martedì 28 ottobre 2014

Quando al peggio non c'è limite...


Neanche il tempo di applaudire alla solidarietà che tutto il mondo del calcio ha espresso tanto nei confronti di Genova ferita dall'alluvione quanto della famiglia De Amicis distrutta dal dolore per l'assurda morte di papà Stefano e del piccolo Cristian di appena 7 anni che tocca subito inorridire di fronte ad una notizia che definire assurda è un eufemismo.

E' accaduto che domenica, durante un incontro valido per il campionato di Seconda Categoria tra le formazioni pugliesi dell'Atletico Cavallino e del Cutrofiano, il 17enne arbitro Luigi Rosato ha dovuto sospendere il gioco dopo essere stato oggetto di una vergognosa aggressione ad opera di alcuni soggetti erroneamente definiti "tifosi" (e pare che, secondo alcune testimonianze, anche calciatori e dirigenti abbiano preso parte al pestaggio) e recarsi di corsa al Pronto Soccorso, dove gli sono state medicati numerosi lividi e contusioni. Non fosse bastato tutto ciò, ieri il signor Rosario Fina ha così commentato l'episodio: "L'arbitro secondo me ha sbagliato e doveva essere punito. Sono stati pochi i due schiaffi che si è preso. Fosse capitato tra le mie mani, l'avrei ammazzato"; peccato che il signor Fina non sia un passante o un tifoso particolarmente esagitato, bensì il presidente (avete capito bene: il presidente!) dell'Atletico Cavallino, già inibito fino al 17 febbraio di quest'anno per aver strattonato un altro arbitro e averlo colpito con una testata al petto.

Chi mi legge sa bene che mai mi sono fatto problemi nello stigmatizzare atti violenti o comunque beceri commessi da tifosi di qualunque squadra, ivi compresa quella per cui faccio il tifo (lo dico a beneficio di qualche fenomeno da tastiera la cui memoria spesso è particolarmente labile...), ma qui il problema è decisamente un altro, ovvero l'istigazione alla violenza che arriva direttamente da chi ha (o meglio, dovrebbe avere!) il compito di stemperare i toni anzichè esasperarli: perchè nessun torto arbitrale, per quanto vergognoso, può mai essere una giustificazione all'istigazione o al compimento di atti violenti come quelli verificatisi due giorni fa.

Detto tutto questo, se da domani il signor Fina venisse messo nelle condizioni di guardare partite di calcio soltanto alla PlayStation sarebbe già un gran bel passo avanti. E se poi i dirigenti calcistici nostrani, a tutti i livelli, contassero fino a 10 prima di fare certe esternazioni (a torto o a ragione) nei confronti delle decisioni arbitrali, allora saremmo davvero al limite del rivoluzionario!


Foto: www.sportmediaset.mediaset.it

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