lunedì 31 agosto 2015

DIARIO DI BORDO/3 - Roma-Juventus 2-1 (Serie A, 2a giornata)

IL TABELLINO
ROMA-JUVENTUS 2-1 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: 16'st Pjanic, 33'st Dzeko (R), 42'st Dybala (J)
ROMA (4-3-3): Szczesny; Florenzi, Manolas, De Rossi, Digne; Pjanic, Keita, Nainggolan; Salah (32'st Iturbe), Dzeko (49'st Ibarbo), Iago Falque (44'st Ljajic). Allenatore: Garcia
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (27'st Pereyra), Sturaro, Padoin (30'st Cuadrado), Pogba, Evra; Dybala, Mandzukic (17'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
NOTE: al 21'st espulso Rubinho (J) dalla panchina per proteste; al 33'st espulso Evra (J) per somma di ammonizioni

LA PARTITA
Primo tempo
  • 8' - Iago Falque approfitta di un errore di Pogba e calcia dalla distanza, ma il pallone esce di poco
  • 24' - Destro a giro di Pjanic con il pallone che si infrange sul palo a Buffon battuto
Secondo tempo
  • 15' - Sinistro di Dzeko da distanza ravvicinata, ma Buffon respinge con i piedi
  • 16' - GOL DELLA ROMA! Splendida punizione di Pjanic, che disegna una traiettoria che non dà scampo a Buffon
  • 24' - Pogba stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Dybala, ma il pallone termina di un soffio a lato
  • 26' - Nainggolan cerca la porta con una conclusione angolata, ma Buffon respinge tuffandosi sulla propria destra
  • 33' - GOL DELLA ROMA! Cross di Iago Falque e colpo di testa di Dzeko, che sovrasta nettamente Chiellini e batte Buffon
  • 42' - GOL DELLA JUVENTUS! Keita perde una brutta palla a centrocampo e la Juventus ne approfitta: Pereyra mette al centro per Dybala, che colpisce male ma spedisce ugualmente il pallone alle spalle di Szczesny
  • 47' - Calcio d'angolo di Dybala e colpo di testa preciso di Bonucci, ma Szczesny evita il pareggio con una parata prodigiosa

SE SI GIOCA PER 10 MINUTI DOPO AVER REGALATO I PRECEDENTI 80…
Per 80 minuti la Juventus ha regalato la partita alla Roma prendendo il primo gol dopo aver rischiato di prenderne almeno tre (si pensi solo al palo di Pjanic nel primo tempo e alle grandi parate di Buffon su Dzeko prima e su Nainggolan poi), ma negli ultimi dieci minuti i bianconeri hanno reagito accorciando le distanze grazie al gol di Dybala e sfiorando addirittura il 2-2 prima con Pogba (pallone a lato di un’inezia) e infine con Bonucci a tempo scaduto (miracolo di Szczesny sul colpo di testa del difensore bianconero). Ma il punto è che non si può certamente iniziare a giocare a dieci minuti dalla fine, con un uomo in meno (espulso Evra) e con gli avversari che conducono già per 2-0 

MENO MALE CHE C’ERA BUFFON…
Se i gol subiti dalla Juventus sono stati soltanto due è merito anche di un Gigi Buffon decisivo nell’ipnotizzare prima Dzeko e poi Nainggolan. Purtroppo però il capitano della Juventus e della Nazionale nulla ha potuto né sulla splendida traiettoria disegnata da Pjanic né sullo stacco imperioso di Dzeko…

UN SINGOLARE (MA SPIEGABILE) PARADOSSO
Eppure la prestazione della Juventus contro la Roma nasconde un curioso paradosso: benché la Roma abbia costruito più occasioni e avuto il pallino del gioco in mano, i difensori juventini sono comunque riusciti a strappare la sufficienza; tale paradosso è tuttavia spiegabile con la prestazione abulica di un centrocampo assente e al quale non è bastata la fisicità di Sturaro, riproposto titolare dopo l’esclusione contro l’Udinese

ESTERNI NON PERVENUTI. ANZI NO…
Il 3-5-2 proposto da Allegri si è trasformato in un 5-3-2 abulico e privo della spinta dei due esterni Lichtsteiner ed Evra, non pervenuti nell’economia della manovra. Anzi no, a ben guardare Evra è pervenuto alle cronache con la sciocca espulsione che ha lasciato la squadra in inferiorità numerica…

VIA IL 3-5-2 DOPO LA SOSTA?
Le prime due uscite di campionato hanno dimostrato l’inaffidabilità di un modulo, il 3-5-2, che probabilmente andrebbe definitivamente messo in soffitta a vantaggio di un altro sistema di gioco: del resto gli innesti arrivati dal mercato (da Cuadrado ad Alex Sandro, passando per Hernanes e Lemina) possono suggerire un’idea del genere

RIPARTIRE DALLA REAZIONE FINALE
Dei dieci minuti finali ho parlato in precedenza, ma paradossalmente quei 600 secondi possono rappresentare il punto di partenza per ritrovare gioco e risultati dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali. Un altro punto di partenza importante potrebbe essere rappresentato anche dal recupero degli infortunati (Marchisio in testa, mentre per Khedira i tempi saranno più lunghi) e dall’inserimento dei nuovi arrivati

AVVIO TERRIBILE, MA NIENTE “DE PROFUNDIS”…
Le due prestazioni contro Udinese e Roma hanno lasciato la Juventus a zero punti e tanti interrogativi sul gioco dei bianconeri. Tuttavia, anche in ragione delle cose riportate nel punto precedente, sarebbe bene che in tanti (anti-juventini festanti e juventini particolarmente catastrofisti) ci pensino bene prima di intonare il “de profundis” per la squadra bianconera: del resto lo ha detto anche Allegri che non si può certamente passare dall’essere dei cannibali all’essere dei brocchi nel breve volgere di una ventina di giorni…

VICENDA DRAXLER: SE BEPPE DICE E MAX CONTRADDICE…
Non ho per nulla apprezzato il modo in cui Marotta e Allegri si sono vicendevolmente smentiti a proposito della vicenda Draxler. I fatti: prima della partita l’AD dichiara ai microfoni di Mediaset che la trattativa per arrivare a Draxler non è mai concretamente esistita ed è stata pompata dagli organi di informazioni (su questo punto è nata una piccola discussione con Paolo Bargiggia), poi dopo il fischio finale Allegri racconta che l’affare era in dirittura d’arrivo ma che sono stati il giocatore e lo Schalke 04 a tirarsi indietro. Lasciando stare la simpatia o l’antipatia che ciascuno può nutrire nei confronti di Marotta, Allegri o persino Bargiggia, direi che qui il problema è un altro: quella dell’allenatore e dell’amministratore delegato che si contraddicono tra di loro in diretta televisiva non è che sia esattamente un’immagine positiva dal punto di vista della comunicazione…

…E POI ARRIVA HERNANES!
Chiuso il mercato, la Juventus ha trovato il suo trequartista: è Hernanes, acquistato dall’Inter per 11 milioni di euro. Sulla vicenda mi permetto di fare due semplici considerazioni:
  1. il problema non è tanto Hernanes in sé (da adesso in poi conterà il suo rendimento nei prossimi mesi), quanto il fatto che arrivi come una soluzione di ripiego nelle ultime ore di mercato dopo che si sono persi mesi ad inseguire tutt’altro tipo di giocatori; come dire che il problema non è il risultato, ma il modo in cui ad esso si è giunti…
  2. pochi minuti dopo il fischio finale di Roma-Juventus ho scritto le seguenti parole sulla mia pagina Facebook: “Sul mercato dico solo questo, visto che al termine mancano poco più di 24 ore: si eviti di comprare tanto per comprare”; bene, se l’acquisto di Mario Lemina dal Marsiglia non mi fa tornare in mente queste parole (un innesto a centrocampo serviva, specie se in un’eventuale prossima situazione di emergenza dovesse essere nuovamente necessario schierare il buon Padoin nel ruolo di regista), non posso dire la stessa cosa a proposito dell’acquisto di Hernanes…
  3. non che sia una novità (anzi!), ma definire osceno lo spettacolo che hanno offerto tutte quelle persone che hanno approfittato dell’affare Hernanes per vomitare sui social network insulti d’ogni genere e razza nei confronti della società Juventus è solo un pallido eufemismo; e ho parlato, si badi bene, di insulti e non di critiche circostanziate come quelle mosse in questa sede o contenute, per esempio, in questo bell’articolo scritto sul suo blog dall’amico Giuseppe Simone…

CHAMPIONS LEAGUE: SORTEGGIO POCO BENEVOLO. EPPURE…
Manchester City, Siviglia e Borussia Moenchengladbach: queste le avversarie della Juventus nella fase a gironi della prossima Champions League. Di sicuro quello uscito dall’urna di Nyon è uno dei gironi peggiori che potessero capitare, nonché il più difficile degli ultimi anni alla luce della caratura degli avversari; senza contare che la sfida contro gli andalusi, detentori delle ultime due edizioni dell’Europa League, vedrà l’incrocio tra i bianconeri e quel Fernando Llorente rimasto nel cuore dei tifosi (e delle tifose!) bianconere dopo due anni di gol e trofei portati in Corso Galileo Ferraris. Eppure, nonostante il pessimismo dilagante, un girone così difficile potrebbe nascondere un aspetto positivo: di sicuro, avendo di fronte avversari del genere, nelle sei gare del girone nessun giocatore juventino potrà entrare in campo convinto che la vittoria sia agevole o, peggio ancora, scontata; del resto non è forse in questo modo che due stagioni fa si sono persi ben quattro punti al cospetto di Copenaghen e Galatasaray (non esattamente due corazzate inaffondabili) per poi ridursi a giocarsi tutto nella balorda due giorni di Istanbul? E non è sempre ragionando in questo modo che tre stagioni fa arrivò il pareggio (acciuffato grazie ad un guizzo Vucinic nel finale…) contro il Nordsjaelland che rischiò di compromettere il passaggio del turno della Juventus dell’allora squalificato Antonio Conte? Naturalmente tutti questi discorsi potranno essere suffragati o, viceversa, vanificati unicamente dai verdetti che emetterà il campo. Per cui, se qualcuno associa alle righe precedenti le equazioni “girone facile sulla carta = eliminazione” e “girone difficile sulla carta = qualificazione certa”, sarà bene che torni quanto prima sul pianeta Terra…

IL RESTO DELLA GIORNATA
BOLOGNA-SASSUOLO 1-0
(sabato, ore 18)
Floro Flores (S)
MILAN-EMPOLI 2-1
(sabato, ore 20.45)
Bacca (M), Saponara (E), Luiz Adriano (M)
ATALANTA-FROSINONE 2-0
Stendardo, A. Gomez (A)
CARPI-INTER 1-2
Jovetic (I), Di Gaudio (C), Jovetic (I)
CHIEVO-LAZIO 4-0
Meggiorini, Paloschi, Birsa, Paloschi (C)
GENOA-VERONA 2-0
Pavoletti, Gakpe (G)
NAPOLI-SAMPDORIA 2-2
Higuaìn 2 (N), Eder 2 (S)
TORINO-FIORENTINA 3-1
Marcos Alonso (F), Moretti, Quagliarella, Baselli (T)
UDINESE-PALERMO 0-1
Rigoni (P)

LA CLASSIFICA
Chievo, Torino, Inter, Sassuolo, Palermo 6 - Sampdoria, Roma 4 - Atalanta, Genoa, Fiorentina, Udinese, Milan, Lazio 3 - Napoli, Verona 1 - Bologna, Juventus, Empoli, Frosinone, Carpi 0

A BUON(I) INTENDITOR(I)…
Concludo ribadendo un concetto più volte espresso in passato, ma che forse è bene ripetere chiaramente: non obbligo nessuno a leggermi qui e sui social network. Se ciò che scrivo urta la sensibilità di qualcuno non è certo un mio problema e non mi offendo se questo qualcuno ritiene sia il caso di leggere qualcos’altro. “A buon(i) intenditor(i) poche parole”, diceva il filosofo…

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