martedì 2 ottobre 2012

Juventus-Shakhtar 1-1: storia di un passo indietro


Era una gara che bisognava a tutti i costi vincere, alla fine è stata una gara che per miracolo non è stata persa: questa, in poche parole, la storia di Juventus-Shakhtar.

Posto che la squadra di Lucescu, sicuramente dotata di maggior esperienza internazionale rispetto alla truppa di Conte/Carrera, ha messo in luce una grande organizzazione e sul piano del gioco è stata superiore alla Juventus, era lecito aspettarsi molto di più dalla squadra bianconera. Gli ucraini hanno preso immediatamente in mano il pallino del gioco, chiudendo gli spazi e sfruttando la rapidità dei propri giocatori avanzati (quel William ha creato costante scompiglio nella retroguardia juventina) e trovando la rete con una discreta dose di fortuna, visto che la conclusione vincente di Texeira è giunta al termine di un doppio rimpallo in area. E fortuna che Leonardo Bonucci ha trovato il gol appena due minuti dopo, sfiorando poco prima dell'intervallo la doppietta.

Nella ripresa la Juventus è parsa più reattiva, ma priva della lucidità e della precisione necessarie per poter sopraffare un avversario che è riuscito a non soffrire più di tanto il timido ritorno degli avversari e che ha sfiorato il gol in due occasioni, ma il palo prima e la traversa poi hanno salvato Buffon da sicura capitolazione. Nella Juventus le note più stonate sono state sicuramente gli attaccanti: Vucinic è sembrato un turista in vacanza, o qualcosa di molto simile, mentre Matri non ha inciso e ha spedito in curva l'unico pallone buono ricevuto, recapitatogli da un Giovinco volenteroso ma inconcludente come gli altri compagni d'attacco; tutto questo a dimostrazione del fatto che, in campo europeo, avere in rosa un bomber da 20 reti a stagione serve come il pane.

Adesso l'attenzione è tutta per la sfida di domenica a Siena, ultima prima della sosta per gli impegni delle Nazionali; per quanto concerne invece la Champions, la prossima avversaria sarà il Nordsjaelland; un avversario non irresistibile, ma in Danimarca fare 3 punti è d'obbligo per non rischiare di compromettere seriamente il cammino europeo...

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