giovedì 16 aprile 2015

DIARIO DI BORDO/44 - Juventus-Monaco 1-0 (Champions League, quarti di finale, andata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-MONACO 1-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORE: Vidal (J) rig. al 12'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Vidal, Pirlo (29'st Barzagli), Marchisio; Pereyra (42'st Sturaro); Tevez, Morata (37'st Matri). Allenatore: Allegri
MONACO (4-3-3): Subasic; Raggi (26'st Berbatov), Carvalho, Abdennour, Kurzawa; Joao Moutinho, Fabinho, Kondogbia; Dirar (6'st Bernardo Silva), Martial (42'st Matheus Carvalho), Carrasco. Allenatore: Jardim
ARBITRO: Kralovec (Repubblica Ceca)

LA PARTITA
Primo tempo
  • 6' - Destro dalla distanza di Tevez con palla bloccata da Subasic
  • 10' - Martial pesca al centro dell'area Carrasco, ma la conclusione ravvicinata dell'esterno monegasco viene bloccata in due tempi da Buffon
  • 11' - Ci prova ancora Carrasco con un tiro deviato da Bonucci, ma Buffon respinge tuffandosi sulla propria sinistra
  • 27' - Cross di Marchisio e conclusione di Tevez, ma Subasic blocca senza problemi
  • 45' - Gran pallone di Tevez per Vidal, ma il cileno calcia a lato da pochi passi
Secondo tempo
  • 9' - Sinistro di Bernardo Silva respinto in angolo da Buffon
  • 11' - Calcio di rigore concesso alla Juventus per un fallo di Carvalho ai danni di Morata
  • 12' - GOL DELLA JUVENTUS! Vidal trasforma il penalty spedendo il pallone nel sette alla destra di Subasic
  • 17' - Kondogbia calcia dalla distanza, ma Buffon alza la sfera in calcio d'angolo
  • 27' - Berbatov stacca di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Joao Moutinho, ma il pallone termina alto di poco
BUONA LA PRIMA! MA ATTENZIONE A NON FARE SCHERZI...
La Juventus è riuscita a vincere la partita d'andata contro il Monaco senza subire reti e questo rappresenta senza dubbio un'ottima premessa in vista del retour match in programma mercoledì prossimo allo stadio "Louis II" di Montecarlo; a patto, ovviamente, di scendere in campo in terra monegasca senza pensare che la qualificazione sia acquisita perchè questo (so bene di essere ripetitivo, ma è bene che questo concetto entri in determinate teste!) rappresenterebbe il miglior viatico per un'eliminazione che sarebbe uno dei più grandi suicidi calcistici della storia...

"BUFFON, RITIRATI! ORMAI SEI UN PENSIONATO!". RIPETETEMI ANCORA QUESTA STORIELLA, PER FAVORE...
Ogni tanto mi frulla nella testa un simpatico ritornello che sentivo ripetere a noti intenditori di calcio nei mesi scorsi: "Ormai Buffon farebbe meglio a ritirarsi perchè è finito! Aveva ragione Beckenbauer quando lo definì "pensionato"! E la Juventus, se non vuole smettere di vincere, deve iniziare liberarsi di lui!". Dite che esagero se dico che, dopo aver visto le tre parate compiute dal capitano della Juventus e della Nazionale martedì sera, questo più che un ritornello mi sembra tanto il motivo di un disco rotto?

EVRA: ESPERIENZA INTERNAZIONALE E PERSONALITÀ DA VENDERE
Chiaramente Patrice Evra non ha più il passo che aveva qualche anno fa perchè la carta di identità parla chiaro, però le sue prestazioni europee di quest'anno e, soprattutto, le parole da lui pronunciate al termine della partita contro la squadra che lo ha fatto conoscere al grande pubblico internazionale hanno chiarito in modo definitivo come questo giocatore sia stato scelto dalla dirigenza juventina per la sua grande esperienza internazionale e la sua grande personalità. Del resto non si vincono 16 trofei (tra campionati nazionali e coppe internazionali) e non si diventa capitano del Manchester United e della Nazionale francese per caso...

VIDAL: UN RIGORE PER LA SVOLTA
Per 56 minuti la prestazione di Arturo Vidal era stata insufficiente: impreciso nei passaggi, a fine primo tempo il cileno aveva anche sbagliato un gol che in un passato non troppo lontano avrebbe segnto ad occhi chiusi (o quasi). Poi l'arbitro Kralovec ha punito con il calcio di rigore il contatto tra Carvalho e Morata ed il cileno ha trasformato il penalty che ha deciso la partita, cambiando la sua partita (da quel momento l'apporto fornito è stato decisamente migliore) e cancellando il ricordo dei recenti errori dagli undici metri contro l'Olympiakos in Champions League e il Cesena in campionato

PIRLO AL RIENTRO (E SI È VISTO...)
Al rientro dopo un mese e mezzo di stop (l'ultima presenza in campo risaliva al match d'andata contro il Borussia Dortmund), Andrea Pirlo non è parso al top della forma, al punto che intorno alla mezz'ora del secondo tempo Allegri ha deciso di farlo rifiatare richiamandolo in panchina e sostituendolo con Barzagli. Eppure, nonostante una forma fisica non al top, il regista bresciano si è fatto notare con due lanci illuminanti dei suoi: sul primo Pereyra non è riuscito a rendersi pericoloso, mentre dal secondo è nata l'azione che ha portato al rigore decisivo; a dimostrazione del fatto che uno come Pirlo, laddove non indisponibile, in certi contesti va fatto giocare a prescindere...

BENE PEREYRA, BENINO MARCHISIO
L'analisi della prestazione del centrocampo si esaurisce analizzando le prove offerte da Claudio Marchisio e Roberto Pereyra: il primo ha strappato la sufficienza, pur essendo lontano dai recenti standard, mentre il secondo ha svolto un ottimo lavoro tra le linee non disdegnando qualche sortita offensiva

TEVEZ IN OMBRA, MA NATURALMENTE NON È UN AUTOMA...
Serata non eccezionale anche per Carlos Tevez, che ha trovato pochi spazi per dar sfogo al proprio estro ed è stato ben contenuto dai centrocampisti e dai difensori monegaschi (se ne riparlerà più avanti...), oltre ad aver sbagliato una conclusione piuttosto facile per uno come lui nel primo tempo. Ma del resto è noto che l'Apache, per quanto forte, sia pur sempre un essere umano e non un automa inesauribile...

MORATA VIVACE, MA INGABBIATO (NONCHÈ DECISIVO IN OCCASIONE DEL RIGORE)
Per un Tevez non in serata di grazia c'è stato un Alvaro Morata piuttosto vivace sul fronte offensivo, sebbene anche lo spagnolo sia stato penalizzato dall'ottima organizzazione difensiva della squadra di Jardim. L'ex Real, tuttavia, ha avuto un ruolo decisivo nel subire il fallo che ha portato al calcio di rigore che ha deciso la partita

TRE CAMBI DI MODULO MIRATI
Sabato scorso sono stato invitato dall'amico Paolo Ruscitto negli studi di Radio Selene, nota emittente radiofonica pugliese, per partecipare come ospite alla trasmissione Passione Bari e commentare la partita casalinga che la squadra biancorossa stava disputando contro il Crotone. Durante uno dei miei interventi, avevo parlato di confusione tattica e mentale da parte della squadra: dopo un primo tempo regalato agli avversari e chiuso sotto di una rete, nella ripresa il tecnico biancorosso Davide Nicola (ex tecnico del Livorno, per chi non lo sapesse) aveva cambiato per tre volte modulo, passando dal 4-3-1-2 di partenza al 4-2-4 e poi al 4-3-3, trovando pochi sbocchi e pareggiando solo nei minuti finali grazie ad una zampata del centrocampista Minala. Ieri sera Massimiliano Allegri ha fatto più o meno la stessa cosa: è partito con il 4-3-1-2 per poi passare ad un 4-4-2 con Vidal e Pereyra larghi e poi è tornato al vecchio 3-5-2 con l'ingresso in campo di Barzagli al posto di Pirlo: una duplice mossa che seguiva una logica di protezione degli spazi per proteggere il vantaggio scaturito dal calcio di rigore trasformato da Vidal; la differenza sostanziale rispetto alla scelta effettuata dall'allenatore del Bari qualche giorno fa sta nel fatto che, mentre Nicola aveva necessità di dare più idee ad una squadra che non ne aveva e doveva raddrizzare una situazione di svantaggio, Allegri doveva gestire un risultato e lo ha fatto in maniera intelligente e mirata

MONACO SQUADRA OSTICA, CON BUONA PACE DEGLI ESPERTI (O SEDICENTI TALI...)
Il Monaco, che in troppi (anti-juventini, ma anche tanti juventini) consideravano una squadra scarsa e di cui la Juventus avrebbe fatto un sol boccone, si è invece rivelata una squadra ostica ed estremamente organizzata dal suo tecnico Jardim. Chi mi ha colpito, nelle file della compagine monegasca, è stato soprattutto il difensore centrale tunisino Aymen Abdennour: 26 anni da compiere il 5 agosto, Abdennour è stato il migliore in campo della squadra francese grazie ad una partita nella quale non ha sbagliato una sola chiusura difensiva. Ecco perchè mercoledì prossimo, allo stadio "Louis II", sarà bene affrontare con la giusta concentrazione la partita di ritorno senza dar retta ai soliti esperti o (molto) sedicenti tali...

HILLSBOROUGH, 26 ANNI DOPO...
Ieri è ricorso il ventiseiesimo anniversario della strage dello stadio di Hillsborough, dove il 15 aprile 1989 morirono 96 persone (per ripercorrere la vicenda potete cliccare qui). Ci tengo a ricordare quella tragedia anche perchè, nonostante le asserzioni di qualche fenomeno da tastiera, sono solito non fare questioni di magliette nelle tragedie legate al calcio...

TRA FURTI PRESUNTI E POVERACCIATE ACCLARATE...
Sulle polemiche arbitrali montate dopo la partita di martedì mi limito ad alcune semplici constatazioni:
  • a prescindere dal provvedimento tecnico preso dall'arbitro Kralovec in occasione del contatto tra Carvalho e Morata, fa specie che nessuno abbia notato (involontariamente? Volontariamente? Fate un po' voi...) che in ogni caso il direttore di gara avrebbe dovuto espellere e non ammonire il difensore del Monaco in quanto Morata, senza quel contatto, si sarebbe presentato a tu per tu con Subasic;
  • se anche fosse stato concesso un calcio di punizione dal limite anzichè il calcio di rigore poi trasformato da Vidal, a tirare quel calcio di punizione sarebbe stato un certo Andrea Pirlo...
  • con l'espulsione di Carvalho il Monaco avrebbe dovuto giocare più di mezz'ora di gara in inferiorità numerica e nel match di ritorno avrebbe dovuto fare a meno di un giocatore carismatico ed esperto come il centrale lusitano;
  • paragonare questo calcio di rigore con quello concesso alla Juventus nell'ormai (tristemente) famosa finale dell'Heysel è davvero una roba di pessimo gusto;
  • ma le solite menti eccelse non andavano blaterando che tanto le decisioni arbitrali in Europa sono sicuramente non dettate da malafede e vanno accettate sempre e comunque? Oppure questo illuminato ragionamento vale solo per arbitraggi tipo quello del signor Puhl nella finale del 1997 contro il Borussia Dortmund (rigore non concesso a Jugovic e gol regolare annullato a Vieri) o quello del signor Dallas nella finale del 1998 contro il Real Madrid (gol di Mijatovic in palese fuorigioco)?
  • Le storie fantasiose relative a furti arbitrali e a paragoni di pessimo gusto vanno ad aggiungersi alla madre di tutte le poveracciate, ovvero quella relativa ad un sorteggio pilotato per far sì che la Juventus pescasse il Monaco dall'urna di Nyon...

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