domenica 31 maggio 2015

DIARIO DI BORDO/56 - Verona-Juventus 2-2 (Serie A, 38a giornata)


IL TABELLINO
VERONA-JUVENTUS 2-2 (primo tempo 0-1)
MARCATORI: Pereyra (J) al 42'pt, Toni (V) al 3'st, Llorente (J) al 12' st, J. Gomez (V) al 48'st
VERONA (4-3-3): Rafael; Sala, Marquez, Moras, Agostini; Greco (14'st Obbadi), Tachtsidis (40'st Saviola), Halfredsson; Jankovic (29'st Valoti), Toni, J. Gomez. Allenatore: Mandorlini
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Padoin, Bonucci, Ogbonna, Evra (13'st Lichtsteiner); Pogba, Pirlo, Marchisio (1'st Sturaro); Pereyra (33'st Pepe); Tevez, Llorente. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Di Bello di Brindisi
NOTE: al 43'st Tevez (J) ha fallito un calcio di rigore; al 47'st espulso Pepe (J) per gioco scorretto

LA PARTITA
Primo tempo
  • 5' - Gomez riesce a far passare il pallone e a servire Toni, ma Buffon copre bene la propria porta in uscita bassa
  • 9' - Tevez calcia dal limite, ma senza creare problemi a Rafael
  • 23' - Assist aereo di Tevez per Marchisio, che al volo calcia sopra la traversa
  • 29' - Agostini prova ad approfittare di un rimpallo nell'area juventina, ma calcia abbondantemente alto
  • 34' - Llorente calcia al volo su assist di Marchisio, ma il pallone si stampa sulla traversa a Rafael battuto
  • 39' - Toni conquista un pallone al limite e lo gira verso la porta, ma la conclusione è centrale e Buffon blocca senza problemi
  • 40' - Pereyra mette al centro per Llorente, che non riesce ad arrivare sul pallone
  • 42' - GOL DELLA JUVENTUS! Pereyra calcia da posizione defilata sulla sinistra e spedisce il pallone nel sette alla sinistra di un Rafael impietrito
  • 45' - Grande slalom di Tevez, fermato da Marquez in scivolata un attimo prima di calciare in porta
Secondo tempo
  • 3' - GOL DEL VERONA! Halfredsson apre per Toni, che fredda Buffon con un sinistro preciso
  • 9' - Cross di Sala per Toni, la cui conclusione al volo manca il bersaglio per un soffio
  • 12' - GOL DELLA JUVENTUS! Lancio di Pirlo per Padoin, che mette al centro per Llorente, sul cui piattone ravvicinato nulla può Rafael
  • 19' - Il Verona segna con Gomez, ma l'azione viene annullata dall'arbitro per un fallo di mano commesso dall'attaccante argentino
  • 27' - Halfredsson calcia a giro con il sinistro, ma Buffon blocca in due tempi
  • 30' - Toni serve Halfredsson, ma l'islandese viene fermato in maniera efficace da Bonucci appena prima di calciare verso la porta di Buffon
  • 34' - Gran destro di Tevez con palla a lato di poco
  • 43' - Calcio di rigore concesso alla Juventus per fallo di Marquez ai danni di Llorente: sul dischetto si presenta Tevez, ma Rafael intuisce e respinge
  • 44' - Cross di Sala e rovesciata di Toni, che manca il bersaglio per un soffio
  • 47' - Espulso Pepe, autore di una brutta entrata da dietro ai danni di Valoti
  • 48' - GOL DEL VERONA! Sulla successiva punizione è Juanito Gomez a battere Buffon di testa
DA VERONA A VERONA: IL CAMPIONATO DELLA JUVENTUS FINISCE LADDOVE ERA INIZIATO
Verona, 30 agosto 2014: la Juventus esordisce in campionato contro il Chievo battendolo per 1-0 grazie ad un'autorete di Biraghi. Verona, 30 maggio 2015: la Juventus, aritmeticamente campione d'Italia da diverse giornate, chiude il proprio campionato sfidando l'Hellas e pareggiando per 2-2. A distanza di sette mesi esatti il cammino della Juventus in campionato è finito laddove era iniziato; e poco importa se il risultato finale della partita non è stato lo stesso...

GIUSTO FAR GIOCARE MOLTI TITOLARI IN VISTA DI BERLINO
Nonostante in palio non ci fosse nulla, Allegri ha comunque deciso di schierare dal primo minuto sette undicesimi della formazione titolare che sabato prossimo giocherà a Berlino: trattasi di Buffon, Bonucci, Evra (che nella ripresa avrebbe lasciato il posto ad un altro titolare, ossia Lichtsteiner), Pogba, Pirlo, Marchisio e Tevez; scelta giusta, finalizzata a dare minutaggio a chi ne ha bisogno in questo momento (Pogba, ancora non al meglio dopo l'infortunio che l'ha tenuto lontano dal campo per due mesi) e per tenere sulla corda i giocatori in questione; viceversa, hanno osservato un riposo totale ed assoluto Chiellini, Vidal e Morata

BONUCCI: PRIMA LA PAURA, POI UNA GRANDE PRESTAZIONE
Quando Leonardo Bonucci, in seguito ad uno scontro aereo con Juanito Gomez, è rimasto a terra dolorante tenendosi la caviglia un brivido è corso lungo la schiena di Allegri e di tanti tifosi juventini: perdere un centrale difensivo in vista di Berlino, tenendo conto anche dei problemi ultimamente accusati da Barzagli, sarebbe stata una tegola non da poco. Meno male che dopo pochi minuti Bonucci si è completamente ristabilito ed è tornato al proprio posto fornendo un'ottima prestazione; un segnale incoraggiante, tenuto conto che sabato prossimo di fronte non ci saranno gli attaccanti del già salvo Verona, bensì tre fenomeni che rispondono ai nomi di Lionel Messi, Luìs Suarez e Neymar,,,

POGBA A SCARTAMENTO (ULTRA)RIDOTTO
Negativa la prestazione di Paul Pogba. D'accordo, in questa fase il francese ha bisogno esclusivamente di minutaggio dopo il lungo stop e certamente il test di ieri non era impegnativo, però sarà bene che sabato prossimo scenda in campo con tutt'altro passo e, soprattutto, tutt'altra testa...

PEREYRA-VERONA: UN CONTO APERTO
Molti calciatori hanno la propria "vittima designata", ossia una squadra contro la quale segnano con una frequenza maggiore rispetto al solito: in passato è stato il caso di Julio Ricardo Cruz con la Juventus e, in tempi più recenti, di Mauro Icardi con la stessa Juventus, di Domenico Berardi con il Milan e di Paul Pogba contro il Napoli, ma a tutti questi casi va aggiunto quello di Roberto Pereyra, che in questa stagione ha giocato per tre volte contro il Verona (due in campionato e uno in Coppa Italia) segnando altrettante reti. L'ultimo gol, quello segnato ieri pomeriggio, è stato di gran lunga il più bello dal punto di vista balistico

IL REDIVIVO LLORENTE
Non segnava dalla partita casalinga contro la Fiorentina, ma ieri Fernando Llorente (preferito a Morata come spalla di Tevez) è tornato al gol segnando il gol del provvisorio 2-1 per la Juventus. Resta da capire se sarà l'ultimo, visto che da più parti il centravanti navarro è indicato come sicuro partente nella prossima finestra di calciomercato, ma per tirare le somme in maniera definitiva sarà il caso di aspettare che venga disputata l'ultima partita stagionale...

COME L'ANNO SCORSO: PRIMA TONI, POI JUANITO GOMEZ ALLO SCADERE
Anche l'anno scorso la sfida tra Verona e Juventus in casa degli scaligeri si era conclusa con un pareggio per 2-2, firmato da una doppietta di Carlos Tevez per i bianconeri e dai gol di Luca Toni e Juanito Gomez per i padroni di casa. Ieri sono cambiati i nomi dei marcatori bianconeri (Roberto Pereyra e Fernando Llorente) e la successione dei gol, ma il punteggio e i marcatori veronesi sono stati identici, oltre al fatto che anche quest'anno Gomez ha segnato a tempo praticamente scaduto. Per la serie "corsi e ricorsi storici"...

BILANCIO TOTALE: JUVENTUS-VERONA 12-2
Come detto, quest'anno Verona e Juventus si sono affrontati due volte in campionato e una in Coppa Italia: il risultato complessivo è di 12-2 in favore dei bianconeri, viste le loro vittorie per 6-1 negli ottavi di finale di Coppa Italia e per 4-0 nel match d'andata in campionato (le due partite, qualcuno lo ricorderà, furono giocate a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro) e il pareggio maturato ieri pomeriggio in terra veronese

TRA I DUE LITIGANTI (TEVEZ E TONI) IL TERZO (ICARDI) GODE?
L'unico motivo di interesse suscitato dalla partita di ieri era rappresentato dalla sfida tra Luca Toni e Carlos Tevez per il titolo di capocannoniere e a spuntarla è stato il capitano del Verona, portatosi a 22 con la rete del provvisorio 1-1, mentre l'argentino è rimasto fermo a quota 20 e nel finale si è fatto anche parare un calcio di rigore da Rafael. Resta da vedere cosa combinerà stasera Mauro Icardi (anch'egli fermo a quota 20 insieme al connazionale Tevez), impegnato stasera con la sua Inter contro il già salvo Empoli

A BERLINO PER TENTARE LA GRANDE IMPRESA (A DISPETTO DI ANTI-JUVENTINI E DI JUVENTINI BASTIAN CONTRARI VARI ED EVENTUALI)
A questo punto l'attenzione può essere interamente rivolta a sabato prossimo, quando la Juventus sfiderà il Barcellona nella finale di Champions League a Berlino: l'impresa cui saranno chiamati Allegri e i suoi calciatori sarà titanica, visto che i blaugrana sono uno squadrone (e la vittoria di ieri in Coppa del Re ne è l'ulteriore conferma), ma la storia insegna che in una partita secca può accadere di tutto e la Juventus lo sa bene, visto che nel 1983 e nel 1997 ha perso due finali europee in cui era largamente favorita rispetto alle avversarie. L'impresa potrebbe rendere perfetta una stagione fin qui fantastica, ma soprattutto rappresenterebbe la miglior risposta ai tanti detrattori che questa squadra ha avuto durante tutti questi mesi: da una parte gli anti-juventini, che in estate davano per certa l'implosione della Juventus dopo il traumatico addio di Antonio Conte e il suo avvicendamento con Massimiliano Allegri; dall'altra ci sono quegli juventini (o presunti, molto presunti, tali) che da quel fatidico 15 luglio hanno vestito i panni dei bastian contrari di professione sparando costantemente a zero su una squadra che andrebbe solo applaudita per quanto è riuscita a fare in questa stagione. Aveva ragione chi, a suo tempo, coniò quel detto che recita "dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io"...

DIETROFRONT GIALLOROSSO
E intanto pare che in quel di Trigoria qualcuno si sia convinto del fatto che la squadra di Garcia non ha vinto il campionato unicamente perchè davanti aveva una squadra confermatasi come la più forte per il quarto anno consecutivo: sono di questi ultimi giorni, infatti, le dichiarazioni con cui Francesco Totti e lo stesso Rudi Garcia hanno riconosciuto l'onore delle armi alla Juventus (il tecnico francese, a dire il vero, l'ha fatto parlando di "Roma prima nel campionato a 19 squadre" perchè la Juventus sarebbe "fuori concorso" Trattasi, per la cronaca, degli stessi che tempo fa hanno parlato di "Juventus che dovrebbe fare un campionato a parte", di "distacchi alterati da tre punti conquistati sappiamo tutti come" e di "Roma sicura vincitrice dello scudetto", con il supporto di qualche quotidiano che ha titolato "CAMPIONATO FALSATO" a tutta pagina. Quanto sia spontaneo questo dietrofront è ancora da capire (e più di un dubbio, ad onor del vero, resta!), ma intanto è bene prenderne atto...

MILAN: LA CONFUSIONE DOPO IL CAOS?
Nelle ultime settimane si sono susseguite le voci intorno al futuro societario e tecnico del Milan: prima le voci su possibili compratori pronti a rilevare la società di Berlusconi (da Mr. Bee a Mr. Lee), poi il tourbillon di nomi di possibili eredi dell'attuale tecnico Pippo Inzaghi con una rosa che è andata da Unai Emery del Siviglia a Sinisa Mihajlovic (ad oggi principale candidato per sostituire Rafa Benitez sulla panchina del Napoli), passando per Luciano Spalletti e Antonio Conte e arrivando all'ipotesi del ritorno di Carlo Ancelotti e a quella di una possibile promozione in prima squadra di Christian Brocchi (attuale tecnico della Primavera, fino all'anno scorso guidata proprio da Inzaghi) con Marcello Lippi nel ruolo di direttore tecnico e infine la dichiarazione rilasciata ieri da Silvio Berlusconi, che ha dichiarato che il prossimo Milan avrà Carlo Ancelotti in panchina e Zlatan Ibrahimovic in campo. Viene da pensare che nei prossimi giorni e nelle prossime settimane il futuro su entrambi i fronti sarà più chiaro per due ragioni:
  1. è vero che a luglio iniziano ritiro e calciomercato, ma è altrettanto vero che giugno è il mese in cui si iniziano a pianificare le strategie per preparare al meglio la stagione successiva;
  2. la campagna elettorale per le elezioni regionali è alle spalle, dunque i proclami e la propaganda possono lasciare tranquillamente il posto alla realtà...
TORINO: DOPO IL DERBY...IL NULLA!
Ogni tanto mi capita di dire o di scrivere che certe squadre e le loro tifoserie sono talmente accecate dall'anti-juventinità da mettere una vittoria contro gli odiati "gobbi" davanti agli obiettivi delle rispettive squadre e, puntualmente, qualcuno mi dice che esagero e che sono il solito juventino furioso con il resto del mondo. In passato ho citato l'esempio di un mio conoscente molto stretto, di fede milanista, che una volta disse di aver "goduto più per la retrocessione in B della Juventus nel 2006 che per tutte le Coppe dei Campioni vinte dal Milan", ma le cronache recenti hanno portato alla ribalta un esempio ben più famoso: il Torino. Il 26 aprile i granata, in piena corsa per un posto in Europa League, hanno vinto un derby dopo vent'anni e l'entusiasmo scatenatosi tra giocatori e pubblico è stato assai simile a quello di una squadra che ha appena vinto la Champions League o il Mondiale, ma da quel momento in poi la formazione allenata da Ventura ha progressivamente perso il contatto con tale obiettivo vincendo una sola partita contro il già salvo Chievo, pareggiandone un'altra a Palermo e perdendo le restanti tre (in casa contro l'Empoli grazie all'errore fantozziano di Padelli, contro il Genoa addirittura per 5-1 e domenica scorsa a San Siro contro il derelitto Milan di Inzaghi): tutto ciò mi fa pensare che io sarò anche furioso con il resto del mondo, ma forse la mia tesi iniziale non era del tutto campata in aria. Voi che dite?

IL TRENTENNALE DELLA TRAGEDIA DELL'HEYSEL E...LA SETTIMANA DEI PROFESSORI!
Quella che abbiamo alle spalle è stata la settimana del ricordo della tragedia dell'Heysel, della quale quest'anno ricorre il trentesimo anniversario. In questa settimana mi è accaduta una cosa strana, ossia che qualche professore alquanto improbabile mi ha chiamato a rispondere degli insulti rivolti da alcuni imbecilli ai morti di Superga, della decisione presa dall'UEFA di far comunque giocare la finale di Coppa dei Campioni del 1985, del rigore inesistente che ha deciso quella finale e dei festeggiamenti da parte dei giocatori juventini dopo l'1-0 inflitto al Liverpool. Evidentemente quella di chiedermi unicamente rispondere di ciò che ho sempre pensato e scritto a proposito di quella drammatica vicenda era un'idea troppo astrusa perchè talune menti illuminate potessero averla...

21 ANNI SENZA AGO
E intanto sabato è ricorso il ventunesimo anniversario della morte del grande Agostino Di Bartolomei, indimenticabile capitano della Roma di Liedholm morto suicida il 30 maggio 1994 a dieci anni esatti dalla finale di Coppa dei Campioni persa in casa dai giallorossi contro il Liverpool ai rigori. Credo che qualunque amante del calcio, a prescindere dalla squadra per cui fa il tifo, dovrebbe rendere omaggio ad un vero uomo di sport a 64 carati e ad un leader indiscusso che questo nostro calcio ha isolato in maniera scellerata spingendolo al gesto estremo compiuto 21 anni fa. E non credo sia fuori luogo dire che di gente come Agostino Di Bartolomei e Gaetano Scirea (che il 25 maggio avrebbe compiuto 62 anni) questo nostro calcio avrebbe oggi un disperato bisogno...

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