domenica 23 novembre 2014

DIARIO DI BORDO/16 - Lazio-Juventus 0-3 (Serie A, 12a giornata)


IL TABELLINO
LAZIO-JUVENTUS 0-3 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Pogba (J) al 25'pt, Tevez (J) al 10'st, Pogba (J) al 19'st
LAZIO (4-3-3): Marchetti; Basta (42'st Cavanda), De Vrij, Cana, Braafheid; Lulic, Biglia, Parolo; Candreva, Klose (12'st Djordjevic), Keita (12'st Felipe Anderson). Allenatore: Pioli
JUVENTUS (4-3-2-1): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Padoin; Pogba, Pirlo (32'st Vidal), Marchisio; Pereyra (37'st Mattiello), Tevez; Llorente (16'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Damato di Barletta
NOTE: espulso al 26'st Padoin (J) per somma di ammonizioni

LA PARTITA
Sono bastati 70 minuti ad una Juventus in grande spolvero per sbrigare la pratica Lazio e riportarsi a +3 sulla Roma, vittoriosa sul campo dell'Atalanta per 2-1 nell'anticipo delle 18. Allegri conferma il 4-3-2-1 varato in occasione del tennistico 7-0 rifilato due settimane fa al Parma con la sola novità di Pirlo in cabina di regia al posto di Romulo, mentre dall'altra parte Pioli vara una squadra a trazione decisamente anteriore con Candreva e Keita ai fianchi del puntero Klose. Nei primi minuti i biancocelesti provano a costruire qualcosa, ma riescono a produrre solo un paio di conclusioni di Candreva che ben pochi problemi creano a Buffon. La Juventus, dal canto suo, è spietata e al primo vero affondo gli uomini di Allegri passano: è il 25' quando Tevez serve a Pogba un pallone d'oro che il francese spedisce alle spalle di Marchetti con una chirurgica conclusione ravvicinata; non contento, l'ex centrocampista del Manchester United sfiora il raddoppio pochi minuti dopo con una bellissima conclusione a giro che si stampa sull'incrocio dei pali alla sinistra di un Marchetti rimasto impietrito. Nella ripresa bastano 19 minuti ai bianconeri per mettere in ghiaccio la gara: al 10' Marchisio spacca in due il centrocampo laziale e serve a Tevez l'assist per il gol del 2-0, mentre al 19' è ancora Pogba a timbrare il cartellino su invito di Pereyra; la gara finisce di fatto qui, anche se i minuti successivi offrono come spunti l'espulsione di Padoin per somma di ammonizioni e una parata di Buffon su conclusione ravvicinata di Felipe Anderson, da poco subentrato a Keita. Adesso i bianconeri potranno concentrarsi con maggior tranquillità sulla delicata trasferta di mercoledì a Malmoe

I NUMERI PRIMA DI TUTTO!
Partiamo come sempre dai numeri: nelle tre partite seguite alla sconfitta di Genova la Juventus ha segnato 12 reti senza subirne alcuna; se poi contiamo anche la partita di Champions League contro l'Olympiakos, il conto parla di 15 gol segnati e solo 2 subiti. Questi sono dati di fatto, mentre discorsi relativi ad arbitri e sistemi vari ed eventuali li lascio volentieri a chi ama perdersi in chiacchiere inutili e ridicole...

I NUMERI: CAPITOLO SECONDO!
Sempre restando in tema di numeri, restringiamo il campo alle sole partite contro Olympiakos, Parma e Lazio: tre vittorie con 13 gol segnati e 2 subiti in partite nelle quali Massimiliano Allegri ha optato per il cambio di modulo mettendo in naftalina il 3-5-2 che tante soddisfazioni (e anche qualche delusione) aveva regalato in era contiana e puntando sul 4-3-1-2 contro i greci e sul 4-3-2-1 contro ducali e biancocelesti. Una coincidenza? Fate un po' voi...

NIENTE SASSUOLO-BIS, PER FORTUNA!
Il timore principale per la partita di ieri sera era legato a ciò che è accaduto in occasione dell'ultima sosta per gli impegni delle Nazionali: dopo il 3-2 contro la Roma, la Juventus aveva ripreso la marcia in campionato pareggiando per 1-1 sul campo del Sassuolo e, soprattutto, mostrando una condizione fisica generale non all'altezza. All'Olimpico, fortunatamente, si è vista una squadra in palla sul piano atletico e su quello del gioco e capace di gestire la partita con raziocinio per poi essere spietata in fase realizzativa. Un segnale incoraggiante per l'immediato futuro...

POGBA-LAZIO: UN LEGAME SPECIALE...
18 agosto 2013, Roma, stadio Olimpico: durante il match di Supercoppa Italiana tra Juventus e Lazio Paul Pogba subentra nel primo tempo a Claudio Marchisio, costretto ad uscire per un problema alla caviglia, e pochi minuti dopo realizza la prima delle quattro reti che permettono ai bianconeri di portare a casa il penultimo trofeo dell'era Conte; da quel momento in poi il francese diventa pressochè insostituibile nello scacchiere tattico juventino tanto nella gestione di Antonio Conte quanto in quella successiva di Massimiliano Allegri. Evidentemente Pogba ha un rapporto speciale, da avversario, con la formazione biancoceleste...

...E CHE PARTITA DEL FRANCESE!
Al di là del precedente appena ricordato, la doppietta realizzata da Pogba e la splendida giocata che lo ha portato a colpire l'incrocio dei pali a Marchetti battuto certifica che quando il centrocampista francese è in serata e abbina ai suoi straordinari mezzi tecnici la concretezza non ce n'è per nessuno

TEVEZ: GOL E ASSIST. CHE VOLERE DI PIU'?
Sugli scudi anche Carlos Tevez, decisivo con l'assist al bacio per il primo gol segnato da Pogba e con il gol del 2-0 che di fatto ha chiuso la pratica: l'argentino conferma di trovarsi davvero a suo agio nel ruolo ritagliato per lui da Allegri, che lo fa partire in posizione più arretrata rispetto alla punta centrale (Llorente o Morata) consentendogli di svariare su tutto il fronte offensivo e di essere decisivo tanto in fase di rifinitura quanto in fase di realizzazione

BUFFON E QUELLE RIDICOLE FAVOLETTE...
Dopo l'errore commesso in occasione del gol segnato da Perisic in Italia-Croazia 1-1 di domenica scorsa a San Siro, le voci sulla necessità di mandare in prepensionamento anticipato Gianluigi Buffon erano tornate numerose. Spero che la parata compiuta ieri su Felipe Anderson (ultima di tutta una serie di interventi decisivi compiuti in questo primo scorcio di stagione) abbia suscitato un minimo di riflessione nelle menti illuminate che continuano a fantasticare su un Buffon ormai ridotto ad un vecchio rottame...

BONUCCI COSI' COSI'
Epperò bisogna dire che qualche nota meno lieta delle altre nella serata trionfale dell'Olimpico c'è stata e tale nota meno lieta risponde al nome di Leonardo Bonucci, apparso piuttosto impreciso in fase di impostazione. Poi è chiaro che ciò non ha inficiato sulla prestazione generale della squadra, ma far finta che una cosa non sia esistita vorrebbe dire mistificare la realtà...

GRANDE PADOIN (ANCHE SE QUELL'ESPULSIONE...)
Viste le assenze per infortunio di Caceres, Evra e Asamoah, Simone Padoin è stato confermato da Massimiliano Allegri nel ruolo di terzino sinistro e la sua prestazione è stata più che positiva (sebbene non si stia parlando del nuovo Zambrotta, ma casomai del nuovo Birindelli!), anche se a rovinare tutto ci si è messa l'espulsione rimediata a metà ripresa per somma di ammonizioni

QUELLA SCELTA DI ALLEGRI...
Piccolo dettaglio che immagino sarà sfuggito ai più: rimasto in inferiorità numerica per la citata espulsione comminata dall'arbitro Damato a Padoin, Allegri ha optato per l'avvicendamento tra Pirlo e Vidal anzichè coprirsi togliendo dal campo una punta

MATTIELLO E QUELLA PRIMA VOLTA SFIORATA...
Entrato nei minuti finali per sostituire Pereyra, Federico Mattiello ha subito sfiorato il suo primo gol in bianconero. Speriamo che abbia altre occasioni per poter vivere questa gioia...

ORA LA TESTA AL MALMOE!
Questo successo ottenuto contro la Lazio consente alla Juventus di potersi concentrare con maggior serenità sulla trasferta di mercoledì a Malmoe, trasferta dalla quale dipenderà gran parte del futuro europeo della formazione bianconera. La prima cosa da fare è evitare di fare calcoli di qualunque natura, ma pensare a vincere e a vincere con un ampio scarto di reti; a quanto accadrà a Madrid tra Atletico e Olympiakos bisognerà pensare un secondo dopo il triplice fischio dell'arbitro

MA E' DAVVERO COSI' ASSURDO GODERSI IL PRESENTE CONSERVANDO UN BEL RICORDO DEL PASSATO? MAH...
Le parole pronunciate da Antonio Conte dopo Italia-Albania di martedì e la bella vittoria ottenuta ieri sera all'Olimpico dalla Juventus continuano ad alimentare la solita noiosa contesa tra "contiani" e "anti-contiani". Senza ribadire la mia posizione, la quale è ben nota a quanti mi seguono sui social network e leggono i miei post su questo blog, mi domando un'altra cosa: ma è davvero così assurda e lunare l'idea di godersi i risultati della Juventus di oggi conservando bellissimi ricordi di quella di ieri? Forse sì, chissà...

SCONFORTO MASSIMO IN QUEL DI ROMA...
E intanto lo sconforto regna sovrano nella Roma giallorossa, dato che i tifosi romanisti e l'allenatore giallorosso Garcia confidavano in un favore da parte dei cugini laziali per poter rimanere appaiati in testa alla classifica ai bianconeri dopo la vittoria per 2-1 contro l'Atalanta. Fatevi forza, "amici" (molte, moltissime virgolette!) giallorossi. Vi sono vicino!

COSE STRANE ACCADONO IN QUEL DI TORINO...
E intanto pochi giorni fa la Juventus ha reso ufficiali (con tanto di conferenza stampa) i rinnovi dei contratti di Gianluigi Buffon e di Giorgio Chiellini, che rimarranno in bianconero rispettivamente fino al 2017 e al 2018. Evidentemente questo Andrea Agnelli deve essere pazzo se ha raggiunto l'intesa per i rinnovi di un portiere ormai vecchio e da pensionare quanto prima e di un difensore notoriamente abituato a spezzare le gambe degli avversari...
P.S. Lo dico a beneficio dei duri di comprendonio: SI SCHERZA!

COBOLLI, GIGLI E LO STADIO...
Sabato scorso un ex dirigente juventino ha pronunciato, in un'intervista rilasciata al sito firenzeviola.it, le seguenti parole: "Io posso vantarmi di aver importato questo modello di calcio in Italia assieme a Blanc e di averlo dato alla Juventus, che nel nostro Paese è la società più all'avanguardia di tutte"; il dirigente in questione è Giovanni Cobolli Gigli, ovvero colui il quale sarà ricordato dai posteri come il peggior presidente avuto dalla Juventus nella sua ultra-centenaria storia calcistica. Al di là del fatto che il sito in questione presenta il personaggio come un "ex presidente della Juventus che ha avuto il merito di instradare e di guidare il club bianconero verso questo nuovo concetto di club calcistico, i cui risultati - in campo e fuori - sono sotto gli occhi di tutti" (e del resto è perfettamente comprensibile che i siti anti-juventini portino in trionfo Cobolli Gigli, visti i risultati che la sua "memorabile" presidenza juventina ha ottenuto!), mi piacerebbe specificare una cosa: io vivevo a Milano quando fu inaugurata la linea M5 della metropolitana, ma non mi è mai passato per la testa di dire che forse era merito mio se il capoluogo lombardo poteva contare su una linea della metropolitana in più...

LA RIFORMA DECISA DALLA FEDERCALCIO: QUALCHE PRECISAZIONE...
Nei giorni scorsi la Federcalcio ha varato la riforma che riguarderà la strutturazione delle squadre di Serie A. Questa riforma, a mio parere, presenta degli aspetti estremamente condivisibili come il tetto di 25 giocatori in rosa con l'obbligo di averne 4 provenienti dal settore giovanile: si tratta di un aspetto che obbligherà le società a valorizzare maggiormente i vivai e rappresenta un deciso passo avanti rispetto al vuoto pneumatico normativo a cui siamo stati abituati in tutti questi anni. Premesso tutto questo, credo che tifosi, giornalisti, opinionisti e, soprattutto, le nostre istituzioni sportive e calcistiche commetterebbero un errore da matita blu se pensassero che questo primo passo in avanti sia la panacea di tutti i mali del nostro calcio italiano. Non da oggi sostengo che la vera chiave di volta per convincere le nostre società a puntare con maggior insistenza sui giovani riguardi un cambio di mentalità, visto che oggi un giovane che viene lanciato dalla propria squadra rischia seriamente di essere massacrato (e, nella maggior parte dei casi, bruciato) da tifosi e stampa al primo errore commesso; e per effettuare questo cambio di mentalità non bastano le norme, per quanto giuste possano essere, ma occorre scardinare una cultura. Ecco perchè, prima di parlare di "riforma epocale", come ha fatto il presidente federale Tavecchio, forse sarebbe il caso di aspettare un po'...

LOTITO, I COSI E QUELL'INCOMPRENSIBILE VOGLIA DI PARLARE A SPROPOSITO A TUTTI I COSTI
A proposito di Tavecchio, ecco come ieri sera Claudio Lotito ha commentato sugli schermi di La7 (durante AnnoUno, la trasmissione condotta da Giulia Innocenzi) le ormai famose gaffes del presidente della Federcalcio: "La storia del presidente Tavecchio, invece, è una storia completamente diversa perchè è una persona che ha costruito due ospedali nel Togo, che ha adottato dei cosi (poi meglio identificati come bambini, ndr)..."; il video integrale potete vederlo cliccando qui. A questo punto aspetto che qualche esperto mi spieghi cosa può spingere una persona adulta a parlare a sproposito a tutti i costi, incurante del fatto che il rischio di incorrere in una gaffe sia elevato come quello di essere colpito dalle radiazioni dopo un'esplosione nucleare! Però bisogna anche dire che vedere Pogba realizzare una doppietta contro la Lazio dopo queste parole di Lotito e dopo quelle ormai famose di Tavecchio è la prova che a questo mondo esiste anche una giustizia divina...

ZAMBROTTA E LA JUVENTUS, TRA DICHIARAZIONI PRESENTI E PASSATE...
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Gianluca Zambrotta ha così chiosato sui suoi sette anni (dal 1999 al 2006) trascorsi alla Juventus: "Eravamo i più forti, avevamo tanti fuoriclasse e non avevamo bisogno di aiuti". Personalmente mi fa piacere che Zambrotta dica questo, anche se mi sarebbe piaciuto sentirglielo dire con altrettanta fermezza e chiarezza negli ultimi otto anni...

E STASERA C'E' MILAN-INTER, OVVERO INZAGHI vs. MANCINI
Stasera a San Siro Milan ed Inter si affronteranno in un derby particolare: da una parte ci sarà l'esordio da allenatore nella stracittadina milanese di Filippo Inzaghi, che da calciatore ha segnato in detta sfida in quattro occasioni; dall'altra ci sarà il ritorno in panchina di Roberto Mancini, chiamato una settimana fa dal presidente Thohir (e non solo, pare!) a sostituire l'esonerato Walter Mazzarri. L'aspetto curioso di questa sfida sta nel fatto che per alzarne il tasso tecnico basterebbe semplicemente che i due tecnici indossassero nuovamente gli scarpini...

IN BOCCA AL LUPO, LEANDRO!
Nei primi giorni di dicembre il difensore della Roma Leandro Castan verrà operato chirurgicamente perchè affetto da cavernoma, un'alterazione vascolare congenita presente nel cervello: il giocatore non rischia la vita, ma l'operazione, stando a quanto dichiarato in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport dal professor Maurizio Fornari (neurochirurgo presso l'Istituto Humanitas di Milano), sarà comunque delicata. In questi casi non c'è rivalità sportiva, per quanto accesa, che tenga, ma c'è soltanto da fare un grande in bocca al lupo a Castan con l'auspicio di rivederlo presto sui campi di calcio!

1 commento:

  1. Complimenti Vincenzo analisi precisa e dettagliata esposta con grande obiettivita'

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