giovedì 30 ottobre 2014

DIARIO DI BORDO/12 - Genoa-Juventus 1-0 (Serie A, 9a giornata)


IL TABELLINO
GENOA-JUVENTUS 1-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORE: Antonini (G) al 48'st
GENOA (3-5-1-1): Perin; Burdisso, De Maio, Marchese; Rosi (35'st Antonini), Mandragora (24'st Kucka), Greco, Bertolacci, Antonelli; Perotti; Pinilla (42'st Matri). Allenatore: Gasperini
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal (34'st Pereyra), Marchisio, Pogba, Asamoah; Tevez, Llorente (21'st Morata). Allenatore: Allegri
ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

LA PARTITA
Dopo le due sconfitte patite in Champions League contro Atletico Madrid e Olympiakos, per la Juventus è arrivata anche il primo insuccesso in campionato: nel secondo turno infrasettimanale di campionato i bianconeri sono stati sconfitti per 1-0 al fotofinish dal Genoa grazie ad una zampata di Antonini su assist di Matri e, per effetto della contemporanea vittoria della Roma sul Cesena per 2-0, si ritrovano adesso appaiati ai medesimi giallorossi in testa alla classifica (seppur con lo scontro diretto a favore). Partita difficile per i bianconeri, che hanno patito una condizione generale non eccelsa e una prestazione grintosa (anche troppo in alcune circostanze) da parte degli uomini di Gasperini, la cui resistenza sette mesi fa era stata piegata soltanto dai miracoli di Buffon e da una magia di Pirlo su punizione. Nel primo tempo i bianconeri sfiorano il gol con un paio di conclusioni di Pogba e Lichtsteiner fuori di poco e con una girata di Llorente terminata sul palo e nella ripresa sono la traversa colpita da Ogbonna e un paio di belle parate di Perin ad impedire alla formazione di Allegri di passare in vantaggio; negli ultimi secondi di gara, tuttavia, è il Genoa a passare al primo vero affondo grazie ad Antonini, che appoggia in rete un pallone servitogli da Matri. Adesso è tempo di pensare al prossimo turno, con la Juventus che andrà a far visita all'Empoli di Sarri e la Roma che sarà attesa dalla delicata (sotto tutti i punti di vista!) sfida del San Paolo contro il Napoli e l'impressione è che fino a fine stagione saremo attesi da un continuo gioco di sorpassi e contro-sorpassi tra le due contendenti

FESTA ROVINATA PER BUFFON
La sconfitta di Genova non è sicuramente stata il modo migliore per festeggiare le 500 presenze in bianconero di Gianluigi Buffon, quarto giocatore di sempre per partite giocate alle spalle del recordman assoluto Alessandro Del Piero (705), di un'altra leggenda assoluta come Gaetano Scirea (552) e di Beppe capitan Furia Furino (528): un grande traguardo per quello che ancora oggi è considerato il miglior portiere al mondo (l'erede per tale titolo c'è già e ha il nome e il palmarès di Manuel Neuer!), nonchè un esempio di come il concetto di "rottamazione", che tanto va di moda in quest'epoca di renzismo galoppante, tutto è meno che un dogma infallibile. Ancora auguroni, Gigi!

COME IL 16 MARZO...SALVO IL FINALE!
La partita di ieri sera si è rivelata, sul piano del gioco espresso dalle due squadre, speculare a quella giocata il 16 marzo di quest'anno, ma la differenza fondamentale è consistita nel fatto che stavolta il gol allo scadere l'ha trovato il Genoa e non la Juventus: un dettaglio che, come sempre accade nel calcio, fa tutta la differenza di questo mondo!

OGBONNA E BONUCCI, ACCIDENTI A VOI...
Il discorso relativo ai gol segnati, ovviamente, ammette anche la reciproca relativa ai gol mancati. E da questo punto di vista ogni riferimento al gol mancato in tandem da Ogbonna e Bonucci, con la traversa colpita dal primo a Perin battuto, NON è da ritenersi puramente casuale...

VIDAL E LLORENTE, ANCORA NON CI SIAMO!
Con i loro gol avevano deciso la partita di domenica contro il Palermo, ma ieri sera Arturo Vidal e Fernando Llorente hanno mostrato un altro passo indietro sul piano della condizione atletica: il cileno è parso nuovamente quello delle ultime opache uscite, mentre lo spagnolo (che pure ha colpito un palo nel primo tempo) ha contribuito poco o nulla alla manovra offensiva

MA MORATA NO?
Nei 24 minuti più recupero concessigli da Allegri, Alvaro Morata ha combinato ben di più di quanto da Llorente nei precedenti 66. La domanda, come diceva un famoso presentatore televisivo, sorge spontanea: ma puntare, almeno in questa fase della stagione, più sull'ex Real che sul navarro è un'idea così lunare?

PIRLO FUORI: GIUSTO COSI' IN QUESTA CIRCOSTANZA
Una scelta di Allegri che non sento di criticare è quella di aver lasciato fuori Andrea Pirlo preferendogli Marchisio. Da un lato c'è un discorso relativo ad un momento di forma non eccellente che sta attraversando il regista bresciano, dall'altro c'è un ragionamento legato al tipo di partita giocata ieri: le condizioni non ottimali del terreno di gioco e il ritmo impresso dal Genoa, infatti, rendeva il match del "Ferraris" più adatto a centrocampisti di corsa e fatica (Vidal, Marchisio e Pogba, più Pereyra che è subentrato nella ripresa) che ad un regista puro. Quindi, almeno su questo aspetto, non me la sento di dare torto ad Allegri

MAGARI E' IL CASO DI CAMBIARE MODULO
Le ultime partite, a prescindere dai singoli episodi, hanno comunque fornito un'indicazione abbastanza evidente: questa squadra è diventata troppo prevedibile nel suo modo di stare in campo. Posto che sono stato uno di quelli che ha elogiato Allegri per la sua scelta di non stravolgere l'assetto della squadra in questa prima fase della stagione, credo che sia arrivato il momento di accantonare il 3-5-2 delle ultime stagioni e di studiare soluzioni diverse; in altre parole, è arrivato il momento che il buon Max inizi a "camminare con le proprie gambe"...

QUEL GOBBO DI MAZZOLENI...
Al di là delle polemiche sul gol del Genoa, ieri mi ha un po' infastidito l'atteggiamento eccessivamente permissivo dell'arbitro Mazzoleni nei confronti dei giocatori del Genoa per alcuni loro interventi particolarmente vigorosi. Meno male che il 99,999% dei tifosi anti-juventini è convinto che Mazzoleni sia un arbitro "filo-gobbo": ricordo a tutti che si tratta dello stesso fischietto che in Genoa-Juventus 0-1 della scorsa stagione annullò un gol validissimo ad Osvaldo e non punì un fallo di mano di Antonelli in area genoana e che nell'ormai famosa gara di Supercoppa giocata due anni fa a Pechino non fischiò un chiaro rigore a favore della Juventus per fallo di Campagnaro su Matri e tollerò il gioco duro di alcuni giocatori napoletani (ogni riferimento ai mancati secondi cartellini gialli a Behrami e Cannavaro NON è da ritenersi puramente casuale!). Ah, benedette credenze popolari...

A PARTI INVERTITE...
Domanda retorica: cosa avremmo letto sui giornali, sui siti e nei vari commenti di tifosi e opinionisti se per caso il gol segnato da Antonini dopo un sospetto fuorigioco di Matri l'avesse segnato un giocatore della Juventus? Per parafrasare Marzullo, fatevi questa domanda e poi datevi una (facilissima) risposta!

SADISMO PALLONARO ALLO STATO PURO!
La prima sconfitta in campionato di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus è arrivata grazie ad un gol segnato allo scadere da Luca Antonini (quando avete un po' di tempo fate una piccola ricerca per rendervi conto di quali siano i rapporti personali tra i due...) su assist di Alessandro Matri, ex juventino che di Allegri era stato il pupillo ai tempi del Cagliari e che lo stesso allenatore livornese aveva voluto al Milan la scorsa stagione. C'è poco da fare: quando vuole, il calcio sa regalare dei momenti di sadismo con poche pietre di paragone!

GODERE E' LEGITTIMO, CRITICARE ANCHE. MA I TAFAZZISMI NO!
Che i romanisti godano da matti per l'aggancio in classifica ci sta ed è pienamente legittimo che sia così! Allo stesso modo è giusto che i tifosi juventini storcano il naso ed esprimano il loro sacrosanto diritto di critica. Inizio, tuttavia, ad avere più di un problema quando mi rendo conto che l'insoddisfazione per il risultato e il diritto di critica sfociano in un'autoflagellazione ai limiti del tafazzismo che porta a dire/scrivere frasi del tipo "Cacciate Allegri!", "Marotta vattene!" (evergreen che va benissimo per tutte le stagioni) "Finiremo come con Delneri...", "Se ci va bene, ci qualifichiamo per l'Europa League" ed altre perle di saggezza varie ed eventuali che non vi sto ad elencare per carità di patria...

OK, VIA ALLEGRI! E POI???
Mi rivolgo per un attimo agli esponenti del partito "Cacciate Allegri!", che da ieri conta un numero di iscritti sensibilmente in aumento, e pongo alla loro attenzione le seguenti considerazioni:
  1. Negli ultimi 15 anni la Juventus ha cambiato per tre volte allenatore a stagione in corso: è accaduto con l'avvicendamento tra Lippi e Ancelotti nel 1999, con quello tra Ranieri e Ferrara nel 2009 e con quello tra lo stesso Ferrara e Zaccheroni nel 2010. Ve lo ricordate come sono andate a finire quelle stagioni? Io sì, purtroppo...
  2. Supponiamo che voi abbiate ragione e che Allegri venga cacciato prima della fine di questa stagione. E allora vi chiedo: voi chi prendereste al suo posto? Perchè immagino sappiate che pensare di arrivare ai vari Klopp, Simeone, Mourinho e Guardiola rasenta l'ipotetica del centocinquantesimo tipo, giusto?
GALEOTTO FU LIMIDO!
Ieri è stata resa nota la notizia secondo cui l'ex vice-presidente del Genoa e l'ex calciatore juventino Bruno Limido sono stati arrestati con l'accusa di una maxi-evasione fiscale pari a 63 milioni di euro. A questo punto sono certo che il tifoso juventino non maniaco di calcio e statistiche come il sottoscritto penserà: "E chi accidenti è questo Limido che ha giocato nella Juventus?". Cito un passaggio della pagina a lui dedicata su Wikipedia: "Centrocampista di fascia, cresce calcisticamente nella natìa Varese, con cui debutta in Serie B disputando due campionati sul finire degli anni settanta. Passa quindi nel 1980 all'Avellino dove ha modo di esordire in Serie A, senza tuttavia riuscire a trovare molti spazi. Torna quindi in prestito agli stessi lombardi dove, grazie alle prestazioni offerte tra i cadetti, si guadagna una seconda possibilità ad Avellino, nel massimo campionato. Con gli irpini disputa due buoni tornei, meritandosi la chiamata della Juventus. L'esperienza a Torino non è però fortunata, tanto che, pur fregiandosi nel 1985 delle vittorie europee in Supercoppa e Coppa dei Campioni, raggranella appena una manciata di presenze venendo ceduto l'anno successivo all'Atalanta. Nemmeno a Bergamo riesce a esprimersi a livelli soddisfacenti, finendo dirottato dapprima a Bologna e poi a Lecce. In Puglia disputa un buon campionato di Serie B, culminato con la promozione dei salentini in massima categoria, livello mantenuto anche l'anno successivo con la maglia del Cesena. Conclude la carriera nei primi anni novanta, tra Solbiatese e, di nuovo, Varese"; stiamo quindi parlando di un giocatore che con la maglia bianconera ha giocato appena una manciata di partite (4, per la precisione, senza aver mai segnato un gol) in una stagione in cui la squadra di Scirea, Cabrini, Brio, Tardelli, Boniek, Platini e Paolo Rossi ha vinto Coppa dei Campioni e Supercoppa Europea. Forse, dati questi numeri, parlare di "ex giocatore della Juventus" non è tecnicamente sbagliato, ma bisogna riconoscere che è un tantinello riduttivo...

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