martedì 16 aprile 2013

Lazio-Juventus: le impressioni del giorno dopo


Grazie ad una doppietta di Arturo Vidal nel primo tempo, la Juventus è riuscita ad espugnare l'Olimpico di Roma e a battere per 2-0 la Lazio di Petkovic; un risultato che, anche in ragione dell'1-1 di domenica sera tra Milan e Napoli, consente ai bianconeri di portare il vantaggio sui partenopei a 11 punti.
In attesa della sfida contro il Milan, e in attesa di poter finalmente stappare lo champagne, è bene fare alcune considerazioni su quanto visto ieri nella partita contro i biancocelesti

1. Qualcuno temeva (o sperava, dipende sempre dai punti di vista) che la delusione per l'eliminazione in Champions League potesse avere ripercussioni a livello psicologico sulla squadra di Conte, e invece la Juventus ha avuto sempre in mano il pallino del gioco ed è riuscita in un'impresa insolita in questa stagione: chiudere i conti già nel primo tempo; il tratto caratteristico della squadra bianconera, finora, era stato quello di far arrivare la vittoria prevalentemente nei secondi 45 minuti

2. La reazione della Lazio è consistita in sporadiche fiammate: nel primo tempo un "liscio" di Cana sugli sviluppi di un angolo di Ledesma e una punizione deviata di Candreva, mentre nella ripresa le uniche occasioni pericolose della squadra di Petkovic sono state un colpo di testa di Ciani sventato in angolo da un super Buffon e un colpo di testa completamente sbagliato di Kozak a due passi dalla porta; episodi di passaggio all'interno di un monologo quasi integrale della Juventus. Va detto, tuttavia, che il buon Petkovic ha dovuto fare i conti con le numerose assenze, soprattutto in difesa (ieri sera mancavano i quattro difensori titolari, ovvero Konko, Biava, Dias e Radu)

3. Ieri Conte ha proposto per la prima vera volta (l'unico precedente risaliva a Juventus-Lazio di Coppa Italia, ma quella era stata una scelta motivata esclusivamente dalle numerose assenze tra gli attaccanti bianconeri) il 3-5-1-1, con il solo Vucinic in avanti e Marchisio subito dietro di lui. Un modulo che da un lato ha esaltato le capacità di inserimento dei centrocampisti bianconeri (basti pensare, oltre ai due gol di Vidal, alle numerose occasioni create dagli inserimenti dello stesso Marchisio e di Pogba), ma dall'altro ha costretto Mirko Vucinic ad un lavoro di sponda che lo ha praticamente eclissato dalla manovra offensiva; se l'attaccante montenegrino sperava in una partita che lo riscattasse dalla prestazione anonima contro il Bayern, le sue aspettative sono state frustrate dalle ragioni tattiche

4. Dopo le fatiche dovute all'impegno in Coppa d'Africa, finalmente Kwadwo Asamoah è tornato a fornire una prestazione sufficiente sul piano dell'impegno e della corsa; stessa cosa non si può dire per Federico Peluso, sebbene l'ex atalantino abbia giocato nel ruolo di terzo di difesa che certo non ne esalta le qualità

Archiviato rapidamente il discorso relativo a quanto visto in campo, passiamo adesso ad analizzare gli aspetti collegati al rettangolo verde, ma che esulano da esso

5. A questo punto solo 7 punti separano i bianconeri dalla vittoria in campionato (per scaramanzia mi sono ripromesso di non utilizzare una certa parola che inizia per "s" in nessun mio articolo fino al momento in cui non ci sarà la certezza matematica): e allora mettetecela tutta, ragazzi! Ancora un piccolo sforzo e ci siamo...

6. Intorno al minuto 89, con il 2-0 ormai in cassaforte, le telecamere di Sky hanno ripreso Conte mentre urlava a Padoin la seguente frase: "Simone, dove c***o vai? Stai troppo alto!!". Episodio che basta da solo a giustificare l'ammirazione mista a venerazione che tutti noi juventini nutriamo nei confronti di questo allenatore; per quanto mi riguarda, posso dire che l'unico allenatore capace di farmi impazzire in questo modo era stato tale Lippi Marcello da Viareggio...

7. L'ultimo weekend ha registrato un clamoroso "down" del popolo anti-juventino: gli interisti erano alle prese con i tracolli della loro squadra e con i pianti di quell'allenatore che solo cinque mesi fa era ritenuto da più parti il "nuovo Mourinho" (caro Josè, perdonali perchè non sanno quello che dicono!!), mentre milanisti e napoletani erano impegnati a litigare per il secondo posto (e questi sono quelli vanno in giro a spiegare il concetto di "mentalità vincente", pensate un po'...); i romanisti e i fiorentini, invece, si stanno giocando l'ingresso in Europa League. Vederli sbavare rabbia contro la Juventus è una cosa che fa morire dalle risate, vederli così depressi suscita un sentimento molto vicino all'umana "pietas" di manzoniana memoria...

8. Sempre a proposito di quella cosa il cui nome inizia con la s, è un vero peccato che non poter avere la certezza matematica di vincerla nel derby che si giocherà in casa del Torino il 28. Volete mettere la soddisfazione di una Juventus che si laurea Campione d'Italia giocando in casa del Torino? Poco male, alla fine quello che conta è il risultato finale!

Nessun commento:

Posta un commento