giovedì 2 ottobre 2014

DIARIO DI BORDO/7 - Atletico Madrid-Juventus 1-0 (Champions League, prima fase, 2a giornata)


IL TABELLINO
ATLETICO MADRID-JUVENTUS 1-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORE: Arda Turan (A) al 30'st
ATLETICO MADRID (4-1-4-1): Moyà; Juanfran, Miranda, Godìn, Ansaldi; Tiago; Arda Turan, Raul Garcia, Koke, Saùl (7'st Griezmann); Mandzukic (38'st Mario Suarez). Allenatore: Simeone
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Caceres (31'st Pereyra), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (43'st Giovinco), Vidal (37'st Morata), Marchisio, Pogba, Evra; Tevez, Llorente. Allenatore: Allegri
ARBITRO: Brych (Germania)

LA PARTITA
La Juventus non riesce a bissare il successo della prima partita contro il Malmoe ed esce sconfitta di misura dal "Vicente Calderòn". Nel primo tempo i bianconeri hanno tenuto bene il campo al cospetto di un avversario favorito dai pronostici, ma che nei primi 45 minuti è parso più impegnato a difendersi non disdegnando qualche intervento piuttosto ruvido: le occasioni per la squadra di Allegri sono arrivate sotto forma di due tiri da fuori di Marchisio e Pogba terminati a lato, mentre i colchoneros si sono resi pericolosi con una conclusione dal limite di Mandzukic respinta in tuffo da Buffon. Nella ripresa, tuttavia, la Juventus è parsa quasi accontentarsi dello 0-0 e al 30' gli spagnoli sono andati a segno grazie alla zampata sotto misura di Arda Turan su invito di Juanfran da destra; il gol ha stordito la formazione bianconera, che ha sfiorato il pareggio solo grazie ad una quasi-autorete di Raul Garcia nel finale. Adesso i bianconeri sono attesi dal big match di campionato contro la Roma, mentre in Europa la situazione del girone vede tutte e quattro le squadre a 3 punti (nel frattempo il Malmoe ha battuto per 2-0 l'Olympiakos, che a sua volta era reduce dalla vittoria per 3-2 contro l'Atletico)

TANTO POSSESSO DI PALLA PER NIENTE
Le statistiche UEFA (quelle che, per capirci, vengono trasmesse in televisione a fine partita) parlano di una Juventus che ha avuto il 61% del possesso palla: un dato che cozza tragicamente con il computo dei tiri in porta, che parla di un 2-0 a favore della squadra di Simeone. L'impressione che ad un certo punto i bianconeri abbiano avuto quasi paura di provare a vincere è fotografata da questi numeri e dal fatto che l'unica occasione veramente pericolosa che la squadra di Allegri ha costruito è stata la quasi-autorete di Raul Garcia nel finale: si poteva (e si doveva!) fare di più lì davanti. La speranza è che quanto accaduto ieri sera serva di lezione per le prossime partite: l'atteggiamento visto ieri nel primo tempo va bene, ma deve andare di pari passo con una maggior concretezza in fase offensiva; e proprio la concretezza è uno degli aspetti che fanno la differenza in campo internazionale...

LA "GABBIA" INTORNO A TEVEZ
Galvanizzato dalle ultime prestazioni, ieri Carlos Tevez ha provato a prendere per mano la squadra, ma ha dovuto fare i conti con la "gabbia" preparatagli da Simeone, che su di lui ha impostato una strettissima marcatura a uomo da parte di Tiago (nome che a tutti i tifosi juventini fa ancora venire l'orticaria...) con frequenti raddoppi da parte di Arda Turan: una mossa, quella del tecnico dell'Atletico, che ha sortito il doppio effetto di limitare sia Tevez sia tutto il potenziale offensivo della Juventus, che proprio nell'argentino e nei suoi colpi ha uno dei suoi punti di forza

UN CENTROCAMPO NON ALL'ALTEZZA
A centrocampo diverse cose non sono andate bene: l'unica nota lieta è stata la prestazione di Marchisio, autore di una prova di generosità e grinta nel cuore del campo; per il resto Lichtsteiner non è stato il moto perpetuo delle ultime partite, Vidal è parso ancora lontano dagli standard che abbiamo tutti imparato ad ammirare in questi tre anni, Pogba si è concesso troppe pause (eccezion fatta per la conclusione terminata di poco a lato nel primo tempo) ed Evra, che pure non era dispiaciuto nelle ultime uscite, ha decisamente fatto rimpiangere Asamoah sulla sinistra. Il rientro delle geometrie di Pirlo potrà essere un giusto toccasana per recuperare idee lì nel mezzo, sperando anche che significativi passi avanti vengano fatti da un punto di vista fisico

CAMBI TARDIVI
Probabilmente cambiare qualcosa prima del 31' della ripresa (quando Pereyra ha preso il posto di Caceres) non sarebbe stata una mossa fuori luogo: magari il passaggio al tridente poteva essere effettuato prima e la freschezza di Pereyra poteva essere impiegata con discreto anticipo

TUTTO QUI L'ATLETICO?
Detto dei demeriti della Juventus, va anche detto che i bianconeri non sono mai stati in balia dell'avversario: sbaglia, infatti, chi pensa che l'Atletico abbia soverchiato sul piano del gioco i bianconeri. Anzi, nel primo tempo e per buona parte del secondo gli spagnoli si sono preoccupati più di contenere gli avversari (i quali, dal canto loro, hanno osato pochino lì davanti). Considerate le celebrazioni della vigilia per una squadra che ha comunque interrotto lo scorso anno il dominio Real Madrid-Barcellona in Spagna, è arrivata ad un passo da una clamorosa vittoria in Champions League e ha battuto il Real di Cristiano Ronaldo, Bale, Kroos e James Rodriguez in Supercoppa, era lecito attendersi tutt'altra prestazione dalla formazione allenata da Diego Simeone...

LA SCONFITTA BRUCIA, MA NON FACCIAMO DRAMMI!
Il fatto che ieri sera alcune cose non siano andate bene non deve indurre a fare drammi: la qualificazione è ancora alla portata e saranno, a questo punto, decisive le due partite contro l'Olympiakos e il match di ritorno contro il Malmoe per arrivare alla sfida di Torino contro l'Atletico in una situazione di classifica positiva; inoltre, a ben guardare la classifica stessa, la Juventus è attualmente prima nel girone per differenza reti (i bianconeri sono a +1 avendo vinto la prima partita per 2-0 e avendo perso la seconda per 1-0, Malmoe e Atletico Madrid sono a 0 e l'Olympiakos è a -1). Niente drammi, dunque. La qualificazione bisognerà certamente sudarsela fino alla fine, ma è ancora perfettamente alla portata!

"ODO L'AUGELLI (E NON SOLO LORO!) FAR FESTA..."
Inutile che stia qui a descrivere la gioia suprema che da ieri sera attraversa tutta l'Italia anti-juventina, che non aspettava altro che una sconfitta di quei manigoldi vestiti di bianconero. Stendo, invece, un velo pietoso sui tanti juventini che hanno approfittato del risultato negativo di ieri sera per iniziare a sparare a zero su allenatore e società; come diceva quel proverbio, "dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io!", oppure, se preferite, "da certi juventini mi guardi Iddio, che dagli anti-juventini mi guardo io!". Io, come al solito, mi limito sempre a dare il solito suggerimento: i funerali è bene celebrarli in presenza del morto...

UNA MAGLIA...AGGHIACCIANTE!
La partita di ieri sera ha rappresentato la prima uscita ufficiale della terza maglia della Juventus, ovvero quella di colore verde. Ditemi voi se, guardandola, non avete pensato che per fortuna questa è l'ultima stagione targata Nike...

MAX vs. ARRIGO
Chi, come me, ha seguito il post-partita su Mediaset ha potuto assistere alla risposta piccata che Massimiliano Allegri ha dato ad Arrigo Sacchi, che aveva evidenziato come la Juventus si fosse quasi accontentata del pareggio. Premesso che umanamente posso capire l'atteggiamento di Allegri, dato che ormai l'antipatia reciproca tra lui e Sacchi è qualcosa di lapalissiano, ritengo che il mister bianconero abbia sbagliato per tre ragioni fondamentali: 1) quando Sacchi parla di una Juventus poco determinata nel cercare la vittoria contro l'Atletico non ha tutti i torti; 2) condivisibile o meno che sia la considerazione fatta da Sacchi, arriva comunque da un tecnico con un curriculum (anche, se non soprattutto, in campo europeo!) di tutto rispetto; 3) far trasparire un tale nervosismo è forse l'ultima cosa di cui l'ambiente ha bisogno dopo una partita come quella di ieri sera e alla vigilia di un'altra sfida importante come quella di domenica contro la Roma. Bene avrebbe fatto, secondo me, Allegri a glissare senza manifestare il proprio fastidio in maniera così palese

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