domenica 25 novembre 2012

Il Milan sconfigge una Juventus largamente insufficiente


Evidentemente le milanesi sono "indigeste" per la Juventus: dopo l'1-3 subìto in casa dall'Inter 22 giorni fa, la squadra di Conte è stata sconfitta per 1-0 dal Milan a San Siro. Una gara decisa da un rigore, quantomeno dubbio, trasformato da Robinho, ma soprattutto dalla prestazione largamente insufficiente di una squadra apparsa la brutta copia di quella che appena cinque giorni fa aveva "matato" il Chelsea in Champions League.

Dalla lettura delle formazioni iniziali traspaiono poche novità, ma importanti. Tra i rossoneri le più rilevanti sono quelle di Amelia in porta in luogo di Abbiati (infortunatosi nel riscaldamento) e di Robinho in attacco insieme a Boateng e allo spauracchio El-Shaarawy; per il resto tutto confermato rispetto alle indicazioni della vigilia, con De Sciglio, Yepes, Mexes e Constant in difesa e il trio Nocerino-De Jong-Montolivo in mezzo al campo. Dall'altra parte, invece, Conte e Alessio recuperano Bonucci (vittima di un attacco febbrile in settimana) e confermano per 9/11 la formazione anti-Chelsea, con le sole eccezioni di Caceres e Isla in luogo di Chiellini e Lichtsteiner. Ad arbitrare l'incontro è il signor Rizzoli di Bologna: una scelta contestata da entrambe le fazioni, ma è pur vero la "caccia al mostro col fischietto" prima della partita è ormai diventata una consuetudine ben radicata nel tifo calcistico italiano.

L'approccio dei rossoneri è migliore rispetto agli ospiti, e lo si nota già dopo 4 minuti quando De Sciglio si accentra da destra e lascia partire un diagonale che manca di un soffio l'angolino basso alla destra di Buffon; lo stesso Buffon deve impegnarsi al 13' quando respinge una conclusione ravvicinata di Boateng, servito perfettamente da Robinho. Nella Juventus qualcosa non va e lo si vede dalla serata storta di Vidal, Isla e Vucinic; la prima conclusione dei bianconeri verso lo specchio della porta rossonera arriiva al 20', ma la conclusione di Quagliarella dal limite dell'area è poco più che una formalità per Amelia. Al 29' Rizzoli concede un calcio di rigore ai padroni di casa per un fallo di mano piuttosto dubbio di Isla (la palla colpisce prima il fianco e poi il braccio dell'esterno cileno): sul dischetto si presenta Robinho, la cui conclusione viene vanamente sfiorata da Buffon. Il vantaggio, per quanto figlio di un'azione dubbia, è meritato e i rossoneri in chiusura di tempo sprecano un contropiede nato dall'ennesimo passaggio sbagliato da un irriconoscibile Vidal; si rimane, dunque, sull'1-0 e si va al riposo su questo parziale.

La ripresa si apre con Padoin in luogo di Isla, ma il copione rimane pressochè invariato: al 3' Buffon rischia di commettere una nuova papera in stile Lecce quando sbaglia un rinvio su retropassaggio di Caceres, ma per sua fortuna Barzagli disinnesca El-Shaarawy. A questo punto Alessio inserisce Giovinco per Quagliarella, e proprio il nuovo entrato sfiora il gol in rovesciata al 17' su cross di Padoin. Troppo poco per una Juventus che prova ad attaccare, ma appare priva della necessaria lucidità per concretizzare: è anzi il Milan a sfiorare il raddoppio, prima con Nocerino che manca di poco la porta dopo un colpo di tacco di El-Shaarawy e poi con Yepes che impegna Buffon sugli sviluppi di un corner di Montolivo. Nel frattempo entrambi gli allenatori esauriscono i cambi, visto che Pogba rileva Asamoah nella Juventus e nel Milan Pazzini, Zapata e Flamini rilevano Robinho, Mexes e Boateng. Nel finale i bianconeri tentano un assalto disperato per due volte con Vucinic, ma prima Constant salva sulla linea e poi Amelia respinge in tuffo. Non c'è più tempo per reuperare e la gara si conclude con la vittoria milanista per 1-0.

Tralasciando l'episodio del rigore (su cui, tuttavia, tornerò nella postilla finale), è evidente che la Juventus non ha giocato da Juventus: stanchezza psicologica dopo la grande partita di martedì? Possibile, ma una cosa è sicura: contro Toro e Shakhtar servirà tutt'altra prestazione; la squadra che conosciamo noi è altra cosa rispetto a quella vista questa sera

Postilla finale: il rigore decisivo non c'era, ma l'episodio non cancella di certo la prestazione negativa della squadra di Conte. Cosa sarebbe successo se l'episodio fosse avvenuto a ruoli invertiti? Credo che ognuno possa immaginarselo da solo. Spero solo che coloro che dopo alcune recenti topiche arbitrali non hanno fatto altro se non urlare, strepitare e insultare possano imparare la lezione...

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