mercoledì 19 dicembre 2012

Varriale, non così!

"Meglio un nemico vero che un falso amico", diceva qualcuno. Effettivamente un giornalista che ammette apertamente di tifare per una squadra è di gran lunga preferibile rispetto ad uno che nasconde il suo essere di parte dietro stucchevoli ammissioni di totale imparzialità: da parecchio tempo a questa parte la seconda categoria ha trovato un degno esponente in Enrico Varriale.

Il giornalista della Rai, napoletano di origine e di fede calcistica ma da sempre sbandieratore della propria "imparzialità", ha quest'oggi rilasciato un'intervista all'emittente Campania24News in merito alla recente sentenza della Commissione Disciplinare che ha condannato il Napoli ad una penalizzazione di 2 punti in classifica e i suoi calciatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava a 6 mesi di squalifica. Interrogato sugli aspetti dubbi della citata sentenza, Varriale ha così parlato:

"(...) In secondo luogo il giudice ha creduto a Gianello su quanto riferito a proposito di Cannavaro e Grava, mentre non ha fatto lo stesso su quanto detto in merito ad un altro giocatore all’epoca tesserato nel Napoli, ma attualmente nelle file della Juve. Mi riferisco a Quagliarella (...)"

Poichè ieri un caro amico di fede partenopea ha sollevato la questione relativa al mancato deferimento di Fabio Quagliarella, mostro qui di seguito il passaggio in cui Gianello parla di Quagliarella; il passaggio è tratto dall'interrogatorio reso dall'ex portiere del Napoli ai magistrati napoletani il 15 giugno 2011.


Se poi chi legge volesse rileggere l'intero verbale, può cliccare qui per accedere al pdf completo.

Chissà se qualcuno farà presente al buon Varriale quest'informazione, tanto facile da reperire quanto facilissima da dimenticare...

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