martedì 11 novembre 2014

DIARIO DI BORDO/15 - Juventus-Parma 7-0 (Serie A, 11a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-PARMA 7-0 (primo tempo 3-0)
MARCATORI: Llorente (J) al 24'pt, Lichtsteiner (J) al 29'pt, Llorente (J) al 37'pt, Tevez (J) al 4'st e al 13'st, Morata (J) al 31'st e al 42'st
JUVENTUS (4-3-2-1): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Padoin; Romulo, Marchisio (35'st Mattiello), Pogba; Pereyra, Tevez (14'st Coman); Llorente (26'st Morata). Allenatore: Allegri
PARMA (3-5-2): Mirante; Felipe, Lucarelli, Costa; Rispoli, Acquah, Lodi, J. Mauri (8'st Mariga), De Ceglie (1'st Gobbi); Ghezzal, Cassano (18'st Belfodil). Allenatore: Donadoni
ARBITRO: Russo di Nola

LA PARTITA
Una Juventus in formato super (nonostante le assenze di elementi come Barzagli, Caceres, Vidal, Pirlo e Asamoah) rifila ben sette gol ad un Parma apparso lontanissimo parente di quello che appena otto giorni fa aveva battuto per 2-0 l'Inter al "Tardini". Allegri vara un 4-3-2-1 con Padoin terzino sinistro, Romulo a completare il centrocampo insieme a Marchisio e Pogba e Pereyra insieme a Tevez a ridosso di Llorente. La parata di Mirante su conclusione da fuori di Pogba dopo pochi minuti è solo il preavviso della buriana che si abbatte sul portiere del Parma nel giro di appena 13 minuti: al 24' Llorente riprende una corta respinta di Mirante dopo un altro tiro da fuori di Pogba e segna il gol dell'1-0, al 29' è Lichtsteiner a raddoppiare con una splendida conclusione da venti metri e al 37' è ancora Llorente a siglare il 3-0 girando in rete un cross basso dello stesso Lichtsteiner. La parata di Buffon sugli sviluppi di una conclusione di Mauri sull'1-0 e la conclusione alta di Ghezzal nei primi istanti della ripresa sono solo un fuoco di paglia, dato che al 4' Carlos Tevez si inventa il gol della domenica con un coast-to-coast che lascia sul posto tutti e tre i difensori del Parma e si conclude con una conclusione ravvicinata che non dà scampo all'incolpevole Mirante; non contento, l'argentino concede il bis al 13' andando a spedire in fondo al sacco un pallone respinto centralmente da Mirante. A questo punto Allegri concede la standing ovation sia a Tevez che a Llorente sostituendoli rispettivamente con Coman e Morata e al 31' il francese pennella un assist al bacio che lo spagnolo trasforma nel gol del 6-0, che precede di una decina di minuti quello del 7-0, messo ancora a segno dall'ex Real Madrid su invito di Lichtsteiner dalla destra. Il prossimo impegno che attende i bianconeri dopo la sosta si preannuncia decisamente più probante, dato che sabato 22 novembre la squadra di Allegri saranno di scena all'Olimpico di Roma contro la Lazio, sorprendentemente sconfitta per 2-1 dall'Empoli

UN RISULTATO CHE SI COMMENTA DA SOLO...
Dato che qualunque commento al risultato finale del match dello Juventus Stadium sarebbe superfluo (le ragioni sono fin troppo evidenti!), direi di passare oltre...

NUMERI vs. CHIACCHIERE
Da che mondo è mondo, c'è chi ama perdersi in chiacchiere inutili e chi si ferma a guardare i numeri (i quali, è ben noto, non sono nè juventini nè anti-juventini): bene, i numeri dicono che quella di domenica è stata la ventiquattresima vittoria consecutiva e che i bianconeri ad oggi hanno il miglior attacco del campionato con 25 gol segnati e la miglior difesa con sole 4 reti incassate (e quest'ultimo dato, alla luce delle assenze di elementi fondamentali come Barzagli e Caceres, è tutt'altro che trascurabile!). Se poi qualcuno vuole continuare a perdere tempo blaterando di sistemi, complotti, arbitri comprati e via discorrendo, faccia pure...

NUOVO MODULO PROMOSSO (IN ATTESA DI ULTERIORI CONFERME)
Dopo aver adottato il 4-3-1-2 contro l'Olympiakos martedì scorso, domenica Massimiliano Allegri ha nuovamente modificato l'assetto tattico adottando il 4-3-2-1, con Pereyra trequartista e Tevez più arretrato alle spalle dell'unica punta Llorente: a mio modo di vedere il vantaggio di questo modulo sta nella possibilità di poter sfruttare il campo in tutta la sua ampiezza, a differenza di quanto accadeva in passato; ora, in attesa di vedere all'opera la squadra in questa nuova veste contro avversari più probanti rispetto al Parma visto domenica, possiamo dire che prosegue l'opera di rinnovamento tattico da parte di Allegri, che ha definitivamente messo in soffitta il 3-5-2 contiano che tante soddisfazioni ha dato negli ultimi tre anni

IL FERNANDO RITROVATO
Le critiche piovutegli addosso in ragione di un inizio di stagione sicuramente al di sotto delle aspettative hanno avuto su Fernando Llorente il migliore degli effetti possibili: dopo esser stato decisivo contro l'Olympiakos subentrando a Morata nella ripresa, contro il Parma il navarro è partito dall'inizio e ha svolto alla perfezione il proprio compito depositando per due volte il pallone alle spalle del malcapitato Mirante. Vamos, Fernando!

RICORDATE COSA DISSI SUI TIRI DA FUORI?
Chi mi ascolta in radio e segue questo blog sa bene che una delle critiche che ho mosso più spesso alla Juventus di Conte riguardava la scarsa propensione al tiro da fuori nonostante la squadra potesse contare su giocatori in grado di colpire dalla distanza (il nome che viene subito in mente è quello di Paul Pogba, ma non è sicuramente il solo!). Sarà un caso, ma domenica tre gol su sette sono arrivati sugli sviluppi di conclusioni da fuori: il primo gol di Llorente e il secondo di Tevez sono arrivati dopo respinte difettose di Mirante su due tiri di Pogba dalla distanza, mentre il gol di Lichtsteiner è arrivato direttamente in questa maniera. Qualcuno può chiamarle coincidenze, ma dubito proprio che le cose stiano così

IL PARMA: LA VITTIMA SACRIFICALE DI STEPHAN LICHTSTEINER E CARLOS TEVEZ
Quello segnato domenica è stato il terzo gol segnato da Stephan Lichtsteiner in quattro partite giocate contro il Parma allo Juventus Stadium, mentre Carlos Tevez ha segnato la sua seconda doppietta consecutiva contro la formazione ducale dopo quella segnata lo scorso 26 marzo nella partita vinta dai bianconeri per 2-1 (precedente che ricordo bene, dato che quella sera ero allo stadio): tu chiamala (la squadra di Donadoni), se vuoi, vittima sacrificale...

TEVEZ: UNA DOPPIETTA (E CHE DOPPIETTA!) PER FESTEGGIARE IL RITORNO IN NAZIONALE
La doppietta di Carlos Tevez, unitamente alla straordinaria bellezza del primo gol (sul quale ogni commento sarebbe superfluo, per cui limitatevi a riguardarvelo più e più volte...), ha rappresentato il miglior modo possibile per festeggiare il ritorno in Nazionale dopo tre anni dell'Apache, che aveva persino dovuto saltare il Mondiale brasiliano a causa delle frizioni con l'ex Commissario Tecnico dell'Albiceleste Alejandro Sabella. Il fatto che l'argentino abbia festeggiato il ritorno al gol dopo sei partite di astinenza (non segnava da Juventus-Roma 3-2 del 5 ottobre) nel giorno del quarantesimo compleanno dell'ultimo grandissimo numero 10 juventino aggiunge a tale doppietta un qualcosa di magico

E INTANTO ANCHE MORATA HA FATTO LA SUA PARTE...
Dopo aver visto dalla panchina le doppiette realizzate da Llorente e Tevez, evidentemente Alvaro Morata deve essersi sentito punto nel vivo e deve aver deciso di non voler essere da meno rispetto ai due compagni di reparto. E così, dopo essere subentrato al connazionale Fernando, ha ripagato la fiducia concessagli da Allegri con la stessa moneta, ovvero con una doppietta: prima segnando su pregevolissimo assist di Coman (a sua volta subentrato a Tevez, la cui uscita è stata accolta da una meritatissima standing ovation da parte di tutto lo Juventus Stadium) e poi intervenendo sotto misura su cross preciso di Lichtsteiner dalla destra. C'è da immaginare che Allegri possa essere in difficoltà nelle scelte alla luce delle prestazioni dei suoi attaccanti, ma è verosimile pensare che il mister livornese sia ben felice di trovarsi in detta situazione...

BEN RITROVATO, KINGSLEY!
Dopo aver ben impressionato nella prima di campionato contro il Chievo, Kingsley Coman era sparito dai radar giocando soltanto scampoli di partita. Contro il Parma, invece, Allegri ha deciso di buttarlo nella mischia nella ripresa al posto di Tevez e il francesino ex PSG lo ha ripagato con la bellissima giocata che ha messo Alvaro Morata nelle condizioni di segnare il gol del 6-0: il ragazzo è giovane e ha dei numeri fantastici, per cui bisogna lasciarlo crescere serenamente sperando che sappia farsi trovare pronto tutte le volte in cui verrà chiamato in causa

PADOIN, ROMULO E PEREYRA: LI CHIAMAVANO GREGARI...
Non essendo mai stato l'esempio del calciatore modello (anzi, tutt'altro!), ho sempre avuto una particolare ammirazione per i cosiddetti "gregari", ossia quei calciatori meno dotati tecnicamente di altri, ma che proprio per questo in campo davano l'anima come, se non più, degli altri: questo discorso, con riferimento alla partita di domenica, riguarda tre calciatori, vale a dire Simone Padoin, Romulo e Roberto Pereyra. L'ex atalantino, è stato confermato nel ruolo di terzino sinistro a causa delle contemporanee assenze di Caceres, Asamoah ed Evra e delle precarie condizioni fisiche di Ogbonna e ha ripagato la fiducia di Allegri con una prestazione fatta di corsa e generosità; il centrocampista italo-brasiliano, smaltiti i problemi fisici che l'hanno tenuto fuori per quasi un mese, non è affatto dispiaciuto nella sua prima partita da titolare in maglia juventina; per quanto riguarda l'argentino ex Udinese, ha svolto con estremo ordine il compito di giocatore di raccordo tra il centrocampo e l'attacco. Ah, dimenticavo: vedere Padoin battere calci d'angolo e calci di punizione è stato uno spettacolo fantastico!

BUFFON: POMERIGGIO (QUASI) INOPEROSO
La goleada che i suoi compagni hanno rifilato al povero Parma ha reso il pomeriggio di Gianluigi Buffon equivalente a quello di uno spettatore non pagante, anche se il capitano bianconero si è fatto trovare pronto nell'unica occasione in cui è stato chiamato in causa, ovvero sulla conclusione di Mauri sull'1-0

7-0, 31 ANNI DOPO...
Era da 31 anni che la Juventus non vinceva una partita di campionato con il punteggio di 7-0: l'ultima volta in cui ciò è avvenuto risale all'11 settembre 1983, quando al Comunale (oggi Olimpico) di Torino i bianconeri allenati da Giovanni Trapattoni liquidarono l'Ascoli grazie alle doppiette di Paolo Rossi, Platini e Penzo e al gol segnato da Zibì Boniek. E meno male che per i bianconeri queste goleade sono eccezioni, dato che c'è chi ha battuto il Sassuolo per 7-0 nelle ultime due stagioni ottenendo successivamente risultati decisamente poco onorevoli...

CASSANO: L'UOMO IN GRADO DI METTERE D'ACCORDO JUVENTINI E MILANISTI
Quando al 63' Donadoni lo ha richiamato in panchina per far posto a Belfodil, Antonio Cassano è stato subissato dai fischi dello Juventus Stadium. Tenuto conto del fatto che il 17 marzo di quest'anno fu salutato alla stessa maniera dal pubblico milanista al momento di lasciare il campo durante Milan-Parma 2-4 (partita nella quale segnò anche una doppietta), non è eretico dire che Fantantonio ha il potere tutt'altro che comune di mettere d'accordo juventini e milanisti...

BRUTTO RITORNO PER MIRANTE E DE CEGLIE
Antonio Mirante e Paolo De Ceglie si sono ritrovati ad affrontare la squadra nella quale sono cresciuti (e della quale De Ceglie fa ancora parte, essendosi trasferito al Parma in prestito) e nella quale hanno debuttato tra i professionisti nell'anno della Serie B, quando la fuga di massa dei campioni della Juventus devastata da Calciopoli costrinse l'allora allenatore bianconero Didier Deschamps a promuovere in prima squadra molti giocatori della formazione Primavera, tra cui il suo capitano Claudio Marchisio. Non è stato sicuramente un bel ritorno per i due giocatori: Mirante ha incassato sette gol e in due (il primo di Llorente e il secondo di Tevez) ha qualche responsabilità per non aver respinto in maniera adeguata i palloni calciati da Pogba, mentre De Ceglie è stato surclassato dall'ex compagno Lichtsteiner e nell'intervallo Donadoni ha deciso di richiamarlo in panchina per far posto a Gobbi

NESSUNO TOCCHI SIMONE PEPE!
Domenica pomeriggio, poche ore dopo il fischio finale di Juventus-Parma, Simone Pepe è stato autore di un duro sfogo attraverso la propria pagina pubblica su Facebook: il numero 7 bianconero ha voluto zittire, con tanto di foto, quanti imputavano la sua ormai biennale assenza dai campi di calcio (salvo rari scampoli di partita) a motivi extra-calcistici e del tutto differente dai numerosi problemi muscolari che lo affliggono ormai da due anni. Personalmente penso che taluni farebbero meglio a pensare ad altro piuttosto che a paventare assurdi scenari circa i guai fisici di un ragazzo che da due anni si sta comportando con una professionalità che andrebbe soltanto applaudita

WALTER MAZZARRI, OVVERO "LA SCUSA PIU' VELOCE DEL WEST"
Che Walter Mazzarri abbia per le scuse un'attrazione pari a quella che le api hanno per i fiori è pacifico e non lo scopriamo certamente oggi. Ciò che colpisce, tuttavia, è il fatto che il tecnico di San Vincenzo (sic!) riesca ad inventarsene sempre di grandiose: domenica è accaduto che, dopo il pareggio per 2-2 (che poteva essere 2-3 se non fosse stato per San Handanovic...) della sua Inter contro il Verona a San Siro, Mazzarri ha utilizzato come alibi la pioggia che ad un certo punto si è abbattuta su Milano, come se fosse una stranezza il fatto che a novembre piova sul capoluogo lombardo. E pensare che ero convinto di averle sentite tutte il giorno in cui il nostro eroe dichiarò che il Napoli aveva perso in Europa League contro il Viktoria Plzen (!!!) perchè il giorno prima la squadra era stata impegnata a festeggiare il compleanno di Cavani...

SUL RITORNO DI BALOTELLI IN NAZIONALE...
In attesa che il campionato torni al centro del 99,999% delle discussioni pallonare nostrane, a tenere banco è il ritorno in Nazionale di Mario Balotelli, convocato da Antonio Conte per il doppio impegno degli azzurri contro Croazia e Albania. Premesso che Conte ha il diritto-dovere di fare le scelte che ritiene più opportune (lo pagano per questo, no?), forse un paio di cose è bene ricordarle:

  • nell'ultimo disastroso Mondiale Balotelli, oltre ad aver goduto di una fiducia smisurata e incondizionata da parte dell'allora C.T. Prandelli e di un'apertura di credito da parte della stragrande maggioranza dei media che raramente avevo visto concessa ad altri in passato, aveva giurato che sarebbe stato uno dei protagonisti assoluti della kermesse brasiliana con i risultati che (ahimè!) ricordiamo ancora tutti;
  • se in Inghilterra giornali e tifosi lo hanno recentemente etichettato come un "buon rigorista costoso", dubito fortemente che in questi primi mesi a Liverpool Balotelli sia diventato quel campione in grado di trascinare la formazione allenata da mister Rodgers.
Detto tutto questo, sorge da parte mia spontaneo il seguente quesito parafrasando il buon Tonino Di Pietro: caro Conte, ma questo Balotelli in Nazionale CHE CI AZZECCA???

...E SU CONTE (REPETITA IUVAT)
A proposito di Conte, dato che in occasione di ogni impegno della Nazionale torna d'attualità la noiosa e manichea disputa che dal 15 luglio vede contrapposti "contiani" e "anti-contiani", vorrei nuovamente chiedere a chi di dovere di non coinvolgermi in detta contesa, dato che ho altro di cui preoccuparmi...

CRISI BARI: UN PARERE DISINTERESSATO...
Intanto in Serie B si registra la crisi (nera) di risultati e di gioco del Bari, atteso quest'anno ad un campionato di vertice dopo la straordinaria cavalcata dello scorso anno (interrotta in semifinale play-off contro il Latina) e la rivoluzione societaria culminata con l'arrivo alla presidenza di Gianluca Paparesta alla presidenza del club. Da osservatore disinteressato (la squadra per cui tifo è notoriamente un'altra!) ritengo che l'allenatore Mangia abbia sicuramente le sue colpe in questo momento nero, ma sono altresì convinto che non possano essere imputate a lui (o soltanto a lui) certe scelte di mercato effettuate in estate: dallo stravolgimento della difesa con la contemporanea cessione dei due centrali Ceppitelli e Polenta (almeno il secondo poteva essere trattenuto) al mancato rafforzamento di un centrocampo che al momento non dispone di alternative valide ai vari Sciaudone, Romizi e Defendi (ci sarebbe Donati, ma ormai l'età è quella che è per l'ex atalantino). Poi è chiaro che in questi casi è quasi sempre l'allenatore a pagare per tutti, e la cronaca ci dirà se finirà così anche in questo caso, ma credo che non sia tutta colpa di Devis Mangia la crisi di una squadra che ad oggi è la copia sbiadita di quella che aveva entusiasmato un'intera città soltanto cinque mesi orsono...

CIAO, LORENZO!
E' notizia di ieri la morte del 20enne Lorenzo Costantini, giovane calciatore della Virtus Lanciano stroncato da una rara forma di leucemia che lo aveva portato addirittura a curarsi negli Stati Uniti. Tranquilli, non vi annoierò con un banale pistolotto su quanto sia ingiusta la vita e via dicendo, ma mi limiterò a scrivere quattro semplicissime parole: RIPOSA IN PACE, LORENZO!

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