martedì 16 dicembre 2014

DIARIO DI BORDO/21 - Juventus-Sampdoria 1-1 (Serie A, 15a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-SAMPDORIA 1-1 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Evra (J) al 12'pt, Gabbiadini (S) al 6'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Ogbonna, Evra; Vidal, Marchisio, Pogba; Pereyra (33'st Coman); Tevez (43'st Giovinco), Morata (26'st Llorente). Allenatore: Allegri
SAMPDORIA (4-3-1-2): Romero; Cacciatore, Gastaldello, Romagnoli, Regini; Rizzo, Palombo, Obiang (38'st Duncan); Krsticic (1'st Gabbiadini); Eder, Okaka (28'st Bergessio). Allenatore: Mihajlovic
ARBITRO: Doveri di Roma 1

LA PARTITA
Si ferma a 25 il numero di vittorie casalinghe consecutive della Juventus, fermata domenica sull'1-1 dalla Sampdoria di Mihajlovic. I bianconeri partono fortissimo e al 12' passano in vantaggio grazie al primo gol italiano di Patrice Evra, bravo a correggere in rete di testa un calcio d'angolo battuto da Marchisio; la Sampdoria del primo tempo è la brutta (bruttissima!) copia della squadra ammirata in questo primo scorcio di campionato e così nell'intervallo Mihajlovic sostituisce l'impalpabile Krsticic con Gabbiadini (giocatore in comproprietà proprio con la Juventus e in procinto di trasferirsi al Napoli). E così al 6', dopo che in precedenza la Juventus aveva mancato il gol del raddoppio con Pereyra, proprio l'ex atalantino regala il pareggio ai blucerchiati con una conclusione precisa che trova l'angolino basso alla destra di Buffon; l'inerzia del match, a questo punto, cambia radicalmente e al 39' ci vuole un miracolo di Buffon per impedire che un'altra conclusione di Gabbiadini, deviata con la schiena da Ogbonna, regali la vittoria agli ospiti. Con questo risultato i bianconeri, che giovedì saranno di scena a Cagliari e lunedì sfideranno il Napoli in Supercoppa, vedono ridursi ad un solo punto il vantaggio nei confronti della Roma, vittoriosa per 1-0 contro il Genoa tra le polemiche.

SI RESTA FERMI A 25
Era l'11 maggio 2013 quando la Juventus di Antonio Conte, laureatasi campione d'Italia una settimana prima grazie all'1-0 contro il Palermo, pareggiò per 1-1 in casa contro il Cagliari grazie ai gol segnati da Ibarbo e Vucinic. Da allora i bianconeri hanno inanellato 25 successi consecutivi in campionato: una serie impressionante, interrottasi tuttavia con il pareggio di domenica contro quella Sampdoria che era stata l'ultima squadra ad espugnare lo Juventus Stadium il 6 gennaio 2013 con il 2-1 firmato dalla doppietta di Mauro Icardi dopo l'iniziale vantaggio bianconero firmato da Giovinco su calcio di rigore

UNA JUVENTUS DOUBLE FACE
Ricordate quale era stato il limite della prima Juventus di Conte, che pure era riuscita a vincere lo scudetto senza perdere una sola partita? Quello di pareggiare partite dominate interamente o in larga parte. Questo è quello che è successo anche domenica alla formazione di Allegri, che ha avuto il pallino del gioco in mano per 45 minuti senza però chiudere i conti e pagando per questo dazio nella ripresa, quando Mihajlovic ha cambiato l'assetto della propria formazione passando da uno sterile 4-3-1-2 ad un 4-3-3 puro

EVRA: GOL E DISATTENZIONE
L'espressione migliore della Juventus double face descritta al punto precedente è sicuramente Patrice Evra, che prima ha siglato il gol del vantaggio bianconero staccando benissimo di testa sugli sviluppi di un corner battuto da Marchisio e poi ha sbagliato la chiusura su Gabbiadini in occasione del pareggio doriano (anche se Gabbiadini è stato comunque bravissimo nell'indovinare la conclusione vincente)

CARO ARTURO, NON CI SIAMO!
Riportato a centrocampo con l'avanzamento di Pereyra dietro le punte, Arturo Vidal non ha nuovamente convinto: una prestazione decisamente opaca, con tanto di espulsione rischiata nel finale per un brutto fallo su Duncan non sanzionato con il secondo giallo dall'arbitro Doveri. Oggi alcuni giornali riportano la notizia di una possibile panchina del cileno a Cagliari e questa, tutto sommato, rischia persino di essere una buona notizia...

TEVEZ EGOISTA, MORATA NON PERVENUTO
Gli attaccanti scelti da Allegri per questa partita erano stati Carlos Tevez e Alvaro Morata. L'argentino è stato autore di una prova tutt'altro che convincente, ma gli va comunque riconosciuta l'attenuante rappresentata da un utilizzo pressochè ininterrotto da un mese e mezzo a questa parte (le uniche due partite in cui l'Apache era partito dalla panchina erano state quelle di Empoli e di Firenze); lo spagnolo, che non giocava titolare dalla partita di Champions League contro l'Olympiakos a Torino, ha deluso le aspettative ed è stato poco efficace in fase di conclusione

SAN GIGI DA CARRARA
Se oggi su questo blog si sta commentando un pareggio e non una sconfitta il merito è di Gianluigi Buffon e della strepitosa parata compiuta in occasione della conclusione da fuori di Gabbiadini deviata involontariamente da Ogbonna

DEMERITI JUVENTINI E MERITI DORIANI
I demeriti della Juventus, tuttavia, non devono far passare in secondo piano i meriti della Sampdoria: i blucerchiati, dopo un primo tempo orribile, nella ripresa hanno cambiato assetto e ritmo sfiorando l'impresa con la conclusione di Gabbiadini miracolosamente respinta da Buffon. La formazione di Mihajlovic conferma in tal modo di essere la rivelazione di questo campionato, come già si era visto in occasione dei pareggi ottenuti contro Roma e Napoli

GABBIADINI: SICURI DI VOLERLO LASCIAR ANDARE A NAPOLI?
Come detto in precedenza, Manolo Gabbiadini ha vestito i panni del man of the match: subentrato nella ripresa a Krsticic, l'ex atalantino ha siglato il gol del pareggio e si è visto negare la doppietta da una grande parata di quel mostro sacro chiamato Buffon. Proprio sicuri che sia il caso di lasciarlo partire per Napoli?

BIANCONERI vs. BLUCERCHIATI? NON DIREI PROPRIO!
La Juventus è scesa in campo con la seconda maglia, di colore blu, mentre la Sampdoria ha optato per il rosso della terza divisa di gioco: alla luce di questo, non credete sia inappropriato parlare della partita di domenica utilizzando i termini "bianconeri" e "blucerchiati"?

IL CALCIO D'ANGOLO? LASCIATE PERDERE, CHE E' MEGLIO...
Naturalmente il popolo anti-juventino, costantemente alla ricerca di argomenti per far della cagnara, si è stracciato le vesti perchè Marchisio avrebbe battuto il calcio d'angolo da cui è nato il gol di Evra con il pallone leggermente fuori dalla lunetta preposta. Vorrei però sapere se lorsignori hanno da ridire sul fatto che il 99% dei calci d'angolo del campionato vengono battuti in questo modo (persino il gol di Muntari, al quale ogni tanto i milanisti si appellano ancora, fu battuto in questa maniera!). Anzi no, non vorrei saperlo perchè lo so già...

CHIUDERE COME SI DEVE UN ANNO STRAORDINARIO
Vincere contro il Cagliari e aggiudicarsi la Supercoppa nel match di lunedì a Doha contro il Napoli sarà il modo migliore per chiudere un 2014 che per la Juventus è stato strepitoso con il terzo scudetto consecutivo dell'era Conte conquistato alla cifra siderale di 102 punti. Tanto in Sardegna quanto (soprattutto!) in Qatar servirà una squadra concentrata e decisa a dare il massimo contro avversari che ovviamente venderanno cara la pelle; senza contare che all'ombra del Vesuvio le partite contro la Juventus sono sempre sentite in maniera particolare (e sai che novità!) e la gara di Supercoppa è vista, se non come l'ultima spiaggia per salvare la stagione, come qualcosa che ad essa somiglia parecchio...

NO COMMENT
Contrariamente a quanto fatto dopo Juventus-Atletico Madrid e in altre circostanze, stavolta ho deciso di non soffermarmi a commentare certe disquisizioni vagamente lunari fatte da qualche espertone della domenica dopo la partita di ieri. Le ragioni sono due: da un lato non mi va di ripetere sempre le stesse cose, dall'altro ho cose ben più serie di cui occuparmi e quindi passo oltre...

SU GENOA-ROMA LA PENSO COSI'...
Ecco cosa penso degli episodi accaduti durante Genoa-Roma:
  1. il rigore per i giallorossi c'era, ma il portiere del Genoa non andava espulso perchè la presenza di Burdisso e De Maio nei pressi della linea di porta rende inesistente la chiara occasione da gol;
  2. l'arbitro Banti ha gestito malissimo tanto alcuni provvedimenti tecnici (il mani di Yanga-Mbiwa non è stato sanzionato, mentre quello successivo di Perotti sì) quanto alcuni provvedimenti disciplinari;
  3. sfido chiunque a prendere una decisione come quella dell'annullamento del gol del Genoa nello spazio di pochi secondi e senza possibilità di replay;
  4. quando Garcia, intervistato durante Stadio Sprint su Rai2, sostiene che si dovrebbe parlare di calcio anzichè di episodi arbitrali dice una cosa teoricamente condivisibile, ma vorrei anche che il mister mi spiegasse per quale ragione questa linea di pensiero vale in alcuni casi e non in altri;
  5. è davvero comico il fatto che chi, a suo tempo, titolò a caratteri cubitali "Campionato falsato" oggi venga a spiegarci che è tutto normale e che, invece, la Roma a quest'ora sarebbe prima se non fosse stato per quanto avvenuto allo Juventus Stadium;
  6. il sito CanaleGenoa.it ha smesso di dare notizie per tutto il pomeriggio e la serata di ieri in segno di protesta, a dimostrazione di come esista qualche sperduto angolo dell'orbe terracqueo capace di indignarsi anche quando i favori arbitrali non riguardano la Juventus e questo, condivisibile o meno che sia, almeno è un modo di fare coerente;
  7. fanno un po' sorridere le parole pronunciate nel post-gara da Preziosi, specie se si tiene conto di certi fatti che in anni passati hanno visto protagonista il patron genoano;
  8. Rudi Garcia squalificato per due giornate per aver tentato di colpire con uno schiaffo il responsabile degli steward in servizio allo stadio di Genova (il quale ha anche dichiarato di aver ricevuto uno sputo da un "signore con addosso la tuta della Roma"), Josè Holebas squalificato per un turno per aver mostrato il dito medio al pubblico di fede genoana: e meno male che qualcuno dei personaggi qui elencati invoca l'abbassamento dei toni...
DEMOCRATICAMENTE BLOCCATO
Scrivendo di calcio e avendo idee piuttosto marcate, a volte mi capita di beccare insulti sui social network da parte di fini intellettuali usciti direttamente dall'Accademia della Crusca: una cosa sgradevole, ma che fa parte del gioco e con la quale chiunque ambisca a svolgere questo mestiere deve fare i conti. Tuttavia, poichè so quanto ricevere gli insulti sia sgradevole, cerco sempre di mantenere un buon livello di educazione quando sui social network di cui sopra mi ritrovo a discutere di calcio con giornalisti infinitamente più importanti e navigati di me perchè penso che sia legittimo avere idee differenti, ma che al tempo stesso dal concetto di buona educazione (che quelle due splendide persone che sono i miei genitori, vivaddio, mi hanno insegnato) non si possa e non si debba mai prescindere. Qualche giorno fa, tuttavia, tre illustri opinion leaders della stampa sportiva italiana mi hanno bloccato perchè pare che non abbiano apprezzato le mie idee differenti dalle loro ed espresse educatamente, anche se con quel pizzico di ironia pungente che spesso mi capita di utilizzare. E il bello è che una volta sì e l'altra pure almeno due di loro amano definirsi "persone aperte al dialogo". Chi sono costoro? Vi do tre aiutini (uno per parte): il primo dirige un giornale che il 6 ottobre, all'indomani di Juventus-Roma, è uscito con un titolo di prima pagina che era uno strepitoso inno alla moderazione e all'abbassamento dei toni; il secondo è un giornalista i cui pronostici azzeccati hanno la stessa frequenza dei congiuntivi pronunciati in maniera corretta da Di Pietro; il terzo è un giornalista che un anno fa paragonò l'Inter di Mazzarri alla prima Juventus di Conte e che poi, dopo un po' di tempo, scrisse un tweet di una moderazione sconfinata che recitava "Voi juventini siete solo incivili". Vediamo un po' se indovinate di chi sto parlando...

TAVECCHIO, LOTITO, FERRERO: TRE PESI, TRE MISURE E UN SOLO CAOS!
Ieri la Federazione ha inflitto 3 mesi di inibizione al presidente della Sampdoria Massimo Ferrero per aver chiamato "filippino" Erick Thohir lo scorso 26 ottobre nel corso della trasmissione Stadio Sprint su Rai2; trattasi, per la cronaca, della stessa Federazione che non ha preso provvedimenti nei confronti del suo presidente Carlo Tavecchio per la storia delle banane (provvedimenti che invece hanno preso tanto l'UEFA quanto la FIFA) di cui tanto si è parlato durante l'ultima estate e che ha impedito a Beppe Marotta di querelare Claudio Lotito per la famosa frase "Con un occhio gioca a biliardo e con l'altro segna i punti!" limitandosi per questo a punire il patron della Lazio con una multa che definire irrisoria è un eufemismo. A questo punto sorgono spontanee tre semplici considerazioni:

  1. per me quella di Ferrero non è una frase offensiva, ma una gaffe grossolana tipica dello stile naif del personaggio (fermo restando che, a mio avviso, un presidente dovrebbe stare decisamente più attento a questi aspetti);
  2. al caso Ferrero, al caso Tavecchio e al caso Lotito sono stati applicati tre metri di giudizio differenti e allora, a prescindere dalle opinioni personali, sarebbe bene che qualcuno spiegasse quale di questi tre metri di giudizio è quello giusto;
  3. a differenza di molti, non sono scandalizzato o sorpreso nè dal mancato provvedimento preso dalla FIGC nei confronti di Tavecchio (ve lo immaginate un dipendente che prende un provvedimento nei confronti del suo datore di lavoro?) nè dall'irrisoria sanzione comminata a Lotito...

CARO MACALLI, PARLARE D'ALTRO NON PAGA
Dopo aver guadagnato l'attenzione mediatica per i suoi attacchi virulenti nei confronti di Andrea Agnelli, colpevole semplicemente di sostenere la candidatura di Demetrio Albertini contro quella di Carlo Tavecchio, ieri Mario Macalli ha ricevuto uno smacco di non poco conto in quel di Firenze: l'assemblea della Lega Pro, infatti, ha bocciato il bilancio della stagione 2013/14 e ben 40 società sulle 69 che hanno preso parte al terzo campionato calcistico nazionale nella scorsa stagione hanno votato contro. Lo scenario naturale, in una situazione del genere, sarebbe quello delle dimissioni di Macalli e di nuove elezioni per eleggerne il successore, anche se ieri il diretto interessato ha fatto sapere di non aver alcuna intenzione di abbandonare lo scranno su cui è seduto "solo" dal 1997: e del resto è noto che in Italia lo sport delle dimissioni sia di gran lunga il meno praticato...

OTTO ANNI SENZA ALE E RICKY...
Chiudo rivolgendo un pensiero all'ottavo anniversario della tragedia che il 15 dicembre 2006 pose fine alle vite di Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, rispettivamente centrocampista e portiere della formazione Berretti della Juventus: i due, terminato l'allenamento, stavano raccogliendo dei palloni nel centro sportivo di Vinovo e ad un certo punto scivolarono in un laghetto artificiale annegandovi. Ovunque voi siate, cari ragazzi, sappiate che nessuno vi ha dimenticati. Possiate riposare in pace!

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