venerdì 3 ottobre 2014

La sconfitta del "Calderòn" e...i piani sovrapposti


L'ho già scritto nel DIARIO DI BORDO di ieri e voglio ribadirlo ancora una volta: ciò che mi ha dato fastidio del risultato di mercoledì non è stata tanto la sconfitta in sè, quanto il fatto che essa sia giunta al termine di una partita il cui computo dei tiri in porta sia stato di 2-0 in favore dell'Atletico Madrid e in cui l'unica occasione davvero pericolosa costruita dalla Juventus in tutti i 90 minuti è stata la quasi-autorete di Raul Garcia nel finale. Già, perchè al netto delle evidenti antipatie personali tra Arrigo Sacchi e Massimiliano Allegri c'è una cosa su cui l'ex C.T. azzurro è inattaccabile: pur prevalendo nel possesso palla e non facendosi mai realmente schiacciare da un avversario che nel primo tempo ha messo in campo un catenaccio degno del Trapattoni di Euro 2004 (i più attempati si sbizzarriscano pure con altri esempi!), al "Vicente Calderòn" la Juventus è parsa quasi accontentarsi di uno 0-0 che poteva star bene, visto anche quello che nel frattempo accadeva sul campo del Malmoe; una tattica che non ha pagato, visto il risultato finale e dato che in campo europeo la concretezza è un fattore dannatamente importante.

Detto tutto questo, del day after della partita ho apprezzato decisamente poco il fatto che dall'analisi della partita di ieri sera sia nato il solito scontro tra le solite "fazioni": da un lato quelli che evidenziano come, nonostante la sconfitta, la situazione nel girone sia tale per cui la qualificazione agli ottavi sia ancora a portata di mano (alla luce dei risultati maturati in queste prime giornate, la Juventus è prima nel girone per differenza reti); dall'altra quelli secondo cui la situazione è appena sopra la soglia dell'Apocalisse per le ragioni evidenziate precedentemente.

Mettere a confronto questi due aspetti è sbagliato per una semplice ragioni: sono completamente distinti l'uno dall'altro! Perchè un conto è dire (giustamente, numeri alla mano!) che la situazione nel girone è tutt'altro che compromessa e la qualificazione è ancora alla portata della Juventus e che quest'anno dopo due turni la squadra di Allegri ha più punti di quanti ne aveva nelle due stagioni che abbiamo alle spalle; altra cosa, invece, è evidenziare le questioni precedentemente elencate e augurarsi che in quel di Vinovo vi si ponga rimedio per evitare che l'avventura europea si concluda nella stessa nefasta maniera in cui si è conclusa un anno fa. 

Se poi si volesse discutere e confrontarsi senza sovrapporre piani distinti tra loro e senza scivolare in "guerre sante" tanto infantili quanto improduttive, sarebbe già un gran bell'inizio...


Foto: it.eurosport.yahoo.com

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