mercoledì 6 maggio 2015

DIARIO DI BORDO/50 - Juventus-Real Madrid 2-1 (Champions League, semifinale, andata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-REAL MADRID 2-1 (primo tempo 1-1)
MARCATORI: Morata (J) al 9'pt, Cristiano Ronaldo (R) al 27'pt, Tevez (J) rig. al 12'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Sturaro (19'st Barzagli), Pirlo, Marchisio; Vidal; Tevez (41'st Pereyra), Morata (33'st Llorente). Allenatore: Allegri
REAL MADRID (4-4-2): Casillas; Carvajal, Varane, Pepe, Marcelo; James Rodriguez, Sergio Ramos, Kroos, Isco (18'st Hernandez); Bale (41'st Jesè Rodrigues), Cristiano Ronaldo. Allenatore: Ancelotti
ARBITRO: Atkinson (Inghilterra)

LA PARTITA
Primo tempo
  • 3' - Sturaro calcia dal limite di sinistro, ma Casillas blocca a terra
  • 7' - Pallonetto di Morata con Casillas che blocca in presa alta
  • 8' - GOL DELLA JUVENTUS! Casillas respinge un diagonale di Tevez, ma sul pallone si avventa Morata che deposita nella porta sguarnita
  • 12' - Conclusione di Kroos dalla distanza respinta in angolo da Buffon
  • 24' - Lancio di Isco per Cristiano Ronaldo, ma il diagonale del portoghese termina sul fondo
  • 27' - GOL DEL REAL MADRID! James Rodriguez arriva sul fondo e crossa per la testa di Cristiano Ronaldo che, dimenticato da Lichtsteiner, batte Buffon da due passi
  • 34' - Destro dalla distanza di Marchisio, ma il pallone esce alla destra di Casillas
  • 41' - Cross di Isco per la testa di James Rodriguez, che in tuffo centra in pieno la traversa; le immagini, tuttavia, evidenziano un'impercettibile ma decisiva deviazione di Sturaro
Secondo tempo
  • 3' - Destro a giro di Tevez con Casillas che blocca senza problemi
  • 11' - Calcio di rigore concesso alla Juventus a causa di un fallo commesso da Carvajal ai danni di Tevez
  • 12' - GOL DELLA JUVENTUS! Sul dischetto si presenta Tevez, che batte Casillas con una conclusione centrale
  • 19' - Cross di Sergio Ramos su cui non arrivano nè Cristiano Ronaldo nè Hernandez
  • 42' - Llorente approfitta di un errore di Varane e salta Casillas in uscita, ma sul suo cross basso non c'è nessun giocatore juventino pronto ad approfittarne
  • 47' - Llorente colpisce di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Pirlo, ma Casillas blocca in due tempi
GRANDE PERSONALITÀ (E QUALCHE SBAVATURA DI TROPPO)
Chi si aspettava una Juventus divorata in un sol boccone dal Real Madrid è rimasto ampiamente deluso da quanto visto in campo ieri sera: contro Cristiano Ronaldo e soci la formazione di Allegri ha giocato un'ottima partita approcciata nel modo giusto e con un atteggiamento scevro da timori reverenziali nei confronti degli avversari. Una prestazione che ha denotato una grande personalità capace di sopperire ad alcune sbavature come la sofferenza nella seconda parte del primo tempo, culminata nel gol di Cristiano Ronaldo (errore di Evra e Chiellini nel far crossare James Rodriguez e successiva disattenzione di Lichtsteiner, che ha completamente perso la marcatura dell'asso portoghese) e nell'azione che ha portato alla traversa centrata da James Rodriguez. Sbavature per certi versi comprensibili alla luce del tasso tecnico della formazione di Ancelotti, ma che sarà bene ridurre al minimo in vista del retour match di mercoledì prossimo a Madrid

CI PENSANO SEMPRE QUEI DUE LÀ DAVANTI
Alla fine la pratica l'hanno risolta sempre loro: Alvaro Morata e Carlos Tevez. Lo spagnolo ha segnato il più classico dei gol dell'ex spedendo in rete il pallone respinto da Casillas dopo una precedente conclusione dell'argentino, a sua volta autore di una prestazione fatta di lotta costante con gli avversari (una voglia di non sottrarsi alla lotta che è emersa persino nel momento in cui Allegri lo ha richiamato in panchina per far posto a Pereyra) e bravo nel procurarsi e nel trasformare il calcio di rigore che ha deciso la partita

SORPRESA (PIACEVOLISSIMA) STURARO
Alzi la mano chi non ha avuto un sussulto quando, scorrendo i nomi degli undici titolari scelti da Massimiliano Allegri, ha letto il nome di Stefano Sturaro: il giovane centrocampista, alla prima da titolare in Europa e che fino a quattro mesi fa lottava al massimo per un posto in Europa League con il Genoa, ha giocato senza timori reverenziali contro i Campioni d'Europa in carica, ha messo la propria firma sul primo tiro in porta del match (conclusione bloccata a terra da Casillas al 3') e, non pago, ha contribuito con una deviazione tanto impercettibile (ci sono voluti i replay di Sky e Mediaset perchè la si vedesse) quanto decisiva per far finire sulla traversa il pallone colpito di testa da James Rodriguez. Mica male come esordio. Bravo, Stefano!

IL FATTORE ARTURO!
L'inserimento di Sturaro nella linea dei centrocampisti ha consentito ad Allegri di avanzare Arturo Vidal nel ruolo di trequartista e il cileno, contrariamente ad altre partite disputate in questo ruolo, ha disputato un'ottima partita confermando di essere tornato sui livelli di forma delle scorse stagioni. La mossa del tecnico livornese è stata importante per due ragioni: da una parte ha consentito di affiancare un giocatore di sostanza come Sturaro a Pirlo e Marchisio, dall'altra ha consentito a Vidal di disturbare un centrocampo del Real Madrid in cui la cerniera formata da Sergio Ramos e Kroos non ha certo brillato per impenetrabilità. Senza dubbio il ritorno del cileno ai suoi standard in questa fase cruciale della stagione è una delle notizie più belle che Allegri e i tifosi juventini potessero ricevere...

PIRLO REGISTA ORDINATO, MARCHISIO UOMO OVUNQUE
Chiudiamo il discorso relativo al centrocampo analizzando anche le prestazioni di Andrea Pirlo e Claudio Marchisio: il regista bresciano ha svolto il proprio compito con ordine, anche se da un suo errore in fase di disimpegno dopo pochi minuti è nata un'azione potenzialmente pericolosa del Real Madrid che ha portato all'ammonizione di Bonucci; Marchisio, invece, ha giocato l'ennesima partita da "uomo ovunque" di questa stagione, impreziosita dal passaggio per Tevez nell'azione che ha portato al gol di Morata

CAMBIO DI SISTEMA DI GIOCO AL MOMENTO GIUSTO: BRAVO, MAX!
Come spesso accaduto negli ultimi tempi, Allegri ha cambiato sistema di gioco a partita in corso inserendo Barzagli (in questo caso al posto dell'ottimo Sturaro) e passando dal 4-3-1-2 iniziale al 3-5-2 e poi, con i successivi ingressi di Llorente per Morata e Pereyra per Tevez, ad un ancora più coperto 3-5-1-1: analizzando il caso specifico della partita di ieri sera, la mossa del tecnico livornese si è rivelata particolarmente azzeccata in quanto giunta nel momento in cui era necessario contenere le sfuriate dei madridisti, ossia quando Ancelotti aveva sostituito Isco con Chicharito Hernandez passando ad un attacco a tre punte (il messicano, Cristiano Ronaldo e Bale, poi sostituito da Jesè) più James Rodriguez. Bravo, Max!

CRISTIANO RONALDO E L'ESEMPIO DI MARCHISIO E CHIELLINI
Volendo scegliere altre due istantanee della partita di ieri, mi vengono in mente due azioni: senza dubbio la scivolata di Chiellini su Cristiano Ronaldo a pochi secondi dal triplice fischio del signor Atkinson, ma anche il modo in cui nel primo tempo Marchisio non si è lasciato impressionare dal gioco di gambe del funambolo portoghese e gli ha portato via il pallone con una naturalezza disarmante

ATKINSON E QUEI CARTELLINI UN PO' COSÌ...
Figuriamoci se ho intenzione di rovinare la gioia per una bella vittoria come quella di ieri con una contumelia nei confronti del direttore di gara, ma al tempo stesso credo sia giusto che uno sottolinei alcuni aspetti della direzione di gara che non lo hanno convinto. E allora mi si consenta di dire che alcuni provvedimenti disciplinari adottati dal signor Atkinson mi hanno convinto davvero poco: penso ad un paio di circostanze in cui il bizzoso Sergio Ramos avrebbe potuto finire sul taccuino del fischietto britannico o alla mancata ammonizione di Carvajal in occasione del fallo da rigore su Tevez (si tenga presente che poi lo stesso Carvajal è stato ammonito per un fallo su Morata e quindi sarebbe stato espulso se fosse arrivato il giallo nell'azione citata)

A MADRID SARÀ DURISSIMA, MA ONORE A QUESTA JUVE. COMUNQUE VADA!
Inutile girarci intorno: il 2-1 è un vantaggio esiguo e la sfida di ritorno in programma tra sette giorni in un "Bernabéu" che si preannuncia bollente (eufemismo, terribile eufemismo!) sarà durissima. Ciò detto, la Juventus ha tutte le carte in regola per andare a giocarsi le proprie chances di accedere alla finalissima di Berlino, ma a prescindere da quale sarà l'esito finale del secondo atto di questa semifinale sarebbe davvero ridicolo non applaudire Allegri e i suoi giocatori per quanto fatto finora. Poi, come sempre, sarà sempre e solo il campo ad emettere il proprio inappellabile verdetto...

ANCELOTTI E LA STORIA DEL "MAIALE", CHE AD OGGI CONTINUO A NON CAPIRE...
Benchè in due anni e spiccioli da allenatore della Juventus non abbia vinto nulla, ho sempre avuto profonda stima nei confronti di Carlo Ancelotti e ho sempre pensato che i suoi insuccessi sulla panchina bianconera fossero dovuti non alla sua incapacità (se un allenatore che vince tre Champions League in undici anni è un incapace, allora da oggi possiamo dire che quello parlato da Di Pietro è un italiano fluente!), bensì al fatto che non sempre tra un allenatore e una piazza scatta quel feeling che consente di ottenere risultati. Epperò c'è una cosa che ancora oggi non capisco, ossia la frase "Un maiale non può allenare!" che parte del tifo juventino rivolse all'attuale allenatore del Real Madrid: forse sarà un mio limite, ma davvero non riesco a giustificare una frase del genere con l'amore che ha legato Ancelotti a Milan e Roma o a risultati non eccellenti ottenuti dallo stesso in qualità di allenatore della Juventus. Ma forse, lo ripeto, è un mio limite...

TRA CHI SUSCITA TENEREZZA E CHI FA DECISAMENTE PENA...
In attesa di vedere cosa accadrà a Madrid tra una settimana, ieri sera sono rimasti delusi gli anti-juventini che, anzichè preoccuparsi di cosa combinano le proprie squadre, speravano in una figura barbina della Juventus contro il Real Madrid: del resto li capisco, dato che se milanisti, interisti, romanisti, torinisti e (in misura minore) fiorentini e napolisti dovessero preoccuparsi unicamente dei risultati delle proprie squadre sarebbero pervasi da una tristezza infinita. Ma se, tutto sommato, gli anti-juventini possono suscitare tenerezza, accanto a loro si è fatta ancora una volta riconoscere una categoria di persone che suscita sentimenti decisamente diversi rispetto alla tenerezza ed è composta da quei tifosi juventini (o almeno sedicenti tali!) che, in nome di puerili guerre sante che durano da quasi dieci mesi, ieri sera non solo non hanno tifato per la Juventus, ma si sono addirittura dispiaciuti per il fatto che i bianconeri abbiano vinto contro il Real Madrid; alcuni di essi hanno motivato tale dispiacere con la lunare motivazione secondo cui erano sconfitte maturate con tanta passione nel recente passato erano di gran lunga migliori e più appaganti (sic!) rispetto a vittorie frutto del caso come quella di ieri. Quanta tristezza nel leggere discorsi del genere, mamma mia...
P.S. Quanta ragione aveva la persona che, a suo tempo, coniò il proverbio "dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io"!

1 commento:

  1. La Champions League è una competizione famosa in tutto il mondo. Ho ancora un'impressione di questo gioco. Questo è un gioco molto eccitante. Amo il calcio perché può portarmi una felicità senza fine. Credi?

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