domenica 9 agosto 2015

DIARIO DI BORDO/1 - Juventus-Lazio 2-0 (Supercoppa Italiana)

IL TABELLINO
JUVENTUS-LAZIO 2-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Mandzukic (J) al 24'st, Dybala (J) al 28'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Sturaro (44'st Pereyra), Marchisio, Pogba, Evra; Coman (16'st Dybala), Mandzukic (35'st Llorente). Allenatore: Allegri
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta, De Vrij, Gentiletti, Radu; Onazi, Biglia, Cataldi (30'st Kishna); Candreva, Klose (17'st Djordjevic), Felipe Anderson (43'st Morrison). Allenatore: Pioli
ARBITRO: Banti di Livorno

LA PARTITA
Primo tempo
  • 27' - Conclusione di Lichtsteiner, ma il pallone termina abbondantemente alto
  • 33' - Tocco di Mandzukic per Lichtsteiner, ma lo svizzero viene anticipato all'ultimo da Radu
Secondo tempo
  • 3' - Mandzukic approfitta dell'errato posizionamento della difesa laziale e si invola verso la porta, ma spreca calciando addosso a Marchetti; sul prosieguo dell'azione, Pogba calcia dalla distanza, ma il pallone termina alto
  • 11' - Conclusione dal limite di Onazi, ma Buffon blocca senza problemi
  • 24' - GOL DELLA JUVENTUS! Cross di Sturaro dalla destra e colpo di testa vincente da parte di Mandzukic
  • 28' - GOL DELLA JUVENTUS! Mandzukic lavora un buon pallone sulla destra e lo mette al centro per Pogba, che appoggia per Dybala, la cui conclusione vincente non lascia scampo a Marchetti
  • 34' - Ci prova Candreva su punizione, ma il pallone sorvola la traversa
  • 41' - Grande spunto di Felipe Anderson, ma sul cross del brasiliano Buffon sventa la minaccia
  • 42' - Conclusione insidiosa di Candreva, murata con il corpo da Bonucci
CHI BEN COMINCIA...
La stagione è appena iniziata e da qui a maggio le partite saranno tante, ma nel frattempo era importante per la Juventus partire bene portando a casa il primo trofeo della nuova stagione. Anche per ribadire che, nonostante vari strombazzamenti legati al calciomercato, sono ancora i bianconeri la squadra da battere in Italia...

UNA PARTITA SPETTACOLARE? IMPOSSIBILE, DATE LE CONDIZIONI...
Prendete due squadre ancora in rodaggio e alla ricerca della miglior condizione atletica e aggiungete un terreno di gioco che, a definirlo "campo di patate", gli si fa solo un complimento e il fastidio dovuto alla pioggia e alle raffiche di vento che si sono abbattute ieri su Shanghai: il risultato di tutto ciò non può che essere una partita che non passerà certamente alla storia per lo spettacolo offerto in campo

3-5-2: USATO SICURO DOVUTO ALLE ASSENZE
Vuoi per le assenze (Chiellini, Khedira e Morata), vuoi per il fatto che l'unico giocatore impiegabile come trequartista presente in rosa al momento è Pereyra, ieri sera Massimiliano Allegri ha deciso di affrontare la sfida contro la Lazio ricorrendo all'usato sicuro, ossia al caro vecchio 3-5-2: una scelta che il tecnico operò già nella prima parte della scorsa stagione, quando si aspettò la decisiva partita di Champions League contro l'Olympiakos per varare il 4-3-1-2 che presto dovrebbe tornare ad essere il modulo-base dei bianconeri

BENE LA DIFESA, NONOSTANTE ASSENZE E ACCIACCHI RECENTI
Nella gara di ieri sera ha tenuto benissimo la difesa, poco impensierita per tutto il primo tempo e leggermente più impegnata nel contenere le sortite offensive della Lazio sul 2-0. Una notizia non da poco, considerata l'assenza di Chiellini, un Barzagli appena tornato dopo l'infortunio accusato nell'amichevole di San Gallo contro il Borussia Dortmund e un Caceres ancora alla ricerca della miglior condizione dopo i tanti infortuni che lo hanno perseguitato nella scorsa stagione

STURARO: CORSA E MUSCOLI AL SERVIZIO DELLA CAUSA (SENZA DIMENTICARE L'ASSIST PER MANDZUKIC...)
Alla fine Allegri ha scelto Stefano Sturaro come sostituto di Sami Khedira e l'ex genoano ha ripagato il suo allenatore con un'ottima prestazione sul piano della corsa e dell'interdizione; poi, per non farsi mancare proprio nulla, Sturaro ha anche servito a Mandzukic il pallone che è valso l'1-0. Ottimi segnali da parte di un giocatore che promette di offrire un ottimo contributo alla causa bianconera in questa stagione

POGBA: OTTIMA PARTITA CON ASSIST
L'altro atteso protagonista della serata di Shanghai era senza dubbio Paul Pogba: il francese, al debutto con la maglia numero 10 sulla schiena (sull'argomento si tornerà più avanti...), è insieme a Claudio Marchisio l'unico superstite della linea mediana su cui i bianconeri hanno costruito le loro recenti vittorie. La partita del francese è stata di qualità: corsa, costante recupero di palloni e presenza nel cuore della manovra e assist per il gol di Dybala che di fatto ha messo fine alla contesa; se in questa stagione il francese saprà unire le proprie indiscutibili doti tecniche ad una maggior continuità di rendimento (lo scorso anno il francese si è concesso un po' troppe "pause", anche nell'arco della stessa partita), questa per lui potrà essere una stagione da...10!

MARIO E PAULO: BUONA LA PRIMA
A decidere la prima partita ufficiale della stagione sono stati proprio due tra i protagonisti più attesi della nuova Juventus: Mario Mandzukic e Paulo Dybala. Il gigante croato si è fatto perdonare il gol fallito ad inizio secondo tempo segnando il gol dell'1-0 e contribuendo in maniera decisiva all'azione del raddoppio siglato l'argentino, inizialmente tenuto in panchina da Allegri (ricordate il Morata della prima parte della scorsa stagione o il Llorente di due stagioni fa?) e che ci ha messo appena 12 minuti per lasciare il segno. Aspettando che Khedira si ristabilisca e che Zaza e Rugani vengano chiamati in causa in futuro, si può già dire che questa Juventus è ripartita dai nuovi; meglio ancora se lo si dice evitando inutili e noiosi paragoni con il recente passato...

CON QUESTO DYBALA L'ASSENZA DI MORATA PESA DI MENO
Con il contributo dato ieri sera, Paulo Dybala ha confermato le buone indicazioni che sul suo conto erano arrivate dalle amichevoli estive: l'attaccante argentino quest'anno è chiamato a dimostrare che i tanti soldi spesi per acquistarlo dal Palermo (ad oggi quello di Dybala è l'acquisto più oneroso della presidenza di Andrea Agnelli!). Se i presupposti sono quelli, l'assenza di un giocatore fondamentale nello scacchiere tattico bianconero come Alvaro Morata pesa di meno; fermo restando che sarebbe il massimo per Allegri averli a disposizione entrambi, ben inteso...

COMAN RIMANDATO
Come già accaduto a Verona un anno fa, Kingsley Coman è stato schierato dal primo minuto da Allegri in attacco: contro il Chievo tale scelta era legata alla necessità di far fronte all'infortunio di Morata e alle non perfette condizioni fisiche di Llorente e Giovinco, ieri sera c'era la necessità di rendere più graduale l'inserimento di Dybala. Il francese, tuttavia, ha deluso le aspettative, anche se la squadra nel primo tempo non l'ha certo aiutato (pensare che Coman possa trovarsi a proprio agio con i lanci lunghi è un po' ardito...); ci saranno occasioni per rifarsi per un ragazzo che i mezzi ce li ha, ma che forse quest'anno avrebbe meritato di essere mandato in prestito per giocare con maggior continuità e, soprattutto, con meno pressioni addosso...

LAZIO ORDINATA, MA POCO INCISIVA
La Lazio vista ieri sera è stata un cliente meno ostico rispetto a quella scesa in campo il 20 maggio nella finale di Coppa Italia, però va detto che la squadra di Pioli è riuscita a tenere bene il campo finchè il punteggio è rimasto sullo 0-0, anche se le sortite offensive del finale di gara sono parse dettate più dal cuore e dalla voglia di dimezzare il passivo che da una manovra efficace. In particolare sono mancati gli spunti di Felipe Anderson, nuovo numero 10 biancoceleste, mai incisivo e mai in grado di impensierire la difesa juventina; l'impressione è che, al di là degli acquisti di Kishna e di Milinkovic-Savic, alla formazione biancoceleste manchi ancora qualcosa per poter pensare di ripetere l'ottima stagione disputata lo scorso anno

...OLTRE LA PARTITA...

POGBA E LA MAGLIA NUMERO 10: TRA CINISMO (PRESUNTO) E CONCRETEZZA (CERTA)
La partita di Shanghai è stata l'occasione per il debutto di Paul Pogba con la maglia numero 10 dopo la decisione presa giovedì mattina dalla società in accordo con il calciatore. Questo il tweet con cui la Juventus ha annunciato la scelta:
Cosa penso di questa decisione? Semplice: a me importa unicamente che Pogba dia il massimo in campo e contribuisca, con i suoi colpi, alla causa juventina; poi mi importa relativamente se fa tutto questo indossando la maglia numero 6, la numero 10, la 55 o la 72. Qualcuno considera questo mio atteggiamento eccessivamente cinico (e vai con le fiumane di retorica sul numero 10!), io preferisco definirlo estremamente concreto. Anche perchè, detto con grande franchezza, da un po' di tempo a questa parte le discussioni intrise di retorica inutile mi hanno parecchio stancato... Ah, domandina finale: ma il numero 10 assegnato a Pogba con le scelte della società in sede di mercato ("Juve, la numero 10 a Pogba. Non arriva il trequartista?", titolava giovedì mattina il sito della Gazzetta dello Sport) che c'entra? O meglio, per dirla alla Tonino Di Pietro, CHE CI AZZECCA?

AMMISSIONI A SCOPPIO RITARDATO (MA FORSE UNA SPIEGAZIONE C'È...)!
Chi non ricorda il gol di Muntari? E chi non ricorda la bizzarra teoria secondo cui quell'episodio avrebbe deciso il campionato 2011/12 a favore della Juventus e a discapito del Milan? Ebbene, sentite un po' cosa ha recentemente ammesso uno dei protagonisti di quella serata: "Le polemiche dopo il gol di Muntari? Sicuramente in quel momento sbagliai io perchè non dovevo fare dialettica con la Juventus. Noi eravamo i più forti, eravamo in testa al campionato ed era successo un episodio che nel calcio può capitare...". Di chi si tratta? Di Massimiliano Allegri, attuale allenatore della Juventus e all'epoca allenatore del Milan, intervistato il 14 luglio da GazzettaTV. Però, qualcuno potrebbe obiettare, questa dichiarazione è dettata dall'attuale militanza sulla panchina bianconera e da un tentativo di arruffianarsi la tifoseria juventina. E allora sentite un po' cosa ha dichiarato il 28 luglio l'autore del gol fantasma, ovvero Sulley Muntari: "Quell'episodio di Milan-Juve ci sarà sempre. Ma credo che, anche se mi avessero convalidato quel gol, la Juve avrebbe potuto vincere comunque. Non era nel nostro destino vincere quella partita e quello scudetto"; la frase citata è stata pronunciata dal centrocampista ghanese in occasione della sua presentazione come nuovo calciatore della squadra araba dell'Al-Ittihad. Ricapitolando: prima l'allora allenatore del Milan e poi l'autore del gol ammettono che le polemiche roventi che tre anni fa seguirono quell'episodio erano state fuori luogo perchè le colpe maggiori di quello scudetto perso erano da imputare alla medesima squadra rossonera (dopo quell'episodio, qualcuno ricorderà, il Milan si portò addirittura a +7 sulla Juventus, salvo poi farsi rimontare perdendo contro Inter e Fiorentina e pareggiando contro Bologna e Catania). Che certe ammissioni siano consentite solo dopo essersi allontanati da certi ambienti? Fate un po' voi...

UNA DIVERTENTE FAVOLETTA…
Questa sessione estiva di calciomercato è stata costellata, come sempre, da tonnellate di chiacchiere spesso fondate come una televendita di Wanna Marchi, ma mi è capitato di leggerne una particolarmente divertente e decisamente più lunare rispetto a tutte le altre. Vedete, tra gli juventini (o presunti tali) perennemente critici nei confronti di società e allenatore gira da tempo una curiosa teoria: ogni anno la Juventus compra un giocatore dell’Udinese ad una cifra spropositata in nome di un presunto accordo sottobanco esistente tra quell’incompetente patentato di Beppe Marotta e la famiglia Pozzo; prova di ciò sarebbero stati gli acquisti di Simone Pepe cinque anni fa, di Mauricio Isla e Kwadwo Asamoah tre anni fa e quello di Roberto Pereyra un anno fa. Quest’estate l’ultimo atto di questo “patto scellerato” doveva essere l’acquisto di Allan, centrocampista brasiliano messosi in luce nella formazione friulana nelle ultime due stagioni; peccato che non molti giorni fa il giocatore sia stato acquistato…dal Napoli! Meno male che dalle ore 19 del 31 agosto si torna tutti in quel meraviglioso luogo chiamato mondo reale...

SEGNALI INCORAGGIANTI…
Dici “anti-juventinità” e una delle prime piazze che vengono in mente è la Roma giallorossa (senza dimenticare Milano, Napoli, Firenze, la Torino granata ecc.). Nei giorni scorsi, tuttavia, mi hanno colpito le seguenti parole pronunciate da un grande centrocampista come Daniele De Rossi: “Juve indebolita? Basta tornare a dodici mesi fa, quando sembrava indebolita la squadra e, a sentire qualcuno, anche la panchina, anche se questo non l'ho mai pensato. Poi invece ha fatto una stagione migliore anche delle precedenti. Detto questo, chi è arrivato secondo negli ultimi due campionati non può non esserne la rivale”. Consapevolezza della forza della propria squadra, ma anche presa di coscienza del fatto che chi è arrivato davanti l’ha fatto perché più forte e non in ragione di chissà quali imbrogli: un modo di ragionare tanto semplice e giusto quanto raro. E poiché per me i campioni veri si apprezzano e si ammirano a prescindere dalla maglietta che indossano, ritengo doveroso fare i complimenti ad un grande uomo di sport come De Rossi!

TRA COMUNICATI E…FRASI FATTE!
Sulla querelle tra Juventus e Torino in merito alla bomba carta esplosa allo stadio Olimpico di Torino durante l’ultimo derby della Mole potrei dire tante cose, ma mi limiterò ad una semplicissima considerazione. Sarà pur vero, come ha scritto recentemente qualcuno sul proprio sito ufficiale, che “le sentenze si accettano e si rispettano”, ma le sentenze si possono anche commentare e non condividere se non convincono: d’altra parte basta consultare il vocabolario della lingua italiana (lingua che parliamo, o almeno dovremmo teoricamente parlare, tutti!) per rendersi conto di come i verbi “accettare”, “rispettare” e “condividere” abbiano significati differenti tra loro. Ma forse per qualcuno è fin troppo comodo trincerarsi dietro frasi fatte come quella precedentemente riportata per rifuggire discussioni scomode…

VUOI VEDERE CHE SULLA SUPERCOPPA ALL'ESTERO CI AVEVO PRESO?
Chi mi segue sa che da tempo sono piuttosto scettico rispetto a quest'idea di giocare la Supercoppa Italiana non solo fuori dai confini nostrani, ma addirittura dall'altra parte del mondo. Ebbene qualche mese fa ho avuto una discussione accesa con una persona su questo argomento e il sunto era che ero io che non capivo nulla. A giudicare dalle condizioni ambientali in cui si è giocata la partita di ieri e dalle difficoltà dovute alla regia della Lega (ah, a proposito: grazie Infront, o meglio...grazie Galliani!), dite che forse qualche argomento valido lo avevo o no?

...E ALLA FINE ARRIVA IL CAMPO (PER FORTUNA)!
Chiudo confessandovi una cosa. Al termine della partita e dopo la consegna della Supercoppa a Buffon e compagni ho ripensato a tutta una serie di cose: le profezie nefaste fatte da anti-juventini e da juventini...di un certo tipo dopo gli addii di Tevez, Pirlo e Vidal; i titoli strombazzati che già incensano squadre che in questi anni hanno accumulato distacchi siderali dalla Juventus e che finora hanno messo insieme solo un paio di amichevoli estive (quelle partite che in certi casi non contano nulla e in altri sono come le sentenze della Cassazione...); le discussioni recentemente avute con alcuni soggetti sui due argomenti precedentemente citati. Poi però ho pensato che, vivaddio, alla fine arriva il campo ad azzerare tante chiacchiere inutili. Incluse le mie? Sì, forse in alcuni casi incluse persino le mie...

Nessun commento:

Posta un commento