mercoledì 16 gennaio 2013

Caro Agnelli, ci spieghi

Confesso che sono rimasto abbastanza allibito nel leggere che Andrea Agnelli è stato uno di coloro che hanno votato per la rielezione plebiscitaria di Giancarlo Abete alla presidenza della Federcalcio. Ricordo bene (e in fondo sono passati appena tre anni) le polemiche asprissime tra la Juventus e la FIGC: dalle rivendicazioni post-Calciopoli alla questione della terza stella, passando per le polemiche legate alla vicenda riguardante Conte, fino ad arrivare alla maxi-richiesta di danni intentata dal club bianconero al massimo organo del calcio italiano.

Premessa la mia profonda disistima nei confronti di Abete (riscontrabile in alcuni post precedenti), faccio davvero fatica a capire l'atteggiamento di chi fino al giorno prima è stato il suo oppositore più tenace e credo che astenersi sarebbe stata la mossa più giusta: non si sarebbe votato contro, e quindi non ci si sarebbe schierati apertamente contro, ma si sarebbe comunque ribadita la contrarietà ad una presidenza ritenuta negativa.

Da ultimo, credo che sia opportuno ribadire un concetto: lungi da me voler accusare di "alto tradimento" un presidente che ha comunque dimostrato di tenere ai colori bianconeri in questi anni (resto sempre dell'idea che, con lui al timone della società nel 2006, probabilmente Calciopoli sarebbe finita in un altro modo), ma credo che a questo punto sia opportuno che Agnelli spieghi le ragioni del suo voto a tutti quei tifosi che lo hanno sempre sostenuto nelle sue battaglie di questi anni; io non metto in dubbio che possano esserci state ragioni politiche particolari, ma questo è un caso in cui la chiarezza è d'obbligo. Ci rifletta, presidente...

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