martedì 18 dicembre 2012

La sentenza della Disciplinare sul Napoli: analisi e commenti

Prima di esprimere qualunque genere di opinione in merito alla sentenza emessa quest'oggi dalla Commissione Disciplinare (per leggere il testo integrale basta cliccare qui), è bene soffermarsi sui dati oggettivi, ovvero sulle motivazioni con cui la Commissione ha inflitto al Napoli una penalizzazione di 2 punti in classifica per responsabilità oggettiva e ai calciatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava una squalifica di 6 mesi per omessa denuncia.

Gli aspetti del dispositivo che meritano un'attenta analisi sono i seguenti:

a) MANCATO DEFERIMENTO DI FABIO QUAGLIARELLA. Tralasciando i deliri dell'avvocato Malagnini, su cui tornerò più avanti, la sentenza stabilisce che Quagliarella non è stato deferito da Palazzi perchè Gianello, che ne ha fatto il nome all'ispettore di polizia infiltrato, non l'ha fatto nei successivi interrogatori davanti ai magistrati napoletani prima e alla Procura Federale poi; i giudici scrivono:

  • "Invitato dal P.M. a essere più preciso, Gianello decideva di fornire maggiori particolari chiarendo di aver scelto l’occasione di un allenamento per rivolgersi ai compagni di squadra Cannavaro e Grava ed escludendo di aver parlato con Santacroce, De Sanctis e Quagliarella, ribadendo il diniego opposto da Cannavaro e Grava e la sua volontà, a questo punto, di non insistere nel tentativo pur se Giusti  aveva offerto “decine di migliaia" di euro per ogni giocatore disponibile
  • "La versione definitiva di Gianello veniva confermata integralmente dinanzi alla Procura Federale in occasione della audizione del 16.7.2012"
  • "Va ricordato al riguardo che, se all’inizio Gianello precisava spontaneamente di aver contattato anche il compagno di squadra Quagliarella (la cui partecipazione all’illecito poteva essere importante avendo tale calciatore un premio previsto dal suo contratto con la soc. Napoli nel caso in cui, segnando una rete nella gara in questione, avesse raggiunto le 12 segnature stagionali), nel prosieguo, nel corso degli interrogatori dinanzi alla Procura della Repubblica e alla Procura federale, confermava esclusivamente i contatti con i calciatori Cannavaro e Grava"


b) L'OMESSA DENUNCIA DI CANNAVARO E GRAVA. Le prove a carico dei due calciatori partenopei sono le seguenti:

  • Il "ruolo difensivo rivestito dai due calciatori nella squadra del Napoli (importante ai fini della alterazione del risultato di una gara)"
  • Le "stesse dichiarazioni rese da Grava dinanzi al P.M. in data 15 maggio 2011 (“Non escludo tuttavia che Gianello abbia potuto nel corso della settimana fare a me e ad altri compagni di squadra battute scherzose circa il fatto che ormai fossimo già in vacanza o qualcos’altro di simile. Intendo precisare che a considerazioni del genere non avrei dato alcun peso, vista la serietà che mi contraddistingue, intendendole come riferimenti scherzosi ragion per cui non ho un ricordo nitido della circostanza”), ichiarazioni che "non escludono l’intervenuto tentativo di illecito"
  • Le parole di Cannavaro che "nel corso dell’interrogatorio reso dinanzi al P.M. in data 7.7.2011 e nell’audizione dinanzi alla Procura federale  del 6.7.2012 (“se (Gianello) avesse fatto battute in tal senso non gli avrei dato alcun peso, perché le avrei ritenute uno scherzo come tanti fra compagni”)"


c) L'ATTENDIBILITA' DEL DISCORSO DI GIANELLO. I fattori che rendono credibili le parole dell'ex terzo portiere del Napoli sono i seguenti:

  • "la posizione di calciatore facente parte della rosa di prima squadra della soc. Napoli"
  • "i rapporti di amicizia con i calciatori Cannavaro e Grava dagli stessi riconosciuti"
  • "le finalità perseguite da Gianello confermate in atti e dalle numerose intercettazioni telefoniche"
  • "la spontaneità della confessione resa in origine dal Gianello"
  • "la particolare situazione amicale del Gianello con l’intera squadra per cui vi era  alcun interesse a coinvolgere  nel tentativo di illecito Cannavaro e Grava se questo non fosse realmente avvenuto"
  • "il coinvolgimento di questi ultimi confermato sempre nel corso dell’intera vicenda, seppur come soggetti che avevano rifiutato di commettere l’illecito"
  • Lo stesso Gianello "dopo aver spontaneamente confessato all’ispettore di P.S., negava dinanzi al P.M. per poi confessare nella stessa sede, una volta avuta conoscenza delle dichiarazioni rese dallo stesso ispettore, con una descrizione dei fatti che appare di per se logica e convincente"


d) LA RESPONSABILITA' OGGETTIVA DEL NAPOLI. Il Procuratore Federale Palazzi, in sede di requisitoria, aveva chiesto una penalizzazione di un punto per il Napoli: una richiesta alquanto strana, visto che le richieste per altri casi di responsabilità oggettive (al netto, ovviamente, di eventuali recidività) le richieste erano sempre state di 2 punti. Vediamo cosa scrivono, a tal proposito, i giudici:
"Il principio della responsabilità oggettiva, pur se negli ultimi tempi ha subito una serie di attenuazioni in via applicativa, continua a fondarsi su criteri inderogabili. In proposito, va ricordato come questa Commissione in tutti gli analoghi e recenti procedimenti nel caso di responsabilità oggettiva per illecito sportivo commesso da calciatori tesserati sia partita da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale, oltre a una ammenda: tra tutti, si ricordino i precedenti della soc. Torino (C.U. n.11 del 10.8.2012) e della soc. Sampdoria (C.U. n.12 del 10.8.2012) che, nella corrente stagione sportiva, stanno scontando una penalizzazione di 1 punto in classifica generale maturata in sede di applicazione di sanzione ex art. 23 CGS, partendo da una sanzione base di 2 punti di penalizzazione in classifica generale. Per garantire una uniformità di giudizio e una situazione di par condicio fra squadre partecipanti allo stesso campionato attualmente in corso, quindi, appare corretta l’applicazione della sanzione di 2 punti di penalizzazione in classifica generale da scontarsi nella corrente stagione sportiva".
La Commissione ha inoltre inflitto alla società partenopea un'ammenda di 70.000 euro (in parziale accordo con la cifra richiesta da Palazzi, che ammontava a 100.000 euro), con la seguente motivazione:
"Per quanto riguarda la entità dell’ammenda richiesta dalla Procura federale per la soc. Napoli determinata in € 100.000,00 (di cui € 45.000,00 per Cannavaro, € 45.000,00 per Grava e € 10.000,00 per Gianello, con riferimento, per quest’ultimo, alla violazione del divieto di scommettere), la stessa può  essere determinata in via equitativa in € 70.000,00"

Da quanto visto sin qui vengono spontanee alcune considerazioni personali da parte del sottoscritto:
  1. Il "motore" di questo processo sportivo è rappresentato unicamente, o quasi, dalle parole di Gianello (quelle rilasciate al poliziotto infiltrato, quelle rilasciate alla Procura di Napoli ed infine quelle rilasciate alla Procura Federale)
  2. Risulta curiosa la scelta del Procuratore Federale di chiedere una penalizzazione di un solo punto in classifica; qualcuno lo imputa ad una volontà di non calcare eccessivamente la mano, qualcun'altro al fatto che Palazzi sia napoletano d'origine...
  3. Quagliarella non è stato deferito perchè Gianello non ne ha fatto il nome nè davanti ai magistrati ordinari nè davanti a quelli sportivi. Lo dico a quelli che sposano la tesi dell'avvocato Malagnini (legale di Paolo Cannavaro), secondo cui Quagliarella non sarebbe stato deferito in quanto militante in una "formazione politicamente differente dal Napoli": come se una squadra fosse un partito politico e come se la giustizia sportiva fosse stata sempre clemente ogni volta che ha dovuto giudicare la Juventus o qualche suo tesserato...
  4. Molti anti-juventini (non solo napoletani) parlano di "responsabilità oggettiva da rivedere" e di "giustizia sportiva da riformare": premesso che sono d'accordo con loro, mi viene da dire che è facile parlare adesso; iniziate a chiedere scusa per le accuse di vittimismo che muovevate a noi juventini quando eravamo noi a parlarne (vedi caso Conte...)
  5. Sempre i soggetti di cui sopra parlano di "campionato falsato" se si penalizza una squadra a campionato in corso: in primo luogo il problema non si sarebbe posto se i soggetti giudicati in questa settimana fossero stati giudicati in estate come Conte e tutti gli altri (anche questo lo dicevo io e lo dicevano tanti altri, ma l'accusa di vittimismo era dietro l'angolo); in secondo luogo basta andare a vedere le classifiche delle categorie minori per assistere a squadre che incassano penalizzazioni a campionato in corso per ragioni burocratiche (porto l'esempio a me più vicino, quello del Bari), ma non mi risulta che qualcuno si sia mai posto il problema
  6. In tanti parlano di Napoli penalizzato dall'assenza di un punto di riferimento importante come Cannavaro, leader della difesa e capitano della squadra. E' vero, ma vorrei ricordare che c'è una squadra attualmente prima in classifica con 7 punti di vantaggio sulla seconda e che ha vinto il proprio girone di Champions avendo avuto per 4 mesi l'allenatore squalificato
  7. Ho molto apprezzato il garantismo galoppante degli ultimi giorni e il fatto che molti napoletani (e, ripeto, non solo loro!) dicessero frasi tipo "aspettiamo la sentenza" o "vediamo come evolve il processo sportivo"; quello che ho apprezzato meno (MOLTO meno) è stato il chiedere quasi la forca quando una vicenda simile ha riguardato Conte, Pepe e Bonucci
  8. Adesso che finalmente il processo sul filone napoletano del calcioscommesse è stato celebrato (almeno il primo grado, a breve arriveranno l'appello in Corte di Giustizia Federale e gli eventuali ricorsi al TNAS), aspettiamo tutti con trepidazione che inizi il processo a carico dei calciatori arrestati alla fine del mese di maggio; per parafrasare un articolo scritto domenica da Aligi Pontani su Repubblica.it (per citare una testata notoriamente non simpatizzante per i colori bianconeri, quindi al di sopra di ogni sospetto), "Ora si sussurra che l'ultima tranche dei processi sportivi -anche se ultima è una parola grossa - dovrebbe aprirsi a marzo, se non ad aprile, o forse a maggio o a giugno. Riguarda anche squadre e giocatori di serie A, dove ogni settimana scendono regolarmente in campo 13 indagati dalle varie procure. Fatta salva la presunzione di innocenza, che vale per tutti: cosa accadrà se invece si arrivasse a giudizi di colpevolezza, a campionato già avanzatissimo o addirittura finito? Gli eventuali squalificati che avranno giocato tutte le partite, saranno considerati ininfluenti? E quelli che invece non hanno potuto giocare, si sentiranno davvero tutti uguali davanti alla legge?". Più chiaro di così è impossibile!
  9. Aveva ragione Antonio Conte, quando nella famosa conferenza stampa del 23 agosto disse "Non mettiamo la testa sotto la sabbia!": a giudicare dal verdetto odierno della Disciplinare e dalle reazioni che questo verdetto ha creato, mi sa che qualcuno la testa l'ha dovuta tirare fuori...
  10. Alcune differenti reazioni precedentemente illustrate sono un esempio del famoso "sentimento popolare", che a questo punto tutto sembra essere fuorchè un'eresia da juventini fanatici...

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