sabato 28 settembre 2013

Mi scusi, Travaglio.../parte seconda


In un'intervista rilasciata all'emittente radiofonica romana (toh!) TeleRadioStereo, Marco Travaglio è tornato a sparare a zero sulla Juventus passata (leggasi alla voce "triade") e presente (leggasi, invece, alla voce "Andrea Agnelli"); visto che poco meno di un anno fa, come ricorderà chi frequenta assiduamente questo blog, avevo colto l'occasione per rispondere punto per punto alle asserzioni del vice-direttore del Fatto Quotidiano, forse è bene fare la stessa cosa oggi e smontare alcune tesi vagamente lunari sostenute dal buon Travaglio. Procediamo con ordine:

- "Se la smettessero di dire che hanno vinto tutti gli scudetti che gli sono stati giustamente revocati, se accettassero le sentenze della giustizia sportiva e di quella ordinaria (...) Se accettassero la verità: sono retrocessi perchè truccavano i campionati, non per colpa della giustizia": il campionato 2004-05 è stato ritenuto scevro da illeciti sia dalla giustizia sportiva (che, come si può leggere nelle motivazioni della CAF e della Corte Federale ancora reperibili online, ha introdotto un capo di imputazione come l'illecito strutturato, in virtù del quale una somma di slealtà sportive corrispondono ad un illecito sportivo) che da quella ordinaria (la quale ha condannato Moggi in primo grado a 5 anni e 4 mesi di reclusione per un reato di tentativo dato che, secondo il collegio giudicante presieduto da Teresa Casoria, non sono emerse evidenze tali da ritenere truccato il campionato in questione), mentre il campionato 2005-06 non è stato mai nemmeno indagato; e allora dove sono gli "scudetti giustamente revocati" e i "campionati truccati"? Ah, un altro paio di cose per chiarire meglio le idee: 1) praticamente tutti gli arbitri sono stati assolti tra rito ordinario e rito abbreviato, e quei pochi che sono stati condannati hanno già rinunciato alla prescrizione con atto formale; 2) la Juventus è stata assolta in sede civile da questo processo

- "Se interrompessero finalmente i legami con Moggi che Andrea Agnelli ha ripreso, purtroppo": oggi Andrea Agnelli è il presidente della Juventus, mentre Luciano Moggi (radiato nell'estate del 2011 con sentenza sportiva passata in giudicato) fa il giornalista per il quotidiano "Libero", quindi rapporti che leghino Moggi con la Juventus attuale non ce ne sono; sui rapporti personali, a meno che questi non costituiscano un reato o qualcosa di pericoloso, non penso che si possa dire alcunchè...

- "La giustizia non scatta, se non ci sono gli illeciti e se uno viene retrocesso è per colpa degli illeciti": la giustizia scatta, o dovrebbe scattare, non per punire gli illeciti, ma per verificare se gli illeciti ci sono stati e poi eventualmente punirli; sulla seconda parte della frase si prega di rileggere il primo punto

- "Zeman? Per le sue denunce ha pagato. Ma quando ha fatto queste denunce si è visto che aveva ragione": ricordiamo che Zeman, dopo le famose parole del 1998, ha allenato in Serie A nel 2000, venendo esonerato dal Napoli dopo appena cinque partite, e nel 2004-05, salvando il Lecce e lasciando la panchina dei salentini di sua spontanea volontà, mentre nell'arco di tempo compreso tra queste due esperienze aveva allenato in Serie B con risultati scadenti a Salerno ed Avellino (evidentemente erano filo-moggiani coloro che a suo tempo scrissero "Zeman, ti mancano solo Benevento e Caserta per rovinare la Campania!"); uscito di scena Moggi nel 2006, il tecnico boemo è tornato ad allenare in Serie A nel 2012 (!!!), richiamato a gran voce da quella Roma che poi lo avrebbe esonerato a febbraio di quest'anno. E sulla presunta ragione di Zeman, ricordiamo che il processo di Torino istituito sulla base delle denunce di Zeman, si è concluso il 30 marzo 2007 con il proscioglimento pieno di Agricola e Giraudo per quanto riguarda il capo di imputazione relativo alla somministrazione di sostanze illecite

- "Gianni Agnelli era un furbo, non certamente un santo però aveva una cosa che quelli che sono venuti dopo di lui non hanno: aveva un pò di stile e, soprattutto, si sentiva un'istituzione. Non si sarebbe mai permesso di contestare le sentenze. Quando la Fiat finì nei guai disse ai suoi manager di andare e confessare. Magari faceva porcherie inaudite di nascosto ma non si sarebbe mai permesso di delegittimare e sputtanare le autorità come fa questo inqualificabile personaggio che porta il suo cognome che è il presidente della Juventus": ho seri dubbi sul fatto che Gianni Agnelli avrebbe accettato con pia rassegnazione che l'allenatore della Juventus venisse squalificato per quattro mesi non per ragioni ben circostanziate, ma semplicemente perchè "non poteva non sapere"; così come ho altrettanto seri dubbi che il mitico Avvocato sarebbe rimasto in religioso silenzio di fronte ad un'indagine sportiva nella quale alcune telefonate vengono deliberatamente occultate, salvo poi saltar fuori ad anni di distanza grazie alla contro-indagine messa in atto da uno degli imputati. Gianni Agnelli era un furbo e non certamente un santo, come dice Travaglio, ma proprio per questo non era un fesso!

- "Il calcio è in mano a quelli che sono più o meno i gruppi imprenditoriali/finanziari italiani, salvo qualche incursione un pò stravagante dall'estero. L'Italia ha la peggiore classe imprenditoriale d'Europa, anche gli imprenditori del calcio non è che diventino corretti e puliti quando amministrano il pallone. Pare che ci sia perfetta coerenza con la gestione delle aziende: plusvalenze, contratti, reati, magheggi per fingere di rispettare le regole di iscrizione al campionato nonostante, magari, dopo anni, si scopra che quelle condizioni non c'erano. Non mi sembra di aver visto qualcuno pagare per questo": su quest'ultimo punto, invece, mi trovo perfettamente d'accordo con Travaglio

Magari un giorno potrà esserci una "parte terza", chi lo sa...

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