giovedì 14 maggio 2015

DIARIO DI BORDO/52 - Real Madrid-Juventus 1-1 (Champions League, semifinale, ritorno)


IL TABELLINO
REAL MADRID-JUVENTUS 1-1 (primo tempo 1-0)
MARCATORI: Cristiano Ronaldo (R) rig. al 23'pt, Morata (J) al 12'st
REAL MADRID (4-3-3): Casillas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; James Rodriguez, Kroos, Isco; Cristiano Ronaldo, Benzema (22'st Hernandez), Bale. Allenatore: Ancelotti
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Pogba (43'st Pereyra), Pirlo (34'st Barzagli), Marchisio; Vidal; Tevez, Morata (37'st Llorente). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Eriksson (Svezia)

LA PARTITA
Primo tempo
  • 1' - Cross di Marcelo per la testa di Bale, che manda alto sopra la traversa
  • 6' - Benzema si libera di Lichtsteiner, ma calcia alto da buona posizione
  • 12' - Cristiano Ronaldo sfiora il gol su punizione, ma il pallone (leggermente deviato da Vidal) sorvola di poco la traversa
  • 14' - Ci prova Vidal con un tiro rasoterra da fuori area, ma Casillas respinge distendendosi sulla propria sinistra
  • 20' - Gran conclusione di Bale dalla distanza, ma Buffon vola a deviare
  • 22' - Calcio di rigore concesso al Real Madrid per fallo di Chiellini su James Rodriguez
  • 23' - GOL DEL REAL MADRID! Sul dischetto si presenta Cristiano Ronaldo, che batte Buffon con una conclusione centrale
  • 41' - Benzema entra in area e calcia, ma Buffon respinge all'altezza del primo palo
Secondo tempo
  • 7' - Conclusione di Marchisio con palla a lato di un soffio
  • 12' - GOL DELLA JUVENTUS! Assist aereo di Pogba per Morata, che all'altezza del dischetto del rigore lascia partire una conclusione che non dà scampo a Casillas
  • 18' - Cross basso di Marcelo per Bale, ma il gallese calcia a lato di pochissimo
  • 25' - Assist di Vidal per Marchisio, sulla cui conclusione a colpo sicuro Casillas si supera
  • 28' - Cristiano Ronaldo crossa per la testa di Bale, che spedisce il pallone sopra la traversa
  • 43' - Llorente appoggia per Pogba, la cui conclusione viene respinta da Casillas
UNA SOFFERENZA INDICIBILE PER REALIZZARE L'IMPRESA
Una serata per cuori forti. Non può esserci altra definizione per i 90 minuti che hanno spalancato alla Juventus le porte della finale di Berlino: un avvio incoraggiante, poi il Real ha iniziato a spingere alla ricerca del vantaggio trovandolo grazie al rigore trasformato da Cristiano Ronaldo, poi le occasioni sciupate dai blancos nella ripresa, infine il pareggio di Morata e il gol sbagliato da Marchisio (gol che avrebbe chiuso ogni discorso ben prima del 90'). Ma alla fine i bianconeri e i loro tifosi hanno potuto festeggiare per una finale europea ritrovata dopo 12 lunghi anni...

GIORGIO, COSA MI COMBINI?
Fino al gol di Morata la Juventus è stata fuori dalla Champions League in ragione del calcio di rigore trasformato da Cristiano Ronaldo: un rigore nato da un'ingenuità di Chiellini, che in area è intervenuto in maniera troppo irruenta su James Rodriguez; e dire che il numero 3 juventino è recidivo al "Bernabéu", visto che il calcio di rigore che nella scorsa stagione fruttò la vittoria ai blancos contro i bianconeri nella fase a gironi nacque da una sua ingenua trattenuta su Sergio Ramos (poi nella ripresa arrivò pure l'espulsione, frutto di un'invenzione dell'arbitro tedesco Graefe). Sarà bene che il buon Giorgio non perda la trebisonda il 6 giugno a Berlino, quando dinnanzi a sé si staglieranno le figure di gente come Iniesta, Messi, Suarez e Neymar...

L'ESPERIENZA INTERNAZIONALE DI EVRA
Protagonista di una splendida prestazione è stato Patrice Evra, che in una gara fondamentale e contro un avversario iper-quotato ha fatto valere tutta la propria personalità e la propria esperienza internazionale: del resto 105 presenze e 2 gol in Champions League qualcosa vorranno pur dire, no?

MORATA MANDA A CASA LA PROPRIA EX SQUADRA
La spietatezza che spesso caratterizza il gioco del calcio ha fatto sì che a mandare a casa il Real Madrid campione d'Europa in carica fosse proprio quell'Alvaro Morata che i blancos hanno ceduto in estate: lo spagnolo, che fino a quel momento non era stato certamente tra i migliori in campo, si è fatto trovare al posto giusto nel momento giusto quando si è trattato di spedire alle spalle di Casillas il pallone servitogli di testa da Pogba. Ma si sa che, soprattutto in questi contesti, i grandi attaccanti sono quelli che in una partita possono toccare un solo pallone, ma decisivo

A PROPOSITO DI MORATA...
A proposito di Morata, qualcuno ha notizie dei fenomeni che a luglio si stracciavano le vesti a causa della cessione di Ciro Immobile al Borussia Dortmund e del successivo acquisto dello spagnolo ex Real? E, già che ci siamo, qualcuno ha notizie di chi considerava Morata il nuovo Portillo (sic!) oppure un pacco rifilato da quella volpe di Florentino Perez (il quale, per carità, di campioni in rosa ne ha pur sempre a bizzeffe!) a quel povero allocco di Agnelli e a quell'incompetente di Marotta? Sarà sempre un gran giorno quello in cui la gente aspetterà che parli il campo prima di dare giudizi a casaccio...

RITORNO ALLA GRANDE PER POGBA
Tornato in campo già nella sfida di campionato di sabato scorso contro il Cagliari (partita caratterizzata anche da un suo gol), ieri Paul Pogba ha giocato 90 minuti offrendo una prestazione di grande quantità e servendo a Morata il gol che ha spalancato alla Juventus le porte della finale di Berlino. Il francese, reduce dall'infortunio rimediato due mesi fa a Dortmund, è tornato a disposizione di Allegri proprio nel momento cruciale della stagione

MARCHISIO AVREBBE POTUTO RIDURRE LA SOFFERENZA
Volendo trovare qualcosa che non va, andrebbe detto che la sofferenza che ha accompagnato i tifosi juventini fino al triplice fischio del signor Eriksson poteva essere di gran lunga minore se al 70' Marchisio avesse segnato su assist di Vidal. Da tenere a mente per il futuro: in contesti del genere occasioni simili vanno tramutate in gol!

L'INTER IN CAMPIONATO, POI LA FINALE DI COPPA ITALIA
Veniamo al calendario: sabato alle 18 la Juventus farà visita all'Inter in un derby d'Italia in cui gli unici ad aver qualcosa da chiedere sono i nerazzurri di Mancini, in corsa per l'Europa League, mentre mercoledì prossimo sarà il turno della Lazio, avversaria dei bianconeri nella finale di Coppa Italia. Tale finale era prevista per il 7 giugno, ma la qualificazione della Juventus per la finale di Champions League ha fatto sì che venisse anticipata al 20 maggio: una buona occasione per portare a casa il secondo trofeo stagionale e prepararsi nel migliore dei modi ad affrontare Messi e soci a Berlino

QUALCUNO PARLA DI TRIPLETE, MA BISOGNA CONTINUARE A RAGIONARE UN PASSO ALLA VOLTA...
Inevitabile che la parolina triplete, pronunciata raramente e a voce bassa nei giorni scorsi, sia ormai diventata ricorrente sulle bocche dei tifosi juventini. Per quanto mi riguarda, credo che, pur con tutto l'ottimismo di questo mondo, si debba continuare a ragionare un passo alla volta senza eccessivi voli pindarici: d'altra parte, se la matematica non è un'opinione, mi pare che al momento la Juventus abbia conquistato solo un trofeo stagionale e non (ancora) tre...

DI NUOVO IN FINALE!
Sono passati 12 anni dall'ultima volta in cui la Juventus aveva raggiunto una finale di Champions League: era il 2003, sulla panchina bianconera c'era Marcello Lippi e la formazione torinese giocò la finale tutta italiana contro il Milan a Manchester; il prossimo 6 giugno i bianconeri voleranno a Berlino per giocare un'altra finale della massima competizione europea contro il Barcellona del temibile trio Messi-Suarez-Neymar. Durante questo lasso di tempo è successo non di tutto, ma molto più di tutto: Calciopoli, la retrocessione in Serie B partendo dal tristissimo pareggio ottenuto in quel di Rimini, il quadriennio terribile costellato da calciatori indegni di indossare la maglia bianconera (Tiago, Almiron, Poulsen, Felipe Melo, Diego, Amauri, Martìnez e via discorrendo), allenatori inadeguati (Ranieri, Ferrara, Zaccheroni e Delneri) e dirigenti decisamente impresentabili (Cobolli Gigli, Blanc e Secco) e culminato in una lunga galleria di figuracce, poi la rinascita nel triennio sotto la guida di Antonio Conte, l'improvviso avvicendamento tra quest'ultimo e Massimiliano Allegri nell'ultima estate e la splendida stagione che ancora non è finita. 12 anni che in realtà sembrano infinitamente di più...

"IN EUROPA NON COMBINATE MAI NULLA!", DICEVANO...
Quella secondo cui la Juventus in Europa non ha mai combinato nulla è una delle tante storielle che spopolano in giro. Per smentirla non basta solo quanto accaduto ieri sera, ma può essere utile anche rileggere cosa è scritto su Wikipedia (non certo un pericoloso house organ dei colori bianconeri): "Vincitrice del suo primo trofeo internazionale ufficiale nel 1977 (Coppa UEFA, nella circostanza vinta per la prima volta da un club italiano e sudeuropeo),[167] i suoi 11 trofei vinti in competizioni a livello confederale e FIFA, tra cui due titoli di campione d'Europa (1985 e 1996) e due di campione del mondo per club (idem), la rendono attualmente il secondo club italiano per vittorie, il quarto in Europa nonché l'ottavo nel mondo.[168] La Juventus, uno degli unici tre club italiani ad avere realizzato in due occasioni il cosiddetto double internazionale con i successi in campionato e Coppa UEFA e campionato e Coppa delle Coppe, rispettivamente nelle stagioni 1976-77 e 1983-84, vanta ex æquo con l'Internazionale, il Liverpool e il Siviglia il record di titoli vinti in Coppa UEFA, nota come Europa League dalla stagione 2009-10". Mica male per chi in Europa non combina mai nulla, eh?

BUFFON, PIRLO E BARZAGLI E QUEL RITORNO A BERLINO...
Impossibile pensare che il ritorno all'Olympiastadion di Berlino non potrà avere un sapore particolare per Gianluigi Buffon, Andrea Pirlo e Andrea Barzagli, che nove anni fa in quello stadio salirono sul tetto del mondo insieme alla Nazionale: per Buffon ci sarà la possibilità di conquistare quella coppa sfumata ai rigori nel 2003 dopo essere stato scelto come miglior giocatore di quell'edizione; per Pirlo ci sarà la possibilità di disputare la quarta finale di Champions League della carriera dopo le tre giocate con la maglia del Milan (due vinte, nel 2003 e nel 2007, e una persa nel 2005); per Barzagli, che ha saltato tutta la prima parte di stagione per i problemi fisici accusati dopo il Mondiale brasiliano, la possibilità sarà quella di ottenere una vittoria da protagonista, visto che nel 2006 era il quarto centrale difensivo alle spalle di Cannavaro, Nesta e Materazzi

IL BARCELLONA FA PAURA, MA BISOGNA GIOCARSELA!
Inutile girarci intorno: quella che il 6 giugno vedrà opposta la Juventus al Barcellona sarà la classica sfida tra Davide e Golia, vista l'incredibile prova di forza offerta dai catalani di Luis Enrique in tutta questa stagione e, da ultimo, nella doppia sfida contro il Bayern Monaco dell'ex Guardiola in semifinale; contro gente del calibro di Iniesta, Dani Alves, Messi, Suarez e Neymar (senza dimenticare Xavi, recentemente uscito dall'undici titolare e prossimo all'addio al Barça) servirà una partita molto più che perfetta, ma bisogna comunque provare a giocarsi le proprie possibilità. Sarà poi, come sempre, il campo ad emettere il proprio verdetto

IN FINALE DA SFAVORITI. E POTREBBE NON ESSERE UN MALE...
C'è poco da girarci intorno: il 6 giugno i favori del pronostico saranno tutti per il Barcellona e, scorrendo la lista dei nomi a disposizione di Luis Enrique (chissà cosa ne penseranno i tifosi della Roma...) per capire che non potrebbe mai essere altrimenti. La Juventus, in altre parole, ricoprirà quel ruolo di sfavorita che le è appartenuto solo nella finale persa nel 1973 contro l'Ajax di Crujiff e che poi è appartenuto all'Amburgo nel 1983 e al Borussia Dortmund nel 1997: chissà che l'avere decisamente meno da perdere rispetto ai più quotati avversari non si riveli un'arma vincente in quel di Berlino...

PER QUALCUNO POTREBBE ESSERE L'ULTIMA CHANCE...
C'è un'altra fondamentale differenza tra Juventus e Barcellona e sta nel fatto che per molti bianconeri quella del 6 giugno potrebbe essere l'ultima possibilità di conquistare la "coppa dalle grandi orecchie": la carta d'identità, infatti, lascia intuire che Messi, Neymar, Suarez, Piquè e ter Stegen abbiano più possibilità di giocare altre finali di Champions League in carriera rispetto a quante possano averne i più attempati Buffon, Pirlo, Evra e Tevez...

QUEL FAMOSO 16 LUGLIO...
Il pensiero non può non tornare al 16 luglio dello scorso anno, quando l'arrivo sulla panchina bianconera di Massimiliano Allegri al posto di Antonio Conte venne salutato da una parte del tifo bianconero in questo modo. Chissà quanti di quelli che erano a Vinovo quel giorno o tempestavano il web con hashtag del tipo #NoAllegri hanno festeggiato ieri sera...

ALLEGRI-BARCELLONA: ORMAI UN CLASSICO...
Quello del 6 giugno sarà il nono confronto in quattro stagioni tra Massimiliano Allegri e il Barcellona dopo gli 8 (4 nella stagione 2011/12, 2 nella stagione 2012/13 e 2 nella scorsa) disputatisi nelle scorse edizioni della Champions League quando il tecnico livornese sedeva ancora sulla panchina del Milan: c'è però da augurarsi che il trend venga migliorato, visto che ad oggi Allegri contro i blaugrana ha rimediato una sola vittoria, 3 pareggi e 4 sconfitte...

DA BARI A MADRID, PASSANDO PER RIMINI E TRIESTE...
L'accesso alla finale del prossimo 6 giugno a Berlino mi spinge a fare un flashback doveroso, fissando alcuni luoghi e alcune date precise:
  • Bari, 14 maggio 2006: quella festa che era solo il prologo ad uno tsunami che sarebbe arrivato di lì a poco...
  • Rimini, 9 settembre 2006: il debutto in B con uno scialbo pareggio in una giornata in cui pensare a scudetti e finali europee era una roba da ricovero...
  • Trieste, 6 maggio 2012: il primo scudetto dell'era Conte, l'inizio della rinascita...
Perchè sto rivangando queste date e questi luoghi? Perchè le gioie del presente nascono anche dalle cadute del passato, ma soprattutto perchè non tutti c'erano allora e ci sono ancora oggi...

CARO ANTONIO, CON TUTTA LA STIMA TI DICO CHE HAI SBAGLIATO DI GROSSO!
Notoriamente non condivido il pensiero di quanti rinnegano il passato recente di questa squadra, ossia Antonio Conte, perchè ritengo che si debba gioire tanto delle vittorie di oggi quanto di quelle di ieri, dato che le une e le altre fanno e faranno per sempre parte della storia della Juventus. Questo approccio non manicheo e non da guerra santa, che posso fieramente dire di aver avuto durante tutti questi mesi a differenza di tanti, mi permette di rivolgere, pur con tutta la stima che sempre nutrirò nei suoi confronti, una critica ad Antonio Conte. Caro Antonio, dopo le due eliminazioni europee dello scorso anno arrivasti a sostenere che ci sarebbero voluti anni prima di vedere una squadra italiana in una finale europea e che non si poteva mangiare con 10 euro in un ristorante i cui prezzi si aggiravano sui 100 euro: credo proprio che tu sia il primo ad essere consapevole di aver completamente sbagliato entrambe queste previsioni...

COMUNQUE VADA, RESTA UNA STAGIONE STREPITOSA
Poste tutte le considerazioni fatte nei punti precedenti, resta un dato assolutamente inconfutabile: la stagione disputata dalla Juventus resterà comunque straordinaria: non era affatto scontato che una squadra riuscisse ad affermare la propria supremazia in campionato per il quarto anno consecutivo, a centrare la finale di Coppa Italia e quella di Champions League; adesso però sarà bene dare il massimo per rendere la stagione ancor più straordinaria di quanto già non sia...

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