domenica 4 novembre 2012

Imbattibilità finita, ma adesso bisogna ripartire!


Doveva pur succedere, e alla fine è successo nella partita più sentita: dopo 49 partite la Juventus è tornata a perdere in campionato; l'ultima sconfitta in Serie A dei bianconeri risaliva al 15 maggio 2011, quando la Juventus di Delneri fu sconfitta per 1-0 a Parma grazie ad un gol di Giovinco (toh!).

Contro l'Inter la Juventus ha fatto la Juventus per soli 45 minuti: dopo il gol di Vidal dopo 20 secondi (gol viziato da un evidente fuorigioco di Asamoah), gli uomini di Conte/Alessio hanno sfiorato ripetutamente il 2-0 ma nè Vidal nè Marchisio hanno avuto la necessaria freddezza per battere l'ottimo Handanovic. Così nella ripresa i nerazzurri hanno ripreso campo, pareggiando con un rigore di Milito (anche se il fallo è iniziato fuori dall'area di rigore), raddoppiando con lo stesso "Principe" e chiudendo i conti con la rete di Palacio. 3-1 e addio imbattibilità.

Una serie di considerazioni sulla partita è bene farle:

1) Gli errori di Tagliavento & co. è inutile negarli: del gol di Vidal si è detto in precedenza, come va detto che il fallo di Lichtsteiner su Palacio era da giallo (quindi da rosso, visto che lo svizzero era già ammonito), che il fallo da rigore che ha portato al pareggio di Milito è iniziato fuori dall'area e che nella ripresa Cambiasso e Gargano avrebbero meritato il giallo per dei falli particolarmente gravi (e nel caso di Cambiasso il cartellino sarebbe stato il secondo). Un arbitraggio complessivamente insufficiente quello del fischietto di Terni

2) L'attacco è mancato: Giovinco ha completamente sbagliato la partita, mentre nè Bendtner nè Quagliarella sono riusciti a rendersi utili alla causa; complessivamente si può dire che, venuto meno Vucinic, in avanti la luce si è completamente spenta

3) Per quanto si possa capire la grande gioia interista (se non li si conoscesse, farebbero quasi tenerezza!) per l'impresa compiuta, resta da capire la ragione degli altri: minimamente comprensibile la gioia dei napoletani per ragioni di classifica, ha dell'incomprensibile il fatto che romanisti e milanisti gongolino per la prima sconfitta dopo 49 partite utili consecutive di una squadra che ad inizio novembre ha già largamente staccato le rispettive squadre. Ah, potere dell'anti-juventinità...

4) Al termine della partita chi scrive ha avuto il timore, data la grande mole di altrui festeggiamenti, che la Juventus avesse perso anche il primato in classifica e invece i bianconeri sono ancora primi (seppur con una sola lunghezza di vantaggio nei confronti dei nerazzurri e in attesa del risultato di Napoli-Torino); questo tanto per rinfrescare la memoria a taluni soggetti...

Adesso bisogna ripartire. Mercoledì contro il Nordsjaelland sarà una partita da "dentro o fuori": un risultato diverso dalla vittoria contro i danesi complicherebbe drammaticamente il cammino europeo della Juventus, e in quel caso persino vincere contro Chelsea e Shakhtar potrebbe non bastare. Domenica, invece, sarà la volta della partita di Pescara: gara apparentemente facile, ma Conte sa benissimo che proprio le gare semplici sulla carta possono riservare le insidie maggiori.

E allora riparti, Juventus: la corsa non è ancora finita!

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