lunedì 13 maggio 2013

Razzismo "ad personam"? Non scherziamo!


La partita di ieri sera tra Milan e Roma a San Siro non passerà certo alla storia per le emozioni regalate al pubblico (nel secondo tempo era più simile ad una partita tra scapoli e ammogliati), quanto per alcune peculiarità: la telecronaca di Mauro Suma su Milan Channel (per quanto io condivida lo 0,0001% delle tesi espresse da Suma, non metto in dubbio che sul piano folkloristico egli sia un numero uno assoluto), i 33 secondi di follia che hanno colpito Muntari (dopo la maglietta tirata addosso all'arbitro Palanca in uno Juventus-Udinese del febbraio 2006 e il mini-show di mercoledì scorso a Pescara, il buon Sulley ci è ricascato) e, soprattutto, l'interruzione del gioco decisa dall'arbitro Rocchi a causa di "buu" che la curva romanista ha indirizzato a Mario Balotelli.

Ovviamente quest'episodio ha fatto subito riemergere la "questione razzismo": post di tifosi milanisti indignati (a tal proposito sarebbe interessante sapere quanta stima nutrivano nei confronti di Balotelli fino al gennaio di quest'anno e, specialmente, negli anni in cui SuperMario era l'idolo dell'altra tifoseria milanese) e criminalizzazione pressochè indiscriminata della tifoseria romanista (tifoseria che non amo affatto e dalla quale mi dividono un milione di cose). Questo finchè questa mattina non è apparsa un'immagine che mostrava uno striscione esposto dai supporters romanisti a San Siro, il quale recitava testualmente "Non ti insultiamo perchè sei di colore, ma perchè sei 'no st****o senza onore"; uno striscione che fa il paio con quello esposto dai tifosi juventini durante l'ultimo Juventus-Milan e che recitava "No al razzismo, sì al salto". Come dire "quello nei confronti di Balotelli non è razzismo, ma pura e semplice antipatia sportiva".

Probabilmente il nocciolo della questione è proprio questo. D'altra parte mi si dovrebbe spiegare come mai il razzismo colpisce sistematicamente Balotelli (una singolare forma di razzismo "ad personam"!) e non, per esempio, altri calciatori di colore che giocano nelle squadre di cui lui fa parte: per fare un paio di esempi, l'Inter che affrontò la Juventus il 20 aprile 2009, quando si sentirono i primi cori da parte dei tifosi juventini, schierava titolare anche Muntari, mentre il Milan di ieri sera schierava lo stesso Muntari, Zapata, Constant e Boateng; a meno che non mi si voglia far credere che i calciatori appena citati siano dei "visi pallidi" o che i televisori su cui guardo di volta in volta le partite abbiano dei malfunzionamenti che fanno passare per neri dei calciatori che in realtà sono bianchi come dei cenci. Non sarà, forse, che alimentare le cronache sportive di campagne eccessivamente moralistiche consente di vendere copie sollecitando il tifo italiano su quel vecchio vizio italiota chiamato moralismo? E' una spiegazione possibile che butto lì, magari mi sbaglio...

In conclusione, è bene puntualizzare alcune cose. La prima è la mia considerazione personale nei confronti di Balotelli: un calciatore che stimo molto sul piano tecnico (in un paio di occasioni mi è capitato di scrivere che quando decide di fare il grande attaccante, come ad esempio nella semifinale degli ultimi Europei contro la Germania, non ce n'è per nessuno), ma che certo non posso ammirare sul piano caratteriale; una distinzione che è bene fare, specie perchè 99,9 volte su 100 molta gente che mi conosce confonde (o fa finta di confondere) questi due aspetti. La seconda considerazione è la seguente: se ieri si è interrotto il gioco per dei "buu" ritenuti oggettivamente sgradevoli, cosa bisognerebbe fare quando si insulta la città di Napoli o quando si infanga la memoria di 39 persone? Da ultimo, un piccolo salto indietro dovuto ad un mio momentaneo vuoto di memoria: nel 2009, all'indomani dei primi cori contro Balotelli, il suo capitano di allora Javier Zanetti ebbe a dire che in caso di cori razzisti provenienti dalla curva interista a San Siro, egli avrebbe intimato all'arbitro di sospendere il gioco; qualcuno ricorda se, dopo i "buu" razzisti che la curva nerazzurra indirizzò pochi mesi dopo allo juventino Sissoko, il capitano dell'Inter ha tenuto fede alla sua promessa, o se l'arbitro di quella gara si comportò come si è comportato ieri il suo collega Rocchi?

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