domenica 23 settembre 2012

Stavolta il turn-over ha funzionato


Dopo l'ottima prova offerta in Champions contro il Chelsea, la Juventus centra la quarta vittoria in altrettante gare di campionato battendo la "bestia nera" (per citare le statistiche e lo stesso Massimo Carrera) Chievo con un 2-0 maturato nel secondo tempo grazie alla doppietta di uno scatenato Fabio Quagliarella.

Al di là del gioco espresso (Buffon praticamente inoperoso, mentre dall'altra parte Sorrentino a momenti parava anche i granelli di polvere), l'osservato speciale è stato il turn-over operato dalla coppia Conte-Carrera: turn-over che domenica scorsa a Genova non aveva pienamente convinto e che oggi era una scelta quasi obbligata, visto il doppio impegno ravvicinato con Fiorentina (martedì) e Roma (sabato) in campionato e con lo Shakhtar Donetsk in Champions League.

In difesa ha riposato l'onnipresente Barzagli, sostituito da Lucio. Il brasiliano, che nel pre-campionato e in Supercoppa non aveva pienamente convinto e che in campionato non aveva potuto esordire a causa di un infortunio, ha disputato una gara generosa e di sostanza, mettendo la sua professionalità e la sua esperienza al servizio della causa bianconera; una risorsa in più anche in ottica Champions, dove l'esperienza precedentemente citata può spesso rivelarsi un'arma in più.

Sulla fascia destra è stato impiegato Isla, che ha potuto esordire dal primo minuto in bianconero. Il cileno, reduce dall'infortunio al ginocchio dello scorso febbraio e da un buon finale di partita a Londra (suo l'assist per la conclusione di Quagliarella che per poco non è valsa il 3-2), è apparso in un complessivo ritardo di condizione; un ritardo probabilmente messo in conto dal mister data la lunga inattività, ma superato il quale Mauricio potrà legittimamente giocarsi alla pari con Lichtsteiner una maglia da titolare in quel ruolo.

Il giocatore sicuramente più atteso era sicuramente Paul Pogba. Il suo impiego ha risposto all'esigenza di far tirare il fiato ad Andrea Pirlo: il regista bresciano, infatti, era parso in debito d'ossigeno sia a Genova che a Londra ed è un elemento la cui importanza è tale da costringere Conte e Carrera a dosarne l'impiego. Ben inteso, Pogba non ha i piedi di Pirlo e neanche la sua visione di gioco: il suo ruolo da "frangiflutti" davanti alla difesa ha però aggiunto sostanza al centrocampo e ha permesso a Bonucci di svolgere più agevolmente il proprio compito di "regista arretrato". In prospettiva Pogba è sicuramente una risorsa in più, da sfruttare all'occorrenza.

In avanti è stata la volta di Fabio Quagliarella, promosso titolare dopo aver segnato un gol e averne sfiorato un secondo a Londra mercoledì sera. Contro il Chievo Fabio ha sfiorato in un paio di occasioni la rete, ma a negarglielo sono state l'imprecisione e la serata di grazia di Sorrentino; poi nella ripresa il terribile uno-due che ha steso la squadra di Di Carlo, prima con una semi-rovesciata degna del suo miglior repertorio e poi con un movimento pregevole su assist di Asamoah. Una doppietta che gli consente di iniziare a scalare le gerarchie dell'attacco bianconero, e quasi viene da pensare a cosa avrebbe potuto combinare nell'ultimo anno e mezzo se quel maledetto 6 gennaio 2011 il suo ginocchio non avesse fatto "crac" contro il Parma...

Una citazione la merita anche Nicklas Bendtner, subentrato nel finale proprio all'eroe di giornata. I pochi minuti concessigli da Carrera, unitamente al risultato già "in cassaforte", non gli hanno concesso di lasciare il segno sulla partita; resta comunque l'impressione di un ragazzo che, pur consapevole di dover lavorare sodo per "scalare" le gerarchie dell'attacco bianconero, ha voglia di giocarsi le sue carte e ha già riscosso la simpatia del pubblico bianconero, come dimostrano gli applausi dello "Juventus Stadium" che hanno accompagnato il suo debutto.

A questo punto la Juventus può guardare con serenità ai risultati di Napoli e Lazio, in attesa dell'insidioso trittico della settimana alle porte

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