lunedì 3 febbraio 2014

Juventus-Inter 3-1: qualche considerazione...


Grazie alle reti segnate da Stephan Lichtsteiner, Giorgio Chiellini e Arturo Vidal la Juventus ha strapazzato l'Inter allo Juventus Stadium con un rotondo 3-1 (di Rolando l'inutile marcatura dei nerazzurri) che le permette di portarsi a +9 sulla Roma, che però attende ancora di sapere in quale data recupererà la partita sospesa ieri pomeriggio per maltempo contro il Parma, e addirittura a +15 sul Napoli, battuto sonoramente dall'Atalanta per 3-0.
Come sempre al termine di una partita, andiamo a snocciolare quelle che sono le tematiche legate a quanto accaduto in campo...

I NUMERI NON MENTONO MAI! - Non si può certo non partire dai numeri per chiarire la reale differenza tra le due squadre: la Juventus è prima con 59 punti, l'Inter è sesta a 33; la Juventus è a +9 sulla Roma (che però ha una partita in meno), l'Inter è a pari punti con il Torino (tanto di cappello di fronte al campionato che stanno disputando gli uomini di Ventura, ma non stiamo certamente parlando del Real Madrid!); la Juventus ha finora segnato 54 reti subendone 16, l'Inter ne ha segnate 39 e subite 27; considerando sia il campionato che la Coppa Italia, la Juventus in questo inizio di 2014 ha vinto 4 partite, ne ha pareggiata una e ne ha persa una, mentre l'Inter non ne ha vinta nessuna, ne ha pareggiate 2 e perse 3; la Juventus in questo campionato ha vinto 11 partite casalinghe su 11, l'Inter non vince in trasferta da tre mesi esatti (3 novembre 2013, Udinese-Inter 0-3). E i numeri, da che mondo e mondo, hanno il grave difetto di non essere nè juventini nè interisti: i numeri, semplicemente, non mentono mai!

SCHIACCIANTI, ANCHE SE L'ATTACCO... - La cosa che più ha impressionato della partita di ieri è stato il ritmo vertiginoso tenuto dalla Juventus fino al 3-0 (poi dei minuti successivi si parlerà più avanti) in una serata in cui Tevez e Llorente sono stati encomiabili sul piano del "lavoro sporco", ma hanno latitato in fase di finalizzazione: a segno sono andati un terzino (Lichtsteiner), un difensore (Chiellini) e un centrocampista (anche se quest'etichetta può risultare parecchio riduttiva quando il nome in questione è quello di Vidal), in mezzo al campo Pirlo ha giganteggiato rendendo i vari Kuzmanovic e Kovacic ancora più piccoli di quelli che già sono e sulla sinistra Asamoah ha giocato una partita da 7 in pagella. Figurarsi cosa sarebbe successo se Tevez e Llorente fossero stati pericolosi in zona-gol...

PIRLO-LICHTSTEINER: PASSANO GLI ANNI, MA LA MUSICA NON CAMBIA - Lancio di Pirlo e inserimento vincente di Lichtsteiner: tutti ricorderanno come questo sia stato lo schema del primo gol ufficiale della Juventus di Antonio Conte nel 4-1 inflitto al Parma l'11 settembre 2011 nella prima partita di campionato giocata allo Juventus Stadium; uno schema che ricorda quei capi d'abbigliamento pregiati che vanno bene in tutte le stagioni e con tutti i tipi di clima!

TROPPO NARCISI DOPO IL 3-0 - Come detto in precedenza, la Juventus per un'ora è sembrata di un'altra galassia rispetto al vuoto pneumatico offerto dall'Inter; tuttavia, dopo il terzo gol segnato da Arturo Vidal, la squadra di Conte ha commesso l'errore di credere che la partita fosse già finita e ha iniziato a giocare con troppa sufficienza subendo il gol di Rolando e rischiando di subirne un altro con Palacio qualche minuto dopo. Volendo essere perfezionisti a tutti i costi, bisogna dire che va bene allentare la pressione dopo aver schiacciato gli avversari per un'ora segnando loro tre reti, ma uscire psicologicamente dal campo forse è troppo.

GUAIO BARZAGLI - La brutta notizia di giornata è rappresentata dall'infortunio occorso ad Andrea Barzagli, che ha accusato un riacutizzarsi della tendinopatia che lo affligge dall'inizio della stagione ed è uscito anzitempo dal campo lasciando il posto a Martin Caceres: probabilmente lo stop non sarà troppo lungo e il difensore potrà recuperare per le prossime partite di campionato e (soprattutto!) per la doppia sfida di Europa League contro il Trabzonspor, ma il tifoso juventino storce giustamente il naso tutte le volte che il "muro di Scandicci" ha qualche problema fisico.

VUCINIC-GUARIN: STESSO (MANCATO) AFFARE, DIVERSO IMPATTO SULLA PARTITA - Questo Juventus-Inter arrivava dopo la chiusura della finestra di mercato di gennaio, costellata dal mancato scambio tra Mirko Vucinic e Fredy Guarìn; la differenza si è vista in campo, dato che Vucinic è stato regolarmente portato in panchina da Conte (soprattutto alla luce dell'impossibilità di convocare il nuovo acquisto Osvaldo e della febbre che ha bloccato a letto Quagliarella) e Guarìn non è stato neanche convocato dal tecnico interista Mazzarri. Nei minuti finali l'attaccante montenegrino, subentrato a Fernando Llorente, ha addirittura sfiorato il gol che avrebbe significato il 4-1 per la Juventus e la più atroce delle beffe per l'Inter: vi giuro che se quel pallone non si fosse infranto sul palo ma si fosse insaccato alle spalle di Handanovic, avrei riso talmente tanto che probabilmente a quest'ora starei ancora a rotolarmi sul pavimento!

MAZZARRI-STRAMA: I NUMERI PREMIANO IL SECONDO - Com'è noto, non ho mai nutrito particolare simpatia per l'ex tecnico interista Andrea Stramaccioni, ma al momento i numeri premiano la sua Inter rispetto a quella attuale: con Mazzarri i numeri dei nerazzurri sono quelli elencati al primo punto, mentre con "Strama" la squadra era quarta in classifica (oggi è sesta) con 40 punti (7 in più degli attuali 33), avendo segnato 36 gol (appena 3 in meno degli attuali 39) e avendone subiti 24 (3 in meno degli attuali 27); e l'impressione è che quest'anno la slavina che costò il posto al giovane tecnico romano sia stata intrapresa con un discreto e (per loro!) preoccupante anticipo...

WALTER NUMERO UNO! - Dopo aver inizialmente deciso di non presentarsi ai microfoni, Walter Mazzarri è tornato sui suoi passi e si è presentato in sala stampa. Intervistato da Alessandro Antinelli della Rai, il tecnico toscano ha dichiarato che se la sua squadra avesse segnato il gol del 2-3 avrebbe scatenato un assedio finale e la partita poteva finire in un altro modo: sarebbe un po' come se nel 2003, dopo la finale di Champions League persa ai rigori contro il Milan, Marcello Lippi si fosse presentato in sala stampa dicendo "Se Trezeguet, Zalayeta e Montero non avessero sbagliato i rigori e Buffon avesse parato quelli di Serginho, Nesta e Shevchenko, a quest'ora saremmo Campioni d'Europa!". Caro Walter, abbiamo avuto l'ennesima prova che nello sport del mirror climbing (l'arrampicata sugli specchi) sei sempre il numero uno!

E SU TELELOMBARDIA SI ROSICA ALLA GRANDE - Un'altra reazione splendida è stata quella di Gian Luca Rossi e Gianmarco Piacentini, opinionisti di Telelombardia presenti ieri sera sugli schermi di QSVS sull'emittente citata: il primo, dopo il fischio finale, ha dapprima detto al collega juventino Marcello Chirico "Ma cosa esultate? Tanto in Europa non combinate mai niente!" e poi ha scritto su Twitter, rivolto all'altro collega juventino Matteo Caronni, "ma taci condannato retroscesso e prescritto...non sono queste le partite alla ns portata e in europa siete nulla glr"; il secondo, dopo aver esultato al gol di Rolando come se fosse il gol della vittoria, ha esclamato con grande sdegno "Ma cosa esulta Conte? Non ha mica vinto la Champions League!". Batterli sul campo è sempre uno spettacolo, ma vedere i loro tifosi vip rosicare è una libidine assoluta: che Dio ce li conservi sempre così!

PARAGONI "AD MINCHIAM" - E a proposito di Telelombardia, vi ricordate quel certo giornalista di fede romanista che spesso è ospite di detta emittente e che qualche tempo fa paragonò, con grande prosopopea, l'Inter di Mazzarri alla prima Juventus di Conte? Ieri su Twitter ha dapprima scritto "L'Inter deve avere piu coraggio. Due punte sempre, con Hernanes e Alvarez. E se serve..dentro Zanetti!" e poi "La cosa che Mazzarri non deve fare e' innervosirsi. Calma e sangue freddo. Le colpe sono di altri"; caro amico, mi permetto di farti notare che forse non è solo per queste ragioni che il tuo paragone "ad minchiam" regge come un castello di carte esposto ad un vento di tramontana...

TIFOSI? NO, DELINQUENTI! - La partita dello Juventus Stadium è stata preceduta dal lancio di uova e di un sasso contro il pullman dell'Inter: un episodio analogo a quelli capitati al pullman della Juventus a Napoli l'anno scorso e a Bologna nelle ultime due circostanze in cui i bianconeri hanno giocato nel capoluogo emiliano. E allora, dato che a differenza di altri conosco ancora il significato del termine coerenza, ci tengo a ribadire che chi ieri sera si è reso protagonista del gesto citato in precedenza non deve essere considerato un tifoso, ma come un delinquente puro e semplice e mi auguro, dato che la polizia di Torino lo ha individuato dopo pochi minuti, che da delinquente venga trattato e sanzionato. L'altro mio auspicio, che però temo rimarrà frustrato, è che certi media smettano di farne una questione di parte: i delinquenti (purtroppo!) ci sono in tutte le tifoserie e vanno puniti a prescindere dalla squadra per cui dichiarino di tifare; spero che qualche organo di informazione capisca questo concetto semplice semplice...

COERENZA (GIALLOROSSA) ZERO, TANTO PER CAMBIARE... - E intanto ieri pomeriggio Roma-Parma è stata sospesa dopo 9 minuti per pioggia, con tutti i romanisti unanimi nel riconoscere l'impraticabilità del terreno di gioco dell'Olimpico; peccato che fossero gli stessi che nel 2000 a Perugia, nel 2010 a Poznan e due mesi fa ad Istanbul dicevano in coro che bisognava giocare a tutti i costi. Cari amici giallorossi, capisco che la coerenza sia un concetto piuttosto alieno per voi, ma almeno mettetevi d'accordo su quale tesi sostenere perchè le due tesi sopra citate si respingono a vicenda!

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