domenica 2 novembre 2014

DIARIO DI BORDO/13 - Empoli-Juventus 0-2 (Serie A, 10a giornata)


IL TABELLINO
EMPOLI-JUVENTUS 0-2 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Pirlo (J) al 16'st, Morata (J) al 27'st
EMPOLI (4-3-1-2): Bassi; Laurini (13'st Hysaj), Tonelli, Rugani, Rui Silva; Vecino, Valdifiori, Croce; Zielinski (29'st Tavano); Maccarone (35'st Mchelidze), Pucciarelli. Allenatore: Sarri
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna (1'st Lichtsteiner), Bonucci, Chiellini; Pereyra, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah (36'st Padoin); Giovinco (23'st Tevez), Morata. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Valeri di Roma

LA PARTITA
La Juventus ha avuto bisogno di una punizione di Andrea Pirlo e di un gioiello firmato da Alvaro Morata per avere ragione dell'Empoli, portarsi a +3 sulla Roma, sconfitta per 2-0 a Napoli nell'anticipo delle 15, e avvicinarsi nel migliore dei modi al big match di martedì contro l'Olympiakos in Champions League. Dopo un primo tempo avaro di emozioni, con l'Empoli bravo a chiudere molto bene gli spazi e i campioni d'Italia incapaci di trovarne, ma nella ripresa la musica è tutt'altra: all'11' Bassi si supera su una conclusione violentissima di Asamoah e poi, sulla ribattuta, Marchisio calcia a lato di un soffio; al 13' Chiellini stacca benissimo su corner di Pirlo, ma il pallone sfiora il palo alla destra di un Bassi immobile e termina a lato. Sono le prove generali del gol del vantaggio, che arriva al 16' grazie ad una magistrale punizione realizzata dallo specialista Andrea Pirlo, che in tal modo riscatta una prestazione decisamente al di sotto delle aspettative. Al 20' l'Empoli potrebbe pareggiare grazie ad una girata a colpo sicuro di Pucciarelli, ma tra l'attaccante dell'Empoli e il gol dell'1-1 ci si mette un extra-terrestre di nome Gianluigi Buffon, che con la mano di richiamo respinge il pallone in calcio d'angolo e mantiene la porta inviolata. Al 25' Morata serve Tevez (da poco subentrato a Giovinco) ma la conclusione in corsa dell'argentino viene respinta in tuffo da Bassi e sulla ribattuta Marchisio colpisce il palo; sono le prove generali del raddoppio che arriva al 27' grazie a Morata, che raccoglie un pallone vagante e fulmina Bassi con un bellissimo sinistro a giro. I minuti finali riservano soltanto un'altra parata di Bassi su Tevez e un altro intervento efficace di Buffon per disinnescare Tavano imbeccato da un lancio di Croce; non accade più nulla e così il match si conclude con il successo bianconero per 2-0. Adesso la squadra di Allegri sarà chiamata ad uno sforzo enorme per avere ragione dell'Olympiakos e continuare a cullare i sogni di qualificazione agli ottavi di Champions League

I VOTI
Buffon 7,5 - Ogbonna 6 (Lichtsteiner 6), Bonucci 6, Chiellini 6 - Pereyra 6, Vidal 5,5, Pirlo 6,5, Marchisio 6,5, Asamoah 6,5 (Padoin s.v.) - Giovinco 6 (Tevez 6), Morata 7

QUANDO LA VITTORIA E' FIRMATA DAI CAMPIONI
Una partita come quella di ieri sera non poteva che essere decisa dalle prodezze di alcuni singoli e così è stato. In questo caso specifico le firme sui tre punti sono quelle di Andrea Pirlo, Gianluigi Buffon e Alvaro Morata: il regista bresciano ha sbloccato il match con la sua perla su calcio di punizione riscattando una prestazione piuttosto deludente fino a quel momento; il capitano della Juventus e della Nazionale ha preservato il vantaggio con la super-parata su Pucciarelli e ha impedito all'Empoli di tornare in partita con la provvidenziale uscita su Tavano nel finale; lo spagnolo, alla prima da titolare in campionato, ha ripagato la fiducia di Allegri segnando il gol che ha chiuso la pratica

"LIBERATEVI DI BUFFON! ORMAI E' VECCHIO...", DICEVANO...
Riguardatevi la parata di Buffon sulla conclusione ravvicinata di Pucciarelli sull'1-0 e provate a pensare a tutti quei soloni che soltanto un anno fa dicevano che la Juventus avrebbe fatto meglio a mandare in prepensionamento anticipato quel signore che da 13 anni e 501 partite indossa la casacca bianconera e da 2 ne indossa anche la fascia di capitano: sono sicuro che vi si stamperà in volto un sorriso sornione...

PIRLO: UN LAMPO IN UNA PRESTAZIONE NEGATIVA
Come accennato in precedenza, il gol che ha consentito ad Andrea Pirlo di sbloccarsi in questa stagione e alla Juventus di venire a capo di una partita fino a quel punto complicata è stato un lampo in una partita che, fino a quel punto, aveva visto il medesimo regista bresciano tra i peggiori in campo. Le cause principali di ciò sono da un lato uno stato di forma ancora lontano da quello dei giorni migliori e dall'altro un sistema di gioco (se ne riparlerà più avanti...) che ormai fa sì che tutto il gioco passi per i suoi piedi rendendo facile agli avversari limitarne il rendimento imponendone la rigida marcatura da parte di uno o più uomini. Ma i campioni sono fatti così: anche nei momenti di maggior fatica sono capaci di risolvere le partite con un lampo. E penso non sia eretico definire Andrea Pirlo un campione, giusto?
P.S. Anche ieri sera abbiamo avuto la conferma di come le punizioni di Pirlo siano sentenze difficilmente appellabili...

VIDAL LEGGERMENTE MEGLIO, MARCHISIO E ASAMOAH OK, PEREYRA MEGLIO NEL MEZZO
Archiviato il discorso relativo a Pirlo, passiamo in rassegna gli altri interpreti del centrocampo bianconero: Roberto Pereyra non è dispiaciuto, ma personalmente resto convinto che renda meglio nel ruolo di interno di centrocampo piuttosto che sulla fascia; Arturo Vidal ha giocato leggermente meglio rispetto alle ultime uscite, ma questa non era certamente un'impresa titanica e gli standard che conosciamo tutti sono ancora lontani; Claudio Marchisio è invece apparso decisamente in palla sfiorando il gol in due occasioni (nella prima ha mancato il bersaglio di un soffio, nella seconda ha trovato il palo a negargli tale gioia) e si candida prepotentemente per una maglia da titolare martedì contro i greci; bene anche Kwadwo Asamoah, che sulla sinistra è stato un moto perpetuo fino al momento in cui un problema al ginocchio l'ha costretto a lasciare il posto a Padoin

INFORTUNI: TRA L'EMERGENZA IN DIFESA E IL BUCO SULLA FASCIA SINISTRA
La brutta notizia che arriva dal sabato pomeriggio toscano riguarda gli infortuni, dato che ieri due dei tre cambi effettuati da Allegri sono stati dettati dai problemi fisici accusati da Ogbonna e Asamoah, sostituiti rispettivamente da Lichtsteiner e Padoin. In difesa il forfait di Ogbonna (da valutare un suo recupero in extremis per martedì) si aggiunge alla lungodegenza di Barzagli e all'infortunio di Caceres, così come a sinistra l'eventuale assenza del ghanese creerà problemi non da poco ad Allegri, già privo del sostituto naturale Evra

VAMOS, ALVARO!
Come ricordato in precedenza, Alvaro Morata è stato l'altro grande protagonista della partita del "Castellani": schierato dal primo minuto per la prima volta in campionato, lo spagnolo ha lottato su tutti i palloni mostrandosi costantemente pimpante, ma trovando pochi sbocchi nel primo tempo; nella ripresa la musica è cambiata e lo spagnolo ha trovato il gol che ha messo in cassaforte il risultato con uno stupendo sinistro a giro. Fernando Llorente farebbe bene a preoccuparsi, visto che la concorrenza per una maglia da titolare nelle prossime sfide (a cominciare da quella decisiva di martedì) è forte e agguerrita...
P.S. La risposta data da Morata ad Enrico Zambruno di JTV a fine partita vale i proverbiali 92 minuti di applausi!

GIOVINCO RIMANDATO
Se ieri Morata ha svolto alla grande il ruolo di prima punta affidatogli da Allegri, non esattamente la stessa cosa si può dire del compito da seconda punta svolto da Sebastian Giovinco: la "Formica Atomica" è stata infatti penalizzata dal duello fisico con i due centrali dell'Empoli Tonelli e Rugani e il fatto di aver provocato la punizione da cui è scaturito il gol di Pirlo raddrizza di poco la situazione

PERCHE' UN RITMO COSI' BASSO NEL PRIMO TEMPO
I due gol che hanno deciso il match e le altre occasioni sono arrivati quando la Juventus ha deciso di alzare il ritmo fanno sorgere spontanea la seguente domanda: per quale ragione la squadra di Allegri ha tenuto il ritmo così basso nel primo tempo? Il tutto considerando che ieri c'era di fronte l'Empoli, mentre contro Olympiakos e Atletico Madrid questa politica ha portato i risultati che (purtroppo) ricordiamo tutti benissimo...

CARO MAX, QUANDO ABBANDONIAMO IL 3-5-2?
La partita di ieri, soprattutto per quel che riguarda le difficoltà accusate da Andrea Pirlo, rafforza le perplessità da me espresse dopo Genoa-Juventus a proposito del sistema di gioco: ormai non si scopre certo l'acqua calda affermando che questo 3-5-2 è diventato un modulo ormai prevedibile e forse è il caso di sperimentare nuove soluzioni. Magari Allegri può tornare al 4-3-3 che tante soddisfazioni ha regalato alla prima Juventus contiana o a quel 4-3-1-2 che il livornese aveva adottato ai tempi del Cagliari prima e del Milan poi. Chissà che gli infortuni di Ogbonna e Asamoah, con le conseguenti probabili assenze dei due contro l'Olympiakos, non inducano il buon Max a decidere di cambiare...

POCHE STORIE: MARTEDI' CONTA SOLO VINCERE!
Non giriamoci troppo intorno: quella di martedì è la prima gara da dentro o fuori della stagione juventina: vincere contro l'Olympiakos consentirà ai bianconeri di giocarsi la qualificazione contro Malmoe e Atletico Madrid, mentre un pareggio o una sconfitta costringeranno la squadra di Allegri a difendere il terzo posto per mantenere almeno l'Europa League. Quindi martedì, tanto per parafrasare il buon Giampiero Boniperti, vincere è l'unica cosa che conta!

NAPOLI-ROMA E QUELLE CONVINZIONI RAFFORZATE...
Secondo molti osservatori (ad esempio il mio ex direttore Xavier Jacobelli) il successo del Napoli sulla Roma ha regalato al campionato una pretendente per lo scudetto. Premesso che ho visto la partita del San Paolo constatando come la formazione di Benitez abbia surclassato sul piano del gioco una Roma che farebbe meglio a giocare con la giusta concentrazione anzichè perdere tempo nello scagliare deliranti anatemi contro inesistenti ruberie altrui, resto convinto che il Napoli sia una squadra temibile nella partita secca ma che ancora deve trovare la necessaria continuità per poter competere realmente in una manifestazione lunga 38 partite come il campionato: lo scorso anno, per esempio, i partenopei vinsero con merito in casa contro Juventus (2-0 firmato Callejon e Mertens) e Roma (1-0 firmato Callejon), ma nel frattempo avevano inanellato una serie di risultati negativi contro squadre non certo imbattibili che li aveva portati ad uscire dai giochi per lo scudetto già a dicembre; e mi dispiace toccare un nervo scoperto, ma la prestazione della difesa partenopea di ieri è stata un'eccezione e non certo la regola

NEL RICORDO DI CIRO...
Durante Napoli-Roma la curva B dello stadio San Paolo ha esibito uno striscione in cui si profetizzava una vendetta per la morte di Ciro Esposito, il tifoso napoletano morto in ospedale dopo essere stato ferito durante gli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli del 3 maggio scorso a Roma. Personalmente penso quanto segue:
  • Ciro va lasciato riposare in pace perchè nessuna vendetta, piccola o grande che sia, lo riporterà in vita; a tal proposito credo che le parole pronunciate due giorni fa dalla madre del ragazzo andrebbero scolpite su una targa da affiggere all'ingresso dello stadio San Paolo;
  • se proprio si vuole onorare la memoria di Ciro, bisognerebbe adoperarsi affinchè venga fatta piena chiarezza su quanto accaduto sei mesi fa e, soprattutto, affinchè tragiche vicende del genere
Spero che questo mio pensiero, che può essere condiviso o meno, chiarisca le idee a qualche fenomeno da tastiera al quale mi tocca sistematicamente spiegare che per me i morti e gli episodi di violenza non hanno alcuna fede calcistica...

DOPPIETTA DI DE CEGLIE! ED E' TUTTO DIRE...
E intanto l'Inter affonda in quel di Parma consentendo alla squadra di Donadoni di trovare la seconda vittoria stagionale e di schiodarsi dall'ultimo posto in classifica. Ad affondare i nerazzurri rendendo pericolante la panchina di Mazzarri (uno che sta all'autocritica come Dracula sta all'aglio) ci ha pensato una doppietta dello juventino Paolo De Ceglie: un evento che neanche lo juventino dall'immaginazione più fervida avrebbe mai potuto profetizzare!

MARCELLO LIPPI: UN VINCENTE GIRAMONDO
E intanto Marcello Lippi ha vinto per la terza volta il campionato cinese alla guida del Guangzhou Evergrande, Il numero dei trofei vinti dal tecnico viareggino sale così a 19 e l'elenco di detti trofei è così composto:
  • 5 campionati italiani (Juventus 1995, 1997, 1998, 2002, 2003)
  • 1 Coppa Italia (Juventus 1995)
  • 4 Supercoppe Italiane (Juventus 1995, 1997, 2002, 2003)
  • 1 Champions League europea (Juventus 1996)
  • 1 Supercoppa Europea (Juventus 1996)
  • 1 Coppa Intercontinentale (Juventus 1996)
  • 3 campionati cinesi (Guangzhou Evergrande 2012, 2013, 2014)
  • 1 Coppa della Cina (Guangzhou Evergrande 2012)
  • 1 Champions League asiatica (Guangzhou Evergrande 2013)
  • 1 Mondiale per Nazionali (Italia 2006)
Auguri, Marcello! Hai confermato, se mai qualcuno nutrisse ancora dei dubbi a tal riguardo, di essere un grande allenatore e un vincente nato e...giramondo!

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