sabato 1 giugno 2013

Garantismo a targhe alterne


"Noi crediamo a Balotelli. Se bastano le parole di un pentito per essere sbattuti in prima pagina, allora dico: "Povera Italia""

Così ha parlato Giancarlo Abete ieri sera al termine della partita che la Nazionale italiana ha vinto per 4-0 contro San Marino: oggetto della frase erano le parole di un pentito di camorra, secondo cui l'attaccante del Milan avrebbe spacciato droga a Scampia con il benestare dei boss locali. Un atteggiamento garantista che io condivido in toto, se non fosse per un piccolo dettaglio: un anno fa la situazione era decisamente diversa.

Un anno fa, infatti, l'Italia si apprestava a disputare i Campionati Europei in Polonia e Ucraina nel bel mezzo di una bufera: Gianluigi Buffon era finito nel tritacarne delle polemiche e delle inchieste per una vicenda di scommesse rivelatasi una bolla di sapone; Domenico Criscito aveva ricevuto un avviso di garanzia ed era stato immediatamente (ed inopinatamente!) escluso dalla rosa dei 23 azzurri che dovevano partire per la "kermesse" continentale; Leonardo Bonucci era stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Bari per le dichiarazioni del suo ex compagno Andrea Masiello in merito ad un Udinese-Bari del marzo 2010, ma la mancata notifica dell'avviso di garanzia aveva salvato il centrale della Juventus dallo stesso destino toccato a Criscito. Nelle stesse ore l'allenatore della Juventus Antonio Conte, a seguito delle ormai (tristemente) famose del pentito Filippo Carobbio, subiva una perquisizione nella propria abitazione e veniva iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Cremona. Come commentava Abete questi fatti? Ecco la rassegna delle "giancarlate".

1) Criscito: "Purtroppo Criscito ha avuto una informazione di garanzia con una perquisizione a Coverciano. C'é per lui e per tutti ovviamente la presunzione di innocenza. Siamo convinti che uscirà fuori da questa vicenda, ma questa situazione aveva determinato momenti difficili per lui e per il gruppo. Il mister d'intesa con la Federazione ha deciso di non utilizzarlo. C'é fiducia nel ragazzo. Criscito si é sentito scaricato? Nel ragazzo c'é delusione, amarezza, perché questo e' successo il giorno prima della lista dei 23. La sua amarezza é comprensibile e giustificabile"

2) Bonucci: "Non risulta che ci siano situazioni ostative per Bonucci. Non ci sono motivi contrari alla presenza di Bonucci in Ucraina e Polonia"; bastava ribadire il fatto che Bonucci non aveva ricevuto alcun avviso di garanzia...

3) Buffon: "Non ci credo, nel senso che sarebbe molto triste se fosse così. Abbiamo il dovere di pensare in modo da non generare altri sospetti, in un momento per il paese e per il sistema calcio che gia' e' in difficoltà. E' un periodo difficile, triste, per alcuni versi e per alcuni episodi può essere nauseante. Ma il mondo calcio ha 15 mila professionisti e un milione 400 mila tesserati, come avviene in tutti i campi non bisogna generalizzare"; prime tre parole ok, la rimanente supercazzola ce la si poteva risparmiare...

E su Conte? Appena uscita la notizia delle indagini a carico del tecnico bianconero, Abete pronunciò la frase: "La giustizia (sportiva, ndr) faccia bene e in fretta"; trattandosi di giustizia sportiva, auspicare che "faccia bene e in fretta" è un po' come sperare che una martellata su un piede sia dolorosa e benefica al tempo stesso. Il dato fondamentale, tuttavia, è che quando Conte fu indagato al numero uno della FIGC non passò minimamente per la testa di rilasciare una dichiarazione ferma e netta come quella (giustamente) rilasciata ieri sera a proposito di Balotelli; nel frattempo Conte era già stato sbattuto in prima pagina (con tanto di bufale che parlarono addirittura di una Juventus estromessa per questo dalla Champions League e addirittura di un possibile esonero), additato da metà del tifo italiano come un mascalzone di primissimo pelo e dovette passare un mese e mezzo prima che l'allenatore bianconero potesse presentarsi in Procura Federale a spiegare la propria posizione (spiegazione inutile, vista la squalifica finale).

Caro Abete, il garantismo va bene ed è un valore da difendere a spada tratta se in esso si crede. E' il garantismo "a targhe alterne" che va meno bene...

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