lunedì 4 febbraio 2013

Buon gusto, almeno quello...

Che in certi casi si dica A e poi si faccia B è ormai una consuetudine consolidata in gran parte (se non nella quasi totalità) della vita di ciascuno di noi, quindi non fa quasi più notizia che accada una cosa del genere; ciò che colpisce in questi casi è, piuttosto, la sfacciataggine con cui tale incoerenza si palesa. Prendete il caso di chi si straccia le vesti ogni volta in cui un arbitro favorisce la Juventus, salvo poi cambiare atteggiamento quando lo stesso arbitro (o anche un altro, non fa differenza) penalizza la stessa Juve o favorisce la squadra per cui egli tifa.

Ieri sera faceva quasi tenerezza leggere post e commenti da parte di milanisti che quasi si facevano vanto di aver vinto una partita al 94' grazie ad un calcio di rigore che più inventato non si può e pensare che erano gli stessi soggetti che, dopo Catania-Juventus del 28 ottobre scorso, si stracciavano le vesti per l'indignazione e si auguravano la radiazione a vita della squadra bianconera dal campionato italiano (o, per citare un milanista a me molto vicino, che un meteorite cadesse sullo "JUVEMERDA STADIUM"). Indispettito da tale spocchia, dopo la fine di Milan-Udinese avevo scritto un post su Facebook in cui affermavo che avrei preso a sberle (verbali, si intende...) qualunque milanista che si fosse permesso di fiatare in caso di eventuali favori arbitrali futuri alla Juventus; è così accaduto che una delle menti geniali sopra citate (una mente acuta fuori dal normale, specie se si considera che in pochi mesi mi ha etichettato con i simpatici epiteti di "veggente", "maestro di vita", "paraculo" e, dulcis in fundo, "vittima") ha iniziato a dire che il post era il sintomo di vittimismo da parte del sottoscritto; non serve certo essere membri della famosa "Accademia della Crusca" per capire che il doppiopesismo di certe persone è una cosa e il presunto vittimismo di altre è un'altra.

Tralasciando gli aspetti personali, mi auguro solo che, se proprio si vogliono pensare determinate cose e dirne altre diverse, almeno le si faccia somigliare un minimo tra loro; e non tanto per un discorso di intelligenza, quanto per una mera questione di buon gusto...

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