si rispettano le leggi e le istituzioni. Questo è un cattivissimo esempio verso i tifosi...". Chi ha proferito un così illuminato pensiero? Il presidente del Torino Urbano Cairo in un'intervista andata in onda su Italia1 durante la puntata di Tiki Taka dello scorso lunedì. Premesso che tale illuminato pensiero c'entra poco con la condanna dei fatti accaduti prima e durante il derby torinese di domenica, vi invito ad andare sul sito ufficiale della società granata e a cliccare sulla pagina "Albo d'oro" (oppure cliccate qui per risparmiarvi la fatica!): troverete una curiosissima sorpresa...

GIUDIZI E RIFLESSIONI...
Intanto il Giudice Sportivo Tosel si è espresso sui fatti avvenuti durante il derby condannando a due turni di squalifica la Curva Sud dello Juventus Stadium e comminando una sanzione pecuniaria di 50mila euro a Juventus e Torino per il ripetuto lancio di fumogeni e petardi nei settori avversari. Alcune brevi considerazioni sulla decisione:
  1. al netto dei discorsi sulla responsabilità oggettiva dei club (sapete bene come io sia contrario ad essa), mi chiedo cosa ha impedito a chi di dovere di identificare e sanzionare adeguatamente la persona (e ripeto P-E-R-S-O-N-A) responsabile del lancio della bomba carta esplosa nella Curva Primavera dello stadio Olimpico;
  2. a proposito della responsabilità oggettiva il Codice di Giustizia Sportiva afferma che "le società sono responsabili dell'ordine e della sicurezza prima, durante e dopo lo svolgimento della gara, sia all’interno del proprio impianto sportivo, sia nelle aree esterne immediatamente adiacenti. La mancata richiesta della forza pubblica comporta, in ogni caso, un aggravamento delle sanzioni", per cui mi piacerebbe sapere cosa ha impedito al Giudice Sportivo di sanzionare l'aggressione contro il pullman della Juventus che si dirigeva verso lo stadio Olimpico;
  3. questa decisione non serve a spiegare come abbia fatto la famosa bomba carta ad eludere i servizi di sorveglianza dello stadio Olimpico, ma ormai temo che questa domanda assai difficilmente troverà risposta;
  4. a novembre dello scorso anno lo stesso Tosel comminò una multa di 50.000 euro al Napoli perchè, durante la gara giocata dai partenopei contro la Juventus a Torino, i suoi tifosi avevano "nei settori occupati dai sostenitori della squadra avversaria cinque petardi ad alto potenziale ed oggetti contundenti di varia natura, creando panico e costringendo quattro persone a ricorrere alle cure dei sanitari".
Sarà davvero un gran giorno quello in cui il modus operandi di chi giudica su fatti del genere sarà chiaro e lineare...

SE A MILANELLO SI VUOLE CURARE LA POLMONITE CON L'ASPIRINA...
E intanto il Milan ha sciolto le riserve: fino a fine stagione Filippo Inzaghi resterà seduto sulla panchina rossonera e poi si punterà su un altro tecnico (il Corriere della Sera parla di Luciano Spalletti): scelta giusta, dato che esonerare un allenatore a cinque giornate dalla fine e con la squadra ormai rimasta senza obiettivi da perseguire sarebbe stato totalmente inutile. Il problema, casomai, è un altro, ovvero che il problema del Milan non è Inzaghi oggi, così come non lo erano Seedorf ieri e Allegri l'altro ieri; fermo restando che ciascuno di questi tre allenatori di errori ne ha commessi, pensare di risolvere i problemi che affliggono una squadra ormai allo sbando cacciando il tecnico è un po' come pensare di curare una polmonite acuta con un'aspirina o un nimesulide...

martedì 28 aprile 2015

DIARIO DI BORDO/47 - Torino-Juventus 2-1 (Serie A, 32a giornata)


IL TABELLINO
TORINO-JUVENTUS 2-1 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: Pirlo (J) al 35'pt, Darmian (T) al 45'pt, Quagliarella (T) al 12'st
TORINO (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Bruno Peres, Benassi (26'st Vives), Gazzi, El Kaddouri, Darmian (37'st Molinaro); Quagliarella, Maxi Lopez (16'st Martìnez). Allenatore: Ventura
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Ogbonna, Padoin (41'st Llorente); Vidal, Pirlo, Sturaro; Pereyra (34'st Pepe); Morata (20'st Tevez), Matri. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Tagliavento di Terni

LA PARTITA
Primo tempo
  • 1' - Morata calcia da una ventina di metri, ma il pallone sorvola la traversa
  • 7' - Assist di Maxi Lopez e conclusione rasoterra di Quagliarella, ma Buffon blocca a terra
  • 12' - Pirlo pesca in area Matri, che però calcia alto a due passi dalla porta di Padelli
  • 18' - Gazzi perde palla a centrocampo e Pereyra prova ad approfittarne mettendo al centro per Matri, anticipato all'ultimo da una scivolata di Glik
  • 20' - Assist di Lichtsteiner per Matri, che cicca la conclusione da posizione favorevole
  • 25' - Destro dal limite di Darmian, ma il pallone esce alla destra di Buffon
  • 31' - Cross di Padoin e colpo di testa di Morata, ma Padelli blocca senza problemi
  • 35' - GOL DELLA JUVENTUS! Calcio di punizione concesso alla Juventus per un fallo di Gazzi su Matri: calcia Pirlo, che disegna una traiettoria imprendibile per Padelli
  • 45' - GOL DEL TORINO! Quagliarella approfitta di un errore di Bonucci e apre a sinistra per Darmian, che prima sbaglia la conclusione e poi batte Buffon da distanza ravvicinata
Secondo tempo
  • 7' - Altro calcio di punizione battuto da Pirlo, ma stavolta il pallone si stampa sul palo alla sinistra di un Padelli immobile
  • 12' - GOL DEL TORINO! Cross basso di Darmian e piattone vincente di Quagliarella a due passi da Buffon
  • 25' - Cross di Pereyra e colpo di testa di Vidal, che non inquadra per poco il bersaglio
  • 30' - Cross di El Kaddouri e assist aereo di Martìnez per Quagliarella, anticipato all'ultimo momento dall'uscita di Buffon
  • 32' - Sturaro impatta di testa su cross di Lichtsteiner, ma il pallone esce di un soffio alla destra di Padelli
  • 36' - Tiro-cross di Matri e il pallone si stampa sul palo alla sinistra di Padelli, che sul prosieguo dell'azione si ritrova il pallone tra le braccia
  • 38' - Cross di Pirlo per la testa di Sturaro, che chiama Padelli alla grande parata
"LA DURA LEGGE DEL GOL", LA CHIAMAVA MAX PEZZALI...
Una canzone cantata anni fa da Max Pezzali si intitolava "La dura legge del gol" e credo che potrebbe essere un'ottima colonna sonora per la partita di ieri pomeriggio: una Juventus con diversi titolari a riposo (Barzagli, Chiellini e Tevez più Marchisio squalificato, senza dimenticare gli infortunati) è comunque riuscita a tirare più volte in porta rispetto al Torino centrando anche due pali (la punizione di Pirlo sull'1-1 e il tiro-cross di Matri nel finale), ma alla fine si è dovuta arrendere ai granata. Il che dimostra come nel calcio conti soprattutto il numero delle volte in cui il pallone termina all'interno della superficie delimitata dalla fatidica rete e dall'altrettanto fatidica linea bianca...

COPPIA CENTRALE DA RIMANDARE (CON ANNESSO ERRORE DA MATITA BLU!)
Nel turn-over scelto dopo le fatiche di coppa, Massimiliano Allegri ha deciso di lasciare a riposo sia Andrea Barzagli che Giorgio Chiellini puntando su una difesa a quattro e su una coppia centrale formata da Leonardo Bonucci e Angelo Ogbonna: i due non hanno quasi mai trasmesso sicurezza e la prova dell'ex centrale del Bari è stata macchiata dall'errore marchiano che ha dato il via all'azione da cui è nato il gol del momentaneo 1-1 segnato da Darmian

PIRLO AGGANCIA MIHAJLOVIC (E NON LO SUPERA SOLO GRAZIE AL PALO...)
Quello che al 35' del primo tempo ha regalato il provvisorio vantaggio alla Juventus è stato il gol numero 27 segnato da Andrea Pirlo in carriera su calcio di punizione: con questa rete, giunta al termine di una prestazione comunque ottima, il regista bresciano si è portato a -1 dal record di 28 reti stabilito da Sinisa Mihajlovic; a dire il vero, ad inizio ripresa Pirlo avrebbe potuto anche agganciare la cifra stabilita dall'attuale allenatore della Sampdoria, ma il pallone si è stampato sul palo alla sinistra di Padelli e, in nome dell'antico proverbio "gol mancato, gol subìto", qualche minuto dopo Quagliarella ha firmato il raddoppio per il Torino...

ATTACCO RIMANDATO
Sia nel resoconto della partita che nei punti precedenti si è detto delle numerose occasioni costruite dalla Juventus, ma esse non possono far passare in secondo piano la prestazione negativa dell'attacco juventino, dal momento che tanto le scelte iniziali di Allegri (Tevez in panchina con Morata e Matri titolari) quanto quelle in corso d'opera (si è finito con un attacco composto da Tevez, Matri e Llorente più Pepe) non hanno dato i frutti sperati: Morata, finchè è rimasto in campo, ha provato un paio di spunti senza mai trovare quello giusto; Matri ha commesso alcuni errori che un centravanti non può commettere; Tevez, Llorente e Pepe non hanno inciso quando sono entrati

ORA TESTA ALLA FIORENTINA, SPERANDO CHE SIA LA VOLTA BUONA...
Ora Massimiliano Allegri e i suoi calciatori possono concentrarsi sulla sfida di domani sera allo Juventus Stadium contro la Fiorentina nel turno infrasettimanale di campionato. La Juventus potrebbe laurearsi aritmeticamente campione d'Italia in caso di vittoria contro la squadra di Montella e contemporaneo non successo della Lazio contro il Parma o in caso di pareggio, contemporanea sconfitta della Lazio contro il Parma e contemporanea non vittoria della Roma contro il Sassuolo. Questi calcoli, tuttavia, i bianconeri che scenderanno in campo dovranno lasciarli ai tifosi pensando unicamente a fare il loro dovere...

PROMEMORIA PER I SOLITI NOTI...
Chi mi segue da tempo su questo blog e sui social network sa bene che un argomento sul quale ragiono prescindendo dalle magliette è quello della violenza negli stadi e dell'oltraggio nei confronti delle vittime di essa. Ebbene accade sistematicamente che in tanti dimentichino (o facciano finta di dimenticare) tutto ciò e vengano sulla mia pagina di Facebook o su Twitter a rinfacciarmi cori o comportamenti fatti da altri, magari aggiungendo la balla secondo cui io tendo a giustificare i tifosi juventini sempre e comunque e a considerarli gli unici santi in mezzo ai tanti peccatori disseminati nelle altre tifoserie italiane. La mia posizione e il mio approccio a certe vicende è ben noto e, se per caso tutto ciò continua a sfuggire a qualcuno, lo invito cordialmente ad andare a rileggere miei articoli passati o a riascoltare su YouTube i miei passati interventi radiofonici; anche perchè comincio ad essere francamente stufo di dover continuamente ripetere le stesse cose...

AL CUORE DEL PROBLEMA
Chiusa la (doverosa) parentesi relativa al mio approccio a vicende come quella accaduta ieri, alcune parole sull'argomento ritengo doveroso spenderle: gli autori della sassaiola contro il pullman della Juventus e le persone che hanno introdotto nello stadio la bomba carta poi esplosa nella curva del Torino (il Sostituto Procuratore di Torino Padalino ipotizza che ad averla fatta esplodere siano stati gli stessi tifosi granata, mentre la polizia sostiene che sia stata lanciata dai tifosi juventini presenti nel settore ospiti) vanno condannati dalle autorità competenti con pene che siano esemplari e le condanne, tanto mediatiche quanto effettive, devono riguardare TUTTI i responsabili degli atti sopra citati, non alcuni sì e altri no a seconda delle convenienze o delle simpatie tifoidee di qualcuno. La cosa che ho invece riscontrato nelle ultime 24 ore, restandone francamente disgustato, è stata la solita reazione da parte di autorità e soggetti che, tesserino alla mano, risultano iscritti all'Ordine dei Giornalisti: richieste di "misure speciali" (chieste, udite udite, da Carlo Tavecchio!), ennesime promesse di misure durissime (così parlo il Ministro degli Interni Angelino Alfano, sotto il cui naso sono avvenuti i fattacci che hanno preceduto la finale di Coppa Italia dello scorso anno), tanta retorica (stamattina ho avuto un "gradevolissimo" colloquio via Twitter con un tizio che ieri chiedeva nientepopodimeno che l'esclusione della Juventus dal campionato in merito a quanto accaduto!) e distorsioni dei fatti varie ed eventuali (un certo giornalista, famoso per un tweet che recitava "Voi juventini siete solo incivili!", ieri si è scagliato contro la società Juventus per la vicenda della bomba carta e non ha speso neanche una parola per condannare il lancio di sassi contro il pullman bianconero, mentre oggi un famoso editorialista di la Repubblica era addirittura convinto che il derby si fosse giocato allo Juventus Stadium anzichè all'Olimpico); questa "galleria degli orrori", a dir la verità, aveva avuto come prologo l'editoriale scritto ieri mattina sulla Gazzetta dello Sport dal noto giornalista e tifoso granata Gianpaolo Ormezzano, che aveva addirittura alimentato sospetti sull'entità del recupero concesso dall'arbitro nel derby d'andata (devo ricordarvi cosa è successo a due secondi dalla fine di quella partita o lo ricordate da soli?). Il tutto mentre la Juventus ha condannato TUTTI i fatti verificatisi ieri con un comunicato apparso sul sito ufficiale della società e il presidente del Torino Urbano Cairo ha avuto la geniale idea di mettere in correlazione episodi beceri con la contesa in atto tra la Juventus e la Federcalcio a proposito dei due scudetti vinti dai bianconeri nel 2005 e nel 2006 e poi revocati per effetto dello tsunami Calciopoli (Di Pietro avrebbe chiesto con voce squillante "Ma che ci azzecca?"...). Eppure, dopo tutto questo, per qualcuno il problema è rappresentato dal fatto che io ritenga quantomeno strane queste cose; è vero che spesso a certa gente sembrano normali le stranezze e strane le cose normali, però a tutto c'è un limite...
P.S. In mezzo a tante facezie che ho letto in giro durante le ultime 24 ore (e che temo continuerò a leggere anche nei prossimi giorni), attendo sempre che qualcuno mi spieghi come ha fatto quella bomba carta ad entrare nello stadio! Ma magari, anche in questo caso, quello strano sono io...

GARANTISMO, FORCAIOLISMO E... DOPPIOPESISMO!
Ultimo aspetto tragicomico di tutta questa vicenda è stato l'approccio dato dai soliti noti (tifosi, giornalisti e opinionisti di vario genere) alla vicenda della bomba carta: quando è parso che a lanciarla fossero stati i tifosi juventini collocati nel settore ospiti sono diventati tutti forcaioli invocando la chiusura della curva juventina, dell'intero Juventus Stadium o, come in un caso citato nel punto precedente, addirittura la cancellazione della Juventus dal campionato; quando poi nel pomeriggio il Sostituto Procuratore di Torino Antonio Padalino ha ipotizzato che l'ordigno fosse stato fabbricato dagli stessi tifosi granata ed erroneamente fatto esplodere dai medesimi nella propria curva ha iniziato a farla da padrone una cautela esasperata ("E vabbè, ma la Procura è solo una parte!" oppure "Bisogna aspettare ulteriori riscontri!"); quando, infine, la polizia ha riconfermato la ricostruzione iniziale il forcaiolismo è stato di nuovo vivo e pronto a lottare insieme a noi. Fermo restando che per me va condannato chiunque abbia portato quell'oggetto dentro lo stadio (che sia torinista o juventino mi interessa poco) e che, prima di puntare il dito contro Tizio o Caio sia doveroso aspettare che gli organi competenti facciano la massima chiarezza sull'accaduto, è il caso che qualcuno decida una volta per tutte: o si è garantisti sempre o si è colpevolisti sempre. Essere una cosa o l'altra a seconda di simpatie o antipatie è una cosa che, almeno a casa mia, ha un nome ben preciso: MALAFEDE!

giovedì 23 aprile 2015

DIARIO DI BORDO/46 - Monaco-Juventus 0-0 (Champions League, quarti di finale, ritorno)


IL TABELLINO
MONACO-JUVENTUS 0-0 (primo tempo 0-0)
MONACO (4-2-3-1): Subasic; Fabinho, Raggi, Abdennour, Kurzawa; Toulalan (1'st Berbatov), Kondogbia; Bernardo Silva, Joao Moutinho, Carrasco (42'st Matheus Carvalho); Martial (31'st Germain). Allenatore: Jardim
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal (32'st Pereyra), Pirlo, Marchisio, Evra (44'st Padoin); Tevez, Morata (24'st Llorente). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Collum (Scozia)

LA PARTITA
Primo tempo
  • 6' - Sinistro da fuori di Kondogbia con palla fuori di poco
  • 15' - Bernardo Silva arriva sul fondo e mette il pallone al centro, dove Barzagli rischia l'autorete con una deviazione sotto misura
  • 28' - Joao Moutinho calcia dalla distanza, ma il pallone termina sul fondo di poco
  • 45' - Conclusione di Tevez da una ventina di metri, ma il pallone esce di poco alla sinistra di Subasic
Secondo tempo
  • 5' - Cross di Moutinho su cui Buffon non riesce ad intervenire, ma Evra salva sulla linea
  • 9' - Un errore della difesa juventina in fase di disimpegno rischia di spalancare la porta a Berbatov, ma Buffon anticipa il bulgaro con un guizzo
  • 17' - Bernardo Silva riprende una corta respinta della difesa juventina e calcia dalla distanza, ma senza inquadrare la porta
  • 45' - Pirlo ci prova su punizione da 30 metri, ma il pallone colpisce l'incrocio dei pali alla sinistra di Subasic
DI NUOVO IN SEMIFINALE, 12 ANNI DOPO...
Ci sono voluti 12 anni e una quantità industriale di patimenti tra finali perse ai rigori (Milan 2003), eliminazioni avendo la squadra più forte (Liverpool 2005 e Arsenal 2006), retrocessione in Serie B con squadra smantellata, anni bui con dirigenti improbabili che parlavano di "Juventus simpatica" (Cobolli, Gigli e i loro "fratelli") e successive delusioni europee cocenti (Galatasaray 2013 e Benfica 2014), ma alla fine la Juventus è tornata tra le prime quattro d'Europa. E pensare che l'ultima volta in cui una cosa del genere è accaduta io avevo appena iniziato a frequentare il liceo, al governo c'era ancora Berlusconi e da un annetto in Italia era entrato in vigore l'Euro...

UNA PRESTAZIONE CHE RICORDA MOLTO IL BENFICA DELLO SCORSO ANNO
Chi ha buona memoria ricorderà (purtroppo) la semifinale di ritorno di Europa League dello scorso anno contro il Benfica, terminata 0-0: in quella partita i lusitani, che si erano aggiudicati il match d'andata giocato a Lisbona, badarono unicamente a chiudersi in difesa cercando di non far giocare gli avversari con il solo scopo di mantenere lo 0-0 e sfiorando il gol solo in un paio di circostanze. A me la prestazione di ieri della Juventus non è piaciuta, ma mi ha ricordato molto quella offerta dai portoghesi contro gli stessi bianconeri il 1 maggio dello scorso anno; tuttavia bisogna sempre tener presente la cosa più importante, ossia che il risultato finale ha premiato questa scelta da parte della formazione bianconera...

3-5-2 O 5-3-2?
Prima che si aprano processi al 3-5-2, invito tutti a fare una considerazione fondamentale: il modulo visto ieri sera era molto diverso, per esempio, da quello visto a Dortmund dopo l'uscita forzata di Pogba e l'ingresso di Barzagli al suo posto. Quello visto ieri sera, date le posizioni dei due esterni Lichtsteiner ed Evra, è parso più simile ad un 5-3-2 che ad un 3-5-2...

DIFESA IMPECCABILE (ANCHE SE CHIELLINI HA REGALATO UN PO' TROPPI BRIVIDI)
Una prestazione come quella di ieri sera non può non far salire in cattedra la difesa juventina, che è riuscita a mantenere inviolata la porta di Buffon contenendo le sortite offensive di un Monaco obbligato dal risultato alla disperata ricerca del gol. Impeccabile Bonucci (quando commette qualche topica sono il primo a criticarlo fortemente, ma quando offre prestazioni come le ultime onestà intellettuale impone di sottolinearlo!), bene anche Barzagli (anche se quella deviazione sotto misura sul cross di Bernardo Silva nel primo tempo ha fatto perdere qualche anno di vita un po' a tutti!), mentre Chiellini ha regalato qualche brivido di troppo rimediando un'ammonizione dopo appena un minuto di gioco

EPPURE SI STAVA QUASI PER VINCERLA...
Eppure, nonostante la prestazione che abbiamo visto tutti, in tre occasioni la Juventus ha rischiato addirittura di mettere a segno il gol che avrebbe chiuso con largo anticipo il discorso qualificazione: è accaduto quando Tevez ha calciato il pallone fuori di poco a fine primo tempo, quando Morata non ha concretizzato un contropiede ad inizio ripresa e quando Pirlo ha centrato l'incrocio dei pali su punizione nel finale di gara

MEGLIO I 21 MINUTI DI LLORENTE CHE I 69 DI MORATA
Saranno state le non perfette condizioni di salute (di cui abbiamo avuto una prova piuttosto evidente grazie ai replay), ma la partita di Alvaro Morata è stata pressochè nulla: lo spagnolo in avanti non ha combinato granchè e ad inizio ripresa ha sciupato un contropiede non mettendo Tevez davanti al portiere su lancio di Pirlo. Qualcosina in più l'ha combinata Fernando Llorente, subentratogli al 24' della ripresa, il quale almeno ha provato a tener su la squadra per allontanare il Monaco dalla tre-quarti bianconera

CENTROCAMPO A TUTTA... INTERDIZIONE
Visti i discorsi fatti nei punti precedenti, è inevitabile dire che il centrocampo juventino ieri sera sia stato interamente votato all'interdizione piuttosto che alla creazione di una manovra: ne sono testimonianza le prestazioni da vecchi "medianacci" offerte da Vidal (per essere reduce dalla tonsillite, la sua prova è stata superiore alle aspettative) e Marchisio e i pochi spunti di Pirlo (eccezion fatta per il lancio che poi Morata ha sciupato nel modo citato in precedenza)

TRA SORTEGGIO E...JOVANOTTI!
Considerata la forza delle altre tre semifinaliste (Barcellona, Bayern Monaco e Real Madrid), chiedersi su chi sia meglio pescare e chi sia meglio scansare in sede di sorteggio è secondo me fuori luogo: in qualunque caso si tratterà di una doppia sfida difficilissima dove la Juventus non partirà affatto favorita, per cui non resta che dar retta ad una vecchia canzone di Jovanotti e "buttarsi dentro un "vada come vada""...

PREMESSE DIFFERENTI TRA QUARTI E SEMIFINALE
Fermo restando il discorso fatto nel punto precedente, bisogna tener sempre presente un aspetto importante in vista delle semifinali: in questo doppio confronto contro il Monaco la Juventus partiva nettamente favorita rispetto alla squadra di Jardim, per cui il passaggio del turno sarebbe stato visto quasi come una cosa inevitabile e l'eliminazione come uno scandalo a cielo aperto. Nelle prossime due partite, invece, la Juventus pescherà un'avversaria sulla carta molto più forte e non avrà nulla da perdere, per cui le premesse da cui si partirà nelle prossime due gare saranno diametralmente opposte rispetto alle ultime due. Il che, va da sé, non significa che adesso Cristiano Ronaldo e Bale, Messi e Sanchez o Lewandowski e Thomas Muller diventeranno avversari più semplici da affrontare...

"CHE GRAN FORTUNA!", DICONO...
Frase ricorrente da parte dell'anti-juventino medio e dello juventino bastian contrario di professione medio: "La Juventus ha superato il turno, ma è incredibile la fortuna che ha avuto!". Prendiamo il caso di alcune vittorie europee del passato:
  1. la Juventus che nella stagione 1976/77 vince la Coppa UEFA, primo trofeo internazionale della storia bianconera, lo fa battendo nella doppia finale l'Athletic Bilbao: la partita d'andata viene vinta dai bianconeri per 1-0 (gol di Tardelli), mentre al ritorno Bettega segna il gol del vantaggio ma i baschi ribaltano tutto portandosi sul 2-1 e sfiorano ripetutamente il terzo gol;
  2. il Milan che nella stagione 2002/03 vince la Champions League contro la Juventus ai rigori nella finale di Manchester arriva a quella finale dopo una vittoria in extremis per 3-2 contro l'Ajax ai quarti (il 2-2 avrebbe qualificato gli olandesi in virtù dello 0-0 maturato ad Amsterdam nel match d'andata e dopo un doppio pareggio contro l'Inter in semifinale (se l'ordine delle due partite fosse stato inverso in finale ci sarebbero andati i nerazzurri);
  3. l'Inter che nella stagione 2009/10 vince la Champions League completando il triplete mourinhano lo fa passando il turno grazie alla vittoria al fotofinish contro la Dinamo Kiev (Milito e Sneijder ribaltano il vantaggio ucraino firmato da Shevchenko, che fino a quel momento stava sancendo l'eliminazione dei nerazzurri dalla coppa), eliminando con un doppio 1-0 il CSKA Mosca (che non mi pare fosse uno squadrone assai più forte del Monaco di quest'anno) ed eliminando il Barcellona dopo un match di ritorno giocato tra grandi patimenti; inoltre in quella edizione della coppa i nerazzurri beneficiarono di un bel po' di decisioni arbitrali favorevoli (rigore negato a Kalou contro il Chelsea agli ottavi, rigore negato a Dani Alves nella gara d'andata contro il Barcellona e gol ingiustamente annullato a Bojan Krkic nella partita di ritorno contro i blaugrana), ma quella resta comunque una coppa meritata.
Poi però gli stessi tifosi delle ultime due squadre citate (vittorie arrivate sul campo, per cui pienamente legittime!) vengono a spiegarmi che il passaggio del turno della Juventus ieri sera è uno scandalo a cielo aperto, se non addirittura un furto. Evidentemente un ripassino sul significato del termine "coerenza" sarebbe d'obbligo per lorsignori!


LA JUVENTUS IN SEMIFINALE, ALTRI AL CINEMA O DAVANTI ALLA PLAYSTATION
"Tanto in semifinale la Juventus becca una tra Real Madrid, Barcellona e Bayern e se ne va a casa dopo aver preso tanti schiaffoni!", continuano ad aggiungere i soggetti citati al punto precedente. Fermo restando che il rischio di andar fuori c'è ed è concreto, vista la forza delle altre tre semifinaliste, vorrei ricordare sempre a lorsignori che la Juventus in semifinale di Champions League c'è e può giocarsi queste due partite (come andrà non è dato saperlo, ma magari Nostradamus è ancora vivo e lotta insieme a noi!), mentre altre squadre attualmente giocano in altre competizioni (Fiorentina e Napoli, che stasera cercheranno di strappare il biglietto per le semifinali di Europa League) oppure giocano le partite europee unicamente davanti alla PlayStation...

MI UNISCO AL CORDOGLIO E PARTECIPO AL DOLORE...
Tranquilli, il titolo di questo paragrafo non è dedicato agli anti-juventini che hanno tifato Monaco dal giorno del sorteggio o che sono arrivati addirittura a farneticare circa possibili sorteggi pilotati per far sì che la Juventus pescasse proprio l'undici di Jardim nell'urna di Nyon. Il titolo di questo paragrafo è invece dedicato a quei tifosi juventini che, a partire dal 15 luglio 2014, hanno trasformato la mia bacheca di Facebook nella versione telematica del Muro del Pianto di Gerusalemme con proclami disfattisti circa gli insuccessi cui sarebbe andata incontro la Juventus a seguito della scelta di Massimiliano Allegri come allenatore e ricordo bene, a tal proposito, che qualcuno si lanciò in previsioni del tipo "Siamo tornati ai tempi di Delneri!": d'altra parte è noto che la Juventus nella stagione 2010/11 fosse prima in classifica in campionato con 15 punti di vantaggio sulla seconda, ai quarti di finale di Champions League e in finale di Coppa Italia...

DA ALTRE PARTI CI SI CONSOLA CON POCO...
Vi riporto il passaggio di un editoriale scritto oggi da tale Umberto Chiariello, giornalista dell'emittente napoletana Canale 21, commentando la netta vittoria ottenuta ieri sera dal Bayern Monaco contro il Porto: "Da amante del calcio, da tifoso del Napoli (e quindi anti-juventino viscerale) devo dire grazie a Pep Guardiola. Chi ama il calcio non può non essersi esaltato a guardare ieri la partita del Bayern. Il terzo gol, quello di testa di Levandowski è la sintesi del calcio: 27 passaggi consecutivi prima di arrivare alla rete. La qualificazione del Bayern è una bella cosa per me antijuventino sfegatato: ammesso e non concesso (temo ci siano molte possibilità) che i bianconeri passino il turno contro il Monaco, in semifinale non avranno di certo una squadra facile, abbordabile, come sin qui è sempre successo nei turni ad eliminazione diretta. E questo mi fa stare meglio". Il buon Chiariello, dunque, avrebbe trovato un motivo di grande gioia se la Juventus fosse stata eliminata dal Monaco (e, allo stesso modo, è verosimile immaginare che proverebbe la stessa gioia se i bianconeri dovessero essere eliminati in semifinale): mica male per il tifoso di una squadra che, stanti gli strombazzati proclami estivi, in campionato avrebbe dovuto contendere lo scudetto a Juventus e Roma e in Champions League avrebbe dovuto fare meglio della scorsa stagione (quando, lo ricordo, un'autorete di Zuniga contro il Borussia Dortmund condannò la formazione di Benitez all'eliminazione al primo turno per differenza reti nonostante i 12 punti conquistati) e che, invece, dai giochi per il titolo in Italia è uscita prima di Natale per il secondo anno di seguito e dalla Champions League si è fatta sbattere fuori ai preliminari dall'Athletic Bilbao (squadra certamente ostica da affrontare, ma non esattamente un'invincibile armata). Ma si sa, in alcuni casi ci si consola veramente con poco...

(ENNESIMO) DISASTRO BOEMO
Della situazione di classifica in cui si è trovato in questa stagione il Cagliari sotto l'illuminata guida tecnica di Zdenek Zeman ho già parlato nell'ultimo DIARIO DI BORDO, ma la cronaca impone di tornare sull'argomento: sono arrivate ieri le dimissioni dell'allenatore boemo e la nomina di Gianluca Festa come suo sostituto sulla panchina rossoblu. Ricordate cosa disse Zeman quando fu convocato come testimone presso il Tribunale di Napoli durante un'udienza del processo penale di Calciopoli (per vedere il video potete cliccare qui!)? Che fino al 1998 era considerato uno dei tecnici migliori d'Italia, anzi d'Europa, e che da lì in avanti la sua carriera è stata intralciata dai magheggi di quel noto malandrino di Luciano Moggi. Ora, posto che per ripercorrere l'intera carriera di Zeman vi basta cliccare qui (fonte Wikipedia, non qualche sito juventino), mi limito a ricordare le esperienze in panchina del tecnico boemo dal 2006 (quando, cioè, Luciano Moggi è stato allontanato dal mondo del calcio) ad oggi:
  • LECCE (2006): ingaggiato per riportare in Serie A la società salentina, viene esonerato il 24 dicembre 2006 dopo aver ottenuto 10 sconfitte in 18 partite di campionato;
  • STELLA ROSSA BELGRADO (2008): alla guida della più prestigiosa formazione serba Zeman ottiene un solo punto in 3 partite e la squadra non segna neanche una rete (e se una squadra allenata dal boemo non riesce a segnare neanche una rete i problemi sono alquanto gravi...);
  • FOGGIA (2010-2011): richiamato dal presidente Casillo e dal d.s. Pavone per ricreare la Zemanlandia di inizio anni '90, Zeman lancia i giovani Lorenzo Insigne, Marco Sau e Vasco Regini e sfiora i play-off, mancati in virtù di un sesto posto ottenuto grazie (?!) alla peggior difesa del campionato;
  • PESCARA (2011-2012): e qui anche il più fiero denigratore di Zeman deve riconoscere che il tecnico boemo ha fatto grandi cose facendo vincere alla compagine abruzzese il campionato di Serie B, riportandola in Serie A dopo ben 19 anni e consacrando giocatori come Lorenzo Insigne (già allenato a Foggia), Ciro Immobile e Marco Verratti;
  • ROMA (2012-2013): dopo l'impresa compiuta a Pescara, la Roma decide di rilanciarlo nel massimo campionato, ma il 2 febbraio 2013 viene esonerato dopo un rovinoso 2-4 in casa contro il Cagliari (toh!);
  • CAGLIARI (2013-2014): e questa è storia nota, con il Cagliari ormai con un piede in Serie B e Zeman che è riuscito a farsi esonerare la prima volta e poi, dopo il breve interregno di Gianfranco Zola, a dimettersi la seconda.
Rileggendo i risultati sopra elencati e ripensando alle parole pronunciate durante la già citata testimonianza al Tribunale di Napoli nel 2009 (considerato uno dei migliori tecnici in Italia e in Europa, ricordate?), sarebbe bello chiedere ai vari Abramovich, Florentino Perez, Sandro Rosell e agli sceicchi proprietari di Manchester City e Paris Saint-Germain perchè ad un simile fenomeno della panchina hanno preferito in questi anni i vari Pep Guardiola, Josè Mourinho, Carlo Ancelotti, Roberto Mancini, Manuel Pellegrini e Laurent Blanc...

lunedì 20 aprile 2015

DIARIO DI BORDO/45 - Juventus-Lazio 2-0 (Serie A, 31a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-LAZIO 2-0 (primo tempo 2-0)
MARCATORI: Tevez (J) al 17'pt, Bonucci (J) al 28'pt
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin, Vidal (39'st Sturaro), Pirlo (27'st Pereyra), Marchisio, Evra; Tevez, Matri (13'st Morata). Allenatore: Allegri
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, Cana, Mauricio, Braafheid (1'st Candreva); Cataldi, Biglia, Lulic; Mauri (21'st Keita), Klose (47'st Ledesma), Felipe Anderson. Allenatore: Pioli
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
NOTE: al 44'st espulso Cataldi (L) per gioco falloso

LA PARTITA
Primo tempo
  • 13' - Marchisio calcia da una ventina di metri, ma Marchetti blocca distendendosi sulla propria destra
  • 17' - GOL DELLA JUVENTUS! Spizzata di Vidal per Tevez, che entra in area e lascia partire un sinistro che non dà scampo a Marchetti
  • 25' - Errore in disimpegno di Chiellini che involontariamente serve Klose, ma la conclusione di quest'ultimo da posizione favorevole viene murata da Bonucci
  • 28' - GOL DELLA JUVENTUS! Grande cavalcata di Bonucci, che parte dalla linea di centrocampo e si presenta in area, dove batte Marchetti con una conclusione di destro
  • 47' - Cross di Padoin dalla destra e colpo di testa di Evra, che non inquadra la porta per un soffio
Secondo tempo
  • 9' - Appoggio di Klose per Candreva, la cui conclusione viene deviata in angolo da Chiellini
  • 20' - Ci prova Candreva su punizione, ma il pallone si stampa sulla traversa a Buffon battuto
  • 24' - Conclusione di Biglia dalla distanza, ma Buffon blocca in due tempi
  • 44' - Cataldi interviene da dietro su Tevez e guadagna direttamente gli spogliatoi
  • 47' - Uno scivolone di Chiellini libera alla conclusione ravvicinata Felipe Anderson, ma Buffon se la cava
UNA JUVENTUS CINICA E ABILE NEL CONTROLLARE LA PARTITA
A colpire maggiormente, nella serata di sabato, sono stati il cinismo con cui la Juventus ha sferrato l'uno-due che ha messo al tappeto la Lazio e l'assoluta tranquillità nel controllare la partita durante tutto l'arco dei 90 minuti; persino nel secondo tempo, quando la squadra di Pioli ha tentato di imbastire una reazione per tentare almeno di riaprire la pratica, i bianconeri hanno rischiato pochissimo (le occasioni pericolose costruite dagli ospiti sono state la punizione di Candreva e la conclusione ravvicinata di Felipe Anderson a ridosso del fischio finale). Una prestazione da squadra matura e consapevole che la stagione è giunta al suo momento cruciale

VOCI DI MERCATO O NO, "CARLITOS NON TRADISCE" (cit.)
Mentre media e tifosi si arrovellano su quale sarà il futuro di Carlos Tevez, l'argentino continua a fare quello che gli riesce meglio: segnare ed essere decisivo. Se poi volete la mia opinione in merito a questo argomento, vi dico con estrema franchezza che per me conta che l'Apache torni in Argentina dopo aver segnato il maggior numero possibile di reti...

BONUCCI: GOL SALVATO, GOL SEGNATO!
Il lasso di tempo compreso tra il 24' e il 28' ha rappresentato lo snodo cruciale della partita di sabato sera: al 24' Bonucci ha salvato su Klose con un provvidenziale intervento in scivolata, mentre al 28' lo stesso difensore viterbese si è esibito nel coast to coast che è valso il 2-0 e che di fatto ha chiuso la partita. Credo che uno degli aspetti più importanti di questa stagione sia la crescita di rendimento di questo giocatore (al quale, come sanno quelli che mi seguono da tempo, in passato non ho mancato di rivolgere critiche piuttosto pepate!), divenuto uno dei punti di riferimento imprescindibili di questa squadra

MARCHISIO: FORSE IL TURNO DI STOP NON GUASTA...
Della stagione straordinaria che sta disputando Claudio Marchisio ho diffusamente parlato in passati DIARI DI BORDO, ma sabato sera il centrocampista juventino è parso non al top: impreciso in qualche passaggio, ha anche palesato un certo nervosismo tradottosi nel fallo su Lulic che è valso il cartellino giallo (e il colore, a ben vedere, rischiava di essere altro...) e, causa diffida, la conseguente squalifica che lo costringerà a guardare da casa o dalla tribuna il derby contro il Torino in programma domenica alle 15. E forse, considerato che c'è bisogno del miglior Marchisio in questa fase cruciale della stagione, il turno di stop nella stracittadina della Mole rischia di avere persino qualche risvolto positivo; i più contenti dell'assenza di Marchisio, tuttavia, rischiano di essere i tifosi granata, visti i tre gol segnati dal giocatore nei due derby della stagione 2012/13...

(ALTRI) SEGNI DI VIDAL!
Dopo Juventus-Monaco di martedì mi era capitato di dire che il rigore trasformato aveva avuto effetti positivi sul piano psicologico per Arturo Vidal. E, alla luce dell'ottima prestazione offerta dal cileno sabato sera contro la Lazio, direi che avevo visto giusto. Un'ottima notizia per il finale di stagione, anche se la probabile assenza a Montecarlo causa tonsillite rischia di essere una tegola di cui Allegri e tutti i tifosi juventini avrebbero fatto volentieri a meno...

OTTIMI SEGNALI PROVENIENTI DALLE CORSIE LATERALI
Le buone notizie sono arrivate anche dalle fasce, dove l'apporto fornito da Simone Padoin (preferito a Stephan Lichtsteiner nel ruolo di esterno destro) e Patrice Evra è stato eccellente: i due, sul finire del primo tempo, hanno addirittura confezionato un'occasione da rete, ma sul cross dell'ex atalantino il francese non è riuscito ad inquadrare la porta di testa

MATRI: TANTO LAVORO PER LA SQUADRA, ZERO PESO OFFENSIVO
Preferito sia a Fernando Llorente che ad Alvaro Morata come partner d'attacco di Carlos Tevez, Alessandro Matri ha offerto una prestazione quasi lodevole sul piano del lavoro sporco (ha costantemente fatto a sportellate con i difensori laziali e ha sempre cercato di creare i varchi giusti per gli inserimenti dell'argentino) risultando però nullo o quasi su quello dell'efficacia offensiva. Il Matri visto a Firenze era stato decisamente altra cosa...

STAPPARE LO SPUMANTE NO, MA UN GIRETTO IN CANTINA PER SCEGLIERE LA BOTTIGLIA FORSE...
Partiamo, come sempre, dai numeri: la vittoria sulla Lazio e il successivo pareggio interno della Roma contro l'Atalanta (1-1 firmato Totti e Denis, entrambi su rigore) hanno portato la Juventus ad avere un vantaggio di 15 lunghezze nei confronti del secondo posto occupato in coabitazione dalle due compagini capitoline (le quali farebbero bene a guardarsi anche dal ritorno del Napoli, vittorioso per 3-0 contro un Cagliari sempre più vicino alla B). Considerato che al termine del campionato mancano sette giornate e che in palio ci sono ancora 21 punti, direi che non è ancora tempo per stappare lo spumante e festeggiare, però forse un primo giretto in cantina per iniziare a scegliere la bottiglia da mettere in fresco si potrebbe anche fare...

E ORA TESTA A MONTECARLO, TENENDO ALTA LA GUARDIA!
Superato brillantemente il test contro la seconda in classifica, adesso la Juventus può concentrarsi all'impegno di mercoledì a Montecarlo contro il Monaco nel retour match dei quarti di finale di Champions League: il risultato dell'andata dà buone garanzie per quanto concerne il passaggio in semifinale, ma sarà fondamentale che la formazione di Allegri scenda in campo allo stadio "Louis II" senza fare calcoli e, soprattutto, senza credere che si tratti di una formalità; del resto il Monaco ha già dimostrato a Torino di essere una squadra estremamente organizzata e ostica e sottovalutare Jardim e i suoi ragazzi rischia di trasformarsi nel più pericoloso dei boomerang...

#JESUISJURGEN
Nei giorni scorsi Jurgen Klopp ha annunciato il suo divorzio con il Borussia Dortmund al termine di questa stagione e sabato la curva giallonera ha tributato un caloroso saluto al tecnico teutonico, il quale si è seduto sul terreno di gioco a ricevere l'ovazione dei suoi sostenitori con l'aria quasi estasiata tipica dei bambini che restano incantati di fronte a qualcosa che percepiscono come magico. Onore a te, mister! E in bocca al lupo per tutto!

CI VOLEVA LUI...
Era il 2004 quando il Cagliari, dopo quattro stagioni in Serie B, tornava nel massimo campionato sotto la guida di Edy Reja in panchina e del "figliol prodigo" Gianfranco Zola in campo. Da quel momento in poi, per dieci stagioni consecutive, i sardi sono sempre riusciti ad ottenere la salvezza in Serie A senza mai penare più di tanto. Poi un giorno arrivò il neo-presidente Giulini (ex consigliere d'amministrazione dell'Inter, per chi non lo sapesse), il quale ebbe un'idea geniale: chiamare in panchina Zdenek Zeman! E fu così che, sotto la sapiente guida dell'uomo che avrebbe allenato il Barcellona se quel malandrino di Luciano Moggi non glielo avesse impedito (l'ha detto lui in un'aula di tribunale, non me lo sto inventando io!), la compagine rossoblu sprofondò nei bassifondi della classifica e il buon Giulini dovette esonerarlo e affidare la guida della squadra proprio a quel Zola che da calciatore tanto aveva onorato la causa rossoblu; ma nemmeno con il fu Magic Box le cose migliorarono e così fu riportato in sella il vate boemo, sotto la cui guida oggi il Cagliari è penultimo e con un piede (e forse qualcosa in più) in Serie B. Qualcuno potrebbe obiettare che la rosa del Cagliari attuale non è di livello eccelso e forse sarebbe un'argomentazione minimamente fondata, ma al tempo stesso non mi risulta che negli anni scorsi i sardi si siano salvati avendo in rosa Cristiano Ronaldo o Messi...

giovedì 16 aprile 2015

DIARIO DI BORDO/44 - Juventus-Monaco 1-0 (Champions League, quarti di finale, andata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-MONACO 1-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORE: Vidal (J) rig. al 12'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Vidal, Pirlo (29'st Barzagli), Marchisio; Pereyra (42'st Sturaro); Tevez, Morata (37'st Matri). Allenatore: Allegri
MONACO (4-3-3): Subasic; Raggi (26'st Berbatov), Carvalho, Abdennour, Kurzawa; Joao Moutinho, Fabinho, Kondogbia; Dirar (6'st Bernardo Silva), Martial (42'st Matheus Carvalho), Carrasco. Allenatore: Jardim
ARBITRO: Kralovec (Repubblica Ceca)

LA PARTITA
Primo tempo
  • 6' - Destro dalla distanza di Tevez con palla bloccata da Subasic
  • 10' - Martial pesca al centro dell'area Carrasco, ma la conclusione ravvicinata dell'esterno monegasco viene bloccata in due tempi da Buffon
  • 11' - Ci prova ancora Carrasco con un tiro deviato da Bonucci, ma Buffon respinge tuffandosi sulla propria sinistra
  • 27' - Cross di Marchisio e conclusione di Tevez, ma Subasic blocca senza problemi
  • 45' - Gran pallone di Tevez per Vidal, ma il cileno calcia a lato da pochi passi
Secondo tempo
  • 9' - Sinistro di Bernardo Silva respinto in angolo da Buffon
  • 11' - Calcio di rigore concesso alla Juventus per un fallo di Carvalho ai danni di Morata
  • 12' - GOL DELLA JUVENTUS! Vidal trasforma il penalty spedendo il pallone nel sette alla destra di Subasic
  • 17' - Kondogbia calcia dalla distanza, ma Buffon alza la sfera in calcio d'angolo
  • 27' - Berbatov stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Joao Moutinho, ma il pallone termina alto di poco
BUONA LA PRIMA! MA ATTENZIONE A NON FARE SCHERZI...
La Juventus è riuscita a vincere la partita d'andata contro il Monaco senza subire reti e questo rappresenta senza dubbio un'ottima premessa in vista del retour match in programma mercoledì prossimo allo stadio "Louis II" di Montecarlo; a patto, ovviamente, di scendere in campo in terra monegasca senza pensare che la qualificazione sia acquisita perchè questo (so bene di essere ripetitivo, ma è bene che questo concetto entri in determinate teste!) rappresenterebbe il miglior viatico per un'eliminazione che sarebbe uno dei più grandi suicidi calcistici della storia...

"BUFFON, RITIRATI! ORMAI SEI UN PENSIONATO!". RIPETETEMI ANCORA QUESTA STORIELLA, PER FAVORE...
Ogni tanto mi frulla nella testa un simpatico ritornello che sentivo ripetere a noti intenditori di calcio nei mesi scorsi: "Ormai Buffon farebbe meglio a ritirarsi perchè è finito! Aveva ragione Beckenbauer quando lo definì "pensionato"! E la Juventus, se non vuole smettere di vincere, deve iniziare liberarsi di lui!". Dite che esagero se dico che, dopo aver visto le tre parate compiute dal capitano della Juventus e della Nazionale martedì sera, questo più che un ritornello mi sembra tanto il motivo di un disco rotto?

EVRA: ESPERIENZA INTERNAZIONALE E PERSONALITÀ DA VENDERE
Chiaramente Patrice Evra non ha più il passo che aveva qualche anno fa perchè la carta di identità parla chiaro, però le sue prestazioni europee di quest'anno e, soprattutto, le parole da lui pronunciate al termine della partita contro la squadra che lo ha fatto conoscere al grande pubblico internazionale hanno chiarito in modo definitivo come questo giocatore sia stato scelto dalla dirigenza juventina per la sua grande esperienza internazionale e la sua grande personalità. Del resto non si vincono 16 trofei (tra campionati nazionali e coppe internazionali) e non si diventa capitano del Manchester United e della Nazionale francese per caso...

VIDAL: UN RIGORE PER LA SVOLTA
Per 56 minuti la prestazione di Arturo Vidal era stata insufficiente: impreciso nei passaggi, a fine primo tempo il cileno aveva anche sbagliato un gol che in un passato non troppo lontano avrebbe segnto ad occhi chiusi (o quasi). Poi l'arbitro Kralovec ha punito con il calcio di rigore il contatto tra Carvalho e Morata ed il cileno ha trasformato il penalty che ha deciso la partita, cambiando la sua partita (da quel momento l'apporto fornito è stato decisamente migliore) e cancellando il ricordo dei recenti errori dagli undici metri contro l'Olympiakos in Champions League e il Cesena in campionato

PIRLO AL RIENTRO (E SI È VISTO...)
Al rientro dopo un mese e mezzo di stop (l'ultima presenza in campo risaliva al match d'andata contro il Borussia Dortmund), Andrea Pirlo non è parso al top della forma, al punto che intorno alla mezz'ora del secondo tempo Allegri ha deciso di farlo rifiatare richiamandolo in panchina e sostituendolo con Barzagli. Eppure, nonostante una forma fisica non al top, il regista bresciano si è fatto notare con due lanci illuminanti dei suoi: sul primo Pereyra non è riuscito a rendersi pericoloso, mentre dal secondo è nata l'azione che ha portato al rigore decisivo; a dimostrazione del fatto che uno come Pirlo, laddove non indisponibile, in certi contesti va fatto giocare a prescindere...

BENE PEREYRA, BENINO MARCHISIO
L'analisi della prestazione del centrocampo si esaurisce analizzando le prove offerte da Claudio Marchisio e Roberto Pereyra: il primo ha strappato la sufficienza, pur essendo lontano dai recenti standard, mentre il secondo ha svolto un ottimo lavoro tra le linee non disdegnando qualche sortita offensiva

TEVEZ IN OMBRA, MA NATURALMENTE NON È UN AUTOMA...
Serata non eccezionale anche per Carlos Tevez, che ha trovato pochi spazi per dar sfogo al proprio estro ed è stato ben contenuto dai centrocampisti e dai difensori monegaschi (se ne riparlerà più avanti...), oltre ad aver sbagliato una conclusione piuttosto facile per uno come lui nel primo tempo. Ma del resto è noto che l'Apache, per quanto forte, sia pur sempre un essere umano e non un automa inesauribile...

MORATA VIVACE, MA INGABBIATO (NONCHÈ DECISIVO IN OCCASIONE DEL RIGORE)
Per un Tevez non in serata di grazia c'è stato un Alvaro Morata piuttosto vivace sul fronte offensivo, sebbene anche lo spagnolo sia stato penalizzato dall'ottima organizzazione difensiva della squadra di Jardim. L'ex Real, tuttavia, ha avuto un ruolo decisivo nel subire il fallo che ha portato al calcio di rigore che ha deciso la partita

TRE CAMBI DI MODULO MIRATI
Sabato scorso sono stato invitato dall'amico Paolo Ruscitto negli studi di Radio Selene, nota emittente radiofonica pugliese, per partecipare come ospite alla trasmissione Passione Bari e commentare la partita casalinga che la squadra biancorossa stava disputando contro il Crotone. Durante uno dei miei interventi, avevo parlato di confusione tattica e mentale da parte della squadra: dopo un primo tempo regalato agli avversari e chiuso sotto di una rete, nella ripresa il tecnico biancorosso Davide Nicola (ex tecnico del Livorno, per chi non lo sapesse) aveva cambiato per tre volte modulo, passando dal 4-3-1-2 di partenza al 4-2-4 e poi al 4-3-3, trovando pochi sbocchi e pareggiando solo nei minuti finali grazie ad una zampata del centrocampista Minala. Ieri sera Massimiliano Allegri ha fatto più o meno la stessa cosa: è partito con il 4-3-1-2 per poi passare ad un 4-4-2 con Vidal e Pereyra larghi e poi è tornato al vecchio 3-5-2 con l'ingresso in campo di Barzagli al posto di Pirlo: una duplice mossa che seguiva una logica di protezione degli spazi per proteggere il vantaggio scaturito dal calcio di rigore trasformato da Vidal; la differenza sostanziale rispetto alla scelta effettuata dall'allenatore del Bari qualche giorno fa sta nel fatto che, mentre Nicola aveva necessità di dare più idee ad una squadra che non ne aveva e doveva raddrizzare una situazione di svantaggio, Allegri doveva gestire un risultato e lo ha fatto in maniera intelligente e mirata

MONACO SQUADRA OSTICA, CON BUONA PACE DEGLI ESPERTI (O SEDICENTI TALI...)
Il Monaco, che in troppi (anti-juventini, ma anche tanti juventini) consideravano una squadra scarsa e di cui la Juventus avrebbe fatto un sol boccone, si è invece rivelata una squadra ostica ed estremamente organizzata dal suo tecnico Jardim. Chi mi ha colpito, nelle file della compagine monegasca, è stato soprattutto il difensore centrale tunisino Aymen Abdennour: 26 anni da compiere il 5 agosto, Abdennour è stato il migliore in campo della squadra francese grazie ad una partita nella quale non ha sbagliato una sola chiusura difensiva. Ecco perchè mercoledì prossimo, allo stadio "Louis II", sarà bene affrontare con la giusta concentrazione la partita di ritorno senza dar retta ai soliti esperti o (molto) sedicenti tali...

HILLSBOROUGH, 26 ANNI DOPO...
Ieri è ricorso il ventiseiesimo anniversario della strage dello stadio di Hillsborough, dove il 15 aprile 1989 morirono 96 persone (per ripercorrere la vicenda potete cliccare qui). Ci tengo a ricordare quella tragedia anche perchè, nonostante le asserzioni di qualche fenomeno da tastiera, sono solito non fare questioni di magliette nelle tragedie legate al calcio...

TRA FURTI PRESUNTI E POVERACCIATE ACCLARATE...
Sulle polemiche arbitrali montate dopo la partita di martedì mi limito ad alcune semplici constatazioni:
  • a prescindere dal provvedimento tecnico preso dall'arbitro Kralovec in occasione del contatto tra Carvalho e Morata, fa specie che nessuno abbia notato (involontariamente? Volontariamente? Fate un po' voi...) che in ogni caso il direttore di gara avrebbe dovuto espellere e non ammonire il difensore del Monaco in quanto Morata, senza quel contatto, si sarebbe presentato a tu per tu con Subasic;
  • se anche fosse stato concesso un calcio di punizione dal limite anzichè il calcio di rigore poi trasformato da Vidal, a tirare quel calcio di punizione sarebbe stato un certo Andrea Pirlo...
  • con l'espulsione di Carvalho il Monaco avrebbe dovuto giocare più di mezz'ora di gara in inferiorità numerica e nel match di ritorno avrebbe dovuto fare a meno di un giocatore carismatico ed esperto come il centrale lusitano;
  • paragonare questo calcio di rigore con quello concesso alla Juventus nell'ormai (tristemente) famosa finale dell'Heysel è davvero una roba di pessimo gusto;
  • ma le solite menti eccelse non andavano blaterando che tanto le decisioni arbitrali in Europa sono sicuramente non dettate da malafede e vanno accettate sempre e comunque? Oppure questo illuminato ragionamento vale solo per arbitraggi tipo quello del signor Puhl nella finale del 1997 contro il Borussia Dortmund (rigore non concesso a Jugovic e gol regolare annullato a Vieri) o quello del signor Dallas nella finale del 1998 contro il Real Madrid (gol di Mijatovic in palese fuorigioco)?
  • Le storie fantasiose relative a furti arbitrali e a paragoni di pessimo gusto vanno ad aggiungersi alla madre di tutte le poveracciate, ovvero quella relativa ad un sorteggio pilotato per far sì che la Juventus pescasse il Monaco dall'urna di Nyon...

domenica 12 aprile 2015

DIARIO DI BORDO/43 - Parma-Juventus 1-0 (Serie A, 30a giornata)


IL TABELLINO
PARMA-JUVENTUS 1-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: J. Mauri (P) al 15'st
PARMA (3-5-2): Mirante; Santacroce (35'st Cassani), Mendes, Feddal; Varela, J. Mauri (37'st Lila), Jorquera, Nocerino, Gobbi; Belfodil (41'st Prestia), Coda. Allenatore: Donadoni
JUVENTUS (4-3-1-2): Storari; Lichtsteiner, Ogbonna, Chiellini, Padoin; Vidal, Marchisio, Sturaro (22'st Pepe); Pereyra (17'st Morata); Coman (35'st Vitale), Llorente. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Gervasoni di Mantova

LA PARTITA
Primo tempo
  • 5' - Vidal sbaglia un disimpegno, ma Gobbi non riesce ad approfittarne e a servire in area Varela
  • 15' - Spunto di Sturaro sulla destra e conclusione di Marchisio, che però trova sulla sua strada il corpo di Mendes
  • 20' - Conclusione di Pereyra da fuori area, ma Mirante si fa trovare pronto
  • 21' - Belfodil si libera di Chiellini e lascia partire una conclusione a giro che manca di poco il bersaglio
  • 32' - Colpo di testa ravvicinato di Vidal, ma Feddal intercetta con i piedi
  • 40' - Cross di Gobbi e colpo di testa di Belfodil con palla a lato di un soffio
  • 43' - Vidal serve in area Coman, che si libera di un avversario e calcia, ma Mirante salva con i piedi
Secondo tempo
  • 4' - Pericoloso batti e ribatti in area juventina, ma è Ogbonna a liberare
  • 10' - Cross di Pereyra per Llorente, che di testa non riesce a correggere il pallone verso la porta
  • 11' - Gran conclusione di Marchisio dalla distanza con palla a lato di un soffio
  • 14' - Sinistro di Coman con palla alta di poco
  • 15' - GOL DELLA JUVENTUS! Belfodil serve al limite dell'area Mauri, la cui conclusione trova il sette alla destra di Storari
  • 20' - Lancio di Nocerino per Ghezzal, fermato da Chiellini con un guizzo
  • 41' - Conclusione di Cassani, murata con il corpo da Vitale
SCONFITTA NON DISASTROSA, MA UGUALMENTE INAMMISSIBILE
Inutile nascondersi: questa sconfitta, che rischierebbe di accorciare di tre punti il divario tra la Juventus e le dirette inseguitrici, dà fastidio. Perchè giocare senza tenere il piede costantemente sull'acceleratore, tanto più con una sfida come quella di martedì alle porte, ci può anche stare, ma è inammissibile rinunciare a giocare dando l'impressione di essere andati a Parma più per godersi la primavera in Emilia che per disputare una partita di campionato. Poi è chiaro che il distacco nei confronti delle inseguitrici resta comunque significativo, ma perdere senza giocare è una cosa che dà oggettivamente fastidio ed il primo ad esserne infastidito è stato senza dubbio Massimiliano Allegri, rimasto completamente senza voce al termine dei 90 minuti del "Tardini"...

LE SECONDE LINEE: UN ARGOMENTO CHE NON REGGE (FIRENZE DOCET!)
L'argomentazione secondo cui l'errore di Allegri sarebbe stato quello di schierare una formazione che annoverava tante seconde linee è, a mio giudizio, fuori luogo: del resto anche a Firenze cinque giocatori su undici (Storari, Padoin, Sturaro, Pereyra e Matri) non facevano parte della formazione-tipo. La differenza, casomai, è che in Coppa Italia l'atteggiamento mentale con cui la squadra era sceso in campo era stato diametralmente opposto rispetto a quello visto ieri pomeriggio a Parma...

COMAN: QUALCHE BUONO SPUNTO, MA GLI MANCA ANCORA UN PO' DI MORDENTE...
Ho sempre sostenuto che Kingsley Coman, pur avendo ottime doti tecniche ed essendo un giocatore di grande prospettiva, sia ancora un po' acerbo sul piano della cattiveria agonistica e del mordente. E, dopo averlo visto all'opera ieri pomeriggio, questa convinzione si è rafforzata ancora di più

LLORENTE, CHE TI SUCCEDE?
Continua il periodo no di Fernando Llorente, scelto come centravanti titolare da Allegri al "Tardini" e protagonista di un'altra prestazione incolore: ormai il navarro, complice anche il tipo di gioco impostato dal tecnico livornese, è lontano parente del giocatore ammirato nella passata stagione

UN CENTROCAMPO SENZA IDEE
Il centrocampo scelto da Allegri per la trasferta di Parma è stato lo stesso schierato a Firenze (Vidal-Marchisio-Sturaro più Pereyra dietro le punte), ma i quattro giocatori citati non sono stati in grado di ripetere la stessa prestazione di martedì scorso. Ma questo discorso, un po' come tutti quelli relativi ai singoli scesi in campo ieri, ci riporta inevitabilmente a quelli con cui si è aperta questa analisi...

SPERANDO CHE IL MONACO FUNGA DA "RISARCIMENTO"...
Archiviata la trasferta parmense, l'attenzione è ora tutta rivolta alla sfida di martedì sera contro il Monaco nell'andata dei quarti di finale di Champions League: non resta che augurarsi che la prestazione e, soprattutto, il risultato della doppia sfida contro i monegaschi fungano da "risarcimento" per la prova scialba di ieri pomeriggio...

A PROPOSITO DEL MONACO: GUAI A PENSARE DI ESSERE IN SEMIFINALE!
Lo vado dicendo dal giorno del sorteggio e lo ripeterò fino alla vigilia della partita di ritorno: GUAI A PENSARE CHE LA JUVENTUS SIA GIÀ IN SEMIFINALE! Del resto esperienze recenti dovrebbero aver insegnato che in Europa è fondamentale scendere in campo con la massima concentrazione e organizzazione a prescindere dal tasso tecnico dell'avversario: dimenticare questo aspetto significherebbe mettere una seria ipoteca non sulla semifinale, bensì su un'eliminazione che sarebbe da co... vabbè, ci siamo capiti!

GODONO, MA IL LORO RITARDO IN CLASSIFICA RESTA SIDERALE. CONTENTI LORO...
E intanto il risultato di ieri ha restituito smalto ad un popolo anti-juventino che da un mese a questa parte non riesce a trovare più una sola ragione di felicità: in tale lasso di tempo, infatti, i vari squadroni tifati (forse!) dal popolo in questione hanno accumulato ritardi siderali nei confronti di una Juventus che, come se ciò non bastasse, ha pure raggiunto i quarti di finale di Champions League e ha ribaltato il risultato dell'andata nella semifinale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Sperando di non fare troppo il guastafeste, vorrei ricordare a quanto ammonta il ritardo che alcune squadre hanno accumulato nei confronti della Juventus sconfitta a Parma: Roma -13 (1-1 a Torino contro i granata), Lazio -12 (sonoro 4-0 rifilato all'Empoli), Napoli -20 (vittoria per 2-0 in casa contro la Fiorentina), Inter (successo per 3-0 sul campo del Verona) e Milan (atteso dal posticipo contro la Sampdoria) -29. Epperò loro sono felici per una sconfitta della Juventus sul campo dell'ultima in classifica. Che dire? Contenti loro, contenti tutti...

AMICI JUVENTINI, CHE DITE? CE LI VOGLIAMO DIMENTICARE CERTI TITOLI MIRABOLANTI DEGLI ULTIMI GIORNI?
Detto degli anti-juventini, ritengo che una sonora tiratina d'orecchie la meriterebbero anche tanti juventini. No, non parlo dei bastian contrari di professione che hanno approfittato dello scivolone di ieri pomeriggio per tornare a ripetere la litania secondo cui tutto va male (il "Ricordati che devi morire!" rivolto da Savonarola a Troisi nel film "Non ci resta che piangere" era di gran lunga più divertente...), bensì di quelli che dopo l'impresa di Firenze hanno abboccato ad alcuni titoli di giornale e ad alcune tesi vagamente lunari espresse in alcuni salotti televisivi in cui si parlava di possibile triplete juventino. Cari amici, spero che quanto accaduto ieri vi convinca che è il caso di tenere i piedi ben saldi per terra senza voli pindarici francamente fuori luogo. Che ne dite?

A PARTI INVERTITE, COME SEMPRE...
Ho molto apprezzato il modo in cui Massimiliano Allegri e alcuni giocatori (Claudio Marchisio su tutti) hanno preferito concentrare l'attenzione sulla prestazione negativa della Juventus piuttosto che sul rigore non concesso ai bianconeri per un fallo di Santacroce ai danni di Llorente: del resto il penalty, laddove concesso e trasformato, non avrebbe certamente reso migliore una prestazione largamente insufficiente. Inutile, tuttavia, che stia qui a dirvi cosa sarebbe successo sui principali mezzi d'informazione sportiva italiani se lo stesso episodio fosse avvenuto a parti invertite...

ONORE A DONADONI E AL SUO PARMA!
Detto di ciò che non è andato nella Juventus, credo sarebbe sbagliato non riconoscere i meriti di un Parma che ha giocato la partita a viso aperto e che sta onorando al meglio il campionato nonostante gli sconquassi societari che affliggono la formazione ducale da diversi mesi a questa parte. Un comportamento, quello di Roberto Donadoni e dei suoi ragazzi, che in tanti dovrebbero emulare...
P.S. A beneficio di qualche professorino dell'ultim'ora, vorrei far presente che io questi complimenti a Donadoni e alla sua squadra li ho fatti sin dal primo momento; basta fare un rapido giro sui social network per avere la prova evidente di quanto ho appena scritto...

TRA COMPLIMENTI SINCERI ED IPOCRISIE...
Detto dei complimenti (doverosi, a mio modo di vedere) nei confronti della squadra parmense, mi fanno sorridere le lodi sperticate che da 24 ore a questa parte fanno della squadra medesima alcuni illuminati opinionisti; gli stessi che, dopo i pareggi altrettanto prestigiosi ottenuti dalla formazione di Donadoni contro Roma e Inter, avevano usato toni decisamente più tiepidi. E se ("e sottolineo se", direbbe una famosa canzone...) per questi signori non sarebbe importante tanto l'impresa in sé quanto la squadra contro cui tale impresa è arrivata? Ma magari sono io che sono il solito malpensante...

mercoledì 8 aprile 2015

DIARIO DI BORDO/42 - Fiorentina-Juventus 0-3 (TIM Cup, semifinale, ritorno)


IL TABELLINO
FIORENTINA-JUVENTUS 0-3 (primo tempo 0-2)
MARCATORI: Matri (J) al 21'pt, Pereyra (J) al 44'pt, Bonucci (J) al 14'st
FIORENTINA (3-5-1-1): Neto; Savic, G. Rodriguez (38'st Tomovic), Basanta; Joaquìn (21'st Diamanti), M. Fernandez, Aquilani, Borja Valero, Alonso; Salah; M. Gomez (27'st Babacar). Allenatore: Montella
JUVENTUS (4-3-1-2): Storari; Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra; Vidal, Marchisio, Sturaro; Pereyra (38'st Ogbonna); Morata, Matri (30'st Coman, 44'st Llorente). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Massa di Imperia
NOTE: al 42'st espulso Morata (J) per gioco scorretto

LA PARTITA
Primo tempo
  • 4' - La Fiorentina segna con Salah, ma l'arbitro annulla a causa della spinta dell'egiziano ai danni di Sturaro
  • 21' - GOL DELLA JUVENTUS! Pereyra calcia verso la porta, ma il pallone deviato da un difensore viola finisce sui piedi di Matri, che batte da due passi Neto
  • 23' - Sturaro prova a girare verso la porta da buona posizione, ma colpisce male e Neto si ritrova il pallone tra le mani
  • 37' - Rodriguez corregge in rete di testa un calcio di punizione battuto da Fernandez, ma l'arbitro annulla per fuorigioco del difensore argentino
  • 40' - Destro a giro di Morata su cui Neto risponde da campione
  • 44' - GOL DELLA JUVENTUS! Morata si fa largo tra le maglie della difesa viola e chiama Neto alla grande parata, ma sul pallone irrompe Pereyra che lo appoggia nella porta sguarnita
Secondo tempo
  • 7' - Assist di Fernandez e conclusione in corsa di Gomez, che trova solo l'esterno della rete
  • 9' - Sinistro di Salah dal limite con palla che sfiora l'incrocio dei pali
  • 10' - Savic sfiora l'autorete deviando verso la propria porta un cross basso di Pereyra
  • 14' - GOL DELLA JUVENTUS! Sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Marchisio irrompe Bonucci, il cui destro al volo non dà scampo a Neto
  • 15' - Una deviazione involontaria di Chiellini rischia di mettere in difficoltà Storari
  • 20' - Destro al volo di Aquilani con palla a lato di un soffio
  • 25' - Assist di Pereyra per Matri, la cui conclusione viene deviata in angolo da Neto
  • 42' - Espulso Morata per uno sgambetto rifilato a Diamanti
  • 47' - Storari vola a deviare una conclusione a giro di Fernandez
GRANDE PRESTAZIONE NONOSTANTE LE ASSENZE...
Alla Juventus, per ribaltare l'1-2 rimediato un mese fa a Torino, serviva una partita perfetta (o quasi) sul piano dell'atteggiamento e delle occasioni da rete. Al "Franchi" si è vista una squadra che è riuscita ad annichilire un avversario evidentemente già convinto di essere in finale e tale impresa è stata resa ancor più significativa dalle assenze di gran parte dei titolarissimi, rimasti in panchina per ragioni di turn-over (Buffon e Barzagli) o a casa per infortunio (Asamoah, Pirlo, Pogba e gli infortunati last minute Tevez e Lichtsteiner)

DOPO DUE ANNI È DI NUOVO MATRI-GOL!
8 maggio 2013, stadio di Bergamo, 36a giornata di campionato, Atalanta-Juventus 0-1: a regalare il successo alla formazione di Conte, laureatasi aritmeticamente campione d'Italia appena tre giorni prima è Alessandro Matri, che controlla splendidamente un pallone servitogli da Pirlo e batte da due passi l'estremo difensore bergamasco Consigli. Poi nell'estate successiva l'attaccante di Sant'Angelo Lodigiano viene ceduto al Milan e da lì comincia un tour che lo porta a vestire la maglia rossonera, poi quella della Fiorentina, poi quella del Genoa e infine, nell'ultima finestra di calciomercato, a rivestire la casacca bianconera per sostituire Giovinco, nel frattempo trasferitosi in Canada. La seconda avventura bianconera di Matri è avara di presenze e priva di gol, dato che Alessandro è la quinta punta alle spalle di Tevez, Morata, Llorente e Coman, ma ieri sera dopo 23 mesi di assenza è tornato a fare la cosa che gli riesce meglio, ovvero segnare. E il suo gol, giunto dopo un rimpallo tra Pereyra e un difensore della Fiorentina, ha aperto la strada al successo finale della formazione di Allegri, che lo conosce bene sin dai tempi di Cagliari; probabilmente (anzi quasi sicuramente) a fine stagione Matri rientrerà al Milan, che ancora ne detiene il cartellino, ma intanto potrà dire di aver dato il suo contributo alla causa bianconera in questi cinque mesi.
P.S. Snoccioliamo un po' di numeri! Nell'estate del 2013 il Milan ha acquistato Matri dalla Juventus per 11 milioni di euro, mentre a gennaio il giocatore è tornato in bianconero con la formula del prestito gratuito e il suo ingaggio (pari a 2,5 milioni di euro lordi) viene pagato per metà dalla stessa società rossonera. Spero che le cifre sin qui snocciolate bastino per capire chi in questo momento si sta fregando le mani e chi, invece, se le sta mangiando...

MORATA: EL HOMBRE DEL PARTIDO (ANCHE SE QUELL'ESPULSIONE...)
Non ha segnato, ma Alvaro Morata ha giocato una partita stupenda e ha premiato la scelta, da parte di Allegri, di schierarlo nel ruolo di vice-Tevez anzichè nella solita posizione di riferimento avanzato: lo spagnolo ha sistematicamente creato lo scompiglio tra le maglie della difesa viola, è stato un pericolo costante per Neto e soci e da una sua conclusione respinta dall'estremo difensore viola è nato il gol del 2-0 firmato da Pereyra. Peccato per l'espulsione rimediata nel finale e che lo costringerà a saltare la finale, ma due cose su questo argomento vanno dette: sebbene il fallo commesso su Diamanti fosse evitabilissimo (la zona del campo non era pericolosa e la partita era giunta ormai agli sgoccioli), a me non era parso meritevole di un cartellino rosso diretto ma piuttosto di un'ammonizione...

L'INDISPENSABILE MARCHISIO E L'ENCOMIABILE PADOIN
Dopo lo scampato pericolo per l'infortunio rimediato in Nazionale (sulla fiumana di polemiche che ne è scaturita preferisco non pronunciarmi per carità di patria...) e il riposo forzato osservato sabato contro l'Empoli, Claudio Marchisio ha ripreso in mano il centrocampo bianconero ed è tornato a ricoprire il ruolo solitamente occupato da Andrea Pirlo fornendo una prestazione sontuosa e riscattandosi dopo l'errore marchiano commesso in occasione del secondo gol viola nella partita d'andata. Altro giocatore che merita una citazione è Simone Padoin, gettato nella mischia in extremis da Allegri dopo il problema fisico occorso a Stephan Lichtsteiner a pochi minuti dal fischio d'inizio: l'ex atalantino, che contro l'Empoli aveva diligentemente svolto il ruolo di frangiflutti davanti alla difesa a causa delle contemporanee assenze di Pirlo e Marchisio, ha dato il suo contributo anche sulla corsia destra: è fin troppo ovvio che non stiamo parlando del nuovo Crujiff, ma non credo ci siano dubbi sul fatto che si tratti di uno di quei gregari esemplari di cui ogni gruppo vincente che si rispetti ha bisogno

IN FINALE SENZA MORATA E MARCHISIO, MA CON LA SPERANZA DI RECUPERARE GLI ALTRI...
La Juventus affronterà la finale di Roma priva di Morata, della cui espulsione si è già parlato nel punto precedente, e di Marchisio, ammonito sotto diffida: un vero peccato, vista la stagione disputata dai due e visto quanto da loro combinato al "Franchi" anche ieri sera. La speranza, tuttavia, è che all'Olimpico si possa sopperire alle loro assenze con il recupero di qualche big attualmente fermo ai box...

PEREYRA E STURARO: LI CHIAMAVANO "BIDONI INUTILI E SOPRAVVALUTATI" (E INTANTO GLI ALTRI FENOMENI ACCLAMATI IN ESTATE...)
Chi ha buona memoria ricorderà senza dubbio lo scetticismo che ha accompagnato Roberto Pereyra e Stefano Sturaro al momento del loro approdo in bianconero, definiti da più parti "bidoni inutili e sopravvalutati". Ebbene anche loro stanno vivendo il loro personalissimo riscatto, sancito dalla positiva prestazione offerta ieri, che ha fornito conferme a quanto visto sabato sera contro l'Empoli. Ah, giusto per la cronaca: quelli che in estate si strappavano i capelli (o, in mancanza di questi ultimi, le vesti!) perchè quell'incompetente di Marotta si era lasciato sfuggire Iturbe e Cuadrado sono al corrente di cosa stanno combinando attualmente questi due giocatori? Iturbe a Roma gioca e segna poco (alla faccia dei quasi 30 milioni sborsati da Pallotta e Sabatini per prenderlo dal Verona...), mentre Cuadrado scalda la panchina del Chelsea facendo fregare le mani ai tifosi viola per quanto sin qui fatto dal suo sostituto Salah. Ah, maledetto vizio di dar fiato alle bocche o alle tastiere prima che a parlare sia stato il campo...

"VEDREMO QUANTO VALE QUESTA JUVE SENZA TEVEZ!", DICEVANO...
Altro tormentone che ha caratterizzato l'immediata vigilia della partita di ieri sera: "Ora vedremo quanto vale questa Juventus senza Tevez!"; un tormentone uscito dalle bocche e dalle tastiere degli anti-juventini tutti, ma anche di tanti juventini che hanno come hobby principale quello di fare i "bastian contrari" di professione (chissà, sarò strano io che come hobby ho le care vecchie partite a calcetto con gli amici...). Sul terreno del "Franchi", invece, si è vista una Juventus che ha saputo sopperire all'assenza dell'Apache tanto sul piano tecnico (nel suo ruolo ha giocato Morata, con i risultati citati in precedenza) quanto sul piano dell'atteggiamento. Ma secondo voi qualcuno se lo toglierà il famoso vizio di cui si parlava nel punto precedente? Io penso proprio di no, ma magari sono il solito malpensante...

E INTANTO, SU TOPCALCIO24, ARRIVA UN MESSAGGIO CHE RACCHIUDE TUTTO (E CHE SPEGNE SUL NASCERE GUERRE SANTE VARIE ED EVENTUALI...)
Stamattina, guardando alcuni spezzoni della trasmissione andata in onda ieri sera su TopCalcio24 per seguire la partita di Firenze, ho sentito leggere al conduttore Andrea Longoni il seguente messaggio inviato da uno spettatore juventino: "Grazie a Conte per averci ridato la nostra forza e grazie a Max (Allegri, ndr) per averla fatta esplodere". Credo che questo messaggio, tanto conciso quanto efficace nel porre l'accento tanto sui meriti (indiscutibili!) del vecchio allenatore quanto su quelli di quello attuale, sia la miglior risposta alla "guerra santa" che ormai vede coinvolto un gruppo piuttosto corposo di tifosi juventini (o sedicenti tali) che evidentemente ama trascorrere il proprio tempo perdendosi in chiacchiere anzichè godendosi serate come quella di ieri sera. Ma ognuno, ovviamente, è libero di perdere il proprio tempo come meglio ritiene...

ASPETTANDO L'ALTRA FINALISTA...
E intanto stasera tutti i tifosi juventini possono mettersi comodamente seduti davanti alla televisione per scoprire chi contenderà loro la Coppa Italia allo stadio Olimpico di Roma il prossimo 7 giugno: alle 20.45 Napoli e Lazio scenderanno in campo allo stadio San Paolo dopo l'1-1 dell'andata firmato dai gol di Klose e Gabbiadini. Chi sfiderà la formazione di Allegri fra due mesi? Al campo, come sempre l'ardua sentenza...

"QUOQUE TU, MONTELLA?"
È nota la mia stima nei confronti di Vincenzo Montella, che considero un allenatore serio e capace e che avrei voluto sia come C.T. della Nazionale dopo le dimissioni di Prandelli a giugno dell'anno scorso che come allenatore della Juventus dopo l'addio improvviso di Antonio Conte. Per tale ragione non ho capito le sue recriminazioni a proposito del gol annullato a Salah ad inizio partita, visto e considerato che la spinta dell'egiziano ai danni di Bonucci era piuttosto evidente...

TU CHIAMALE, SE VUOI, PREOCCUPAZIONI...
Evidentemente per alcuni tifosi fiorentini era troppo impegnativo prendersela con la loro squadra, capace di gettare all'ortiche una qualificazione che alla vigilia sembrava ormai acquisita. E allora cosa hanno fatto questi fenomeni? Hanno pensato bene di trascorrere il proprio tempo insultando i morti dell'Heysel (qualcuno faccia loro presente che i tifosi del Liverpool, con i quali la tifoseria viola si dice gemellata, qualche tempo fa si è dissociata da un gemellaggio scellerato come questo...), la memoria di Gaetano Scirea (vorrei proprio sapere cosa ha da dire su questo argomento il loro beniamino Giancarlo Antognoni, persona esemplare e che con Scirea ha condiviso tanti anni in Nazionale...) e il tentato suicidio di Gianluca Pessotto. Da ultimo mi auguro che nessuno, per controbattere a questo punto, abbia la geniale idea di venire a rinfacciarmi i vergognosi striscioni, comparsi allo Juventus Stadium, che offendevano i morti di Superga perchè la mia posizione su questo argomento è arci-nota...

LI CHIAMAVANO "METODI DI PREVENZIONE"...
Giusto per restare in argomento, dico anche che trovo sbagliata la decisione di squalificare la curva della Roma per i vergognosi striscioni esposti durante Roma-Napoli di sabato pomeriggio. E non perchè io voglia giustificare gli insulti verso la madre di Ciro Esposito, anzi! Il punto, casomai, è che secondo me il miglior modo per combattere atteggiamenti beceri come questo o come quelli menzionati nel punto precedente consiste nell'individuare le PERSONE (o presunte, molto presunte, tali!) responsabili di questi atti vergognosi e nel sanzionarle in maniera tale che i soli stadi che essi possano frequentare siano quelli delle partite alla PlayStation. Continuare a punire tutti per le ca...volate commesse da alcuni serve solo a far passare il messaggio che tanto i responsabili di questi atti non pagano mai...