lunedì 18 maggio 2015

DIARIO DI BORDO/53 - Inter-Juventus 1-2 (Serie A, 36a giornata)


IL TABELLINO
INTER-JUVENTUS 1-2 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: Icardi (I) al 9'pt, Marchisio (J) rig. al 42'pt, Morata (J) al 38'st
INTER (4-3-1-2): Handanovic; D'Ambrosio, Ranocchia (43'st Gnoukouri), Vidic, Juan Jesus; Brozovic (37'st Podolski), Medel, Kovacic; Shaqiri (26'st Nagatomo); Palacio, Icardi. Allenatore: Mancini
JUVENTUS (4-3-1-2): Storari; Lichtsteiner (11'st Ogbonna), Barzagli, Bonucci, Padoin; Romulo, Marchisio, Sturaro; Pereyra (33'st Pogba); Morata, Matri (21'st Llorente). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Doveri di Roma

LA PARTITA
Primo tempo
  • 2' - Gran conclusione dalla distanza di Icardi, ma Storari respinge tuffandosi sulla propria sinistra
  • 3' - Slalom di Morata, che entra in area da sinistra e calcia sull'esterno della rete
  • 5' - Handanovic sbaglia la presa sugli sviluppi di un cross di Padoin, ma Bonucci non riesce ad approfittare dell'incertezza dell'estremo difensore nerazzurro
  • 9' - GOL DELL'INTER! Brozovic calcia da una ventina di metri, ma il pallone si insacca alle spalle di Storari dopo la deviazione di Icardi
  • 22' - Grande azione di Morata: salta due avversari, entra in area da sinistra e chiama Handanovic alla grande parata a mano aperta
  • 24' - Assist involontario di Lichtsteiner per Palacio, che chiama Storari alla parata difficile da posizione ravvicinata
  • 27' - Colpo di tacco di Matri per Sturaro, ma sulla conclusione dal limite dell'ex genoano rimedia Handanovic in tuffo
  • 38' - Shaqiri calcia meravigliosamente a giro dal limite, ma il pallone si stampa sull'incrocio dei pali a Storari battuto
  • 41' - Vidic si fa rubare il pallone da Matri e poi lo stende in piena area: inevitabile la decisione dell'arbitro di concedere il calcio di rigore alla Juventus
  • 42' - GOL DELLA JUVENTUS! Sul dischetto si presenta Marchisio, che spiazza nettamente Handanovic
Secondo tempo
  • 1' - Altro slalom di Morata, che però a tu per tu con Handanovic calcia a lato
  • 2' - Cross di Lichtsteiner per Morata, ma lo spagnolo viene messo fuori tempo dalla deviazione di D'Ambrosio e colpisce male
  • 4' - Medel calcia dal limite, ma il pallone sorvola abbondantemente la traversa
  • 6' - Icardi ruba palla a Sturaro, ma la conclusione non crea problemi a Storari
  • 20' - Shaqiri si libera al tiro, ma non inquadra la porta
  • 26' - D'Ambrosio cerca il gol in acrobazia su lancio di Kovacic, ma manca il bersaglio di poco
  • 30' - Vidic stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo, ma il pallone esce di un soffio
  • 38' - GOL DELLA JUVENTUS! Morata calcia dal limite e sorprende un Handanovic decisamente rivedibile
  • 40' - Clamoroso doppio miracolo di Storari, che con un doppio miracolo nega il gol a Palacio prima e a Icardi poi
  • 42' - Morata stacca di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Marchisio
SE UNA SQUADRA IMBOTTITA DI RISERVE BATTE UNA CHE CERCA PUNTI PER L'EUROPA...
La Juventus, già campione d'Italia da due turni e reduce dall'impresa di Madrid, è scesa in campo con soli quattro undicesimi della formazione che al "Bernabéu" ha ottenuto il visto per la finale di Berlino e di fronte aveva un'Inter in formazione tipo (eccezion fatta per Guarìn e Hernanes) e bisognosa di punti per proseguire la caccia ad un posto per l'Europa League: facile, dunque, intuire una vittoria dei nerazzurri. E invece la formazione di Mancini è uscita sconfitta dopo aver giocato un primo tempo appena più che discreto e una ripresa largamente insufficiente ed esser stata penalizzata dagli errori commessi da uno dei suoi elementi di maggior esperienza (Vidic, autore del fallo da rigore su Matri) e da quel portiere (Handanovic, disastroso in occasione del raddoppio di Morata) che in passato aveva più volte tolto le castagne dal fuoco con le sue parate

PARTITA COMUNQUE GRADEVOLE E RICCA DI OCCASIONI
Benchè la Juventus avesse già la testa alla finale di Coppa Italia di mercoledì contro la Lazio e l'Inter fosse in serata negativa, la partita è stata comunque gradevole e ricca di occasioni: per essere una partita di fine stagione e con una delle due squadre rimaneggiata, lo spettacolo poteva essere di gran lunga peggiore...

CAPITOLO "REDUCI": MORATA DECISIVO, BENE MARCHISIO, BONUCCI SUFFICIENTE, MALE LICHTSTEINER
Come detto, i giocatori scesi in campo dal primo minuto sia sabato che mercoledì scorso a Madrid erano quattro, ovvero Stephan Lichtsteiner, Leonardo Bonucci, Claudio Marchisio e Alvaro Morata: lo svizzero ha deluso e forse, col senno di poi, lasciarlo in panchina non sarebbe stata errata come idea; il centrale ex Bari si è guadagnato una meritata suffcienza; il numero otto bianconero, capitano di giornata per le contemporanee assenze di Gianluigi Buffon e Giorgio Chiellini, ha disputato un'ottima gara mantenendo una grande freddezza in occasione del rigore che ha portato al pareggio (il che non è poco, visto che dall'altra parte c'era un pararigori di chiara fama come Handanovic); lo spagnolo, infine, ha rappresentato un costante pericolo per la difesa nerazzurra, ha avuto le migliori occasioni e ha deciso il match con la conclusione che ha trovato decisamente impreparato l'estremo difensore nerazzurro

CAPITOLO SECONDE LINEE: IMMENSO STORARI, PADOIN AFFIDABILE COME SEMPRE, MALE ROMULO, PEREYRA RIVEDIBILE, STURARO PROMOSSO A PIENI VOTI, MATRI DECISIVO IN OCCASIONE DEL RIGORE
Passiamo adesso ad analizzare le prestazioni offerte dalle cosiddette seconde linee: Marco Storari è stato decisivo con la grande parata compiuta nel primo tempo su Palacio e con il doppio miracolo sullo stesso Palacio e su Icardi nella ripresa, confermando di essere un professionista esemplare e un grandissimo portiere; Simone Padoin, schierato nel ruolo di terzino sinistro da Allegri, ha confermato la sua consueta affidabilità al servizio della squadra; Romulo, stavolta schierato da interno di centrocampo e non da terzino come contro il Cagliari, ha mostrato di essere ancora in ritardo di condizione dopo il lungo stop che ne ha condizionato la stagione; Stefano Sturaro ha offerto un'ottima prova e si candida prepotentemente ad una maglia da titolare anche contro la Lazio mercoledì; Roberto Pereyra, impiegato nel ruolo di trequartista, poteva fare decisamente meglio; infine Alessandro Matri, preferito a Llorente (il quale, con ogni probabilità, mercoledì sostituirà lo squalificato Morata), nel primo tempo è stato decisivo nel provocare il fallo da rigore di Vidic mentre nella ripresa è calato alla distanza...

BARZAGLI FUORI CATEGORIA...
Sì, lo so. Vi starete sicuramente chiedendo: "E Barzagli?". Il difensore toscano, che in questa stagione è stato spesso fuori dalla formazione titolare per i noti guai fisici post-Mondiale e che non può certo essere declassato a "seconda linea", non ha affatto sfigurato e ha lanciato la propria candidatura per una maglia da titolare all'Olimpico

MARCHISIO ECCELSO RIGORISTA
A giudicare dalla freddezza mostrata in occasione del rigore che ha portato al momentaneo 1-1, Claudio Marchisio si è dimostrato un eccelso tiratore dal dischetto: chissà che, dopo Carlos Tevez e Arturo Vidal, Massimiliano Allegri non si ritrovi a poter contare su un'altra possibile soluzione dagli undici metri...

ORA LA TESTA ALLA LAZIO (ASPETTANDO BERLINO...)
E intanto mercoledì sarà la volta della Lazio, avversaria della Juventus all'Olimpico nella finale di Coppa Italia. La formazione dovrebbe essere in larga parte quella migliore, con le uniche eccezioni di Storari in porta (al di là della grande prestazione offerta a San Siro, il vice-Buffon è sempre stato il titolare nelle gare della coppa nazionale), di Sturaro o Pereyra al posto dello squalificato Marchisio (in regia toccherà sicuramente ad Andrea Pirlo) e di Llorente in attacco, al posto dell'altro squalificato Morata, come spalla di Carlos Tevez; la Lazio, dal canto suo, sarà attesa da due decisive sfide di campionato contro Roma (derby che rappresenta un vero e proprio spareggio per il secondo posto) e Napoli (e gli azzurri di Benitez, prossimi avversari della Juventus in campionato, saranno intenzionati a vincere per continuare a sperare almeno nel terzo posto e per chiudere in maniera dignitosa una stagione largamente fallimentare). Guai, tuttavia, a pensare che il risultato della partita di mercoledì sia già scritto: il discorso secondo cui in una finale da 90 minuti può succedere di tutto vale sia con riferimento alla sfida del 6 giugno contro il Barcellona che in questo caso, per cui sarà bene che i giocatori che scenderanno in campo all'Olimpico lo facciano tenendo alta la concentrazione ed essendo decisi a conquistare il secondo trofeo stagionale. Chiudo con un'ultima riflessione: non sarò certamente tra quelli che considereranno la Coppa Italia un trofeo importante se la Juventus lo vincerà e una coppetta di poco conto se i bianconeri la perderanno; al di là dell'ovvia incoerenza che lascio volentieri ad altri, ritengo che ogni trofeo meriti attenzione ed impegno...

A BUON INTENDITOR...
Discutendo sui social network, mi sto sempre più rendendo conto che alcuni miei interlocutori confondono il concetto di "obiettività" con quello di "conformismo" e il concetto di "faziosità" con quello di "opinione": mi dispiace per loro, ma io le differenze che intercorrono tra i concetti sopra citati ce l'ho piuttosto chiara...

ONORE A TE, STEVEN GERRARD!
Chiudo rivolgendo un pensiero a Steven Gerrard, che sabato pomeriggio si è congedato dal pubblico di Anfield Road giocando l'ultima partita casalinga con la maglia del Liverpool: a partire dalla prossima stagione, infatti, il centrocampista inglese si trasferirà nel campionato americano, dove verosimilmente chiuderà la propria splendida carriera. Onore a te, grande Steven!

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