lunedì 27 maggio 2013

Quante stranezze!


Con la finale di Champions League disputata sabato sera a Wembley, e con quella di Coppa Italia giocata ieri pomeriggio, si è ufficialmente chiusa la stagione calcistica 2012-13. La fine delle ostilità pallonare può tuttavia essere l'occasione per riflettere sulle tante stranezze del nostro calcio; stranezze che in larga parte riflettono quelle del Paese stesso (d'altra parte, che i malfunzionamenti del calcio italiano siano lo specchio dei tanti malfunzionamenti dell'Italia nel suo complesso non lo scopro nè lo dico io oggi, ma lo ha scritto anni fa un signore di nome Oliviero Beha).

Già, perchè in questa stagione il nostro calcio ha riservato non pochi aspetti bizzarri e curiosi: un calcio nel quale un allenatore viene squalificato perchè "non poteva non sapere" che la sua squadra e quella avversaria stessero combinando una partita, senza che però questo ragionamento valga anche per l'allenatore dell'altra squadra; un calcio nel quale l'allenatore sopra citato e altri tesserati sono stati processati e squalificati con processi di pochi giorni, ma in cui calciatori arrestati non sono ancora stati processati nè penalmente nè sportivamente, e addirittura uno di loro ieri ha potuto sollevare un trofeo con la fascia di capitano al braccio (si prega di leggere alla voce "Stefano Mauri"); un calcio nel quale un giornale ("Il Corriere dello Sport") si permette di criticare la scelta di una società (la Juventus) di assegnare la fascia di capitano ad un suo difensore indagato (Leonardo Bonucci) durante un'amichevole estiva, ma che non dice mezza parola in merito al calciatore arrestato di cui sopra; un calcio nel quale la giustizia sportiva va bene se colpisce una certa società e/o i suoi tesserati, ma che va immediatamente riformata se colpisce altre società; un calcio nel quale un membro di un collegio giudicante, a pochi minuti dall'emissione di una sentenza e senza che di essa siano state ancora rese note le motivazioni, si permette di andare in diretta radio ad esprimere opinioni sulla sentenza stessa (travisando, peraltro, alcuni dettagli fondamentali del dibattimento appena conclusosi); un calcio nel quale la voglia di cambiamento fa sì che alla guida della Lega Calcio venga rieletto un presidente dimissionario da 1 anno e 9 mesi e alla guida della FIGC venga confermato con voto plebiscitario un signore che in cinque anni ha combinato più disastri del PD (un'impresa a dir poco titanica!); un calcio nel quale ci si danna per avere come ospite il popolare cantante sudcoreano PSY prima della finale di Coppa Italia (con i risultati che abbiamo visto ieri pomeriggio), ma al tempo stesso non si riesce ad evitare che nello stadio venga portato l'arsenale sequestrato ieri dalla polizia; un calcio nel quale i presidenti dei club sono anche consiglieri in Lega Calcio (roba da far impallidire la lottizzazione che da decenni i partiti politici fanno in RAI); un calcio nel quale se una squadra ha un favore arbitrale si dice che ruba (o "rubba", per dirla alla romana) e che trucca i campionati, ma se ad una squadra viene concesso un numero spropositato di calci di rigore a favore che ne determinano in larga parte la qualificazione alla Champions League è tutto normale; un calcio nel quale gli insulti vengono spesso confusi con il razzismo, ma l'insulto alla memoria di persone morte diventa quasi un peccatuccio veniale; un calcio nel quale si tirano di nuovo fuori (al punto da costruirci sopra trasmissioni televisive) tesi accusatorie già smontate da una sentenza della Corte di Cassazione passata in giudicato; un calcio nel quale si diventa improvvisamente moralisti davanti all'esultanza smodata e per nulla offensiva di un allenatore per un'importante vittoria della propria squadra. Mi fermo qui per evitare di generare un'ondata di abbiocchi sugli schermi dei computer...

So già che leggendo queste righe mi si potrebbe facilmente rivolgere la critica di essere un "tifoso estremista", un "tifosetto da borgata" o di essere "fazioso" (mi auguro che coloro i quali decidano di usare questo termine lo facciano avendo chiaro il suo significato, cosa che non è mai accaduta finora). Oppure mi si potrebbe rivolgere una domanda che spesso mi viene rivolta, anche da cari amici, di questi tempi, ovvero "non ti sembra di esagerare?": probabilmente mettere in evidenza cose ritenute strane può voler dire esagerare, ma sicuramente non vederle significa essere totalmente ciechi o totalmente in malafede...

Nessun commento:

Posta un commento