domenica 24 maggio 2015

DIARIO DI BORDO/55 - Juventus-Napoli 3-1 (Serie A, 37a giornata)


IL TABELLINO
JUVENTUS-NAPOLI 3-1 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Pereyra (J) al 13'pt, David Lopez (N) al 5'st, Sturaro (J) al 32'st, Pepe (J) rig. al 48'st
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Padoin, Barzagli, Ogbonna, Asamoah; Pogba, Marchisio (26'st Pirlo), Sturaro; Pereyra (34'st Pepe); Coman, Morata. Allenatore: Allegri
NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez, Gargano (33'st Jorginho); Callejon, Insigne (23'st Hamsik), Mertens; Higuaìn (1'st Gabbiadini). Allenatore: Benitez
ARBITRO: Banti di Livorno
NOTE: al 5'st Insigne (N) ha fallito un calcio di rigore; al 47'st espulso Britos (J) per gioco violento

LA PARTITA
Primo tempo
  • 3' - Mertens entra in area da sinistra e calcia, ma Buffon alza in calcio d'angolo
  • 13' - GOL DELLA JUVENTUS! Lancio millimetrico di Coman per Pereyra, che a tu per tu con Andujar non sbaglia
  • 22' - Mertens calcia a giro dal limite, ma il pallone termina alto
  • 36' - Punizione di Pogba alta di poco
Secondo tempo
  • 3' - Cross di Pogba e conclusione al volo di Sturaro con palla alta di poco
  • 4' - Calcio di rigore concesso al Napoli per fallo di mano di Asamoah in area juventina
  • 5' - GOL DEL NAPOLI! Sul dischetto si presenta Insigne, la cui conclusione viene respinta da Buffon; sulla ribattuta, tuttavia, David Lopez arriva per primo e deposita il pallone in fondo alla rete
  • 13' - Conclusione di Marchisio con palla alta di poco
  • 17' - Pogba calcia dalla distanza, ma Andujar blocca in due tempi
  • 18' - Stavolta a calciare è Morata, ma anche stavolta il portiere del Napoli non si lascia sorprendere
  • 24' - Conclusione al volo di David Lopez e grande parata di Buffon
  • 25' - Cross di Maggio e colpo di testa di Hamsik, ma Buffon respinge ancora; sugli sviluppi del successivo calcio d'angolo Buffon salva con i piedi anticipando di un soffio Gabbiadini
  • 29' - Cross rasoterra di Coman dalla destra, ma Morata non ci arriva per un soffio
  • 32' - GOL DELLA JUVENTUS! Sturaro lascia sul posto Albiol e, presentatosi davanti ad Andujar, lo batte con il piattone
  • 35' - Buffon sbaglia l'uscita sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Hamsik, ma per sua fortuna David Lopez fallisce la deviazione sotto misura
  • 44' - Altra grande parata di Buffon su un colpo di testa ravvicinato da parte di Gabbiadini
  • 47' - Calcio di rigore concesso alla Juventus dopo una testata rifilata da Britos a Morata; nella circostanza l'arbitro espelle il difensore del Napoli
  • 48' - GOL DELLA JUVENTUS! Sul dischetto si presenta Pepe, che batte Andujar e torna al gol dopo un digiuno lungo tre anni e dopo i tanti guai fisici che lo hanno tenuto fuori nelle scorse stagioni
LA GRANDE FESTA
Una vittoria, quella ottenuta contro il Napoli, che ha permesso alla Juventus di congedarsi nel migliore dei modi dal proprio pubblico e di festeggiare al meglio lo scudetto conquistato aritmeticamente da diverse giornate. Una vittoria che ricorda molto quella di sabato scorso a San Siro, ottenuta schierando diverse seconde linee al cospetto di una formazione ancora in lotta per un obiettivo (sabato scorso l'Inter, in lotta per un posto in Europa League, ieri il Napoli, in corsa per il terzo posto)

BUFFON, TRA PARATE DETERMINANTI E BRIVIDI REGALATI (E MENO MALE CHE QUALCUNO VOLEVA PENSIONARLO...)
Quattro grandi parate e un rigore neutralizzato (e poco importa se sulla ribattuta David Lopez ha siglato il gol del momentaneo 1-1...): ieri pomeriggio Gianluigi Buffon, di nuovo titolare dopo due panchine consecutive contro l'Inter in campionato e la Lazio in Coppa Italia, ha dato l'ennesima risposta a quanti da un paio d'anni ne vanno chiedendo il pensionamento anticipato; poi, per non farsi mancare nulla, il capitano della Juventus e della Nazionale ha pensato bene anche di regalare un'uscita da brividi...

MARCHISIO SONTUOSO. E GLI APPLAUSI PER LA STAGIONE DISPUTATA SONO MERITATISSIMI
Ancora una volta sontuosa è stata la prestazione di Claudio Marchisio, che sta vivendo la sua miglior stagione con la maglia bianconera: schierato da Allegri nel ruolo solitamente occupato da Pirlo (presagio di un passaggio di consegne a breve? Chissà...), il numero otto bianconero ha diretto il traffico in mezzo al campo in maniera impeccabile. Gli applausi scroscianti riservatigli dal pubblico dello Juventus Stadium durante la premiazione rappresentano il giusto premio per un giocatore che in questa stagione è stato determinante nell'economia del gioco bianconero

BELLA L'AZIONE CHE HA PORTATO AL GOL STURARO
Il pomeriggio di ieri ha consentito di festeggiare anche a Stefano Sturaro, autore del suo primo gol in bianconero: un gol arrivato dopo una bella percussione dell'ex centrocampista del Genoa, ma soprattutto un gol che rappresenta il giusto premio per un calciatore arrivato in punta di piedi e capace, con la sua grinta e le sue buone prestazioni, di guadagnarsi addirittura un posto da titolare in una semifinale di Champions League contro il Real Madrid

LA NOTA LIETA COMAN (ANCHE SE...)
Tra i migliori in campo ieri c'è stato anche Kingsley Coman, scelto da Allegri come spalla di Morata in attacco e autore di un'ottima prestazione suggellata dal bellissimo assist per Pereyra in occasione del gol dell'1-0; il giovane francese, inoltre, in campo è stato estremamente concreto e raramente ha cercato la giocata ad effetto, cosa che spesso aveva vanamente cercato nelle partite precedenti. Tutto questo conferma una tesi che porto avanti da diverso tempo: il ragazzo ha talento e ha ampi margini di crescita nei prossimi anni, ma in questo momento la cosa migliore per lui sarebbe un anno (almeno) di prestito in una squadra capace di farlo giocare con maggiore continuità; giocare con continuità potrà giovare tanto a lui quanto alla Juventus, che tra un paio d'anni potrebbe trovarsi in casa un giovane campione. Si vedrà in estate quali saranno le decisioni che lo riguarderanno...

BENTORNATO, ASA!
Dopo poco più di sei mesi di stop, ieri Kwadwo Asamoah è tornato a giocare dal primo minuto: la sua ultima apparizione era datata 4 novembre 2014, in occasione della vittoria per 3-2 contro l'Olympiakos nella partita che ha di fatto sancito la nascita della Juventus targata Massimiliano Allegri (prima partita giocata con il 4-3-1-2) e cambiato i destini europei della Juventus, che da quel momento ha cominciato la propria marcia verso la finale di Berlino. Nel frattempo Patrice Evra si è ritagliato un ruolo fondamentale sulla corsia mancina, ma sarebbe ingeneroso dimenticare l'apporto fornito da Asamoah nelle due stagioni precedenti e nella prima parte di questa, per cui c'è solo da essere felici per il suo rientro e sperare che il prossimo anno il ghanese possa rappresentare un'ulteriore freccia nella faretra di Allegri

IL RITORNO AL GOL DI SIMONE PEPE
11 aprile 2012, Juventus Stadium, Juventus-Lazio 2-1: il primo gol porta la firma di Simone Pepe, che su lancio di Pirlo controlla il pallone e lo spedisce alle spalle di Marchetti con una pregevole acrobazia. Quello appena descritto è stato l'ultimo gol segnato con la maglia della Juventus in partite ufficiali da Simone Pepe, che dopo una stagione da trascinatore con Antonio Conte in panchina è andato incontro ad un calvario durato per le due stagioni successive e per parte della terza. Ieri, tuttavia, i compagni di squadra hanno deciso di lasciargli il compito di trasformare il calcio di rigore propiziato dalla testata rifilata da Britos a Morata e lui ha potuto riassaporare la gioia del gol dopo tre anni di digiuno: il giusto premio per un giocatore che, a dispetto dei tanti problemi fisici che lo hanno perseguitato in questi anni, si è sempre dimostrato un grandissimo uomo squadra. Resterà in bianconero? Non resterà in bianconero? Ai posteri, ma soprattutto alla società e ai suoi procuratori, l'ardua sentenza...

LO STRISCIONE COMMEMORATIVO NEI CONFRONTI DEI CADUTI DELL'HEYSEL: NON SERVONO COMMENTI...
A dir poco emozionante lo striscione dedicato ai morti dell'Heysel ed esposto dalla curva dello Juventus Stadium al 39' del primo tempo, con il contorno di alcuni cartoncini con sopra scritti i nomi delle vittime di quella serata balorda: un'immagine talmente bella e talmente emozionante che si commenta da sola e che non ha bisogno di ulteriori parole; anche perchè poi ci sarebbe il rischio di imbattersi in qualche replica particolarmente arguta da parte di qualche illuminato guru...

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO, CARO JUVENTUS STADIUM!
Quella di ieri è stata l'ultima partita giocata dalla Juventus nel proprio stadio, visto che l'ultima di campionato si giocherà a Verona e la finale di Champions League avrà luogo in quel di Berlino. Per il quarto anno consecutivo lo Juventus Stadium è stato un vero è proprio fortino per i bianconeri, che vi hanno giocato 27 partite ufficiali (19 di campionato, 6 di Champions League e 2 di Coppa Italia) vincendone 22, pareggiandone 4 e perdendone una sola (la semifinale d'andata di Coppa Italia contro la Fiorentina), segnando ben 62 gol e subendone appena 18; in campionato, inoltre, i bianconeri non perdono in casa dal 6 gennaio 2013 (Juventus-Sampdoria 1-2, Giovinco su rigore e doppio Icardi). L'appuntamento è per il prossimo anno!

IL NAPOLI HA PERSO LA PARTITA E...LA TESTA!
Il Napoli, diversamente dalla Juventus, si presentava a questa sfida con la necessità di ottenere una vittoria che, unitamente al risultato del derby romano di domani, avrebbe potuto tener vive le speranze di raggiungere un piazzamento utile per partecipare alla prossima Champions League; per di più i partenopei avevano di fronte una squadra senza più motivazioni per lo scudetto aritmeticamente già vinto, reduce da una finale giocata tre giorni prima e durata 120 minuti e che presentava in campo una formazione di partenza composta da pochi titolari (Buffon, Pogba, Marchisio e Morata), diverse seconde linee (Padoin, Barzagli, Ogbonna, Sturaro, Pereyra e Coman) e qualche giocatore al rientro dopo un lungo stop (anzi uno, Asamoah). E invece i partenopei nel primo tempo hanno inciso pochissimo, al punto che Buffon ha compiuto una sola parata ad inizio partita su Mertens, e nella ripresa, dopo il pareggio firmato da David Lopez e qualche ghiotta occasione sventata da un Buffon in giornata di grazia, hanno definitivamente perso partita e testa, come dimostrano la folle testata rifilata da Britos a Morata e le reiterate ed inspiegabili proteste del portiere Andujar dopo l'accaduto; se tutto ciò va a sommarsi ad alcune scelte di Benitez che hanno lasciato spiazzati molti tifosi azzurri (tipo Hamsik in panchina per 68 minuti o Higuaìn sostituito nell'intervallo dopo un primo tempo anonimo), credo non sia difficile intuire come nello spogliatoio partenopeo il clima sia tutt'altro che sereno e certi rapporti siano ormai prossimi ai titoli di coda...

PURTROPPO PER QUALCUNO AVEVO RAGIONE...
Rivedendo le azioni dei gol di Pereyra e Sturaro (il rigore trasformato da Pepe è scaturito nel modo che abbiamo visto tutti, per cui passiamo oltre) mi è venuta in mente una cosa da me scritta nel DIARIO DI BORDO dello scorso 25 settembre, all'indomani di Juventus-Cesena 3-0:
DISCHI ROTTI IN LIBERTA'...
Concludo raccontandovi un piccolo aneddoto. Lunedì sera mi sono ritrovato a discutere su Facebook con un mio conoscente di fede napoletana circa un dato che ho riportato in un post, ovvero gli 8 gol che il Napoli ha subìto nelle prime 6 partite ufficiali disputate in questa stagione per una media di 1,33 reti incassate a partita: trattasi di un dato facilmente riscontrabile attraverso le statistiche ufficiali (la media è invece calcolabile dividendo il numero delle reti per quello delle partita); sono numeri che possono piacere o meno e che ognuno può spiegare come meglio ritiene, ma intanto quelli sono! Lo scopo di questo post era semplicemente rimarcare una cosa che penso e affermo da tempi non sospetti, ovvero che i troppi gol subiti sono stati la ragione principale per cui lo scorso anno il Napoli, pur vincendo la Coppa Italia, è uscito dai giochi per lo scudetto prima di Natale, è uscito al primo turno dalla Champions League pur avendo totalizzato 12 punti nel girone (e basta farsi due conti per capire come a penalizzare gli azzurri nella differenza reti con il Borussia Dortmund sia stata l'autorete di Zuniga nella gara d'andata contro i gialloneri di Klopp!) e quest'anno è stato buttato fuori con ignominia dall'Athletic Bilbao. Bene, sapete come ha reagito il mio interlocutore di fronte a tali argomenti basati su statistiche facilmente riscontrabili? Sviando dal tema della discussione e appellandosi a tutta una serie di altri discorsi, incluso il fatto che io, pur essendo pugliese di nascita, tifo per una squadra del Nord. Posto che le mie origini e il mio tifo stanno al numero di gol subiti dal Napoli come Brunetta sta ad una partita di basket, ammetto che mi sarei aspettato un briciolo di originalità in più: già in passato questa storiella del tifo per una squadra del Nord è stata tirata fuori anche da altri che, come in questo caso, erano a corto di argomenti validi; tuttavia non scopro l'acqua calda se dico che un discorso sconclusionato come quello che mi è toccato leggere rimane tale anche se a ripeterlo sono diecimila persone all'unisono...
P.S. Dopo la partita di ieri sera tra Napoli e Palermo, il conto dei gol incassati dalla formazione di Benitez è salito a 11! Così, giusto perchè le statistiche è sempre bene aggiornarle...
Il giorno in cui sono state scritte queste parole, come ricordato, era il 25 settembre 2014. E allora, in ossequio alla parte finale dell'intervento sopra riportato, aggiorniamole queste statistiche: con quelli subiti allo Juventus Stadium il conto dei gol incassati dalla difesa napoletana è salito a 69 tra campionato (50 con una partita ancora da disputare), Coppa Italia (4 in altrettante partite disputate tra ottavi e semifinale), Supercoppa Italiana (2 nei 120' della partita di Doha) preliminare di Champions League (4 nel doppio confronto con l'Athletic Bilbao) ed Europa League (9 in 14 partite disputate). Ovviamente spero che il mio pacatissimo interlocutore non si senta eccessivamente urtato nella propria sensibilità da questi numeri...

UNA CARTOLINA (TROPPO SPESSO IGNORATA) DA ROMA
Sono passati quattro giorni esatti dalla finale di Coppa Italia tra Juventus e Lazio e ho notato una cosa: pochissimi organi di informazione (che si tratti di siti, giornali, televisioni o radio cambia poco) hanno evidenziato come mercoledì sera ci sia stato un clima di grande fair play tra i calciatori in campo e di grande rispetto tra le tifoserie sugli spalti dell'Olimpico; inoltre, al momento della premiazione, ciascuna delle due squadre ha reso onore all'altra con strette di mano e abbracci tra i calciatori e tra gli allenatori mentre ciascuna tifoseria ha potuto applaudire (con stati d'animo evidentemente opposti) la propria squadra nel momento in cui questa veniva premiata da Beretta e Mattarella. Perchè dico questo? Perchè sono convinto che, così come sia legittimo e sacrosanto dare notizia di comportamenti beceri e stigmatizzarli, sia altrettanto legittimo e sacrosanto dare risalto ad episodi di sportività come quello verificatosi due sere fa nella capitale. Complimenti, dunque, ai tifosi di Juventus e Lazio per il bellissimo spettacolo di sportività offerto: uno spettacolo che dovrebbe rappresentare la norma anzichè l'eccezione, ma per il momento accontentiamoci di questa bella cartolina!

IL CALCIO E I SUOI PARADOSSI...
E intanto il risultato di Juventus-Napoli consegna alla Roma l'aritmetica certezza della qualificazione alla prossima Champions League: alla luce di quanto avvenuto allo Juventus Stadium, il derby di domani pomeriggio e la successiva partita casalinga contro il Palermo serviranno agli uomini di Garcia unicamente per sapere se alla massima competizione europea accederanno dalla porta principale (fase a gironi) o da quella di servizio (preliminari). La Roma che acquisisce la certezza della qualificazione in Champions League grazie ad una vittoria dell'odiata Juventus: buffi i paradossi che talvolta riserva il calcio, non è vero?

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