giovedì 26 settembre 2013

Chievo-Juventus 1-2: qualche considerazione...


Faticando più del dovuto, la Juventus ha battuto il Chievo per 2-1, ha agganciato il Napoli (fermato sull'1-1 dal Sassuolo, che appena quattro giorni fa era stato asfaltato dall'Inter con un tennistico 0-7) e si è tenuta in scia della Roma capolista e vittoriosa sul campo della Sampdoria; il successo, tuttavia, non può mascherare alcune cose che non vanno nella squadra di Conte, la quale è riuscita nella non facile impresa di regalare il primo tempo ad una squadra (quella di Sannino) che non ha giocato esattamente un calcio spettacolare.
Ma procediamo con ordine e andiamo a sviluppare una per una le tematiche relative all'incontro del "Bentegodi"

Gigi, ma che mi combini? Chi mi conosce e mi legge sa bene come io sia sempre stato e sarò sempre uno strenuo difensore (non in senso calcistico, per sua fortuna!) di Gianluigi Buffon. Premesso questo, è evidente come la prestazione fornita ieri sera dal capitano della Juventus e della Nazionale sia totalmente indifendibile: ed è indifendibile non tanto per i due errori in sè (il primo ha portato al gol di Thereau, il secondo a quello annullato a Paloschi), quanto per il fatto che questi due errori siano stati frutto di una totale mancanza di concentrazione; basta vedere, del resto, l'aria di assoluta sufficienza con cui Gigi ha rinviato il pallone in occasione del gol di Thereau per capire che il problema non è la carta d'identità, ma la concentrazione assolutamente nulla. E questo, se possibile, è ancora peggio di un errore dovuto a riflessi non più ottimali...

La Isla non più bonita Tra i bocciati inappellabili dopo la partita di ieri c'è sicuramente Mauricio Isla, tanto timido nel saltare l'uomo quanto inconcludente nella fase di cross, al punto che ieri i due gol juventini sono nati da due traversoni effettuati da Pogba, ovvero uno che di professione fa il centrocampista (per quanto bravo, ma su questo punto tornerò a breve). Caro Mauricio, ricordati che alla fine della scorsa stagione questa tua inconcludenza ti portò ad essere la terza scelta di Conte sulla fascia destra, dietro persino a Padoin (e ho detto Padoin, non certo Maicon o Dani Alves!); e se l'anno scorso potevi avere l'attenuante dei postumi del grave infortunio patito a Udine, quest'anno quell'attenuante non c'è...

Peluso e il pallone che scotta Per la serie "Se Atene piange, Sparta non ride", se a destra la prestazione di Isla è stata decisamente negativa, a sinistra Federico Peluso non è che abbia particolarmente brillato: per avere la prova di quel che dico, si prendano gli ultimi cinque minuti del primo tempo e si guardi cosa avveniva ogni volta che il pallone finiva nei piedi dell'ex mancino dell'Atalanta; mi auguro che qualcuno a Vinovo tranquillizzi Peluso sul fatto che il pallone non scotta e non morde, e che se si tiene tra i piedi, e magari lo si crossa come si deve, non si commette peccato mortale!

Alla fine ci pensa il Quaglia! Come a Copenaghen, ci ha pensato Fabio Quagliarella a togliere le castagne dal fuoco alla squadra di Conte siglando il gol del pareggio; a tutto ciò si aggiunga il fatto che, mentre Llorente era impegnato a fare a sportellate con i difensori clivensi, il numero 27 bianconero nel primo tempo è stato praticamente l'unico a cercare uno spunto vincente

Pogba, e che te lo dico a fa'? In un centrocampo complessivamente abulico, specialmente nel primo tempo, ha giganteggiato il solito mostruoso Paul Pogba: oltre allo stupendo slalom con cui è andato via a due avversari (chi ha Facebook può trovare questa giocata immortalata in un video pubblicato dalla popolare pagina "Chiamarsi "Bomber" tra amici senza apparenti meriti sportivi"), il francese ha propiziato i due gol che hanno portato i tre punti alla squadra di Conte e ha giganteggiato a centrocampo sia in fase di interdizione che (addirittura!) in quella di impostazione. Ogni volta che lo si guarda giocare si capisce facilmente per quale ragione a Sir Alex Ferguson siano girati vorticosamente i "sacrosanti" quando il centrocampista francese passò alla Juventus a parametro zero la scorsa estate...

E, giunti a questo punto, apriamo il capitolo relativo al "fattaccio", ovvero il gol regolare annullato a Paloschi...

Antò, ti tirano le pietre! Ecco cosa ha detto Antonio Conte in sala stampa ieri sera a proposito del gol annullato al Chievo: "Oggi c'è stato un episodio a nostro favore, ne prendiamo atto, ma non mi sembra niente di eclatante. Domani può capitare qualcosa a sfavore della Juve. In queste 4 partite qualcosa a nostro sfavore c'e stato. Penso a Tevez nella partita contro la Lazio. Logico che se si inizia, ogni volta che c'è qualcosa a favore della Juve, a pompare la situazione, dico che i primi a sbagliare sono i media. Cerchiamo di parlare sempre di calcio. Campedelli al termine della partita è andato a confortare l'assistente Preti? Se succederà contro di noi, andremo a confortare l'arbitro e gli assistenti". Pochi minuti dopo un mio carissimo amico napoletano (una delle persone più simpatiche che io abbia conosciuto ma che, quando vede una maglia bianconera, ha più o meno la stessa reazione di un toro quando vede il drappo rosso in mano al torero) ha scritto questo post su Facebook: "Conte arriva in sala stampa affermando che la juve è stata favorita perché il gol di Paloschi era regolare. Subito dopo ha detto di non iniziare a dire che rubano. Poverini!!! Non iniziate ad infastidirli.... Lasciateli rubare in pace che diamine"; sono pronto a mettere sul tavolo la cifra che volete e a scommettere che questo pensiero è condiviso da due terzi del tifo italiano. Caro Conte, le tue parole in merito all'atteggiamento dei media (anzi, per essere precisi, di CERTI media!) sono sacrosante e se potessi te le firmerei seduta stante, ma te la ricordi quella canzoncina di quel cantante francese che aveva un nome molto simile al tuo e che recitava: "Qualunque cosa fai, ovunque te ne vai, tu sempre pietre in faccia prenderai"?

De Marco, che ne combinò una più di Bertoldo... Diciamolo con franchezza: quella di ieri sera non è stata una gran serata per il signor De Marco: prima il fischietto di Chiavari ha annullato il gol di Paloschi per un fuorigioco assolutamente inesistente, dopodichè non ha concesso due calci di rigore netti alla Juventus (uno per un fallo di mano dell'ex Estigarribia, l'altro per un fallo plateale ai danni di Tevez); detto questo, indovinate di quale dei tre episodi sopra citati si parla ancora oggi e, presumibilmente, si parlerà nei prossimi mesi...Questo vuol dire che i due rigori cancellano il gol annullato? No, vuol dire semplicemente che quest'arbitro ha dimostrato non di essere in malafede, ma di essere totalmente inadeguato. E, da ultimo, ricorderei che De Marco non è nuovo a decisioni infelici insieme ai propri assistenti: trattasi, infatti, dello stesso direttore di gara che in un Siena-Inter del dicembre 2008 convalidò un gol di Maicon viziato da un fuorigioco di massa dei calciatori nerazzurri; ma quello, come altri, è un episodio mediaticamente dimenticato

Sky, non così! Conte ammette il favore arbitrale ricevuto senza appellarsi ai due calci di rigore non fischiati a favore, ma evidentemente se qualcuno non crea la polemica a tutti i costi non è contento. Accade così che ieri sera Sky tenta in tutti i modi di innescare la polemica da parte del Chievo sul gol non convalidato a Paloschi, ma senza cavare un ragno dal buco: sia l'allenatore clivense Sannino che il patron Campedelli (due signori, ma non è certo una loro caratteristica che scopriamo il 26 settembre 2013) hanno infatti glissato sul gol annullato cercando di tenere focalizzata l'attenzione sui demeriti del Chievo; alla fine, evidentemente rassegnata per la missione non compiuta, Ilaria D'Amico ha evitato di parlare dei due rigori non concessi alla Juventus con la motivazione della mancanza di tempo. Lascio a voi che leggete ogni commento a tal proposito...

Sannino e Campedelli: modelli da imitare Del comportamento assolutamente signorile mostrato dall'allenatore del Chievo Sannino e dal presidente della società gialloblu Campedelli si è detto prima: il loro comportamento è stato assolutamente lodevole e degno di due uomini di sport; tutti (talvolta anche lo stesso Conte, che però ieri sera ha giustamente e meritoriamente assecondato il loro "modus operandi") dovrebbero imparare da loro...

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