venerdì 28 giugno 2013

Spagna-Italia: qualche puntino sulle i...


Si è infranto ai rigori il sogno dell'Italia di eliminare la Spagna e di volare in finale della Confederations Cup a sfidare i padroni di casa del Brasile. Contro ogni pronostico gli azzurri hanno tenuto lo 0-0 per 120 minuti contro i temibili Campioni del Mondo e nel primo tempo ci è mancato poco che l'impresa venisse compiuta.
Smaltita la delusione, è bene però mettere l'accento su alcune cose che mi sono piaciute davvero poco ieri; alcune sono di natura squisitamente tecnica, altre meno

1. Lunedì 24 giugno su Twitter avevo scritto quanto segue: "E se giovedì contro la Spagna l'Italia giocasse col 3-5-2? La butto lì... #confcm2013 #ItaliaSpagna". Sarò un "veggente", come mi definì a suo tempo un "amico" milanista, ma ieri Prandelli ha optato per un 3-4-2-1 che nel primo tempo ha prodotto un'Italia capace di creare più di un grattacapo alla squadra Campione del Mondo e d'Europa in carica che solo un anno fa asfaltò gli azzurri con un perentorio 4-0 nella finale europea di Kiev. Considerato che in quel modo Barzagli, Bonucci e Chiellini hanno raggiunto un'intesa resistente come l'acciaio, che Maggio si esalta in quel modulo (ieri l'esterno napoletano ha giocato la sua miglior partita da quando è entrato nel giro della Nazionale) e che quest'assetto tattico aveva permesso agli azzurri di contenere nel migliore dei modi le "furie rosse" nella gara inaugurale degli ultimi Europei, probabilmente Prandelli potrebbe iniziare a prenderlo in considerazione un po' più spesso questo modulo. Domanda ulteriore al C.T.: ma perchè nella ripresa, con l'uscita di Barzagli per infortunio, non si è limitato a spostare De Rossi al centro senza arretrare Maggio nella posizione di terzino?

2. Alzi la mano quelli che pensavano che Candreva avrebbe potuto fare l'ottima gara che ha fatto ieri. L'esterno laziale è stato un moto perpetuo sulla fascia destra e, unitamente alla grande prestazione di Maggio, ha creato più di un affanno al povero Jordi Alba che già pregustava le praterie concessegli nella famigerata finale europea dello scorso anno. Complimenti ad un ragazzo che nel 2010 aveva sfiorato il Mondiale, salvo poi perderlo a causa della brutta esperienza nella Juventus targata Ferrara e Zaccheroni; sembrava bruciato, ma due anni nella Lazio hanno avuto l'effetto di rigenerarlo

3. Se a destra Maggio e Candreva sono state le sorprese positive, a sinistra Giaccherini è stato la lietissima conferma. L'esterno della Juventus ha garantito la consueta dote di corsa e inserimenti, centrando anche un palo che credo stia ancora tremando; fosse entrata quella palla, probabilmente staremmo commentando un'altra partita

4. Per quanto mi abbia convinto la scelta iniziale di Prandelli (tanto del modulo quanto degli uomini), faccio non poca fatica a comprenderne le mosse in corso d'opera: in primo luogo non capisco come mai in un'Italia che in attacco ha dovuto affidarsi alle sortite dei centrocampisti (Candreva, De Rossi, Marchisio) o degli esterni (la parata di Casillas su Maggio e il palo di Giaccherini) non abbia trovato spazio (magari non da titolare, ma di sicuro poteva trovarlo a gara in corso) una punta come El-Shaarawy, capace di inserirsi negli spazi senza dare punti di riferimento ai difensori avversari; in secondo luogo non capisco come mai la scelta del settimo rigorista sia caduta su un difensore centrale come Bonucci (la cui faccia al momento di andare sul dischetto era tutta un programma...) e non su Giaccherini, che era stato escluso dalla rosa dei cinque rigoristi di partenza. Con tutta la stima, caro Cesare, certe cose faccio fatica a capirle...

5. Per quanto riguarda Leonardo Bonucci e il suo errore purtroppo decisivo, sono sicuro che la totalità degli anti-juventini ha provato un innato senso di goduria nel vedere il difensore centrale bianconero sbagliare il penalty decisivo; quale miglior occasione, infatti, di un rigore sbagliato in Nazionale per dare addosso ad un ragazzo che è eternamente bollato come "scarso" e continuare a chiedersi perchè venga convocato in azzurro? Al di là delle favolette secondo cui la Juventus condiziona le scelte di tutti i Commissari Tecnici (persino di Prandelli, che ha giocato nella Juventus ma è stato per cinque anni allenatore della squadra più anti-juventina d'Italia!), mi sento di dare ragione a tutti questi intenditori di calcio. Fuori Bonucci dalla Nazionale e facciamo giocare al suo posto un Ranocchia, un Astori, un Biava, un Zaccardo, un Alessandro Lucarelli, un Gamberini o un Bonera: già me li vedo i vari Neymar, Messi, Villa, Iniesta, Fabregas e Cristiano Ronaldo a tremare di paura ogni volta che se li ritroveranno davanti...

6. Complimenti alla FIFA per non aver permesso che venisse osservato un minuto di raccoglimento in memoria dello scomparso Stefano Borgonovo. Quando credi che il buon Blatter abbia dato il peggio di sè, ecco che il numero uno del calcio mondiale arriva a smentirti e a farti fare la parte del minimalista...

7. Anche in una serata triste, mamma RAI non perde occasione per sorprenderci. Passino le supercazzole travestite da commento tecnico di Beppe Dossena (che tutte le volte riesce nell'impresa titanica di far sembrare Bergomi un genio!) e passi il fatto che Stefano Bizzotto invocasse tutte le volte il fischio finale dell'arbitro benchè il recupero non fosse ancora scaduto, ma che la bella (e solitamente brava) Simona Rolandi chieda ad Andrea Stramaccioni (attenzione, trattasi non di un omonimo dell'uomo che ha guidato l'Inter nell'ultima trionfale stagione!) come si batte la Spagna è davvero il top; sarebbe un po' come chiedere a Pier Luigi Bersani come si vincono le elezioni!

8. Ieri pomeriggio, durante la trasmissione radiofonica "Un Giorno da Pecora" in onda su Radio2, il giornalista Marco Travaglio ha risposto ad un mio tweet ribadendo il concetto secondo cui egli non tifa per la  Nazionale poichè il tifo per gli azzurri viene spesso usato come "palliativo" per mascherare i problemi gravi che affliggono il nostro Paese (per ascoltare le parole del vice-direttore del "Fatto Quotidiano" basta cliccare qui). Premesso che in alcuni casi questo succede, sorge spontaneo un interrogativo: ma la colpa di tutto ciò è di Prandelli e dei suoi calciatori oppure è di coloro che mettono in atto quest'opera di mistificazione (dai politici ai dirigenti calcistici, passando anche per molti giornalisti e opinionisti)? So che non riceverò mai una risposta, però domandare è lecito...

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