sabato 2 marzo 2013

Napoli-Juventus: le impressioni del giorno dopo



Il big match del San Paolo tra Napoli e Juventus si è concluso sul punteggio di 1-1, grazie ai gol siglati nel primo tempo da Chiellini per i bianconeri e da Inler per gli azzurri. Poichè le cronache della partita si sono sprecate nelle scorse ore, è bene fare alcune riflessioni "a bocce ferme" sulla partita di ieri

1. La Juve ha giocato uno splendido primo tempo, palesando tuttavia il suo problema storico: non riuscire a chiudere le partite. Se, infatti, Vucinic sull’1-0 non avesse calciato addosso a De Sanctis dopo essere stato splendidamente servito da Vidal, il punteggio sarebbe stato di 2-0 e a quel punto si sarebbe commentata tutt’altra partita

2. Il mancato colpo del KO della Juventus ha portato al pareggio del Napoli (anche se bisogna dire che se la conclusione di Inler non ci fosse stata la deviazione sfortunata di Bonucci, probabilmente Buffon ci sarebbe arrivato) e nella ripresa sono stati i partenopei a rendersi più pericolosi; le occasioni più clamorose sono state il tiro velenoso di Hamsik che Buffon ha visto partire solo all’ultimo e il clamoroso errore di Dzemaili a porta vuota (su Twitter, a tal proposito, ho scritto che “Sull’errore di Vucinic sono partite le bestemmie, su quello di Dzemaili stavano per partire le coronarie!”). Riprendendo quanto detto al primo punto, tutto sommato sul piano delle occasioni e del gioco prodotto il pareggio ci può stare

3. Sebbene il risultato non abbia permesso alla Juventus di allungare a +9, è chiaro che tra Mazzarri e Conte chi sorride per il punteggio finale del match del San Paolo è decisamente il secondo: mantenere invariata la distanza sulla seconda e avere la certezza degli scontri diretti a favore in caso di arrivo a pari punti è una condizione ottima. Occhio, però, a non sentirsi campioni prima del tempo: alla fine del campionato mancano ancora 11 giornate, la Champions si appresta ad entrare nella fase più calda e Perugia è un ricordo che deve sempre essere vivo nella memoria di tutti noi; vendere la pelle dell’orso prima di averlo fatto fuori sarebbe un errore imperdonabile, ma sono certo che il primo ad esserne consapevole è proprio Antonio Conte

4. Giovinco e Vucinic hanno dimostrato, ancora una volta, di essere una coppia tanto apprezzabile sul piano del “lavoro sporco” (hanno corso entrambi parecchio, va detto) quanto inconcludente sul piano della finalizzazione: d’altro canto quando fai giocare insieme due seconde punte il risultato non può che essere questo

5. Conte ha confermato la sua abitudine a cambiare tardi: probabilmente l’inserimento anticipato di un centrocampista fresco come Pogba in una serata in cui Vidal e, soprattutto, Marchisio sono apparsi fuori fase non sarebbe stato propriamente un azzardo; così come, anziché far entrare Padoin a tempo praticamente scaduto, magari si sarebbe potuto inserire prima un giocatore veloce e abile negli spazi come Giaccherini

6. La scelta di Peluso in luogo di Asamoah si è rivelata azzeccata: in primo luogo perchè Asamoah deve ancora smaltire le scorie dell'impegno in Coppa d'Africa, in secondo luogo perchè da quella parte era necessario contenere le discese di Maggio (che pure non era al top, visti i recenti guai fisici che lo hanno perseguitato); per quanto riguarda la prestazione di Peluso, ieri è arrivata l'ennesima conferma che l'ex mancino dell'Atalanta rende meglio come esterno puro che come terzo di difesa (ruolo che avrebbe occupato se Chiellini non ce l'avesse fatta)

Dopo le impressioni su quanto accaduto in campo, passiamo ora alle impressioni su quanto avvenuto fuori, o comunque “intorno” al campo stesso; so già che su questo punto rischio punte di impopolarità piuttosto elevate, se non addirittura qualche “simpatico” epiteto (come quello di “tifosetto da borgata” affibbiatomi dopo Roma-Juventus da chi di calcio ne capisce parecchio…)

7. La gomitata di Cavani era da cartellino rosso, così come la tirata di capelli di Chiellini sullo stesso attaccante del Napoli. Qualcuno ricorderà che in uno Juventus-Torino del 2008 fu espulso Nedved per aver tirato i capelli al granata Comotto e che, nell’ultima finale di Coppa Italia proprio tra Juventus e Napoli, Quagliarella fu espulso per aver rifilato una gomitata in pieno volto ad Aronica. A livello di regolamento, dunque, Orsato ha commesso un errore per parte

8. Detto delle valutazioni di Orsato, è bene aprire una parentesi su come i media abbiano affrontato la questione arbitrale

  • La “Gazzetta”, sul proprio sito online, ha dedicato un’intera fotogallery al “duello rusticano” tra Cavani e Chiellini; peccato che il quotidiano rosa (e non solo) abbia omesso, tra tutte le immagini, di inserire quella dello scambio di magliette a fine partita tra i due “contendenti”
  • Sky e Mediaset Premium, invece, sono state tetragone nel cercare di trovare una giustificazione al gesto di Chiellini. Tra le due televisioni si è superata la prima, nella quale Ilaria D’Amico si è lanciata in un’avventata dissertazione secondo cui “un giocatore di fama internazionale come Chiellini non può permettersi di tirare i capelli all’avversario: un discorso che non farebbe una grinza, se solo si proseguisse dicendo che anche Cavani (che certo non è uno sbarbatello di passaggio) non può permettersi di rifilare per tutta risposta una gomitata in faccia all’avversario
  • Nessuno, nello spaccare il capello in quattro analizzando la tirata di capelli a Chiellini, si è soffermato su un particolare: prima che Chiellini tiri i capelli a Cavani, lo stesso gli rifila una ginocchiata. Il che, sia chiaro (vedi mai che chi di calcio ne capisce parecchio fraintenda…), non giustifica né la tirata di capelli di Chiellini a Cavani né la successiva gomitata di Cavani a Chiellini 
9. Mazzarri si conferma maestro del sempre più diffuso sport del “mirror climbing”, ovvero dell’arrampicata libera sugli specchi: reclamare due rigori (probabilmente poteva starcene uno) quando agli avversari ne manca uno (fallo su Lichtsteiner) nel primo tempo è impresa non da tutti. Specie se poi chi fa un’esternazione del genere aveva giurato, dopo Pechino (dove la Juve ha rubato, ma il Napoli avrebbe dovuto finire la partita in sette), di non parlare più di arbitri...

10. Complimenti a quei soggetti non meglio definibili che si sono permessi di accogliere a sassate il pullman della squadra (un vetro sfondato, tanto per essere chiari) e di lanciare contro lo stesso delle uova, di fare trambusto sotto l’albergo dove alloggiava la Juventus e complimenti, infine, a quel gran signore che ha esposto il solito osceno striscione “-39”. Gesti del genere non fanno altro che gettare fango anche sui quei tifosi napoletani (e ce ne sono, sono tanti e ho la fortuna di conoscerne qualcuno, checché ne pensi la maggior parte dei tifosi italiani!) che vivono unicamente per la loro squadra

11. A livello di polemiche mediatiche precedenti la partita, ho notato con piacere che questa è stata la vigilia di Napoli-Juventus più tranquilla degli ultimi anni (eccezion fatta per le sparate del “Corriere dello Sport” prima delle designazioni arbitrali, ma ormai ci abbiamo fatto un po’ tutti il callo…): un buon segno in vista del futuro? Chissà, intanto godiamocelo!

Detto tutto questo, adesso rimane da affrontare la gara di ritorno contro il Celtic mercoledì. Il 3-0 conquistato in Scozia dà buoni margini di tranquillità ma, come detto prima, pensare di aver già passato il turno rischierebbe di trasformarsi nel più clamoroso degli autogol...

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