sabato 8 settembre 2012

Siamo...RIGOROSI!

Il campionato è in pausa per gli impegni delle varie Nazionali nelle qualificazioni mondiali e ripartirà domenica prossima con la terza giornata.

A "bocce ferme", dunque, diventa possibile analizzare un aspetto che ha molto fatto discutere nelle due giornate di campionato fin qui disputate (e che, quasi certamente, farà discutere per tutte le 36 rimanenti): i rigori, quelli esistenti non dati e quelli inesistenti dati.

Come spesso accade quando le polemiche riguardano i tiri dal dischetto, nell'occhio del ciclone è finita la Juventus; la quale, dopo le roventi polemiche post-Supercoppa, si è vista assegnare due calci di rigori alquanto dubbi nelle partite contro Parma e Udinese. Il penalty contro gli emiliani è scaturito da un fallo del portiere Mirante su Lichtsteiner: il fallo c'era, ma l'azione andava fermata per la posizione irregolare del terzino svizzero al momento del passaggio di Vucinic. Quello concesso contro i friulani, invece, è derivato da un presunto fallo del portiere Brkic, poi espulso, su Giovinco: anche in questo caso il fallo c'era, ma a commetterlo non è stato il portiere slavo bensì il difensore Danilo. Più che di rigori inesistenti, dunque, bisognerebbe parlare di valutazioni sbagliate (in un caso non è stato visto un fuorigioco, nell'altro è stato sanzionato il calciatore sbagliato). Ma sugli altri campi le cose sono andate meglio? Non esattamente...

Pescara-Inter, prima giornata. La squadra di Stramaccioni vince con un secco 3-0 (firmato da Sneijder, Milito e Coutinho), ma sullo 0-0 l'arbitro non concede un rigore piuttosto evidente agli abruzzesi per fallo di Zanetti ai danni di Weiss.

Palermo-Napoli, sempre prima giornata. Come l'Inter sopra citata, anche i partenopei vincono per 3-0 in Sicilia (reti di Hamsik, Maggio e Cavani), ma sull'1-0 il Palermo non si vede accordato un rigore per fallo di Maggio sul difensore rosanero Cetto.

Bologna-Milan, seconda giornata. Il Milan vince per 3-1 grazie alla tripletta del nuovo acquisto Pazzini (Diamanti il marcatore rossoblu), ma il primo gol nasce da un rigore concesso per un'inesistente fallo di Cherubin ai danni dell'ex attaccante dell'Inter, che si tuffa platealmente; curioso che la simulazione di Pazzini sia avvenuta nello stesso stadio in cui avvenne la simulazione di Krasic due anni fa, con la crocifissione mediatica che ne seguì.

I commenti principali a questi episodi da parte delle tifoserie interessate sono stati prevalentemente i seguenti: "Ma parlate proprio voi con tutti i favori che avete avuto tra Supercoppa e campionato?", oppure "Con o senza rigori i punteggi finali non cambiavano". Proviamo allora a ragionare secondo questi due filoni di pensiero. In Supercoppa la Juventus ha avuto a favore un rigore magari non lampante, ma il fallo di Fernandez ai danni di Vucinic c'era (il difensore argentino tocca il piede d'appoggio del centravanti montenegrino); inoltre, nel primo tempo il tanto vituperato signor Mazzoleni non aveva concesso un rigore abbastanza evidente ai bianconeri per fallo di Britos ai danni di Matri e nella ripresa le espulsioni di Zuniga, Pandev, Dossena e Mazzarri (cui avrebbe dovuto aggiungersi quella di Behrami, cui è stata risparmiata la seconda ammonizione) sono state frutto unicamente dei nervi fragili della squadra parntenopea. In campionato, al netto dei due "rigori incriminati", le partite sarebbero finite rispettivamente 1-0 e 3-1, e nessuno dimentichi i rigori non concessi alla Juventus lo scorso anno (contro Siena e Parma, tanto per citare i casi più eclatanti) e i tanti inesistenti concessi al Milan (i tuffi di Boateng contro Siena e Inter, ad esempio) o quello non fischiato al Bologna per un netto fallo di mano di Seedorf (il quale, davanti alle immagini, ebbe persino il coraggio di dire che aveva toccato il pallone con la spalla).

Ragionamenti troppo impegnativi? Non credo...

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