lunedì 22 aprile 2013

Juventus-Milan: le impressioni del giorno dopo


E' bastato un calcio di rigore trasformato da Arturo Vidal (terzo gol in due partite, dopo la doppietta rifilata alla Lazio lunedì scorso) per consentire alla Juventus di battere il Milan nel posticipo della 33a giornata di campionato: i bianconeri mantengono così il distacco di 11 punti nei confronti del Napoli e si portano alla distanza siderale di 18 punti dai rossoneri (che, soltanto un anno fa, erano lì a giocarsi lo scudetto con la squadra di Antonio Conte). Adesso i bianconeri potrebbero laurearsi Campioni d'Italia già domenica prossima, a patto che il Napoli non vinca a Pescara: tuttavia, considerato che gli abruzzesi sono ultimi in classifica e quasi condannati al ritorno in Serie B, è più ragionevole pensare che la data del trionfo possa essere il 5 maggio (toh!!), data in cui la Juventus riceverà in casa il Palermo.
Detto questo, è bene fare una serie di considerazioni riguardo la partita di ieri sera

1. Non è stata affatto una bella partita: da una parte c'era una Juventus che ha voluto chiaramente tirare il fiato e che è mancata in alcuni suoi elementi, dall'altra c'era un Milan che più di così non poteva davvero fare. Le ragioni della prova opaca dei rossoneri (di quella dei bianconeri si parlerà nei punti successivi) sono da un lato l'assenza di Balotelli, che ad oggi è l'attaccante più in forma a disposizione di Allegri, dall'altro la stanchezza dopo la grande rincorsa che, a cavallo tra novembre e marzo, ha portato il Milan dalle ultime posizioni alla terza. Una brutta partita, dunque, decisa da un episodio, ovvero il calcio di rigore gentilmente concesso dalla premiata ditta Abate-Amelia: il primo si è addormentato sul lancio di Pirlo per Asamoah, mentre il secondo ha travolto il ghanese lanciato in porta; e dire che in questi anni ci si era abituati a vedere certi regali riservati unicamente all'Inter (Milito ha ringraziato in tanti derby di un passato abbastanza recente)...

2. Verso la metà del primo tempo Antonio Conte ha cambiato l'assetto tattico della squadra, convertendo il 3-5-1-1 di partenza in un più compatto 4-4-1-1: il risultato di ciò è stato l'abbassamento di Lichtsteiner, che pure nei primi minuti aveva mostrato un buon piglio, e l'allargamento di Vidal a destra con conseguente esclusione del cileno dal vivo della manovra. Una mossa fatta per contrastare il gioco del Milan, i cui attaccanti tendevano ad allargare le maglie della difesa bianconera, ma che ha finito per disinnescare quello della Juventus; probabilmente era una soluzione che poteva essere utilizzata contro il Bayern, visto che Ribery e Robben hanno seminato ben più pericoli di quelli seminati ieri da Robinho ed El-Shaarawy

3. Tra le note negative di ieri sera ci sono sicuramente Claudio Marchisio e Mirko Vucinic: il primo, alle prese con la tonsillite, sta attraversando un periodo di forma complessivamente negativo; il secondo, già sacrificato da un modulo che lo costringe a lavorare per favorire gli inserimenti dei centrocampisti, ieri è stato capace di sbagliare tutti i palloni avuti a disposizione. Nonostante questo lo stadio intero gli ha tributato un applauso quando Conte l'ha richiamato in panchina per inserire Quagliarella

4. Forse per la prima volta da quando è arrivato in bianconero, Paul Pogba ha dovuto giocare una partita di sola quantità: più che per gli inserimenti e per le conclusioni dalla distanza, infatti, il francese si è distinto per un costante lavoro di interdizione in mezzo al campo; non è un caso che quasi tutti i palloni transitati nella sua zona sono stati preda delle sue lunghe leve. Un "Pogba operaio"? Diciamo pure così, va...

Archiviata la parte relativa a quanto avvenuto in campo, concentriamoci adesso sugli aspetti che riguardano l'extra-campo; e qui, lo premetto subito, di carne al fuoco ce n'è davvero tanta...

5. Intervistato sul suo futuro, Massimiliano Allegri ha glissato in maniera decisa: che il tecnico livornese abbia davvero paura di perdere il terzo posto, e con esso il suo ruolo da allenatore del Milan? Chissà, intanto da Roma rimbalzano voci di contatti fra lo stesso Allegri e Baldini...Staremo a vedere, ma intanto utilizzo un'espressione cara a Mourinho: "Non è problema mio!"

6. Le parole rilasciate a Sky dal portiere rossonero Amelia in merito al calcio di rigore che ha deciso la partita denotano in maniera lampante come gli arbitri rappresentino per i milanisti un problema psicologico: dopo due campionati passati a ricevere calci di rigore inesistenti a favore, ormai questi si sono convinti che siano inesistenti anche quelli che gli fischiano contro. Roba da interpellare Freud!

7. Anche all'andata la partita era stata brutta e decisa da un episodio, ma rispetto ad allora ci sono due differenze fondamentali: 1) il rigore che ha deciso la gara d'andata non c'era (il famoso "fallo d'ascella di Isla"...), mentre quello che ha deciso la gara di ieri era netto; 2) dopo il rigore trasformato da Robinho ci fu un'intervista di Buffon in cui il capitano della Juventus glissò sull'episodio e disse che questo non cancellava la prestazione negativa della Juventus, mentre ieri c'è stata l'intervista di Amelia citata al punto precedente. Come recitava quella canzone di Tiziano Ferro? Ah sì, "La differenza tra me e te"...

8. Nel dialetto delle mie parti dicesi "sfrecante" una persona che provoca gli altri con il preciso intento di far loro saltare i nervi. Bene, ieri sera posso dire di aver meritato a pieno titolo quest'etichetta: stuzzicare i milanisti che assistevano alla partita come avrebbero assistito ai funerali delle rispettive nonne è stato uno spettacolo bellissimo. Libidine pura, soprattutto quando i più temerari di loro hanno gridato al complotto in occasione del calcio di rigore che ha deciso la partita: per la serie "noi godiamo, essi rosicano"...

9. Per la serie "ride bene chi ride ultimo", ieri il supertifoso milanista Cristiano Ruiu (uno capace di far saltare i nervi persino ai suoi stessi tifosi, un autentico genio!) ha twittato prima della partita "Stasera in onda dalle 19 alle 24...Li muntariamo!"; a fine partita gli è arrivato il mio tweet di risposta "Noi invece vi BATTIAMO. Penso che vada bene lo stesso, no?". Come diceva Nanni Moretti in un suo vecchio film, "le parole sono importanti!"; anche i verbi in questo caso...

10. Complimenti a quei 10 imbecilli che hanno pensato bene di indirizzare "buu" razzisti nei confronti di Boateng durante il riscaldamento: se il 5 maggio la Juventus dovrà festeggiare in uno Stadium chiuso al pubblico, sapremo tutti a chi dare la colpa...

11. Sempre prima dell'inizio della partita, alcuni ultras della Curva Sud hanno esposto delle foto di Mario Balotelli con sotto la scritta "no al razzismo, sì al salto". Come dire che Balotelli viene preso di mira perchè antipatico e non perchè nero: complimenti per la chiarezza, ma forse averla anche durante tutti questi 4 anni non sarebbe stata una cattiva idea...

12. Sono curioso di vedere quale altra bizzarra statistica tirerà fuori il geometra Galliani dopo il risultato di ieri sera; d'altra parte, se il suo capo beneficia di leggi ad personam, volete che lui non utilizzi statistiche ad minchiam?

13. Il Milan superato dalla Fiorentina ed escluso dalla prossima Champions League: pensando alla spocchia di tanti soggetti che conosco, sarebbe uno scenario davvero bello da auspicare!

14. Per la serie "le belle notizie non arrivano mai da sole", arriva la voce che Moratti potrebbe confermare Andrea Stramaccioni come allenatore dell'Inter per la prossima stagione: se arrivassero anche le conferme di Branca e Fassone, il prossimo anno ci saranno risate assicurate sulla sponda "onesta" del Naviglio...

15. Io lo spumante ce l'ho in fresco e i bicchieri li ho comprati: adesso aspetto, come tutti i tifosi juventini, solo il momento in cui poter stappare la bottiglia!

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