domenica 23 giugno 2013

Italia-Brasile: qualche puntualizzazione a mente fredda


Ieri sera l'Italia è stata sconfitta per 4-2 dal Brasile nell'ultima gara del girone A della Confederations Cup. Dopo un avvio da incubo e il gol di Dante a pochi secondi dall'intervallo, gli azzurri hanno pareggiato grazie a Giaccherini, ma i padroni di casa hanno immediatamente ritrovato il vantaggio grazie ad una punizione di Neymar e al gol di Fred; veemente la reazione della squadra di Prandelli, che ha accorciato le distanze con Chiellini e colpito una clamorosa traversa con Maggio, ma a tempo scaduto il secondo gol di Fred ha frenato ogni velleità di pareggio. Adesso sotto con la semifinale dove, a meno di clamorosi (e quasi impossibili) ribaltoni, gli azzurri affronteranno la Spagna in un revival della finale europea di un anno fa.
A "bocce ferme" e in attesa della già citata semifinale, è bene fare alcune considerazioni su quanto accaduto ieri a Salvador De Bahia tra azzurri e verdeoro.

1. Complessivamente gli azzurri hanno dimostrato di essere inferiori ai brasiliani sul piano della tecnica, e questo si sapeva; sul piano del temperamento, tuttavia, gli azzurri hanno mostrato di potersela giocare, mettendo alle corde i "pentacampeones" di Scolari soprattutto nell'arco di tempo compreso tra il gol di Chiellini e il sigillo finale di Fred. E allora sorge spontanea una domanda: siamo sicuri che, con in campo Pirlo, De Rossi e un Barzagli in condizioni migliori di quelle palesate contro Messico e Giappone, il canovaccio della partita sarebbe stato lo stesso? E' vero che con i se e con i ma non si fa la storia, ma il dubbio onestamente c'è...

2. Non bastassero le assenze e la superiorità tecnica dei brasiliani, ieri ci si è messa anche la sfortuna sotto forma degli infortuni occorsi ad Abate e Montolivo nel corso del primo tempo, della traversa colpita da Maggio sul 2-3 e di alcune decisioni arbitrali quantomeno discutibili (un rigore negato all'Italia per un fallo su Balotelli e la punizione regalata in occasione del 2-1 brasiliano firmato da Neymar). Certo, non basta solo tutto questo a spiegare il risultato di ieri, ma va comunque tenuto in considerazione

3. Ieri mancavano Pirlo e De Rossi, ovvero il cervello e un significativo polmone di questa squadra, ma i sostituti ieri non sono stati all'altezza: in particolare Aquilani ha dimostrato di essere totalmente inadatto a tenere le redini del centrocampo azzurro. Volendo essere cattivo, ieri sera si è capito come mai la Juventus con Pirlo regista ha vinto due scudetti consecutivi e una Supercoppa Italiana, mentre quella con Aquilani regista è riuscita a rimanere per la prima volta dopo 20 anni fuori da tutte le competizioni europee...

4. I problemi non sono mancati soprattutto in difesa. Probabilmente Barzagli, Bonucci e Chiellini si sono talmente abituati a giocare a 3 da trovarsi a disagio nel giocare a 4; una spiegazione plausibile, ma che tuttavia non cancella il buco che ha permesso a Fred di siglare il 3-1 brasiliano o l'errore da matita blu commesso da un campione come Barzagli nella partita inaugurale contro il Messico. E poi ci sono i numeri ad essere impietosi: nelle ultime 4 partite l'Italia ha incassato 10 gol; non saranno tutte responsabilità individuali, ma è un dato che deve far riflettere...

5. I due punti precedenti possono essere in qualche modo collegati. Gli errori difensivi, infatti, nascono da distrazioni individuali, ma anche da una copertura non adeguata del centrocampo; del resto Barzagli, Bonucci e Chiellini nella Juventus sono coperti da Vidal e Pogba, nella Nazionale da De Rossi e Montolivo. E questa non è esattamente la stessa cosa...

6. Positive le prestazioni offerte da De Sciglio e Candreva. Il primo è riuscito a tener testa alla velocità di Dani Alves e alla potenza fisica di Hulk (e scusate se è poco!), confermando sempre più di avere i numeri del predestinato; il secondo ha offerto corsa e copertura, che nel centrocampo asfittico di ieri sera servivano come il pane. Complimenti ad entrambi!

7. Per la prima volta Prandelli ha deciso di puntare (seppur a partita in corso) su Stephan El-Shaarawy. Detto che ho per il "faraone" una stima infinita e che riterrei la sua eventuale cessione da parte del Milan uno dei più grandi suicidi di mercato della storia, probabilmente su uno così dal primo minuto si può iniziare a ragionare contro la Spagna. O no?

8. Sulla giocata con cui Mario Balotelli ha permesso a Giaccherini di siglare l'1-1 c'è da dire solo una cosa: chapeau!

A questo punto passiamo alle solite considerazioni relative all'extra-campo

9. Ieri Gigi Buffon non è parso impeccabile in occasione del gol del 4-2. La sua respinta corta che ha permesso a Fred di segnare ricorda molto la respinta errata che aveva permesso a Thomas Muller di siglare il 2-0 in favore del Bayern Monaco in Champions League lo scorso 2 aprile. Tutto vero, per carità, ma partire da queste considerazioni per riprendere discorsi relativi ad un Buffon da mandare in pensione rasenta veramente il ridicolo!

10. Poi c'è lui: Emanuele Giaccherini. Quello unanimemente ritenuto indegno di giocare in Nazionale, ma che nelle ultime 4 partite ha segnato 2 gol, provocato un autogol e servito l'assist decisivo per il gol del tanto osannato Mario Balotelli contro il Messico; questo tanto per chiarire le idee a coloro che tutto sanno e che tutto capiscono, i quali si ostinano a storcere il naso e a farsi risatine idiote ogni volta che Giaccherini gioca con la maglia della Nazionale

11. Passino le critiche nel merito come quelle fatte nei primi punti, ma leggere certe critiche scriteriate dopo la partita di ieri fa capire che spesso il problema della Nazionale non sono le scelte sbagliate del Commissario Tecnico di turno o gli errori di questo o quel giocatore, bensì le tesi vagamente lunari di una certa parte della tifoseria, che appare nata per criticare a prescindere. Perdoniamoli perchè non sanno quello che dicono!

Nessun commento:

Posta un commento