sabato 1 dicembre 2012

La Juventus riprende la marcia nel derby


Dopo la sconfitta contro il Milan, la Juventus riprende la sua marcia nella gara potenzialmente più insidiosa: il derby. La vittoria bianconera è firmata dai protagonisti più attesi: Claudio Marchisio e Sebastian Giovinco, torinesi e juventini doc. Il Torino, dal canto suo, può solo mangiarsi le mani: fino al momento della folle entrata costata il cartellino rosso a Glik, infatti, i granata avevano disputato una gara molto ordinata e precisa e si erano addirittura divorati un gol clamoroso con Meggiorini; il buon mister Ventura, che è persona che stimo e che apprezzo da anni (il suo Bari 2009-10 è stato un fulgido esempio di bel gioco, e questo nessuno può metterlo in dubbio), farebbe bene a tirare le orecchie al suo difensore piuttosto che a protestare come ha fatto per tutto il secondo tempo.

Nella Juventus Conte e Alessio ridisegnano l'assetto della squadra a causa di assenze (Caceres e Chiellini), energie da preservare in vista della Champions (Vidal e Asamoah) e scelte disciplinari (Quagliarella), passando dal 3-5-2 al 4-3-3: in difesa, davanti a capitan Buffon, torna Lichtsteiner a destra, Bonucci e Barzagli sono i centrali, mentre a sinistra viene rispolverato De Ceglie; a centrocampo c'è la novità annunciata di Pogba, insieme ai confermati Pirlo e Marchisio; in avanti spazio a Giaccherini, che completa il tridente avanzato insieme a Giovinco e Vucinic. Il Torino, invece, si presenta con la medesima formazione che ha brillantemente pareggiato domenica scorsa contro la Fiorentina: Gillet in porta; Darmian, Glik, Ogbonna e D'Ambrosio in difesa; Gazzi e Basha in mezzo al campo; Cerci e Santana ad agire sulle fasce, a supporto della coppia d'attacco formata da capitan Bianchi e Meggiorini. A dirigere l'incontro è il signor Rocchi, che aveva diretto l'ultima stracittadina "giocata in casa" dai bianconeri (25 ottobre 2008, 1-0 firmato Amauri).

La Juventus prova a rendersi pericolosa dopo 3 minuti con un colpo di testa terminato a lato da parte di Vucinic, abile ad anticipare Ogbonna sugli sviluppi di un cross di Giaccherini. L'avvio di gara, tuttavia, è favorevole al Toro, che poco dopo sfiora il vantaggio con Cerci: peccato che, sul traversone effettuato da Santana, l'ex esterno di Roma e Fiorentina arrivi con un attimo di ritardo; i granata potrebbero passare in vantaggio al 22' con Meggiorini, ma l'attaccante angola troppo la conclusione e il pallone esce di nulla alla sinistra di Buffon. Scampato il pericolo, la Juventus inizia a macinare il suo gioco (benchè sostanzialmente priva dell'apporto dei due esterni d'attacco Giaccherini e Giovinco, la cui prestazione è anonima a dir poco) e prova a sbloccare il risultato con Pogba, ma in due occasioni è necessaria tutta la bravura di Gillet per negare la gioia del gol al centrocampista francese. Al 35' l'episodio che cambia la gara: il Torino si ritrova con un uomo in meno a causa della follia di Glik, che entra in maniera sconsiderata ai danni di Giaccherini e guadagna anzitempo gli spogliatoi. Al 40' l'arbitro concede un calcio di rigore alla Juventus per un fallo di mano di Basha in area di rigore (con conseguenti proteste bianconere, visto che l'eventuale giallo sarebbe costato l'espulsione al già ammonito centrocampista granata); sul dischetto si presenta Pirlo, ma la conclusione del numero 21 bianconero termina alta sopra la traversa. Si rimane così sullo 0-0 e su questo parziale si chiude il primo tempo.

La ripresa si apre con un cambio nelle file bianconere: fuori Giaccherini e dentro Bendtner (nel Torino, poco prima dell'intervallo, Di Cesare era subentrato a Meggiorini). La Juventus parte all'assalto della porta granata: al 3' Pogba alza di testa un pallone crossato da Vucinic e prolungato da Bendtner, al 5' Gillet blocca in due tempi un pallone calciato dalla distanza da Pirlo e all'8' Vucinic manca l'aggancio su cross di Giovinco. Queste occasioni sono il prologo al vantaggio bianconero, che arriva all'11': cross di Giovinco e colpo di testa vincente da parte di Marchisio; poco dopo Alessio sostituisce De Ceglie (meno peggio del solito, ma comunque insufficiente la prestazione del mancino valdostano) e inserisce Asamoah, mentre nel Torino Stevanovic rileva un abulico Bianchi. I bianconeri, comunque, giocano sul velluto e al 28' trovano il gol del raddoppio: apertura di Vucinic per Giovinco, che entra in area da destra e fulmina Gillet con un diagonale chirurgico; gioia anche per la "formica atomica", che come Marchisio è torinese e juventino sin dai tempi delle giovanili. Il Torino è ormai al tappeto e al 38' incassano il terzo gol, grazie ancora a Marchisio: il centrocampista raccoglie una sponda di petto di Vucinic e non dà scampo a Gillet; per il "capitan futuro" bianconero una serata da incorniciare, impreziosita da due gol nella partita che uno juventino vero (che nessuno confonda questa mia espressione con il sito omonimo di cui fa parte, tra gli altri, il mio amico Nino Ori). Non accade più nulla e il signor Rocchi manda le squadre negli spogliatoi sul punteggio finale di 3-0.

Adesso concentrati per mercoledì: contro lo Shakhtar, sul difficilissimo campo di Donetsk (dove ha faticato persino il Barcellona di Guardiola), non si possono fare calcoli e giocare per il pareggio; in Ucraina bisogna vincere per continuare a sognare anche in Europa. Ci vorrà la miglior Juventus, sia nelle gambe che (soprattutto) nella testa.

Nessun commento:

Posta un commento