mercoledì 25 marzo 2015

DIARIO DI BORDO/40 - Juventus-Genoa 1-0 (Serie A, 28a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-GENOA (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Tevez (J) al 25'pt
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (27'st Pepe), Vidal, (44'st Sturaro) Marchisio, Pereyra, Padoin; Tevez, Llorente (27'st Matri). Allenatore: Allegri
GENOA (3-4-3): Perin (7'st Lamanna); Roncaglia, De Maio, Burdisso; Edenilson, Bertolacci, Kucka, Bergdich; Lestienne (21'st Laxalt), Perotti, Niang (1'st Borriello). Allenatore: Gasperini
ARBITRO: Di Bello di Brindisi

LA PARTITA
Primo tempo
  • 2' - Conclusione a giro di Niang con palla a lato di un soffio
  • 12' - Lichtsteiner appoggia il pallone verso Vidal, che però calcia altissimo dal limite
  • 16' - Chiellini stacca di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Marchisio, ma non riesce ad inquadrare la porta
  • 18' - Un tiro deviato di Bertolacci si trasforma in un assist per Lestienne, ma quest'ultimo viene anticipato dall'uscita bassa di Buffon
  • 25' - GOL DELLA JUVENTUS! Tevez entra in area da destra e, da posizione defilata, lascia partire un bolide che picchia sulla parte bassa della traversa e si insacca alle spalle di Perin
  • 26' - Ci prova anche Lichtsteiner, ma la conclusione dello svizzero sorvola la traversa
  • 29' - Perin sbaglia un rinvio, ma Tevez non riesce ad approfittarne
  • 43' - Perotti calcia dal limite, ma la conclusione è troppo debole per creare problemi a Buffon
  • 46' - Chiellini riprende un pallone respinto da Bertolacci con il corpo, dopo una precedente conclusione di Tevez, ma centra la traversa a portiere battuto
Secondo tempo
  • 16' - Calcio di rigore concesso alla Juventus per fallo di Roncaglia su Pereyra
  • 17' - Sul dischetto si presenta Tevez, ma Lamanna intuisce e respinge
  • 18' - Llorente si libera in area e calcia a colpo sicuro, ma Kucka salva sulla linea
  • 30' - Colpo di testa di Matri sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pepe, ma Lamanna blocca senza problemi
  • 35' - Cross basso di Roncaglia, ma Barzagli anticipa per un soffio Perotti, appostato sul secondo palo e pronto alla deviazione vincente
IL MASSIMO RISULTATO CON IL MINIMO SFORZO
La frase che dà il titolo a questo paragrafo riassume perfettamente la partita di domenica: la Juventus ha risolto la pratica con la splendida giocata di un singolo (se ne riparlerà più avanti...), ha rischiato di arrotondare il punteggio in un paio di altre occasioni (salvataggio di Bertolacci su Tevez, successiva traversa colpita da Chiellini, rigore fallito da Tevez e salvataggio di Kucka sulla conclusione a colpo sicuro da parte di Llorente) e ha rischiato giusto il minimo (conclusione fuori di Niang in apertura, uscita di Buffon su Lestienne e anticipo decisivo di Barzagli su Perotti)

CARLOS TEVEZ. E NON SERVE AGGIUNGERE ALTRO...
Visto il gol, ultima perla in ordine di tempo di una stagione strepitosa (e non ancora conclusa), credo che bastino due parole per riassumere la giocata che ha deciso la gara: Carlos Tevez! Peccato soltanto per l'errore dal dischetto che ha impedito alla Juventus di chiudere definitivamente la pratica e all'argentino di realizzare la propria personale doppietta. E chissà quanto si starà mangiando le mani Barbara Berlusconi per aver posto, appena tre anni fa, il veto a quella cessione di Pato al Paris Saint-Germain che avrebbe rappresentato il viatico per l'approdo in rossonero dell'Apache (allora in forza al Manchester City)...

"CARLITOS NON TRADISCE"...FERNANDO (PURTROPPO) SÌ!
Per un Tevez semplicemente strepitoso (e spero che il mio amico Roberto Savino non si offenda se gli "rubo" questo aggettivo che ha ispirato il titolo del suo ultimo libro!) abbiamo assistito alla scialba prestazione di Fernando Llorente, scelto da Massimiliano Allegri come partner dell'argentino in ragione del turno di squalifica osservato da Alvaro Morata: a dir la verità il navarro ha anche sfiorato il gol, vedendoselo negare dall'intervento decisivo di Kucka, ma purtroppo in questa stagione, salvo un paio di partite, è apparso come la copia sbiadita del calciatore che lo scorso anno aveva segnato 18 reti (16 in campionato più 2 in Champions League) in 45 partite disputate. Ed è un peccato, visto che almeno sul piano dell'impegno è encomiabile...

GARANZIA BARZAGLI!
La più bella notizia arriva dalla difesa, dove Andrea Barzagli è tornato il leader difensivo che tutti avevamo ammirato in epoca contiana: il centrale toscano, alla terza partita in una settimana (aveva giocato dal primo minuto a Palermo ed era subentrato a metà primo tempo a Dortmund), sembra essersi definitivamente lasciato alle spalle il lungo stop cui era stato costretto dopo il Mondiale brasiliano e nel finale si è reso protagonista di un decisivo salvataggio su Perotti. Poi nei giorni successivi alla gara è stato, suo malgrado, protagonista di altre polemiche su cui si tornerà più avanti, ma intanto la Juventus può godersi il suo leader difensivo ritrovato in vista della fase cruciale della stagione!

CENTROCAMPO OK, PADOIN DA RIVEDERE
Buone notizie sono arrivate dalla zona nevralgica del campo: Arturo Vidal ha dato ottimi segnali sul piano fisico, anche se dal punto di vista dell'efficacia in fase offensiva (suo autentico punto di forza nelle stagioni precedenti) il cileno deve ancora rivedere qualcosa; Roberto Pereyra ha disputato una buona gara procurandosi anche il rigore poi fallito da Tevez; Claudio Marchisio non ha ripetuto la splendida prova di Dortmund, ma la sufficienza piena se l'è comunque guadagnata. Chi, invece, ha un po' deluso è stato Simone Padoin, scelto da Allegri come esterno sinistro per dare un turno di riposo ad Evra, ma che non ha fornito l'apporto che da lui si aspettava il tecnico bianconero

PRIMA LA SOSTA, POI IL TOUR DE FORCE TRA CAMPIONATO E COPP...E
Adesso il campionato osserverà un turno di riposo a causa degli impegni delle varie Nazionali, dopodichè la Juventus sarà attesa da un vero e proprio tour de force: in campionato i bianconeri dovranno amministrare al meglio il cospicuo vantaggio nei confronti delle inseguitrici; in Coppa Italia c'è da ribaltare l'1-2 dell'andata contro la Fiorentina (impresa indubbiamente difficile, ma non impossibile); in Champions League, invece, i bianconeri riceveranno il Monaco nella doppia sfida dei quarti di finale. Una serie ravvicinata di impegni da affrontare al meglio della condizione fisica e, soprattutto, mentale...

CHAMPIONS LEAGUE: SORTEGGIO FORTUNATO. A PATTO CHE...
Come detto, sarà il Monaco l'avversario della Juventus nei quarti di finale di Champions League in una doppia sfida che a quasi tutti i tifosi juventini fa tornare alla mente la semifinale del 1998 che spalancò alla squadra allora allenata da Marcello Lippi le porte della finale poi sciaguratamente persa contro il Real Madrid ad Amsterdam. Posto che la fortuna nel sorteggio è stata indubbia e che negarla sarebbe da sciocchi, è bene che il 14 e il 22 aprile la formazione di Allegri affronti la compagine monegasca con la concentrazione e la determinazione viste nel doppio confronto con il Borussia Dortmund; già, perchè pensare di essere già in semifinale sarebbe il miglior viatico per un'eliminazione che sarebbe un vero e proprio delitto!

STUPIDARIO 2.0!
Nello scorso DIARIO DI BORDO mi ero soffermato sulle stupidaggini scritte dalle solite menti illuminate a proposito della doppia sfida che aveva visto opposta la Juventus al Borussia Dortmund. Tale "stupidario", tuttavia, merita di essere arricchito con le ultime perle circolate sul web dopo che l'urna di Nyon ha accoppiato la squadra di Allegri con il Monaco. Alcune perle:
  • "Il sorteggio è sicuramente truccato! Gli juventini volevano il Monaco e il Monaco hanno avuto!";
  • "Ma cosa vi aspettavate? Dati i trascorsi juventini di Platini era ovvio che il sorteggio sarebbe stato pilotato in questo modo!".
Vi confesso che, leggendo questi pensieri così arguti, mi è venuto in mente il famoso attore Ettore Petrolini, il quale, rispondendo a qualcuno che dal loggione lo contestava, gli disse: "Io non ce l'ho con te, ma con quelli che ti stanno vicino e ancora non ti hanno buttato di sotto!"

SE A DARE CONSIGLI SUL CALCIOMERCATO ARRIVA COBOLLI GIGLI (sic!)...
Nei giorni scorsi, intervistato da GazzettaTV, un noto luminare ha pensato bene di suggerire alla Juventus la seguente strategia di mercato in vista della prossima estate: "La Juventus dovrà sicuramente venderà Pogba nella prossima sessione di calciomercato, in modo da poter reinvestire il ricavato e apportare dei miglioramenti di organico alla squadra". Orbene, sapete chi è il luminare in questione? Giovanni Cobolli Gigli, ossia il presidente della Juventus nel periodo in cui la società bianconera, appena tornata dall'inferno della Serie B, pretendeva di sostituire i vari Thuram, Cannavaro, Emerson, Vieira e Ibrahimovic con campioni assoluti quali Boumsong, Jorge Andrade, Tiago, Poulsen, Felipe Melo e Amauri (tralascio gli altri per pura carità di patria!). Un po' come se arrivasse un pirata della strada a dare consigli su come prevenire gli incidenti stradali...

BARZAGLI IN NAZIONALE. E ALLORA?
Altro argomento di dibattito negli ultimi giorni è stato il ritorno in Nazionale di Andrea Barzagli, convocato da Antonio Conte per il doppio impegno degli azzurri contro la Bulgaria (qualificazioni mondiali) e l'Inghilterra (amichevole, il cui teatro sarà proprio lo Juventus Stadium): secondo tanti tifosi juventini, il Commissario Tecnico azzurro avrebbe dovuto evitare di chiamare un calciatore appena rientrato in campo dopo uno stop così lungo; a mio parere si tratta di una polemica totalmente inutile, visto e considerato che un Commissario Tecnico ha tutta la libertà e tutto il diritto di convocare un giocatore abile e arruolabile, specie se poi questo giocatore ha l'importanza che ha Barzagli...

BARZAGLI, CONTE, ALLEGRI E...I TITOLI AD MINCHIAM!
Per restare in argomento, ecco come Conte ha spiegato la scelta di convocare Barzagli: "So cosa aspettarmi, l'ho avuto per 3 anni. Andrea si allena da più di un mese, se non giocava era esclusivamente per scelta tecnica. Ha fatto tre gare in una settimana, vuol dire che sta bene. È un ottimo professionista e uno dei migliori difensori italiani". La cosa curiosa è che tanti tifosi e la gran parte dei media hanno interpretato queste parole come una "frecciata lanciata da Conte ad Allegri", mentre in realtà il C.T. ha ricordato come egli conosca bene il difensore toscano avendoci lavorato insieme per tre anni (e questa, più che una frecciata, a me pare una constatazione di fatto innegabile!) e rivendicato il proprio diritto di convocare un giocatore che ormai si è ristabilito dopo il lungo infortunio. Tuttavia mi rendo anche conto che, in tempi di eterno derby pro/contro Conte o pro/contro Allegri, persino la logica e la lingua italiana possono passare in secondo piano...

POLEMICA SUGLI ORIUNDI (OVVERO SUL NULLA!)
E intanto la convocazione in Nazionale del palermitano Vazquez e del sampdoriano Eder ha riaperto un dibattito tanto vecchio quanto noioso come quello riguardante gli oriundi e, a tal proposito, hanno fatto discutere le parole pronunciate da Roberto Mancini, il quale ha dichiarato che secondo lui la Nazionale italiana dovrebbe essere composta da soli giocatori italiani. Al netto di facili ironie (è un po' strano che a parlare di italianità sia l'allenatore di una squadra che di italiano ormai non ha nemmeno più il presidente!), mi chiedo dove stia il problema: personalmente, se un giocatore fa bene in Nazionale, che il suo albero genealogico sia interamente italiano o meno mi interessa davvero poco...

CARI DIRIGENTI, CERTI DISCORSI LASCIATELI AI TIFOSI...
Come è noto, non ho particolare simpatia nei confronti di chi parla di complotti, disegni e cospirazioni quando la propria squadra subisce dei torti arbitrali, ma il tifo calcistico (e non solo!) è così da secoli e quindi certi discorsi da bar fanno parte del gioco. Quando però a fare questo tipo di ragionamenti lunari non sono solo i tifosi al bar, ma anche giornalisti o, peggio ancora, le stesse società allora le cose non vanno affatto bene: ecco perchè credo che il comunicato apparso sul sito ufficiale del Napoli dopo il pareggio contro l'Atalanta siano il più fantozziano degli autogol a livello comunicativo. Parlare poi di Tavecchio che "non può perdere in questo modo la sua credibilità" (sic!) è davvero il top...

CALCIOPOLI, ASPETTANDO LE MOTIVAZIONI...
Come già mi è capitato di dire in radio, credo che un'idea più completa della sentenza emessa dalla Cassazione lunedì sera in merito alla vicenda di Calciopoli la si potrà avere dopo che la Suprema Corte avrà reso note le motivazioni della propria decisione e, attraverso la loro lettura si potrà comprendere non solo ciò che ha spinto i giudici ha sentenziare nel modo che abbiamo visto, ma anche quali potranno essere gli scenari futuri in merito al discorso degli scudetti. Epperò un paio di cose penso che si possano già dire:
  1. ognuno può avere la propria idea, ma c'è un dato incontrovertibile che va al di là di qualsiasi opinione sull'argomento: eccezion fatta per De Santis e Racalbuto, tutti gli arbitri e gli assistenti coinvolti in questo processo sono stati assolti in questo e nei precedenti gradi di giudizio;
  2. la società Juventus è stata dichiarata non responsabile a titolo oggettivo e civile tanto in primo grado (Tribunale di Napoli, sentenza dell'8 novembre 2011) tanto in appello (Corte d'Appello di Napoli, sentenza del 17 dicembre 2013);
  3. con l'unico arbitro condannato, ossia Massimo De Santis, la Juventus ha totalizzato, nel campionato 2004/05 (quello "incriminato") due vittorie, un pareggio e due sconfitte per una media finale di 1,4 punti a partita e le uniche frodi sportive per cui l'ex fischietto romano è stato condannato in via definitiva riguardano due partite nelle quali i bianconeri neanche figurano (Fiorentina-Bologna e Lecce-Parma);
  4. questa sentenza, così come le altre due che l'avevano preceduta, è stata letta/ascoltata male e capita peggio da tanti; basta fare un giro, anche fugace, sui social network per avere la prova lampante di ciò...
Per quanto riguarda la mia opinione complessiva su tutta questa vicenda, per me fanno fede ancora oggi le parole pronunciate il 16 luglio 2006 (ovvero due giorni dopo la sentenza sportiva di primo grado emessa dalla CAF presieduta da Cesare Ruperto) da Enzo Biagi in un'intervista rilasciata al giornale Il Tirreno: "Una sentenza pazzesca, e non perchè il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perchè costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tale nome. Una sentenza pazzesca perchè punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente. Il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perchè è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l'ex Re d'Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che, per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche, hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?". Detto tutto questo, ritengo che possa essere utile anche dare un'occhiata a questo articolo, scritto con la consueta accuratezza e precisione dagli amici del sito Ju29ro.com!

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